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512 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com “LA PRIMAVERA EGIZIANA” Cronologia degli avvenimenti 12 luglio 2013 a cura di Renato Brunetta CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 2 Domenica, 30 giugno: Ad un anno dall’insediamento alla presidenza dell’Egitto, Mohamed Morsi è considerato da parte del popolo egiziano la causa principale della crisi nel paese; Manifestanti, riversatisi per le strade del Cairo, assaltano ed incendiano la sede del partito Libertà e Giustizia (meglio noto come partito dei Fratelli Musulmani) al quale appartiene il presidente Morsi. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 3 Fonti dell’opposizione stimano che sono circa 17 milioni le persone scese in strada a manifestare contro il presidente egiziano, ma non mancano i sostenitori di Mohamed Morsi riuniti davanti alla moschea di Rabaa el Adwayea al Cairo; I Salafiti (una corrente dell’Islam politico più radicale) che in un primo luogo hanno contribuito alla vittoria elettorale di Morsi, prendono le distanze; Il presidente Morsi annuncia che non cederà; il suo portavoce ribadisce che non ci saranno concessioni. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 4 Lunedì, 1 luglio: Il movimento popolare Tamarod (che significa ribelle), lanciano un ultimatum al presidente stabilendo il 2 luglio 2013 come limite temporale entro il quale Mohamed Morsi si dovrebbe dimettere. In caso contrario, minacciano una campagna di disobbedienza civile; 4 ministri rassegnano le dimissioni dal governo; Le Forze Armate, invece, danno come ultimatum a tutte le forze politiche un giorno in più, il 3 luglio 2013, per soddisfare le richieste del popolo minacciando di applicare una “road map”, ovvero un piano d’intervento messo a punto per gestire la fase di transizione con misure attuate direttamente dalle Forze Armate. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 5 Martedì, 2 luglio: Il presidente Morsi respinge l’ultimatum del 3 luglio 2013 lanciato dall’esercito; Il ministro degli Esteri Mohamed Kamel Amr rassegna le sue dimissioni (sale così a 5 il numero di ministri che hanno rimesso il proprio mandato); Il Fronte di Salvezza Nazionale, la principale formazione politica che raggruppa le opposizioni egiziane, annuncia che non sosterrà un “golpe militare”. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 6 Il partito egiziano al-Nour, partito salafita e seconda formazione politica dopo il partito Libertà e Giustizia (espressione dei Fratelli Musulmani), rimane ufficialmente neutrale ma chiede al presidente Morsi di istituire elezioni presidenziali anticipate per evitare una “guerra civile”. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 7 Mercoledì, 3 Luglio: l leader dell’opposizione, Mohamed el Baradei, incontra il capo delle Forze Armate egiziane, il generale Abdel Fattah el Sissi, per discutere sulla “road map” che l’esercito presenterebbe una volta scaduto l’ultimatum; Il partito Jamaa al-Islamiya, gruppo islamico salafita, chiede a Mohamed Morsi di indire elezioni anticipate, richiesta analoga a quella avanzata il giorno precedente dal partito al-Nour; Morsi respinge l’ultimatum dei militari, proponendo invece la formazione di un “governo di larga coalizione”. L’esercito risponde mettendo il presidente agli arresti domiciliari. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 8 Scade l’ultimatum al presidente. I Fratelli Musulmani dichiarano via social network che “i carri armati si stanno muovendo nelle strade” dando luogo ad un “vero e proprio colpo di stato militare” in Egitto; Le forze di sicurezza impongono un divieto di espatrio per Mohamed Morsi ed altri esponenti della Fratellanza; Il piano dei militari comprenderebbe nuove elezioni presidenziali, la sospensione della nuova Costituzione e lo scioglimento del Parlamento. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 9 La posizione degli USA: il presidente americano, Barack Obama, si è detto molto preoccupato per la situazione in Egitto ed ha sollecitato una soluzione politica; Il presidente Morsi viene raggiunto da un comunicato ufficiale da parte dei militari secondo il quale, dalle ore 19 del 3 luglio 2013, sarebbe stato destituito; In un discorso trasmesso in diretta tv la sera, il generale Abdel Fatah al Sisi, annuncia il contenuto della “road map” sostenuta anche dal partito al-Nour, isolando ulteriormente i Fratelli Musulmani. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 10 La Costituzione egiziana viene sospesa e il Presidente della Suprema Corte Costituzionale, Adli Mansour, viene nominato Presidente ad interim, con l’incarico di adottare “dichiarazioni costituzionali” durante il periodo di transizione; Viene diffusa anche la notizia relativa alle elezioni presidenziali anticipate e alla formazione di un governo tecnico, la cui data sarà determinata dal governo provvisorio. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 11 Giovedì, 4 Luglio: Il Presidente della Suprema Corte Costituzionale, Adli Mansour, giura come Presidente ad interim; Secondo il quotidiano Al Ahram, Le Forze Armate egiziane dichiarano che “non permetteranno a nessuno di insultare o provocare membri della corrente islamica”; Unione Europea e Nato invitano l’Egitto a una transizione democratica in tempi brevi. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 12 La Turchia annuncia che la destituzione da parte dell’esercito del Presidente egiziano, Mohamed Morsi, è “inaccettabile”, e condannano il “colpo di stato militare” in Egitto; Il Qatar, principale referente politico e finanziario dei Fratelli Musulmani, dichiara che “rispetta la volontà e le decisioni del popolo” e “sosterrà qualsiasi governo voluto dal popolo egiziano”. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 13 Venerdì, 5 luglio: L’esercito lancia un appello alla riconciliazione; Il paese si prepara alle manifestazioni “pacifiche” antigolpe dei sostenitori di Mohamed Morsi che denunciano la destituzione dell’ex-Presidente e l’ondata di arresti dei dirigenti dei Fratelli Musulmani. La giornata viene cosi chiamata Friday of Rejection (Venerdì di dissenso); Il bilancio delle vittime dopo la destituzione di Mohamed Morsi è severo, si contano almeno 52 vittime tra i manifestanti. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 14 Sabato, 6 luglio: La nomina a Primo Ministro ad interim di Mohamed el Baradei, leader del Fronte di opposizione, con l’incarico ricevuto dal Presidente ad interim di formare il governo di transizione, viene annunciata ufficialmente per poi essere respinta durante la notte a causa della forte opposizione del partito al-Nour che minaccia di abbandonare il processo politico gestito dall’Esercito. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 15 Lunedì, 8 luglio: Decine di manifestanti pro-Morsi vengono uccisi e feriti dall’esercito davanti alla sede della Guardia repubblicana, dove si pensa sia detenuto il Presidente deposto, Mohamed Morsi; Il Presidente ad interim, Adli Mansour, ordina un’inchiesta indipendente sul massacro. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 16 In risposta alla strage, il partito al-Nour si ritira dalla trattativa per la nomina di un primo ministro e di un governo di transizione; Nonostante le versioni sul massacro siano contrastanti è evidente che l’Egitto è sull'orlo della guerra civile. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 17 La scala e la natura del massacro intensifica ulteriormente il distacco tra i sostenitori di Mohamed Morsi e l’opposizione; Diminuisce la possibilità che i suoi alleati all’interno del partito possano essere persuasi a ritornare nel processo politico che ora vedono come illegittimo; La strage provoca un dibattito feroce su quanto il governo ad interim guidato dai militari si stia muovendo verso oppure lontano dalla democrazia. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 18 Martedì, 9 luglio: Il Presidente ad interim, Adli Mansour, nomina l’ex vicepremier egiziano e Ministro delle Finanze, Hazem elBeblawi, nel ruolo di Premier di un governo di transizione e l’ex numero uno dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) e leader delle forze liberali egiziane, Mohamed El Baradei, nel ruolo di Vicepresidente con delega alle relazioni internazionali. CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI 19 Il Presidente ad interim, inoltre, introduce per decreto la costituzione temporanea, che delinea le tappe del periodo di transizione fino a nuove elezioni anticipate, che dovrebbero svolgersi entro la fine del 2014; I Fratelli Musulmani respingono la costituzione temporanea e l’offerta di ministeri del neo premier Hazem el-Beblawi.