Per la scelta di Vecchioni ci eravamo fidati dell`Università di Pavia

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Per la scelta di Vecchioni ci eravamo fidati dell`Università di Pavia
Carissimi colleghi e carissime colleghe del CIDI,
insieme al direttivo del Cidi desidero innanzitutto augurarvi delle feste serene che ci permettano di riposarci e
ritemprarci in attesa del nuovo anno. Questo primo scorcio di anno scolastico ha visto le scuole più impegnate del
solito nel cercare di fare fronte a tutti i nuovi adempimenti previsti dalla legge 107, approvata lo scorso luglio.
L’anno, come ben sappiamo, è iniziato nel caos più assoluto, tra fasi zero A B e C, e molte scuole non hanno ancora
l’organico completo. Intanto al governo resta poco più di un anno per emanare i decreti legislativi relativi alle nove
deleghe cruciali che l’esecutivo si era tenuto per sé (tra queste la formazione docenti, la fascia zero-sei anni,
l’alternanza scuola-lavoro, l’inclusione…). Il Cidi nazionale e i Cidi territoriali stanno elaborando documenti con
proposte concrete da indirizzare al governo (www.cidi.it), che vadano nella direzione di una scuola democratica e
inclusiva, denunziando tutte le derive opposte che si annidano nel testo di legge, soprattutto quelle che mirano alla
competizione tra i docenti, minando alla base la nostra idea di scuola quale comunità professionale.
L’altro motivo per cui vi scrivo è il desiderio di ringraziarvi per il grande sostegno che state dando al Cidi in questi
mesi. Con gioia possiamo dirvi che abbiamo superato i 400 iscritti e che tanti colleghi di varie parti della Sicilia
manifestano la volontà di aprire altri Cidi territoriali, per esempio nella Sicilia orientale o nelle Madonie. Chi sta nel
Cidi ci sta soprattutto perché crede nella scuola e nella formazione dei docenti come motore di crescita dell’intera
comunità scolastica: per questo motivo, al contrario di altri enti, siamo stati piuttosto freddi e critici nell’accogliere il
bonus governativo. Come ben sapete, infatti, siamo associazione accreditata dal MIUR da tanti anni e l’aumento
vertiginoso dei nostri iscritti è ben anteriore all’iniziativa governativa, che rivela anzi una visione solipsistica e
autoreferenziale della formazione stessa. Dunque grazie perché ci sostenete, ci seguite e apprezzate i nostri sforzi,
che (considerato anche che nessuno di noi è in distacco o in part-time dalla scuola) sono veramente immensi. A dire il
vero, se non ci fosse il vostro sostegno e incoraggiamento a proseguire, non avremmo veramente alcun motivo per
conciliare la vita scolastica, quella familiare e la militanza attiva nel Cidi stesso, che comporta giornate (e nottate) di
lavoro gratuito tutti i giorni dell’anno, domenica e feste comprese!
Infine, sento di rivolgervi un grazie particolare per la vostra vicinanza e il vostro sostegno in occasione della
vicenda legata al professore Vecchioni. Ci tengo ancora a chiamarlo ‘professore’ perché l’unico motivo per cui lo
avevamo invitato è perché il cantautore è stato docente per 35 anni e ha messo spesso al centro della sua produzione
artistica e letteraria il suo mestiere: in particolare nel suo ultimo libro, di cui lo avevamo invitato a parlare, racconta
di un padre che lascia al figlio morente l’eredità della bellezza classica.
Non ci interessava insomma il nome famoso in sé, ma la coerenza del suo intervento con il percorso formativo
Educare Oggi, per il quale quest’anno, insieme al nostro comitato scientifico (Vegetti Finzi, Bianchi e Recalcati),
abbiamo scelto di indagare le possibili vie di conciliazione tra pensiero scientifico e pensiero umanistico e che ci vede
partner con un’associazione di genitori.
Per la scelta di Vecchioni ci eravamo fidati dell’Università di Pavia, dove il professore dal 2006 detiene la
cattedra di “Forme di Poesia in musica” nel corso di laurea magistrale dell'interfacoltà di Comunicazione
Interculturale e Multimediale e anche dell’Accademia della Crusca, dove nel 2013 aveva tenuto un
intervento molto apprezzato e che alcuni di noi avevano anche direttamente ascoltato. Insomma, nulla
faceva sospettare che Vecchioni avrebbe usato quei toni e che soprattutto non avrebbe affrontato per nulla
il tema per il quale era stato invitato.
Quel pomeriggio è stato per me - e per tutti i rappresentanti del Cidi presenti - estremamente sofferto,
considerato anche che il pubblico stesso era molto diviso tra chi contestava e chi sosteneva Vecchioni e che
la manifestazione non riguardava soltanto il Cidi (il master è organizzato da sei anni e il Cidi è entrato come
partner lo scorso anno). Mi sono chiesta più volte se era il caso di sospendere l’incontro, e ho interrogato
subito l’accompagnatore di Vecchioni, esprimendo i miei dubbi sulla lucidità del professore e domandando
se fosse nelle condizioni di sostenere l’incontro. Mi è stato garantito che era lucidissimo e nel pieno
possesso delle sue facoltà mentali. Insomma, il rischio era che se lo avessimo zittito sarebbe stata vissuta e
propagandata come una censura indebita dei Siciliani omertosi e/o permalosi, con il triplo di esposizione
mediatica rispetto a quella che abbiamo vissuto, nostro malgrado, in queste tre settimane. Peraltro,
effettivamente, non solo i giornali, ma tantissimi tra i presenti, fra i quali molti di voi, colleghi del Cidi, si
sono sentiti rappresentati da Vecchioni e sono rimasti ben oltre la conclusione dell’incontro per salutarlo e
ringraziarlo, come risulta anche dalle domande scritte che ho conservato.
Probabilmente la delusione maggiore è stata dunque la mia, perché oltre alle due ore spese lì come voi, ho
sottratto ore al sonno, alla famiglia e al mio lavoro nei sei mesi precedenti il 3 dicembre, per scrivere mail e
fare interminabili conversazioni telefoniche col manager del professore, che ogni volta cambiava
programmi e mi avanzava le richieste più diverse. Una di queste avrebbe probabilmente dovuto metterci in
allarme: quella di farlo venire con ben due accompagnatori, richiesta a cui non potevamo naturalmente
acconsentire poiché, come ho dovuto spiegare, noi non riceviamo alcun finanziamento pubblico, ma
riusciamo a organizzare questo evento solo per la fiducia che i nostri iscritti ripongono in noi pagando la
quota che ci consente di sostenere in parte le spese. Ecco, la cosa che mi ha fatto più male è il pensiero che
questa fiducia potesse incrinarsi e che la credibilità del Cidi, costruita nel silenzio in decenni di fatica e
lavoro gratuiti da parte di tanti, potesse essere intaccata dall’uscita estemporanea di Vecchioni.
La vostra comprensione, il vostro affetto e il vostro sostegno hanno fugato ogni mio timore e ripagato ogni
mio grande dispiacere e delusione. Di questo vi ringrazio ancora e vi assicuro che il Cidi continuerà a
proporre eventi formativi di alta qualità, come il corso sulla Media Education appena concluso (che ci avete
chiesto di replicare) o i prossimi seminari col prof. De Masi, Bettini, Galimberti, Ianes…
Parimenti continueremo anche nel nostro sforzo attuale, che è quello di tenere la nostra Sicilia (Educare
Oggi si tiene anche a Ragusa) nel circuito culturale italiano da cui per tante ragioni, geografiche ma
soprattutto politiche, viene esclusa (si pensi ai vari prestigiosi Festival di cui è disseminata l’Italia e che da
noi non riescono mai ad attecchire). Nella certezza che un insegnante è per prima cosa “un intellettuale in
azione”1, che di Cultura oltre che di Formazione pedagogica e didattica ha sempre più bisogno.
Nel nostro cammino ci saranno ancora una volta preziosi i vostri suggerimenti, le vostre mail, i vostri
feedback sempre espressi in modo costruttivo e pacato. Di questo stile, che è quello del Cidi, vi ringraziamo
ancora calorosamente.
Un Natale gioioso e un buon 2016 di cuore.
Palermo, 24 dicembre 2015
1
Secondo la felice definizione di Alain Goussot ed Emanuela Annaloro.
Valentina Chinnici