Lugo / Da Rossini a Tutino: una stagione

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Lugo / Da Rossini a Tutino: una stagione
Lugo / Da Rossini a Tutino: una stagione concertistica fra
grandi classici e novità
Martedì 8 Settembre 2015
Presentato il cartellone della Stagione Concertistica del Teatro Rossini: 5 appuntamenti dal
28 novembre al 25 marzo
Sarà Jacopo Rivani ad aprire la stagione
Classici, capolavori rari e novità assolute: in cinque appuntamenti di grande rilievo ciascuno, in programma dal 28 novembre
2015 al 25 marzo 2016, anche quest'anno la Stagione Concertistica al Teatro Rossini di Lugo riuscirà a soddisfare tutti i palati
di chi ama la grande musica.
Oltre alle opere sinfoniche di Haydn, Mozart, Rossini, Dvorak e Shostakovich, fanno capolino le ouverture celebri in versione
da camera, la Voce Umana di Poulenc e l'ultimo Quartetto dell'inglese Thomas Adès. E ancora le bacchette di Rivani, Giocoli,
Angus, Guingal, il pianoforte di Maria Perrotta, il Quartetto Mirus, le voci di Anna Caterina Antonacci e Alfonso Antoniozzi.
Si inizia sabato 28 novembre alle 20.30 col debutto sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini di un sicuro talento della
direzione orchestrale, il ravennate Jacopo Rivani, che presenta un programma classico al quadrato: apertura con la frizzante
Sinfonia dal Signor Bruschino di Gioachino Rossini (quella celeberrima, con i ribattuti ritmici degli archetti dei violini tanto per
intenderci), poi la Sinfonia n. 49 in fa minore di Franz Joseph Haydn detta “La Passione”: una sinfonia fra le sue più belle,
composta quasi di getto durante la settimana santa del 1768 (da cui il titolo) ma che di sacro non ha quasi nulla, anzi. È
comunemente considerata la sinfonia tipica del periodo Sturm und Drang (Tempesta e impeto) di Haydn. E si prosegue con
l'altrettanto celebre – anche se poco eseguito in concerto poiché molto difficile per gli esecutori – Concerto per flauto, arpa e
orchestra in do maggiore KV 299 di Wolgang Amadeus Mozart. Un'opera che è difficile da descrivere, tanto perfetta nella
sua aerea leggerezza ed eleganza. Fu scritta nell'aprile del 1778, quando Mozart aveva appena 22 anni, per Adrien-Louis de
Bounières, duca di Guines, già ambasciatore francese in Inghilterra e valente flautista, e per sua figlia arpista. Ad interpretarlo
saranno due solisti di valore quali Rosanna Valesi all'arpa e Sandu Nagy al flauto. Sul podio sarà dunque il direttore ravennate
Jacopo Rivani, con un passato da valente trombettista, ma ora decisamente proiettato nella carriera direttoriale, dopo gli intensi
studi con Manlio Benzi e Piero Bellugi e gli incoraggiamenti di Riccardo Muti e Alberto Zedda.
Curiosamente anche il direttore del successivo concerto, in programma domenica 20 dicembre 2015, stavolta sul podio
dell'Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini, ha un passato di eccellente strumentista a fiato: è il teramano Giambattista
Giocoli, apprezzato clarinettista sia come solista nelle migliori orchestre sinfoniche (fra le altre l'Orchestra del Teatro Comunale
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di Bologna, la Toscanini e l'Internazionale d'Italia) che in blasonati gruppi cameristici (Sentieri Selvaggi, FontanaMIX), già allievo
di Gaspare Tirincanti e di Antony Pay. Dopo una vita spesa con lo strumento, tre anni fa anche per Giocoli è arrivato il momento
di impugnare la bacchetta, mettendo a frutto la lunga esperienza come strumentista in orchestra, in questo seguendo il fulgido
esempio di un Carlo Maria Giulini, come noto violista di fila dell'Orchestra di Santa Cecilia. E anche come direttore per Giocoli i
risultati non tardano ad arrivare. Eccolo dunque al suo debutto al Teatro Rossini di Lugo con un programma ormai rarissimo,
nello stile assai rimpianto dei Concerti Martini & Rossi anni '50, che offrirà la possibilità di ascoltare nella stessa sera le sinfonie
e le ouverture più famose, una formidabile carrellata di hit dell'opera che faranno la gioia di tutti i melomani: dalla Norma di
Bellini alla Forza del destino di Verdi, dalla Manon Lescaut di Puccini alla celebre sinfonia del Barbiere di Siviglia di Rossini,
passando per gli incantevoli intermezzi dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni e dei Pagliacci di Leoncavallo, per finire con i
ballabili dall'Aida e dal Macbeth di Giuseppe Verdi. Il tutto nella nuovissima e scintillante versione per orchestra da camera del
compositore Lorenzo Meo.
Un debutto e un gradito ritorno martedì 26 gennaio 2016: debutto al Rossini per il Quartetto Mirus, uno dei migliori quartetti
italiani oggi in circolazione, i cui componenti fanno parte dell'Orchestra Mozart di Claudio Abbado, formato alla grande scuola
cameristica di Bruno Giuranna all'Accademia Walter Stauffer di Cremona, per il quale ha scritto Walter Levin, il primo violino
dello storico Quartetto La Salle: “Their playing is full of temperament with great sensitivity to sound production” (Il loro modo di
suonare è pieno di temperamento e di attenzione alla produzione del suono). Gradito ritorno per Maria Perrotta, la pianista
cosentina residente a Parigi, che a Lugo si è prodotta nel 2012 e nel 2014 in due indimenticabili concerti solistici dedicati a Bach
e a Chopin, poi diventati dischi di successo per la Decca. Il Quartetto Mirus e Maria Perrotta si uniranno sul palco del Rossini
per suonare un dei capolavori più grandi della letteratura novecentesca, quel grandioso Quintetto per pianoforte e archi in sol
minore op. 57 di Dmitri Shostakovich, da molti considerato il “terzo” concerto per pianoforte e orchestra dell'autore del Naso.
Fu ultimato il 14 settembre 1940, un anno dopo lo scoppio della Secondo Guerra Mondiale, in una Unione Sovietica che si
teneva ancora in disparte (l'operazione “Barbarossa” non era ancora scattata da parte tedesca) ma nella quale gli intellettuali
come Shostakovich vivevano in un febbrile e nervoso clima di attesa. Scrive Quirino Principe: “Eccitazione e aura di crisi
esistono, in verità, in questa partitura, e coesistono con un linguaggio vigoroso e cordialmente comunicativo”. La leggendaria
prima esecuzione avvenne con il Quartetto Beethoven (per il quale era stato scritto) e lo stesso autore alla tastiera il 23
novembre 1940 al Conservatorio di Mosca. L'indomani la Pravda lo salutò come “opera dal lirismo trasparente, umano e diretto”
e alla fine dell'anno fu premiato col Premio Stalin: ben 100 mila rubli, una cifra impensabile per un'opera da camera anche ai
tempi dello Zar più munifico.
Nella prima parte del concerto il Quartetto Mirus suonerà il mozartiano Quartetto in si bemolle maggiore KV 458 “La Caccia”,
il cui incipit richiama i suoni dei corni durante la caccia alla volpe, poi il Quartettsatz (movimento di quartetto) in do minore di
Franz Schubert e infine The Four Quarters (I quattro quarti), l'ultima creazione per quartetto (2011) del 44enne compositore
inglese Thomas Adès, autore dell'opera lirica Powder her face rappresentata con grande successo al Teatro Rossini di Lugo nel
2010 con la regia di Pierluigi Pizzi.
Altro debutto al Teatro Rossini venerdì 5 febbraio 2016, ancora sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini. Ci sarà il direttore
d'orchestra britannico David Angus, specialista d'opera (oggi è il direttore musicale della Boston Lyric Opera), ma anche
raffinato interprete del repertorio sinfonico: sullo spartito una delle più belle Sinfonie di Antonin Dvorak, la n. 7 in re minore op.
70, considerata la sua opera più romantica, ricca di contrasti e tensioni drammatiche. In apertura invece si potrà ascoltare Vatel,
melologo del compositore milanese Marco Tutino, per voce recitante e orchestra, su testo di Angelo Callipo. L’opera, che ha
conosciuto la sua prima esecuzione a Milano nel marzo scorso, è ispirata alla vita del famoso cuoco e maestro di cerimonie
François Vatel, l'inventore della crema Chantilly, vissuto nel periodo del Re Luigi XIV e morto suicida per non aver compiuto il
suo dovere di cuoco a causa di un ritardo nella fornitura di pesce, durante una festa nel 1671 organizzata dal Principe Condè per
“ingraziarsi” il Re Sole. Voce recitante per questa singolare composizione che non mancherà di incuriosire i fedeli estimatori
dell'opera di Marco Tutino, compositore milanese capofila della corrente “neoromantica”, un celebre divo della lirica: il baritono
buffo Alfonso Antoniozzi, insuperato interprete rossiniano e donizettiano, attivo ultimamente come attore, mimo e regista di
grande successo. Nato in Inghilterra ma cresciuto a Belfast in Irlanda, David Angus è stato fanciullo cantore al King's College di
Cambridge con Sir David Willcocks ed è poi divenuto pianista, completando i suoi studi di direzione d'orchestra al Royal
Northern College of Music di Manchester, dove ha vinto numerosi premi per la direzione d'opera.
Quinta e ultima serata in cartellone, ma davvero speciale, in programma venerdì 25 marzo 2016, sempre alle 20,30 con la
Filarmonica Arturo Toscanini diretta dal francese Alain Guingal, con la partecipazione straordinaria del grande soprano
bolognese Anna Caterina Antonacci, interprete d'eccezione per la cantata scenica La voix humaine (La voce umana) di
Francis Poulenc, su testo di Jean Cocteau. Composta per il teatro nel 1930, musicata nel 1959 da Poulenc, La voix humaine è
un formidabile banco di prova per le grandi attrici (un nome per tutte: Anna Magnani) e per le grandi soprano drammatiche
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(Magda Olivero, Raina Kabaivanska, Renata Scotto) che di solito la affrontano solo a fine carriera. Non è certo il caso
dell'Antonacci, artista che oggi sta vivendo il suo momento più glorioso, soprattutto in Francia dove è venerata come una delle
ultime dive dell'opera. In scena una donna sola, al telefono col suo ex amante che la respinge. Un testo dall'enorme impatto
emotivo, ideale per il temperamento di Anna Caterina Antonacci, che del ruolo è divenuta da alcuni anni interprete di riferimento.
Integrano il programma la Sinfonietta di Poulenc e due trascrizioni d'autore di note pagine pianistiche di Erik Satie: Claude
Debussy per Gymnopedie 1 e 3 e Darius Milhaud per Jack in the box. Sul podio Alain Guingal, un autentico specialista del
repertorio francese del Novecento. Direttore musicale dell’Opéra d’Avignon dal 1975 al 1981, dove ha diretto titoli come Der
Fliegende Holländer, Thaïs, Simon Boccanegra e La traviata, Alain Guingal collabora regolarmente con i maggiori teatri francesi.
Ha diretto inoltre nei più prestigiosi teatri internazionali fra i quali l’Opéra National de Paris, Wiener Staatsoper, Deutsche Oper di
Berlino, Staatsoper di Monaco, Washington Opera, Teatro Real di Madrid e Liceu de Barcelona.
BIGLIETTI Platea e palco € 20,00 (interi), € 18,00 (ridotti), € 12,00 (Under 26). Galleria € 18,00 (interi), € 15,00 (ridotti), € 11,00
(Under 26). Loggione € 11,00 (interi), € 7,00 (Under 26).
ABBONAMENTI Platea e palco € 85,00 (interi), € 78,00 (ridotti), € 51,00 (Under 26). Galleria € 75,00 (interi), € 69,00 (ridotti), €
45,00 (Under 26). Loggione € 52,00 (interi), € 31,00 (Under 26).
Le riduzioni riguardano i pensionati con oltre 60 anni e persone sopra i 65 anni: riduzione su biglietti e abbonamenti. Giovani
con meno di 26 anni: riduzione del 40% su biglietti e abbonamenti. Soci Coop Adriatica, Iter, F.A.I. e Cna: riduzione sui biglietti
dei singoli spettacoli, dietro presentazione della tessera.
RINNOVO E NUOVI ABBONAMENTI Da sabato 17 ottobre a domenica 1 novembre: tutte le mattine da martedì a domenica
dalle 9.30 alle 13.00. Pomeriggi del martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16.00 alle 19.00. Chiuso lunedì.
VENDITA BIGLIETTI Da sabato 7 novembre: Tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 (festivi esclusi); il
pomeriggio di spettacolo e quello precedente dalle 15.30 alle 18.30 Giorno di spettacolo: ore 10-13/ ore 15.30-18.30/ ore 19.3021
BIGLIETTERIA ON-LINE www.vivaticket.it
A spettacolo iniziato non sarà consentito l'ingresso in platea. Ci si riserva di apportare al programma le modifiche derivanti da
cause di forza maggiore.
Informazioni: Fondazione Teatro Rossini Piazzale Cavour, 17 - 48022 Lugo (RA) Tel. 0545 38542 - Fax 0545 38482
[email protected] www.teatrorossini.it
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