2016 16 Aprile 2016 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI
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2016 16 Aprile 2016 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI
Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 019- 2016 – 16 Aprile 2016 REDAZIONE: RaCi - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC DIRIGENTI SCOLASTICI 01. Si conclude negativamente il tentativo di conciliazione sulla retribuzione dei dirigenti scolastici 02. La retribuzione dei dirigenti scolastici non tornerà ai livelli del 2010 e diminuirà nei prossimi anni SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE 03. “Novità (inquietanti) in tema di anticorruzione a scuola” – A. Armone PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI 04. Mobilità scuola 2016/2017: la specificità dei docenti di sostegno nel secondo grado (DOS) FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - PON - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 05. PON Per la scuola: Avviso per la realizzazione di attività formative da parte degli Snodi Formativi Territoriali 06. Proroga termini conto consuntivo delle scuole 07. Tavolo Tecnico Scuola sulle semplificazioni: la lettera unitaria al MIUR 08. Adozioni libri di testo anno scolastico 2016/2017. Il MIUR pubblica la consueta nota ministeriale GESTIONE SCUOLA: APPALTI -TRASPARENZA – ANTICORRUZIONE – EDILIZIA - SICUREZZA 09. Gite scolastiche, il MIUR precisa: nessuna responsabilità per i docenti nuova PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 10. Periodo di prova dei docenti neo-assunti: dopo USR LIGURIA anche USR LAZIO ED ABRUZZO - confermata la proporzionalità rispetto alla data di assunzione 11. Concorso docenti: utilizzo del personale in servizio presso le sedi scolastiche durante lo svolgimento delle prove 12. Divieto supplenze ATA USR ER specifica che il DS deve valutare per le supplenze tra esigenze di risparmio e interruzione di pubblico servizio 13. Personale ATA: supplenze brevi, il MIUR dice sì alle sostituzioni in casi eccezionali NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 14. Infortuni e procedure: cosa cambia per le scuole.. ulteriori novità 15. Infortuni e procedure tramite SIDI: FASE TRANSITORIA PER LE SCUOLE 16. È reato l'accesso abusivo alla casella elettronica da parte del superiore gerarchico (corte di Cassazione) ALLEGATI AL NOTIZIARIO nota 6076 del 4 aprile 2016 avviso progettazione attivita snodi formativi territoriali Nota n. 5454 del 12 aprile 2016 - Proroga termini conto consuntivo delle scuole nota ministeriale 3503 del 30 marzo 2016 adozione libri di testo 2016 17 nota 3130 del 12 aprile 2016 viaggi di istruzione e visite guidate chiarimenti L'USR Liguria nota n. 3310 del 4 aprile 2016 - computo dei centoventi giorni va proporzionato dalla data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle attività didattiche. USR Abruzzo nota prot. n. 2210 del 14 aprile computo dei centoventi giorni va proporzionato dalla data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle attività didattiche. nota dell’USR dell’Emilia Romagna sostituzione delle varie categorie di personale ATA nota 10073 del 14 aprile 2016 chiarimenti supplenze brevi personale ata Testo integrale della circolare n. 10 del 21 marzo 2016 - invio certificato medico di infortunio Allegato 1 - scheda tecnica certificato medico di infortunio ******* DIRIGENTI SCOLASTICI 01. Si conclude negativamente il tentativo di conciliazione sulla retribuzione dei dirigenti scolastici Il 14 aprile consegna al MIUR dei cedolini e informativa sul FUN 2015/16. Si è svolta ieri pomeriggio, 12 aprile 2016, la riunione convocata dal Gabinetto del Ministro per le procedure di raffreddamento e conciliazione richieste da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL sullo stato di agitazione dei dirigenti scolastici. La riunione è stata convocata con insolito tempismo e con un preavviso di poche ore il giorno prima del “Cedolino day” dei dirigenti scolastici. Insieme alla convocazione del tavolo di conciliazione è pervenuta alle OO.SS. rappresentative dell’Area V anche la convocazione per l’informativa sindacale sulla certificazione del FUN 2015/16. Stante l’indisponibilità dell’Amministrazione a ricevere i cedolini dei dirigenti il giorno 13 aprile la consegna è stata spostata al 14 aprile. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL, verificato che il Governo continua ad insistere nel tagliare ulteriormente il FUN, hanno rilevato l’inesistenza delle condizioni per una conclusione positiva del tentativo di conciliazione che è stato quindi chiuso negativamente. A nulla servono l’impegno dichiarato dal MIUR a informare le OO.SS. sulla stato della direttiva sulla valutazione dei dirigenti – e sul suo effetto sulla retribuzione di risultato – che avverrà quando tutto sarà stato deciso e la promessa di una riunione di informativa sul concorso per dirigenti che comunque non impedirà che l’anno prossimo le reggenze coinvolgeranno il 25% delle scuole italiane. La certificazione del FUN 2015/16 da parte del MEF non prelude affatto alla soluzione dei problemi retributivi della dirigenza scolastica, visto che ci sarà il taglio di oltre 14 milioni di euro voluto dal MEF e che la retribuzione dei dirigenti tornerà a scendere a partire dal prossimo anno. Continui pure ad applaudire alle scelte del Governo chi afferma che questo è un risultato rispondente alle richieste dei dirigenti che si impegnano nonostante l’aumento del carico di lavoro e delle responsabilità e una retribuzione più bassa di quella che percepivano i loro colleghi andati in pensione negli ultimi anni. Noi non la pensiamo così. Per quello che ci riguarda, al fallimento del tentativo di conciliazione seguirà il conflitto sindacale che avrà bisogno della determinazione e della partecipazione dei dirigenti. ********** 02. La retribuzione dei dirigenti scolastici non tornerà ai livelli del 2010 e diminuirà nei prossimi anni L’informativa al MIUR conferma che la legge 107/2015 non remunera le maggiori responsabilità assegnate ai dirigenti scolastici e non arresta la riduzione della loro retribuzione professionale. Si è svolto il 14 aprile 2016, l’incontro al MIUR di informazione sindacale sulla costituzione del FUN 2015/16. La Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie ha illustrato il Decreto di costituzione del FUN 2015/16 e quello di costituzione del FUN 2011/12 richiesto dall’ UCB (Ufficio Centrale del Bilancio) che ritiene che i dirigenti scolastici siano stati pagati troppo in quell’anno. Il FUN 2015/16 risulta inoltre decurtato delle somme spese in più in alcune regioni (Lazio, Abruzzo, Marche, Puglia, Toscana, Molise) negli anni successivi al 2011/12. Le decurtazioni sono operate a danno del FUN 2015/16 che utilizza comunque tutto il finanziamento previsto dalla legge 107/2015 per il 2016. I FUN degli anni successivi diminuiranno, nel 2017 per effetto del minor finanziamento una tantum previsto dalla legge e nel 2018 per il suo azzeramento. La maggior parte dell’incremento rispetto al FUN 2014/15 dovrà essere utilizzato per la retribuzione di risultato e sarà di minor utilità per il calcolo della pensione e della liquidazione. L’Amministrazione ha affermato che gli aumenti previsti dalla legge 107/2015 consentono un incremento significativo della retribuzione dei dirigenti scolastici riportandola ai livelli del 2010 attraverso aumenti che andranno a regime nei prossimi anni. I dati che sono presenti nel decreto di costituzione del FUN 2015/16 dimostrano il contrario rendendo evidente che la retribuzione dei dirigenti scolastici resta inadeguata e ingiusta. I dirigenti scolastici in servizio sono pagati meno dei loro colleghi andati in pensione nonostante siano aumentate le dimensioni delle scuole dirette, siano stati introdotti adempimenti gravosi sul piano dei carichi di lavoro e delle responsabilità e la legge 107/2015 abbia voluto attribuire ai dirigenti perfino la responsabilità dei risultati scolastici. A dimostrare la verità sullo stipendio dei dirigenti scolastici sono le 1.000 schede arrivate alle OO.SS. che hanno indetto il “cedolino day”, consegnate al Ministro in coincidenza con l’incontro di informativa. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL hanno emanato il comunicato unitario che segue. ___________________________ COMUNICATO UNITARIO Il 14 aprile 2016 il MIUR ha reso alle OO.SS. rappresentative dell’Area V l’informazione preventiva sulla ripartizione alle Regioni del FUN (Fondo Unico Nazionale) 2015/16, da utilizzare per le contrattazioni regionali sulla retribuzione di posizione e di risultato per l’anno scolastico in corso. Mentre si svolgeva l’informativa sono state consegnate al MIUR un migliaio di schede con la verità sulla retribuzione del dirigenti scolastici compilate dai colleghi che hanno aderito al “cedolino day”. Nel Decreto di costituzione del FUN 2015/16 le risorse disponibili per il salario accessorio dei dirigenti scolastici sono state ridotte di oltre 55 milioni rispetto al 2010, in conseguenza del Decreto Tremonti e degli interventi dei Governi che si sono succeduti dal 2010 in poi, e sono state aumentate di circa 60 milioni per effetto degli aumenti del FUN stabiliti dalla legge 107/2015. Ad essi vengono però sottratti 14,5 milioni che secondo il MEF sarebbero stati pagati in più ai dirigenti in tutte le regioni nel 2011/12 e in alcune negli anni successivi. Oltre la metà dei restanti 45,5 milioni potrà essere utilizzata solo per la retribuzione di risultato. Da questi dati risulta con assoluta evidenza che i cosiddetti aumenti della legge 107/2015 non ripristinano la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici al livello del 2010 e sono destinati ad essere distribuiti in modo ineguale fra i dirigenti – in conseguenza della loro valutazione - con le ovvie conseguenze sulla pensione e sulla liquidazione. Per poter amplificare l’effetto delle sue comunicazioni il Governo continua a parlare di aumenti ai dirigenti scolastici per riconoscere il maggior carico di responsabilità attribuito dalla legge 107/2015. Tace quindi sul fatto che la legge 107/2015 ha stanziato 20 milioni in meno per il prossimo anno e di 34,5 in meno per il 2018. Le retribuzioni dei dirigenti diminuiranno quindi già a partire dall’anno scolastico 2016/17, per ridursi ulteriormente nel 2017/18. I fatti sono quindi evidenti: 1. non viene ripristinata la retribuzione media professionale dei dirigenti scolastici rispetto al 2010 2. la retribuzione dei dirigenti scolastici nei prossimi anni tornerà a diminuire 3. parte della retribuzione verrà spostata sul risultato e sarà collegata alla valutazione effettuata dai Direttori Regionali 4. si ridurrà la base di calcolo per la liquidazione e la pensione. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL hanno dichiarato il loro completo dissenso rispetto alle scelte del Governo sulla retribuzione dei dirigenti scolastici: iniqua rispetto agli altri dirigenti pubblici e alle responsabilità attribuite, continuamente in diminuzione, ineguale al suo interno a fronte di uguali carichi di lavoro. Il Governo non ha rispettato gli impegni assunti con le OO.SS. e con tutti i dirigenti scolastici e utilizza comunicati e risposte a interrogazioni parlamentari per diffondere notizie che non corrispondono alla realtà. I dirigenti scolastici saranno in campo nelle prossime settimane, insieme a tutti gli altri lavoratori della scuola, per rivendicare il diritto ad una retribuzione equa e dignitosa e al rinnovo del contratto, anche al fine di disciplinare le procedure valutative dei dirigenti scolastici ai cui esiti sono connessi effetti salariali immediati e futuri evitando che essi dipendano unilateralmente dal datore di lavoro. Roma, 14 aprile 2016 I coordinatori nazionali Area V – Dirigenza Scolastica FLC CGIL CISL SCUOLA UIL SCUOLA SNALS CONFSAL ********** SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE 03. “Novità (inquietanti) in tema di anticorruzione a scuola” – A. Armone Ma il nostro ambito di interesse è la scuola e il livello applicativo di tutta questa materia alle singole istituzioni scolastiche. L’Anac ha verificato l’esistenza e la coerenza dei codici di comportamento del personale della scuola? Ha preso atto del fatto che gli insegnanti non hanno un codice proprio? L’autorità nazionale anticorruzione ha un ruolo sempre più attivo nella materia della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Ma ciò non sta portando ad un sistema che si possa fondare su comportamenti individuali e collettivi nell’ambito della PA rispondenti a quei principi etici sui quali si dovrebbe fondare l’azione amministrativa. Al contrario, come rileva la stessa ANAC, gli adempimenti sono per la maggior parte formali e non c’è coerenza tra il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e il Piano della performance. Ma il nostro ambito di interesse è la scuola e il livello applicativo di tutta questa materia alle singole istituzioni scolastiche. Prendo spunto dalla determinazione n. 12/2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sull’aggiornamento del PNA. Non che tale determinazione riguardi direttamente le scuole, ma, in qualche, modo vengono coinvolte. La determinazione in questione è stata assunta dall’Autorità che ha deciso di predisporre l’Aggiornamento muovendo, da una parte, dalle risultanze della valutazione condotta sui Piani di prevenzione della corruzione (PTPC) di un campione di 1911 amministrazioni conclusasi a luglio 2015. Senza approfondire il livello di complessità organizzativa e documentale che sorregge l’intera materia, richiamo quanto già affermato dall’ANAC nella Relazione ai Piani di prevenzione della corruzione 2014. Affermava, l’ANAC, che, per realizzare politiche anticorruzione differenziate ma comunque ‘governate dal centro’ è auspicabile che si sviluppi un sistema di reti istituzionali con un ruolo attivo degli organismi associativi per la diffusione dell’informazione, la circolazione dei documenti e l’individuazione delle modalità d’azione più appropriate in ciascun contesto specifico (ad esempio, università, camere di commercio, enti di ricerca, etc.). È altresì necessario che queste reti interagiscano con il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) e l’Autorità, ciascuno per il proprio ambito di competenza. Analogamente va affrontato in maniera coordinata con il ministero competente il problema dell’applicazione della legge n. 190/2012 e dei decreti legislativi n. 33/2013 e n. 39/2013 alle istituzioni scolastiche al fine di trovare soluzioni ‘sostenibili’, anche in considerazione dell’elevatissimo numero delle istituzioni interessate. A seguito di questa determinazione i sindacati della scuola spinsero il MIUR a chiarire la propria posizione in merito all’intera applicazione della normativa, visto che le scuole si erano lanciate in una pedissequa identificazione con le Amministrazioni statali centrali e con gli enti pubblici in generale, impegnando personale, risorse e tempo. Alla fine di gennaio 2014, in limine litis, il MIUR sospende l’applicazione del d.lgs. 190/2012 e del d.lgs. 33/2013. Tale decisione si basa sulla considerazione della specificità del settore scuola e sulla necessità di individuare misure opportune di adattamento della suddetta normativa alla complessa realtà delle istituzioni scolastiche. Questo adattamento dovrebbe consistere in un atto aggiuntivo al Piano nazionale anticorruzione. Il Piano nazionale Anticorruzione non fa cenno delle istituzioni scolastiche. In effetti l’Autorità ha approfondito l’analisi sull’aspetto dell’applicazione soggettiva della norma, ma non con riferimento alle scuole “………..a) Pubbliche amministrazioni Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, co. 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono tenute all’adozione di misure di prevenzione della corruzione nella forma di un PTPC di durata triennale e all’adozione di un Programma per la trasparenza. A tali soggetti si applicano, quindi, pienamente le disposizioni del presente Aggiornamento. Ogni amministrazione, anche se articolata sul territorio con uffici periferici, predispone un unico PTPC, salvo i casi, da concordare con l’Autorità, in cui si ravvisi la necessità di una maggiore articolazione del PTPC fino a prevedere distinti PTPC per le strutture territoriali. Gli enti di diritto pubblico non economici comunque denominati, istituiti, vigilati e controllati da una pubblica amministrazione, nazionale, regionale o locale, ivi compresi le agenzie fiscali, gli ordini professionali, le università statali adottano ciascuno un proprio PTPC e un Programma per la trasparenza, integrati come indicato. A tali soggetti si applicano, quindi, pienamente le disposizioni del presente Aggiornamento…..” Successivamente alla sospensione da parte del MIUR dell’applicazione della l. 190/2012, il MIUR ha diramato una nota specifica (prot. 2351 del 22 gennaio 2015) riferita all’applicabilità, anche alle istituzioni scolastiche, delle disposizioni di cui all’art.1, comma 32, della legge 6 novembre 2012, n.190 che obbliga le stazioni appaltanti a pubblicare sui propri siti internet, entro il 31 gennaio di ogni anno, i dati relativi ai procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi e a trasmettere gli stessi all’ANAC secondo le modalità operative fornite dalla stessa Autorità con nota del 12gennaio 2015. In mancanza di un’espressa deroga per le istituzioni scolastiche, il MIUR richiama le stesse agli obblighi di pubblicità e comunicazione. Intanto, il Piano Triennale del MIUR 2016 – 2018, laddove affronta l’analisi del contesto specifico dell’amministrazione, afferma che la stessa può realizzarsi attraverso l’esame degli stakeholder, intesi come i soggetti che contribuiscono alla realizzazione della missione istituzionale, e che perciò sono in grado di influenzare il raggiungimento degli obiettivi del Ministero, ma anche come i soggetti interessati alle attività dell’amministrazione senza poterle “influenzare”. Degli stakeholder fanno parte sicuramente le istituzioni scolastiche. Le stesse, successivamente, vengono escluse dal rispetto del contenuto del piano; proprio per le scuole il Piano afferma che “ sono in corso interlocuzioni tecniche MIUR – Dipartimento della funzione pubblica per individuare le soluzioni più opportune affinché, anche nel settore scuola, siano poste in essere le misure atte ad assicurare un’efficace prevenzione della corruzione. (Par. Relazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione 2013)”. Ma l’attesa non è stata vana. L’ANAC ha pubblicato, prudentemente in consultazione, la Bozza di Linee guida sull’applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Lo sforzo concettuale operato dall’Autorità si è fermato all’individuazione dei soggetti obbligati a ricoprire le cariche di responsabile della Prevenzione della corruzione e Responsabile della Trasparenza. Il primo dovrebbe essere il Direttore regionale dell’USR o (incredibile) il dirigente di ambito (spesso funzionario del MIUR di qualifica inferiore al dirigente scolastico) e lo stesso dirigente scolastico. Il Piano di prevenzione della corruzione dovrebbe essere predisposto dal direttore regionale dell’USR e il Programma triennale della trasparenza dal dirigente scolastico a seguito di delibera del consiglio di istituto. Sembra veramente un’approssimazione senza limiti. Il legislatore ha creato un sistema normativo interrelato che coinvolge il momento della costruzione del Piano della performance al quale è collegato sia il Piano di prevenzione della corruzione che il Programma della Trasparenza. Le modalità e gli esiti di questa operazione emergono dalle considerazioni che abbiamo fatto in premessa. Ma se per le amministrazioni pubbliche, genericamente intese, si tratta di incidere sulla rilevazione di processi e procedimenti, per la scuola il ragionamento deve assolutamente essere impostato in un altro modo. Tra gli obiettivi prioritari di cui al comma 7 dell’art. 1 della l. 107/2015, da conseguire attraverso la programmazione e realizzazione dell’offerta formativa, vi è “lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità…..”. La trasparenza è richiamata in tutti i segmenti dell’attività scolastica, dai rapporti con le famiglie, all’individuazione dei docenti dell’ambito. Può una scuola non considerare come presupposta la trasparenza e l’etica amministrativa? Secondo l’ANAC le zone a rischio corruzione sono rappresentate da tutta l’attività della scuola. Ecco l’elenco esemplificativo di processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le istituzioni Scolastiche 1) PROCESSO PROGETTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO a) Elaborazione del PTOF b) Programma annuale 2) PROCESSO DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO a) Iscrizione degli studenti e formazione delle classi b) Acquisizione del fabbisogno per l'organico dell'autonomia: individuazione posti comuni, di sostegno e per il potenziamento c) Formulazione di proposte di incarico ai docenti coerenti con il PTOF d) Assegnazione dei docenti alle classi e) Conferimento incarichi di supplenza f) Costituzione organi collegiali g) Adozione libri di testo e scelta dei materiali didattici h) Attribuzione incarichi di collaborazione 3) PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELL'ISTITUZIONE SCOLASTICA a) Elaborazione del RAV b) Elaborazione del P.d.M. 4) PROCESSO DI SVILUPPO E DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE a) Definizione del piano di formazione in servizio dei docenti b) Attribuzione incarichi aggiuntivi ai docenti e al personale ATA c) Valutazione e incentivazione dei docenti d) Costituzione e funzionamento del comitato di valutazione 5) PROCESSO DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI a) Verifiche e valutazione degli apprendimenti b) Scrutini intermedi e finali c) Verifiche e valutazione delle attività di recupero d) Esami di stato e) Iniziative di valorizzazione del merito scolastico e dei talenti degli studenti f) Erogazione di premialità, borse di studio. g) Irrogazione sanzioni disciplinari Non credo ci sia bisogno di commento. L’immagine che ne deriva è di un luogo fortemente pervaso da comportamenti che rientrano nella c.d. “maladministration”, concetto che va oltre l’illegalità prevista dal codice penale; afferisce a comportamenti anche formalmente legittimi ma che nascondono un distorto uso del potere attribuito ai soggetti decisionali della scuola. Dunque, il concetto va esteso a tutti i fenomeni che, pur se legittimamente gestiti, possono nascondere atteggiamenti contrari all’etica così come emerge dai principi costituzionali. L’adeguamento del proprio comportamento a parametri di lealtà, di correttezza, di servizio al bene comune è prescritto dalla Costituzione stessa, che impone di svolgere le funzioni pubbliche con disciplina ed onore (art. 54, comma 2) e con imparzialità (art. 97) nonché di essere al servizio esclusivo della Nazione (art. 98). Ed è vero che la mappatura dei processi consente l’individuazione del contesto entro cui deve essere sviluppata la valutazione del rischio. Il processo si identifica in un insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'amministrazione (utente). Il processo che si svolge nell’ambito di un’amministrazione può esso da solo portare al risultato finale o porsi come parte o fase di un processo complesso, con il concorso di più amministrazioni. Il concetto di processo è più ampio di quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica. Dunque nella metodologia utilizzata il “processo” si compone di uno o più “procedimenti” ed è caratterizzato da una pluralità di “attività” volte alla produzione di un output (servizio) indirizzato ad utenti interni o esterni dell’amministrazione. L’ ”attività” viene intesa come il contributo, inteso come carico di lavoro, di una singola unità operativa (ufficio), all’erogazione del servizio. Ma queste considerazioni non possono essere estese a missioni, come quella della scuola, che si fondano sulla relazione docente-discente e hanno come obiettivo e limite alle prestazioni professionali, lo sviluppo della personalità dell’allievo oltre che l’apprendimento. Ne deriva che dall’elenco inquietante proposto dall’ANAC vanno depennate innanzitutto tutte le voci che afferiscono al processo didattico, ma mi chiedo anche che senso abbiano le altre voci. La correttezza e la legittimità già dovrebbero garantire le modalità costitutive degli organi collegiali, l’erogazione delle premialità agli studenti e gli altri procedimenti formali. Ma è anche inquietante l’immagine dirigenziale che ne deriva. L’assegnazione dei docenti alle classi zona a rischio corruzione (anche se latamente intesa)? È come se in un ospedale fosse a rischio corruzione l’organizzazione del lavoro del personale medico. Nessun Piano entra in una sfera organizzativa la cui responsabilità etica e formale è premessa per l’affidamento della stessa funzione. Questa idea che la scuola sia il luogo in cui le regole hanno un bassissimo livello di rispetto viene confortata anche da una recente rilevazione. Nelle istituzioni scolastiche sono stati avviati procedimenti disciplinari in numero esorbitante rispetto alle altre amministrazione e non perché nella scuola i comportamenti contrari alle norme siano più numerosi rispetto alle altre amministrazioni, ma perché nella scuola l’attenzione è certamente più alta rispetto agli altri ambiti lavorativi pubblici, perché la funzione educativa della scuola richiede la testimonianza dei valori prima che il loro insegnamento. L’Anac ha verificato l’esistenza e la coerenza dei codici di comportamento del personale della scuola? Ha preso atto del fatto che gli insegnanti non hanno un codice proprio? Se riteniamo, dunque, che ogni segmento dell’operatività della scuola sia a rischio corruzione allora è giusto prevedere e prevenire tutti i fenomeni sopra individuati. Come se non ci fosse già una legge sulla trasparenza e un codice penale. Carte, carte e carte……… ********** PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI 04. Mobilità scuola 2016/2017: la specificità dei docenti di sostegno nel secondo grado (DOS) Riepiloghiamo le norme che regolano l'assegnazione della sede Numerosi sono ancora i dubbi che permangono, anche dopo la pubblicazione dell’Ordinanza ministeriale 241/16 e della nota 9520/16, su cosa debbano o possano fare i docenti di ruolo titolari su sostegno nel secondo grado (DOS). Proviamo a riepilogare le norme specifiche che li riguardano. Il CCNI, all’art. 7 c. 2, prevede (prima della mobilità volontaria ordinaria) la possibilità per questi docenti di chiedere la conferma nella scuola di attuale servizio, a condizione che questa sia nella stessa provincia di titolarità. Sono esclusi dalla possibilità di conferma, pertanto, coloro che sono in assegnazione provvisoria in altra provincia (nota Miur 9520/16). La domanda di conferma va presentata entro il 16 aprile 2016 (art. 3 c. 4 OM), se non già fatta, mentre quella ordinaria (volontaria) entro il 23 aprile 2016 come tutti i docenti che partecipano alla fase A della mobilità (art. 2 c.1 OM). Chi avesse intenzione di revocare la domanda di conferma già presentata lo può fare sempre entro il 23 aprile 2016. La possibilità di conferma è legata alla disponibilità di posti di sostegno nel prossimo organico dell’autonomia (diritto + potenziamento), e riguarda certamente tutti coloro che sono stati assunti entro il 2014/2015 (in quanto aventi diritto alla mobilità di fase A con titolarità su scuola), ma anche i docenti assunti 2015/16 con le vecchie regole in fase Zero e A, visto che per legge (107/15) questi docenti hanno diritto ad avere la titolarità su scuola della provincia di nomina con le disposizioni previgenti (fase A). Su quest’ultimo punto si registrano però indicazioni diverse date dagli ATP, mentre il Miur non ha ritenuto di dover dare chiarimenti specifici su questo punto nella nota di trasmissione dell’OM. Pertanto l’unico riferimento rimane il contratto (art. 7 comma 2 e allegato 1, fase A punto 2) che non esclude nessuno tra coloro che hanno diritto ad acquisire una titolarità su scuola. Pertanto si consiglia, a chi è interessato, di presentare entrambe le richieste (conferma entro il 16/4 e domanda normale entro il 23/4). Per chi presenta “solo” la domanda di conferma e non la dovesse ottenere (oppure si vedesse respinta tale domanda), si riapriranno i termini per la presentazione delle normali domande di mobilità in tempo utile per l’inserimento delle stesse prima della chiusura dell’area (analogamente ai perdenti posto): art. 7 c. 3 del CCNI e nota Miur. E’ ovvio, quindi, che chi intende presentare ora sia la domanda di conferma (cartacea) che quella normale (istanze-online), è opportuno che indichi nella domanda normale solo preferenze per scuole “migliori” di quella di conferma, perché il soddisfacimento della domanda volontaria su una qualsiasi delle scuole indicate annullerà la conferma. Solo presentando (o “ripresentando”) la domanda successivamente, in assenza di conferma (si riapriranno come detto i termini per farlo), è opportuno indicare il maggior numero possibile di scuole della provincia in ordine di gradimento. Chi presenta domanda di conferma può contestualmente presentare tutte le altre domande che vuole, purché in possesso dei titoli, quali: trasferimento su sostegno in provincia, in altra provincia, trasferimento su classe di concorso se espletato il vincolo dei 5 anni, mobilità professionale. Rispetto al trasferimento volontario in provincia, nell’allegato 1 al CCNI (ordine delle operazioni) i trasferimenti da DOS a scuola sono stati collocati in fase A, ma al punto 2 (mobilità provinciale) e non anche al punto 1 (comunale). Quindi si concorre nella mobilità provinciale anche per le scuole del comune in cui si è ottenuta la conferma. Infine, in caso di concorrenza di più docenti alla conferma nella stessa scuola (se i posti nel prossimo organico dell'autonomia fossero in numero inferiore ai docenti attualmente in servizio che hanno chiesto la conferma) la stessa avverrà tenendo conto del punteggio per la mobilità a domanda (art. 7 c. 3 CCNI come richiamato dalla stessa nota 9520/16). ********** FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - PON PER LA SCUOLA - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 05. PON Per la scuola: Avviso per la realizzazione di attività formative da parte degli Snodi Formativi Territoriali Riguarda 282 Snodi. Previsto il finanziamento di oltre cinquemila moduli formativi. Possibili destinatari oltre centomila lavoratori della scuola. Come preannunciato dalla nota 5670 del 21 marzo 2016, l’Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, ha pubblicato l’Avviso pubblico per la progettazione di attività formative da parte delle istituzioni scolastiche individuate come Snodi Formativi Territoriali, finalizzate ad accompagnare il processo di digitalizzazione delle scuole (nota 6076 del 4 aprile 2016). Gli Snodi sono stati individuati a seguito della procedura avviata con la nota 2670/16. Le graduatorie regionali sono state pubblicate in allegato alla nota 5577 del 21 marzo 2016. L’Avviso 6076/16 è rivolto a 282 Snodi territoriali (comprese le scuole individuate come coordinatore regionale o provinciale). In questa tabella il confronto tra il numero di istituzionali scolastiche le cui candidature come Snodi sono state considerate ammissibili e il numero di scuole effettivamente coinvolte nell’Avviso. Regioni Candidature ammissibili Candidature individuate Differenze dall'Avviso 6076/16 A B C= A-B Abruzzo 13 8 5 Basilicata 13 5 8 Calabria 21 12 9 101 36 65 Emilia Romagna 37 17 20 Friuli Venezia Giulia 14 5 9 Lazio 53 25 28 Liguria 10 6 4 Lombardia 67 38 29 Marche 14 8 6 Molise 9 2 7 Piemonte 21 19 2 Puglia 47 23 24 Campania Sardegna 17 10 7 Sicilia 94 29 65 Toscana 43 17 26 Umbria 10 5 5 Veneto 18 17 1 Totale Italia 602 282 320 Totale regioni più sviluppate* 287 157 130 Totale regioni in transizione** 39 20 19 276 105 171 Totale regioni in ritardo di sviluppo*** * Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto ** Abruzzo, Molise, Sardegna *** Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia L'Avviso rientra negli interventi dell'ASSE I "Istruzione" finanziati dal FSE (Fondo Sociale Europeo). Di seguito lo schema sintetico della tipologia di moduli finanziati: Sotto-azioni PRIORITÀ DI OBIETTIVO AZIONE poste a bando INVESTIMENTO SPECIFICO (PROGETTO) Tipo di modulo Formazione Dirigenti scolastici “Dirigere l’innovazione” 10.a Investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per la qualificazione professionale nonché nella formazione permanente, sviluppando l'infrastruttura scolastica e formativa 10.8 Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi 10.8.4 Formazio ne del personale della scuola e della 10.8.4.A1 formazion e su tecnologie e approcci metodolo gici innovativi Formazione Direttori dei servizi generali e amministrativi “Abilitare l’innovazione” Formazione personale amministrativo “Amministrazi one digitale” Formazione Assistenza tecnica Primo ciclo “Tecnologie per la scuola digitale nel Primo ciclo” Formazione Personale tecnico Secondo ciclo “Tecnologie per la scuola digitale nel Secondo ciclo” Formazione Animatori digitali “Accompagnare l’innovazione digitale” Formazione Team per l’innovazione “Soluzioni per la didattica digitale integrata” Formazione Docenti “Strategie per la didattica digitale integrata” L’Avviso precisa che ciascun Snodo Formativo Territoriale può proporre, a valere sul corrente anno scolastico e sull’anno scolastico 2016-2017, un progetto di formazione in servizio del personale della scuola secondo le esigenze e i fabbisogni del territorio e finalizzato a supportare la scuola in un processo di innovazione digitale. In realtà nell’Allegato II sono già assegnati il numero di moduli e la tipologia di intervento che ciascuno Snodo dovrebbe sviluppare. In questa tabella la sintesi regionale dei moduli previsti: * Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto ** Abruzzo, Molise, Sardegna *** Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia Riguardo alla tempistica, rettificando quanto previsto dalla nota 5610/2016, ogni Snodo può svolgere liberamente l’intero progetto formativo tra aprile 2016 e dicembre 2017. L’unico vincolo è quello di avviare i percorsi formativi rivolti ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali e amministrativi entro il corrente anno scolastico anche solo attraverso un modulo rispettivamente di 8 e 4 ore. Finalità e contenuti delle proposte progettuali Le proposte progettuali prodotte dagli snodi formativi sono finalizzate alla formazione del personale della scuola rispetto ai temi dell’innovazione didattica e organizzativa. Le esperienze formative potranno essere articolate in moduli orari. Ciascun modulo dovrà prevedere un numero di 25/30 partecipanti. Elementi qualificanti dei moduli didattici possono essere: l’accesso a risorse didattiche aperte, l’integrazione tra momenti in presenza e disponibilità di contenuti on line, un forte orientamento alla pratica, la modularità e flessibilità dei percorsi, la continuità sul territorio delle azioni formative che diventano per i corsisti conoscenze, relazioni e soluzioni comuni attraverso la naturale evoluzione dei percorsi in comunità professionali di rete. Nell’Allegato III sono indicativamente (!) descritti i temi e i contenuti dei moduli delle esperienze formative. Tipo di modulo Formazione Dirigenti scolastici “Dirigere l’innovazione” Moduli richiesti 30 ore di formazione (di cui almeno 8 ore vanno garantite nel corrente anno scolastico 20152016). I Dirigenti scolastici parteciperanno a giornate formative finalizzate alla integrazione del PNSD nella progettualità delle Istituzioni scolastiche. Sarà dedicata una particolare attenzione Tematiche Il PNSD a scuola Gestione e organizzazione manageriale Le azioni del PNSD all’inserimento delle azioni PNSD nel PTOF, alle sinergie con le iniziative nazionali ed europee, alle reti territoriali, nazionali, internazionali, alla didattica per competenze, alla digitalizzazione amministrativa. Formazione Direttori dei servizi generali e amministrativi “Abilitare l’innovazione” 30 ore di formazione (di cui almeno 4 ore vanno garantite nel corrente anno scolastico 20152016). I DSGA parteciperanno a un breve percorso introduttivo sui temi del PNSD e sulla digitalizzazione amministrativa. Il PNSD a scuola Gestione e organizzazione Le azioni del PNSD Formazione personale amministrativo “Amministrazione digitale” 36 ore di formazione (articolati in Il PNSD a scuola incontri di 2/3 ore). Gestione e organizzazione Il percorso sarà finalizzato alla Le azioni del PNSD conoscenza del PNSD, dedicando un approfondimento particolare alle azioni #11 – Digitalizzazione amministrativa della scuola, #12 – Registro elettronico, #13 – Strategia “Dati della scuola”. Formazione Assistenza tecnica Primo ciclo “Tecnologie per la scuola digitale nel Primo ciclo” 36 ore di formazione (articolati in Il PNSD a scuola incontri di 2/3 ore). Gestione e organizzazione Il percorso sarà finalizzato alla Le azioni del PNSD conoscenza del PNSD, dedicando un approfondimento particolare alle azioni #2 - Cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole, #13 - Strategia “Dati della scuola", #27 - Assistenza tecnica per le scuole del primo ciclo. Formazione Personale tecnico Secondo ciclo “Tecnologie per la scuola digitale nel Secondo ciclo” 36 ore di formazione (articolate in Il PNSD a scuola incontri di 2/3 ore). Gestione e organizzazione Il percorso sarà finalizzato alla Le azioni del PNSD conoscenza del PNSD, dedicando un approfondimento particolare alle azioni #2 – Cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole), #8 – Sistema di Autenticazione unica (Single-Sign-On), #27 – Assistenza tecnica per le scuole del primo ciclo. Formazione Animatori 24 ore di formazione (articolate in Il PNSD a scuola digitali “Accompagnare incontri di 2/3 ore). Il ruolo dell’animatore digitale Le azioni del PNSD l’innovazione digitale” Il percorso si snoderà attraverso tutti gli ambiti del PNSD e riguarderà una selezione delle tematiche seguenti, modulate in base al livello di approfondimento raggiunto al termine della formazione di cui al DM 435/2015; per evitare sovrapposizioni le stesse attività di formazione avranno inizio al termine del compimento dei corsi, in corso di svolgimento, di cui al DM n. 435/2015. Formazione Team per l’innovazione “Soluzioni per la didattica digitale integrata” 18 ore di formazione (articolate in incontri di 2/3 ore). Il percorso approfondirà le azioni PNSD centrate sull’innovazione didattica e sull’utilizzo integrato del digitale nei processi di apprendimento. Per evitare sovrapposizioni, le attività di formazione avranno inizio al termine del compimento dei corsi, già avviati, di cui al DM n. 762/2014. Il PNSD a scuola Il ruolo del team per l’innovazione Le azioni del PNSD Formazione Docenti “Strategie per la didattica digitale integrata” 18 ore di formazione (articolate in incontri di 2/3 ore). Il percorso approfondirà le azioni PNSD centrate sull’innovazione didattica e sull’utilizzo integrato del digitale nei processi di apprendimento e si rivolgerà a 10 docenti interessati per scuola. Il PNSD a scuola Il ruolo del team per l’innovazione Le azioni del PNSD L’Avviso ricorda che le attività cofinanziate con il Fondo Sociale Europeo sono di tipo aggiuntivo rispetto alla programmazione ordinaria delle istituzioni scolastiche. Pertanto le attività formative vanno programmate in aggiunta alle attività curricolari, vale a dire oltre l’orario di servizio per i docenti e per il personale. Il sistema informativo del PON è predisposto per la registrazione delle presenze. A tutti i partecipanti ai percorsi formativi che raggiungano almeno il 75% di ore di frequenza, verrà rilasciato un attestato di partecipazione che viene generato direttamente dal sistema. Ammissibilità dei progetti Sono ammesse alla procedura selettiva le sole proposte progettuali che: 1. provengano dalle Istituzioni scolastiche individuate quali Snodi Formativi Territoriali 2. siano presentate nel rispetto dei termini perentori previsti (fa fede l’inoltro on line) dal presente Avviso; 3. indichino gli estremi della delibera del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto che preveda l’adesione generale alle azioni del Programma Operativo Nazionale ovvero, in mancanza, specifica delibera di adesione al presente progetto; 4. rispettino le tipologie e il numero di moduli indicati nella tabella allegata; 5. siano state compilate on line e trasmesse con firma digitale. Modalità e termini di presentazione dei progetti Le Istituzioni scolastiche che intendono partecipare all'Avviso devono 1) predisporre un Progetto, secondo gli step procedurali previsti all’interno della piattaforma “Gestione degli Interventi” (GPU). 2) inserire il progetto nonché i dati e i documenti necessari sul Sistema informativo di gestione della programmazione unitaria (GPU). L’area del sistema informativo resterà aperta fino alle ore 14.00 del giorno 18.04.2016 Per ogni Istituzione scolastica sono abilitati, in automatico dal SIDI, sia il Dirigente scolastico che il Direttore dei servizi generali e amministrativi, che selezionando il link “Gestione degli interventi” e utilizzando le credenziali con cui accedono a tutti i servizi informatici del MIUR, ai fini del login al Sistema GPU, sono riconosciuti dal Sistema e possono procedere alla compilazione della scheda anagrafica individuale, propedeutica a qualsiasi altra successiva attività. Successivamente l’istituzione scolastica deve trasmettere la candidatura firmata digitalmente sulla piattaforma finanziaria “Sistema Informativo Fondi (SIF) 2020”. In particolare, gli snodi devono: 1. scaricare una copia della proposta progettuale inoltrata su GPU; 2. firmare digitalmente la proposta progettuale senza apportare a quest’ultima alcuna modifica. Il progetto può essere firmato dal Dirigente scolastico o, su sua delega, dal DSGA 3. allegare la proposta progettuale firmata digitalmente sul “sistema finanziario” secondo le seguenti istruzioni: a. selezionare il link “Gestione Finanziaria” presente http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/2014_2020, credenziali SIDI e accedendo al menù “servizi” del SIDI; alla pagina utilizzando le b. accedere all’area “Gestione Finanziario-Contabile” e all’applicazione “Sistema Informativo Fondi (SIF) 2020; c. dal menu funzioni è disponibile, sotto la voce “Candidature” la funzione “Trasmissione candidature firmate”; d. in fase di trasmissione, superati i controlli di validità del file, il progetto sarà protocollato; e. dalla stessa funzionalità la scuola può visualizzare il codice di protocollo assegnato e la relativa data. L’area del Sistema Informativo Fondi (SIF) 2020 predisposta per la trasmissione dei piani firmati digitalmente resterà aperta dalle ore 10.00 del giorno 19 aprile 2016 alle ore 14.00 del giorno 23 aprile 2016. Costi Il piano finanziario di ciascun progetto formativo sarà certificato e rendicontato a costi reali, tenuto conto il costo complessivo stimato è superiore a euro 50.000,00. In questa tabella le voci del progetto formativo con il calcolo dell’importo e massimale Voci dell’importo complessivo del progetto formativo Parte formativa – comprende i costi relativi alle figure professionali coinvolte nell’attività di formazione (esperto, tutor); Calcolo dell’importo e massimale La parte formativa si ottiene moltiplicando le ore di durata del modulo per il costo indicato per ciascuna delle figure professionali previste per lo svolgimento dell’attività formativa. Il massimale del costo orario omnicomprensivo di formazione è di € 70 per l’esperto e € 30 per il tutor. Parte prevista per il personale scolastico coinvolto nella realizzazione del progetto. Il costo fa riferimento alle ore effettuate oltre l’orario di servizio, necessarie a garantire lo svolgimento delle attività didattiche e gli adempimenti amministrativo contabili e di monitoraggio, nei limiti massimi previsti dalle disposizioni dell’Autorità di Gestione e del sistema informativo; Per il calcolo dei costi del personale coinvolto si deve far riferimento alle disposizioni dell’Autorità di Gestione del PON e alla normativa specifica relativa alle ore di straordinario (Cfr. CCNL Scuola tabelle 5 e 6). Parte di gestione – relativa a tutte le spese legate alla gestione delle attività formative previste dal progetto (materiali didattici, di consumo, uso attrezzature, spese di viaggio e rimborsi ecc..); Per quanto riguarda le spese di gestione, queste sono ammissibili nella misura massima del 38% di quelle previste per la parte formativa e degli importi previsti per il personale. Parte di pubblicizzazione obbligatoria del progetto. Le spese per la parte relativa alla pubblicità sono ammissibili nella misura del 2% del costo dell’importo derivante dalla somma delle spese per l’area formativa e quelle dell’area del personale coinvolto nell’intervento. Le voci di costi ammissibili sono le seguenti: Spese per la docenza e per il personale Spese discenti: materiale didattico Spese di funzionamento, organizzazione e gestione Spese per informazione e pubblicità. Selezione del personale Lo snodo formativo potrà coinvolgere, nella realizzazione del progetto formativo, personale interno o esterno. Per personale interno si intende il personale che lavora alle dipendenze dell’Istituzione scolastica che conferisce l’incarico. Per personale esterno si intende sia il personale in servizio presso altre Istituzioni scolastiche sia soggetti esterni al comparto scuola, lavoratori autonomi o dipendenti. La parte amministrativa-gestionale, può essere affidata solo al personale interno. Qualsiasi incarico conferito a personale esterno o interno deve essere preceduto da specifiche procedure di selezione. Pertanto, nessun incarico può essere conferito direttamente. In presenza di procedure già esperite, come quelle previste dal Piano Nazionale Scuola Digitale (nota 4603/16), l’esperto e il tutor possono essere individuati all’interno degli elenchi compilati senza necessità di effettuare un’altra procedura di selezione. La procedura indicata dall’Avviso è la seguente Il Dirigente scolastico determina l’oggetto, la durata, il luogo ed il compenso dello specifico incarico da conferire motivando sulla necessità di ricorrere al personale esterno e facendo specifico riferimento al regolamento di istituto disciplinato dal Consiglio di istituto ai sensi dell’art. 40 del decreto interministeriale n. 44 del 2001 Il Consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti, disciplina nel regolamento di istituto le procedure e i criteri di scelta del contraente nonché il limite massimo dei compensi attribuibili in relazione al tipo di attività e all’impegno professionale richiesto Emanazione dell’avviso di selezione pubblica, che deve contenere le seguenti informazioni: o oggetto dell’incarico; o tipologia di conoscenze e competenze richieste per l’assolvimento dell’incarico; per facilitare l’oggettiva comparazione dei titoli e delle esperienze il campo deve essere ristretto ai soli titoli e alle sole esperienze coerenti con l’incarico da attribuire; o criteri di comparazione dei curricula, con relativo punteggio, predeterminati dal Consiglio di istituto ai sensi dell’art. 40 del decreto interministeriale n. 44 del 2001; o compenso orario previsto; o durata dell’incarico; o modalità di presentazione della candidatura con termine per la proposizione delle domande; o modalità di selezione; o autorizzazione al trattamento dei dati personali. L’avviso deve essere affisso nell’Albo dell’Istituto e pubblicato sul sito istituzionale dello stesso Istituto per almeno 15 giorni. A conclusione della comparazione, il Dirigente scolastico provvederà alla formazione della graduatoria di merito provvisoria che diverrà definitiva il quindicesimo giorno dalla data della sua pubblicazione nell’albo della scuola e sul sito istituzionale della stessa. Infine, affidamento dell’incarico mediante la stipula di un contratto di prestazione d’opera se si tratta di personale esterno o di provvedimento del Dirigente scolastico per il personale interno. È evidente come in tutta questa procedura manchi qualsiasi riferimento alle relazioni sindacali di istituto. È appena il caso di ricordare che i i compensi relativi ai progetti comunitari sono materia di contrattazione integrativa (art. 6 comma 2 lettera l) del CCNL 29/11/2007). Flussi finanziari Una volta approvato e avviato il Progetto, è prevista l’erogazione di una anticipazione che equivale ad una percentuale sul totale dell’importo autorizzato. Tale importo può essere utilizzato dallo snodo per effettuare i primi pagamenti che andranno riepilogati nella certificazione di spesa (modello CERT) allegando i relativi mandati di pagamento quietanzati e tutta la documentazione probatoria della spesa. Ulteriori erogazioni sono effettuate a rimborso delle certificazioni mentre il saldo viene corrisposto, alla conclusione dell’intervento, sulla base del rendiconto finale (modello REND) e alla conclusione di tutti i controlli previsti dai regolamenti comunitari. Obblighi per gli snodi formativi beneficiari del finanziamento Le Istituzioni scolastiche beneficiarie dei finanziamenti sono vincolate allo svolgimento di una serie di attività e al rispetto di alcuni principi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. In particolare rispetto dei seguenti principi orizzontali o sviluppo sostenibile; o pari opportunità e non discriminazione; o parità tra uomini e donne contabilità separata dei progetti finanziati dal PON registrazione puntuale e sistematica delle attività nel sistema informativo obbligo di sottoporsi ai controlli previsti dalla normativa comunitaria valutazione degli interventi. A tal proposito l’avviso prevede che, presso ciascuna scuola titolare del progetto sia individuata la figura di un referente per la valutazione che avrà il compito di coordinare le attività valutative inerenti tutto il piano della scuola nonché di costituire un punto di collegamento con l’Autorità di Gestione e gli altri soggetti coinvolti nella valutazione del programma, in particolar modo con l’INVALSI. In maniera del tutto immotivata in questa parte dell’avviso si parla di “meccanismi di premialità verso le scuole che registreranno risultati misurabili attraverso tutti i processi messi a punto per la valutazione”. archiviazione della documentazione. L'Istituzione scolastica dovrà organizzare e conservare fino al 31 dicembre 2026 un fascicolo per ogni progetto, preferibilmente in formato elettronico, che contenga una serie di documenti, firmati digitalmente a testimonianza della realizzazione del progetto autorizzato attività di informazione e pubblicità. Allegati all’Avviso vi sono i seguenti documenti: Allegato I – Manuale Operativo Avviso Allegato II – Tabella con l’individuazione quantitativa dei moduli affidati ai singoli snodi formativi territoriali Allegato III – Tematiche e contenuti dei moduli formativi Allegato IV – Normativa di riferimento. ALLEGATI nota 6076 del 4 aprile 2016 avviso progettazione attivita snodi formativi territoriali ********** 06. Proroga termini conto consuntivo delle scuole Il MIUR, con la Nota n. 5454 del 12 aprile 2016, ha comunicato che il termine per l'approvazione del Conto Consuntivo 2015 da parte del Consiglio di Istituto è differito, in via eccezionale, al 15 giugno 2016. Il termine per l’approvazione del Conto Consuntivo delle Istituzioni scolastiche per il 2015 da parte del Consiglio di Istituto, di norma fissato al 30 aprile, quest’anno è differito in via eccezionale al 15 giugno, in considerazione del fatto che sono ancora in corso di perfezionamento le nomine dei Revisori dei Conti in rappresentanza del MEF per il triennio 2016-2019. ALLEGATI Nota n. 5454 del 12 aprile 2016 - Proroga termini conto consuntivo delle scuole ********** 07. Tavolo Tecnico Scuola sulle semplificazioni: la lettera unitaria al MIUR I Sindacati chiedono un incontro in particolare su finanziamenti alle scuole, revisione del regolamento di contabilità, help desk e fondi FIS. FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal scrivono alla Direzione generale delle Risorse Umane e Finanziarie del MIUR per chiedere un incontro su alcuni temi specifici. In particolare i Sindacati Scuola intendono discutere dei criteri di assegnazione dei fondi per i residui attivi vantati dalle scuole per aver fatto fronte con la propria cassa negli anni passati ad emergenze finanziarie (supplenze, esami di stato) del ritardo registrato nei finanziamenti del FIS 2015-16 e delle economie 2014-15. Accanto a queste problematiche chiedono anche di riprendere il confronto su altre questioni esaminate nei precedenti incontri e rimaste sospese, quali la revisione del Regolamento di contabilità (DI 44/2001) e l’istituzione dello sportello (help desk) di interlocuzione Scuole/MIUR. Segue lettera unitaria. ___________________________________ Roma, 12 aprile 2016 Prot. n. 85/2016 – flccgil – DP/RC-stm Al Direttore Generale delle Risorse Umane e Finanziarie MIUR Dott. Jacopo Greco Oggetto: richiesta incontro su criteri assegnazione fondi per residui attivi, revisione del Regolamento di contabilità, Help desk, assegnazione FIS e relative economie. Chiediamo con la presente la convocazione di un incontro che affronti quanto prima le questioni più volte oggetto di confronto in sede di Tavolo Tecnico sulle semplificazioni amministrative e rapporti Scuole/MIUR. In particolare, chiediamo un incontro sui seguenti temi: criteri assegnazione fondi per residui attivi, revisione del Regolamento di contabilità, help desk, assegnazione FIS e relative economie. In attesa di convocazione che auspichiamo quanto più celere possibile, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti. FLC CGIL Domenico Pantaleo CISL Scuola Maddalena Gissi UIL Scuola Giuseppe Turi SNALS Confsal Marco Paolo Nigi ********** 08. Adozioni libri di testo anno scolastico 2016/2017. Il MIUR pubblica la consueta nota ministeriale Sostanzialmente confermate le indicazioni dello scorso anno. Per la primaria si deve applicare la sentenza del Consiglio di Stato. A partire dal 2008 le procedure concernenti l’adozione dei libri di testo sono state oggetto di numerosi e, spesso, contraddittori interventi normativi inseriti in leggi o decreti leggi, con conseguente emanazione da parte del MIUR di note e circolari applicative. Questa volta il MIUR con la nota 3503 del 30 marzo 2016 conferma per l’a.s. 2016/2017 le disposizioni impartite due anni fa nella nota 2581/14 che riassumeva l’intero quadro normativo a cui le istituzioni scolastiche devono fare riferimento. In particolare sono confermate le seguenti disposizioni: 1) il collegio dei docenti può adottare, con formale delibera, libri di testo ovvero strumenti alternativi, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e con il limite di spesa stabilito per ciascuna classe di corso 2) le scuole possono elaborare direttamente materiale didattico digitale. L'elaborazione di ogni prodotto è affidata ad un docente supervisore che garantisce, anche avvalendosi di altri docenti, la qualità dell'opera sotto il profilo scientifico e didattico. Le linee guida per l’elaborazione di questi materiali non sono stati ancora adottati dal MIUR. 3) dall’a.s. 2014/2015 sono stati abrogati il vincolo quinquennale di immodificabilità dei contenuti dei testi e il vincolo temporale di adozione dei testi scolastici (5 anni per la scuola primaria e 6 anni per la scuola secondaria di primo e di secondo grado). Le scuole possono pertanto confermare i testi già in uso, oppure provvedere all’adozione di nuovi testi per le classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado, per le classi prime e terze e, nei casi previsti dagli ordinamenti scolastici, quinte della scuola secondaria di secondo grado 4) i testi consigliati possono essere indicati dal collegio dei docenti solo nel caso in cui rivestano carattere monografico o di approfondimento delle discipline di riferimento. L'eventuale adozione di singoli contenuti digitali integrativi ovvero la loro adozione in forma disgiunta dal libro di testo rientra nella casistica dei testi consigliati 5) le specifiche tecniche relative alla parte cartacea dei libri di teso, di cui all’allegato al DM 781/13, sono riferiti esclusivamente alla scuola primaria Per i libri di testo della scuola primaria, a seguito di un ampio contezioso che ha visto soccombente il MIUR, i prezzi di copertina dovrebbero essere quelli definiti per l’a.s. 2015/2016 dal DM 637/15, incrementati del tasso di inflazione programmata per il 2016. Riguardo alla riduzione dei tetti di spesa della scuola secondaria, la nota 3690/15 fornisce le seguenti precisazioni i tetti di spesa che saranno definiti con apposito decreto ministeriale, sono ridotti del 10% solo se nella classe considerata tutti i testi sono stati adottati per la prima volta a partire dall’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi i tetti di spesa sono ridotti del 30% solo se nella classe considerata tutti i testi sono stati adottati per la prima volta dall’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi Le adozioni devono essere deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade del mese di maggio e comunicate entro il 9 giugno 2016 on line tramite l’utilizzo del sito http://www.adozioniaie.it/ o off line. A tal proposito la nota 3503/16 ricorda che non è consentito modificare, ad anno scolastico iniziato, le scelte adozionali deliberate nel mese di maggio. La delibera del collegio dei docenti relativa all'adozione della dotazione libraria è soggetta, per le istituzioni scolastiche statali e limitatamente alla verifica del rispetto del tetto di spesa, al controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile, ai sensi dell’art. 11 del decreto legislativo n. 123/2011. Irrisolti i problemi relativi all'applicazione dell'art. 15 della Legge 133/08 così come modificato dal Decreto Legge 179/12. Infatti, da un lato, il comma 1 stabilisce che "Gli studenti accedono ai testi disponibili tramite internet, gratuitamente o dietro pagamento a seconda dei casi previsti dalla normativa vigente", dall'altro, il comma 3 bis prevede che la scuola "assicura alle famiglie i contenuti digitali (...) CON ONERI A LORO CARICO" mentre il comma 3 ter afferma che "la scuola assicura la disponibilità dei supporti necessari alla fruizione dei contenuti digitali (…) su richiesta delle famiglie e CON ONERI A CARICO DELLE STESSE (...)”. Ciò rende difficile capire se la gratuità totale o parziale dei libri di testo per il primo ciclo e per il primo biennio della secondaria di II grado, prevista da norme tuttora in vigore, sia prevista o meno e come venga concretamente garantita. ALLEGATI nota ministeriale 3503 del 30 marzo 2016 adozione libri di testo 2016 17 ********** GESTIONE SCUOLA: APPALTI -TRASPARENZA – ANTICORRUZIONE – EDILIZIA - SICUREZZA 09. Gite scolastiche, il MIUR precisa: nessuna nuova responsabilità per i docenti Emanata la circolare dopo l’incontro del 24 marzo con i sindacati. Il MIUR ha accolto le nostre sollecitazioni e proposte. Con apposita nota 3130 del 12 aprile 2016, la Direzione Generale per lo studente, in materia di visite guidate e viaggi di istruzione, ha accolto tutte le nostre sollecitazioni e proposte circa l’esclusione di nuove e maggiori responsabilità in capo ai docenti accompagnatori come lasciava intendere una precedente nota ministeriale del 3 febbraio 2016. La FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali rappresentative, aveva chiesto e ottenuto un incontro, svoltosi poi il 24 marzo 2016, proprio su questa tematica che aveva suscitato allarme e preoccupazione presso i docenti e i dirigenti scolastici. Con la nota di febbraio, infatti, ai docenti accompagnatori, che peraltro si sobbarcano già una grande responsabilità e una grande fatica neppure economicamente riconosciuta da quando sono state abolite le cosiddette trasferte, si attribuivano – tramite un vademecum redatto dalla Polizia di Stato - oneri impropri di controllo: sulla condotta del conducente (velocità di strada, uso del cellulare o assunzioni di bevande o di stupefacenti durante la guida), sullo stato dei mezzi (gomme lisce, efficienza del mezzo) e su altro ancora. La circolare di oggi, 12 aprile 2016, recepisce le nostre proposte e osservazioni avanzate nel confronto del 24 marzo. Infatti, la nota, dopo aver precisato che il Vademecum “va inteso come un documento orientativo” che “non riveste carattere prescrittivo”, sottolinea che esso “non attribuisce in alcun modo ai docenti o ai dirigenti scolastici nuovi compiti e conseguenti responsabilità oltre quelle contemplate dal codice civile o dal CCNL” e che “non è compito quindi del personale docente o del dirigente scolastico l’accertamento” dell’idoneità alla guida del conducente. La stessa nota poi, procedendo nelle puntualizzazioni escludenti nuove responsabilità dei docenti, qualifica come “invito” agli insegnanti la segnalazione alla polizia, in una dimensione di collaborazione (e non di obbligo), eventuali comportamenti che possano essere considerati a rischio da parte del conducente (parlare al cellulare, ascoltare musica con auricolari, bere alcolici o mangiare alla guida). Ma, a scanso di equivoci si aggiunge: “E ciò tuttavia esclude qualsivoglia obbligo di sorveglianza della condotta del conducente e connesse responsabilità da parte del docente accompagnatore” Allo stesso modo l’accertamento dello stato dei mezzi di trasporto “non può in alcun modo essere affidato ai docenti accompagnatori” rimanendo negli obblighi già previsti della scuola di acquisire le attestazioni e certificazioni dell’idoneità del mezzo. Infine, si rimette alla libera determinazione delle scuole la scelta di preavvisare, prima della partenza, la Polizia al fine di far controllare la validità dei mezzi di trasporto e della regolarità delle certificazioni. E si sottolinea, opportunamente, che, qualora si decida di preavvisare la Polizia, è ben farlo per tempo in modo tale che l’intervento della stessa sia agevolato nella programmazione degli eventuali controlli prima e durante l’itinerario. ALLEGATI nota 3130 del 12 aprile 2016 viaggi di istruzione e visite guidate chiarimenti ********** PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 10. Periodo di prova dei docenti neo-assunti: dopo USR LIGURIA anche USR LAZIO ED ABRUZZO - confermata la proporzionalità rispetto alla data di assunzione REGIONE CHE VAI CRITERI CHE TROVI Dopo l'USR Liguria e l’USR Abruzzo anche l'USR Lazio conferma. Questa indicazione che va estesa a tutte le Regioni. L'USR Liguria nella nota n. 3310 del 4 aprile 2016, ritiene che le disposizioni della nota MIUR del 5 novembre 2015 debbano essere estese anche ai suddetti docenti assunti in fase C. Per tali docenti, conseguentemente, il computo dei centoventi giorni va proporzionato dalla data di effettiva assunzione in servizio sino al termine delle attività didattiche. Cosa confermata anche dall’USR Abruzzo con la nota prot. n. 2210 del 14 aprile. Infine l'USR Lazio, nei giorni scorsi, ha confermato quanto già dall'USR Liguria e USR Abruzzo. Per cui, per gli assunti in fase C, il calcolo va fatto proporzionalmente ai mesi di servizio effettivo e pertanto calcolato a partire da dicembre e non da settembre: quindi 7/10 dei periodi richiesti. Ci è stato confermato che tale indicazione è stata concordata con gli uffici del MIUR, anche se siamo ancora in attesa della nota ufficiale che abbiamo più volte sollecitata. Ora è opportuno che anche gli altri USR procedano in tal senso in modo da dare risposta positiva alle legittime preoccupazioni dei docenti neo-assunti. ALLEGATI L'USR Liguria nota n. 3310 del 4 aprile 2016 - computo dei centoventi giorni va proporzionato dalla data di effettiva assunzione USR Abruzzo nota prot. n. 2210 del 14 aprile computo dei centoventi giorni va proporzionato ********** 11. Concorso docenti: utilizzo del personale in servizio presso le sedi scolastiche durante lo svolgimento delle prove Le vaghe indicazioni del MIUR sulla natura dell’impegno aggiuntivo alle ordinarie attività d’istituto del personale. No a lavoro aggiuntivo a costo zero. Le richieste dei sindacati scuola. Come già annunciato, il12 aprile è stata pubblicata la nota del MIUR atta a disporre adeguate “Indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata”in vista del concorso docenti, il cui inizio è previsto a partire dal 28 aprile prossimo. L’attesa di decine di migliaia di colleghi su questo appuntamento che significherà, per molti di loro, l’uscita definitiva dalla precarietà lavorativa, non deve far passare in secondo piano la complessa macchina organizzativa che le scuole dovranno mettere in campo in tempi molto contenuti. La circolare del MIUR prevede l’utilizzo delle sedi scolastiche per lo svolgimento delle prove e la conseguente partecipazione, a vario titolo declinata, di una quota ingente del personale dirigente, docente e ATA nelle operazioni. Viene specificato che possono tenersi due turni di prove, uno mattutino e uno pomeridiano, per una durata di 150 minuti ciascuno, in aggiunta a tutti i necessari riscontri preliminari e successivi. E’ evidente che, nelle scuole interessate, questo comporterà la predisposizione da parte dei dirigenti scolastici di dettagliate disposizioni che prevedano l’individuazione dei locali e dei servizi destinati ai candidati e l’interdizione di tali locali agli alunni e al personale della scuola, l’eventuale modifica dell’orario delle lezioni o, in caso di impossibilità di destinazione esclusiva alle procedure concorsuali delle parti dell’edificio interessate, persino la sospensione delle attività didattiche per tutto il periodo di svolgimento delle prove (benché incomprensibilmente nella nota non se ne faccia cenno). Il nostro commento Ancora una volta, come nel caso delle consultazioni elettorali, le sedi scolastiche diventano “luoghi poli-funzionali”, senza il rispetto dovuto per gli studenti e per il loro diritto all’istruzione. Nella speranza che sia possibile avviare al più presto un percorso che individui soluzioni alternative all’utilizzo dei locali scolastici, per ogni necessità dell’amministrazione la FLC richiama l’osservanza di procedure chiare e stabilite prioritariamente nella massima condivisione relativamente all’impiego di docenti e ATA in compiti di gestione, controllo, sorveglianza, assistenza tecnica e ausilio personale ai candidati impegnati nelle procedure concorsuali. Nell’attesa che si avvii, a tutti i livelli, un confronto con l’amministrazione scolastica, trattandosi di questioni attinenti il rapporto di lavoro di dirigenti, docenti e Ata, indichiamo quali sono a nostro parere i punti di riferimento per un’organizzazione condivisa del lavoro nel giorno delle prove concorsuali: 1. confronto con gli USR e le Rsu sulle modalità di utilizzo del personale impegnato nelle operazioni di gestione, vigilanza, assistenza tecnica e operazioni amministrative connesse; 2. Partecipazione volontaria laddove l’impegno va oltre l’ordinario orario di servizio previsto dal Ccnl; 3. Retribuzione delle prestazioni svolte in più, ma non con fondi a carico dell’istituzione. Di seguito il testo della lettera unitaria inviata al Miur. ___________________________ Roma, 14 aprile 2016 Alla Direzione Generale per il Personale Scolastico MIUR c.a. Dott.ssa Maria Maddalena Novelli Oggetto: richiesta incontro urgente sulle indicazioni operative di svolgimento della prova scritta concorso docenti 2016. Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono, in relazione all’oggetto, un incontro di informativa che affronti in particolare la natura dell’impegno aggiuntivo alle ordinarie attività d’istituto del personale scolastico coinvolto nelle operazioni di vigilanza, sorveglianza, assistenza tecnica, presidenza, coordinamento e in generale di gestione amministrativa della prova. Considerata l’importanza delle questioni in oggetto, soprattutto ai fini di uno svolgimento ordinato ed efficace delle operazioni concorsuali, si rimane in attesa di una convocazione che si auspica avvenga con la massima urgenza. FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS Confsal ********** 12. Divieto supplenze ATA USR ER specifica che il DS deve valutare per le supplenze tra esigenze di risparmio e interruzione di pubblico servizio L'USR Emilia Romagna ha affrontato, nella nota n. 4050 del 05/04/2016, la problematica relativa alla sostituzione delle varie categorie di personale ATA Secondo quanto stabilito dalla legge 190/2014, i dirigenti scolastici non possono nominare supplenti per sostituire: assistenti amministrativi temporaneamente assenti, tranne che nelle scuole il cui organico di diritto abbia meno di tre posti; assistenti tecnici; collaboratori scolastici, per i primi sette giorni di assenza. L'USR cita anche la nota MIUR n. 2116 del 30/09/2015, avente per oggetto la sostituzione dei collaboratori scolastici e in cui si afferma che, pur non derogando al divieto previsto dalla suddetta legge, il dirigente scolastico può, in casi di urgenza e non altrimenti rimediabili, nominare un supplente anche prima dei sette giorni previsti. Ricade, dunque, sul dirigente scolastico, secondo la citata nota, la responsabilità nel conferimento delle supplenze brevi riguardo al profilo di collaboratore scolastico. L’USR cita sentenza della Corte dei Conti - sezione giurisdizionale Campania – che ha sostenuto, nello specifico, che l'amministrazione scolastica deve contemperare le esigenze finanziarie di risparmio con altre situazioni soggettive costituzionalmente comunitariamente e convenzionalmente rilevanti. L’'USR Emilia Romagna sostiene che, nei casi in cui non sia possibile in alcun modo garantire la continuità dell'azione amministrativa, così come definita nelle sentenze riportate, i dirigenti scolastici devono porre in essere tutte le opportune valutazioni connesse all'esercizio del potere organizzativo e gestionale proprio della dirigenza scolastica, tenendo conto del bilanciamento degli interessi richiamati (esigenze di risparmio ed esigenza di garantire la funzionalità del servizio). ALLEGATI nota dell’USR dell’Emilia Romagna sostituzione delle varie categorie di personale ATA ********** 13. Personale ATA: supplenze brevi, il MIUR dice sì alle sostituzioni in casi eccezionali Grazie alle pressioni del sindacato una nuova nota del Miur apre sulle supplenze ATA. Un primo passo non ancora sufficiente a coprire le reali esigenze delle scuole. La norma sul contenimento delle supplenze va superata in via definitiva. A seguito dei nostri ripetuti solleciti, finalmente, il Ministero dell’Istruzione ha emanato la nota 10073 del 14 aprile 2016, di chiarimento (si veda la nota 2116/15) rispetto alla possibilità di conferire le supplenze nei soli casi di vacanza di posto per decesso e dimissioni dal servizio, non essendoci la possibilità di rientro da parte del titolare. In tali condizioni eccezionali in cui risulta compromesso il regolare funzionamento, il MIUR indica la possibilità del dirigente scolastico di ricorrere alla nomina del supplente, in quanto tali sostituzioni non creano un aggravio di spesa per l’Amministrazione. Riteniamo doveroso da parte del Ministero aver fornito una precisazione in merito a situazioni che potrebbero pregiudicare l’azione amministrativa e il diritto allo studio, come evidenziato anche da diverse sentenze della Corte Costituzionale, Cassazione Penale e Corte dei Conti, la nota ministeriale può regolare la materia in modo che non ci siano trattamenti difformi da territorio a territorio. Però, di fronte all’effettivo blocco che hanno le scuole col divieto posto alle sostituzioni, questa nota per noi non è comunque sufficiente a garantire la funzionalità operativa di tutte le scuole, l’esercizio dei diritti dei minori e dei lavoratori. Ricordiamo che lo stesso Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) con parere espresso il 7 aprile scorso ha evidenziato lo stato di disagio delle segreterie e invitato il Ministro dell’Istruzione a superare definitivamente tale divieto. Per questo la FLC CGIL proseguirà con le pressioni per arrivare al superamento definitivo delle restrizioni sulle supplenze brevi, affinché questa misura iniqua, assieme a quella sul taglio degli organici, sia cancellata per sempre dalla legislazione italiana. Così come continuerà la nostra lotta anche per lo sblocco del turn over ATA e per la definizione dei contratti ai supplenti. Inviatiamo il personale ATA a sottoscrivere la petizione unitaria lanciata dai sindacati scuola. Scarica, stampa, firma e fai firmare la petizione. ALLEGATI nota 10073 del 14 aprile 2016 chiarimenti supplenze brevi personale ata ********** NORME: SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 14. Infortuni e procedure: cosa cambia per le scuole..ulteriori novità Circolare INAIL n. 10 del 21 marzo 2016 I CERTIFICATI MEDICI DI INFORTUNI INVIATI DIRETTAMENTE DAL MEDICO/STRUTTURA LE SCUOLE FARANNO IL SOLO RIFERIMENTO AL CERTIFICATO GIA’ PRESENTE IN SITO INAIL Dal 22 marzo 2016, dopo l’approvazione del Decreto legislativo 14 settembre 2015, n.151. Articolo 21, commi 1, lettere b), c), d), e), f), 2 e 3. Modifiche agli articoli 53, 54, 56, 139, 238, 251 d.p.r. 1124/1965, Tutti i datori di lavoro sono esonerati dall’obbligo di trasmettere all’Inail il certificato medico di infortunio o di malattia professionale. La certificazione medica, infatti, è acquisita dall’Inail direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia e viene resa disponibile a tutti i datori di lavoro attraverso la funzione “Ricerca Certificati Medici” disponibile all’interno dei servizi denunce di infortunio, malattia professionale e silicosi/asbestosi. Resta a carico del datore di lavoro (quindi nel ns caso della scuola) l'obbligo di inoltrare la denuncia di infortunio all'Istituto entro due giorni e di malattia professionale entro cinque giorni da quello in cui ne ha avuto notizia. Le nuove norme prevedono in capo all'INAIL l'obbligo di trasmettere all'Autorità di Pubblica Sicurezza le informazioni relative alle denunce di infortunio con prognosi superiore a trenta giorni o a cui è conseguito un infortunio mortale. ALLEGATI Testo integrale della circolare n. 10 del 21 marzo 2016 - invio certificato medico di infortunio Allegato 1 - scheda tecnica certificato medico di infortunio ********** 15. Infortuni e procedure tramite SIDI: FASE TRANSITORIA PER LE SCUOLE avviso MIUR sul Portale SIDI è in corso di realizzazione l'adeguamento dell'area applicativa SIDI per adempiere alle novità normative contenute nel D.Lgs. 11/2015 in materia di registro di infortuni, modulo della Pubblica Sicurezza e compilazione dati certificazione medica. In attesa di tale adeguamento le scuole possono inviare le denunce di infortunio fruendo delle attuali procedure SIDI Sarà possibile inserire, eventualmente, nel campo Note, presente nella maschera di compilazione" Firma Autocertificazione", i riferimenti del certificato medico. Non appena saranno definiti i tempi di realizzazione degli adeguamenti software sarà data opportuna comunicazione tramite avviso SIDI. ********** 16. È reato l'accesso abusivo alla casella elettronica da parte del superiore gerarchico (corte di Cassazione) Il penale scatta anche in caso di sistema informatico pubblico se si "spia" nella casella di colleghi protetta da password, con l'aggravante se a farlo è il superiore gerarchico. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione Sezione Quinta Penale sentenza n. 13057 depositata il 31.3.2016 ( Presidente G. Lapalorcia - udienza 28.10.2015) Allorché questa porzione di memoria sia protetta - come nella specie, mediante l'apposizione di una password - in modo tale da rivelare la chiara volontà dell'utente di farne uno spazio a sè riservato, ogni accesso abusivo allo stesso concreta l'elemento materiale del reato di cui all'art. 615/ter cod. Inoltre, in un sistema informatico pubblico (che serva, cioè, una Pubblica Amministrazione), quando siano attivate caselle di posta elettronica - protette da password personalizzate - a nome di uno specifico dipendente, quelle "caselle" rappresentano il domicilio informatico proprio del dipendente, sicché l'accesso abusivo alle stesse, da parte di chiunque (quindi, anche da parte del superiore gerarchico), integra il reato di cui all'art. 615/ter cod. pen., in quanto l'apposizione dello sbarramento - avvenuto col consenso del titolare del sistema dimostra che a quella "casella" è collegato uno ius excludendi, di cui anche i superiori devono tenere conto. Dimostra anche che la casella rappresenta uno "spazio" a disposizione - in via esclusiva - della persona, sicché la sua invasione costituisce, al contempo, lesione della riservatezza. Rientra nelle modalità di azione stabilite dalla norma il comportamento dell'imputato che si servì, per accedere alla casella di posta elettronica del dipendente, di una password "generale" - che gli consentì di entrare in rete. ALLEGATI Corte di Cassazione Sez. V Penale sentenza n. 13057 depositata il 31.3.2016 (Presidente G. Lapalorcia - udienza 28.10.2015) **********