Lettera da San Paolo Cooperazione per lo Sviluppo: Istruzione è

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Lettera da San Paolo Cooperazione per lo Sviluppo: Istruzione è
ACS
MINISTERO DELL’EDUCAZIONE
UFFICIO STAMPA per le COMUNICAZIONI SOCIALI
Lettera da San Paolo
Cooperazione per lo Sviluppo:
Istruzione è sinonimo di Investimento
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L’Istruzione diventa un fattore strategico per il
consolidamento del progetto Nazione e per un nuovo
modello di sviluppo che possa far coesistere crescita
economica sostenuta, stabilità economica e giustizia
sociale.
Istruzione è sinonimo d’investimento, non di spesa.
Nei paesi in via di sviluppo, quando esistono dei livelli
di istruzione estremamente bassi, questi provocano
dei veri e propri “imbottigliamenti” strutturali,
impedendo di conseguenza l’aggregazione sociale,
l’eliminazione delle disuguaglianze fra la popolazione
e la competitività di una nazione. Nelle società postindustriali caratterizzate da economie intensive nel
campo dell’informazione e della tecnologia, gli
investimenti nel settore dell’Istruzione aumentano i
livelli globali d’efficienza economica attraverso
espansioni di produttività ottenuti grazie alla maggior
qualificazione professionale del fattore lavoro. Gli
Investimenti nel settore dell’Istruzione producono un
maggior ritorno economico rispetto ai prestiti o agli
aiuti economici concessi dal governo o dagli organismi
internazionali.
Dall’altro lato, l’Istruzione ha un’importanza umanistica
propria che va oltre il suo calcolo economico:
Istruzione significa inserimento sociale, essere
coscienti della condizione di cittadino e sinonimo di
libertà
Per la realizzazione di un progetto educativo che sia
un punto di riferimento per una strategia di
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8.
affermazione dei paesi in via di sviluppo nello scenario
internazionale, grazie soprattutto alla ricerca e allo
sviluppo della scienza, diventa necessario individuare
metodi nuovi e creativi di finanziamento, costruendo
meccanismi innovativi basati sulla trasformazione del
debito estero in investimenti nel settore dell’Istruzione.
Questo concetto, unito ad uno spirito di collaborazione
fra i paesi creditori e debitori, può fare in modo che
una parte considerevole del debito estero generi
risorse da investire nel settore dell’Istruzione e possa
aprire uno spazio importante nella cooperazione
internazionale, producendo in questo modo aumenti di
capitale politico e sociale per tutti gli interessati, senza
nessun tipo di confronto ideologico.
Tutto questo è già stato confermato dalle prime
esperienze compiute trasformando una parte del
debito estero in investimenti nel settore dell’istruzione
(debt for education swap) durante il decennio 1990,
nel contesto delle possibilità ammesse dal Club di
Parigi, cosí come dal recente movimento sul piano
multilaterale disposto dai paesi iberoamericani
Il “Patto iberoamericano per l’Istruzione”, nato su
iniziativa della OEI, favorevole all’unificazione di sforzi
comuni all’interno l’UNESCO, della OEA e del
Mercosul, ha come obbiettivo l’adozione di
meccanismi finanziari innovativi che possano produrre
risorse aggiuntive per la spesa relativa all’Istruzione,
tenendo sempre come riferimento l’avviamento del
progetto “Obbiettivi del Millennio” e del programma
“Istruzione per tutti”.
Nel contesto di queste vedute vogliamo proporre una
Collaborazione per lo Sviluppo fra creditori e
debitori, che non si occupi soltanto dei paesi poveri e
particolarmente indebitati ma che prenda in
considerazione anche le nazioni a reddito medio che
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svolgono un ruolo locale importante, come ad esempio
il Brasile, l’Argentina e il Messico, i quali hanno
bisogno di un supporto aggiuntivo per quanto riguarda
le risorse inerenti al settore dell’Istruzione.
9. I meccanismi di debt for education swap devono
basarsi sui seguenti principi:
I.
Adesione volontaria dei creditori ed assoluto
rispetto dei contratti;
II. Sovranità nel settore dell’istruzione – i programmi
di trasformazione del debito estero in investimenti
devono rispettare le priorità del sistema
educativo del paese debitore senza voler imporre
nuove condizioni;
III. Sostentamento finanziario, tecnico, giuridico ed
istituzionale;
IV. Monitoramento da parte dei creditori, debitori,
beneficiari ed organismi multilaterali;
V. Idoneità concessa tanto ai paesi poveri quanto a
quelli con reddito medio;
VI. Complementarietà: le risorse amministrate
saranno aggiuntive – e non sostitutive – alle
previsioni di spesa per il settore dell’istruzione
10. Per rendere possibile la trasformazione del debito
estero in investimenti nel settore dell’Istruzione, è
fondamentale che vi sia una comunicazione
interministeriale che renda possibile la presentazione
e l’insediamento dei progetti del Governo, cosí come
la ricerca di un nuovo accordo nell’ambito educativo,
finanziario e produttivo.
11. Queste di seguito sono le possibili eventualità di
scambio e trasformazione del debito estero con
investimenti nel settore dell’Istruzione:
I.
Soppressione della rata di pagamento del debito
estero ufficiale bilaterale in cambio dell’impegno
d’investimento nel settore dell’istruzione;
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II.
III.
Acquisto di titoli del debito estero da parte delle
ONGs o di altre società, le quali assumono la
figura di Creditori del Governo, che a sua volta si
impegna a pagare con l’esecuzione di progetti
nell’ambito educativo e dell’istruzione, tramite
accordo reciproco;
Operazione triangolare che coinvolge due paesi
debitori e un paese creditore, il quale accetta di
annullare una parte del debito estero di uno dei
paesi debitori tramite un’attività di cooperazione
nel settore educativo a favore dell’altro.
12. Le organizzazioni invitano i Governi creditori (Club di
Parigi), gli organismi multilaterali, l’opinione pubblica
nazionale e internazionale, i rappresentanti della
società civile, le imprese, le ONGs e i circoli
accademici ad allargare il dibattito in questione e a
costruire insieme nuovi meccanismi innovativi per la
trasformazione del debito estero in investimenti nel
settore dell’Istruzione.
Seminario su Istruzione e Investimento: Trasformazione del
Debito in cambio di Sviluppo.
San Paolo, 28 giugno 2005