2016 16 Aprile 2016 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI

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2016 16 Aprile 2016 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI
Dirigenti Scolastici
NOTIZIARIO NAZIONALE
019- 2016 – 16 Aprile 2016
REDAZIONE: RaCi - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC
DIRIGENTI SCOLASTICI
01. Si conclude negativamente il tentativo di conciliazione
sulla retribuzione dei dirigenti scolastici
02. La retribuzione dei dirigenti scolastici non tornerà ai
livelli del 2010 e diminuirà nei prossimi anni
SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE
03. “Novità (inquietanti) in tema di anticorruzione a scuola”
– A. Armone
PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI
04. Mobilità scuola 2016/2017: la specificità dei docenti di
sostegno nel secondo grado (DOS)
FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - PON - CONTRATTAZIONE DI
SCUOLA
05. PON Per la scuola: Avviso per la realizzazione di attività
formative da parte degli Snodi Formativi Territoriali
06. Proroga termini conto consuntivo delle scuole
07. Tavolo Tecnico Scuola sulle semplificazioni: la lettera
unitaria al MIUR
08. Adozioni libri di testo anno scolastico 2016/2017. Il
MIUR pubblica la consueta nota ministeriale
GESTIONE SCUOLA: APPALTI -TRASPARENZA – ANTICORRUZIONE – EDILIZIA - SICUREZZA
09. Gite scolastiche, il MIUR precisa: nessuna
responsabilità per i docenti
nuova
PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI
10. Periodo di prova dei docenti neo-assunti: dopo USR
LIGURIA anche USR LAZIO ED ABRUZZO - confermata la
proporzionalità rispetto alla data di assunzione
11. Concorso docenti: utilizzo del personale in servizio
presso le sedi scolastiche durante lo svolgimento delle prove
12. Divieto supplenze ATA USR ER specifica che il DS deve
valutare per le supplenze tra esigenze di risparmio e
interruzione di pubblico servizio
13. Personale ATA: supplenze brevi, il MIUR dice sì alle
sostituzioni in casi eccezionali
NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
14. Infortuni e procedure: cosa cambia per le scuole..
ulteriori novità
15. Infortuni e procedure tramite SIDI: FASE TRANSITORIA
PER LE SCUOLE
16. È reato l'accesso abusivo alla casella elettronica da parte
del superiore gerarchico (corte di Cassazione)
ALLEGATI AL NOTIZIARIO

nota 6076 del 4 aprile 2016 avviso progettazione attivita snodi formativi
territoriali

Nota n. 5454 del 12 aprile 2016 - Proroga termini conto consuntivo delle scuole

nota ministeriale 3503 del 30 marzo 2016 adozione libri di testo 2016 17

nota 3130 del 12 aprile 2016 viaggi di istruzione e visite guidate chiarimenti

L'USR Liguria nota n. 3310 del 4 aprile 2016 - computo dei centoventi giorni va
proporzionato dalla data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle
attività didattiche.

USR Abruzzo nota prot. n. 2210 del 14 aprile computo dei centoventi giorni va
proporzionato dalla data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle
attività didattiche.

nota dell’USR dell’Emilia Romagna sostituzione delle varie categorie di
personale ATA

nota 10073 del 14 aprile 2016 chiarimenti supplenze brevi personale ata

Testo integrale della circolare n. 10 del 21 marzo 2016 - invio certificato medico
di infortunio

Allegato 1 - scheda tecnica certificato medico di infortunio
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DIRIGENTI SCOLASTICI
01. Si conclude negativamente il tentativo di conciliazione sulla
retribuzione dei dirigenti scolastici
Il 14 aprile consegna al MIUR dei
cedolini e informativa sul FUN 2015/16.
Si è svolta ieri pomeriggio, 12 aprile 2016, la riunione convocata dal Gabinetto del Ministro per
le procedure di raffreddamento e conciliazione richieste da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e
SNALS CONFSAL sullo stato di agitazione dei dirigenti scolastici.
La riunione è stata convocata con insolito tempismo e con un preavviso di poche ore il
giorno prima del “Cedolino day” dei dirigenti scolastici. Insieme alla convocazione del tavolo di
conciliazione è pervenuta alle OO.SS. rappresentative dell’Area V anche la convocazione per
l’informativa sindacale sulla certificazione del FUN 2015/16. Stante l’indisponibilità
dell’Amministrazione a ricevere i cedolini dei dirigenti il giorno 13 aprile la consegna è stata
spostata al 14 aprile.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL, verificato che il Governo continua ad
insistere nel tagliare ulteriormente il FUN, hanno rilevato l’inesistenza delle condizioni per una
conclusione positiva del tentativo di conciliazione che è stato quindi chiuso negativamente.
A nulla servono l’impegno dichiarato dal MIUR a informare le OO.SS. sulla stato della direttiva
sulla valutazione dei dirigenti – e sul suo effetto sulla retribuzione di risultato – che avverrà
quando tutto sarà stato deciso e la promessa di una riunione di informativa sul concorso per
dirigenti che comunque non impedirà che l’anno prossimo le reggenze coinvolgeranno il 25%
delle scuole italiane.
La certificazione del FUN 2015/16 da parte del MEF non prelude affatto alla soluzione dei problemi
retributivi della dirigenza scolastica, visto che ci sarà il taglio di oltre 14 milioni di euro voluto
dal MEF e che la retribuzione dei dirigenti tornerà a scendere a partire dal prossimo anno.
Continui pure ad applaudire alle scelte del Governo chi afferma che questo è un risultato
rispondente alle richieste dei dirigenti che si impegnano nonostante l’aumento del carico di
lavoro e delle responsabilità e una retribuzione più bassa di quella che percepivano i loro
colleghi andati in pensione negli ultimi anni.
Noi non la pensiamo così.
Per quello che ci riguarda, al fallimento del tentativo di conciliazione seguirà il conflitto sindacale
che avrà bisogno della determinazione e della partecipazione dei dirigenti.
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02. La retribuzione dei dirigenti scolastici non tornerà ai livelli del 2010
e diminuirà nei prossimi anni
L’informativa al MIUR conferma che la
legge 107/2015 non remunera le
maggiori responsabilità assegnate ai
dirigenti scolastici e non arresta la
riduzione
della
loro
retribuzione
professionale.
Si è svolto il 14 aprile 2016, l’incontro al MIUR di informazione sindacale sulla costituzione del
FUN 2015/16.
La Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie ha illustrato il Decreto di costituzione
del FUN 2015/16 e quello di costituzione del FUN 2011/12 richiesto dall’ UCB (Ufficio Centrale
del Bilancio) che ritiene che i dirigenti scolastici siano stati pagati troppo in quell’anno. Il FUN
2015/16 risulta inoltre decurtato delle somme spese in più in alcune regioni (Lazio, Abruzzo,
Marche, Puglia, Toscana, Molise) negli anni successivi al 2011/12. Le decurtazioni sono operate
a danno del FUN 2015/16 che utilizza comunque tutto il finanziamento previsto dalla legge
107/2015 per il 2016. I FUN degli anni successivi diminuiranno, nel 2017 per effetto del
minor finanziamento una tantum previsto dalla legge e nel 2018 per il suo azzeramento. La
maggior parte dell’incremento rispetto al FUN 2014/15 dovrà essere utilizzato per la retribuzione
di risultato e sarà di minor utilità per il calcolo della pensione e della liquidazione.
L’Amministrazione ha affermato che gli aumenti previsti dalla legge 107/2015 consentono un
incremento significativo della retribuzione dei dirigenti scolastici riportandola ai livelli del 2010
attraverso aumenti che andranno a regime nei prossimi anni.
I dati che sono presenti nel decreto di costituzione del FUN 2015/16 dimostrano il contrario
rendendo evidente che la retribuzione dei dirigenti scolastici resta inadeguata e ingiusta. I
dirigenti scolastici in servizio sono pagati meno dei loro colleghi andati in pensione nonostante
siano aumentate le dimensioni delle scuole dirette, siano stati introdotti adempimenti gravosi sul
piano dei carichi di lavoro e delle responsabilità e la legge 107/2015 abbia voluto attribuire ai
dirigenti perfino la responsabilità dei risultati scolastici.
A dimostrare la verità sullo stipendio dei dirigenti scolastici sono le 1.000 schede arrivate alle
OO.SS. che hanno indetto il “cedolino day”, consegnate al Ministro in coincidenza con l’incontro
di informativa.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL hanno emanato il comunicato unitario che
segue.
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COMUNICATO UNITARIO
Il 14 aprile 2016 il MIUR ha reso alle OO.SS. rappresentative dell’Area V l’informazione
preventiva sulla ripartizione alle Regioni del FUN (Fondo Unico Nazionale) 2015/16, da utilizzare
per le contrattazioni regionali sulla retribuzione di posizione e di risultato per l’anno scolastico in
corso.
Mentre si svolgeva l’informativa sono state consegnate al MIUR un migliaio di schede con la
verità sulla retribuzione del dirigenti scolastici compilate dai colleghi che hanno aderito al
“cedolino day”.
Nel Decreto di costituzione del FUN 2015/16 le risorse disponibili per il salario accessorio dei
dirigenti scolastici sono state ridotte di oltre 55 milioni rispetto al 2010, in conseguenza del
Decreto Tremonti e degli interventi dei Governi che si sono succeduti dal 2010 in poi, e sono
state aumentate di circa 60 milioni per effetto degli aumenti del FUN stabiliti dalla legge
107/2015. Ad essi vengono però sottratti 14,5 milioni che secondo il MEF sarebbero stati pagati
in più ai dirigenti in tutte le regioni nel 2011/12 e in alcune negli anni successivi. Oltre la metà
dei restanti 45,5 milioni potrà essere utilizzata solo per la retribuzione di risultato.
Da questi dati risulta con assoluta evidenza che i cosiddetti aumenti della legge 107/2015 non
ripristinano la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici al livello del 2010 e sono
destinati ad essere distribuiti in modo ineguale fra i dirigenti – in conseguenza della loro
valutazione - con le ovvie conseguenze sulla pensione e sulla liquidazione.
Per poter amplificare l’effetto delle sue comunicazioni il Governo continua a parlare di aumenti
ai dirigenti scolastici per riconoscere il maggior carico di responsabilità attribuito dalla legge
107/2015. Tace quindi sul fatto che la legge 107/2015 ha stanziato 20 milioni in meno per il
prossimo anno e di 34,5 in meno per il 2018. Le retribuzioni dei dirigenti diminuiranno quindi già
a partire dall’anno scolastico 2016/17, per ridursi ulteriormente nel 2017/18.
I fatti sono quindi evidenti:
1. non viene ripristinata la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici rispetto
al 2010
2. la retribuzione dei dirigenti scolastici nei prossimi anni tornerà a diminuire
3. parte della retribuzione verrà spostata sul risultato e sarà collegata alla valutazione
effettuata dai Direttori Regionali
4. si ridurrà la base di calcolo per la liquidazione e la pensione.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL hanno dichiarato il loro completo dissenso
rispetto alle scelte del Governo sulla retribuzione dei dirigenti scolastici: iniqua rispetto agli altri
dirigenti pubblici e alle responsabilità attribuite, continuamente in diminuzione, ineguale al suo
interno a fronte di uguali carichi di lavoro.
Il Governo non ha rispettato gli impegni assunti con le OO.SS. e con tutti i dirigenti scolastici e
utilizza comunicati e risposte a interrogazioni parlamentari per diffondere notizie che non
corrispondono alla realtà.
I dirigenti scolastici saranno in campo nelle prossime settimane, insieme a tutti gli altri lavoratori
della scuola, per rivendicare il diritto ad una retribuzione equa e dignitosa e al rinnovo del
contratto, anche al fine di disciplinare le procedure valutative dei dirigenti scolastici ai cui esiti
sono connessi effetti salariali immediati e futuri evitando che essi dipendano unilateralmente dal
datore di lavoro.
Roma, 14 aprile 2016
I coordinatori nazionali Area V – Dirigenza Scolastica
FLC CGIL
CISL SCUOLA
UIL SCUOLA
SNALS CONFSAL
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SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE
03. “Novità (inquietanti) in tema di anticorruzione a scuola” – A.
Armone
Ma il nostro ambito di interesse è la
scuola e il livello applicativo di tutta
questa materia alle singole istituzioni
scolastiche.
L’Anac ha verificato l’esistenza e la
coerenza dei codici di comportamento
del personale della scuola? Ha preso
atto del fatto che gli insegnanti non
hanno un codice proprio?
L’autorità nazionale anticorruzione ha un ruolo sempre più attivo nella materia della prevenzione
della corruzione e della trasparenza. Ma ciò non sta portando ad un sistema che si possa fondare
su comportamenti individuali e collettivi nell’ambito della PA rispondenti a quei principi etici sui
quali si dovrebbe fondare l’azione amministrativa. Al contrario, come rileva la stessa ANAC, gli
adempimenti sono per la maggior parte formali e non c’è coerenza tra il Piano Triennale di
Prevenzione della Corruzione e il Piano della performance.
Ma il nostro ambito di interesse è la scuola e il livello applicativo di tutta questa materia alle
singole istituzioni scolastiche.
Prendo spunto dalla determinazione n. 12/2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
sull’aggiornamento del PNA. Non che tale determinazione riguardi direttamente le scuole, ma,
in qualche, modo vengono coinvolte. La determinazione in questione è stata assunta dall’Autorità
che ha deciso di predisporre l’Aggiornamento muovendo, da una parte, dalle risultanze della
valutazione condotta sui Piani di prevenzione della corruzione (PTPC) di un campione di 1911
amministrazioni conclusasi a luglio 2015.
Senza approfondire il livello di complessità organizzativa e documentale che sorregge l’intera
materia, richiamo quanto già affermato dall’ANAC nella Relazione ai Piani di prevenzione della
corruzione 2014. Affermava, l’ANAC, che, per realizzare politiche anticorruzione differenziate ma
comunque ‘governate dal centro’ è auspicabile che si sviluppi un sistema di reti istituzionali con
un ruolo attivo degli organismi associativi per la diffusione dell’informazione, la circolazione dei
documenti e l’individuazione delle modalità d’azione più appropriate in ciascun contesto specifico
(ad esempio, università, camere di commercio, enti di ricerca, etc.). È altresì necessario che
queste reti interagiscano con il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) e l’Autorità, ciascuno
per il proprio ambito di competenza. Analogamente va affrontato in maniera coordinata con il
ministero competente il problema dell’applicazione della legge n. 190/2012 e dei decreti
legislativi n. 33/2013 e n. 39/2013 alle istituzioni scolastiche al fine di trovare soluzioni
‘sostenibili’, anche in considerazione dell’elevatissimo numero delle istituzioni interessate.
A seguito di questa determinazione i sindacati della scuola spinsero il MIUR a chiarire la propria
posizione in merito all’intera applicazione della normativa, visto che le scuole si erano lanciate
in una pedissequa identificazione con le Amministrazioni statali centrali e con gli enti pubblici in
generale, impegnando personale, risorse e tempo. Alla fine di gennaio 2014, in limine litis, il
MIUR sospende l’applicazione del d.lgs. 190/2012 e del d.lgs. 33/2013. Tale decisione si basa
sulla considerazione della specificità del settore scuola e sulla necessità di individuare misure
opportune di adattamento della suddetta normativa alla complessa realtà delle istituzioni
scolastiche. Questo adattamento dovrebbe consistere in un atto aggiuntivo al Piano nazionale
anticorruzione. Il Piano nazionale Anticorruzione non fa cenno delle istituzioni scolastiche. In
effetti l’Autorità ha approfondito l’analisi sull’aspetto dell’applicazione soggettiva della norma,
ma non con riferimento alle scuole
“………..a) Pubbliche amministrazioni
Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, co. 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, sono tenute all’adozione di misure di prevenzione della corruzione nella forma di un PTPC
di durata triennale e all’adozione di un Programma per la trasparenza. A tali soggetti si applicano,
quindi, pienamente le disposizioni del presente Aggiornamento.
Ogni amministrazione, anche se articolata sul territorio con uffici periferici, predispone un unico
PTPC, salvo i casi, da concordare con l’Autorità, in cui si ravvisi la necessità di una maggiore
articolazione del PTPC fino a prevedere distinti PTPC per le strutture territoriali.
Gli enti di diritto pubblico non economici comunque denominati, istituiti, vigilati e controllati da
una pubblica amministrazione, nazionale, regionale o locale, ivi compresi le agenzie fiscali, gli
ordini professionali, le università statali adottano ciascuno un proprio PTPC e un Programma per
la trasparenza, integrati come indicato. A tali soggetti si applicano, quindi, pienamente le
disposizioni del presente Aggiornamento…..”
Successivamente alla sospensione da parte del MIUR dell’applicazione della l. 190/2012, il MIUR
ha diramato una nota specifica (prot. 2351 del 22 gennaio 2015) riferita all’applicabilità, anche
alle istituzioni scolastiche, delle disposizioni di cui all’art.1, comma 32, della legge 6 novembre
2012, n.190 che obbliga le stazioni appaltanti a pubblicare sui propri siti internet, entro il 31
gennaio di ogni anno, i dati relativi ai procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di
lavori, forniture e servizi e a trasmettere gli stessi all’ANAC secondo le modalità operative fornite
dalla stessa Autorità con nota del 12gennaio 2015.
In mancanza di un’espressa deroga per le istituzioni scolastiche, il MIUR richiama le stesse agli
obblighi di pubblicità e comunicazione.
Intanto, il Piano Triennale del MIUR 2016 – 2018, laddove affronta l’analisi del contesto specifico
dell’amministrazione, afferma che la stessa può realizzarsi attraverso l’esame degli stakeholder,
intesi come i soggetti che contribuiscono alla realizzazione della missione istituzionale, e che
perciò sono in grado di influenzare il raggiungimento degli obiettivi del Ministero, ma anche come
i soggetti interessati alle attività dell’amministrazione senza poterle “influenzare”.
Degli stakeholder fanno parte sicuramente le istituzioni scolastiche. Le stesse, successivamente,
vengono escluse dal rispetto del contenuto del piano; proprio per le scuole il Piano afferma che
“ sono in corso interlocuzioni tecniche MIUR – Dipartimento della funzione pubblica per
individuare le soluzioni più opportune affinché, anche nel settore scuola, siano poste in essere
le misure atte ad assicurare un’efficace prevenzione della corruzione. (Par. Relazione del
Responsabile della Prevenzione della Corruzione 2013)”.
Ma l’attesa non è stata vana. L’ANAC ha pubblicato, prudentemente in consultazione, la Bozza
di Linee guida sull’applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla
legge 6 novembre 2012, n. 190e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Lo sforzo concettuale operato dall’Autorità si è fermato all’individuazione dei soggetti obbligati a
ricoprire le cariche di responsabile della Prevenzione della corruzione e Responsabile della
Trasparenza. Il primo dovrebbe essere il Direttore regionale dell’USR o (incredibile) il dirigente
di ambito (spesso funzionario del MIUR di qualifica inferiore al dirigente scolastico) e lo stesso
dirigente scolastico. Il Piano di prevenzione della corruzione dovrebbe essere predisposto dal
direttore regionale dell’USR e il Programma triennale della trasparenza dal dirigente scolastico a
seguito di delibera del consiglio di istituto. Sembra veramente un’approssimazione senza limiti.
Il legislatore ha creato un sistema normativo interrelato che coinvolge il momento della
costruzione del Piano della performance al quale è collegato sia il Piano di prevenzione della
corruzione che il Programma della Trasparenza. Le modalità e gli esiti di questa operazione
emergono dalle considerazioni che abbiamo fatto in premessa. Ma se per le amministrazioni
pubbliche, genericamente intese, si tratta di incidere sulla rilevazione di processi e procedimenti,
per la scuola il ragionamento deve assolutamente essere impostato in un altro modo.
Tra gli obiettivi prioritari di cui al comma 7 dell’art. 1 della l. 107/2015, da conseguire attraverso
la programmazione e realizzazione dell’offerta formativa, vi è “lo sviluppo di comportamenti
responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità…..”. La trasparenza è richiamata
in tutti i segmenti dell’attività scolastica, dai rapporti con le famiglie, all’individuazione dei
docenti dell’ambito.
Può una scuola non considerare come presupposta la trasparenza e l’etica amministrativa?
Secondo l’ANAC le zone a rischio corruzione sono rappresentate da tutta l’attività della scuola.
Ecco l’elenco esemplificativo di processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni
Scolastiche
1) PROCESSO PROGETTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
a) Elaborazione del PTOF
b) Programma annuale
2) PROCESSO DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
a) Iscrizione degli studenti e formazione delle classi
b) Acquisizione del fabbisogno per l'organico dell'autonomia: individuazione posti comuni, di
sostegno e per il potenziamento
c) Formulazione di proposte di incarico ai docenti coerenti con il PTOF
d) Assegnazione dei docenti alle classi
e) Conferimento incarichi di supplenza
f) Costituzione organi collegiali
g) Adozione libri di testo e scelta dei materiali didattici
h) Attribuzione incarichi di collaborazione
3) PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELL'ISTITUZIONE SCOLASTICA
a) Elaborazione del RAV
b) Elaborazione del P.d.M.
4) PROCESSO DI SVILUPPO E DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
a) Definizione del piano di formazione in servizio dei docenti
b) Attribuzione incarichi aggiuntivi ai docenti e al personale ATA
c) Valutazione e incentivazione dei docenti
d) Costituzione e funzionamento del comitato di valutazione
5) PROCESSO DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
a) Verifiche e valutazione degli apprendimenti
b) Scrutini intermedi e finali
c) Verifiche e valutazione delle attività di recupero
d) Esami di stato
e) Iniziative di valorizzazione del merito scolastico e dei talenti degli studenti
f) Erogazione di premialità, borse di studio.
g) Irrogazione sanzioni disciplinari
Non credo ci sia bisogno di commento. L’immagine che ne deriva è di un luogo fortemente
pervaso da comportamenti che rientrano nella c.d. “maladministration”, concetto che va oltre
l’illegalità prevista dal codice penale; afferisce a comportamenti anche formalmente legittimi ma
che nascondono un distorto uso del potere attribuito ai soggetti decisionali della scuola.
Dunque, il concetto va esteso a tutti i fenomeni che, pur se legittimamente gestiti, possono
nascondere atteggiamenti contrari all’etica così come emerge dai principi costituzionali.
L’adeguamento del proprio comportamento a parametri di lealtà, di correttezza, di servizio al
bene comune è prescritto dalla Costituzione stessa, che impone di svolgere le funzioni pubbliche
con disciplina ed onore (art. 54, comma 2) e con imparzialità (art. 97) nonché di essere al
servizio esclusivo della Nazione (art. 98).
Ed è vero che la mappatura dei processi consente l’individuazione del contesto entro cui deve
essere sviluppata la valutazione del rischio.
Il processo si identifica in un insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle
risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno
o esterno all'amministrazione (utente). Il processo che si svolge nell’ambito di
un’amministrazione può esso da solo portare al risultato finale o porsi come parte o fase di un
processo complesso, con il concorso di più amministrazioni. Il concetto di processo è più ampio
di quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica.
Dunque nella metodologia utilizzata il “processo” si compone di uno o più “procedimenti” ed è
caratterizzato da una pluralità di “attività” volte alla produzione di un output (servizio) indirizzato
ad utenti interni o esterni dell’amministrazione. L’ ”attività” viene intesa come il contributo,
inteso come carico di lavoro, di una singola unità operativa (ufficio), all’erogazione del servizio.
Ma queste considerazioni non possono essere estese a missioni, come quella della scuola, che si
fondano sulla relazione docente-discente e hanno come obiettivo e limite alle prestazioni
professionali, lo sviluppo della personalità dell’allievo oltre che l’apprendimento.
Ne deriva che dall’elenco inquietante proposto dall’ANAC vanno depennate innanzitutto tutte le
voci che afferiscono al processo didattico, ma mi chiedo anche che senso abbiano le altre voci.
La correttezza e la legittimità già dovrebbero garantire le modalità costitutive degli organi
collegiali, l’erogazione delle premialità agli studenti e gli altri procedimenti formali. Ma è anche
inquietante l’immagine dirigenziale che ne deriva. L’assegnazione dei docenti alle classi zona a
rischio corruzione (anche se latamente intesa)?
È come se in un ospedale fosse a rischio corruzione l’organizzazione del lavoro del personale
medico. Nessun Piano entra in una sfera organizzativa la cui responsabilità etica e formale è
premessa per l’affidamento della stessa funzione.
Questa idea che la scuola sia il luogo in cui le regole hanno un bassissimo livello di rispetto viene
confortata anche da una recente rilevazione. Nelle istituzioni scolastiche sono stati avviati
procedimenti disciplinari in numero esorbitante rispetto alle altre amministrazione e non perché
nella scuola i comportamenti contrari alle norme siano più numerosi rispetto alle altre
amministrazioni, ma perché nella scuola l’attenzione è certamente più alta rispetto agli altri
ambiti lavorativi pubblici, perché la funzione educativa della scuola richiede la testimonianza dei
valori prima che il loro insegnamento.
L’Anac ha verificato l’esistenza e la coerenza dei codici di comportamento del
personale della scuola? Ha preso atto del fatto che gli insegnanti non hanno un codice
proprio?
Se riteniamo, dunque, che ogni segmento dell’operatività della scuola sia a rischio corruzione
allora è giusto prevedere e prevenire tutti i fenomeni sopra individuati. Come se non ci fosse già
una legge sulla trasparenza e un codice penale. Carte, carte e carte………
**********
PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI
04. Mobilità scuola 2016/2017: la specificità dei docenti di sostegno nel
secondo grado (DOS)
Riepiloghiamo le norme che regolano
l'assegnazione della sede
Numerosi sono ancora i dubbi che permangono, anche dopo la pubblicazione dell’Ordinanza
ministeriale 241/16 e della nota 9520/16, su cosa debbano o possano fare i docenti di ruolo
titolari su sostegno nel secondo grado (DOS).
Proviamo a riepilogare le norme specifiche che li riguardano.
Il CCNI, all’art. 7 c. 2, prevede (prima della mobilità volontaria ordinaria) la possibilità per questi
docenti di chiedere la conferma nella scuola di attuale servizio, a condizione che questa sia
nella stessa provincia di titolarità. Sono esclusi dalla possibilità di conferma, pertanto, coloro che
sono in assegnazione provvisoria in altra provincia (nota Miur 9520/16).
La domanda di conferma va presentata entro il 16 aprile 2016 (art. 3 c. 4 OM), se non già
fatta, mentre quella ordinaria (volontaria) entro il 23 aprile 2016 come tutti i docenti che
partecipano alla fase A della mobilità (art. 2 c.1 OM). Chi avesse intenzione di revocare la
domanda di conferma già presentata lo può fare sempre entro il 23 aprile 2016.
La possibilità di conferma è legata alla disponibilità di posti di sostegno nel prossimo organico
dell’autonomia (diritto + potenziamento), e riguarda certamente tutti coloro che sono stati
assunti entro il 2014/2015 (in quanto aventi diritto alla mobilità di fase A con titolarità su scuola),
ma anche i docenti assunti 2015/16 con le vecchie regole in fase Zero e A, visto che per legge
(107/15) questi docenti hanno diritto ad avere la titolarità su scuola della provincia di nomina
con le disposizioni previgenti (fase A).
Su quest’ultimo punto si registrano però indicazioni diverse date dagli ATP, mentre il Miur non
ha ritenuto di dover dare chiarimenti specifici su questo punto nella nota di trasmissione dell’OM.
Pertanto l’unico riferimento rimane il contratto (art. 7 comma 2 e allegato 1, fase A punto 2) che
non esclude nessuno tra coloro che hanno diritto ad acquisire una titolarità su scuola. Pertanto
si consiglia, a chi è interessato, di presentare entrambe le richieste (conferma entro il
16/4 e domanda normale entro il 23/4).
Per chi presenta “solo” la domanda di conferma e non la dovesse ottenere (oppure si vedesse
respinta tale domanda), si riapriranno i termini per la presentazione delle normali domande di
mobilità in tempo utile per l’inserimento delle stesse prima della chiusura dell’area
(analogamente ai perdenti posto): art. 7 c. 3 del CCNI e nota Miur. E’ ovvio, quindi, che chi
intende presentare ora sia la domanda di conferma (cartacea) che quella normale (istanze-online), è opportuno che indichi nella domanda normale solo preferenze per scuole “migliori” di
quella di conferma, perché il soddisfacimento della domanda volontaria su una qualsiasi delle
scuole indicate annullerà la conferma. Solo presentando (o “ripresentando”) la domanda
successivamente, in assenza di conferma (si riapriranno come detto i termini per farlo), è
opportuno indicare il maggior numero possibile di scuole della provincia in ordine di gradimento.
Chi presenta domanda di conferma può contestualmente presentare tutte le altre
domande che vuole, purché in possesso dei titoli, quali: trasferimento su sostegno in provincia,
in altra provincia, trasferimento su classe di concorso se espletato il vincolo dei 5 anni, mobilità
professionale. Rispetto al trasferimento volontario in provincia, nell’allegato 1 al CCNI (ordine
delle operazioni) i trasferimenti da DOS a scuola sono stati collocati in fase A, ma al punto 2
(mobilità provinciale) e non anche al punto 1 (comunale). Quindi si concorre nella mobilità
provinciale anche per le scuole del comune in cui si è ottenuta la conferma.
Infine, in caso di concorrenza di più docenti alla conferma nella stessa scuola (se i posti nel
prossimo organico dell'autonomia fossero in numero inferiore ai docenti attualmente in servizio
che hanno chiesto la conferma) la stessa avverrà tenendo conto del punteggio per la mobilità a
domanda (art. 7 c. 3 CCNI come richiamato dalla stessa nota 9520/16).
**********
FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - PON PER LA SCUOLA -
CONTRATTAZIONE DI SCUOLA
05. PON Per la scuola: Avviso per la realizzazione di attività formative
da parte degli Snodi Formativi Territoriali
Riguarda 282 Snodi. Previsto il
finanziamento di oltre cinquemila
moduli formativi. Possibili destinatari
oltre centomila lavoratori della scuola.
Come preannunciato dalla nota 5670 del 21 marzo 2016, l’Autorità di Gestione del Programma
Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020,
ha pubblicato l’Avviso pubblico per la progettazione di attività formative da parte delle
istituzioni scolastiche individuate come Snodi Formativi Territoriali, finalizzate ad
accompagnare il processo di digitalizzazione delle scuole (nota 6076 del 4 aprile 2016). Gli
Snodi sono stati individuati a seguito della procedura avviata con la nota 2670/16. Le
graduatorie regionali sono state pubblicate in allegato alla nota 5577 del 21 marzo 2016.
L’Avviso 6076/16 è rivolto a 282 Snodi territoriali (comprese le scuole individuate come
coordinatore regionale o provinciale). In questa tabella il confronto tra il numero di istituzionali
scolastiche le cui candidature come Snodi sono state considerate ammissibili e il numero di
scuole effettivamente coinvolte nell’Avviso.
Regioni
Candidature
ammissibili
Candidature individuate
Differenze
dall'Avviso 6076/16
A
B
C= A-B
Abruzzo
13
8
5
Basilicata
13
5
8
Calabria
21
12
9
101
36
65
Emilia Romagna
37
17
20
Friuli Venezia Giulia
14
5
9
Lazio
53
25
28
Liguria
10
6
4
Lombardia
67
38
29
Marche
14
8
6
Molise
9
2
7
Piemonte
21
19
2
Puglia
47
23
24
Campania
Sardegna
17
10
7
Sicilia
94
29
65
Toscana
43
17
26
Umbria
10
5
5
Veneto
18
17
1
Totale Italia
602
282
320
Totale regioni più sviluppate*
287
157
130
Totale regioni in transizione**
39
20
19
276
105
171
Totale regioni in ritardo di sviluppo***
* Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana,
Umbria, Veneto
** Abruzzo, Molise, Sardegna
*** Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia
L'Avviso rientra negli interventi dell'ASSE I "Istruzione" finanziati dal FSE (Fondo Sociale
Europeo).
Di seguito lo schema sintetico della tipologia di moduli finanziati:
Sotto-azioni
PRIORITÀ DI
OBIETTIVO
AZIONE poste a bando
INVESTIMENTO SPECIFICO
(PROGETTO)
Tipo di modulo
Formazione Dirigenti
scolastici “Dirigere
l’innovazione”
10.a Investire
nell'istruzione, nella
formazione e nella
formazione
professionale per la
qualificazione
professionale
nonché nella
formazione
permanente,
sviluppando
l'infrastruttura
scolastica e
formativa
10.8
Diffusione
della società
della
conoscenza
nel mondo
della scuola e
della
formazione e
adozione di
approcci
didattici
innovativi
10.8.4
Formazio
ne del
personale
della
scuola e
della
10.8.4.A1
formazion
e su
tecnologie
e approcci
metodolo
gici
innovativi
Formazione Direttori dei
servizi generali e
amministrativi “Abilitare
l’innovazione”
Formazione personale
amministrativo “Amministrazi
one digitale”
Formazione Assistenza tecnica
Primo ciclo “Tecnologie per
la scuola digitale nel Primo
ciclo”
Formazione Personale tecnico
Secondo ciclo “Tecnologie
per la scuola digitale nel
Secondo ciclo”
Formazione Animatori digitali
“Accompagnare
l’innovazione digitale”
Formazione Team per
l’innovazione “Soluzioni per
la didattica digitale integrata”
Formazione Docenti
“Strategie per la didattica
digitale integrata”
L’Avviso precisa che ciascun Snodo Formativo Territoriale può proporre, a valere sul
corrente anno scolastico e sull’anno scolastico 2016-2017, un progetto di formazione
in servizio del personale della scuola secondo le esigenze e i fabbisogni del territorio e
finalizzato a supportare la scuola in un processo di innovazione digitale. In realtà nell’Allegato
II sono già assegnati il numero di moduli e la tipologia di intervento che ciascuno Snodo
dovrebbe sviluppare.
In questa tabella la sintesi regionale dei moduli previsti:
* Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana,
Umbria, Veneto
** Abruzzo, Molise, Sardegna
*** Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia
Riguardo alla tempistica, rettificando quanto previsto dalla nota 5610/2016, ogni Snodo può
svolgere liberamente l’intero progetto formativo tra aprile 2016 e dicembre 2017.
L’unico vincolo è quello di avviare i percorsi formativi rivolti ai dirigenti scolastici e ai
direttori dei servizi generali e amministrativi entro il corrente anno scolastico anche
solo attraverso un modulo rispettivamente di 8 e 4 ore.
Finalità e contenuti delle proposte progettuali
Le proposte progettuali prodotte dagli snodi formativi sono finalizzate alla formazione del
personale della scuola rispetto ai temi dell’innovazione didattica e organizzativa.
Le esperienze formative potranno essere articolate in moduli orari. Ciascun modulo dovrà
prevedere un numero di 25/30 partecipanti.
Elementi qualificanti dei moduli didattici possono essere:

l’accesso a risorse didattiche aperte,

l’integrazione tra momenti in presenza e disponibilità di contenuti on line,

un forte orientamento alla pratica,

la modularità e flessibilità dei percorsi,

la continuità sul territorio delle azioni formative che diventano per i corsisti
conoscenze, relazioni e soluzioni comuni attraverso la naturale evoluzione dei percorsi in
comunità professionali di rete.
Nell’Allegato III sono indicativamente (!) descritti i temi e i contenuti dei moduli delle
esperienze formative.
Tipo di modulo
Formazione Dirigenti
scolastici “Dirigere
l’innovazione”
Moduli richiesti
30 ore di formazione (di cui
almeno 8 ore vanno garantite nel
corrente anno scolastico 20152016).
I Dirigenti scolastici parteciperanno
a giornate formative finalizzate alla
integrazione del PNSD nella
progettualità delle Istituzioni
scolastiche. Sarà dedicata una
particolare attenzione
Tematiche
Il PNSD a scuola
Gestione e organizzazione
manageriale
Le azioni del PNSD
all’inserimento delle azioni PNSD
nel PTOF, alle sinergie con le
iniziative nazionali ed europee, alle
reti territoriali, nazionali,
internazionali, alla didattica per
competenze, alla digitalizzazione
amministrativa.
Formazione Direttori dei
servizi generali e
amministrativi
“Abilitare
l’innovazione”
30 ore di formazione (di cui
almeno 4 ore vanno garantite nel
corrente anno scolastico 20152016).
I DSGA parteciperanno a un breve
percorso introduttivo sui temi del
PNSD e sulla digitalizzazione
amministrativa.
Il PNSD a scuola
Gestione e organizzazione
Le azioni del PNSD
Formazione personale
amministrativo
“Amministrazione
digitale”
36 ore di formazione (articolati in Il PNSD a scuola
incontri di 2/3 ore).
Gestione e organizzazione
Il percorso sarà finalizzato alla
Le azioni del PNSD
conoscenza del PNSD, dedicando
un approfondimento particolare alle
azioni
#11 – Digitalizzazione
amministrativa della scuola,
#12 – Registro elettronico,
#13 – Strategia “Dati della scuola”.
Formazione Assistenza
tecnica Primo ciclo
“Tecnologie per la
scuola digitale nel
Primo ciclo”
36 ore di formazione (articolati in Il PNSD a scuola
incontri di 2/3 ore).
Gestione e organizzazione
Il percorso sarà finalizzato alla
Le azioni del PNSD
conoscenza del PNSD, dedicando
un approfondimento particolare alle
azioni
#2 - Cablaggio interno di tutti gli
spazi delle scuole,
#13 - Strategia “Dati della scuola",
#27 - Assistenza tecnica per le
scuole del primo ciclo.
Formazione Personale
tecnico Secondo ciclo
“Tecnologie per la
scuola digitale nel
Secondo ciclo”
36 ore di formazione (articolate in Il PNSD a scuola
incontri di 2/3 ore).
Gestione e organizzazione
Il percorso sarà finalizzato alla
Le azioni del PNSD
conoscenza del PNSD, dedicando
un approfondimento particolare alle
azioni
#2 – Cablaggio interno di tutti gli
spazi delle scuole),
#8 – Sistema di Autenticazione
unica (Single-Sign-On),
#27 – Assistenza tecnica per le
scuole del primo ciclo.
Formazione Animatori 24 ore di formazione (articolate in Il PNSD a scuola
digitali “Accompagnare incontri di 2/3 ore).
Il ruolo dell’animatore digitale
Le azioni del PNSD
l’innovazione digitale” Il percorso si snoderà attraverso
tutti gli ambiti del PNSD e
riguarderà una selezione delle
tematiche seguenti, modulate in
base al livello di approfondimento
raggiunto al termine della
formazione di cui al DM 435/2015;
per evitare sovrapposizioni le
stesse attività di formazione
avranno inizio al termine del
compimento dei corsi, in corso di
svolgimento, di cui al DM n.
435/2015.
Formazione Team per
l’innovazione
“Soluzioni per la
didattica digitale
integrata”
18 ore di formazione (articolate in
incontri di 2/3 ore).
Il percorso approfondirà le azioni
PNSD centrate sull’innovazione
didattica e sull’utilizzo integrato del
digitale nei processi di
apprendimento. Per evitare
sovrapposizioni, le attività di
formazione avranno inizio al
termine del compimento dei corsi,
già avviati, di cui al DM n.
762/2014.
Il PNSD a scuola
Il ruolo del team per
l’innovazione
Le azioni del PNSD
Formazione Docenti
“Strategie per la
didattica digitale
integrata”
18 ore di formazione (articolate in
incontri di 2/3 ore).
Il percorso approfondirà le azioni
PNSD centrate sull’innovazione
didattica e sull’utilizzo integrato del
digitale nei processi di
apprendimento e si rivolgerà a 10
docenti interessati per scuola.
Il PNSD a scuola
Il ruolo del team per
l’innovazione
Le azioni del PNSD
L’Avviso ricorda che le attività cofinanziate con il Fondo Sociale Europeo sono di tipo aggiuntivo
rispetto alla programmazione ordinaria delle istituzioni scolastiche. Pertanto le attività
formative vanno programmate in aggiunta alle attività curricolari, vale a dire oltre
l’orario di servizio per i docenti e per il personale.
Il sistema informativo del PON è predisposto per la registrazione delle presenze. A tutti i
partecipanti ai percorsi formativi che raggiungano almeno il 75% di ore di frequenza, verrà
rilasciato un attestato di partecipazione che viene generato direttamente dal sistema.
Ammissibilità dei progetti
Sono ammesse alla procedura selettiva le sole proposte progettuali che:
1. provengano dalle Istituzioni scolastiche individuate quali Snodi Formativi Territoriali
2. siano presentate nel rispetto dei termini perentori previsti (fa fede l’inoltro on line)
dal presente Avviso;
3. indichino gli estremi della delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio di
Istituto che preveda l’adesione generale alle azioni del Programma Operativo Nazionale
ovvero, in mancanza, specifica delibera di adesione al presente progetto;
4. rispettino le tipologie e il numero di moduli indicati nella tabella allegata;
5. siano state compilate on line e trasmesse con firma digitale.
Modalità e termini di presentazione dei progetti
Le Istituzioni scolastiche che intendono partecipare all'Avviso devono
1) predisporre un Progetto, secondo gli step procedurali previsti all’interno della piattaforma
“Gestione degli Interventi” (GPU).
2) inserire il progetto nonché i dati e i documenti necessari sul Sistema informativo di
gestione della programmazione unitaria (GPU). L’area del sistema informativo resterà
aperta fino alle ore 14.00 del giorno 18.04.2016
Per ogni Istituzione scolastica sono abilitati, in automatico dal SIDI, sia il Dirigente
scolastico che il Direttore dei servizi generali e amministrativi, che selezionando il link
“Gestione degli interventi” e utilizzando le credenziali con cui accedono a tutti i servizi informatici
del MIUR, ai fini del login al Sistema GPU, sono riconosciuti dal Sistema e possono procedere
alla compilazione della scheda anagrafica individuale, propedeutica a qualsiasi altra successiva
attività.
Successivamente l’istituzione scolastica deve trasmettere la candidatura firmata digitalmente
sulla piattaforma finanziaria “Sistema Informativo Fondi (SIF) 2020”.
In particolare, gli snodi devono:
1. scaricare una copia della proposta progettuale inoltrata su GPU;
2. firmare digitalmente la proposta progettuale senza apportare a quest’ultima alcuna
modifica. Il progetto può essere firmato dal Dirigente scolastico o, su sua delega, dal
DSGA
3. allegare la proposta progettuale firmata digitalmente sul “sistema finanziario”
secondo le seguenti istruzioni:
a. selezionare
il
link
“Gestione
Finanziaria”
presente
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/2014_2020,
credenziali SIDI e accedendo al menù “servizi” del SIDI;
alla
pagina
utilizzando
le
b. accedere all’area “Gestione Finanziario-Contabile” e all’applicazione “Sistema Informativo
Fondi (SIF) 2020;
c. dal menu funzioni è disponibile, sotto la voce “Candidature” la funzione “Trasmissione
candidature firmate”;
d. in fase di trasmissione, superati i controlli di validità del file, il progetto sarà protocollato;
e. dalla stessa funzionalità la scuola può visualizzare il codice di protocollo assegnato e la
relativa data.
L’area del Sistema Informativo Fondi (SIF) 2020 predisposta per la trasmissione dei piani firmati
digitalmente resterà aperta dalle ore 10.00 del giorno 19 aprile 2016 alle ore 14.00 del
giorno 23 aprile 2016.
Costi
Il piano finanziario di ciascun progetto formativo sarà certificato e rendicontato a costi reali,
tenuto conto il costo complessivo stimato è superiore a euro 50.000,00.
In questa tabella le voci del progetto formativo con il calcolo dell’importo e massimale
Voci dell’importo complessivo del progetto
formativo
Parte formativa – comprende i costi relativi alle
figure professionali coinvolte nell’attività di
formazione (esperto, tutor);
Calcolo dell’importo e massimale
La parte formativa si ottiene moltiplicando le
ore di durata del modulo per il costo indicato
per ciascuna delle figure professionali
previste per lo svolgimento dell’attività
formativa. Il massimale del costo orario
omnicomprensivo di formazione è di € 70
per l’esperto e € 30 per il tutor.
Parte prevista per il personale scolastico
coinvolto nella realizzazione del progetto. Il
costo fa riferimento alle ore effettuate oltre l’orario
di servizio, necessarie a garantire lo svolgimento
delle attività didattiche e gli adempimenti
amministrativo contabili e di monitoraggio, nei
limiti massimi previsti dalle disposizioni
dell’Autorità di Gestione e del sistema informativo;
Per il calcolo dei costi del personale
coinvolto si deve far riferimento alle
disposizioni dell’Autorità di Gestione del
PON e alla normativa specifica relativa alle
ore di straordinario (Cfr. CCNL Scuola
tabelle 5 e 6).
Parte di gestione – relativa a tutte le spese legate
alla gestione delle attività formative previste dal
progetto (materiali didattici, di consumo, uso
attrezzature, spese di viaggio e rimborsi ecc..);
Per quanto riguarda le spese di gestione,
queste sono ammissibili nella misura
massima del 38% di quelle previste per la
parte formativa e degli importi previsti per il
personale.
Parte di pubblicizzazione obbligatoria del
progetto.
Le spese per la parte relativa alla pubblicità
sono ammissibili nella misura del 2% del
costo dell’importo derivante dalla somma
delle spese per l’area formativa e quelle
dell’area del personale coinvolto
nell’intervento.
Le voci di costi ammissibili sono le seguenti:

Spese per la docenza e per il personale

Spese discenti: materiale didattico

Spese di funzionamento, organizzazione e gestione

Spese per informazione e pubblicità.
Selezione del personale
Lo snodo formativo potrà coinvolgere, nella realizzazione del progetto formativo, personale
interno o esterno.
Per personale interno si intende il personale che lavora alle dipendenze dell’Istituzione
scolastica che conferisce l’incarico.
Per personale esterno si intende sia il personale in servizio presso altre Istituzioni scolastiche
sia soggetti esterni al comparto scuola, lavoratori autonomi o dipendenti.
La parte amministrativa-gestionale, può essere affidata solo al personale interno.
Qualsiasi incarico conferito a personale esterno o interno deve essere preceduto da specifiche
procedure di selezione. Pertanto, nessun incarico può essere conferito direttamente.
In presenza di procedure già esperite, come quelle previste dal Piano Nazionale Scuola
Digitale (nota 4603/16), l’esperto e il tutor possono essere individuati all’interno degli elenchi
compilati senza necessità di effettuare un’altra procedura di selezione.
La procedura indicata dall’Avviso è la seguente

Il Dirigente scolastico determina l’oggetto, la durata, il luogo ed il compenso dello
specifico incarico da conferire motivando sulla necessità di ricorrere al personale esterno
e facendo specifico riferimento al regolamento di istituto disciplinato dal Consiglio di
istituto ai sensi dell’art. 40 del decreto interministeriale n. 44 del 2001

Il Consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti, disciplina nel regolamento di
istituto le procedure e i criteri di scelta del contraente nonché il limite massimo dei
compensi attribuibili in relazione al tipo di attività e all’impegno professionale richiesto

Emanazione dell’avviso di selezione pubblica, che deve contenere le seguenti
informazioni:
o
oggetto dell’incarico;
o
tipologia di conoscenze e competenze richieste per l’assolvimento dell’incarico;
per facilitare l’oggettiva comparazione dei titoli e delle esperienze il campo deve
essere ristretto ai soli titoli e alle sole esperienze coerenti con l’incarico da
attribuire;
o
criteri di comparazione dei curricula, con relativo punteggio, predeterminati dal
Consiglio di istituto ai sensi dell’art. 40 del decreto interministeriale n. 44 del
2001;
o
compenso orario previsto;
o
durata dell’incarico;
o
modalità di presentazione della candidatura con termine per la proposizione delle
domande;
o
modalità di selezione;
o
autorizzazione al trattamento dei dati personali.
L’avviso deve essere affisso nell’Albo dell’Istituto e pubblicato sul sito istituzionale dello
stesso Istituto per almeno 15 giorni.
A conclusione della comparazione, il Dirigente scolastico provvederà alla formazione della
graduatoria di merito provvisoria che diverrà definitiva il quindicesimo giorno dalla data della
sua pubblicazione nell’albo della scuola e sul sito istituzionale della stessa.
Infine, affidamento dell’incarico mediante la stipula di un contratto di prestazione d’opera se
si tratta di personale esterno o di provvedimento del Dirigente scolastico per il personale interno.
È evidente come in tutta questa procedura manchi qualsiasi riferimento alle relazioni
sindacali di istituto. È appena il caso di ricordare che i i compensi relativi ai progetti comunitari
sono materia di contrattazione integrativa (art. 6 comma 2 lettera l) del CCNL 29/11/2007).
Flussi finanziari
Una volta approvato e avviato il Progetto, è prevista l’erogazione di una anticipazione che
equivale ad una percentuale sul totale dell’importo autorizzato. Tale importo può essere utilizzato
dallo snodo per effettuare i primi pagamenti che andranno riepilogati nella certificazione di
spesa (modello CERT) allegando i relativi mandati di pagamento quietanzati e tutta la
documentazione probatoria della spesa.
Ulteriori erogazioni sono effettuate a rimborso delle certificazioni mentre il saldo viene
corrisposto, alla conclusione dell’intervento, sulla base del rendiconto finale (modello REND)
e alla conclusione di tutti i controlli previsti dai regolamenti comunitari.
Obblighi per gli snodi formativi beneficiari del finanziamento
Le Istituzioni scolastiche beneficiarie dei finanziamenti sono vincolate allo svolgimento di
una serie di attività e al rispetto di alcuni principi previsti dalla normativa comunitaria e
nazionale. In particolare

rispetto dei seguenti principi orizzontali
o
sviluppo sostenibile;
o
pari opportunità e non discriminazione;
o
parità tra uomini e donne

contabilità separata dei progetti finanziati dal PON

registrazione puntuale e sistematica delle attività nel sistema informativo

obbligo di sottoporsi ai controlli previsti dalla normativa comunitaria

valutazione degli interventi. A tal proposito l’avviso prevede che, presso ciascuna
scuola titolare del progetto sia individuata la figura di un referente per la valutazione
che avrà il compito di coordinare le attività valutative inerenti tutto il piano della scuola
nonché di costituire un punto di collegamento con l’Autorità di Gestione e gli altri soggetti
coinvolti nella valutazione del programma, in particolar modo con l’INVALSI. In maniera
del tutto immotivata in questa parte dell’avviso si parla di “meccanismi di premialità verso
le scuole che registreranno risultati misurabili attraverso tutti i processi messi a punto
per la valutazione”.

archiviazione della documentazione. L'Istituzione scolastica dovrà organizzare e
conservare fino al 31 dicembre 2026 un fascicolo per ogni progetto, preferibilmente in
formato elettronico, che contenga una serie di documenti, firmati digitalmente a
testimonianza della realizzazione del progetto autorizzato

attività di informazione e pubblicità.
Allegati all’Avviso vi sono i seguenti documenti:
Allegato I – Manuale Operativo Avviso
Allegato II – Tabella con l’individuazione quantitativa dei moduli affidati ai singoli snodi formativi
territoriali
Allegato III – Tematiche e contenuti dei moduli formativi
Allegato IV – Normativa di riferimento.
ALLEGATI

nota 6076 del 4 aprile 2016 avviso progettazione attivita snodi formativi
territoriali
**********
06. Proroga termini conto consuntivo delle scuole
Il MIUR, con la Nota n. 5454 del 12
aprile 2016, ha comunicato che il
termine per l'approvazione del Conto
Consuntivo 2015 da parte del Consiglio
di Istituto è differito, in via eccezionale,
al 15 giugno 2016.
Il termine per l’approvazione del Conto Consuntivo delle Istituzioni scolastiche per il 2015 da
parte del Consiglio di Istituto, di norma fissato al 30 aprile, quest’anno è differito in via
eccezionale al 15 giugno, in considerazione del fatto che sono ancora in corso di perfezionamento
le nomine dei Revisori dei Conti in rappresentanza del MEF per il triennio 2016-2019.
ALLEGATI

Nota n. 5454 del 12 aprile 2016 - Proroga termini conto consuntivo delle scuole
**********
07. Tavolo Tecnico Scuola sulle semplificazioni: la lettera unitaria al
MIUR
I Sindacati chiedono un incontro in
particolare su finanziamenti alle scuole,
revisione
del
regolamento
di
contabilità, help desk e fondi FIS.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal scrivono alla Direzione generale delle
Risorse Umane e Finanziarie del MIUR per chiedere un incontro su alcuni temi specifici.
In particolare i Sindacati Scuola intendono discutere dei criteri di assegnazione dei fondi per
i residui attivi vantati dalle scuole per aver fatto fronte con la propria cassa negli anni passati
ad emergenze finanziarie (supplenze, esami di stato) del ritardo registrato nei finanziamenti del
FIS 2015-16 e delle economie 2014-15.
Accanto a queste problematiche chiedono anche di riprendere il confronto su altre questioni
esaminate nei precedenti incontri e rimaste sospese, quali la revisione del Regolamento di
contabilità (DI 44/2001) e l’istituzione dello sportello (help desk) di interlocuzione
Scuole/MIUR.
Segue lettera unitaria.
___________________________________
Roma, 12 aprile 2016
Prot. n. 85/2016 – flccgil – DP/RC-stm
Al Direttore Generale delle Risorse Umane e
Finanziarie MIUR
Dott. Jacopo Greco
Oggetto: richiesta incontro su criteri assegnazione fondi per residui attivi, revisione
del Regolamento di contabilità, Help desk, assegnazione FIS e relative economie.
Chiediamo con la presente la convocazione di un incontro che affronti quanto prima le questioni
più volte oggetto di confronto in sede di Tavolo Tecnico sulle semplificazioni amministrative e
rapporti Scuole/MIUR.
In particolare, chiediamo un incontro sui seguenti temi:

criteri assegnazione fondi per residui attivi,

revisione del Regolamento di contabilità,

help desk,

assegnazione FIS e relative economie.
In attesa di convocazione che auspichiamo quanto più celere possibile, cogliamo l’occasione per
porgere cordiali saluti.
FLC CGIL
Domenico Pantaleo
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Marco Paolo Nigi
**********
08. Adozioni libri di testo anno scolastico 2016/2017. Il MIUR pubblica
la consueta nota ministeriale
Sostanzialmente
confermate
le
indicazioni dello scorso anno. Per la
primaria si deve applicare la sentenza
del Consiglio di Stato.
A partire dal 2008 le procedure concernenti l’adozione dei libri di testo sono state oggetto di
numerosi e, spesso, contraddittori interventi normativi inseriti in leggi o decreti leggi, con
conseguente emanazione da parte del MIUR di note e circolari applicative.
Questa volta il MIUR con la nota 3503 del 30 marzo 2016 conferma per l’a.s. 2016/2017 le
disposizioni impartite due anni fa nella nota 2581/14 che riassumeva l’intero quadro normativo
a cui le istituzioni scolastiche devono fare riferimento.
In particolare sono confermate le seguenti disposizioni:
1) il collegio dei docenti può adottare, con formale delibera, libri di testo ovvero
strumenti alternativi, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento
scolastico e con il limite di spesa stabilito per ciascuna classe di corso
2) le scuole possono elaborare direttamente materiale didattico digitale. L'elaborazione
di ogni prodotto è affidata ad un docente supervisore che garantisce, anche avvalendosi di altri
docenti, la qualità dell'opera sotto il profilo scientifico e didattico. Le linee guida per
l’elaborazione di questi materiali non sono stati ancora adottati dal MIUR.
3) dall’a.s. 2014/2015 sono stati abrogati il vincolo quinquennale di immodificabilità dei
contenuti dei testi e il vincolo temporale di adozione dei testi scolastici (5 anni per la scuola
primaria e 6 anni per la scuola secondaria di primo e di secondo grado). Le scuole possono
pertanto confermare i testi già in uso, oppure provvedere all’adozione di nuovi testi per le
classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo
grado, per le classi prime e terze e, nei casi previsti dagli ordinamenti scolastici, quinte della
scuola secondaria di secondo grado
4) i testi consigliati possono essere indicati dal collegio dei docenti solo nel caso in cui rivestano
carattere monografico o di approfondimento delle discipline di riferimento. L'eventuale adozione
di singoli contenuti digitali integrativi ovvero la loro adozione in forma disgiunta dal libro di testo
rientra nella casistica dei testi consigliati
5) le specifiche tecniche relative alla parte cartacea dei libri di teso, di cui all’allegato al DM
781/13, sono riferiti esclusivamente alla scuola primaria
Per i libri di testo della scuola primaria, a seguito di un ampio contezioso che ha visto
soccombente il MIUR, i prezzi di copertina dovrebbero essere quelli definiti per l’a.s.
2015/2016 dal DM 637/15, incrementati del tasso di inflazione programmata per il 2016.
Riguardo alla riduzione dei tetti di spesa della scuola secondaria, la nota 3690/15 fornisce
le seguenti precisazioni

i tetti di spesa che saranno definiti con apposito decreto ministeriale, sono ridotti
del 10% solo se nella classe considerata tutti i testi sono stati adottati per la prima
volta a partire dall’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella versione cartacea e
digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi

i tetti di spesa sono ridotti del 30% solo se nella classe considerata tutti i testi sono
stati adottati per la prima volta dall’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella
versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi
Le adozioni devono essere deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade del
mese di maggio e comunicate entro il 9 giugno 2016 on line tramite l’utilizzo del sito
http://www.adozioniaie.it/ o off line. A tal proposito la nota 3503/16 ricorda che non è
consentito modificare, ad anno scolastico iniziato, le scelte adozionali deliberate nel mese
di maggio.
La delibera del collegio dei docenti relativa all'adozione della dotazione libraria è soggetta,
per le istituzioni scolastiche statali e limitatamente alla verifica del rispetto del tetto di spesa, al
controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile, ai sensi dell’art. 11 del
decreto legislativo n. 123/2011.
Irrisolti i problemi relativi all'applicazione dell'art. 15 della Legge 133/08 così come modificato
dal Decreto Legge 179/12. Infatti, da un lato, il comma 1 stabilisce che "Gli studenti accedono
ai testi disponibili tramite internet, gratuitamente o dietro pagamento a seconda dei casi previsti
dalla normativa vigente", dall'altro, il comma 3 bis prevede che la scuola "assicura alle famiglie
i contenuti digitali (...) CON ONERI A LORO CARICO" mentre il comma 3 ter afferma che "la
scuola assicura la disponibilità dei supporti necessari alla fruizione dei contenuti digitali (…) su
richiesta delle famiglie e CON ONERI A CARICO DELLE STESSE (...)”.
Ciò rende difficile capire se la gratuità totale o parziale dei libri di testo per il primo ciclo e
per il primo biennio della secondaria di II grado, prevista da norme tuttora in vigore, sia prevista
o meno e come venga concretamente garantita.
ALLEGATI

nota ministeriale 3503 del 30 marzo 2016 adozione libri di testo 2016 17
**********
GESTIONE SCUOLA: APPALTI -TRASPARENZA – ANTICORRUZIONE – EDILIZIA - SICUREZZA
09. Gite scolastiche, il MIUR precisa: nessuna nuova responsabilità per
i docenti
Emanata la circolare dopo l’incontro del
24 marzo con i sindacati. Il MIUR ha
accolto
le
nostre
sollecitazioni
e
proposte.
Con apposita nota 3130 del 12 aprile 2016, la Direzione Generale per lo studente, in materia di
visite guidate e viaggi di istruzione, ha accolto tutte le nostre sollecitazioni e proposte circa
l’esclusione di nuove e maggiori responsabilità in capo ai docenti accompagnatori come lasciava
intendere una precedente nota ministeriale del 3 febbraio 2016.
La FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali rappresentative, aveva chiesto e ottenuto
un incontro, svoltosi poi il 24 marzo 2016, proprio su questa tematica che aveva suscitato
allarme e preoccupazione presso i docenti e i dirigenti scolastici.
Con la nota di febbraio, infatti, ai docenti accompagnatori, che peraltro si sobbarcano già una
grande responsabilità e una grande fatica neppure economicamente riconosciuta da quando sono
state abolite le cosiddette trasferte, si attribuivano – tramite un vademecum redatto dalla Polizia
di Stato - oneri impropri di controllo: sulla condotta del conducente (velocità di strada, uso del
cellulare o assunzioni di bevande o di stupefacenti durante la guida), sullo stato dei mezzi
(gomme lisce, efficienza del mezzo) e su altro ancora.
La circolare di oggi, 12 aprile 2016, recepisce le nostre proposte e osservazioni avanzate nel
confronto del 24 marzo.
Infatti, la nota, dopo aver precisato che il Vademecum “va inteso come un documento
orientativo” che “non riveste carattere prescrittivo”, sottolinea che esso “non attribuisce in
alcun modo ai docenti o ai dirigenti scolastici nuovi compiti e conseguenti
responsabilità oltre quelle contemplate dal codice civile o dal CCNL” e che “non è compito
quindi del personale docente o del dirigente scolastico l’accertamento” dell’idoneità alla guida
del conducente.
La stessa nota poi, procedendo nelle puntualizzazioni escludenti nuove responsabilità dei
docenti, qualifica come “invito” agli insegnanti la segnalazione alla polizia, in una dimensione di
collaborazione (e non di obbligo), eventuali comportamenti che possano essere considerati a
rischio da parte del conducente (parlare al cellulare, ascoltare musica con auricolari, bere alcolici
o mangiare alla guida). Ma, a scanso di equivoci si aggiunge: “E ciò tuttavia esclude
qualsivoglia obbligo di sorveglianza della condotta del conducente e connesse
responsabilità da parte del docente accompagnatore”
Allo stesso modo l’accertamento dello stato dei mezzi di trasporto “non può in alcun modo
essere affidato ai docenti accompagnatori” rimanendo negli obblighi già previsti della scuola
di acquisire le attestazioni e certificazioni dell’idoneità del mezzo.
Infine, si rimette alla libera determinazione delle scuole la scelta di preavvisare, prima della
partenza, la Polizia al fine di far controllare la validità dei mezzi di trasporto e della regolarità
delle certificazioni.
E si sottolinea, opportunamente, che, qualora si decida di preavvisare la Polizia, è ben farlo per
tempo in modo tale che l’intervento della stessa sia agevolato nella programmazione degli
eventuali controlli prima e durante l’itinerario.
ALLEGATI

nota 3130 del 12 aprile 2016 viaggi di istruzione e visite guidate chiarimenti
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PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI
10. Periodo di prova dei docenti neo-assunti: dopo USR LIGURIA anche
USR LAZIO ED ABRUZZO - confermata la proporzionalità rispetto alla
data di assunzione
REGIONE CHE VAI CRITERI CHE TROVI
Dopo l'USR Liguria e l’USR Abruzzo
anche l'USR Lazio conferma.
Questa indicazione che va estesa a tutte
le Regioni.
L'USR Liguria nella nota n. 3310 del 4 aprile 2016, ritiene che le disposizioni della nota MIUR
del 5 novembre 2015 debbano essere estese anche ai suddetti docenti assunti in fase C. Per tali
docenti, conseguentemente, il computo dei centoventi giorni va proporzionato dalla
data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle attività didattiche.
Cosa confermata anche dall’USR Abruzzo con la nota prot. n. 2210 del 14 aprile.
Infine l'USR Lazio, nei giorni scorsi, ha confermato quanto già dall'USR Liguria e USR Abruzzo.
Per cui, per gli assunti in fase C, il calcolo va fatto proporzionalmente ai mesi di servizio
effettivo e pertanto calcolato a partire da dicembre e non da settembre: quindi 7/10 dei periodi
richiesti.
Ci è stato confermato che tale indicazione è stata concordata con gli uffici del MIUR, anche
se siamo ancora in attesa della nota ufficiale che abbiamo più volte sollecitata.
Ora è opportuno che anche gli altri USR procedano in tal senso in modo da dare risposta
positiva alle legittime preoccupazioni dei docenti neo-assunti.
ALLEGATI

L'USR Liguria nota n. 3310 del 4 aprile 2016 - computo dei centoventi giorni va
proporzionato dalla data di effettiva assunzione

USR Abruzzo nota prot. n. 2210 del 14 aprile computo dei centoventi giorni va
proporzionato
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11. Concorso docenti: utilizzo del personale in servizio presso le sedi
scolastiche durante lo svolgimento delle prove
Le vaghe indicazioni del MIUR sulla
natura dell’impegno aggiuntivo alle
ordinarie
attività
d’istituto
del
personale. No a lavoro aggiuntivo a costo
zero. Le richieste dei sindacati scuola.
Come già annunciato, il12 aprile è stata pubblicata la nota del MIUR atta a disporre adeguate
“Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata”in vista del concorso
docenti, il cui inizio è previsto a partire dal 28 aprile prossimo.
L’attesa di decine di migliaia di colleghi su questo appuntamento che significherà, per molti di
loro, l’uscita definitiva dalla precarietà lavorativa, non deve far passare in secondo piano
la complessa macchina organizzativa che le scuole dovranno mettere in campo in tempi
molto contenuti.
La circolare del MIUR prevede l’utilizzo delle sedi scolastiche per lo svolgimento delle prove e la
conseguente partecipazione, a vario titolo declinata, di una quota ingente del personale
dirigente, docente e ATA nelle operazioni.
Viene specificato che possono tenersi due turni di prove, uno mattutino e uno pomeridiano, per
una durata di 150 minuti ciascuno, in aggiunta a tutti i necessari riscontri preliminari e successivi.
E’ evidente che, nelle scuole interessate, questo comporterà la predisposizione da parte dei
dirigenti scolastici di dettagliate disposizioni che prevedano l’individuazione dei locali e dei
servizi destinati ai candidati e l’interdizione di tali locali agli alunni e al personale della
scuola, l’eventuale modifica dell’orario delle lezioni o, in caso di impossibilità di destinazione
esclusiva alle procedure concorsuali delle parti dell’edificio interessate, persino la sospensione
delle attività didattiche per tutto il periodo di svolgimento delle prove (benché
incomprensibilmente nella nota non se ne faccia cenno).
Il nostro commento
Ancora una volta, come nel caso delle consultazioni elettorali, le sedi scolastiche diventano
“luoghi poli-funzionali”, senza il rispetto dovuto per gli studenti e per il loro diritto
all’istruzione.
Nella speranza che sia possibile avviare al più presto un percorso che individui soluzioni
alternative all’utilizzo dei locali scolastici, per ogni necessità dell’amministrazione la FLC
richiama l’osservanza di procedure chiare e stabilite prioritariamente nella massima
condivisione relativamente all’impiego di docenti e ATA in compiti di gestione, controllo,
sorveglianza, assistenza tecnica e ausilio personale ai candidati impegnati nelle
procedure concorsuali.
Nell’attesa che si avvii, a tutti i livelli, un confronto con l’amministrazione scolastica, trattandosi
di questioni attinenti il rapporto di lavoro di dirigenti, docenti e Ata, indichiamo quali sono a
nostro parere i punti di riferimento per un’organizzazione condivisa del lavoro nel giorno delle
prove concorsuali:
1. confronto con gli USR e le Rsu sulle modalità di utilizzo del personale impegnato nelle
operazioni di gestione, vigilanza, assistenza tecnica e operazioni amministrative
connesse;
2. Partecipazione volontaria laddove l’impegno va oltre l’ordinario orario di servizio previsto
dal Ccnl;
3. Retribuzione delle prestazioni svolte in più, ma non con fondi a carico dell’istituzione.
Di seguito il testo della lettera unitaria inviata al Miur.
___________________________
Roma, 14 aprile 2016
Alla Direzione Generale per il Personale Scolastico
MIUR
c.a. Dott.ssa Maria Maddalena Novelli
Oggetto: richiesta incontro urgente sulle indicazioni operative di svolgimento della prova scritta
concorso docenti 2016.
Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono, in relazione all’oggetto, un incontro di informativa
che affronti in particolare la natura dell’impegno aggiuntivo alle ordinarie attività d’istituto del
personale scolastico coinvolto nelle operazioni di vigilanza, sorveglianza, assistenza
tecnica, presidenza, coordinamento e in generale di gestione amministrativa della prova.
Considerata l’importanza delle questioni in oggetto, soprattutto ai fini di uno svolgimento
ordinato ed efficace delle operazioni concorsuali, si rimane in attesa di una convocazione che si
auspica avvenga con la massima urgenza.
FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS Confsal
**********
12. Divieto supplenze ATA USR ER specifica che il DS deve valutare per
le supplenze tra esigenze di risparmio e interruzione di pubblico servizio
L'USR Emilia Romagna ha affrontato,
nella nota n. 4050 del 05/04/2016, la
problematica relativa alla sostituzione
delle varie categorie di personale ATA
Secondo quanto stabilito dalla legge 190/2014, i dirigenti scolastici non possono nominare
supplenti per sostituire: assistenti amministrativi temporaneamente assenti, tranne che nelle
scuole il cui organico di diritto abbia meno di tre posti; assistenti tecnici; collaboratori scolastici,
per i primi sette giorni di assenza.
L'USR cita anche la nota MIUR n. 2116 del 30/09/2015, avente per oggetto la sostituzione dei
collaboratori scolastici e in cui si afferma che, pur non derogando al divieto previsto dalla
suddetta legge, il dirigente scolastico può, in casi di urgenza e non altrimenti rimediabili,
nominare un supplente anche prima dei sette giorni previsti.
Ricade, dunque, sul dirigente scolastico, secondo la citata nota, la responsabilità nel
conferimento delle supplenze brevi riguardo al profilo di collaboratore scolastico.
L’USR cita sentenza della Corte dei Conti - sezione giurisdizionale Campania – che ha sostenuto,
nello specifico, che l'amministrazione scolastica deve contemperare le esigenze finanziarie di
risparmio con altre situazioni soggettive costituzionalmente
comunitariamente e
convenzionalmente rilevanti.
L’'USR Emilia Romagna sostiene che, nei casi in cui non sia possibile in alcun modo garantire la
continuità dell'azione amministrativa, così come definita nelle sentenze riportate, i dirigenti
scolastici devono porre in essere tutte le opportune valutazioni connesse all'esercizio del potere
organizzativo e gestionale proprio della dirigenza scolastica, tenendo conto del bilanciamento
degli interessi richiamati (esigenze di risparmio ed esigenza di garantire la funzionalità del
servizio).
ALLEGATI

nota dell’USR dell’Emilia Romagna sostituzione delle varie categorie di
personale ATA
**********
13. Personale ATA: supplenze brevi, il MIUR dice sì alle sostituzioni in
casi eccezionali
Grazie alle pressioni del sindacato una
nuova nota del Miur apre sulle supplenze
ATA. Un primo passo non ancora
sufficiente a coprire le reali esigenze
delle scuole. La norma sul contenimento
delle supplenze va superata in via
definitiva.
A seguito dei nostri ripetuti solleciti, finalmente, il Ministero dell’Istruzione ha emanato la
nota 10073 del 14 aprile 2016, di chiarimento (si veda la nota 2116/15) rispetto alla possibilità
di conferire le supplenze nei soli casi di vacanza di posto per decesso e dimissioni dal
servizio, non essendoci la possibilità di rientro da parte del titolare.
In tali condizioni eccezionali in cui risulta compromesso il regolare funzionamento, il MIUR indica
la possibilità del dirigente scolastico di ricorrere alla nomina del supplente, in quanto tali
sostituzioni non creano un aggravio di spesa per l’Amministrazione.
Riteniamo doveroso da parte del Ministero aver fornito una precisazione in merito a situazioni
che potrebbero pregiudicare l’azione amministrativa e il diritto allo studio, come evidenziato
anche da diverse sentenze della Corte Costituzionale, Cassazione Penale e Corte dei Conti, la
nota ministeriale può regolare la materia in modo che non ci siano trattamenti difformi da
territorio a territorio.
Però, di fronte all’effettivo blocco che hanno le scuole col divieto posto alle sostituzioni, questa
nota per noi non è comunque sufficiente a garantire la funzionalità operativa di tutte le scuole,
l’esercizio dei diritti dei minori e dei lavoratori.
Ricordiamo che lo stesso Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) con parere
espresso il 7 aprile scorso ha evidenziato lo stato di disagio delle segreterie e invitato il
Ministro dell’Istruzione a superare definitivamente tale divieto.
Per questo la FLC CGIL proseguirà con le pressioni per arrivare al superamento definitivo
delle restrizioni sulle supplenze brevi, affinché questa misura iniqua, assieme a quella sul
taglio degli organici, sia cancellata per sempre dalla legislazione italiana.
Così come continuerà la nostra lotta anche per lo sblocco del turn over ATA e per la definizione
dei contratti ai supplenti.
Inviatiamo il personale ATA a sottoscrivere la petizione unitaria lanciata dai sindacati scuola.
Scarica, stampa, firma e fai firmare la petizione.
ALLEGATI

nota 10073 del 14 aprile 2016 chiarimenti supplenze brevi personale ata
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NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
14. Infortuni e procedure: cosa cambia per le scuole..ulteriori novità
Circolare INAIL n. 10 del 21 marzo
2016

I
CERTIFICATI
MEDICI
DI
INFORTUNI INVIATI DIRETTAMENTE
DAL MEDICO/STRUTTURA

LE SCUOLE FARANNO IL SOLO
RIFERIMENTO AL CERTIFICATO GIA’
PRESENTE IN SITO INAIL
Dal 22 marzo 2016, dopo l’approvazione del Decreto legislativo 14 settembre 2015, n.151.
Articolo 21, commi 1, lettere b), c), d), e), f), 2 e 3. Modifiche agli articoli 53, 54, 56, 139, 238,
251 d.p.r. 1124/1965,
Tutti i datori di lavoro sono esonerati dall’obbligo di trasmettere all’Inail il certificato medico di
infortunio o di malattia professionale. La certificazione medica, infatti, è acquisita dall’Inail
direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia e viene resa disponibile a tutti
i datori di lavoro attraverso la funzione “Ricerca Certificati Medici” disponibile all’interno dei
servizi denunce di infortunio, malattia professionale e silicosi/asbestosi.
Resta a carico del datore di lavoro (quindi nel ns caso della scuola) l'obbligo di inoltrare la
denuncia di infortunio all'Istituto entro due giorni e di malattia professionale entro cinque giorni
da quello in cui ne ha avuto notizia.
Le nuove norme prevedono in capo all'INAIL l'obbligo di trasmettere all'Autorità di Pubblica
Sicurezza le informazioni relative alle denunce di infortunio con prognosi superiore a trenta
giorni o a cui è conseguito un infortunio mortale.
ALLEGATI

Testo integrale della circolare n. 10 del 21 marzo 2016 - invio certificato medico
di infortunio

Allegato 1 - scheda tecnica certificato medico di infortunio
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15. Infortuni e procedure tramite SIDI: FASE TRANSITORIA PER LE
SCUOLE
avviso MIUR sul Portale SIDI
è in corso di realizzazione l'adeguamento
dell'area applicativa SIDI per adempiere alle
novità normative contenute nel D.Lgs.
11/2015 in materia di registro di infortuni,
modulo
della
Pubblica
Sicurezza
e
compilazione dati certificazione medica.
In attesa di tale adeguamento le scuole possono inviare le denunce di infortunio fruendo delle
attuali procedure SIDI
Sarà possibile inserire, eventualmente, nel campo Note, presente nella maschera di
compilazione" Firma Autocertificazione", i riferimenti del certificato medico.
Non appena saranno definiti i tempi di realizzazione degli adeguamenti software sarà data
opportuna comunicazione tramite avviso SIDI.
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16. È reato l'accesso abusivo alla casella elettronica da parte del
superiore gerarchico (corte di Cassazione)
Il penale scatta anche in caso di sistema
informatico pubblico se si "spia" nella
casella di colleghi protetta da password,
con l'aggravante se a farlo è il superiore
gerarchico.
È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione Sezione Quinta Penale sentenza n.
13057 depositata il 31.3.2016 ( Presidente G. Lapalorcia - udienza 28.10.2015)
Allorché questa porzione di memoria sia protetta - come nella specie, mediante
l'apposizione di una password - in modo tale da rivelare la chiara volontà dell'utente
di farne uno spazio a sè riservato, ogni accesso abusivo allo stesso concreta l'elemento
materiale del reato di cui all'art. 615/ter cod.
Inoltre, in un sistema informatico pubblico (che serva, cioè, una Pubblica Amministrazione),
quando siano attivate caselle di posta elettronica - protette da password personalizzate - a
nome di uno specifico dipendente, quelle "caselle" rappresentano il domicilio informatico
proprio del dipendente, sicché l'accesso abusivo alle stesse, da parte di chiunque (quindi,
anche da parte del superiore gerarchico), integra il reato di cui all'art. 615/ter cod. pen., in
quanto l'apposizione dello sbarramento - avvenuto col consenso del titolare del sistema dimostra che a quella "casella" è collegato uno ius excludendi, di cui anche i superiori devono
tenere conto. Dimostra anche che la casella rappresenta uno "spazio" a disposizione - in via
esclusiva - della persona, sicché la sua invasione costituisce, al contempo, lesione della
riservatezza.
Rientra nelle modalità di azione stabilite dalla norma il comportamento dell'imputato che si servì,
per accedere alla casella di posta elettronica del dipendente, di una password "generale" - che
gli consentì di entrare in rete.
ALLEGATI
 Corte di Cassazione Sez. V Penale sentenza n. 13057 depositata il 31.3.2016
(Presidente G. Lapalorcia - udienza 28.10.2015)
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