Mondo Solidale Etiopia, milioni i malati di povertà Lotta a

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Mondo Solidale Etiopia, milioni i malati di povertà Lotta a
Etiopia, milioni i malati di povertà Lotta a malaria e tubercolosi - Repubblica.it
Mondo Solidale
Etiopia, milioni i malati di povertà
Lotta a malaria e tubercolosi
Dal 9 al 12 novembre la comunità scientifica internazionale si è data appuntamento ad Addis Abeba e Makallè per presentare le esperienze sulle patologie
infettive e dermatologiche. L'incontro organizzato dall'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti
di VALERIA PINI
MAKALLE' - E' una strage lontana, silenziosa. Le chiamano negleted diseases, malattie
dimenticate. Sono la malaria, la tubercolosi, le gastroenteriti infantili e l'aids. In
Occidente alcune di queste patologie fanno parte del passato, ma nei paesi poveri
uccidono migliaia di persone. Basta pensare che ogni anno oltre cinque milioni di
bambini, uomini e donne muoiono perché si ammalano di malaria o di aids; mentre la
tubercolosi è letale per 1,7 milioni di persone e 9 milioni vengono contagiate. Dal 9 al 12
novembre la comunità scientifica internazionale si è data appuntamento in Etiopia per
presentare le esperienze sulle malattie infettive e dermatologiche e affrontare il tema
dell'accesso ai servizi sanitari per le popolazioni più povere. Il IV Congresso
internazionale "Dermatological care for all. Awarness and responsability", organizzato
dall'Inmpp 1 (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della
povertà), in collaborazione con: Il Tigray health bureau, si terrà in Ethiopia, ad Addis Abeba e a Makallè.
Popolazioni senza acqua. Lo scopo è migliorare le capacità diagnostiche e terapeutiche degli operatori sanitari in Tigray e
diffondere la cultura necessaria per combattere malaria, tubercolosi, la filariasi e gastroenteriti infantili. Molte patologie si
sviluppano anche perché parte delle popolazioni povere non hanno accesso all'acqua potabile e questo porta inevitabilmente al
diffusione delle neglected diseases. "Sono malattie quasi dimenticate in Occidente, ma che stanno ritornando con il turismo e gli
spostamenti massicci di milioni di persone. L'ultimo covo di meningite, ad esempio, è stato individuato alla Mecca - spiega Aldo
Morrone, direttore dell'Inmp - . Spesso ne fanno le spese le popolazioni più povere, dove si vive senza acqua potabile. In Africa,
c'è un'emergenza. Serve tecnologia a basso costo, come, ad esempio, le siringhe monouso, le analisi veloci del sangue o il rapid
diagnostic test per la malaria per aiutare i paesi in via di sviluppo. In Ethiopia, ad esempio, abbiamo insegnato a 10.000
agricoltori il test per la diagnosi rapida".
La potenza della malaria. Solo nel Tigray, nel distretto di Almata, la malaria ha una potenza devastatrice, molto più violenta
dell'infezione da hiv-aids. Una delle cause di questa emergenza è legata alla raccolta di acqua piovana che i contadini sono
costretti ad usare per irrigare i terreni e quindi sfamarsi. Il destino per tutti è quello di ammalarsi di malaria o morire di fame.
Molto diffusa anche la tubercolosi, sempre più pericolosa per la nascita di ceppi farmaco-resistenti. Solo in Etiopia ci sono 50
mila nuovi casi all'anno e centinaia di pazienti morti in attesa di cure.
Due milioni di piccole vittime. E poi ci sono le malattie che mettono a rischio soprattutto la vita di molti bambini. "Ogni anno nel
mondo ci sono due milioni di bimbi sotto i cinque anni che perdono la vita perché colpiti da diarrea infantile - dice Morrone - . Ma
basterebbe poco per salvarli e su questo vorremmo lanciare una campagna. Per curarli basta un poco di sale, zucchero e acqua
potabile. Per questo lanciamo un appello alla comunità internazionale. Per una sanità efficiente basta poco".
Nel Paese nessun centro oncologico. Sono passati 20 anni da quando Aldo Morrone è andato in Africa la prima volta per
aiutare la popolazione nella cura della lebbra. "Proprio a Makallè in Ethiopia, siamo riusciti a crerare un ospedale con 450 posti.
Nella struttura lavorano 80 persone. E poi a marzo è nato il Centro materno infantile di Adi Gat, dove in pochi mesi sono nati già
800 bambini". L'ospedale di Makellè è un punto di riferimento per la cura delle malattie. "In Ethiopia ci sono 82 milioni di abitanti ha aggiunto Morrone - e in tutto il Paese non c'è neanche un centro oncologico. Le persone vengono in ospedale, sanno che
possono essere curate gratuitamente. Prescriviamo gli esami essenziali, senza sprechi".
(05 novembre 2010)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INDICE DEI LINK
1. Inmpp — http://www.inmp.it/
http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2010/11/05/news/etiopia-8783742/
11/11/2010