Donna Onorina.FH11
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Donna Onorina.FH11
SOCIETÀ A cura di Donna Onorina * Un Natale al Top ci risiamo! Dopo un anno di quiete, ricomincia la corsa alla vetrina più bella, al presepe più originale, allalberello più ornato. Ma noi no, care amiche! Non possiamo conformarci alla massa di femmine shoppingere che si riversano nei centri commerciali della provincia, neanche fossero i magazzini Harrods di Londra! Noi siamo donne vere! Guardiamo con distanza questo ragù di gente, patita dellacquisto allultimo...euro. Nella mia vita ho assistito a scene prenatalizie davvero pietose: la zi-commara che compra la parure tutto oro giallo alla nipote appena battezzata; la nonna cha acquista un intero corredo indo-cinese (rigorosamente spacciato per prezioso corredo fatto a mano), per la nipotina ancora beata nella pancia della madre; la prozia che sceglie, entusiasta e stupefatta, il set Thun, dallangioletto mini a quello ultra-maxi, che la nipotina farà accidentalmente cadere prima che le tocchi spolverare. E il problema reale è che anche sotto questi regali di Natale serpeggia quellidea perversa di sottomissione che fin dalla culla ci costringono ad accettare: Tu, femminuccia della famiglia, tu agghindata per farti notare da qualcun altro, tu angioletto della casa. Ma, mentre qualcuno decide di regalare addirittura una bambola sexy seduta sul water, noi nobildonne prendiamo atto e sullesempio di Lady Camilla contestiamo lo shopping natalizio appunto del di tutto di più e ci limitiamo a comprare quello che possa rivalutare il caro, vecchio presepe. Ma, per carità, vecchio nel senso che lo cominciò la mia trisavola, poi fu abbandonato per un certo periodo ed ora ritorna in veste adeguata. Oggi ci vuole il presepe con la Madonna e San Giuseppe da collezione, Gesù Bambino con il vestitino in pizzo Cantù e, possibilmente, con un braccialetto doro vero, la stella cometa ad un prezzo proprio alle stelle e bue e asinello. I Re magi e i pastorelli sono rimasti ancora per questanno parcheggiati sullo scaffale del negozio, perché anche con un mutuo non ce lho fatta ad acquistarli! pugliasalute Si perché quando si tratta di piccoli mutui per la casa e la famiglia devo farli io, quando si tratta di grosse cifre il mutuo lo fa il marito, lui è un manager e di fidi in banca ne ha più dei guerrieri di Re Artù! Tutti intorno alla sua scrivania rotonda, da capogiro, che non basteranno due generazioni a smaltirne gli interessi! Decisamente non sono un bellesempio e non mi stancherò di dire alle donne: vi prego, non imitateli sti pezzi di manager maschi. E non perché noi donne non siamo capaci di fare il manager, come dicono loro: secondo loro la donna al comando sarebbe impulsiva, irrazionale, incosciente. Per dirla in breve, incapace! Incapace a noi? A noi che, quando lo vogliamo -e lo possiamo- rivoltiamo il mondo come fosse un calzino! Loro dicono che noi possiamo solo rammendarlo il calzino e intanto ci interrompono la carriera piazzandoci un soffitto basso e invisibile proprio sopra la poltrona. Ma io, donna Onorina, devo restituire onore (altrimenti a cosa servirebbe il mio nome?) a voi, mie amiche. Propongo, dunque, una nuova professione, nuova e antica al tempo stesso: la padrona di casa. Equilibrata, giusta, preparata e professionale. E sfido non luomo, geloso della propria posizione, ma voi donne. Bruciate le pezze e buttate i detersivi, caricatevi di potere perché, con donna Onorina in prima linea, il soffitto maschilista non si spolvera, si distrugge! Perciò ora voglio fare un appello a tutte le donne in carriera (o come si dice oggi, scimmiottando linglese le top manager), a tutte quelle donne che vorrebbero stare ai piani alti. - sei - dicembre 2007 Non lo sapete che chi troppo in alto sale, cade sovente etc.. etc. A parte che letichetta in carriera non ve la toglie più nessuno e, anche quando sarete arrivate starete sempre sul punto di partire! E poi con tutto quello che vi combineranno strada facendo amici colleghi e rivali vi accorgerete che limpresa non vale la spesa. Ai tempi della mia gioventù chi stava veramente al top era la padrona di casa, che comandava veramente su tutto serve, figli e mariti compresi! Era lei che aveva le chiavi della dispensa e si sa che, quando è la fame che comanda, lubbidienza è viscerale, nel senso che arriva da dentro la pancia, e ti fa dire subito si o no quando te lo ordinano. Ben vestita e con i gioielli di famiglia, la donna aveva in mano non solo la proprietà e la dote, con la quale ricattava in continuazione lattività sessuale del marito, ma era larbitro assoluto del tempo libero, vacanze e feste comandate comprese. Invece la donna manager è vittima e succube del suo lavoro; non può concedersi ferie se no le fanno le scarpe; non può nemmeno consolarsi con dolci e ragù altrimenti non può più indossare il tailleur, simbolo riconosciuto del suo successo; non decide le vacanze perché in anticipo non può programmare niente e deve accontentarsi di andare a trovare la famiglia nel weekend; non può partecipare -per esempioa tutti quei bei preparativi che durano dal giorno dei Morti a Natale, e godersi le feste di fine anno. Ieri tutto semplice e chiaro, tutto come da tradizione, tutto con le ricette collaudate di generazione in generazione, ognuno al proprio posto, e persino le sorprese prescritte e programmate (oggi lo fa solo Antonella Clerici al Treno dei desideri e Maria De Filippi a Cè posta per te). Oggi ti assillano e ti dannano la vita, o ti lasciano sola. Arriva Natale e puoi solo mandare qualche mail di auguri, e sul pugliasalute calendario il tempo corre sempre u g u a l e . Vo l e t e mettere quando di questi tempi si cominciava a prenotare in campagna il maiale e il tacchino più grosso per le feste, si preparavano lelenco degli invitati, labito della festa, i regali sorpresa, la lettera dei buoni propositi sotto il piatto, i giochi collettivi. Niente I-pod e telefonini in giro, niente sms ed mms assillanti in tutta la casa ma, da per tutto se mai, vassoi pieni di pettole e cartellate, di struffoli e purcedduzzi, di fichi secchi e liquore di alloro (già pronto per soccorrerti nelle abbuffate). Ah!!! Quella era la vita! e quale potere nelle mani di una signora, una padrona di casa! Prima: tutto il mondo legato a lei che dominava, oggi: la manager legata al mondo che la domina e tiranneggia. E che farà per questo Natale? Non farà in tempo a far niente, nemmeno a partecipare alla sfilata di moda per rifarsi il guardaroba; non avrà più il posto sulla crociera dei Carabi; allultimo spettacolo teatrale e alla festa aziendale arriverà stanchissima e annoiata; i figli non saprà più dove sono perché lultima volta che lhanno cercata lei stava dal suo analista; il marito con lultima fidanzata o sempre più spesso col suo personal trainer; i genitori in una casa di riposo; i vicini di casa non li ha mai visti; la parrocchia di famiglia per la Messa di Natale non sa qual è (è vero che ha fatto delle donazioni ma non sa a quale chiesa e poi sono tutte molto decentrate rispetto a casa sua); andare in centro sarà impossibile per il traffico, le luci e il frastuono di tanti provinciali che vanno in giro a far compere, insomma andrà a finire che si farà recapitare uninsalatona già pronta dalla rosticceria e, sprofondata davanti a un camino acceso, inseguirà da sola le fiamme del caminetto, perché tanto lei qualcosa da inseguire la deve sempre avere!!! un invito a lasciar perdere e a crogiolarsi nelle buone cose di pessimo gusto di una volta, come diceva il poeta Guido Gozzano (cosa che credo non abbia mai mandato nessuno in analisi e psicoterapia!), a coccolarsi figli, marito e genitori, suoceri compresi e a farsi una gran bella mangiata che comincia allantipasto e finisce ai dolci nostrani (fatevi dare le ricette e fateli, sono semplicissimi) con il maggior numero possibile di amici e parenti, e per una volta al diavolo le diete! Per smaltirle cè sempre il giro dei presepi, e perciò Buon Natale a tutti, ma soprattutto alle padrone di casa. - sette - * La cognata dicembre 2007