comunicato stampa
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Django Reinhardt E’ stato figura complessa, affascinante, per molti versi emblematica nella sua breve vita: di cultura manouche e semianalfabeta, il chitarrista ha saputo far evolvere le note tzigane nel più brillante “swing” jazzistico, con centinaia di incisioni importanti, e riconoscimenti in tutto il mondo. Una evoluzione stilistica che è arrivata a prefigurare il be-bop, la musica dell’avanguardia nera nata negli anni Quaranta. Mario Maccaferri Centese di nascita, apprendista liutaio e chitarrista (finché un incidente gli fece perdere la mano destra) inizia la progettazione e lo sviluppo di questa straordinaria chitarra attorno agli anni ’20: periodo durante il quale firma un accordo con la Selmer. Seppur mostrando anche esternamente caratteristiche innovative, il segreto del perfetto bilanciamento sonoro e dell’incredibile volume che riusciva a produrre sono da ricercarsi al suo interno. Infatti Maccaferri aveva progettato una camera del suono (soundbox) che incanalando l’aria mossa dalle vibrazioni prodotte dalla cassa arcuata, ne aumentava l’espansione verso l’esterno. Se i legni usati per la costruzione erano i classici abete e palissandro, rivoluzionarie erano invece le meccaniche e il ponte che permetteva una regolazione fine dell’intonazione e dell’action. Stringology Roberto G. Colombo, guitar Alfredo Ferrario, clarinet Egidio Colombo, tenor guitar Aldo Zunino, double bass Il progetto nasce dall’idea di ripercorrere la storia del jazz classico attraverso l’interpretazione di brani composti dai chitarristi più significativi del periodo prebellico. Un chitarrista «is something more than just a robot plunking on a gadget to keep the rhythm going», scrisse Charlie Christian su Down Beat del dicembre 1939. I musicisti evocati tramite quest’inusuale repertorio, infatti, non furono solo strumentisti (e la maggior parte solisti) di valore assoluto ma anche sorprendenti compositori. Stringology intende dunque proporre una sorta di “riabilitazione” della chitarra, quale strumento pienamente compartecipe all’evoluzione del jazz e tuttavia spesso trascurato dalla critica specializzata. Roberto G. Colombo ha suonato con Bob Wilber, Kenny Davern, Scott Hamilton, Ralph Sutton, Bucky Pizzarelli, Dan Barrett, George Masso, Sammy Price, Louis Nelson, Ben Riley, Lee Konitz, Tom Baker, Evan Christopher, Gianni Basso, Marcello Rosa, Gil Cuppini e altri noti nomi del jazz, partecipando a numerosi festivals internazionali, tra cui quelli di Edimburgo, Kobe, Osaka, Marciac, Praga, Samois-sur-Seine, Lugano, Ascona, S. Marino, Roma, Ivrea, Verona, oltre all’International Jazz Festival At Sea e Umbria Jazz. Nel 1996 è stato premiato come miglior musicista dell’anno al festival di Breda (Olanda). Recentemente ha inciso l’apprezzatissimo CD Traveling con il Summit Reunion di Wilber e Davern. Alfredo Ferrario suona regolarmente con il “Carlo Bagnoli Born to Swing 4tet", la "Ticinum Jazz Band", il proprio quintetto "Benny rides again" (con Andrea Dulbecco, Rossano Sportiello, Luciano Milanese e Stefano Bagnoli) e varie formazioni con altri prestigiosi colleghi come Giampaolo Casati, Piero Leveratto, Riccardo Fioravanti, Marco Ratti, Riccardo Zegna, Danilo Moccia, Bruno Longhi, Hengel Gualdi, Paolo Tomelleri. Ha partecipato a numerosi festivals sparsi in tutto il mondo, tra i quali vale la pena di citare quelli di Sacramento, Parigi, Barcellona e diversi altri in Finlandia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Svezia e Giappone. Egidio Colombo, leader e arrangiatore del Banjo Clan, è anche co-fondatore e animatore della Genova Jazz Band (con la quale nel 1979 ha effettuato una memorabile tournée nell’ex-URSS) e del Louisiana Jazz Club di Genova. Ha partecipato a moltissimi festivals internazionali in Italia e all’estero, suonando e incidendo con nomi storici del jazz tradizionale quali, tra gli altri, Bobby Hackett, Bill Coleman, Albert Nicholas, Bud Freeman, Eddie Miller. Aldo Zunino nel 1992 ha vinto il premio AICS JAZZ ed ha intrapreso l’attività didattica alla scuola del Louisiana Jazz Club e alla Scuola Jazz Quarto. Ha partecipato ai festivals di Leverkusen, Ivrea, Le Mans, Fano, Lugano, Monteroduni, Umbria Jazz e molti altri. Tra le sue innumerevoli collaborazioni sono da segnalare quelle con Basso, D’Andrea, Rava, P. Tonolo, Giammarco, Cerri, De Piscopo, Benny Golson, Art Farmer, Jimmy Cobb, Tommy Flanagan, Joe Chambers, Gary Bartz, Sweets Edison, Clark Terry, Ben Riley, Kenny Burrell, Cedar Walton, Clifford Jordan, Nat Adderley, Jerry Bergonzi, Buddy De Franco, Archie Shepp. Dal 1995 è membro stabile dei gruppi di Steve Grossman e della Bansigu Big Band.