Chablis Vaillon 2014 My Tasting mag 2016

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Chablis Vaillon 2014 My Tasting mag 2016
My Tasting
Un raccoglitore di appunti di degustazione... ma solo per i vini che ho avuto modo di "sentire" con la dovuta calma
1 maggio 2016
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Mi sono iscritto per il fascino irresistibile della Borgogna... e ancora una volta mi ha conquistato.
Mi sono iscritto perché le degustazioni del Falco non sono mai banali... e così é stato.
Mi sono iscritto sapendo che, se i vini dichiarati erano 10, sicuramente ce ne sarebbero stati stati quasi il doppio...
e ne abbiamo sentiti 18.
Mi sono iscritto pensando di trovarmi davanti nel bicchiere un bianco intenso,
potente, caldo, accogliente, e invece...
Invece mi sono trovato davanti all'eleganza delicata dei bianchi di Corton.
Vini quasi sussurrati, di cui ho realmente capito la ferma grandezza solo nei giorni
seguenti, quando istante dopo istante, ho visto che i ricordi di ogni annata, invece
di affievolirsi, diventavano sempre più distinti e nitidi.
10 vini... ognuno espressione diversa del proprio millesimo, mediante un singolo profumo dominante, posto in
modo unico, sfacciatamente e prepotentemente in primo piano, diventando il protagonista.
Un profumo diverso, a scandire una primavera meno fresca, un'estate più calda, una vendemmia ritardata,
un autunno caldo, mille altre variabili... testimoniano la trasparenza di un domaine che lascia alla natura la
possibilità di dettare, anno per anno, come un vino, un Grand Cru di Borgogna, debba essere.
Per ognuno dei vini, nell'ordine in cui ci sono stati proposti e che ci verrà svelato solo alla fine, non più di
2 parole:
2004 – sapidità e calore
2007 – fragranza ed equilibrio
2006 – balsamicità rinfrescante
2012 – pasticceria e tostatura
2010 – completezza raffinata
2013 – burrosità scomposta
2011 – pepata esoticità
2008 – affascinante trasfigurazione
2005 – tramonto autunnale
1999 – fragranza senza tempo
Ma prima e dopo, anche tanti altri vini...
Serata dedicata completamente allo Chardonnay, a cominciare da quello della Cantina di Bolzano, il loro base,
solo acciaio, usato per avvinare i bicchiere, e perché no, anche la bocca.
Abbiamo iniziato con 2 Champagne, diametralmente opposti, il Brut 1er Cru di Pascal Doquet, dalla
pura intensità, che neppure un leggero difetto di naso é riuscita a mascherare, insieme all'Extra Brut “Les
Perriéres” di Ulysse Collin dalla leggiadra freschezza.
Sono seguite le altre due declinazioni con cui lo Chardonnay, si racconta in Borgogna.
Il Meursault "Les Tessons" 2014 di Michel Bouzerau et Fils, delizioso sorso dalla mineralità mentolata, e lo
Chablis 1er Cru "Vaillon" 2014 del domaine Christian Moreau, autunnale e saporito.
Quale “ouverture” alla verticale, i 3 vertici geografici delle esposizioni di Corton, tradotti ovviamente in 3 diverse
espressioni di gusto e profumi, cominciando dal Dubreuil-Fontaine Pere et Fils, Corton-Charlemagne GC 2012,
fruttato, tropicale dall'aroma di libro antico.
Lo ha seguito l'Henri Boillot, Corton-Charlemagne GC 2014 profumato di pirite e dall'acidità nervosa, ma mi
davvero rimasto nel cuore il terzo del gruppo... il Corton-Charlemagne GC 2014 del Domaine Jacob, un calice
dal grande futuro, che sussurra storie intriganti, dalla chiusura di bocca cesellata da un grande artista.
Infine la verticale, servita a millesimo coperto, in ordine incognito, per poi dimostrarsi un'altalena avanti e indietro
nel tempo.
Dolce e previsto finale, con un TBA 2004 di Sepp Moser, balsamico e tartufato con aroma di marron glacé, ma
nella realtà ci si é salutati con una bollicina di rottura, il “Les Vignes De Vrigny” BdN 1er Cru di Egly-Ouriet,
dissetante ma esile.
Ad accompagnare la serata, i piatti dello Chef Pierluigi Vanzolini... “insalata di mare”, estiva e rinfrescante, e un
fantastico “tonno bianco con cus cus, verdure e pomodori alla menta” di consistenza e sapori appaganti.
Come accoglienza, una squisita Coppa “Antica Ardenga”, mentre per sostenerci fra così tanti vini Parmigiano
Vacche Rosse 34 mesi.
Di seguito gli appunti della serata, quasi riportati alla lettera:
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Domaine Michel Bouzerau et Fils - Meursault "Les Tessons" 2014
Naso di impatto... caramella agli agrumi, resina, smalto, ricordi sabbioso e salati di conchiglia
scheggiata. In bocca ha ingresso potente, rotondo, con buona distensione. Senza sapere il
millesimo é evidente che sia un vino giovane, per poi scoprire che l'annata é stata molto buona
in Borgogna. Gli serve solo il lavoro del tempo per variegarsi un po'. Una versione “leggera”
di Meursault, l'avrei battezzato come un bel 1er Cru di Chablis.
Domaine Christian Moreau - Chablis 1er Cru "Vaillon" 2014
Un bicchiere autunnale, dai ricordi nocciolati di legno, passaggio di fumo, in cui l'agrume vira verso il candito,
pungente di foglie di menta. Il sorso ha volume, lunghissimo, tuttavia con la vena di freschezza che serve. Da una
vigna di 72 anni, appena 7000m2, del lieu-dit originale “Vaillon”.
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Grande serata, il tempo é volato (quasi dai... )