Santulussurgiu: la villa di Sette Fontane (con l`ospedale, la casa e
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Santulussurgiu: la villa di Sette Fontane (con l`ospedale, la casa e
Comendas das Ordens Militares na Idade Média Santulussurgiu: la villa di Sette Fontane (con l’ospedale, la casa e 38 botteghe, in passato probabilmente ambienti di accoglienza) e la chiesa di S. Leonardo (descritta con sei altari, un retablo ligneo nell’altare maggiore entro cui è collocato il busto di S. Leonardo, un retablo con rappresentazioni della vita e dei miracoli di S. Leonardo, un’altra piccola immagine di S. Leonardo utilizzata per la questua, un ricco corredo di paramenti sacri e una bandiera di seta rossa con croce bianca, da porre sul campanile nei giorni di festa); i salti di Fruttighe e dell’Ospedale, con piante ghiandifere e terreni ad uso seminativo e pascolo; gli orti di Inza Onniga e Inzighedda; la chiesa e la vigna di S. Vittoria. Scano Montiferro: il salto di Torpiquinis. S. Vero Congius: la villa di Bangius con la chiesa e il salto di S. Elena, con piante ghiandifere e terre aratorie e seminative; la chiesa di S. Anastasia. Bosa: i salti di Andronis nel luogo detto S. Giuliano, Gutturos de Canisteddu e Abba Mala, terreni vari e vigne, ai piedi del monte Coronedu; e in località Pittinuri la chiesa e il salto di S. Caterina, le chiese di S. Pietro e S. Giacomo. Tresnuraghes: la chiesa di S. Maria de Idili (con un altare e un’icona lignea raffigurante S. Caterina) e i salti di Valle di Schiave, Figu, Scala Idili e Cortinas, con coltivazioni a vigna e grano; le vigne e terre di sa Pala de sa Arjoba, Esquiane, Terralba, Puttu Idili, Puttu di Magomadas; il salto di Bogue Sale. Romana: la chiesa di S. Maria de Lito o de s’Ispidale, con il salto di Lito o Littigheddu, costituito da bosco ghiandifero e da terre aratorie e coltive; la chiesa di S. Giovanni di Sottoterra. Nurachi: la chiesa dei SS. Giusto e Pastore e il salto di su Nusqui. S. Vero Milis: la vigna detta dell’Ospedale, lungo il cammino che va a Milis. Nurra: le saline di sas Vertigas, Rodes, su Inferru Inodes, Pedras o Pedres. Sassari: alcuni terreni al confine con detta città, nei luoghi volgarmente detti Rodes, Monte Ruina e Paules de Sant Iohanne. I confini territoriali erano contrassegnati da croci scolpite sulla corteccia di alberi o in grandi massi, come attestato negli stessi cabrei. Oltre all’attività assistenziale, l’ordine gerosolimitano si dedicò all’amministrazione del proprio patrimonio, data anche la preoccupazione di trasferire beni alla casa madre di Pisa. Questo determinò l’aggregazione di comunità e quindi la fondazione e lo sviluppo di villaggi rurali come Sette Fontane e probabilmente Santulussurgiu, Bangius e S. Vero Congius nel Campidano di Simaxis. 5. Il quadro insediativo fra l’età tardo-antica e il Medioevo I territori interessati dall’oggetto di questa comunicazione41 sono compresi nella fascia costiera centro-occidentale della Sardegna e possono essere conside- 41 Si tratta di territori compresi nelle curadorìas di Montiferru, Planargia, Nurra, Caputabbas e Nurcara, fino al 1272-77 nel giudicato di Torres, e in quelle di Campidano Maggiore, Campidano di Simaxis e Campidano di Milis in Arborea. 32