la marcatura ce e` alle porte!!! interne
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la marcatura ce e` alle porte!!! interne
LA MARCATURA CE E’ ALLE PORTE!!! INTERNE Per finestre, portefinestre, finestre da tetto e porte esterne pedonabili senza caratteristiche di resistenza al fuoco e di tenuta al fumo, la marcatura CE è obbligatoria dal 2 Febbraio 2010, ma presto lo sarà anche per le porte interne. Esiste, infatti, già il progetto di norma europea per una probabile armonizzazione, denominato prEN 14351-2 Finestre e porte – Parte 2 Porte interne senza caratteristiche di resistenza al fuoco. Tra i requisiti essenziali elencati nella tabella ZA.1 presente nella norma UNI EN 14351-1 e nel prEN 14351-2 ( che deve ancora essere approvato ) la prova acustica va eseguita “if required “, pertanto tale caratteristica deve essere obbligatoriamente dichiarata se richiamata dalla legislazione nazionale vigente. In Italia non vi è l’ obbligo legislativo esplicito sulla determinazione delle prestazioni acustiche dei serramenti, è vigente, però, il DPCM 05/12/1997 che specifica i valori limite di isolamento acustico di facciata, il cui calcolo non può avvenire se non sono noti i valori di isolamento acustico di ciascun elemento della facciata e quindi dei serramenti esterni. Il produttore, potrebbe avvalersi dell’opzione No Performance Determinated ( N.P.D.) e apporre comunque il marchio CE, poiché ha l’ obbligo di fornire un serramento conforme. Semplicemente non è stato determinato chiaramente il livello di prestazione che il prodotto è in grado di offrire per lo specifico requisito. A questo punto è bene fare due riflessioni in merito. In primo luogo ricordiamo che la direttiva 89/106/CE per i prodotti da costruzione nasce con lo scopo di rimuovere le barriere commerciali nell’area del mercato UE, mediante l’ adozione da parte degli Stati Membri di medesimi standard europei di prodotto. 1 La libera circolazione di questi prodotti nel mercato dell'Unione Europea è quindi condizionata all'adempimento degli obblighi previsti dalla Marcatura CE. Verosimilmente tali prodotti, pertanto saranno disponibili anche su mercati di Stati ove questi test risulteranno obbligatori per tale Stato membro dell’ Unione Europea. In secondo luogo, oggi più che mai il concetto di abitare non coincide solo con lo spazio in cui vivere, ma evoca requisiti più importanti per la realtà umana riassumibili nel concetto di confort abitativo totale, coinvolgendo anche fattori economici energetici ed ambientali . Elemento che contribuisce a definire tale confort è anche il confort acustico a cui concorrono i serramenti in genere e nello specifico le porte interne. Si pensi al ruolo chiave che hanno in ambienti quali le strutture alberghiere, quelle didattiche, fino a quelle abitative private. Pertanto in virtù delle due considerazioni fatte, la scelta dell’ opzione N.D.P. ,seppur legittima, si rivela una scelta commercialmente strategica ? Facciamo ora qualche dovuta considerazione sul confort acustico precisando di cosa si deve tener conto nella realizzazione del serramento per raggiungerne un adeguato livello: 1) Identificare le caratteristiche acustiche che deve possedere un ambiente per essere idoneo a svolgere un’assegnata funzione e quantificarne i valori minimi. 2) Valutare le sorgenti di rumore presenti sia all’interno che all’esterno dell’ambiente. 3) Determinare i requisiti minimi che devono possedere gli elementi che “delimitano” l’ambiente affinché riescano a garantire le condizioni stabilite al punto 1 in presenza delle sorgenti individuate al punto 2. La Legge Quadro sull’ inquinamento acustico n.477/95 ed in particolare il sovracitato DPCM 5 dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” stabilisce i requisiti 2 acustici minimi degli edifici sulla base di una loro classificazione in 7 categorie (A = residenziali, B = uffici, C = alberghi, D = ospedali, E = scuole, F = ricreazione e culto, G = attività commerciali). e definisce le specifiche relative al “Potere Fonoisolante” ,ovvero alla capacità di un elemento qualsiasi di opporsi al passaggio del suono, che dovranno essere rispettate da tutti gli elementi di confine quali pareti, porte e finestre. La sensibilità del nostro sistema uditivo è fortemente variabile con il livello del rumore: ai bassi livelli risulta essere estremamente elevata per consentirci di captare i più piccoli movimenti attorno a noi, mentre agli alti livelli si abbassa notevolmente per permetterci di sopportare anche gli eventi più violenti. Questa sensibilità fortemente variabile con il livello è alla base della definizione di “deciBel” ([dB], l’unità di misura utilizzata per quantificare ogni grandezza acustica) e giustifica il perché sia molto più difficile di quello che ci si potrebbe aspettare abbattere significativamente la sensazione di fastidio che noi proviamo di fronte ad una sorgente di rumore. Se per ottenere un potere fonoisolante di 10 [dB] (valore molto basso e praticamente di nessun interesse) è necessario far sì che solo il 10 % dell’energia trasportata dall’onda sonora riesca ad attraversare il divisorio, per ottenerne uno di 40 [dB] (valore già piuttosto elevato, adatto a proteggere ambienti circondati da sorgenti di rumore piuttosto importanti) occorre far sì che solo lo 0.01 [%] (1000 volte meno che nel caso precedente !) riesca ad attraversare lo stesso divisorio. Se poi fosse richiesto un isolamento di 50 [dB] (simile a quello garantito da un muro in mattoni) questa percentuale scenderebbe allo 0.001 [%] (10 000 volte meno) ! Questa semplice considerazione quantitativa chiarisce come mai, all’aumentare apparentemente lineare del potere fonoisolante, corrisponda invece una crescita esponenziale delle difficoltà da superare per raggiungere l’obbiettivo. Quando il potere fonoisolante richiesto ad una porta diventa elevato è indispensabile possedere, da un lato tutti gli elementi che consentono una valutazione chiara delle difficoltà insite nella realizzazione, dall’altro la conoscenza delle tecniche che è necessario mettere in atto per superarle. 3 Occorre, quindi sapere, quali sono le caratteristiche richieste, in termini di anta, guarnizioni, telaio e montaggio, ad una porta come struttura acusticamente isolante: 1. Per ottenere adeguati valori del potere fonoisolante Rw è prima di tutto necessario che l’anta possieda una sufficiente densità superficiale. Con valori di densità di 20 [Kg/m2] è ragionevole puntare ad indici Rw di circa 30 [dB]; per ottenere indici nell’intorno dei 35 ÷ 40 [dB] sono necessarie densità superficiali di circa 30 [Kg/m2]. Descrizione del divisorio ρs Rw Finestra con vetri da 4 [mm] 10.0 27 Porta standard (s = 45 [mm]) 11.8 23 Pannello in carton gesso s = 13 [mm] 13.0 27 Porta fonoisolante (s = 45 [mm]) 20.0 30 Finestra con vetrocamera 4/12/4 [mm] 21.0 32 Porta fonisolante (s = 56 [mm]) 29.0 38 Finestra con vetrocamera 4/9/7-8 [mm] 30.0 38 Muro in mattoni forati (s = 80 [mm]) 120.0 42 Muro in mattoni pieni (s = 250 [mm]) 400.0 52 [Kg/m2] [dB] La tabella riporta alcuni valori tipici dell’ indice del potere fonoisolante Rw, ρs è la densità superficiale ovvero il rapporto fra la massa del divisorio e la sua superficie. 2. A parità di densità superficiale, si ottengono i migliori risultati realizzando l’anta in modo tale che questa risulti la più flessibile e smorzata possibile. Per ottenere questo obbiettivo si possono utilizzare materiali di adatta struttura (es. truciolari a fibre orientate) e/o sfruttare i benefici effetti garantiti dall’utilizzo delle strutture a strati incollate per punti. 4 Non curando questo aspetto, il rischio che si corre è quello di realizzare ante troppo rigide e poco smorzate, nelle quali, quindi, risultano particolarmente evidenti gli effetti negativi delle risonanze e delle coincidenze. 3. Qualora si decida di utilizzare per l’anta una struttura a strati multipli (strati pesanti intercalati da strati soffici) è indispensabile utilizzare all’interno degli strati soffici dei materiali di bassa rigidezza ed elevata capacità di dissipazione dell’energia acustica (es. pannelli a base di lana minerale). 4. Individuata la migliore struttura dell’anta, è indispensabile assicurare la perfetta tenuta di tutte le guarnizioni perimetrali. La più piccola fessura è in grado di declassare pesantemente le prestazioni dell’intera porta. Per quanto riguarda le guarnizioni perimetrali occorre: • limitare al minimo possibile le luci fra anta e telaio; • minimizzare gli errori geometrici nelle fasi di realizzazione e montaggio, in modo tale che la pressione di contatto fra guarnizione e riscontro sia il più possibile uniforme lungo il perimetro; • utilizzare guarnizioni particolarmente morbide, eventualmente sagomate in modo tale da generare più linee di contatto, in grado di adattarsi facilmente alle irregolarità superficiali; • curare la perfetta sigillatura anche in corrispondenza degli spigoli (saldatura delle guarnizioni). Per il chiudisoglia automatico: • limitare al minimo l’altezza del filo inferiore dell’anta; • realizzare con precisione (giochi ridotti) l’alloggiamento nella porta; • utilizzare profili di tenuta estremamente morbidi e con più linee di contatto; • verificare con attenzione la taratura del dispositivo di chiusura affinché garantisca la necessaria pressione sulla guarnizione per tutta la larghezza della porta; 5 • individuare l’esatta lunghezza della guarnizione per evitare la presenza di vie di fuga laterali. 60 55 50 Potere fonoisolante R [dB] 45 40 35 30 25 20 15 10 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150 Freq. 1/3 di ottava [Hz] Senza chiudisoglia (Rw = 21 [dB]) Con chiudisoglia (Rw = 41 [dB]) Con sigillatura inferiore (Rw = 43 [dB]) Variazioni del potere fonoisolante di una porta al variare delle condizioni presenti sulla fessura inferiore. Senza chiudisoglia: spessore della luce di passaggio inferiore = 6 [mm] Con chiudisoglia: utilizzo di un chiudisoglia automatico a “doppio labbro di tenuta” Con sigillatura inferiore: aggiunta sigillatura al chiudisoglia Occorre infine considerare che: • una sola guarnizione perimetrale è in genere sufficiente per valori di Rw fino a 35 [dB], al di sopra di tale valore è necessario prevederne due; • un chiudisoglia automatico ben realizzato garantisce, su fessure alte meno di 10 [mm], valori di Rw superiori ai 45 [dB]; L’obbiettivo della realizzazione deve essere sempre e comunque quello di assicurare una perfetta tenuta all’aria. Qualunque sia l’accuratezza del montaggio e la qualità delle guarnizioni, il valore Rw dell’anta apribile è normalmente 1 ÷ 2 [dB] inferiore a quello della stessa anta perfettamente sigillata; 6 5. Sapere quali procedure la normativa preveda per la determinazione sperimentale in laboratorio della curva del potere fonoisolante di una porta e come da questo sia possibile estrarre quel particolare indicatore che va sotto il nome di “indice di potere fonoisolante”, Rappresentazione grafica della procedura normalizzata per il calcolo dell’indice del potere fonoisolante Rw 7 Camere riverberanti CSR 6. Il montaggio deve assolutamente minimizzare l’entità delle trasmissioni laterali, l’ errata installazione vanifica il potere fonoisolante della porta Porta fonoisolante Porta fonoisolante Aria Malta Percorso “alternativo” a basso potere fonoisolante 8 Se una porta ad elevato potere fonoisolante viene correttamente installata sulla parete (v. immagine a sx) è possibile sfruttare completamente le sue capacità di fonoisolamento. Il potere fonoisolante complessivo del sistema parete+porta sarà quello prevedibile sulla base dei valori misurati in laboratorio per i singoli componenti e delle ampiezze delle relative superfici. Un montaggio come quello indicato nella figura di dx, anche se visivamente identico al precedente, genera invece un percorso acustico alternativo a basso potere fonoisolante. Le prestazioni della porta non saranno più quelle misurate in laboratorio ma quelle ottenute componendo, sempre sulla base delle relative superfici, i poteri fonoisolanti della porta e del percorso alternativo. Il declassamento prestazionale che si ottiene è tanto più elevato quanto più alto è il potere fonoisolante della porta e più basso quello del percorso alternativo. CSR- Consorzio Studi e Ricerche 9