Consiglio dell`Unione europea.
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Consiglio dell`Unione europea.
Il bicameralsimo negli altri paesi europei L’Italia è uno dei pochi paesi ad aver un sistema bicamerale paritario e simmetrico. Insieme con lei ci sono ad esempio gli Stati Uniti d’America (sistema presidenziale) e l’Australia (sistema parlamentare “Westminster”). La stragrande maggioranza dei paesi europei, a partire dal secondo dopo guerra, ha scelto per ragioni storiche, politiche e sociali, forme parlamentari differenziate ed asimmetriche. Questa breve composizione intende analizzare brevemente i sistemi parlamentari dei principali paesi europei. Specificatamente parleremo del Bundesrat tedesco, del Sénat francese, e del Senato spagnolo. Bundesrat tedesco Il Bundesrat (in italiano Consiglio Federale) è la camera di rappresentanza dei Lander, enti paragonabili grosso modo alle regioni dell’ordinamento italiano. Pur essendo fondamentale per il procedimento legislativo della Repubblica Federale Tedesca, il Bundesrat non viene propriamente considerato come la seconda camera legislativa. Esso infatti non essendo composto da membri direttamente eletti dal popolo, non può essere paragonato al Bundestag, il quale viene eletto direttamente dal corpo elettorale e detiene in esclusiva il rapporto di fiducia con il Governo Federale. La composizione del Bundesrat vede al suo interno rappresentanti scelti dagli esecutivi dei singoli Lander, i quali hanno un numero di voti proporzionale al numero di abitanti dei singolo Land, per un totale di 69 voti. I rappresentanti scelti dai vari esecutivi statali tedeschi votano in blocco secondo le indicazioni del governo dei propri land, attraverso un vincolo di mandato imperativo. Tale sistema è stato mutuato dall’Unione Europea per quanto riguarda la composizione del Consiglio dell’Unione europea. Il Bundesrat condivide in maniera paritaria con il Bundestag le modifiche costituzionali, mentre per quanto riguarda la legislazione ordinaria il Consiglio Federale ha è un vero è proprio potere di veto in circa quaranta materie riguardanti gli interessi fondamentali dei Lander. In questi casi se il progetto di legge votato dal Bundestag non viene approvato dalla maggioranza assoluta del Bundestrat decade e non entra in 1 vigore. In tutte le restanti materie di competenza federale la Camera dei Lander può esprimere un parere negativo, parere che il Bundestag può superare riapprovando la legge con la stessa maggioranza attraverso la quale il Bundestrat ha espresso il proprio parere. Infine il Bundesrat ha il potere di iniziativa legislativa, elegge la metà dei giudici della Corte Costituzionale Federale e condivide con i componenti del Bundestag l’elezione del Presidente Federale. Sènat francese Il Sènat è la camera alta del parlamento francese. Esso condivide in maniera quasi paritaria con l’Asseblée nationale il potere legislativo. Escluso dal rapporto fiduciario con il governo (di competenza esclusiva del ramo baso del parlamento francese) i 321 membri del Sènat sono eletti con elezione di secondo grado dagli amministratori locali (sindaci, consiglieri comunali, consiglieri dipartimentali, consiglieri regionali) e dai deputati dell’Assemblée nationale, per un totale di circa 150.000 grandi elettori. I senatori francesi durano in carica 6 anni, e vengono rinnovati per 1/3 ogni 3 anni. Per quanto riguarda la competenza legislativa essa è quasi paritaria. Sènat e Assemblée nationale devono approvare una proposta di legge nel medesimo testo. Qualora ciò non dovese avvenire i presidenti delle due camere nominano una commissione paritetica composta da un egual numero di deputati e senatori, che ha il compito di elaborare un testo di compromesso da sottoporre per il voto finale ad entrambi i rami del parlamento francese. Qualora la commissione paritetica non riesca a trovare un accordo sul testo base, il Primo Ministro può domandare all’Assemblée nationale di votare la proposta di legge nel testo precedente al rinvio alla commissione stessa. Questa leggera supremazia dell’Asemblèe nationale sul Sènat è giustificata dal fatto che è la prima a mantenere il rapporto fiduciario con il governo. Altre prerogative della camera alta francese sono il controllo sul buon andamento della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda invece gli organi di garanzia essi non sono nominati dal Sènat, poiché il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal corpo elettorale (non potendo essere considerato propriamente come un vero e proprio organo di 2 garanzia), mentre i 9 membri del Consiglio Costituzionale sono nominati rispettivamente dal Presidente della Repubblica, dal Presidente dell’Assemblée nationale e dal Presidente del Sènat. Senato spagnolo Il Senato è la camera alta delle Cortes Generales spagnole. Esso viene considerato dalla Costituzione spagnola come la “Camera di rappresentanza territoriale”, e condivide con il Congreso de los Deputataos il potere legislativo, anche se in modo completamente non paritario. Composto da 288 senatori, il Senato è eletto per 3/5 a suffragio universale e diretto, e per 1/5 dai consigli legislativi delle Comunidad Autonomes (enti territoriali molto simili alle nostre Regioni). Escluso dal rapporto fiduciario con l’esecutivo, il Senato ha nel procedimento legislativo un compito esclusivamente ritardante, potendo solo introdurre emendamenti alle leggi, e porre su di esse il veto con la maggioranza assoluta, veto che può essere però superato dal Congreso de los Deputataos approvando la legge con la stessa maggioranza o, trascorsi due mesi, con la maggioranza semplice. Compito più rilevante è quello di raccordo con le Comunidad Autonomes. E’ infatti il Senato che a maggioranza assoluta, su proposta del governo, approva le misure necessarie ad obbligare una Comunidad Autonomas che abbia trasgredito ad obblighi stabiliti dalla Costituzione o dalle leggi statali, ad ottemperarli e a proteggere l’interesse nazionale nel caso in cui l’ente territoriale abbia agito in maniera pregiudizievole nei confronti dello Stato. Per quanto riguarda gli organi di garanzia, essendo la Spagna una monarchia costituzionale, non elegge il Capo dello Stato, limitandosi invece ad eleggere 4 dei 12 giudici del Tribunale Costituzionale. 3