Edizioni L`Informatore Agrario - portale macchine agricole

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Edizioni L’Informatore Agrario
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© 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.
FRESCHI DI VERNICE
AutoCommand:
controllo totale
di Mario Chiericati
N
ew Holland non nasconde il suo legame con il
passato, anzi ne fa motivo d’orgoglio e di vanto,
forte anche dei 90 anni di attività
della Fiat nel mondo della meccanizzazione agricola.
Per tenere vive le proprie radici non
sceglie a caso Pinerolo, ridente città piemontese non lontana dal confi ne francese, quale sede di presentazione del nuovo trattore a varia-
Il T7000 Cvt utilizza
la trasmissione
tutta New Holland,
rinnova l’elettronica
e la gestione
del cambio
a variazione continua
e dell’idraulica
zione continua T7000 Autocommand, anche se, ricordiamolo per
chi ha la memoria corta, il vero debutto in società è avvenuto all’ultimo Sima di Parigi (22-26 febbraio).
Tornando a Pinerolo, le sue campagne furono teatro delle prove del
primo prototipo Fiat, nel 1916, e
con 93 anni di distanza si potrebbe
defi nire questo “test drive”, svoltosi a fi ne settembre, un ritorno alle
origini.
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Tutto parte dal CommandGrip (1) che regola velocità e direzione, quest’ultima selezionata anche mediante
i pulsanti dedicati (2). L’operatore imposta fino a 3 velocità target con la rotella (3) e può passare
a una più veloce o lenta (4) o richiamare quella più vicina durante la marcia (5). Dietro il CommandGrip
la leva dell’acceleratore (6) imposta il regime del motore, mentre il suo carico è regolato dalla rotella a lato
del bracciolo (7), dove è possibile variare la sensibilità, o aggressività, dell’acceleratore con i pulsanti a Led (8).
Il controllo del sollevatore (posizione e velocità) si ottiene con il “mouse” centrale (9), mentre il joystick più
piccolo (10) attiva i distributori, messi in flottante dalle leve colorate (11). Le manovre a fine campo possono
essere eseguite in automatico (12), mentre la consolle a lato prevede due memorie di regime motore (13).
Tornando sul CommandGrip, sono collocati i controlli di due distributori (14), della posizione del sollevatore (15)
e dell’attivazione della guida automatica Intellisteer (16). Nella consolle a fianco si trovano ulteriori comandi
per i distributori (17) e per la doppia trazione e il bloccaggio del differenziale (18). I pulsanti collocati
sotto il bracciolo (foto a destra) sono dei potenziometri per la regolazione fine dei distributori (temporizzazione
e flusso) e del sollevatore (altezza limite e velocità discesa)
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La famiglia dei
T7000
AutoCommand
MOTORE
Di tipo Fpt Nef, common rail, da 6 cilindri, 4
valvole, Euro III, 6.728 cm³ di cilindrata. Le
potenze nominali, a 2.200 giri/min, si dipartono dai 167 CV (123 kW) del T7030, ai 182
CV (134 kW) del T7040, ai 197 CV (145 kW)
del T7050, ai 213 CV (157 kW) del T7060,
fino ai 225 CV (167 kW) del T7070; quelle massime, ottenute tramite power boost, si
elencano dai 215 CV (158 kW) del più “debole” T7030, ai 224 CV (165 kW) del T7040, ai
234 CV (172 kW) del T7050, ai 244 CV (179
kW) del T7060, fino ai 251 CV (187 kW) del
più potente T7070. Le coppie sono rispettivamente di 874, 938, 965, 984 e 1.025 Nm.
Prodotto a Basildon (Regno Unito), il T7000 AutoCommand è già disponibile ed è ideato
per le operazioni di trasporto, per le lavorazioni pesanti o in abbinamento con una falciatrice
o una big baler. Il suo peso si aggira sui 7.700 kg, con una massa ammissibile massima
di 13.000 kg
Cosa accomuna l’Autocommand
con il Cvx Puma della Case o il Cvt
della Steyr, entrambi prodotti sotto
l’ombrello del gruppo Cnh? Tutto
se parliamo di meccanica, niente
sotto l’aspetto del sistema di controllo della trasmissione. Ci tengono a sottolinearlo i tecnici del ramo
agricolo di casa Fiat, che dedicano
un bel po’ di tempo a spiegare le
peculiarità del bracciolo Sidewinder II, dove ritroviamo collegata la
leva Command Grip, evoluzione di
quella applicata sulle trincia FR e
ideata per il controllo della direzione e della velocità di marcia. Ad
ogni movimento effettuato, la leva
ritorna al centro se rilasciata (così
non avviene per Case e Steyr), e per
avanzare è sufficiente spingere in
avanti la leva. La velocità dipende
dall’intensità e dal tempo di spinta
in avanti della leva, che se tirata indietro rallenta la macchina. Per chi
fa confusione quando cambia la direzione di marcia attivando l’inversore (che nell’AutoCommand avviene o dal volante o dalla leva stessa),
il CommandGrip segue l’istinto
umano, quindi, fi nché siete in retromarcia e vi trovate girati di schiena,
non state sbagliando se tirate all’indietro la leva per accelerare o la
spingete in avanti se frenate.
Per regolare velocità...
Ma non è solo una questione di leva. Sul CommandGrip potete sbizzarrirvi a selezionare varie funzioni con i pulsanti offerti, però attenzione, la fretta fa diventare i gattini ciechi, quindi procediamo con
calma. Un primo distinguo è dato
dai colori, arancione o nero: il primo è dedicato a tutto ciò che riguarda la trasmissione, il secondo
all’idraulica.
Sulla parte sinistra del CommandGrip i pulsanti arancioni prevedono
la scelta della direzione e della velocità target, quest’ultima può essere memorizzata fi no a tre valori,
tutti selezionabili da appositi comandi. Per attivare le funzioni offerte da un eventuale sistema GPS,
che deve essere per forza a marchio
New Holland, un comando garantisce l’avvio della guida automatica.
TRASMISSIONE
Cambio a variazione continua, con velocità
massima ottenibile di 40 km/ora a 1.450 giri/min e minima di 30 m/ora.
IMPIANTO
Per tutti i cinque modelli la portata è di 120
L/min, estendibile a 150 L/min con la pompa
MegaFlow a richiesta. La capacità del sollevatore posteriore è di 8.647 kg (a richiesta di
10.463 kg), anteriore di 3.785 kg.
...e idraulica
New Holland ha voluto esaudire
quelle che sono le richieste di ogni
trattorista: avere sollevatore e distributori tutti a portata di mano. Dal
CommandGrip i relativi comandi
permettono di controllare il sollevatore posteriore oltre a mandata e ritorno di due distributori idraulici.
Grazie al joystick multifunzione a lato del CommandGrip, fi no a quattro
distributori posteriori e altrettanti
ventrali finiscono sotto le grinfie dell’operatore, che non dovrà pertanto
distogliere la mano destra dal bracciolo. Dietro al CommandGrip un
apposito pulsante permette di mettere in flottante il quinto distributore, mentre gli altri quattro posteriori
vengono messi in flottante con le apposite leve colorate. Insomma tutti i
120 L/min di portata offerta (che diventano 150 L/min con la pompa
MegaFlow a richiesta) sono facilmente ripartiti, e il tutto viene visualizzato dal nuovo terminal touch
screen IntelliView, ora giunto alla
sua terza versione.
Come funziona la Cvt
tutta New Holland
Non ci limitiamo a descrivere il solo controllo delle operazioni, quindi
giusto per dare uno sguardo alla
trasmissione, l’AutoCommand è la
Cvt tutta “made in New Holland”,
IDRAULICO
PRESA
DI POTENZA
La pdp posteriore è offerta di serie con il doppio regime di 1.000 giri/min e di 1.000 giri/
min “Economy”, con trasmissione diretta dal
motore, a regime di rispettivamente 1.893
giri/min e 1.563 giri/min. A richiesta sono disponibili una pdp posteriore da 1.000 e 540
giri/min, a regime di rispettivamente 1.893
giri/min e 1.563 giri/min e una pdp anteriore
da 1.000 giri/min, azionata dall’albero motore mediante frizione in bagno d’olio.
PREZZO
Modello
T7030
T7040
T7050
T7060
T7070
Potenza
nominale
(CV/kW) (1)
167/123
182/134
197/145
213/157
225/167
Prezzo
(euro) (2)
117.375
124.319
130.716
137.466
142.755
(1) Espressa secondo la normativa ECE R 120.
(2) Prezzi Iva esclusa.
di seconda generazione e prodotta
nello stabilimento belga di Anversa. Capace di offrire la coppia massima a 1.450 giri/min, con velocità
massima di 40 km/ora e una minima di 30 m/ora, combina, come
ogni trasmissione a variazione continua che si rispetti, una componente idraulica e una meccanica,
quest’ultima che consta di 4 rap-
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Tutto sta nel controllo
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Grazie al sistema Active StopStart, il T7000
rimane fermo in pendenza senza dover
spingere il pedale del freno
L’assale anteriore sospeso Terraglide II active viene offerto a richiesta. In alto il martinetto
per attutire le vibrazioni
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La cabina è ammortizzata, perciò ritroviamo
questi coni in gomma che attenuano il rollio
eccessivo
porti, con ciascuna un punto di
massima efficienza.
Solo le prove ci forniranno i dati di
resa di potenza, per ora ci limitiamo
a riferire quanto esposto dal costruttore.
La modalità di guida non si accontenta della sola modalità automatica, dove l’operatore regola la velocità mediante la leva o il pedale, mentre il regime motore è impostato automaticamente. A scelta è possibile infatti selezionare le velocità target con il pulsante “Cruise-control”, oppure manualmente, come
fosse un power-shift, si imposta il
regime di giri del motore con il pedale o la leva dell’acceleratore e tramite il CommandGrip si gestiscono
i rapporti di trasmissione.
Un motore affidabile
Per la prima volta il motore lo releghiamo in fondo, ma di certo non è il
Sono fino a 5 i distributori posteriori, asserviti da una pompa con portata di 120 L/min,
a richiesta di 150 L/min grazie alla pompa MegaFlow. Sempre a richiesta sono disponibili fino
a 4 distributori ventrali. Il sollevatore posteriore ha una capacità di 8.647 kg, di 10.463 kg
a richiesta
meno importante. Il collaudato Nef,
a iniezione elettronica common rail,
turbo con intercooler, da 6 cilindri,
6.700 cm3 di cilindrata, tutto Fiat
Powertrain, sviluppa potenze nominali da 167 CV (123 kW), per il T7030
fi no a 225 CV (167 kW) per il nuovo
arrivato T7070, che offre peraltro
una massima potenza da 251 CV
(185 kW) con il power boost.
Cvt o power-shift?
Completano l’opera un sistema di
frenatura che abbina freno motore,
freno elettronico di parcheggio Epb
e sistema Active StopStart, ideale
per l’arresto in pendenza senza dover premere il freno.
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Insomma T7000 power-shift o AutoCommand? L’amletico dubbio
giallo-blu si traduce in 8.500 euro
di differenza ma che, a detta di
New Holland, li valgono tutti con
alle spalle 15.000 ore di prove, oltre
300 pareri offerti da terzisti e professionisti e 4 distinti centri di progettazione per la valutazione dei
risultati.
Per chi ha poca dimestichezza con
i numeri, non resta che provarlo, e
farsi così il proprio “test drive” per
valutare l’effettiva semplicità di
guida e di controllo.
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Mario Chiericati
[email protected]