I tessuti
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I tessuti
I tessuti Le diverse qualità dei tessuti hanno un doppio compito: da un lato proteggere il corpo umano dalle influenze negative provenienti dalle condizioni ambientali, dall’altro, attraverso l’abbigliamento, consente di adornarsi. Il vestito crea un involucro fisico intorno al nostro corpo. Dal punto di vista fisiologico esso adempie ai seguenti compiti: - protegge il corpo dagli sbalzi di temperatura, provenienti dall’esterno, e dai conseguenti danni; - assorbe l’umidità eliminata dalla pelle; - assicura sufficienti possibilità di aerazione e di respirazione delle pelle. Il compito della pelle E’ un organo fondamentale per la regolazione della temperatura corporea. Il calore eccessivo deve essere ceduto rapidamente. Nel caso di una temperatura troppo bassa occorre invece provvedere all’innalzamento rapido della temperatura. L’abbassamento dell’eccessivo calore si ottiene soprattutto attraverso la sudorazione. A questo riguardo è importante sia le materie prime come tali, che il modo con cui esse vengono elaborate, modo o sistema che può alterare la materia prima naturale “buona” in partenza e renderla inadatta ai fini dell’abbigliamento. Considerando l’origine delle materie prime per l’abbigliamento distinguiamo le fibre naturali da quelle sintetiche; le fibre di origine animale, vegetale, minerale da quelle sintetico-artificiali. LANA La struttura del pelo di lana La lana, come tutti i peli di origine animale, è una fibra proteica. La proteina della lana, come quello del capello umano, si chiama cheratina. La fibra tessile della lana è costituita unicamente di cellule. Il centro della fibra è ricoperta esternamente da scaglie sovrapposte come tegole. Al centro della fibra ci sono delle cellule a forma di fuso, che appaiono come dei sigari. L’interno della fibra è costituito da due metà che si intrecciano come un cavo a due fili. Queste due metà si comportano in modo diverso rispetto all’umidità, dato che una si gonfia più dell’altra. Questa struttura del pelo della lana consente un arricciamento ottimale e la possibilità di trattenere stabilmente una grande quantità di aria che di conseguenza si riscalda. Le singole cellule a scaglia della fibra sono circondate da una pellicola sottile. Questa pellicola ha la facoltà di lasciare penetrare l’umidità nella fibra sottoforma di vapore acqueo. L’acqua come tale viene invece respinta dalla fibra della lana. La fibra della lana è quindi tanto igroscopica, quanto idrofuga, nel senso che trattiene l’umidità sottoforma di vapore e respinge l’acqua. Per la sua struttura e soprattutto per il suo arricciamento, la fibra di lana è in grado di trattenere molta aria nel suo tessuto. Ad esempio un filo pettinato, compatto e molto ritorto, contiene il 40% di lana e il 60% di aria. Quest’aria da un lato garantisce un forte isolamento termico, dall’altra una penetrazione adeguata dell’aria attraverso la fibra. La lana, quanto è asciutta, può assorbire umidità fino ad un terzo del proprio peso e senza che venga percepita come umida. Quando l’ambiente è secco, l’umidità viene di nuovo ceduta ed in modo corrispondentemente adeguato. E’ per questo che la lana assume una funzione straordinariamente importante: assorbe il sudore eliminato da chi la indossa e lo elimina a sua volta al momento opportuno dosandolo. Inoltre, la lana impedisce l’entrata delle gocce d’acqua provenienti dall’esterno e le lascia scivolare via. Caratteristico dei diversi tipi di lana è lo strato di scaglie che ricopre il nucleo del pelo come tegole o come corteccia di palma. Quando la lana infeltrisce, per trattamento troppo caldo o troppo freddo alquanto improvviso, avviene che queste scaglie si aggancino. Abbiamo già accennato che la lana è costituita principalmente da proteine. Gli elementi costruttori di tutte le proteine, le sostanze fondamentali per tutto ciò che vive, sono gli aminoacidi: Essi hanno una reazione acida e una basica, cioè possono legarsi sia agli acidi che alle basi. Per questo la lana si può tingere così bene, sia con coloranti acidi, sia con quelli basici. Questa struttura chimica consente alla lana anche la possibilità di assorbire le escrezioni della pelle umana. Esse vengono fissate e portate verso l’esterno. Degli esperimenti hanno dimostrato che il sudore eliminato può avere un effetto tossico. Ebbene, attraverso la lana, ciò che è stato eliminato, viene fissato chimicamente, cioè reso non dannoso. Essa ostacola insomma il pericoloso avvelenamento di ritorno, che è invece possibile soprattutto con le fibre sintetiche. La lana risponde pienamente alle esigenze di ottenere una stoffa adatta all’abbigliamento, soprattutto in prossimità della pelle: essa protegge da una temperatura ambientale eccessiva non congeniale al corpo ( non soltanto contro il freddo, ma in modo altrettanto straordinario contro il caldo); rende possibile la migliore aerazione della superficie corporea; assorbe non solo l’umidità prodotta dal corpo, ma anche le sostanze tossiche ed in particolare i cattivi odori. SETA Dal bozzolo, l’involucro protettore della crisalide del baco da seta, di circa 3 mila metri di lunghezza del filo si possono utilizzare per la lavorazione tessile soltanto dai 500 ai 900 metri. Generalmente i fili di diversi bozzoli vengono riuniti in un filo di seta più forte già a partire dal primo bagno d’acqua in cui sono immersi. La seta è una fibra proteica molto reattiva, molto delicata rispetto al sapone, è invece estremamente resistente all’azione degli acidi: E’ particolarmente resistente allo strappo e in questo viene superata soltanto da alcune fibre sintetiche ( seta per paracadute). Analogamente alla lana, anche la seta, nonostante la sua sottigliezza, è straordinariamente isolante; può assorbire l’umidità fino a quasi un terzo del proprio peso Oggi si ricorre ai raggi laser per l’allevamento dei bachi da seta, affinché crescano più rapidamente e la seta possa a sua volta prodursi più rapidamente. COTONE Considerate dal punto di vista biologico le fibre del cotone sono analoghe alle strutture a ombrello per volare del dente di leone, che si fa portare, con l’aiuto del vento, il più lontano possibile. I peli dei semi, lunghi fino a 5 cm., sono costituiti, per l’85-90%, da pura cellulosa. Come negli alberi, la sezione della fibra mostra degli strati di accrescimento. Gli spazi che si trovano tra questi strati sono degli straordinari immagazinatori d’acqua. Questo è il segreto per cui la biancheria di cotone è così piacevole da portare. L’umidità corporea viene assorbita dal tessuto e la pelle è avvolta da una zona climatica attiva e propizia. Le capsule del cotone per la raccolta dei semi, giungono a maturazione in momenti diversi, la raccolta a mano è ancor oggi il metodo migliore per avere soltanto delle fibre di cotone completamente mature e di maggior pregio. Oggi si lavora con dei veleni (cianìdi: a scopo defogliante), che fanno cadere le foglie dai cespugli di cotone, per poi poter completare meccanicamente la raccolta. I tessuti di cotone sono spesso popolati da numerosi batteri e germi che si allontanano soltanto attraverso il lavaggio caldo. A questo si aggiunge il fatto che il tessuto in cotone si lascia assalire facilmente da funghi e spore; da questi provengono le macchie. Il cotone é resistente a qualunque trattamento con l’acqua. Si può lavare a caldo, bollire e centrifugare senza danno. E’ anche al riparo dalle tarme, perciò non ha bisogno di nessun particolare trattamento. Da Ulrich Rosch e Traute Nierth L’Abbigliamento Infantile Naturacultura Ed.