Verbale del 15 Novembre 2010

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Verbale del 15 Novembre 2010
CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 NOVEMBRE 2010
Il Segretario Generale procede all'appello per la verifica del numero legale
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Per quanto riguarda gli scrutatori, propongo: Ongetta Dario, Turcato Giovanna a Rossi
Giovanni.
Prima di iniziare l'ordine del giorno, il Capogruppo Azzi mi aveva chiesto di intervenire.
CARLO ALBERTO AZZI - Consigliere
Grazie, Presidente, però poteva farlo lei perché quello che sto per dire lo dico a nome
della Conferenza dei Capigruppo. Quando ci siamo trovati per preparare la riunione del
Consiglio per vedere i punti all'ordine del giorno, lei ci ha informati che la Giunta aveva
già cominciato a provvedere per cercare di aiutare le popolazioni colpite dall'alluvione
nel nord del Veneto di questi giorni, ed ovviamente ci informerà dopo il Sindaco su
misure che il Comune intende prendere, però è venuto spontaneo a tutti, Capigruppo e
lei compreso, di fare un gesto, che se volete è simbolico perché il valore nel nostro
gettone di presenza non è enorme, sono circa 30 euro, però credo sia importante anche
fare vedere alla gente e abbiamo pensato di proporre a tutti i colleghi di devolvere il
gettone di presenza di questa sera a favore delle popolazioni alluvionate, che noi
consegneremo al Comune che sta organizzando questa cosa e che penserà poi a
provvedere.
Mi hanno fatto presente in quell'occasione che non possiamo contare sul fatto che ci
venga trattenuto il gettone, questo fatto non si può perché dovremmo siglare un
documento del nostro consenso, per cui penso sia molto più semplice fare come ci siamo
messi d'accordo con gli altri Capigruppo: ogni Capogruppo aveva l'incarico di
raccoglierli dagli amici del proprio gruppo e poi consegnarli ad un rappresentante del
Comune. Noi abbiamo già raccolto i 30 euro a testa e li consegnerò poi o al Sindaco o
all'impiegato incaricato di provvedere per l'organizzazione di queste cose.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie al Capogruppo. Tra l'altro io ho appreso poco fa dall'Assessore Furegato che
hanno organizzato l'apertura di un conto corrente di cui poi ci parlerà il Sindaco. Non lo
trasformiamo in ordine del giorno, diamo solo una informazione, che non è per ritardare
l'inizio dei lavori del Consiglio ma a volte una parola di spiegazione vale più magari che
trattenere qualche dubbio che poi non si è operativi.
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CARLO ALBERTO AZZI - Consigliere
Si parla tanto male dei costi della politica, quindi era giusto anche dire che vogliamo
devolvere...
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Condivido. E piuttosto di buttare nel calderone di iniziative che poi sono di tutti, ma alla
fine noi dobbiamo puntare anche al fatto di sensibilizzare quella che è la nostra realtà
locale. Quindi non so se l'Assessore Furegato vuole integrare quanto abbiamo detto.
FUREGATO GABRIELLA - Assessore:
Alla luce anche della proposta che era stata fatta inizialmente dal Consigliere Ghirardello,
che mi ha anticipato, anzi le proposte si sono proprio accavallate, ho parlato anche con il
Segretario, con l'Ufficio di Ragioneria e sentito anche il Comandante della Polizia
Locale, come Giunta abbiamo pensato di aprire nel Punto Informazione una raccolta di
fondi, dal lunedì al venerdì nell'orario di sportello normale; sentito anche il personale che
generalmente si occupa dell'incasso delle multe, che quindi può maneggiare denaro,
sentita anche la Tesoreria della Cassa di Risparmio, che può incassare gratuitamente e
quindi senza aggravi di spese. Poi abbiamo proposto ai componenti della Giunta un
prelievo dal fondo di riserva, di cui parleremo penso prossimamente, per una cifra che
non si è ancora stabilita, che deve essere simbolica, come inizio della raccolta.
Quindi il Punto Informazione, dal lunedì al venerdì, e la Tesoreria della Cassa di
Risparmio senza aggravio di spese, chi vuole recarsi lo può fare nell'orario d'ufficio,
come pure lo può fare presso la banca, con una corsia preferenziale.
Questo + quello che si è pensato di fare.
INTERVENTO DI...
[fuori microfono - incomprensibile]
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Facciamo un unico versamento, questa è una iniziativa che va per conto proprio.
L'Assessore ha piegato quelle che possono essere le potenzialità per qualsiasi cittadino,
ma noi questa sera, se siete d'accordo, facciamo questa cosa in modo che domani
mattina va fatto il versamento e poi i Capigruppo riceveranno la ricevuta, in modo che ci
sia il massimo della trasparenza anche sulle cose, sulle grandi cose ma anche sulle
piccole.
Grazie dell'attenzione, passiamo al punto 1 dell'ordine del giorno.
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PUNTO N. 1
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 1 all'O.d.G.: Approvazione verbale seduta del Consiglio comunale del
27.09.2010, ai sensi dell'art. 63 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio
comunale.
Preso atto che il verbale integrale della seduta consiliare del giorno 27 settembre 2010,
così come redatto dalla ditta incaricata della stenotipia, è stato depositato il giorno 4
ottobre 2010 presso l'Ufficio di Segreteria a disposizione dei Consiglieri comunali
affinché questi potessero prenderne visione e proporre eventuali osservazioni ai sensi del
comma 1 dell'art. 63 del Regolamento.
Accertato che non è pervenuta all'Ufficio di Presidenza alcuna osservazione scritta in
merito al suddetto verbale circa eventuali proposte di rettifica o di precisazione.
Il sottoscritto Presidente del Consiglio comunale dà per letto ed approvato il verbale di
cui sopra, ai sensi dell'art. 63 del vigente Regolamento per il funzionamento del
Consiglio comunale.
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PUNTO N. 2
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 2 all'O.d.G.: Comunicazione delibera di Giunta Municipale n. 142 del
26/10/2010 che dispone il prelievo dal fondo di riserva.
Questa è semplicemente una comunicazione, quindi non c'è votazione.
"Visto la delibera del Consiglio comunale n. 142 del 26 ottobre 2010 "Servizio tecnico
per l'informatizzazione del piano di Protezione Civile comunale di Lendinara"; in
ottemperanza del Decreto della Giunta Regionale n. 1575/2008 e 3981/2009 "Prelievo
dal fondo di riserva", la quale dispone il prelievo dal fondo di riserva ordinario.
Visto l'art. 666, comma 2, del Testo Unico, approvato con Decreto Legislativo
267/2000.
Visto l'art. 16 del vigente Regolamento di contabilità concernente le modalità di
comunicazione delle deliberazioni della Giunta comunale relative all'utilizzo del fondo di
riserva.
Preso atto dei pareri.
Preso atto dell'avvenuta comunicazione della delibera della Giunta comunale citata in
premessa, ai sensi dell'art. 16 del vigente regolamento di contabilità".
L'Assessore deve integrare.
FUREGATO GABRIELLA - Assessore:
In Commissione era stato evidenziato da alcuni Consiglieri un chiarimento relativo a
questo prelievo dal fondo di riserva. Io mi ero impegnata quella sera - sentiremo poi
anche dal verbale della Presidente - di fare alcuni approfondimenti relativamente a ciò
che mi era stato richiesto dal Consigliere Rossi, dal nostro Capogruppo. Quindi ho
provveduto come da richiesta e leggo quello che mi ha passato l'ufficio.
"Servizio tecnico per l'informatizzazione del piano comunale di emergenza di Protezione
Civile - richiesta di chiarimento.
Con la presente, in riferimento alla sua gentile richiesta telefonica di cui all'oggetto, sono
ad evidenziarle i seguenti chiarimenti:
- a seguito dell'emanazione della Delibera Regionale del Veneto n. 1575/2008 ad
oggetto: "Linee guida per la standardizzazione e lo scambio informatico dei dati in
materia di Protezione Civile" sono stati introdotti nuovi criteri e direttive per la redazione
dei piani comunali di emergenza e di protezione civile, prevedendo l'introduzione di
sistemi informatici con l'utilizzo di programmi specifici per la standardizzazione e
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l'aggiornamento dei piani comunali al fine di uniformarli al linguaggio di comunicazione
tra Enti locali nel sistema regionale di protezione civile.
Il programma introdotto dalla Regine Veneto per l'informatizzazione dei dati contenuti
nel piano comunale di protezione civile è il software progettato per l'elaborazione
integrata per base dati geografici (che si chiama Gis), il cui utilizzo viene effettuato
anche in vari ambiti della pianificazione territoriale, con i Pat e i Pati, e presuppone una
specifica conoscenza e formazione per il suo corretto utilizzo.
Considerata la particolarità e complessità del programma da utilizzare (Geomedia), che
comporta una specifica formazione, conoscenza di base e un notevole dispendio di tempo
da dedicare per il suo utilizzo, per la finalità sopraesposta lo scrivente ufficio ha
provveduto ad interpellare un tecnico del settore, il geometra Victor Capodaglio di
Lendinara, in possesso dei requisiti necessari.
Al fine di quantificare economicamente il costo necessario per l'espletamento di tale
servizio mediante supporto tecnico esterno, il suddetto tecnico, con nota del 18 marzo
2010, protocollo 5466, ha formalizzato la sua offerta economica per l'espletamento del
servizio di informatizzazione del piano di protezione civile comunale di Lendinara,
determinato in complessivi euro 1.800.
La Giunta comunale, in data 13 aprile 2010 ha espresso indirizzo favorevole al
conferimento del suddetto incarico al geometra Victor Capodaglio.
Lo scrivente ufficio, con nota 22 aprile 2010, ha richiesto al competente responsabile del
Servizio Finanziario l'assegnazione delle risorse economiche per procedere al
finanziamento del suddetto servizio tecnico, sollecitando a più riprese, nel tempo, vista
anche la scadenza dei termini che vanno a scadere il 31/12/2010, per l'assegnazione di tali
risorse.
Su indicazione del Responsabile del Servizio Finanziario, considerato l'approssimarsi di
tale scadenza e indisponibilità di nuove risorse economiche da rendere disponibili a tale
finalità nel bilancio comunale, ha prospettato allo scrivente di procedere al prelievo dal
fondo di riserva.
Lo scrivente ufficio, in accordo con il Sindaco e l'Assessore delegato alla Protezione
Civile, ha predisposto una proposta di deliberazione di prelievo dal fondo di riserva per
l'importo di 1.800 euro.
La Giunta comunale ha deliberato il 26/10/2010".
Questo era il chiarimento che mi era stato chiesto, per cui ho ritenuto di approfondire
con gli uffici e quindi ne ho data comunicazione.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie all'Assessore. Prego al Presidente della Commissione.
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MASSIMO BOLDRIN - Consigliere
Comunicazione delibera di Giunta municipale: "Servizio tecnico per l'informatizzazione
del piano di Protezione Civile comunale di Lendinara", in ottemperanza alla D.R.G.V.
per il prelievo dal fondo di riserva.
Partecipano alla seduta l'Assessore al Bilancio Gabriella Furegato, il Consigliere Macha
Roberto, il responsabile del Servizio Contabilità, Lorenzo Lucchiari, per il punto primo.
Il Presidente, constatata la presenza della maggioranza dei componenti della
Commissione, dichiara aperta la seduta. Si inizia con l'esame del primo punto iscritto
all'ordine del giorno. L'Assessore Furegato illustra l'argomento; seguono alcune domande
da parte dei Commissari a cui risponde l'Assessore Furegato. La Commissione si
sofferma in particolare sulla necessità di individuare con maggiore chiarezza possibile la
natura specifica del servizio tecnico di informatizzazione in argomento. A tale proposito
l'Assessore Furegato si impegna ad assumere tutte le informazioni necessarie per dare
risposte il più dettagliate possibile alle osservazioni emerse dal dibattito.
Segue la votazione, che dà il seguente esito: favorevoli Boldrin, Ferrarese, Dainese e
Tognolo, astenuto Rossi.
Ringrazio l'Assessore per le delucidazioni.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie al Presidente. Questa era solo una comunicazione, poi integrata con il verbale
della Commissione, e con la spiegazione da parte dell'Assessore Furegato.
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PUNTO N. 3
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 3 all'O.d.G.: Adozione del regolamento per la disciplina della videosorveglianza.
La parola al Sindaco per l'illustrazione.
FERLIN ALESSANDRO - Sindaco:
Brevemente, credo che già nella lunga premessa della delibera siano esposte tutte le
motivazioni sia di ordine tecnico amministrativo e sia di ordine politico.
Nella nostra città, da poco più di un anno abbiamo un sistema di videosorveglianza
attivo. Allo stato attuale la videosorveglianza è sicuramente un elemento molto
importante per la sicurezza nei nostri territori, lo vediamo quotidianamente: per atti
vandalici, per rapine, per qualsiasi altro evento di natura delittuosa la videosorveglianza
sicuramente è stato ed è uno strumento utile alle indagini. Anche dopo un certo periodo
è possibile o è pensabile di avere alcune informazioni utili per cercare di trovare i
colpevoli.
Nel nostro territorio, dopo l'esperienza di questi mesi sicuramente abbiamo migliorato un
po' tutto. Gli uffici ritengono indispensabile un regolamento perché, come sapete, nelle
videoriprese c'è da salvaguardare la privacy, quindi questo è un elemento direi primario
di salvaguardia e di rispetto dei cittadini; quindi il regolamento stilato dagli uffici
competenti viene ora proposto all'approvazione di questo Consiglio comunale per avere
tutti gli strumenti atti a far sì che il Comune di Lendinara, con l'avvio di queste
videosorveglianze sia in regola sotto tutti i punti di vista.
Sicuramente la videosorveglianza, compatibilmente con le risorse di bilancio, è destinata
ad incrementare i suoi punti di vigilanza; la Giunta comunale ha già deliberato
l'installazione di un'altra telecamera a salvaguardia dell'ecocentro comunale, che credo
nei prossimi giorni o nelle prossime settimane al massimo, compatibilmente con i tempi
dell'impresa, verrà installata. Questa sicuramente non sarà l'ultima; il sistema è in grado di
tenere oltre 10 telecamere e auspichiamo che il territorio venga piano piano coperto nei
suoi punti sensibili da queste telecamere.
Per il resto non ho altro da aggiungere, è un regolamento molto tecnico, appunto e a
completamento di altri strumenti che abbiamo già presso i nostri uffici.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
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La parola al Presidente della Prima Commissione, Massimo Boldrin per la lettura del
verbale, ma già che c'è, anche per la presentazione dell'emendamento che è stato
presentato.
MASSIMO BOLDRIN - Consigliere
Nel secondo punto assume le funzioni di segretario il Responsabile del Servizio Affari
Legali dott. Dante Buson.
Si passa quindi all'esame del secondo punto iscritto all'ordine del giorno. Il dott. Buson
illustra l'argomento, sottolineando le finalità e l'articolazione del regolamento per la
disciplina della videosorveglianza, con particolare riferimento alle attività di protezione
dei dati personali ed alle relative misure di sicurezza. Seguono alcune domande da parte
dei commissari a cui risponde il dott. Buson, e poi la discussione.
La Commissione si sofferma in particolare sulla necessità che la visualizzazione delle
immagini registrate del sistema di telecamere avvenga esclusivamente presso il Comando
di Polizia locale.
Alla fine della discussione, la Commissione propone le seguenti modifiche dell'art. 6,
comma 5. Alla fine del primo periodo eliminare il termine "del Comune",; all'inizio del
secondo periodo eliminare l'espressione "in questa sede"; nel secondo periodo, dopo la
parola "monitor", aggiungere la seguente locuzione "installato esclusivamente presso il
Comando di Polizia Locale".
Segue la votazione che dà il seguente esito: favorevoli Boldrin, Ferrarese, Dainese e
Tognolo, astenuto Rossi.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
L'emendamento?
MASSIMO BOLDRIN - Consigliere
Come Capogruppo del PdL consiliare chiedo la modifica del regolamento per la
disciplina della videosorveglianza per quanto riguarda il capo terzo "Trattamento dei
dati personali", sezione 1 "Raccolta e requisiti dei dati personali", art. 6: "Modalità di
raccolta e requisiti dei dati personali".
Al comma 5 "Le immagini delle unità di ripresa saranno memorizzate in una
apparecchiatura server installata presso un ambiente del Comando di Polizia Locale, o
comunque presso un ambiente ad uso ed accesso esclusivi del Comune". In questa frase
togliere la dicitura "del Comune".
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Nel capoverso successivo togliere la dicitura "in questa sede" ed inserire dopo la parola
"monitor" la seguente frase "installato esclusivamente presso il Comando di Polizia
Locale".
Il comma 5 dell'art. 4 risulta così modificato: "Le immagini delle unità di ripresa saranno
memorizzate in una apparecchiatura server installata presso un ambiente del Comando di
Polizia Locale o comunque presso un ambiente ad uso ed accesso esclusivo. Le immagini
saranno visualizzate su monitor installato esclusivamente presso il Comando di Polizia
Locale e, solo se indispensabile, registrate su diverso supporto Cdrom, Dvdrom, chiave
Usb etc."
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie al Presidente.
Chi vuole prendere la parola?
PAOLO COELI - Consigliere
Avevo parlato, prima dell'inizio del Consiglio, proprio dei commi successivi all'articolo,
perché questa registrazione su supporto diverso, Cdrom, Dvdrom e chiave Usb poi non
viene più ripreso.
Al punto 7 si dice: "Successivamente ai 7 giorni solari le immagini sono cancellate
automaticamente dal server mediante specifico software, salvo che una ulteriore
conservazione non sia ordinata dalla Polizia o Autorità Giudiziaria". Io volevo capire, se
possibile, l'eventuale registrazione sul supporto diverso che fine fa e a chi viene
consegnata. Perché se io ho un programma che mi cancella automaticamente le
registrazioni sul server mi va bene; ma se io poi do a qualcuno e... e dovreste dirmi voi
chi sono i tenutari di questi Cdrom, Dvd o Usb, vorrei capire che fine fanno e chi va a
cancellare i dati, perché con gli Usb che ci sono adesso, con 16 e 32 giga, io mi tengo
una giornata intera su una Usb, e che fine fa? Questo non è previsto, e io pregherei che
analizzaste questo problema perché non è una cosa da poco.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Raccogliamo tutte le domande e poi il Sindaco risponde.
C'è qualche altra richiesta di chiarimenti oppure di integrazione?
TOGNOLO LAURO - Consigliere
Lasciamo pure al Sindaco o all'Assessore competente le risposte, però, visto che io sono
stato uno dei Consiglieri interessato nella discussione prima del Consiglio comunale,
voglio contribuire alla discussione segnalando al mio collega Consigliere che la
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registrazione delle immagini su supporto diverso dal server può avvenire solo ed
esclusivamente su richiesta delle Autorità, sia giudiziarie che di controllo. Quindi la
Polizia. Ed anche quelli di Polizia solo su mandato. Quindi l'art. 7 poi sta ad indicare
anche "...che l'ulteriore conservazione non sia ordinata dalla Polizia o da Autorità
giudiziaria".
Questo regolamento, che va ad integrare quello che la legge obbliga di fare, per me, per
quello che conosco io, è più che sufficiente. Anche negli ospedali c'è la videosorveglianza
ed è regolamentata in questi modi. Sicuramente nessuno di coloro che hanno la delega
per potere usufruire di questa attrezzatura può registrare e può mantenere le immagini
registrate per motivi diversi da quello che la legge permette.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Se non ci sono altri interventi, chiediamo al Sindaco di rispondere, poi passiamo alle
dichiarazioni di voto.
FERLIN ALESSANDRO - Sindaco:
Io credo che già la risposta l'abbia data il Consigliere Tognolo.
Leggendo bene, nel concordare con voi e con anche la richiesta di modifica, stavamo
parlando proprio in diretta con l'Assessore all'ambiente che la nostra intenzione... - e qui
chiedo se possiamo intervenire - era di autorizzare anche un altro dipendente del nostro
Comune alla visura di un monitor, in particolar modo il geometra Rigolin, in questo caso
soprattutto ed esclusivamente per quelle telecamere a presidio dell'ecocentro, oppure di
altre zone specifiche. Siccome la modifica parla che le immagini saranno visualizzate su
monitor installato esclusivamente presso il Comando di Polizia locale, se interpreto alla
lettera, nessun altro ufficio di questo Comune può avere un monitor, naturalmente
sempre autorizzato, per la visione. Quindi io chiedo che ci possa essere una possibilità,
magari sempre demandando la Polizia locale, all'autorizzazione a svolgere questa
funzione.
Apro anche questa riflessione.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Siccome l'emendamento c'è, se siamo d'accordo e possiamo integrarlo ulteriormente... a
questo punto, siccome non andiamo ad incorrere in pareri che vanno a coinvolgere altri
uffici, chiedo al Segretario: lei si è già espresso su questo emendamento, o sbaglio?
Quindi, se dall'intervento del Sindaco vogliamo ulteriormente... non so, qui si cita solo
Comando di Polizia locale, quindi mi sembra chiaro che è solo quell'ufficio che ha
competenza su questo, però il Consiglio è sovrano, se riteniamo che il comma 5 dell'art.
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6 modificato com'è stato proposto sia esaustivo e contenga tutte le precisazioni di cui i
Consiglieri necessitavano.... Prego, Consigliere Rossi.
GIOVANNI ROSSI - Consigliere
Credo che la proposta del Sindaco prima di tutto dovrebbe avere un parere legale, perché
qua stiamo parlando di trattamento di dati sensibili; quindi, prima di mettere in visione a
personale che tutto è fuorché elementi di Polizia locale, io mi guarderei un attimo,
bisogna avere la copertura legale per una cosa del genere. In Commissione siamo stati lì
a fare i fiori e i fiorellini proprio sulla copertura legale della cosa; sul regolamento c'è
scritto che i dati devono essere controllati e verificati solo in determinati casi. Prima di
mettere in giro monitor in visione ad altro personale, io, fermo restando il mio parere,
direi che minimo un parere legale è opportuno prenderlo.
TOGNOLO LAURO - Consigliere
Il Consigliere Rossi mi ha anticipato sulla parte dell'intervento. La legge sulla privacy è
chiara ed è molto restrittiva su chi può analizzare e guardare le immagini. Il regolamento
già è abbastanza preciso sulla possibilità di indicare una seconda persona, oltre al
responsabile della gestione delle immagini per la privacy, che se ho ricordo preciso credo
sia il Comandante dei Vigili quello che è stato indicato. Può delegare per competenze
specifiche la visualizzazione di quelle immagini, sotto però la sua responsabilità, perché
l'area dove tecnicamente un geometra potrebbe essere più specifico nel vedere e nel dare
un suo giudizio di quelle immagini, in quell'area potrebbero essere presenti delle
immagini che non sono riferite a sversamento di sostanze tossiche o no, visto che è
un'area dove si va a consegnare dei rifiuti, ma che potrebbero esserci anche delle altre
immagini che non ha diritto di vedere, quindi per legge non può avere un video dove può
gestire, con la tecnologia che abbiamo; che quella la conosco perché ero io con delega
alla sicurezza nel periodo dell'installazione, una tecnologia che con qualche pulsante o
con qualche movimento di rotella la telecamera può guardare a destra e a manca, quindi
non può essere messa una qualsiasi persona lì a gestire queste immagini. Credo che dal
punto di vista legale sia impossibile consegnare un video e una... perché oltre al video
occorre anche un tavolo di comando dell'attrezzatura presso altri uffici.
MATTEO BRONZOLO - Consigliere
Volevo solo un chiarimento, perché forse io ho inteso in maniera diversa quello che ha
esposto il Sindaco. Credo che il concetto sia quello che non viene dato un monitor, o
comunque una postazione operativa anche al geometra Rigolin, credo che resti sempre il
mandato alla Polizia Locale, che farà controlli in questo specifico caso su attività di
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abbandono di rifiuti in particolari luoghi, soprattutto se sono rifiuti speciali, e in quel
caso sarà la Polizia Locale a dovere dare corso a quella che può essere una segnalazione
all'ufficio competente, quindi al geometra Rigolin, quindi non credo... forse ho capito
male io, ma non mi sembra di avere capito che ci sia un doppio mandato, o comunque
una doppia postazione.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Scusi Presidente. Noi stiamo parlando di un emendamento sul quale siamo già quasi tutti
d'accordo, e adesso ha iniziato a parlare di un altro emendamento dell'emendamento, che
non esiste, perciò non abbiamo un parere legale. Per me l'emendamento
dell'emendamento non esiste.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Certo. Infatti, non volevo togliervi la parola ma finché ragionavate a voce alta,
intervenendo, il Sindaco, d'accordo con il Segretario... se vuole dirlo il Sindaco, ma
comunque l'idea era di approvare questo emendamento in modo da non creare nessun
tipo di altre interpretazioni; il Sindaco poi, la Giunta, l'Amministrazione porranno un
quesito al Garante sulla privacy e se il Garante darà una risposta positiva vedremo di
tornare e di rettificare il regolamento. Intanto procediamo con questo, altrimenti non
riusciamo. Certamente nessuno voleva fare fughe in avanti, si voleva solo ragionare di
questa cosa, quindi procediamo così.
Ci sono altri interventi?
Se non ci sono altri interventi, dobbiamo prima mettere in votazione l'emendamento e poi
la delibera.
Ripetiamo, il nuovo comma 5 dell'art. 6, come proposto dal Capogruppo del PdL, è: "Le
immagini delle unità di ripresa saranno memorizzate in una apparecchiatura server,
installata presso un ambiente del Comando di Polizia Locale, o comunque presso un
ambiente ad uso ed accesso esclusivi del Comune. Le immagini saranno visualizzate su
monitor, installato esclusivamente presso il Comando di Polizia Locale e, solo se
indispensabile, registrate su diverso supporto Cdrom, Dvdrom, chiave Usb etc."
Questa è la proposta dell'emendamento, alzi la mano.
Chi è contrario? Chi si astiene?
Si astiene il Consigliere Coeli
Quindi un astenuto e tutti gli altri favorevoli.
Mettiamo in votazione adesso la delibera: "Adozione del regolamento per la disciplina
della videosorveglianza" come è stata presentata dal Sindaco.
Chi è favorevole alzi la mano.
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Chi è contrario? Chi si astiene?
Si astiene il Consigliere Coeli.
Adesso che abbiamo votato, siccome poi ci saranno altri punti che saranno interessati da
emendamenti - non per essere restrittivo nell'applicazione ma è giusto che i Consiglieri
ne siano a conoscenza - il nostro regolamento per il funzionamento del Consiglio
comunale, che è stato approvato nel 2004 e poi lo abbiamo modificato nel 2007, al
capitolo 5, art. 21, comma 5 dice: "I Consiglieri comunali possono presentare
emendamenti alle proposte di deliberazione già iscritte all'ordine del giorno del Consiglio,
dandone di norma comunicazione scritta, anche via e-mail, da confermare per iscritto
prima della trattazione del punto in Consiglio comunale. Questa comunicazione va fatta
al Presidente del Consiglio, oppure al Segretario comunale, entro le ore 11 della giornata
precedente la riunione. Il Segretario ne cura in via d'urgenza l'istruttoria". E` chiaro che
spesso, come nella fattispecie questa sera, questa norma viene interpretata in modo molto
estensivo; ma è altrettanto chiaro che alcuni emendamenti necessitano semplicemente di
una valutazione da parte del Segretario; ci sono emendamenti a volte, invece, che
necessitano di approfondimenti da parte anche degli uffici, quindi invito i Consiglieri, se
proprio è impossibile come nella fattispecie procediamo comunque e poi il Consiglio
decide, però sarebbe opportuno seguire un po' questo iter. Grazie.
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PUNTO N. 4
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 4 all'O.d.G.: Approvazione dei parametri e di criteri di programmazione per
l'insediamento sul territorio comunale di nuove attività di somministrazione di alimenti e
bevande.
La parola all'Assessore Zeggio per l'illustrazione.
FRANCESCA ZEGGIO - Assessore
Come abbiamo fatto per il piano delle edicole, anche il rilascio delle autorizzazioni per
l'esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande è stato adeguato a
quanto la Regione Veneto ha chiesto con la Legge n. 29 del 2007. In questa legge, la
Regione Veneto ha chiesto ai Comuni di attenersi a determinati parametri e alcuni criteri
di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni e la conseguente applicazione entro
i 180 giorni dalla pubblicazione nel Bur.
Anche il Comune di Lendinara ha seguito la logica del sistema che prevedeva lo studio
per il rilascio delle autorizzazioni appunto di queste attività, in base a degli strumenti di
programmazione, di pianificazione e di governo del territorio. Il metodo suggerito dalla
Regione Veneto prevedeva alcuni parametri, alcune tipologie quali la concorrenza,
l'accessibilità e la sostenibilità. Ovviamente, essendo il piano molto importante perché
doveva conoscere o comunque doveva applicare dei criteri e dei parametri che dava la
Regione Veneto, sono stati usati degli strumenti urbanistici, quali il Pat, ed è stato quindi
affidato ai progettisti del Pat (Veneto Progetti), lo studio e la realizzazione e la proposta
di questa suddivisione in aree come richiesto dalla Regione Veneto.
Sono state fatte alcune proposte e si è deciso di suddividere, come scelta politica,
applicando la massima possibilità di rilascio delle autorizzazioni; il territorio è stato
suddiviso in ben 13 zone, di cui 5 sono quelle che danno la possibilità di aprire nuove
attività di somministrazione alimenti, ed è stato tutelato il centro storico non dando la
possibilità di aprire se non alla cessazione di tre attività attualmente esistenti.
Ovviamente queste scelte sono state effettuate su una definizione di alcuni obiettivi, tra
cui lo sviluppo, l'innovazione del settore, la tutela del consumatore e dei prezzi, le attività
esistenti e alcuni parametri appunto che fanno parte degli indicatori della Regione
Veneto.
E` stata rispettava la Direttiva Bolkestein, e sono state individuate delle caratteristiche
appunto che prevedessero in queste zone, soprattutto in quelle adiacenti al centro storico
ed anche alle frazioni, la possibilità di rilasciare alcune autorizzazioni.
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Ovviamente il piano è stato redatto insieme e con il parere favorevole delle Associazioni
di categoria, e di conseguenza questa sera viene presentato.
Devo dire un grazie perché comunque il mio è stato un intervento finale, in quanto il
precedente Assessore al Commercio aveva già avviato con l'Amministrazione precedente.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
La parola al Presidente della Seconda Commissione, Matteo Bronzolo.
MATTEO BRONZOLO - Consigliere
Do lettura del verbale della Seconda Commissione consiliare del 12 novembre 2010, con
inizio dei lavori alle 18.38.
Sono presenti Bronzolo Matteo, Coeli Paolo, Macha Roberto, Ongetta Dario e Dainese
Renzo, mentre è assente il Consigliere Turatti.
All'ordine del giorno un solo punto: "Approvazione dei parametri e di criteri di
programmazione per l'insediamento sul territorio comunale di nuove attività di
somministrazione di alimenti e bevande".
A seguito dell'introduzione dell'argomento da parte del Presidente della Commissione,
viene data parola al responsabile dell'Ufficio Patrimonio e Contratti, dott.ssa Chiara
Franceschetti, la quale provvede ad illustrare ampiamente l'argomento ai Commissari
presenti. Nella discussione vengono approfondite in particolare le seguenti tematiche:
quali criteri sono stati utilizzati per la suddivisione delle zone del territorio comunale ai
fini della programmazione di insediamento delle attività; su che base sono stati individuati
i requisiti per il subentro delle attività esistenti sul territorio; il problema dell'impatto
acustico degli ambienti che offrono anche intrattenimento musicale; la normativa al
superamento delle barriere architettoniche, vedi in modo specifico gli ambienti siti in
centro storico.
Sentiti i vari interventi dei Commissari e Consiglieri presenti alla seduta, la Commissione
così si esprime: favorevoli all'unanimità.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie, Presidente.
Chi vuole chiedere dei chiarimenti?
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Solo una domanda. Non so se ho capito bene o no. Su tutto il territorio di Lendinara?
FRANCESCA ZEGGIO - Consigliere
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Lo studio è stato fatto su tutto il territorio lendinarese, comprese le frazioni.
PAOLO COELI - Consigliere
Io volevo fare una dichiarazione di voto. Come prima mi sono astenuto, mi asterrò anche
questa volta, non sono incongruente. Abbiamo discusso quella sera in Commissione, e
vorrei ribadire che non tollero più, e l'ho già ripetuto altre volte, che ci si riduca tutte le
volte a preparare Commissioni... io ho dovuto scegliere, perché c'era il Congresso
dell'Anci, ho dovuto scegliere, giovedì sono andato e infatti ho dovuto leggere all'ultimo
momento... - ecco il motivo della votazione di prima -ho letto gli argomenti di venerdì,
nell'intervallo, con Bronzato, per prepararmi, perché sono arrivato all'ultimo momento,
alle sei e mezza. Abbiamo preparato la Commissione e abbiamo fatto le due Commissioni
giovedì e venerdì, e oggi è lunedì. Ditemi voi se una persona riesce a leggersi e
prepararsi un malloppo del genere, quando abbiamo chiarito quella sera che erano mesi
che si stava preparando questo.
Allora, io dico, dovete mettere i commissari... lo so che e consultivo, ma chi non è in
maggioranza e non fa riunioni preconsiliari sugli argomenti già chiariti, all'ultimo
momento sanno questi argomenti e devono prepararsi. Se volete che noi suggeriamo, l'ho
già ripetuto, suggerimenti congrui e giusti e non fare le solite prese di posizione come
farò questa sera, dovete metterci in condizione di prepararci per fare suggerimenti
congrui. Mi sono astenuto prima e mi asterrò, pure avendo votato in Commissione,
perché ho sempre detto che in Commissione giudico la questione tecnica, qua faccio
politica e io mi astengo perché ritengo non sia giusto mettere i Commissari in queste
condizioni.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie, Consigliere Coeli. Lei sa, però, quanto come Capigruppo abbiamo cercato di...
più che una responsabilità, qui si tratta di richiamare magari il Consiglio ad essere più
attento...
PAOLO COELI - Consigliere
[fuori microfono - incomprensibile]
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Ma il compito è di tutti, perché ci sono dei Presidenti delle Commissioni che avranno
raccolto la sua istanza e la sollecitazione, però è altrettanto vero, e senza nessuna
polemica perché la polemica non serve a niente, come Presidente del Consiglio sono
stato richiamato anche sulle convocazioni dei Capigruppo; la disponibilità deve essere
16
disponibilità di tutti, non c'è chi deve essere disponibile e chi non può essere disponibile,
quindi la sua precisazione la raccogliamo tutti.
Se non ci sono altri interventi, poniamo in votazione la delibera n. 4: Approvazione dei
parametri e di criteri di programmazione per l'insediamento sul territorio comunale di
nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Chi è favorevole alzi la mano.
Chi è contrario? Chi si astiene?
Il Consigliere Coeli si astiene.
Votiamo per l'immediata eseguibilità.
Chi è favorevole all'immediata eseguibilità alzi la mano.
Chi è contrario? Chi si astiene?
Si astiene il Consigliere Coeli, però ha votato l'immediata eseguibilità anche il Consigliere
Ferrarese, il quale non aveva votato prima la delibera ma ha votato l'immediata
eseguibilità.
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PUNTO N. 5
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 5 all'O.d.G.: "Approvazione schema di bando di concorso speciale per
assegnazione in locazione di n. 24 alloggi per anziani realizzati nel Comune di Lendinara
- ex Ospedale.
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
Questa sera siamo qui per approvare il bando per l'assegnazione di 24 alloggi in affitto
per gli anziani (così è titolato il bando). Non è l'ultimo passaggio, perché se il Consiglio
questa sera deciderà di approvarlo, l'ultima parola comunque spetta alla Regione Veneto.
Questo bando, la storia di questi mini alloggi è iniziata ancora nel 2001 e se scorrerete se non l'avete già fatto - la delibera troverete tutte le tappe, che io riassumo in trenta
secondi.
Tutto parte nel 2001 con la legge 21, che promuoveva un programma sperimentale di
edilizia residenziale per il disagio abitativo. Proprio il 27 dicembre di quel 2001, il
Ministro Lunardi emanava un decreto che aveva proprio il titolo del bando: bando di
concorso speciale per l'assegnazione di alloggi in affitto per gli anziani degli anni 2000.
Questo è l'art. 1. All'art. 2 definiva l'impegno economico e all'art. 3 definiva i soggetti
proponenti, che oltre i Comuni erano anche gli Istituti Autonomi Case Popolari. Per cui
si capisce poi anche l'accordo di programma con l'ATER. Nel 2002, a maggio, con
decreto, il Direttore Generale emetteva questo bando a livello nazionale, che passava
attraverso tutte le Regioni e il 5 marzo del 2003 c'era un accordo di programma tra il
Comune di Lendinara, l'U.S.L. 18 e l'ATER. Successivamente si partecipava al bando,
veniva data segnalazione alla Regione Veneto e veniva inviato il tutto a Roma. Il
progetto risultava primo nel Veneto. Vi ricordo che nel DGR 3204 sono ben 7-8, perché
c'era Belluno, c'era Padova, c'era Lendinara, Castelfranco, Jesolo, Verona, con alcuni
Comuni lì presenti. Ebbene, il Comune di Lendinara risulta il primo per quanto riguarda il
punteggio, proprio perché aveva usato un ambiente pubblico dismesso per il discorso del
fotovoltaico, per la domotica e per il risparmio energetico. Con questa stessa delibera del
2005, la Regione ammetteva il finanziamento di oltre 3 milioni di euro, per la precisione
3.093.378. Il Comune di Lendinara ci metteva una sua parte di 163.000 euro e faceva
altrettanto con quasi 163.000 euro l'ATER, per la precisione 162.521. L'ATER
successivamente immetterà altri 200.000 euro venuti dalla Fondazione Cassa di
Risparmio e 150.000 euro con proprio mutuo. Se fate le somme, arriviamo a circa
3.400.000 euro. L'individuazione poi veniva - ripeto - nell'ATER come il responsabile di
tutto il percorso. L'inizio dei lavori nel 2008. A quest'oggi siamo quasi arrivati. Che cosa
18
manca? Qualche allacciamento, l'ultimazione dell'ascensore, il battiscopa sulle scale e poi
i collaudi e il tutto sarebbe finito.
Il cammino fatto per questo bando. Abbiamo cercato di mettere insieme tutte le parti
possibili perché ad oggi, che io sappia, e ho chiesto anche conferma al Direttore Fasiol,
nessuno degli altri 7 siti che avevano avuto il finanziamento con la stessa delibera è
arrivato, Lendinara arriva per primo in questo percorso di sistemazione di alloggi per
anziani. Che cosa è successo? A partire da fine agosto fino a pochi giorni fa, il
sottoscritto ha fatto ben sei incontri con la direzione dell'ATER, in particolare il
dirigente, il direttore, oltre che il suo personale. Un incontro è stato fatto con il sindacato
unitario inquilini ATER, il Sunia; due passaggi, due incontri anche con i rappresentanti
della Consulta per la Terza Età; c'è stato un incontro con i sindacati dei pensionati CGIL,
CISL ed UIL, presenti sia i responsabili provinciali che i rappresentanti locali. C'è stato
un incontro in cui abbiamo invitato tutti i 40 Sindaci, anche se per la verità quella sera
oltre al nostro Sindaco erano presenti due Sindaci e un Consigliere aggiunto. Noi
abbiamo fatto la nostra parte. C'è stato il contributo praticamente di tutti i Consiglieri, in
particolare ufficialmente in due Commissioni consiliari. Quindi 13 incontri.
Quali sono gli elementi caratterizzanti? Chi ha guardato il bando, vede che dopo il titolo
generale c'è scritto "ai sensi della L.R. 10/96", che è la legge alla quale fanno riferimento
tutte le assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata. Sovvenzionata
significa con affitti calmierati. C'è anche la convenzionata invece che obbedisce all'equo
canone.
Che cosa c'è di particolare come primo elemento caratterizzante di questo bando? Che
una buona parte viene tratto proprio integralmente dalla legge 10/96. Faccio un esempio.
I requisiti per la partecipazione sono ben 9 più uno. Perché 9 più uno e non 10? Perché
c'è anche un riferimento alla possibilità che i lavoratori della Regione Veneto emigrati
all'estero, se vogliono ritornare possono anche farlo; nel caso volessero ritornare
dall'Australia e dall'Argentina ed anche loro concorrere per il bando minialloggi di
Lendinara, dovrebbero scegliere il Comune di Lendinara. Questo riferimento lo si trova
anche nella legge 10/96. Di questi 10 punti, 9 più 1, ben 6 più 1 (7), sono tratti
integralmente da quella che è la legge 10/96. Questo anche perché la Regione desidera
che sia così e questo ci dà anche la possibilità che dopo l'approvazione del Consiglio
comunale non ci ritorni indietro da parte della Regione.
Quali sono questi punti? Il punto n. 1 sulla cittadinanza lo troviamo così sulla legge ed
anche in qualunque bando ATER. Abbiamo aggiunto solo mezza riga, quando alla fine
dice: "e titolari di una rendita pensionistica". Quindi chi fa domanda deve essere sì un
anziano di 65 anni che ha cittadinanza italiana o cittadinanza comunitaria o comunque
cittadinanza straniera regolarmente residente, però in possesso di una rendita
19
pensionistica. Questa è l'aggiunta fatta per avere la certezza che c'è un minimo di reddito
per sostenere le spese.
Il punto n. 3, quello che dice che le persone che fanno domanda non devono essere
titolari di proprietà, di usufrutto e di uso, è tratto integralmente dalla legge 10/96. Il
punto 4 che praticamente: guarda che se tu hai una casa tua fatta con soldi pubblici, non
sognarti, non puoi, non hai i requisiti per partecipare al bando se tu hai fatto quella casa
con soldi pubblici. Questo punto n. 4 è tratto integralmente dalla legge 10/96.
Il punto che riguarda il reddito complessivo, che per quest'anno è 23.352, è un reddito
convenzionale calcolato con la legge 457 e le successive modifiche con la legge 1982. Se
voi volete saperne di più posso anche approfondire, ma questo punto è tratto
integralmente dalla legge 10/96. Anche il nucleo familiare così come è composto è tratto
tutto interamente dalla legge 10/96. Su quel punto n. 5 c'è stata una piccola variazione
della Commissione, là dove stava scritto: "per il cittadino di paese non appartenente
all'Unione Europea, sono considerati componenti del nucleo familiare i familiari per i
quali", prima era scritto: "è richiesto il ricongiungimento da almeno due anni"; al posto di
questa frase si scrive non "richiesto", ma "rilasciato il nullaosta di ricongiungimento da
almeno due anni prima della scadenza del bando". L'intero punto 5, tranne questa mezza
riga, è interamente quello della legge, come lo sono il punto 6, che dice che tu non devi
avere ceduto in parte, fuori dai casi previsti dalla legge, un eventuale alloggio ATER da
te occupato; come il punto 7 che dice: una persona che occupasse senza titolo un
alloggio ATER non può fare domanda di mini alloggi.
Quali sono i tre punti nuovi nostri? Sono questi: il numero 9, che è logico, bisogna avere
compiuto 65 anni di età; il punto n. 8 che dice: non avere ceduto a figli o discendenti
diretti a qualsiasi titolo alloggi di proprietà, di diritto, usufrutto etc. negli ultimi 7 anni;
l'altro punto, fra l'altro anche caldeggiato dalla Regione, dove si dà la possibilità non
soltanto ai residenti in Lendinara, ma anche ai residenti dell'intera U.S.L. 18, fatta
eccezione di Boara Pisani. Dovete sapere che c'è un'anomalia: della Conferenza dei
Sindaci fa parte anche il Comune di Boara Pisani che non insiste nell'U.S.L. 18. Allora
vedete perché nel punto n.2, dopo avere richiamato i 4 anni continuativi di residenza nel
Comune, vengono citati i 40 Comuni, non Boara Pisani, che non insiste nel territorio
dell'U.S.L..
Restiamo dentro alla 10/96. Che cosa c'è ancora di 10/96? Di 10/96 abbiamo anche tutta
la tempistica, perché una volta approvato il bando da noi e dalla Regione, dovremo fare il
bando che dovrà restare esposto 30 giorni, aspettare 45 giorni perché vengano fatte le
graduatorie; quando ritorna in Comune, deve restare un mese all'albo, dentro quel mese
qualcuno può fare ricorso. Questa tempistica non l'abbiamo inventata noi, è dentro la
legge 10/96, ma è dentro anche la 10/96 la formazione delle graduatorie, l'assegnazione
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degli alloggi che viene fatta in base alla graduatoria, che sembra una cosa normale, ma a
parità di punteggio viene prima la persona che ha un reddito inferiore; nel caso sia uguale
anche il reddito, si va per estrazione. Questo è scritto nella legge 10/96.
Sempre in questa legge ci sono due punti importanti: come si va a definire il canone
d'affitto che deve pagare la persona, che è dentro l'art. 18, che prevede due fasce di
reddito. Sapete che il totale è 23.252, ma ci sarà una fascia A che va fino agli 11.000 e
rotti e la fascia B che va dagli 11.000 e rotti ai 23, per cui chi ha meno paga meno di
affitto e chi ha un po' di più paga un po' di più. Ma anche queste regole sono dentro l'art.
18 della legge. Come pure sono nell'art. 18 due cose delicate, che sono la cosiddetta
ospitalità o l'ampliamento. Vi faccio capire con un esempio. In casa c'è marito e moglie,
uno dei due è non autosufficiente; disgraziatamente muore la persona autosufficiente
(anche se moriva l'altro era sempre disgraziatamente), rimane la persona non
autosufficiente, che di per sé non avrà la possibilità da oggi a domani di essere ricoverata
in casa di riposo (perché sapete come funzionano le cose: bisogna fare le visite, il
punteggio sociale, il punteggio sanitario, entrare in una lista d'attesa etc) e quindi in
questo caso bisogna avere la certezza che questa persona sia accudita. E` possibile - c'è
un articolo della legge richiamato, quindi siamo sempre nel rispetto della 10/96 - chiedere
l'ospitalità per 4 mesi. Quindi anche una badante può chiedere l'ospitalità e permettere
che la persona in questi 4 mesi possa trovare la possibilità di entrare. Fra l'altro c'è una
cosa importante che avete scritto nell'accordo di programma del 2003: l'U.S.L. si
impegna a favorire per quanto di competenza una sollecita istituzionalizzazione degli
inquilini degli alloggi ATER. Quindi c'è un impegno a monte sia del Comune, ma
soprattutto dell'U.S.L., di velocizzare la cosa. Se disgraziatamente non si trovasse questa
possibilità e si superassero i 4 mesi, è possibile da parte del Sindaco con un'ordinanza
fare altri 4 mesi. E qua va bene, è scritto così.
C'è anche un altro punto, il punto che riguarda l'ampliamento del nucleo. Cosa vuol dire?
Avete letto che più di due persone non possono stare perché ha una stanza da letto con
due posti letto. Se muore una delle due persone, c'è un articolo della legge che prevede
che ci possa essere un ampliamento. Come? O sposandosi o convivendo o addirittura
adottando un minore. Noi a fronte di questo punto, tra parentesi abbiamo scritto: "nel
rispetto dei requisiti del bando". Cosa vuol dire? Che tu non puoi adottare nessun
minore, perché se ci sono due persone e hanno tutte e due 65 anni bene; se sono due
persone che non hanno tutte e due 65 anni, bisogna che almeno l'altra abbia 60 anni.
Quindi se ti sposerai, non ti potrai sposare un trentenne, perché paradossalmente
potrebbero farlo tutti e invece di essere un alloggio per anziani diventa un alloggio per
giovani. Quindi abbiamo scritto "in ottemperanza a questo", pur essendoci gli elementi di
legge.
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Chiedo una cosa al Presidente del Consiglio. Sul punto 8, dove si parla del canone di
affitto cui ho accennato, dove c'è l'art. 18 con le due fasce, ci sono tre righe e mezza che
abbiamo aggiunto. Mi sono accorto, Presidente, e lo dico anche al Segretario, che manca
una virgola, ma questa virgola è molto importante. Leggo il passaggio: "lo stesso" - cioè
il canone calcolato secondo l'art. 18 - "verrà maggiorato di una quota mensile forfetaria a
titolo di rimborso spese condominiali" - e qui sta scritto
senza virgola - "di
riscaldamento, fornitura acqua, energia elettrica, gestite a livello centralizzato e da
conguagliarsi in base agli effettivi consumi". Presidente, la mancanza della virgola ci
farebbe pensare che le spese siano solo di riscaldamento e fornitura; in realtà sono le
"spese condominiali," - e qui occorre la virgola - "di riscaldamento," cioè ci sono tutte le
spese. Quindi qui c'è una virgola che manca e non so come la si debba intendere.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
La mettiamo.
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
Questo era, volevo che si mettesse subito quella virgola.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
E` l'art. 8?
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
L'art. 8, dopo la parola "spese condominiali" bisogna mettere la virgola. Oltre a queste
c'è anche il riscaldamento etc..
Le ultime cose dentro alla filosofia della legge 10/96 sono queste e sono le cose più
importanti. Dei 19 punti, che fanno parte le condizioni soggettive ed oggettive, che sono
quelle che danno i punteggi per entrare in graduatoria, 10 di queste sono prese
integralmente dalla legge 10/96; 9 invece sono farina del nostro sacco, nel senso di tutti
questi contatti si sono avuti, anche se, per la verità, alcune di quelle voci mantenute come
la legge sono state un po' riviste secondo punteggio. Faccio un esempio per tutti: là dove
si davano 2 punti agli emigrati di ritorno, gli abbiamo dato 1, quindi abbiamo cambiato
leggermente il punteggio, collegialmente in questi 15 incontri. Se andiamo oltre alla
10/96, entriamo nel terreno nostrano. Quali sono i punti che in qualche modo abbiamo
fatto nostri? Soprattutto quelli che riguardano il punto 4, quando andiamo a decidere chi
deve fare domanda o chi può fare domanda. Avete visto che sono o anziani singoli o
coppie di anziani. La coppia può essere sposata o convivente, purché questa situazione
sia tale registrata da almeno due anni prima della scadenza del bando. Possono essere
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anche due persone legate da vincoli di parentela o affinità (parentela vuol dire fratelli,
sorelle; affinità vuol dire anche cognati etc.), purché questi siano già depositari di una
situazione che due anni prima della scadenza del bando sia tale e comunque non possono
essere più di due persone e, se lo sono, una delle due deve essere autosufficiente e, se lo
sono, la seconda non può avere meno di 60 anni.
Viene lasciato spazio anche a persone non legate da vincoli di parentela o affinità, come
dice la legge tra l'altro, purché sempre una sia di 65 anni - se non lo sono tutte e due - e
l'altra di 60 ed almeno una delle due autosufficiente.
Nostro è il punto - vi ho già detto - che allarga, anche se è stato chiesto esplicitamente
con una telefonata all'ATER da parte della Regione, che essendo l'ospedale un bene che
insisteva sull'U.S.L. 18, si potesse dare la possibilità a tutti i Comuni presenti nell'U.S.L.
18 di potere partecipare.
Un altro punto caratterizzante è questo, che mi fa mettere in bocca le parole dette da due
Comuni presenti quella sera delle tre persone, quattro col nostro Sindaco, invitati i 40
Comuni. Con loro abbiamo presentato in Power Point non la sintesi che sto facendo, ma
riga per riga. Alla fine che cosa hanno detto due di loro? Hanno detto questo: ci sembra
che il bando sia esauriente e onnicomprensivo; ma hanno aggiunto una parola di più: ci
sembra equilibrato, per niente partigiano. Perché? Perché sapete che c'è un punto dove
viene richiamato anche il punteggio che viene dato alle persone che abitano fuori dal
Comune di Lendinara e quelle che abitano nel Comune di Lendinara. Quel punto, se
volete ritrovarlo, è il punto A8, si davano 3 punti a tutti gli anziani che abitano nei
restanti Comuni, escluso Lendinara, purché siano da 5 anni continuativi. Sono gli stessi
punti che vengono dati ad un residente a Lendinara che sia lì da 1 a 4 anni, solo che da 4
anni in poi, ogni 2 anni si dà mezzo punto in più per riconoscere la residenza, perché
Lendinara ci ha messo del proprio, ma ci metterà ulteriormente del proprio, perché nel
2003 - stava anche scritto questo - il Comune darà in gestione per 30 anni all'ATER
l'immobile, gli affitti etc., però il Comune si impegna ogni anno a versare 361 euro per
ognuno dei 24 alloggi come spesa non soltanto per il discorso domande, ma anche per
quanto riguarda la manutenzione ordinaria, la gestione etc. etc.. Quindi il Comune di
Lendinara ci ha messo e ci metterà, e vi ripeto, i Sindaci erano pochi, ma sono
rappresentativi, diciamo che il 100% di quelli che erano presenti hanno detto che era
equilibrato considerare un punteggio aggiuntivo alle persone residenti.
Un altro elemento caratterizzante è che si è cercato di considerare le persone più deboli,
cioè si dà un punteggio di più a chi ha un reddito inferiore, si dà un punteggio di più a
coloro che sono magari in affitto e hanno un affitto che incide notevolmente sul proprio
introito da lavoro oppure da pensione, ed anche lì secondo l'idea che chi ha di più è un
po' più fortunato di chi ha di meno.
23
Abbiamo dato anche un piccolo punto ma significativo a chi è senza figli, perché avere i
figli è comunque una situazione importante. Un punto che potrebbe essere delicato, ma ci
ha trovato tutti d'accordo - ripeto questi 13 - era questa filosofia: siccome in quegli
ambienti andrà una persona o al massimo due persone, quegli anziani che abitano già
tranquillamente nelle case con i propri figli e nipoti, in case ospitali, dove c'è anche il
calore familiare, è inutile che vengano a fare domanda, lasciamo la possibilità a chi non
ha proprio nessuno. Ma questi sono esclusi del tutto? No, perché se queste persone
fossero in un alloggio sovraffollato, precario ed anti-igienico, allora queste sono
condizioni che danno la possibilità anche a codesti di potere in qualche modo partecipare
al bando.
Un'altra cosa invece che ritengo importante e che anche qui chi era presente non ha
avuto nulla da ridire. Facciamo un passaggio che è illogico, ma potrebbe anche avvenire,
perché questa è la prima esperienza e non abbiamo nessuna simulazione su nessun'altra
parte del territorio veneto. Potrebbero, a rigor di logica, venire 24 persone che sono tutte
fuori da Lendinara, perché il punteggio favorisce loro. Dopo il primo giorno che
occupano i minialloggi, sono di fatto 24 residenti di Lendinara, potrebbero essere 48 se
tutti accoppiati, tutti destinati a diventare non autosufficienti, perché è la nostra storia.
Chiunque prima o poi diventerà non autosufficiente e quindi tutti dovranno andare prima
o dopo, se non hanno la fortuna... ma queste in particolare sono le persone sole, in una
casa di riposo. Se le cose stanno così, il Comune di Lendinara dovrebbe integrare la retta
per questi 48 e per tutti i 48 che verranno andando avanti, con una spesa che
diventerebbe allucinante. Allora nell'ultimo punto, le conclusioni finali, abbiamo scritto
una cosa molto importante che leggo per esteso perché ne vale la pena, e chi era presente
tra i rappresentanti dei Comuni non ha avuto niente da ridire, e l'abbiamo scritto anche
nel regolamento, perché nel bando si può dire sì, ma nel regolamento è fatto capire:
guarda che se a uno dei tuoi paesani dovesse essere assegnato un alloggio, ci viene solo
se tu, Comune, ti prendi la responsabilità che adesso andremo a leggere: "Gli assegnatari
di minialloggi provenienti da Comuni posti al di fuori della sede degli stessi, dovranno
produrre idonea documentazione contenente l'impegno del Comune di residenza a
sostenere gli oneri di integrazione retta nel caso di un eventuale loro successivo ricovero
in qualsiasi struttura protetta. La presente norma si applica solo nel caso sia accertata la
necessità del ricovero per l'impossibilità psicofisica dell'interessato a provvedere
autonomamente alle proprie esigenze e qualora lo stesso non disponga di risorse
autonome al riguardo o messe a disposizione da parte di soggetti terzi - i famosi obbligati
- tenuti, ai sensi dell'art. 433 del Codice Civile".
Non so se ho dimenticato qualche cosa; l'avessi fatto, dopo magari, nel momento in cui
sentirò i vostri interventi, potrò eventualmente rispondere anche a questo.
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VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Adesso la voce della Commissione, c'è la Presidente, però per la Commissione i lavori li
ha seguiti il vice Presidente. Quindi, Consigliere Bassal, se vuole, come vice Presidente
della 3^ Commissione può dare lettura del verbale.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Bentornata alla nostra Presidente, alla Consigliera Chiara e congratulazioni per l'evento.
La Commissione si è riunita due volte, una volta il 18 ottobre e la seconda volta il 27
ottobre. Il 18 ottobre erano presenti Bassal, Ferrari Sandra, Tognolo Lauro, Turcato
Maria Giovanna. Assente giustificata Cestarollo Chiara (il Presidente), assente
ingiustificato Munerato Manuela. Assiste alla riunione l'Assessore alle Politiche Sociali,
prof. Saccardin, il Presidente del Consiglio, Viaro, i Consiglieri comunali Coeli Paolo e
Ghirardello Claudio. Espleta la funzione di segretario la signora Ester Pizzo, in
sostituzione del funzionario responsabile.
Constatato il numero dei presenti, il Presidente facente funzioni dichiara aperta la seduta
e invita a procedere all'esame dell'argomento posto all'ordine del giorno. A questo punto
prende la parola l'Assessore ai Servizi Sociali, Antonio Saccardin e illustra, e qui non
leggo perché ha appena illustrato. Vado avanti. Al termine della esposizione, la
Commissione dispone unanimemente di procedere ad un aggiornamento della seduta,
stante la necessità di approfondire anche a livello delle rispettive rappresentanze
politiche, alcuni aspetti fondanti del bando medesimo. A questo punto il Presidente
Bassal chiede espressamente di potere conoscere se per la realizzazione della
progettualità in esame il Comune di Lendinara ha messo a disposizione i fondi nel
proprio bilancio, e si riserva di procedere ad una successiva verifica in merito. Penso che
l'Assessore abbia risposto che il Comune ha versato, perciò la risposta c'è.
Nessuno avendo chiesto ulteriormente la parola, esaurita la discussione, la seduta viene
aggiornata al giorno 27.
Il 27 erano presenti sempre Bassal, Ferrari, Tognolo, Turcato, assente giustificata
Cestarollo Chiara, assente ingiustificata la Munerato. Assistono alla riunione sempre
l'Assessore Saccardin, i Consiglieri comunali Paolo Coeli e Claudio Ghirardello. Espleta
la funzione di segretario la signora Pizzo. Constatato il numero dei presenti, il Presidente
Bassal dichiara valida la seduta e invita i presenti a procedere all'esame dell'argomento.
Dopo l'introduzione di rito da parte del Presidente, prende la parola l'Assessore
Saccardin, il quale propone una lettura collegiale del testo integrale del bando in esame.
Nel corso della seduta, vengono apportate alcune modifiche rispetto alla stesura
precedente del testo e relative a (leggo solo alcune cose che abbiamo fatto, perché già
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l'Assessore ha ampiamente spiegato): residenza da almeno 4 anni continuativi in uno dei
Comuni dell'azienda U.S.L. 18; per i cittadini extracomunitari; per componenti del nucleo
familiare si intendono familiari per i quali è stato rilasciato il nullaosta al
ricongiungimento da almeno due anni prima della scadenza del bando; non avere ceduto
diritti di usufrutto, uso o abitazione negli ultimi 7 anni; attribuzione del punteggio per la
residenza articolato in progressione biennale sino ad un massimo di 7 punti per residenti
del Comune di Lendinara.
Al termine dell'illustrazione integrale e della relativa discussione, la Commissione
unanimemente approva l'allegata stesura del bando di concorso speciale per
l'assegnazione in locazione di n. 24 alloggi per anziani.
Nessuno avendo chiesto ulteriormente la parola, il Presidente dichiara chiusa la seduta.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Apriamo il dibattito. Ci sono ulteriori chiarimenti?
PAOLO COELI - Consigliere
Abbiamo fatto due riunioni esaustive, come diceva l'Assessore, un buon compromesso,
perché logicamente ognuno di noi potrebbe cambiare dei punti, punteggi, è un'alchimia;
diciamo che l'Assessore è riuscito a mettere d'accordo quasi tutti e questo è il risultato
finale. Direi che a prima vista è buono, poi quando andrà in uso si vedrà, perché
logicamente poi col rodaggio si vedranno eventuali errori.
Prima parlava dell'art. 5 A8. Non so se sia un refuso, ma vorrei fare notare che all'art. 5
A8 c'è scritto: "residenti nel Comune di Lendinara posseduta da". Quindi è o è "residenza
posseduta da" o si leva "posseduta" perché non serve a niente. E` all'art. 5 A8, quando
si parla di punteggi degli anni, c'è scritto "residenti nel Comune di Lendinara da 4 anni",
però in mezzo c'è un "posseduta", per cui credo che prima ci fosse "residenza". Quindi o
leviamo "posseduta" o mettiamo "residenza posseduta da".
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Adesso l'Assessore verifica e poi nelle risposte magari ci dà anche questo chiarimento.
PAOLO COELI - Consigliere
Faccio già dichiarazione di voto. Voto a favore, perché sono d'accordissimo, è stato
esaustivo, abbiamo discusso ampiamente e mi trovo d'accordo col regolamento.
RENZO DAINESE - Consigliere
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In realtà ho proposto un emendamento che ho consegnato al Segretario prima dell'inizio
della seduta e volevo anche esporlo. L'emendamento si propone di modificare l'art. B4:
"presenza nel nucleo familiare di situazioni di particolare rilevanza sociale legate a
specifiche problematiche, rispetto alle quali la soluzione del problema abitativo risulta
elemento essenziale per il compimento di un progetto in atto in tutela, recupero sociale
più proposta documentata e motivata dai servizi competenti". Qua, condiviso con gli altri
Capigruppo, avevamo proposto di aggiungere alla fine del capoverso una nota di
specifica fra parentesi e quindi fra parentesi andrebbe aggiunto: "assistente sociale,
responsabile dei servizi sociali del Comune di riferimento o U.S.L. 18".
Volevo anche spiegare da dove nasce questo emendamento. L'emendamento proposto è
segnatamente per specificare da chi, persona fisica, può attestare la situazione di disagio
abitativo del richiedente: si identifica nella figura dell'assistente sociale per i Comuni che
ne sono provvisti, singolarmente o in convenzione con altri, o nel responsabile dei servizi
sociali. Inoltre si identifica l'U.S.L., tramite ad esempio il medico di famiglia, che può
segnalare le difficoltà dell'assistito, siano esse fisiologiche o patologiche, ma anche di
opportunità.
In realtà l'obiettivo iniziale della mia proposta di emendamento verteva nell'attribuire un
seppur minimo ma significativo punteggio che certificasse come fatto oggettivo il disagio
abitativo dovuto nel risiedere in una zona svantaggiata, cioè sprovvista o lontana da
servizi primari di cui un anziano necessita. Avevo diviso questi servizi in due categorie:
servizi socio-sanitari (studi medici e farmacie) e servizi economici (sportelli bancari e
distributori di generi alimentari). Ritenevo e ritengo che sia d'obbligo prestare una
attenzione particolare in queste casistiche. Faccio un esempio: tra due casi di persone o
nuclei che hanno fatto domanda e hanno ottenuto lo stesso punteggio, quindi hanno
difficoltà riconosciute similari, con uguali problematiche e stessi diritti, senza dubbio
darei via preferenziale a chi somma le problematiche comuni al fatto di risiedere lontano
chilometri dai servizi sopra citati, e questo rispetto al caso similare che nel raggio della
sua residenza ha un medico a 300 mt., a 200 mt. ha la farmacia e la banca è posta sotto
casa. E` indubbio che per il primo caso citato la difficoltà quotidiana di doversi spostare,
soprattutto nella stagione invernale, se non anche in bicicletta, per accedere a quei servizi
essenziali, sia senz'altro più penalizzato rispetto al secondo caso; se ci mettiamo nei panni
di un anziano, credo che la difficoltà maggiore sia proprio questa, quella di essere isolato
rispetto ad un centro nevralgico, dove si collocano tutti quei servizi essenziali e
indispensabili per tutti, ma in particolar modo per questa categoria, dove le distanze si
amplificano esponenzialmente in rapporto all'età e alle condizioni fisiche. Questa
difficoltà a mio avviso va riconosciuta. D'altro canto mi rendo conto che standardizzare
la valutazione della distanza, per regolamento, in un bando sovracomunale che prende in
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esame situazioni territoriali diverse e di difficile omogeneità, si rischia di non centrare
l'obiettivo e di essere iniqui, lasciando la valutazione a qualche freddo calcolo
matematico. Pertanto ritengo preminente ed opportuno - ecco dove rientra
l'emendamento - l'individuazione di figure adeguatamente formate sui parametri sopra
citati da applicare, che possono ragionevolmente valutare ed effettivamente segnalare
questi casi come degni di attribuzione di punteggi ai fini dell'assegnazione.
Concludo augurandomi di essere riuscito a trasmettere a voi tutti la mia preoccupazione
ed attenzione per queste persone che hanno queste problematiche. Questo mi ha spinto a
proporre di emendare un bando che per il resto ritengo equo ed ottimo. Invito
l'Assessore Saccardin, al quale vanno i miei complimenti per il proficuo e come sempre
ottimo lavoro svolto, a fare sue queste considerazioni, trasferendole a chi dovrà essere
strumento di valutazione ai fini dell'assegnazione dei minialloggi.
MASSIMO BOLDRIN - Consigliere
Intanto questo bando è il frutto di un intenso lavoro di tutti i gruppi consiliari della
Commissione. Come gruppi abbiamo cercato di soppesare e di valutare tutti i parametri
che sono contenuti all'interno del bando, cercando di evidenziare anche tutte le
fattispecie di situazioni che vi possono essere presenti, e parlo di situazioni di criticità
della nostra popolazione anziana. Devo ringraziare l'Assessore Saccardin per il lavoro
svolto e per avere coinvolto anche tutte le associazioni, sindacati, i Sindaci, che hanno
portato il loro contributo per formulare questo bando. Siamo in presenza di un bando che
non è il solito bando ATER per l'edilizia residenziale; qui si va oltre già dalla tipologia di
persone che andranno ad usufruire di questi alloggi, perciò persone che hanno minimo
65 anni e con difficoltà economico sociali. Come dicevo, è un bando nuovo, perciò,
nonostante la buona volontà di prendere in considerazione tutte le possibili situazioni di
disagio presenti nel nostro territorio e in quello dei Comuni afferenti all'U.S.L. 18,
qualcosa può essere sfuggito, anche perché è difficile parametrare tutte le fattispecie
avendo delle scarse o nulle informazioni di tutti i 40 Comuni. La buona volontà è stata
sempre presente.
Il bando ricordo anche che nella sua prima stesura, o meglio, dalla sua prima stesura, è
stato in alcuni punti proprio stravolto, proprio per il continuo confronto tra i gruppi
consiliari, tenendo sempre presente che buona parte di questi punti viene dato dalla
Legge Regionale di riferimento. Personalmente sono soddisfatto del lavoro che si è
svolto, perché si è cercato di lavorare per ottenere la massima equità verso i nostri
anziani. Abbiamo sì dato un punteggio maggiore per i residenti del Comune di Lendinara,
ma questo era anche logico e pensabile, visto che il Comune è intervenuto per 163.000
euro e contribuirà ancora per le spese negli anni successivi. Tra l'altro questo bando avrà
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una durata di due anni e poi tutte le situazioni che eventualmente si presenteranno
verranno prese in considerazione nel bando successivo, che verrà modificato ed
eventualmente integrato in base alle criticità che ne risulteranno.
Quella dei minialloggi è comunque un'ottima risposta che il pubblico, il nostro Comune
dà alle istanze di una popolazione anziana che sempre maggiormente ha difficoltà
economico - sociali e tante altre. Un'unica cosa mi permetto di chiedere all'Assessore,
una particolare attenzione, che alla presentazione delle domande per l'ammissione al
bando sia data con la massima chiarezza ogni tipo di informazione, visti i particolari
tecnicismi di cui sono composti gli articoli del bando e vista anche la fascia di persone a
cui il bando è diretto, proprio per facilitarne la compilazione.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Un chiarimento. Non si è capito, è un emendamento o non è un emendamento? Se è un
emendamento dobbiamo discuterlo, chi parla a favore e chi parla contro. Se non è un
emendamento, lui ha fatto la sua proposta, l'Assessore l'ha segnato, ne prende atto e
allora parlo di quello che abbiamo discusso in Commissione. Vorrei sapere cosa devo
fare.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
C'è un emendamento presentato.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Allora dobbiamo discutere prima l'emendamento, è così il regolamento, chi parla a favore
e chi parla contro. Io voglio parlare contro. Per questo voglio la parola.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Prima avevamo utilizzato... adesso stiamo anche verificando, comunque il dibattito
potrebbe essere anche generale; poi è chiaro che l'emendamento va messo in votazione
prima della delibera. Se viene votato emenda, cambia la delibera, altrimenti non viene...
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Io prendo la parola solo per parlare contro l'emendamento, come dice il regolamento,
perché dice che su un emendamento uno parla a favore ed uno parla contro. Perché a me
mi fa venire i nervi perdere tempo ad andare a discutere... lo dice il regolamento,
credetemi, se ve lo dico sono sicuro, la conosco come le mie tasche, vuote ma le
conosco.
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Abbiamo detto nella seduta del 18 ottobre - Voce Lendinarese -: "Al termine
dell'esposizione la Commissione dispone unanimemente di procedere ad un
aggiornamento della seduta, stante la necessità di approfondire anche a livello delle
rispettive rappresentanze politiche". Lei, Capogruppo, aveva una commissaria; non ho
capito perché non avete presentato questa proposta il 25 quando la Commissione era
riunita, e invece la presenta oggi. Dal 18 al 25 c'era abbastanza termini per riunirvi fra di
voi, di parlarne e presentarlo, invece che presentarlo in Consiglio comunale e creare
questo disagio che sta creando, altrimenti non so a che cosa serve la Commissione.
Secondo punto. Il disagio obbligatoriamente deve essere fatto da U.S.L. e dall'assistente
sociale del Comune. Lo dice la legge, e quando c'è la legge non si discute e non si
emenda la legge dello Stato. E' l'U.S.L., il medico di base e l'assistente sociale che
devono scegliere questo, perciò non occorre neanche scriverlo, altrimenti ci prendiamo in
giro.
Poi noi stiamo dicendo: quello che abita lontano. Quello che abita in via San Rocco non
abita nella frazione, non viene considerata frazione, però per venire in centro ha bisogno
lo stesso di qualcuno che lo accompagni come quello che abita a Saguedo o a
Ramodipalo. Questi anziani hanno sempre o la loro macchinetta o hanno bisogno di
qualcun altro che li accompagni anche se non abitano nella frazione. Perciò noi stiamo
creando un disagio enorme, una differenziazione, per non dire razzismo, fra chi abita
nella piazza e chi abita fuori piazza. Stiamo dicendo che a Lendinara i lendinaresi sono
tutti di serie A, non c'è serie A e serie B; che io sempre dico, che l'Amministrazione ha
sempre guardato con attimo meglio al centro che le frazioni, lo dico e io l'ho sempre
criticato; ma non vado addirittura a mettere che quello che abita nella frazione deve avere
un privilegio superiore a quello che abita a 400 o 500 metri dal centro, perché ha le
stesse necessità fisiche. E lo dico non solo come Consigliere, lo dico come medico che
conosce le necessità di un anziano.
Altra cosa. Come faccio a dire che chi abita a Ramodipalo e Saguedo ha diritto a
qualche punteggio di più di chi abita al centro di Lendinara, mentre a quello che abita a
Rovigo sto dando tanto meno punteggio di Lendinara perché Lendinara sta pagando.
Giustamente, io sono favorevole che quello di Lendinara deve avere qualche punteggio
di più, ma non posso per quello di Lendinara anche fare A, B, C, D. Ma ci prendiamo in
giro? Io sono contrario a questo emendamento, completamente.
GHIRARDELLO CLAUDIO - Consigliere:
C'è un po' di confusione anche in questa discussione, perché bisognerebbe dividere
quella che è la discussione di un emendamento, che se ho ben capito non è l'ultima parte
che ha esposto il Consigliere Dainese ma è la prima, perché la seconda è stata una
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provenienza e una considerazione che era stata fatta precedentemente. Non so se sia il
caso adesso di parlare dell'emendamento o se invece si fanno delle considerazioni su
quello che è l'ordine del giorno di questa sera. Io parto da questo e poi eventualmente
vedremo successivamente il discorso dell'emendamento quando verrà esposto in maniera
magari più chiara.
Stiamo parlando di un progetto molto importante. Ricordo circa due anni fa, quando
proprio in questa sala, mentre stavamo portando avanti un Consiglio comunale, il
Sindaco ci ha dato questa bella notizia che eravamo arrivati primi in questo bando, in
questa gara, davanti ad altre sette ed otto proposte. A distanza di due anni circa, forse
anche meno, ci troviamo qui a discutere di questo progetto che in pratica sta iniziando
adesso, se vogliamo, perché non è tanto il progetto di costruzione o di sistemazione della
struttura dell'ex ospedale ma il vero progetto inizierà nel momento in cui questo bando
che questa sera siamo chiamati a votare ci verrà restituito e poi avremo le condizioni per
potere proporlo alla cittadinanza. Quindi da qui inizierà il vero progetto importante. Da
qui inizierà anche un po' il nostro impegno, perché è vero, come ha detto anche il
Capogruppo Boldrin, bisognerà anche stare un po' attenti, in modo particolare la Giunta,
l'Assessore, ma anche tutti noi Consiglieri comunali, perché quando si fa un regolamento,
quando si fa un bando, soprattutto un bando di questo genere che è un po' una novità, è
sempre difficile arrivare alla perfezione, quindi man mano che faremo il cammino
probabilmente si troveranno anche delle cose che magari non sono proprio perfette e
bisognerà anche un po' rivalutarle, e questo sarà anche il nostro impegno, il nostro
compito negli anni prossimi.
Non entro nel merito del bando, perché credo sia stato esauriente l'Assessore. Volevo
solo puntualizzare una cosa che forse magari è stata detta ma mi è sfuggita. Si parla dei
65 o 60 anni, c'è anche la possibilità, fra virgolette, di entrare anche con meno di 60 anni
per i disabili, mi sembra di avere capito,
quindi magari dopo è bene specificarlo.
Quindi questo è un progetto importante per il nostro paese, per tanti motivi, e vorrei
citarne alcuni. Prima di tutto, la cosa fondamentale, secondo me è che va a favorire le
persone più deboli, le persone anziane, le persone che hanno difficoltà e a queste si può
dare la possibilità di vivere in una situazione sicuramente più dignitosa di quella che
hanno nello stato attuale, magari con la propria moglie o con parenti, in modo da non
essere soli. Avere vicino anche il Punto Sanità credo sia una cosa importantissima; il
Punto Sanità è una cosa che è stata confermata e che credo anche prossimamente sarà
appunto anche di visita da parte di Marcolongo, se ben ho capito. Quindi avere vicino il
Punto Sanità per le persone che hanno una certa età credo sia un grosso vantaggio e
anche un motivo di tranquillità, di serenità. La comodità del centro, sono d'accordo, è
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una cosa molto importante. C'è una sala polivalente all'interno della struttura, quindi
anche questa serve per le relazioni che questi signori possono avere non solo all'interno
della propria stanza, ma anche relazionarsi con i coinquilini. Potranno usufruire del
servizio pasti. Sono tutte cose credo molto importanti per persone che vivono non dico
in uno stato di disagio o di difficoltà ma sono comunque persone che certamente hanno
qualche difficoltà in più di altre.
Un'altra cosa da non dimenticare per il nostro paese, e non solo per il nostro paese ma
anche per le comunità che sono attorno a Lendinara: aprendo un servizio di questo tipo
sicuramente si creano anche posti di lavoro. Questo è un qualcosa che va oltre a quella
che è la vera e reale sostanza di questi mini alloggi, però non dimentichiamo che una
struttura di questo genere apre le porte sicuramente a posti di lavoro, e in una situazione
di questo tipo, in una situazione attuale di grossa difficoltà è ossigeno che sicuramente
non fa male.
Quindi credo che sia stato un cammino vorrei dire anche abbastanza veloce, credo sia
stato valutato benissimo questo bando, perché ci siamo trovati diverse volte e tutti i
Consiglieri comunali hanno avuto modo di portare le proprie esperienze e le proprie
variazioni e questa sera siamo chiamati a dare un giudizio su un qualcosa di molto
importante per il nostro paese.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Prima di dare la parola ad altri, solo una precisazione, perché il Consigliere Bassal è
sempre molto attento. Leggo l'art. 55 del nostro regolamento: "Art. 55, comma 1: la
discussione di ciascun argomento, dopo l'illustrazione fatta dal relatore procede secondo
l'ordine seguente: prima c'è la discussione generale, poi c'è la discussione
particolareggiata su articoli, capi e voci dell'oggetto, quindi quella più dettagliata",
quindi, e lo ringrazio per avere chiesto la precisazione, possiamo continuare prima
l'illustrazione generale, quindi i chiarimenti e mi sembra che stiamo esaurendo un po'
tutte le richieste, e poi eventualmente formalizzare; ma in Commissione era già emersa
da parte del Consigliere Dainese la necessità di proporre questo emendamento, tanto è
vero che addirittura a livello di Capigruppo, perché eravamo in Commissione e c'era
anche l'Assessore, a livello di Capigruppo è emersa questa cosa e abbiamo indicato al
Capogruppo Dainese di parlarne eventualmente con l'Assessore Saccardin. Quindi, visto
che siamo in Consiglio, se si vuole includere nella delibera questa ulteriore modifica ed
emendare la delibera io credo che il Consiglio, ripeto, è qui e quindi dobbiamo decidere
questa cosa.
Prima di esaurire la discussione generale, quindi, se non ci sono altre richieste,
l'Assessore può dare eventualmente le risposte.
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Consigliere Azzi, il Consigliere Bronzolo ha già fatto richiesta, solo perché abbiamo un
ordine.
MATTEO BRONZOLO - Consigliere
Lascio la parola al Consigliere Azzi nell'attesa che finisca di leggere Bassal, perché è una
risposta rivolta a lui, quindi prego.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Aveva chiesto il Consigliere Dainese ulteriormente, perché c'è la richiesta già prenotata.
RENZO DAINESE - Consigliere
Non per fare polemica ma l'emendamento era ben altro rispetto alle considerazioni che
avevo fatto a margine. Ripeto, anche in considerazione dell'appunto che aveva fatto il
Capogruppo Boldrin, che era quello di uscire un po' dai tecnicismi del bando per
agevolare le persone che comunque di questo bando dovranno tenere conto. Quindi
quella specifica, rispetto alle persone fisiche che possono raccogliere ed accertare le
difficoltà, credo che per una persona che legge il bando e che non lo conosce è giusto
sapere a chi deve rivolgersi per fare certificare il proprio disagio abitativo. Era quello il
discorso che volevo fare in merito all'emendamento.
Poi per il discorso dell'emendamento, ne abbiamo fatti tanti in Consiglio; lei, Presidente,
ha detto giustamente che l'avevo già proposto in Capigruppo, quindi anche il Consigliere
Bassal è un Capogruppo e credo che sia stata trasferita a lui questa mia richiesta.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie a lei. Tra l'altro non sappiamo se abbiamo il Consigliere Bassal o il segretario
Bassal!
Prego, Capogruppo Azzi.
CARLO ALBERTO AZZI - Consigliere
Io volevo intervenire per parlare del problema generale che ci pone questo ordine del
giorno. Esprimere soddisfazione per la presenza di questo intervento nel nostro paese,
tra l'altro ho avuto modo di vedere sia i progetti quando erano stati presentati e anche
alcune fasi della costruzione e credo si tratti di un'opera estremamente pregevole,
moderna e molto ben azzeccata.
Non entro nel merito del bando che è oggetto di discussione perché è stato sviscerato
ampiamente sia nelle Commissioni che nelle riunioni anche fra i Consiglieri. Volevo
esprimere però alcune perplessità sull'approccio che si ha sulla questione degli alloggi per
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anziani. So che andiamo a toccare dei nervi scoperti, quando si ha l'intervento pubblico
si deve assegnare queste cose alle famiglie più disagiate, quelle che più hanno bisogno,
però io credo che oggi il problema degli anziani dovrebbe essere considerato in una
visione molto più ampia, nel senso che andiamo tutti verso quelle situazioni che possono
a volte anche essere patologicamente gravi o comunque verso una non autosufficienza
sempre più spinta, come diceva l'Assessore prima, che toccano un po' tutti. D'altronde,
per quanto riguarda la questione economica, gli Enti a questo preposti si trovano
continuamente in difficoltà, perché quando si assegnano gli alloggi alle famiglie
poverissime non si hanno remunerazioni per l'affidamento dell'alloggio e lo Stato o chi
per esso dà sempre meno soldi per la loro manutenzione. Ma non è tanto questo
l'oggetto su cui volevo intervenire, è che siamo in uno Stato, ma anche nel nostro
Polesine, in una situazione in cui circa l'80% delle famiglie vive in abitazioni di proprietà,
per cui che potranno fare domanda per questi alloggi secondo me ce ne saranno
pochissimi, perché se dobbiamo andare a scegliere gli anziani che non hanno una casa,
non si capisce bene, siccome la domanda la fanno prima, se hanno già venduto la casa
abitano con i figli o con qualcuno di loro e quindi si trovano in una condizione abitativa
non disagiata e perciò non rientrano per niente proprio nella graduatoria che è prevista
da questi bandi, che sono quelli dell'edilizia residenziale pubblica, degli alloggi popolari
tout court. Quindi la preoccupazione che volevo esternare è che non si risponde appieno,
nel modo con cui si dovrebbe oggi, a creare queste esigenze, perché anche un anziano
che ha fatto una vita lavorativa, che ha fatto l'impiegato o l'operaio etc., che ha vissuto
dignitosamente, si è costruito la casa etc., non riesce a potere avere quel mini alloggio;
mentre in realtà l'idea era molto bella, cioè più di qualcuno ricordava che si è creata
un'area in cui possono esserci mini alloggi in cui loro si ritrovano, sono vicini al Punto
Sanità, sono vicini a delle chiese, alle farmacie, alla piazza, al bar, cioè si è creato quel
contesto che può essere ideale per quando si ha quell'età per cui non si ha più capacità di
movimento, si ha bisogno di assistenza etc., però resto perplesso sul fatto che si riesca a
dare questa risposta al mondo degli anziani com'è oggi. Sono perfettamente cosciente
che tutto questo cozza con il problema che, essendo stati usati dei soldi pubblici, questi
devono prioritariamente essere a disposizione di chi ha più bisogno; però sarà molto
difficile scegliere effettivamente e riuscire a dare risposta alla domanda sempre più
pressante che ci sarà da parte degli anziani di avere quel tipo di alloggi. Mi si dirà che chi
ha i soldi può effettivamente andare anche in strutture. Ma dove va? Nella struttura di
Canaro? In altre strutture che ancora devono sorgere e che fanno fatica ad essere
trovate? Io credo che quella era una risposta giusta, in centro città, con tutti quei servizi
che io e tanti altri abbiamo ricordato.
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Spero di essere smentito dai fatti e che quegli alloggi vengano collocati e siano usufruiti,
però ho il timore che ci sarà anche difficoltà proprio a dare risposte. Soprattutto secondo
me c'è una categoria di persone, di anziani in questo caso, che hanno redditi medi, che
non sono né ricchi e né poveri, che non troveranno risposte né da una parte e né
dall'altra, e né arrangiandosi completamente economicamente per andare in certe
strutture pagando di tasca propria, e lì non potranno andare perché sono considerati
troppo ricchi per avere diritto a quell'alloggio.
Quindi è bene avere cominciato, però teniamo presente che i problemi che sempre più, da
qui in avanti, visto che vivremo sempre di più, ci troveremo di fronte, sono questi che ho
appena elencato.
GUGLIELMO FERRARESE - Consigliere
Vediamo che questo bando è un bando molto importante, perché il problema della terza
età interesserà sempre di più la nostra società, per il fatto che è strettamente connesso
all'innalzamento dell'età anagrafica e a ridotto numero dei componenti dei nuclei
familiari.
Vorrei ricollegarmi un attimo all'excursus che ha fatto l'Assessore - in maniera come
sempre meticolosa - sulla delibera 16 del 5 marzo 2003. In questo caso, il Comune,
come soggetto attuatore, si prestava all'utilizzo della professionalità e competenza della
Casa Albergo per Anziani e dall'altro lato l'U.S.L., come sempre soggetto attuatore,
doveva garantire un presidio sanitario a sostegno negli occupanti degli alloggi, che mi
sembra di avere capito dal Consigliere che si dovrà fare. Comunque chiedo a lei se questi
obiettivi ci sono ancora o se si sono fermati.
Entrando nel merito del regolamento - io ci tengo ad entrarci -, partendo dall'art. 3
"Requisiti per la partecipazione", al punto 1 io mi fermerei a "Europa", cioè a
"cittadinanza italiana o cittadinanza di uno Stato membro dell'Unione Europea" e
passerei al numero 2. Anche perché lei fa sempre riferimento alla legge 10. La legge 10,
all'art. 1, lettera A, dopo "Europa" c'è un punto, e poi dice "Il cittadino di altri Stati è
ammesso se tale diritto è riconosciuto in condizioni di reciprocità da convenzioni o
trattati internazionali". Qui non è detto che noi abbiamo dei trattati che siano rispettati
anche in altri Stati.
Per quanto riguarda la residenza, sempre al punto 2, per noi 4 anni sono pochi; per noi
servirebbero almeno 10 anni in quanto il nocciolo della questione, per noi della Lega
Nord è quello di garantire che gli alloggi vadano ai nostri anziani lendinaresi, polesani
prima di tutto, poi, se avanza, agli altri. Quindi riteniamo opportuno suggerire dei criteri
che tengano adeguatamente conto del tempo di maturata residenza nei Comuni, così da
agevolare quei cittadini che vi abitano da sempre.
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Per quanto riguarda i punteggi di priorità, come condizioni soggettive, sarebbe secondo
noi da modificare anche il punteggio relativo al punto A.3 "Presenza nel nucleo familiare
di una persona di età superiore a 60 anni non autosufficiente", qui abbiamo messo punti
2; io suggerirei di ricollegarmi alla legge 10, dove il punto 4 dell'art. 7 dice di inserire 4
punti.
Il successivo punto A.4 "Presenza nel nucleo familiare di una persona portatrice di
handicap", voi avete inserito 2 punti, io in questo caso suggerirei di adeguarmi alla legge
10, dove al punto 5 dell'art. 7 ci sono 5 punti.
Per quanto riguarda i residenti, cioè A.8, nel Comune di Lendinara in questo caso, ma in
più di qualche Comune ho visto che hanno applicato questa classifica: oltre i 10 anni 3
punti, oltre i 15 anni 6 punti, oltre i 20 anni 8 punti. Questo è anche sostenuto da una
fonte giuridica, perché la Legge Regionale 10, all'art. 7 prevede che le graduatorie di
assegnazione degli alloggi siano formate sulla base di punteggi assegnati e di criteri di
priorità indicati dal medesimo art. 7, il cui punto 10 del comma 1 consente ai Comuni di
assegnare da 1 a 8 punti in rapporto alle particolari situazioni presenti nel territorio.
Quindi, se noi attribuiamo 3 punti oltre i 10 anni, 6 punti oltre i 15, che facendo le
somme del 05 ogni due anni siamo lì vicini, è un punto in più, da 7 passiamo a 8 per oltre
i 20 anni, rispettiamo anche questa normativa in quanto questa competenza dell'adozione
dei presenti criteri è anche supportata da uno schema giuridico. Infatti il Testo Unico
degli Enti locali, il 267/2000, stabilisce che le attribuzioni del Consiglio sono limitate a
quelle indicate dall'art. 42; ed ai sensi dell'art. 1, comma 4 dello stesso Testo Unico, dice
che le leggi della Repubblica non possono introdurre deroghe al presente Testo Unico, se
non mediante espressa modificazione delle sue disposizioni. Pertanto nemmeno una legge
regionale può attribuire nuovi compiti al Consiglio e competenze nell'adozione di questi
criteri, e questi criteri appartengono esclusivamente alla Giunta.
Mi sembra di avere finito. Nel caso, intervengo dopo la sua risposta.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Io direi una cosa, ma non è una risposta che do perché non tocca a me rispondere;
capisco che l'argomento è importante, è importantissimo, però l'iter procedurale prevede
che ci sia la Giunta che licenzia una proposta, la proposta arriva in Commissione, e nella
fattispecie questo argomento è stato trattato in quante Commissioni, Assessore?, tante!
Cioè arrivare in Consiglio comunale e... adesso io non so se abbia intenzione il
Consigliere Ferrarese di presentare un emendamento, ma a questo punto mettiamo un po'
di ordine e vediamo di analizzare passaggio per passaggio, perché altrimenti discutiamo
delle ore e poi alla fine non sappiamo nemmeno cosa votare.
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Finiamo ora la discussione generale, quella che è stata impostata con una analitica
presentazione da parte dell'Assessore, quindi se su quella presentazione ci sono ulteriori
chiarimenti da chiedere e passaggi; poi passiamo agli emendamenti, che a questo punto
mi sembra sono più di uno. Anche lì, però, gli emendamenti vanno formalizzati. Il
Consigliere Dainese ha formalizzato l'emendamento; lei, Consigliere Ferrarese, se vuole
presentare l'emendamento bisogna formalizzarlo, poi il Segretario si pronuncia e dopo di
che mettiamo in votazione gli emendamenti. Io sto semplicemente facendo la sintesi,
perché siccome ne capisco poco io, a questo punto credo che il pubblico ne capisca
meno, noi Consiglieri siamo... quindi io sto ripetendo esattamente quella che è la
cronistoria di questa ultima oretta. Poi il Segretario ci dirà se è possibile o non è possibile
fare queste cose e quindi iniziamo anche noi sul campo ad imparare quello che è possibile
e quello che non è possibile fare, altrimenti ad ogni Consiglio comunale poi non
facciamo passi in avanti.
Allora a questo punto concludiamo la discussione generale, quindi chiedo se ci sono altri
Consiglieri che devono chiedere indicazioni o approfondimenti.
Se non ci sono Consiglieri che devono chiedere indicazioni o approfondimenti passiamo
ad approfondire gli emendamenti che sono stati presentati. A questo punto quanti sono?
C'è quello del Consigliere Dainese, che dovrebbe sintetizzarlo per cortesia, oppure se lo
fa l'Assessore poi nella replica, e intanto facciamo questo.
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
Per quanto riguarda Coeli, lì c'è un refuso, nel senso che c'è un errore di battitura, perché
non si può dire "residenti nel Comune di Lendinara posseduta", ma "residenza nel
Comune di Lendinara posseduta", quindi è proprio un errore di battitura. Questa è la
prima.
Per quanto riguarda quello che aveva detto il signor Boldrin, di avere una particolare
attenzione perché venga data la massima... è bene che si sappia che ne abbiamo già
parlato anche con i medici di Medicina Generale, i quali avranno anche loro il bando, una
volta approvato, ed era nostra intenzione, sia con loro che con i sindacati, di chiamarli e
spiegare bene in modo che anche loro diventino poi occasione, perché mi dicevano i
medici che sono tante le persone che chiedono informazioni su questo. E qui rispondo
anche alle perplessità di Azzi, ma aspettavo che entrasse per dire anche che abbinato al
bando c'è una pagina di regolamento dove prevediamo che se proprio dovesse succedere
che il 24 ci sono 12 domande, rivedremo il bando subito, senza aspettare la scadenza dei
due anni, in modo da andare eventualmente a risistemare, perché questa è una esperienza
totale, collegialissima, perché sfido che ci siano 15 incontri con tutto il mondo per
riuscire a quadrare in qualche modo quello che era il discorso.
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Ghirardello ha precisato una cosa, che trovate nel bando. Abbiamo sempre fatto la
differenza che, se ci sono magari due persone, una 65 e l'altra meno 60, se c'è un figlio
disabile che ne ha anche 52, lì non facciamo differenza, se è una mamma con figlio
disabile non chiediamo quanti anni abbia questo figlio disabile. Questo era già dentro a
quello che era l'argomento.
Dainese, io ho capito l'intenzione nobile che c'era dietro, ma presentata così avrebbe
creato grossi problemi, e spiego come la sento. Se dobbiamo dire a tutti i Comuni che
bisogna vedere quanto si è lontani da una farmacia etc., potrebbe succedere che uno è a 3
km. dalla farmacia ma a 100 metri dei generi alimentari, un altro è a 300 metri dai generi
alimentari ma è a 700... non è più possibile registrare questa cosa. Mentre quel punto B4,
dove ci può essere un assistente sociale che dice: ci sono due anziani che abitano magari
vicino all'Adige, sono soli, non hanno figli, non hanno vicini di casa, uno dei due è non
autosufficiente, questa è veramente una situazione di grosso disagio, per cui il passaggio
in struttura diventerebbe... Questo è già previsto al punto B4.
Poi si parlerà dell'emendamento, dico come l'ho inteso io. Siccome diceva prima Boldrin
che dovremo lavorare tutti in modo che sia il massimo della comprensione. Allora, anche
se è scritto che in una parentesi si possa specificare... guardate che chi ha letto "servizi
competenti", non è una cosa difficile, o è l'assistente sociale o il servizio sociale o il
servizio sanitario; una parentesi così potrebbe essere di maggiore chiarezza per chi legge.
In questo senso io non avrei grosse difficoltà in questi termini - è andato via Azzi, quindi
ho già detto - se dovesse succedere, perché ci sono queste possibilità.
Poi il bando non è sfacciatamente per chi è in difficoltà, ci sono 19 voci, le voci che
guardano il reddito sono 2. Ve le leggo. Una dice: nucleo familiare il cui reddito
convenzionale non superi l'importo di una pensione minima Inps, 4 punti; però se lo
supera fino ad un massimo del 20%, 2 punti, 2 punti di differenza. Se andiamo a
sommare tutti i punti che ci saranno andiamo verso i 30 e i 40. Quindi abbiamo tenuto
conto di questo, ma non è che quel punto lì sia un punto che va a gestire sull'altro.
Volevo anche ricordare un'altra cosa. I mini alloggi dovevano essere 28, sono 24 per
adesso, ma sono stati anche ricavati degli spazi per farne arrivare fino a 31 e quindi ce
ne saranno altri 7. Con gli altri 7 si potrà anche ragionare su una possibilità che vada
diversamente da questo e, non solo, non è vero che tutte le persone che hanno una casa
non possano, sta scritto al punto 3 che una persona non ha requisito se il 6% del suo
valore catastale supera il 50% di una pensione minima Inps. Una pensione minima Inps è
460,97, che per 13 mensilità fa 5.996,21. Il 6% di quello significa che se uno ha una casa
con una rendita di 50.000 euro è ancora dentro per fare domanda. Quindi non è che se
uno ha una casa per forza...
38
Sull'altro punto che diceva Azzi, le persone che stanno bene, in una casa comoda, calda,
con figli, parenti etc., ma scusate, ma non è quello il luogo migliore che ci sia? Se lì
invece c'è sovraffollamento, precarietà e anti-igienicità siamo noi i primi a dire che
vengano fuori gli anziani da lì, che vivono bene loro e vivono bene anche i loro figli.
Quindi non c'è l'intenzione di favorire solo una direzione, ma siccome riteniamo che a 65
anni la cosa più importante sia il calore che si può avere dai figli e dai nipoti, là dove c'è,
rimanga! Non mettiamo in gioco altre possibilità, e cioè che uno dica "se vanno fuori
loro, stiamo più larghi noi" no!, non era quello lo spirito.
Già che rientra Azzi, su una perplessità che aveva: dovesse succedere che non si faccia il
numero, che siano solo 12 domande, abbiamo già previsto nel regolamento di fare subito
un bando integrativo rivisitando. E dicevo anche che alla fine questi sono 24, ma ce ne
saranno altri 7 alloggi che verranno; su quelli si può studiare anche una tipologia di
bando diverso.
Fino a qui le risposte.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Grazie, Assessore.
Adesso sospendiamo cinque minuti. Invito i Capigruppo in ufficio dal Sindaco, così
mettiamo in ordine un po' l'impostazione dei vari interventi che sono stati fatti,
soprattutto le varie richieste di emendamento, perché è vero che l'emendamento viene
proposto, ma un emendamento che sia minimale rispetto al testo del regolamento è una
questione, un'altra è emendamento che sia regolamentario, che cambi completamente
tutto. Non può cambiare l'impianto, altrimenti vale la pena di votare e ritiriamo
l'argomento. Ma non è questa, mi sembra, l'intenzione da parte del Consiglio, quindi ci
fermiamo cinque minuti.
Invito anche l'Assessore Furegato, visto che comunque per il punto 6 avremmo fatto una
pausa con Capigruppo, facciamo il punto 5 ed anche il punto 6, così sistemiamo tutto
l'ordine del giorno.
[Il Consiglio comunale viene temporaneamente sospeso]
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Riprendiamo il Consiglio. Solo la Consigliere Cestarollo è andata via, gli altri ci sono
tutti.
Dopo la riunione dei Capigruppo credo che non ci siano più interventi di chiarimento.
39
Darei la parola all'Assessore Saccardin in una ulteriore replica, se ha qualche altra
precisazione da fare, ma anche illustrare l'emendamento presentato dal Consigliere
Dainese, così mettiamo in votazione prima l'emendamento e poi la delibera.
Nella dichiarazione di voto, poi, il questa sera facente funzione di Capogruppo della
Lega potrà eventualmente chiarire il voto ed anche la proposta come è maturata.
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
Un po' facendo sintesi anche di quanto detto prima, per essere certi. La prima aggiunta,
che non è emendamento, è quella famosa virgola al punto 8, dove era scritto "di una
quota mensile
forfetaria a titolo di rimborso spese condominiali," - virgola - "di
riscaldamento, fornitura..". è quella virgola lì.
Poi senz'altro c'era un errore di battituta al punto A8, perché c'è scritto: "residenti nel
Comune di Lendinara posseduta", vuole dire la "residenza nel Comune di Lendinara
posseduta", quindi quello è un errore di battitura.
Per quanto riguarda l'intervento di Dainese, mi pare che non tutti l'abbiano capito bene,
perché lei ha cercato di motivare qual era il pensiero in origine che aveva, poi ha fatto
una proposta. Che però sono un po' staccate, anche se la seconda, la proposta era legata
al pensiero in origine. Qual era il pensiero in origine? Quello di andare a considerare le
persone che possono abitare lontani o studi medici o da posti dove vendono generi
alimentari, sportelli, con il rischio che uno è vicino ad uno e lontano dall'altro. C'è un
rischio grosso lì, dobbiamo capire. Mentre il punto B4, che avevamo noi, e lo rileggo
lentamente: "Presenza nel nucleo familiare di situazioni di particolare rilevanza sociale
legale a specifiche problematiche" - quindi, se le persone sono lontane, non hanno figli,
uno non è autosufficiente, non hanno macchine etc., qui si rientra tranquillamente "rispetto alle quali la soluzione del problema abitativo" - che vuole dire mini alloggi "risulta elemento essenziale per il compimento di un progetto in atto di tutela per il
recupero sociale, su proposta documentata e motivata dai servizi competenti.", e qui
dice: io aggiungerei, tra parentesi, assistente sociale, o servizi sociali, e U.S.L. 18.
Perché? Perché se lo spirito è quello che diceva prima il Capogruppo del PdL, di fare
capire bene alla gente e che uno non si va poi a domandare quali sono i servizi
competenti, sa che è il Comune ed è l'U.S.L., queste sono le due entità: il Comune nella
sua assistente sociale e nel responsabile del servizio sociale, e l'U.S.L. 18 per quanto ha i
suoi servizi e competenze. Questo era.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Allora mettiamo in votazione l'emendamento come è stato appena illustrato
dall'Assessore...
40
INTERVENTO DI...
[fuori microfono - incomprensibile]
GIANNI ANTONIO SACCARDIN - Assessore
Assistente sociale del Comune di riferimento, o responsabile del servizio sociale o U.S.L.
18.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Questo che ha appena precisato l'Assessore Saccardin lo mettiamo in votazione.
Chi è favorevole?
Chi è contrario? Il Consigliere Bassal.
Chi si astiene? I Consiglieri Turatti e Ferrarese.
Votiamo adesso la delibera.
Pongo in votazione il Punto n. 5 all'OdG: "Approvazione schema di bando di concorso
speciale per assegnazione in locazione di n. 24 alloggi per anziani realizzati nel Comune
di Lendinara - ex Ospedale" la delibera come è stata illustrata dall'Assessore Saccardin.
Chi è favorevole alzi la mano.
Chi è contrario?
Chi si astiene? I Consiglieri Turatti e Ferrarese.
Votiamo l'immediata eseguibilità.
Chi è favorevole all'immediata eseguibilità alzi la mano.
Approvata all'unanimità.
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PUNTO N. 6
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Punto n. 6 all’O.d.g.: Approvazione ordine del giorno contro la condanna a morte
dell'Iraniana Sakineh Mohammadi.
La proposta è senza delibera, è chiaramente solo un ordine del giorno, viene proposto
dall'Assessore Furegato su richiesta della Commissione Pari Opportunità.
FUREGATO GABRIELLA - Assessore:
Come ha detto il Presidente, questo ordine del giorno viene proposto dall'Assessore alle
Pari opportunità e dalla Commissione Pari Opportunità.
Mi permetto di fare alcune considerazioni su questo caso internazionale, relativo alla
violazione dei diritti sulle donne.
L'Assessore alle pari opportunità Gabriella Furegato, su mandato della Commissione
Consiliare per le Pari Opportunità, illustra al Consiglio Comunale la vicenda dell'iraniana
Sakineh.
Sakineh è una donna iraniana che si trova nel braccio della morte in Iran dal 2006. lI suo
caso è internazionalmente noto, dopo la condanna a morte tramite lapidazione per il
reato di adulterio. Fu condannata per la prima volta il 15 maggio 2006, da un tribunale di
Tabriz, per il reato di "relazione illecita" con due uomini in seguito alla morte del marito.
Fu condannata a ricevere 99 frustate, e la condanna venne eseguita. Nel settembre 2006
ricevette una nuova condanna quando un tribunale penale accusò uno dei due uomini per
il coinvolgimento nella morte del marito di Mohammadi Ashtiani. Per questo la donna
venne condannata per adulterio, e condannata a morte per lapidazione. Malek Ejdar
Sharifi, capo della magistratura nella provincia di Azerbaijan, affermò che "è stata
condannata alla pena capitale per aver commesso omicidio e adulterio". La Corte
Suprema iraniana confermò il 27 maggio 2007 la sua condanna a morte. Essa fu in
seguito rinviata. Il 12 agosto 2010 fu trasmesso dalla prigione iraniana di Tabriz un
programma televisivo di Stato con la confessione della Ashtiani per adulterio e per il
coinvolgimento nell'omicidio del marito. Il suo avvocato sostenne che era stata torturata
per due giorni prima del colloquio. Il 20 Agosto il "London Times" pubblicò la foto di
una donna senza velo indicandola erroneamente come Mohammadi Ashtiani. Il 28
settembre 2010 Sakineh è stata condannata alla pena capitale mediante impiccagione per
l'omicidio del marito" (quindi lei ha subito due condanne, in definitiva, per lo stesso
reato, la lapidazione e l'impiccagione)
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"Il 2 novembre 2010 il Comitato Internazionale contro le esecuzioni ha riferito che le
autorità di Teheran hanno dato l'autorizzazione alla condanna, da eseguire nella prigione
di Tabriz il 3 novembre, quando invece Mina Ahadi, la portavoce del Comitato
internazionale contro le esecuzioni, ha dichiarato che Sakineh non è stata giustiziata. Le
pressioni sul regime di Teheran dei governi occidentali, tra cui il Governo Italiano
tramite il Ministro Frattini, avrebbero contribuito alla decisione.
La campagna internazionale, organizzata dai suoi due figli, ha fermato l'imminente
esecuzione di Mohammadi Ashtiani nel luglio 2010, ma non ha bloccato la sua condanna
a morte. Proteste si sono verificate in numerose città tra le quali Roma, Londra e
Washington. Varie organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto di fermare la sua
esecuzione tra cui "Avaaz", "Amnesty International" e "Human Rights Watch" così come
vari membri di spicco del panorama internazionale. A sostegno della sua liberazione è
stata redatta una petizione che è stata firmata da diverse persone, tra cui Carla Bruni. Il
Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha parlato del caso Ashtiani in una
dichiarazione del 10 agosto 2010 che esorta l'Iran a rispettare le libertà fondamentali dei
propri cittadini".
L'ordine del giorno che io propongo ai Consiglieri è questo:
"Ritenuto che le imputazioni contro Sakineh Mohammadi Ashtiani siano in contrasto con
i più elementari diritti umani sulla base della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, la quale rifiutando
pratiche come la schiavitù e la tortura, considera diritti umani la sicurezza della persona,
la protezione da parte della legge, la libertà di movimento e di parola, la libertà di
religione e di assemblea, nonché i diritti alla sicurezza sociale, al lavoro, alla salute,
all'educazione, alla cultura ed alla cittadinanza, riaffermando chiaramente il concetto che
tali diritti umani si applicano egualmente a tutti "senza distinzione di alcun tipo quale la
razza, il colore, della pelle, il sesso, la lingua o altro status".
Considerato che l'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani è oggi il simbolo della difesa
della dignità e dei diritti delle donne del mondo.
Evidenziato con preoccupazione, che in più parti del mondo si verificano gravi episodi
lesivi della dignità delle donne.
Esprime la più ferma e totale contrarietà alla condanna a morte di Sakineh Mohammadi
Ashtiani, ritenendo tale atto gravemente lesivo dei più elementari diritti umani e della
dignità delle donne.
Dispone che il presente atto sia trasmesso all'Ambasciata Iraniana di Teheran a Roma, al
Ministero degli Esteri, alla Regione Veneto, all'Amministrazione Provinciale di Rovigo
ed ai Comuni della Provincia di Rovigo".
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Io non voglio addentrarmi sul fatto della sua colpevolezza o non colpevolezza, perché in
Capigruppo si faceva questa considerazione. Questo ordine del giorno che propongo
all'assemblea non è per giudicare, è solamente per l'atto che viene rivolto nei confronti
degli esseri umani, quale può essere la lapidazione, l'impiccagione, ma questo è rivolto a
tutti gli esseri, come ho detto, uomini, donne, indistintamente dalla loro provenienza e
dalla loro cultura. Volevo precisare questo in quello che io propongo questa sera.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
I Capigruppo? Prego, Consigliere Azzi.
CARLO ALBERTO AZZI - Consigliere
Io faccio un plauso all'Assessore e alla Commissione Pari Opportunità per avere portato
all'attenzione del Consiglio comunale questo argomento, perché è fortemente sentito da
tanta gente, ha colpito moltissimi in Europa. Adesso non intendo usare parole troppo
grosse, ma credo che la "civiltà occidentale", tra virgolette, sia molto colpita da questo
tipo di cose. Non intendo apportare cambiamenti ma fare alcune precisazioni o
sottolineare alcuni aspetti importanti.
In effetti, più che ritenere le imputazioni, io ritengo che le pene che si intendono
infliggere a questa donna sono da condannare in toto, in primis per la pena di morte sulla
quale credo che noi italiani siamo tutti o quasi sicuramente contrari e riteniamo che sia un
segno della civiltà della nostra cultura, della nostra tradizione ritenere che non si debba
mai colpire qualcuno con la morte, perché vuole dire utilizzare un atto che non è
permesso a noi uomini uccidere degli altri, anche se hanno delle colpe gravissime, tipo
l'omicidio o altre cose anche più orrende.
In questo senso credo che noi dovremmo impegnarci a tenere viva questa cosa e
indignarci sempre quando viene applicata la pena di morte, sia che questa venga applicata
negli Stati Uniti d'America, o in Cina, o in Iran, o in Arabia Saudita. Credo che ci debba
essere un grande fattore proprio di civiltà.
A me ha fatto piacere che il Ministro degli Esteri, parlando anche di questo argomento
abbia sempre detto che l'Italia è contraria alla pena di morte ovunque e in qualsiasi modo
essa venga eseguita. Quindi noi dobbiamo esprimere per primi questo concetto. Però
credo che siamo fortemente colpiti poi anche dal tipo della cosa, perché si parlava di
lapidazione. E` vero che adesso hanno deciso che non dovrebbe essere eseguita - anche
se non si è sicuri di questo -, e qui allora ci addentriamo a parlare anche di un'altra cosa.
Sono convinto, da diverso tempo, perché credo che tutti siamo stati sollecitati a riflettere
sui nostri rapporti verso le altre culture e le altre religioni, in questo mondo globalizzato
e dal fatto che ormai da vent'anni a questa parte anche l'Italia è presa in considerazione
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da tanti stranieri dei Paesi poveri, in particolare musulmani, che vengono a cercare lavoro
da noi, quindi noi ci stiamo scontrando con questo. Scontrando nel senso che ci troviamo
di fronte a questo fatto sul quale dobbiamo metterci in una posizione di riflessione e
cercare di capire. Con tanti io sono in contrasto nel pensare che queste cose possano
essere bloccate; sono convinto che a causa dell'estrema povertà del terzo mondo è
irrefrenabile l'ondata di persone che verranno verso i Paesi più ricchi per cercare di
trovare una soluzione alla loro esistenza e per vivere meglio. Vuole dire battersi contro i
mulini a vento pensare di creare dazi o dogane o qualcosa per bloccare questo fenomeno.
Noi, se abbiamo senso anche di realismo, dobbiamo capire come si può fare a convivere
con le altre culture, con le altre religioni. Questo è il grosso problema.
Fatta questa premessa, intendo manifestare alcune opinioni che ho formato dentro di me.
Io credo che sarà possibile di dialogo, soprattutto con la religione musulmana, se anche
loro cominceranno a prendere in considerazione due cose che per la mia formazione sono
irrinunciabili: concepire la vita dello Stato, che lo Stato deve essere laico. Loro devono
ammettere che ci deve essere laicità nella conduzione dello Stato. Questo vuole dire che
nessuno rinuncia alla propria religione, ma quando si va a governare, quando si va a
guidare le istituzioni pubbliche, bisogna avere una visione ampia che prenda in
considerazione tutti ed avere rispetto degli altri. L'altro punto fondamentale è che non si
può tornare indietro nella conquista dei diritti che le donne nel mondo occidentale hanno
conquistato dall'800 in avanti, in particolare nell'ultimo cinquantennio del 1900; quindi
devono considerare attentamente queste cose e confrontarsi con noi.
Io considero una barbarie che si possa pensare a lapidare delle persone, qualsiasi
misfatto possano avere compiuto.
Ad esempio, nell'appello di Amnesty International una cosa molto importante è che
l'appello è rivolto al loro capo spirituale, più che al Presidente, all'Ayatollah Khamenei,
viene detto: la sollecito ad emanare una legislazione che ponga fine alla lapidazione come
punizione illegale e che non permetta la condanna a morte o la fustigazione per le
persone accusate di adulterio o di altri crimini. Questa è la cosa fondamentale che
dobbiamo rimarcare e tenere presente quando noi ci rivolgiamo all'Iran su queste cose,
perché per noi italiani sarà una cosa quasi scontata perché fin dall'inizio dell'800, dalla
fine del '700 abbiamo avuto opere come quella di Beccaria, che ci hanno indotto a
concepire l'organizzazione dello Stato, anche quando è punitivo, quando deve imporre la
legge, a cercare di recuperare le persone, mai a punire e basta. Quindi questo diventa una
cosa fondamentale.
Io condivido e di nuovo concludo dicendo il mio plauso per avere presentato questa
cosa, però dobbiamo rimarcare che dovremmo essere attenti e cercare di impedire che ci
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sia la pena di morte in tutti gli Stati, e ci deve essere un grande sforzo nel cercare di
dialogare anche con le culture e le religioni molte diverse dalla nostra.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Mancano due o tre minuti a mezzanotte. Vi anticipo che faccio un falso in atto pubblico,
il Consiglio finisce alle 23 e 59, anche se andiamo avanti altri dieci minuti.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Condivido, Presidente, infatti io vado a lavorare domani.
Io condivido quello che ha detto il Consigliere Azzi quasi al 99,9%. Ringrazio anche
l'Assessore e la Commissione Pari Opportunità che hanno portato questo ordine del
giorno.
Però, badate bene, malgrado io conosca il fatto... non questa signora perché io in Iran
non posso andare perché sono un cristiano, però conosco i fatti forse più di voi, ma fatto
così veramente io faccio fatica a votarlo. Non per il senso del principio, sono d'accordo
con Azzi sul principio, io sono contro la pena di morte, tranne, ripeto, tranne quelli che
si permettono di violentare i bambini: quelli io li condanno a morte, ma anche subito,
senza neanche pensarci due volte perché i bambini non si toccano.
Vedete, in Arabia Saudita succede... non tutti i giorni per fortuna, ma è nella legge
islamica, specialmente la legge siita, è nella loro religione questa cosa. Allora io dico, ma
perché se succede in Arabia Saudita nessuno viene a sapere niente, mentre se succede in
Iran abbiamo saputo questo? Pensate che solo questa donna è stata condannata? Ma
sapete quante donne? Solo che questa ha la fortuna - o la sfortuna, non lo so, bisogna
vedere alla fine del viaggio - che suo figlio, uno dei figli e un avvocato in Inghilterra, a
Londra, amico di qualche politico, ha fatto emergere questa cosa contro l'Iran per la
questione nucleare: è diventata una cosa più politica che umana. E questo mi sta sulle
scatole, perché un mese fa in America hanno ammazzato una donna. Infatti mi meraviglio
che la signora Hillary Clinton scrive, quando 19 Stati in America hanno ancora la pena
di morte. Deve vergognarsi e stare a casa sua: invece che firmarsi con agli altri Stati,
intanto intervieni a casa tua. Se ricordate, quattro anni fa, non ricordo con precisione, è
stato ammazzato uno nonostante abbiano dimostrato la sua innocenza, solo che
l'innocenza è stata dimostrata dopo la sua condanna e solo il governatore poteva
condannarlo o no. E guarda caso chi era il governatore di Philadelphia? Bush, uno di
quei tre Bush, quell'assassino di Bush. Ha rifiutato di farlo! E adesso viene Hillary
Clinton a parlare di un altro Paese. In Cina non ci sono le condanne a morte? In Unione
Sovietica non ci sono? In Afghanistan non ci sono? Ci sono dappertutto le condanne a
morte! Allora mi chiedo: perché abbiamo preso questa donna qua? Solo perché suo
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figlio è avvocato in Inghilterra. Sono contento per lei e speriamo, dico speriamo, che alla
fine del viaggio non venga condannata a morte.
Beh, e che sia Carla Bruni che firma la condanna...! Ragazzi, è meglio che non firmi a
questo punto.
Infine, quando dice nell'intervento dell'Assessore: "Ritenuto che le imputazioni", e qui il
Consigliere Azzi ha modificato "la imputazione", bisogna cambiare la parola
"imputazione" perché la imputazione di adulterio-omicidio non è contro i più elementari
diritti umani. Entra nel diritto umano, non è che uno può ammazzare, la parola
"imputazioni" deve essere cambiata con una la parola pena.
Poi noi parliamo della Assemblea Generale delle Nazioni Unite che parla dei diritti
umani. Mi spiace, a me fa ridere, per non piangere. Ci sono 1 milione e 800 mila
palestinesi nella Striscia di Gaza, da quattro anni in una prigione all'aperto, condannata
Israele 19 volte, ed ancora sono in prigione e nessuno è intervenuto. Se questo è
l'O.N.U. che mi deve dire cosa sono il diritti umani, a me fa ridere. Perciò o parliamo di
diritti umani o non parliamo di diritti umani. Ogni cittadino del mondo ha diritti umani.
Mi piace quando l'Assessore ha parlato della razza, del colore, sesso, lingua, e status. Mi
piaciuto questo passaggio. Per questo sono veramente in conflitto se votare o non
votare, perché mi piace quasi tutto, tranne alcuni passaggi che sono più politici, fatti da
qualche politico - non all'Assessore, che sia chiaro - perché è iraniana. Mi trovo in
difficoltà veramente. Vorrei che sia chiaro, come ha detto il Consigliere Azzi, che siamo
contrari alla condanna a morte, bisogna che la condanna di morte venga eliminata in tutti
gli Stati, bisogna fare qualsiasi attività.
E poi sulla lapidazione, io sono d'accordo con Frattini - ogni tanto spara qualcosa di
buono - che ha condannato la lapidazione, però purtroppo entra nella loro religione, non
è una cosa al di fuori della loro mentalità. Entra nella loro religione, perciò dobbiamo
lavorare da questo punto di vista.
Perciò io non posso non votare a favore, sono in difficoltà e deciderò fra poco, però
chiedo all'Assessore se viene cambiata quella parola, perché è giusto che sia cambiata, e
non so se sia il caso di aggiungere, se non l'ha già aggiunto, che noi siamo contrari alla
pena di morte in qualsiasi Paese.
GHIRARDELLO CLAUDIO - Consigliere:
Siamo a discutere questo caso della signora Sakineh, che suo malgrado è diventata il
segno passivo, direi, di una cultura che ancora esiste nel mondo e che vede la donna
ancora negata dei diritti fondamentali e della dignità che spettano ad ogni persona.
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Noi vogliamo con questo atto manifestare la nostra contrarietà alla condanna a morte;
vogliamo altresì dire con forza che non può più esistere uomo che non riconosca alla
donna gli stessi suoi diritti e il valore della dignità di ogni persona.
Ed allora permettetemi di dire che questa sera vogliamo condannare a morte ogni abuso,
ogni ingiustizia e soppressione dei diritti umani che viene perpetrata nel mondo nei
confronti della donna e di qualsiasi persona, soprattutto se debole, e vogliamo dirlo
soprattutto a tutti coloro che guidano i Paesi del mondo, riconoscendo i diritti della
persona. Lo diciamo a quelli proprio perché si facciano garanti di questi valori e di questi
diritti, si facciano garanti verso coloro che questi diritti non conoscono.
Anch'io sono d'accordo sul fatto che sarebbe forse più opportuno, a mio avviso, anche se
è tardi e se magari abbiamo l'orario della mezzanotte, e magari l'orologio lo potremmo
anche spostare...
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
No. Ormai diventerebbe un falso troppo falso.
GHIRARDELLO CLAUDIO - Consigliere:
Fra le due proposte finali magari poter mettere anche due o tre parole in più, quella
ferma e totale contrarietà alla condanna a morte di Sakineh potrebbe essere la stessa
ferma contrarietà nei confronti di qualsiasi altra situazione simile a questa, che c'è stata e
che purtroppo dovremo, speriamo di no, ma che purtroppo può esserci in futuro negli
Stati dove questa pena è ancora presente. Quindi, visto che ormai ci siamo, si potrebbe
aggiungere alla fine, in mezzo ai due punti finali, anche queste due righe per non essere
diretti ad un caso singolo ma ad un qualcosa più di generale che è dentro quella che è la
nostra mentalità e la nostra cultura.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Quindi c'è la proposta del Consigliere Bassal di una parola e alcune righe da parte del
Capogruppo Ghirardello.
Prego, Consigliere Bronzolo.
MATTEO BRONZOLO - Consigliere
Non ho nessuna riga da portare, volevo solo fare una precisazione. Sono stato zitto
prima perché pensavo non fosse abbastanza importante che fosse fatto un intervento,
però adesso sento le parole del Consigliere Bassal, quindi mi riporta sullo stesso
concetto. Per carità, è stato sviscerato in qualsiasi maniera il concetto che noi
esprimiamo una condanna contro la condanna a morte in qualsiasi forma e in qualsiasi
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luogo, non stiamo a discutere se sia negli Stati Uniti, in Iran, in Cina, in Russia o dove
vogliamo, non credo ci sia tanta difficoltà nel potere prendere posizione su questo
concetto. Certo non siamo noi a risolvere i problemi globali, palestinesi o israeliani; trovo
simpatico, però, concedimi, Consigliere Bassal, trovo simpatico che prima, se riascolti il
tuo intervento, hai dato tra virgolette del razzista durante l'esposizione dell'emendamento
di Renzo Dainese e qui siamo a discutere sulla difficoltà che trovi nel votare una
condanna a morte. A prescindere da quella che possa essere l'imputazione.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
[Fuori microfono - incomprensibile]
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Consigliere Bassal, intanto raccogliamo tutti gli interventi, poi volentieri. Prima
chiariamo tutte le modifiche eventuali da fare all'ordine del giorno e vediamo se
riusciamo a sintetizzare ed avere un unico documento e possibilmente approvato da
tutti.
C'è qualche altro intervento?
GUGLIELMO FERRARESE - Consigliere
Noi della Lega Nord ci uniamo a tutti coloro che in quest'aula sono contro la condanna a
morte perché, come diceva il Consigliere Azzi, nessuno merita di essere ucciso da un
altro uomo. Vorrei sottolineare una cosa, però, che quello a cui stiamo assistendo deriva
da un estremismo, ossia dall'applicazione della legge fondamentalista islamica che
qualcuno vorrebbe introdurre anche nella nostra Europa democratica. Su questa cosa
dobbiamo riflettere, in quanto la pena per lapidazione è una vera e propria tortura: la
vittima viene sotterrata, viene lasciata fuori la testa e vengono scagliate pietre appuntite e
taglienti, non molto grandi da non provocare immediatamente la morte. Questi sono fatti
che ci devono fare riflettere sul discorso dell'integralismo islamico, sull'eventuale ingresso
della Turchia in Europa ed anche sul discorso del burqa, che sono tutte cose che fanno
da sfondo alla cultura integralista islamica.
MASSIMO BOLDRIN - Consigliere
Intanto esprimo l'adesione all'ordine del giorno dell'Assessore Furegato ed anche la
condanna più totale per la pena di morte. Ricordo che tempo fa le Nazioni Unite
avevano votato una moratoria sulla pena di morte, che però molti Paesi non rispettano e
non hanno rispettato, anche se nelle intenzioni doveva coinvolgere tutto il mondo che
comunque fa riferimento alle Nazioni Unite. Il problema principale per noi europei
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probabilmente è che la legge islamica diventa legge di Stato, perciò, quando c'è
commistione tra religione e Stato possono esserci queste situazioni come la condanna a
morte di Sakineh.
Probabilmente la cosa principale a cui si doveva fare riferimento è anche soprattutto la
situazione delle donne, della situazione femminile nel mondo Islamico.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Se non ci sono altri interventi, diamo la parola al Consigliere Bassal, e intanto l'Assessore
mette a posto l'ordine del giorno.
BASSAL NABEEL - Consigliere:
Consigliere, io non ho detto che sono contrario a questo. Ho detto sono contrario alla
pena di morte in assoluto. E' stata presentata questa donna come se fosse la vergine, la
innocente, che noi stiamo dicendo che è innocente perché è iraniana. Io dico che
dobbiamo condannare dappertutto. Guarda che quasi tutti i giorni ci sono lapidazioni in
Iran e in Arabia Saudita, perché anche in Arabia Saudita c'è la legge coranica, ma non ho
mai visto condanne per l'Arabia Saudita. Ecco perché ho detto questo. Sono contrario
alla pena di morte dappertutto, tranne, ho detto, che per i pedofili.
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Siamo facendo la sintesi e poi chiudiamo. Intanto, finché i Consiglieri vedono queste
cose, vi anticipo che la disponibilità richiesta per il prossimo Consiglio è per il 29
novembre, alle ore 18 se siete d'accordo, perché per parlare di assestamento è meglio
parlarne in orari nei quali siamo ancora tutti in forma.
La parola all'Assessore Furegato che sintetizza le modifiche.
FUREGATO GABRIELLA - Assessore:
La proposta sarebbe questa:
Sentito il Consiglio comunale, uditi gli interventi, di cambiare "le imputazioni" in "pene
che si intendono infliggere (lapidazione e impiccagione) contro Sakineh". Questo mi
sembra quello che diceva il Consigliere Azzi, condiviso da Bassal.
L'altro punto invece era, tra "Esprime" e "Dispone", e rileggo:
"La più ferma contrarietà alla condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani,
ritenendo tale atto gravemente lesivo dei più elementari diritti umani e della dignità delle
donne; la stessa ferma e totale contrarietà alla pena di morte ovunque, in qualsiasi luogo
e modo venga eseguita".
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VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Mettiamo in votazione questo.
INTERVENTO DI...
[fuori microfono - incomprensibile]
VIARO LUIGI - Presidente del Consiglio:
Non è una delibera, è solo un ordine del giorno, quindi mettiamo in votazione l'ordine del
giorno così come è stato presentato dall'Assessore Furegato.
Chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
Approvato all'unanimità.
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INDICE DEI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO
PUNTO N. 1 .................................................................................................................3
PUNTO N. 2 .................................................................................................................4
PUNTO N. 3 .................................................................................................................7
PUNTO N. 4 ...............................................................................................................14
PUNTO N. 5
18
PUNTO N. 6 ...............................................................................................................42
52