Guida - Le Strade dei Parchi

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Guida - Le Strade dei Parchi
Itinerario del Lazio etrusco
Da Capranica a Vetralla
Da Capranica Scalo, al primo bivio sulla destra si svolta in
direzione Vejano. Oltre i binari del treno, la stradina serpeggia
piacevolmente tra lembi di bosco, prati, fossi. Dopo alcuni
piccoli stagni, seguendo una segnalazione sulla destra si prende
a seguire una sterrata che conduce in breve alla sorgente di
Acqua Forte. Quella che vi sgorga è acqua ferruginosa e
leggermente frizzante, utilizzata per le proprietà terapeutiche.
Tornati sull’asfalto, pochi chilometri più avanti si raggiungono
Vejano e la statale Claudia-Braccianese. Di fondazione etrusca,
denominato dai romani Vicus Vejanus, il paese sarebbe stato
fondato dai profughi di Veio distrutta da Roma nel 396 a.C. In
ogni caso il recente ritrovamento di alcune ceramiche della
media e recente età del Bronzo nel borgo attesta la frequentazione
del sito sin dal XVII secolo a.C. Oggi il paese, che durante
l’ultima guerra mondiale subì un violento bombardamento, ha
una struttura urbanistica in parte moderna e in parte medievale.
Palazzi e torri testimoniano dei passaggi di proprietà delle diverse
famiglie nobili nel corso dei secoli, dagli Anguillara ai Della
Rovere, dagli Orsini agli Altieri. All'ingresso del vecchio borgo
sorge la Cappella gentilizia dei Santacroce, progettata da Antonio
da Sangallo il Giovane (1483-1546), architetto dei Farnese:
all'interno sono i sepolcri di alcuni membri del casato, cui è
pure intitolata la Rocca o Castello, struttura cinquecentesca a
tre torrioni circolari accorpati all'edificio centrale a pianta
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Itinerario del Lazio etrusco
Capranica Vetralla
triangolare, forse fatta erigere a fine Quattrocento da papa
Alessandro VI. All'età romana imperiale, invece, appartiene una
grandiosa villa in località Fontiloro. Dalla statale una deviazione
porta in poco tempo a Barbarano Romano. Il paese sorge su
un pianoro tufaceo di forma triangolare, protetto per due lati
dal torrente Biedano e da un suo affluente, per il terzo da
imponenti mura d’età medievale. L’ingresso è per la maestosa
Porta Romana, un tempo dotata di ponte levatoio. In epoca
romana passava di qui il tracciato della via Clodia, in parte
riportato alla luce negli anni Ottanta. Tra vicoli e piazze da
vedere c’è il Museo archeologico, che espone reperti in buona
parte provenienti dalla vicina necropoli di San Giuliano, come
il corredo della tomba Cima con vasi attici a figure nere di
provenienza greca. Ed è proprio la necropoli il maggior motivo
di interesse, il cuore del parco naturale regionale di Marturanum.
La necropoli di S.Giuliano
Secondo gli archeologi, nessuna necropoli etrusca conosciuta
presenta una varietà e ricchezza di tipi sepolcrali come San
Giuliano. Risalente ai secoli VI-VII a.C., sorge sui fianchi
di una rupe tufacea occupata da un insediamento stabile già
durante il Villanoviano recente (alla fine dell’VIII secolo a.C.).
Ma è durante il VI secolo a.C. che la città di Marturanum
conobbe il massimo splendore, favorita dalla sua posizione
naturalmente fortificata sulla via che da Cerveteri conduceva
a Orvieto, fino a diventare l’avamposto della potente Tarquinia
verso Roma. Tagliando il pianoro subito oltre la staccionata,
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Itinerario del Lazio etrusco
Capranica Vetralla
dove sorge anche la piccola chiesa medievale di San Giuliano
anch’essa in tufo, si giunge ad un punto panoramico affacciato
sul sottostante vallone. Qui le prime tombe visitabili, bellissime,
sono il Tumulo del Caiolo e le tombe cosiddette dei Carri e
dei Letti. Poi seguendo il sentiero che scende nel vallone
s’incontrano via via le altre, a partire dalle tombe dette
Palazzine, senza mancare di osservare il solitario ambiente del
fosso che scorre tra felci e sotto le chiome degli alberi.
Una tabella segnala la tomba più monumentale, quella della
Regina, con la facciata alta dieci metri, mentre la non lontana
tomba del Cervo presenta sopra una gradinata laterale una
singolare scultura a bassorilievo: rappresenta la lotta tra un
cervo e un lupo ed è stata scelta dal parco come logo stilizzato
dell’area protetta.
Tornati all’ingresso del paese, si trova il Museo naturalistico del
parco con attiguo centro visite. Al bivio poco più avanti, in
corrispondenza del cimitero, viene poi segnalata una necropoli
etrusca: è appunto quella di San Giuliano, per raggiungere la
quale occorre percorrere la strada per alcuni chilometri arrivando
alla segnalata area del Caiolo. Si tratta di un’area attrezzata dal
parco con parcheggio e panchine, fontana, gabbiotto in legno
che funziona da punto informativo. Da qui a piedi si effettua la
visita alla straordinaria necropoli, con decine di tombe disseminate
sul bordo del pianoro e sui fianchi della sottostante forra.
Dopo il Caiolo si riprende la strada asfaltata verso sinistra, ed
in breve si è ad un bivio dove andando a destra raggiungiamo
Vetralla, anzi prima la sua frazione Pietrara dov’è un bellissimo
querceto attrezzato con aree picnic.
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The Itinerary of Etruscan Lazio
From Capranica to Vetralla
From Capranica Scalo, at the first intersection on the right, turn in the direction
of Vejano. On the other side of the railway tracks, the road winds pleasantly through
patches of woods, meadows, streams. After you go past some small ponds and following
the signs, turn right on a dirt road which in a short time reaches the Acqua Forte
spring. The water of this spring is ferruginous and slightly sparkling and is used for
its therapeutic properties. When you get back onto the paved asphalt road, just a few
kilometers ahead you reach Vejano and the Claudia-Braccianese state highway.
Vejano was probably founded by the Etruscans when the refugees from Veio settled
there when Veio was destroyed by Rome in 396 B.C. The Romans called it Vicus
Vejanus. Vejano was heavily bombed during World War II and it is now partially
modern and partially medieval. Noble buildings and towers bear witness to the
handing down of ownership among the various noble families over the centuries, from
the Anguillara family to the Della Rovere family to the Orsini family to the Altieri
family. From the state highway take a turnoff that brings you in a short time to
Barbarano Romano. The city rises on a triangular shaped tufaceous plateau which
is protected on two sides by the Biedano stream and one of its tributaries. On the
third side it is protected by its imposing medieval walls. You enter the town through
its majestic gate, Porta Romana, which at one time had a drawbridge. During
Roman times Via Clodia passed through here and in the 1980’s part of the paving
was discovered. While walking along the streets and squares you can see the Museo
Archeologico which displays finds mostly from the nearby necropolis of San Giuliano
such as the tomb furnishings of the Cima tomb with black-figured Attic vases of Greek
origin. The necropolis is the main point of interest in the heart of Marturanum
nature park. When you return to the town entrance, you can find the nature museum
of the park with its adjacent visitor center. Just a short distance ahead at an intersection
near the cemetery there is a sign for an Etruscan necropolis. This is the San Giuliano
necropolis and you have to drive along the road for several kilometers until you reach
the marked area of Caiolo. Caiolo is a park that has a parking lot, benches, a
fountain, and a little wooden building used as an information center. From this
point you have to walk to see the extraordinary necropolis with dozens of tombs
scattered along the plateau and along the edges of the gorge below. From Caiolo get
back onto the paved road and go left and in a short time you will reach an intersection
where you turn right to reach Vetralla. Actually, first you reach the village of Pietrara
where there is a beautiful oak grove equipped with a picnic area.
tombe etrusche della Necropoli di San Giuliano
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Il parco naturale di Marturanum
I
stituita dalla Regione Lazio nel 1984,
l’area protetta si estende per 1240 ettari
nella parte più meridionale del viterbese
nel territorio dei Comuni di Barbarano
Romano e Blera. L’origine del territorio è
prevalentemente vulcanica, incontrandosi
qui i tufi emessi dall’antico apparato vicano
con le argille e i calcari marnosi (dai geologi
questa roccia è definita flysch) del
comprensorio dei monti della Tolfa. Il settore più settentrionale
del parco è caratterizzato da profondi valloni scavati nel tufo
dal fiume Biedano e dai suoi affluenti. E’ il regno della vegetazione
igrofila, e comunque di piante caratteristiche dei climi umidi
e freschi come nocciolo, pioppo bianco e nero, salice, ontano.
Nel sottobosco abbondano le ortiche, il farfaraccio, 1'edera ma
soprattutto le felci: dalla lingua cervina allo Scolopendrium, alla
bella Osmunda regalis, appartengono a specie numerose e
colonizzano tanto le sponde dei fossi che l’apertura delle tombe
etrusche. Più a meridione si trova invece un’ampia zona collinare,
che degrada verso il corso del torrente Vesca, affluente del
Mignone. Qui la migliore insolazione e i calcari marnosi e
argillosi sono alla base di paesaggi ben differenti, cioè ampi
pascoli cespugliati utilizzati dal bestiame brado e caratteristici
della campagna maremmana. S’incontrano querce come il leccio,
la roverella, il cerro con un sottobosco fitto e intricato dov’è
frequente la presenza di specie come l’agrifoglio, lo stracciabrache,
il lentisco e, nelle radure e ai margini delle macchie, orchidee
selvatiche in buona varietà.
Il popolamento animale non è più ricco come un tempo, ma
rimane abbastanza diversificato. Tra i mammiferi, non è difficile
rinvenire i segni di presenza dell’istrice, del tasso, dell’ormai
ubiquitario cinghiale: si tratta di volta in volta di aculei, peli,
feci, impronte nel terreno umido. Specie ancora più delicate e
dunque utilizzate come indicatori ecologici sono anfibi quali la
salamandrina dagli occhiali oppure crostacei come granchi e
gamberi di fiume. Nelle zone aperte lo scenario mura radicalmente.
I campi sono l’habitat ideale di passeriformi sempre più rari
come la calandra, o delle più comuni allodola e cappellaccia,
mentre tra i rapaci si possono osservare albanelle minori, il
biancone, il nibbio reale. Cervone e testuggine comune sono
tra i rettili censiti, ma è senz’altro più facile l’osservazione della
volpe, oggi il mammifero predatore più diffuso del Lazio.
particolare del tufo rosso a scorie nere della Necropoli di San Giuliano
Marturanum nature park
The Marturanum protected area is spread over 1240 hectares in the southernmost
part of the Viterbo province. The northernmost part of the park has deep valleys
hollowed out of the tuff by the Biedano stream and its tributaries. The undergrowth
of the woods is covered with nettles, butter-burr, and ivy but above all with ferns.
Further south there is a large hilly area which slopes down to the Vesca stream,
a tributary of the Mignone River. Here the nature of the landscape is very different
because it receives better sunlight and rests on calcium carbonate muds and
argillaceous limestone. There are large pasture areas with shrubs, characteristic
of the Maremma countryside, which are used by the free-range cattle.
There aren’t as many animals in this area as there were in the past but there is
still a rather large number of species. Among the mammals, it’s not unusual to
see signs of porcupines, badgers, and the ubiquitous boar. Species which are more
delicate and are environmental indicators are amphibians such as the spectacled
salamander or crustaceans such as river crabs and crayfish.
In the open areas, the fields are the ideal habitat for Passeriformes which are ever
more rare such as the calandra lark or the more common skylark and crested lark
whereas among birds of prey you can see short-toed eagles, Montagu’s harrier, and
red kite. The most common reptiles found are the tortoise and the four-lined snake
but it is certainly easier to see a fox than these animals since the fox is the most
widespread predator in Lazio.
Informazioni utili Useful information
TRATTO
CAPRANICA - VETRALLA
Parco regionale Marturanum
Sede del Parco / Park offices
Piazza G. Marconi 21, Barbarano Romano (VT)
Tel. 0761 414601 - www.parchilazio.it, www.parks.it
BARBARANO
Albergo Ristorante Marturanum Viale IV Novembre, 2 - Tel 0761 414368
Agriturismo “Dimensione Avventura”
Loc. La Fontanaccia - Tel. 328 4787388 - 338 4023923
Bar Trattoria La Pacchiana Tel. 0761 414633 - Fax 0761 414349
BLERA
Agriturismo “Etrusca Country” - Loc. Civitella Cesi
Tel. 0761 415022 - www.etruscacountry.com
Bed & Breakfast “Il Portale” - Vicolo del Pavone 7
Tel. 0761 479388
CAPRANICA
Bed & Breakfast “Il Profeta” - Loc. Vico Matrino
Tel. 0761 678865 - www.ilprofeta.biz
Bed & Breakfast “Al Casale Giallo” - Via Campo Spinella
Tel. 0761 660480 - www.anbba.it/alcasale/giallo
Bed & Breakfast “Il Quadrone” - Strada Quadrone snc
Tel. 0761 669875 - www.ilquadrone.com
Camping Natura - Via Romeo Tacchi
Tel. 0761 612347 - www.camping-natura.com
Prodotti tipici / Local products
Carne di bovino maremmano
Manifestazioni, feste e sagre / Events, festival and fairs
17 gennaio: Sant’Antonio Abate
Pasqua: Processione del Cristo Morto
Prima domenica di maggio: “Attozzata”, pranzo in campagna
a base di ricotta fresca e pane
17 giugno: Corpus Domini, con Infiorata per le vie del paese
8/9/10 settembre: Natività della Madonna
4 dicembre: festa di Santa Barbara, patrona di Barbarano
Parco regionale Marturanum
Ricettività e ristorazione / Accomodation and restaurants
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