Milano, Piazza Duomo - La grande scalata del
Transcript
Milano, Piazza Duomo - La grande scalata del
LA PROPOSTA DELLA VENERANDA FABBRICA MILANO, PIAZZA, DUOMO: LA GRANDE SCALATA DEL POPOLO MILANESE OLTRE EXPO Il Duomo è stato voluto, sostenuto e amato dal popolo milanese, ma non solo. Tutto ha inizio nel 1386, quando al centro della città ha inizio uno straordinario evento destinato a trasformare il territorio. Prende avvio una grande sfida di popolo che nasce dalla piazza: innalzare la Cattedrale. È questo il racconto della grande famiglia della Fabbrica, vera forza del Monumento, che ha scavato una montagna per trovare il proprio predestinato marmo, ha tracciato e costruito canali e vie d’acqua, ha sapientemente fatto di Milano un formidabile laboratorio di saperi. Il progetto fu così grande e così sentito da tutti che ben presto, già sul finire del XIV secolo, si prese coscienza della sua dimensione allargata fino a toccare l’infinito e della necessità di chiedere aiuto da tutto il contesto europeo. Il Duomo è allora il respiro internazionale della città fin dalle sue origini, nella complessità e nell’eredità che la Fabbrica custodisce per le nuove generazioni da quasi sette secoli. Partendo dalla piazza, questa grande esperienza europea trova coronamento nella collocazione della Madonnina sulla guglia più alta del Duomo. Era il dicembre del 1774 e la Fabbrica sceglieva di impegnarsi nella realizzazione di un importante segno di protezione per la città, grande visione di amore. Nel tempo, la Madonnina non si è affermata con un gesto miracoloso. Il miracolo sta nel fatto che la sua protezione è per chiunque abbia gioia a vederla. Ogni persona, credente e non, le rivolge sguardi e pensieri da secoli: la sua luminosità è un raggio di luce verso l'Altissimo. Chi arriva a Milano rimane stupito da questa luce. Chi parte, la porta con sé per sempre. La Madonnina non ha bisogno di copie, ma il desiderio di chi la contempla da lontano è sempre stato quello di avvicinarla. La struttura realizzata dalla Fabbrica in Expo e che ne ospiterà la riproduzione, intende proprio rispettare questa volontà: avvicinare la grande opera di Giuseppe Perego, ma salvare quell’effetto di verticalità che da secoli ha influenzato l’architettura della città. La Madonnina, infatti, resta il punto più alto di Milano dal 1774: la sua protezione è per tutti e, quando l’architettura ha sfidato il limite dei 108,5 metri, l’uomo ha sentito la necessità di non far mancare questa grande presenza sulla sommità dei nuovi grattacieli. In Expo, percorrendo la scalinata che conduce ai piedi della Madonnina, il visitatore vivrà l’emozione di poterla finalmente avvicinare, ma di non poterla toccare. Così come nessuno poteva costruire alla sua altezza, così chiunque potrà accostarla senza sfiorarla: un parallelismo nato per vivere tutta la positività di questa grande opera. Inoltre, il segno più forte dell’allestimento sarà quello del superamento delle barriere. Nel ricreare l’effetto della salita alle Terrazze del Monumento, sono state eliminate la facciata e le porte. La facciata sarà evocata da un’ombra, segno di una presenza che vive giorno e notte. Ed ecco perchè la Veneranda Fabbrica del Duomo ha scelto tre parole chiave per rappresentare tutto questo: MILANO – PIAZZA – DUOMO. La Madonnina, infatti, supera tutte le barriere poiché è segno alla portata di tutti, senza distinzioni di culture. Ed ecco perché essa, nell’allestimento realizzato all’interno dell’area Expo, sarà accostata al tricolore. Partendo dalle Cinque Giornate del 1848 fino ad arrivare al 27 aprile 1945, quando il Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, là dove si ritrovava la libertà e la pace, volle nuovamente affidare alle mani della Madonnina questo simbolo di armonia, il tricolore è stato un grande protagonista del cammino del popolo milanese nella storia. Una vicenda che continua ancora oggi. Per questo motivo, in occasione del 1 maggio e di tutte le festività civili previste nel semestre dell’Esposizione, la Madonnina sarà imbandierata sia sul Monumento che all’interno del padiglione Expo. La Madonnina sulla Guglia Maggiore, con la sua altezza di 4,16 metri, il suo peso di 964,000 chilogrammi, le sue 33 lastre e la sua intelaiatura in acciaio di 564,800 chilogrammi, circondata da una nube di 4 cherubini, è il più grande dono che, nei secoli, la Fabbrica ha offerto alla città. Ripercorrendo questo cammino con un gesto molto bello, la copia della statua, realizzata in scala 1:1 con la tecnica della fusione a cera persa, sarà donata dalla Fonderia Nolana Del Giudice alla Fabbrica e, attraverso di essa, al popolo milanese. Un grande segno di unità che parte da Napoli: di fronte a simboli così importanti, non esistono più barriere, né nord né sud, ma un solo vincolo di amore e di positività. La forza di tutto questo racconto troverà rappresentazione all’interno della struttura realizzata in Expo che simboleggerà il movimento infinito e il grande impegno della città anche attraverso il segno dell’acqua, con una cascata che, ricongiungendosi idealmente alle gradinate dell’allestimento, proietterà il visitatore verso il cielo e verso un orizzonte aperto all’infinito. Gli ospiti del padiglione della Fabbrica saranno così accompagnati fino ai piedi della Madonnina attraverso un percorso scandito da blocchi di marmo e di statue, che richiamano idealmente le vie d’acqua dei Navigli, le 3.400 statue collocate sul Monumento e, soprattutto, il cammino del popolo milanese nella storia. Una forza che, nei secoli, è cresciuta nella condivisione del pane, primo alimento per tutti. Attraverso l’usanza del pane di Santa Lucia, protettrice degli scalpellini, distribuito da secoli alle maestranze della Fabbrica e che nei secoli passati sfamava anche gran parte del villaggio del gran cantiere cresciuto attorno al Duomo, essa ha nutrito il centro di Milano di energia, attraverso segni di condivisione e di fraternità. Ripercorrendo questa grande tradizione, ogni venerdì, alla stessa ora e per tutto il semestre dell’Esposizione, presso la Chiesa di Santa Maria Annunciata in Camposanto (Piazza del Duomo, 18) e presso il proprio padiglione in area Expo, la Fabbrica distribuirà gratuitamente il pane, cibo della speranza per il domani, segno di solidarietà, ristoro e nutrimento del corpo. Non solo. Quando la Fabbrica parla di cibo e di nutrimento per l’uomo, non lo identifica solo nel pane. C'è un cibo, infatti, che non è fatto di materia, ma di gioia, di sentimenti, di cultura e di pace. Per questo, nella fierezza di una proposta tutta italiana, la Fabbrica e l’Expo hanno realizzato i propri grandi progetti mettendo al centro l’espressione “Nutrire la mente, energia dalla cultura” che trae origine proprio dalla consapevolezza che un autentico sviluppo e una vera ricchezza nascono solo dalla condivisione di culture in dialogo, pane della mente e acqua per la crescita, la cui grandezza la può rendere fruibile a ogni patrimonio etnico, religioso e culturale. Una cultura che non ha confini, che si fa incontro e cibo per il prossimo. Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano