L`umiltà rende grandi

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L`umiltà rende grandi
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Pino Molle
L’umiltà rende grandi
Filippesi 2:5-9
5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma
di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé
stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un
uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha
sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome.
Molti nella vita occupano posti che non corrispondono alle loro vere capacità, altri invece occupano
posti umili, mentre dovrebbero occupare posti ben più alti. Ci sono sicuramente anche le circostanze
della vita che determinano le nostre posizioni nel campo del lavoro e nella società e mentre alcuni
sono fieri altri fanno fatica ad accettare la loro posizione.
Gesù, era in cielo col suo Padre celeste, ed occupava un posto molto elevato come suo figlio, mentre
l’uomo con il peccato e la maledizione che gli era piombata addosso era molto lontano dal posto che
Dio aveva in mente per lui. Per riconciliare, quindi l’uomo a Dio, ci voleva una vittima, un sacrificio
assolutamente innocente, che solo Gesù, il figlio di Dio poteva essere.
Questo richiedeva che Egli, Gesù, doveva lasciare la gloria di Dio nei cieli e prendere forma d’uomo,
in tutti i sensi, con i disagi e le difficoltà: fame, sete, stanchezza, sofferenza, umiliazione,ecc.
Era necessario che il figlio di Dio si abbassasse fino alla condizione dell’uomo.
Gesù, ci dice la Bibbia, non esitò e fece tutto questo volendolo e si umiliò e accettò tutto quello che era
necessario, anche fino alla morte, per portare l’uomo di nuovo in comunione col Padre.
In Lui, osserviamo un atteggiamento di grande umiltà, solo l’umiltà rende veramente grandi!
Nel mondo questi discorsi sono considerati roba da pazzi.
Nel nostro mondo, così materialista, quello che conta veramente è il successo in tutte le sue forme e
colori, il resto non ha importanza, si è disposti a tutto purché si diventi importanti, si arrivi in alto si
occupi un posto elevato, l’umiltà in questo senso viene considerata una debolezza, mentre chi arriva al
potere viene considerato un vincitore, uno che ce la fatta.
Un atteggiamento umile.
Nel vecchio testamento spesso le vicissitudini di Israele, il popolo di Dio ci fanno capire proprio come
era importante un atteggiamento di umiltà anziché un atteggiamento di orgoglio per andare avanti
nell’assistenza e la guida da parte di Dio stesso.
Quando Israele dava ascolto a Dio, che gli parlava attraverso i suoi profeti, era onorato dalle sue
benedizioni.
Quando riconoscevano che erano dipendenti da Dio spiritualmente e materialmente ed erano pronti a
lasciarsi istruire da Dio, essi avevano sempre tutto quello di cui avevano bisogno.
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Salmo 25: 8-10
8 Il SIGNORE è buono e giusto; perciò insegnerà la via ai peccatori. 9 Guiderà gli umili nella
giustizia, insegnerà agli umili la sua via. 10 Tutti i sentieri del SIGNORE sono bontà e verità per
quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze.
Viceversa quando Israele con il suo orgoglio voleva andare per la sua via, ignorando le istruzioni e gli
insegnamenti che Dio gli aveva dato, le conseguenze erano tristissime.
La terra promessa era vicinissima all’Egitto, eppure Israele dovette vagare per 40 anni prima di
mettervi piede. Perchè ci volle tanto tempo……………………
Dio voleva che il suo popolo imparasse a stare davanti a Lui con un atteggiamento umile e imparare ad
essere sottomesso ai suoi piani. Solo così sarebbero stati in condizioni di essere benedetti.
L’umiltà, abbiamo detto, in questo mondo è considerata debolezza e pazzia mentre l’orgoglio, la sete
di potere, arrivare in alto in tutti i mezzi é considerato segno di forza e intelligenza, si è degni
d’ammirazione…….
Dal punto di vista di Dio, non è assolutamente cosi, tutto è capovolto, vi è una nuova scala di valori,
dove la meta piu ambita non e lasciarsi servire ma servire, non c’e gioia più grande, più gran
soddisfazione che quella di consacrarsi a Dio servendo gli altri.
Proverbi 15: 33
33 Il timor del Signore è ammaestramento di sapienza; E l'umiltà va davanti alla gloria.
Mat 5: 1-10
1 ED egli, vedendo le turbe, salì sopra il monte; e postosi a sedere, i suoi discepoli si accostarono a
lui. 2 Ed egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo: 3 Beati i poveri in ispirito, perciocchè il
regno de' cieli è loro. 4 Beati coloro che fanno cordoglio, perciocchè saranno consolati. 5 Beati i
mansueti, perciocchè essi erederanno la terra. 6 Beati coloro che sono affamati ed assetati della
giustizia, perciocchè saranno saziati. 7 Beati i misericordiosi, perciocchè misericordia sarà loro fatta.
8 Beati i puri di cuore, perciocchè vedranno Iddio. 9 Beati i pacifici, perciocchè saranno chiamati
figliuoli di Dio. 10 Beati coloro che son perseguitati per cagion di giustizia, perciocchè il regno de'
cieli è loro. 11 Voi sarete beati, quando gli uomini vi avranno vituperati, e perseguitati; e, mentendo,
avran detto contro a voi ogni mala parola per cagion mia.
Esempio di Mosè
Come figlio della figlia del faraone Mosè poteva sentirsi veramente elevato, era in una posizione che
pochissimi all’epoca arrivavano ad ottenere, poteva godere di tutto: lusso, vantaggi, cultura, onori,
occupava un rango altissimo nella società di quel tempo. Ma, sappiamo dalla sua storia com’è narrata
nella Bibbia che lui preferì invece prendere il suo posto come un umile ebreo fra schiavi, servitori e
disprezzati. Lui scoprì la sua origine e volle unirsi al suo popolo per aiutarlo.
Non avrebbe mai immaginato che la sua scelta lo avrebbe poi portato ad essere un capo e una guida
per il popolo di Dio. Non poteva prevedere che sarebbe stato ricordato nella storia del popolo d’Israele
e che sarebbe stato il liberatore del popolo di Dio, Israele, che avrebbe influenzato la storia di tutto il
mondo e di tutti i tempi.
Il popolo di Dio è un popolo speciale che ha un ruolo speciale nel mondo. Mosè fu guida di questo
popolo.
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Perché Mosè?
Perché questo gran servo era noto per la sua umiltà, nel suo cuore e nella sua anima sentiva d’essere
inadeguato per guidare il popolo di Dio, però decise di ubbidire agli ordini di Dio. Mosè poi aveva sul
cuore il popolo e la sua liberazione e non le sue ambizioni personali e i suoi desideri. Questo
atteggiamento fa vedere la vera umiltà di Mosè, del quale fù detto che aveva un cuore secondo Dio.
Geremia 45:5
E tu cercheresti grandi cose per te? Non cercarle perché, ecco, io farò venire sciagura sopra ogni
carne», dice l'Eterno, «ma a te darò la tua vita come bottino in tutti i luoghi dove tu andrai».
Esempi nel nuovo testamento.
Importanti sono anche l’esempio della donna samaritana e di giuda l’Iscariota.
La samaritana, aveva avuto una vita piuttosto ricca d’esperienze, era una donna indipendente e di
liberi costumi. Però quando incontrò Gesù e fu confrontata con la verità, il suo cuore si aprì e capì che
aveva bisogno di guarigione e di pentimento e si lasciò guidare da Gesù.
Giuda, invece anche se era stato con Gesù per lungo tempo, non riconobbe mai il suo bisogno di
salvare la propria anima, non si umiliò mai davanti a Gesù. Il risultato fu che lo tradì e la conseguenza
di questo lo portò poi alla disperazione e poi al suicidio. Egli, infatti, non accettò mai il disegno e la
volontà di Gesù per quella generazione. Lui desiderava un Gesù che avrebbe stabilito il regno sulla
terra e non nel cuore degli uomini.
L’umiltà porta a credere e ad ubbidire, e ubbidire a Dio porta alla salvezza.
L’orgoglio porta a credere a se stessi e a disprezzare, questo, la Bibbia, lo condanna in modo
notevole.
Un cuore con uno spirito umile non solo è disponibile alla volontà di Dio, ma è anche disponibile a
servire gli altri. Non ha secondi fini, non ha traguardi personali, ma è in un atteggiamento di riverenza
davanti a Dio.
L’ orgoglioso, invece: finge, illude, ama i sotterfugi e gli inganni e non fa mai vedere la vera ragione
del suo scopo. l’orgoglioso pensa: tu non sai chi sono io. L’orgoglio porta ad avere un esagerata
considerazione di se stessi e dei propri meriti, attenzione eccessiva per se stessi e scarsa
considerazione per gli altri
Farisei
Mat 23:1 Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli,2 dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono
sulla cattedra di Mosè.3 Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate
secondo le loro opere; perché dicono e non fanno.4 Infatti, legano dei fardelli pesanti e li
mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito.
5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie
e allungano le frange dei mantelli; 6 amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle
sinagoghe,7 i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!"
8 Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti
fratelli.9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro,
quello che è nei cieli.10 Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo;
11 ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore.
12 Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato».
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I farisei, che erano compiaciuti delle loro opere vengono criticati da Gesù e considerati ipocriti. Gesù
condanna la presunzione e l’arroganza di molti di questi.
Guarigione del servo di un centurione
Matteo 8: 5-11
5 Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne da lui, pregandolo e dicendo: 6
«Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo». 7 Gesù gli disse: «Io verrò e lo
guarirò». 8 Ma il centurione rispose: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di'
soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho
sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Va'", ed egli va; e a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio
servo: "Fa' questo", ed egli lo fa». 10 Gesù, udito questo, ne restò meravigliato, e disse a quelli che lo
seguivano: «Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande!
La Palestina, in quel tempo, era occupata militarmente dal potente impero romano, un impero che,
dotato di un esercito organizzato e sopratutto invincibile, aveva esteso il suo dominio sull'intera
Europa. Anche in Palestina vi erano stanziate guarnigioni romane, e nella cittadina di Capernaum,
venivano comandate da questo centurione, responsabile di circa cento uomini.
I centurioni agivano in nome dell'autorità dell'imperatore arruolando cittadini locali al servizio di
Roma. La loro parola aveva autorità finale: disubbidire loro equivaleva a disubbidire all'imperatore.
Il centurione si aspettava, e riceveva, l'ubbidienza della popolazione in generale e dei
soldati al suo comando. Indubbiamente il centurione era un uomo di potere e d’autorità.
Ecco, quindi, un uomo che s’intendeva d’autorità e che, quando la vedeva, sapeva riconoscerla. Questo
centurione pagano riconobbe subito l’autorità in Gesù.
Questo riconoscimento lo porta a fare qualcosa che, apparentemente, sorprende
persino Gesù: “Di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito” (v. 10). Questo centurione
era un uomo di grande potere, eppure vede in Gesù qualcosa di molto più grande di
lui, ed è onesto da riconoscerlo. Apertamente egli riconosce che Gesù aveva un grande
potere sulle forze della natura e del benessere. Così egli sottomette la sua vita e la vita
del suo servo a quella di Gesù. Si umilia a Gesù e riconosce che Lui in quel momento ha autorità e si
sottomette alla Sua volontà.
Solo l’umiltà rende veramente grandi
Quelli che, in qualche modo hanno autorità e potere, sono responsabili dell’uso che ne fanno.
Alcuni di loro, agiscono in maniera arrogante e con orgoglio, altri seguono l’esempio di Cristo.
Solo Lui, infatti, è per noi che crediamo, l’esempio più alto di umiltà.
1Pietro 5: 1-6
1 Esorto dunque gli anziani che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle
sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che deve essere manifestata: 2 pascete il
gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio;
non per vile guadagno, ma di buon animo; 3 non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma
come esempi del gregge. 4 E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria
che non appassisce. 5 Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà
gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. 6 Umiliatevi dunque sotto
la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo;
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Nonostante il potere che Gesù aveva, egli non ne abusò mai, ma conservò sempre un umile
atteggiamento con gli uomini e soprattutto con il Padre.
Matteo 20: 25-28
25 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «Voi sapete che i prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i
grandi le sottomettono al loro dominio. 26 Ma non è così tra di voi: anzi, chiunque vorrà essere
grande tra di voi, sarà vostro servitore; 27 e chiunque tra di voi vorrà essere primo, sarà vostro
servo; 28 appunto come il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare
la sua vita come prezzo di riscatto per molti».
In Gesù non c’era orgoglio, satana provò in tutti i modi di tentarlo, annunciandogli che lo avrebbe fatto
re di tutta la terra, ma Gesù lo respinse con tutto se stesso perché sapeva che se avrebbe accettato
l’offerta di satana si sarebbe allontanato dalla comunione col Padre e dalla sua volontà.
Satana si serve dell’orgoglio per sconfiggere tanti cristiani, può farci sentire così importanti, facendo
scomparire ogni traccia di umiltà dal nostro spirito e del nostro cuore. Stiamo attenti alle
macchinazioni di satana che vogliono impedirci di svilupparci in Gesù, ma, soprattutto allontanarci
dalla comunione con Dio.
Gen 3:1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva
fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del
giardino?»
2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare;
3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo
toccate, altrimenti morirete"». 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma
Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la
conoscenza del bene e del male».
Ci fa credere che non abbiamo bisogno di nient’altro, sennonché di noi stessi, lui dice: siete voi i
padroni della vostra vita; e non ci accorgiamo che invece è lui che vuole controllarci.
L’orgoglio, oltre a rovinare il nostro rapporto con Dio, rovina anche i nostri rapporti con gli altri.
Per essere conquistatori nel regno di Dio si deve possedere un’umiltà vera e profonda.
Giacomo. 4: 5-10
5 Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci
brama fino alla gelosia»? 6 Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura dice: «Dio
resiste ai superbi e dà grazia agli umili». 7 Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed
egli fuggirà da voi. 8 Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. Pulite le vostre mani, o peccatori;
e purificate i vostri cuori, o doppi d'animo! 9 Siate afflitti, fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso
convertito in lutto, e la vostra allegria in tristezza! 10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli
v'innalzerà.
Romani 12: 3
3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto
più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che
Dio ha assegnata a ciascuno.
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Gesù esempio di umiltà
Giovanni 13: 4.5
4 si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Poi mise dell'acqua in una
bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto.
Vedete, noi possiamo conoscere bene i principi dell’umiltà, ma allo stesso tempo essere del tutto
incapaci di metterli in pratica. Invece, Gesù ci insegna che praticare quello a cui si crede è la vera sfida
per noi cristiani. Molti di noi cadono proprio in questo punto.
Gesù questo lo sà molto bene e cerca di farcelo capire in un modo molto convincente.
Gesù sapeva che quella era l’ultima cena consumata insieme, vuole fare qualcosa di “forte” per
scuotere la loro mente, far capire il principio dell’umiltà.
Gesù sapeva anche che dopo la sua partenza i discepoli, rimasti soli, si sarebbero scontrati, divisi e
qualcuno, magari, avrebbe voluto prendere il posto di Gesù per dominare.
Quindi fece ciò che troviamo scritto nei versetti. Poi domandò loro: Capite quel che vi ho fatto?
12 Quando dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola,
e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene,
perché lo sono. 14 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi
dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate
come vi ho fatto io. 16 In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore del suo signore, né
il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. 17 Se sapete queste cose, siete beati se le
fate.
Cari fratelli, noi come cristiani abbiamo due possibilità: servire o essere serviti.
Nel primo caso, agiamo nella volontà di Gesù. Nel secondo agiamo nella nostra.
Premio dell’umiltà
Salmo 37: 11
11 Ma gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace.
Il Signore ha un premio per quelli che lo servono con umiltà, ugualmente non dovremmo cercare di
essere umili solo per avere un premio; il nostro movente deve essere più elevato, altrimenti sarebbe
una falsa umiltà, si potrebbe chiamarla “ ruffianeria “……..
L’umiltà che il Signore ci chiede è fine a se stessa, senza interessi personali e speculazioni di nessun
genere, quest’umiltà fa parte dello spirito di Cristo che dovrebbe essere libero di esprimerla in noi.
Pratteln 11.03.2007
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