La Lettura dell`icona CREDO NELLA FAMIGLIA Credo nella famiglia
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La Lettura dell`icona CREDO NELLA FAMIGLIA Credo nella famiglia
Pag. Pag. 2 dona alla protezione di Giuseppe. La Lettura dell’icona Il linguaggio dell’icona della Sacra Famiglia è, come tutte le icone, un linguaggio simbolico. Simbolo = segno esterno, concreto, visibile che rimanda, ad una realtà spirituale, invisibile; che esprime ciò che non si vede, ma che esiste ed è reale. Osserviamo il grande cerchio (simbolo di perfezione) che dalle mani dei tre personaggi giunge a completarsi nell’arco che racchiude l’intera icona. Al suo interno si coglie tutta l’armonia e la serenità dell’amore sponsale di Giuseppe e di Maria, reso saldo dalla presenza di Gesù in mezzo a loro. La mano di Giuseppe, appoggiata sopra la spalla di Maria, non parla di possesso, ma di delicatezza e protezione rispettosa. Il movimento del braccio di Giuseppe crea un nuovo cerchio che si completa risalendo nelle linee del manto della Vergine e mette in evidenza la figura del Figlio. Questo particolare ci rivela che Dio è presente nella famiglia umana per sostenerla e comunicarle il suo amore. La mano del Bambino è nella mano di Maria, mentre quella di Giuseppe la sfiora appena per indicare che solo Maria ha comunicato l’umanità a Gesù. Giuseppe è il custode di Gesù, non il vero padre. Il bianco della tunica di Gesù è l’origine della luce che illumina e dà significato alla famiglia cristiana. Il volto della Madre di Dio, carico di tenerezza e di serena confidenza, esprime la sua maternità divina, ma anche la sua femminilità: Maria è una donna, una creatura umana, contempla il Figlio mentre si abban- Le pieghe del manto di Maria, come quelle di Giuseppe, si dirigono verso il centro: Cristo; invitando l’osservatore a dirigere lo sguardo verso di Lui per ottenere riposo e pace in Lui. Il gruppo della sacra Famiglia in tutta la sua struttura forma una grande piramide. La base piramidale esprime la forza e la stabilità della famiglia costruita intorno a Cristo; la famiglia che ha LUI per fondamento si orienta sicura verso Dio, pienezza e culmine di ogni amore. Dio ha voluto fare della vita della famiglia un’immagine e un riflesso della sua stessa vita trinitaria nella quale circola costantemente l’amore. CREDO NELLA FAMIGLIA Credo nella famiglia, o Signore: quella che è uscita dal tuo disegno creativo, fondata sulla roccia dell’amore eterno e fecondo; tu l’hai scelta come tua dimora tra noi, tu l’hai voluta come culla della vita. Credo nella famiglia, o Signore: anche quando nella nostra casa entra l’ombra della croce, quando l’amore perde il fascino originario, quando tutto diventa arduo e pesante. Credo nella famiglia, o Signore: Pag. 3 come segno luminoso di speranza in mezzo alle crisi del tempo; come sorgente di amore e di vita, come contrappeso alle molte aggressioni di egoismo e di morte. Credo nella famiglia, o Signore: come la mia strada verso la piena realizzazione umana, come la mia chiamata alla santità, come la mia missione per trasformare il mondo a immagine del tuo Regno. Amen Enrico Masseroni ALLA LUCE DELLA PAROLA La Bibbia è popolata di famiglie, da generazioni, da storie di amore e di crisi familiari, fin dalla prima pagina, dove entra in scena la famiglia di Adama ed Eva, con il suo carico di violenza ma anche con la forza della vita che continua (Gen. 4), fino all’ultima pagina dove appaiono le nozze della Sposa e dell’Agnello (Ap. 21, 2-9). Le due case che Gesù descrive, costruite sulla roccia o sulla sabbia (Mt 7, 24-27), rappresentano tante situazioni familiari, create dalla libertà di quanti vi abitano. Il Papa ci invita ad entrare in una di queste case, guidati dal Salmista (128), attraverso un canto che ancora oggi si proclama nella liturgia nuziale: 1 Canto delle salite. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. 2 Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. 3 La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; Pag. 4 i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. 4 Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. 5 Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! 6 Possa tu vedere i figli dei tuoi figli! Pace su Israele! Tu e la tua sposa Varchiamo la soglia di questa casa serena, al centro troviamo la coppia “padre e madre” con tutta la loro storia d’amore. In loro si realizza quel disegno primordiale che Cristo stesso evoca con intensità: “Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina?” (Mt 19, 4). E riprende il mandato del libro della Genesi: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne” (Gen. 2, 24). I due capitoli iniziali della Genesi ci offrono la rappresentazione della coppia umana nella sua realtà fondamentale. In questo testo brillano alcune affermazioni decisive. Una citata sinteticamente da Gesù, afferma: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò” (Gen. 1, 27). Sorprendentemente “l’immagine di Dio” è proprio “la coppia maschio e femmina”. La “fecondità della coppia umana” è “immagine” viva e efficace, segno visibile del creatore. La coppia umana che ama e genera la vita è la vera “scultura vivente” capace di manifestare il Dio salvatore e creatore. In questa luce, “la relazione feconda della coppia” diventa un’immagine per scoprire e descrivere il mistero di Dio Trinità, Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito d’amore, che è comunione d’amore e la famiglia è il suo riflesso. Sono illuminati le parole di san Giovanni Paolo II: “Il nostro Dio, nel suo Pag. 5 ne tra Cristo e la Chiesa (Ef. 5, 21-33). Gesù, nella sua riflessione sul matrimonio, ci rimanda ad una pagina della Genesi, cap. 2. mistero più intimo, non è solitudine, bensì una famiglia, dato che ha in sé paternità, filiazione e l’essenza della famiglia che è amore”. Questo aspetto trinitario della coppia ha una nuova rappresentazione in san Palo quando l’Apostolo la mette in relazione con il mistero dell’unio- Il primo è l’inquietudine dell’uomo che cerca un aiuto che gli corrisponda (Gen. 18.20), capace di risolvere quella solitudine che lo disturba e che non è placata dalla vicinanza di tutto il creato. Eva è l’incontro con “un volto” un “tu” che riflette l’amore divino ed è “il primo dei beni, un aiuto adatto a lui e una colonna d’appoggio” . O anche, come esclamerà la sposa del Cantico dei Cantici in una stupenda professione d’amore e di donazione, nella reciprocità: “Il mio amato è mio e io sono sua … Io sono del mio amato e il mio amato è mio” (2, 16;6-3). Da questo incontro che guarisce la solitudine sorgono la generazione e la famiglia. Pag. 6 Il secondo dettaglio che possiamo rilevare è questo: Adamo, che è anche l’uomo di tutti i tempo e di tutte le regioni del nostro pianeta, insieme con sua moglie, dà origine ad una nuova famiglia, come ripete Gesù citando la Genesi: “Si unirà a sua moglie e i due saranno un’unica carne” (Mt 19, 5 – Gen. 2, 24). Il verbo “unirsi” nell’originale ebraico indica una stratta sintonia, un’adesione fisica ed interiore, fino al punto che si utilizza per descrivere l’unione con Dio: “A te si stringe l’anima mia” (Sal. 63, 9). Si evoca l’unione matrimoniale non solamente nella sua dimensione sessuale e corporea, ma anche nella sua donazione volontaria d’amore. Il frutto di questa unione è “diventare un’unica carne”, sia nell’abbraccio fisico sia nell’unione di due cuori e della vita e, forse, nel figlio che nascerà dai due, il quale porterà in sé, unendole sia geneticamente sia spiritualmente, le due carni. EDUCARE - L’ARTE CHE MODELLA IL CUORE “Educare” deriva dal latino “e-ducere”: estrarre e far fiorire semi dall’anima. Certo è che stupisce il fatto che due figure in tutti i sensi così lontane come Platone e Massimo d’Azeglio dicano al riguardo la stessa cosa. Paltone (380 a. C.) dichiarava: «L’impronta iniziale che uno riceve nell’educazione segna anche tutta la sua condotta successiva». A distanza di secoli Massimo d’Azeglio (1867), affermava che «tutti siamo d’una stoffa nella quale la prima piega non scompare mai più». C’è un’impronta che permane attraverso le varie tappe dell’esperienza personale. Pag. 7 Oggi la civiltà informatica sta generando una sorta di deriva per la quale la grandissima quantità di contenuti indiscriminatamente offerti ai ragazzi corrisponde una radicale mancanza di contenuti nel metodo, di educazione selettiva e quindi di capacità di critica. Montaigne (1588) non esitava a bollare l’impegno di certi educatori ad arredare solo la testa di conoscenze, ignorando il giudizio e la virtù, cioè una mente formata in modo tale da saper discernere bene e il male piuttosto che stipata di informazioni. Era già il pensare bene, che Pascal (1669) considerava come il principio della morale. Di questo c’è necessità particolare in tempi nei quali, come già diceva l’apostolo Paolo ai Corinti (I, 4,15) «avete anche diecimila pedagoghi ma non certo molti padri». In verità ai nostri giorni, anche i padri si sono dissolti nell’assenza. È perciò significativo che la Chiesa italiana ha adottato nuove vie destinate a delineare e costruire una “umanità nuova”, che risponda alla visione cristiana ma anche alla realtà culturale in cui siamo inseriti, un percorso dedicato proprio all’”educazione”, consapevole che con l’avvento della cultura digitale si stia assistendo a una nuova “condizione umana”. Essa non è soltanto un’estensione dei nostri organi di conoscenza e di comunicazione (telefono, televisore, computer, informazione in tempo reale e così via) ma è qualcosa di più radicale. Anche Galileo col telescopio credeva solo di estendere le capacità visive umane, ma alla fine ha creato una rivoluzione per la quale l’uomo non era più al centro dell’universo. Anche noi siamo immersi in un “creato” differente rispetto al “creato” tradizionale. In esso ci sono già molti “nativi digitali”, rispetto a quelli della generazione precedente che al massimo possono aspirare ad essere “migranti digitali”, incapaci di perdere l’antico “accento”. Pag. 8 Rimane sempre più difficile rigettare la nuova cultura, ma bisogna essere sensibili ed avere capacità critica per non diventare integrati totali in questo nuovo orizzonte. Le sfide epocali sono molte e l’impegno educativo talmente arduo da non poter più contare solo sulla famiglia, che pure è uno dei soggetti capitali per questo compito, né la scuola, né la comunità ecclesiale. È indispensabile una cooperazione di più soggetti coerenti sulle questioni fondamentali. Le sfide sono: la concezione della vita umana e la morte, la famiglia e la procreazione, le relazioni fra generazioni e l’eredità della tradizione, il rapporto con l’ambiente, l’uso e la distribuzione delle risorse, economia e finanza del lavoro e produzione, partecipazione attiva alla politica e i diritti civili (Laudato si’ di Papa Francesco), il relativismo individuale, il narcisismo, le culture giovanili, l’interculturalità, il trionfo dell’effimero e così via. Giustamente l’educare è definito un’arte e non una teoria. Va da un minimo, apparentemente esteriore, come l’ormai disprezzato galateo, che in realtà è specchio di uno stile di comportamento. De Amicis nel suo celebre e dimenticato Cuore affermava che “l’educazione d’un popolo si giudica dal contegno che egli tiene per la strada”. Ma la meta ultima è quella di giungere alla mente e al cuore, creando un “nuovo umanesimo” fondato in Gesù Cristo e capace di colloquiare con la cultura e la società contemporanee. Pag. 9 ESPERIENZE L’ultimo gesto d’amore della generosa Nella «È morta generosamente così come è vissuta: donando la vita per gli altri». Con queste parole i colleghi e gli studenti ricordano Nella Nicoloso, insegnante di religione di 45 anni, originaria di Belpasso, nella provincia di Catania, morta per la rottura di un aneurisma cerebrale il 2 novembre, a poco più di un mese dalla morte della madre. Non era sposata, non era mamma, ma ha generato tanti figli, perché la sua vita è stata un dono per i familiari, per la Chiesa, per la scuola, per gli alunni, gli ultimi quelli di un istituto tecnico industriale. Sempre gioviale e serena, anche nella morte ha espresso questo suo stile di servizio. «Tutti sapevano della sua volontà di donare gli organi – testimonia la collega Dolores – e non mancava mai di stimolare su questo tema delicato gli alunni e quanti conosceva nella varie iniziative». Alle parole ha fatto seguito l’esempio: dopo l’intervento chirurgico e la terapia intensiva, dichiarata la morte cerebrale, la famiglia, rispettando le sue volontà, ha donato i suoi organi che già sono stati trapiantati a diversi pazienti in Italia: il cuore è stato destinato a Padova, i polmoni assegnati a Siena, i reni a Palermo, il fegato a Roma, le cornee affidate alla banca degli occhi di Palermo. Sui social è unanime il ricordo di chi ha fatto anche solo un pezzo di strada con lei, sottolineando spesso sui post che «amava la Pag. 10 BENEDIZIONI NATALIZIE gg 01/12/16 Giovedi 01/12/16 Giovedi 02/12/16 Venerdi 02/12/16 Venerdi 05/12/16 Lunedi 05/12/16 Lunedi 06/12/16 Martedi 06/12/16 Martedi Vie Sacerdote Via L.da Vinci dal n. 1 al n. 9, Piazzetta Cascina S.Antonio n. 1 - 4, Via Cascina S.Antonio 15,30 Don Antonio Via S.Francesco Via Matteotti, Via Verdi, Piazza Libertà, Via Foppe 17,30 Don Marco 15,30 Don Antonio Via Mazzini dal n. 1 al n. 45 17,00 Don Marco Cascina Nova, Cascina Fornace, Cascina Brughè, Cascina Immacolata, Cascina Assunta, Cascina S.Teresa, Cascina S.Massimo, Strada Fornace dal n. 4 al 15,30 Don Antonio Via Foscolo 19,00 Don Marco Via Manzoni dal n. 20 al n. 80 17,45 Don Antonio Via Roma 17,00 Don Marco 07/12/16 Mercoledi Via Mazzini dal n. 12 al n. 26 07/12/16 Mercoledi ora Via Roma 17,45 Don Antonio 17,00 Don Marco Pag. 11 Pag. 12 La Pagina CARITAS e MISSIONI gg Vie 12/12/16 Lunedi 13/12/16 Martedi 13/12/16 Martedi Via L.da Vinci dal n. 29 al n. 63 e dal n. 8 al n. 26 Sacerdote 15,30 Don Antonio Piazza Municipio, Piazza Vittoria, Via XXV Aprile, Via Volta, Via Airoldi, 17,45 Don Antonio Via Manzoni 14/12/16 Mercoledi Condominio Gabriello e Condominio Brianza 14/12/16 Mercoledi ora Via Manzoni 17,00 Don Marco 17,45 Don Antonio 17,00 Don Marco 15/12/16 Giovedi Via S.Chiara, Via Brianza n. 24, Via S.Lucia 17,30 Don Marco 15/12/16 Giovedi Via Marconi, Via Mazzini n. 4 - 8 15,30 Don Antonio 16/12/16 Venerdi 16/12/16 Venerdi Vicolo Stretto 17,30 Don Marco Ditte Via delle Brigole 10,00 Don Antonio Dal messaggio del Cardinale Angelo Scola, per la Giornata Diocesana Caritas …Vorrei brevemente soffermarmi sugli aspetti che in qualche modo caratterizzano la proposta di Caritas per questo anno pastorale e che si intrecciano tra di loro. Anzitutto il rapporto tra carità e cultura. Ho già evidenziato questo aspetto nella Lettera pastorale “Educarsi al pensiero di Cristo”, ma è evidente che una riflessione non potrà mai dirsi compiuta. Per questo invito ad approfondire la Lettera Pastorale consegnata lo scorso anno. Dovremmo sempre più chiederci qual è la nostra visione dell’uomo e del mondo avendo il coraggio di interrogare le nostre azioni, i nostri gesti, le stesse opere di cui sono ricche le nostre comunità. Questa ricchezza dovrebbe divenire capace di contagiare la nostra stessa vita e quella di chi ci sta accanto manifestando un nuovo modo di vivere i rapporti con gli altri e con il Nei locali in piazza della Chiesa MERCATINO DI NATALE Nelle giornate: 7—8—10—11 Dicembre 2016 Per sostenere progetti parrocchiali e di solidarietà Pag. 13 Pag. 14 APPUNTAMENTI 2 dicembre primo venerdì del mese ADORAZIONE EUCARISTICA Santa Marta dalle 16.00 alle 18.00 Novena DI NATALE Nei giorni 15 - 16 - 19 - 20 - 21 ore 17.00 in Chiesa parrocchiale Sante Confessioni 19 - 20 - 21 dicembre dalle ore 14.30 in poi 22 - 23 - 24 dicembre ore 9.00 : 12.00 e dalle ore 14.00 in poi Sante messe periodo natalizio 24 dicembre sabato ore 18.00 e ore 23.00 veglia natalizia 25 dicembre domenica SANTO NATALE ore 8.30 e ore 11.00 Sospesa S. Messa ore 18.00 26 dicembre lunedì Santo Stefano ore 8.30 e ore 11.00 31 dicembre sabato ore 17.30 È l’ultimo numero di quest’anno 2016, ANNO DELLA MISERICORDIA, e Vi ringraziamo di seguirci in questo cammino che mensilmente cerca di comunicarvi e farvi conoscere la Parola di Dio, per poterla poi vivere ogni giorno nella nostra comunità, per donare agli altri amore, rispetto, solidarietà e … misericordia. Auguri. Pag. 15 Pag. 16 DIARIO SACRO gg 1 ora giov 2 ven 3 sab 4 dom intenzioni 8,30 BERNANI BRUNA MANDELLI DINO IRENE LANDREANI NICOLINA E GENITORI - DEFUNTI CLASSE 1945 - QUAINI BENIAMINO 20,30 MARGHERITA E ILARIO 8,30 MESE di DICEMBRE Vangelo gg Mt 16,1 - 12 16 ven 8,30 17 sab 17,30 18 dom 8,30 Mt 17,10 - 13 ROCCA LUIGI TERESA ALESSANDRO E 17,30 GIANMARIO Mt 21,1 -9 8,30 CLAPIS MARIA OLIVIERA BRUNO 11,00 Messa comunitaria 5 lun 6 mar 18,00 DEFUNTI FAMIGLIA GALBUSERA GROSSI GIOVANNI MAGNI EMILIO E 8,30 WILMA Mt 19,16 - 22 FRIGERIO ANNA ALESSANDRO LUCIA 8,30 E AMBROGIO Mt 19,23 - 30 7 merc 17,30 RAVASI PIERINO Gv 10,11 - 16 MAGNI MARGHERITA AIROLDI NATA8 giov 8,30 LE Lc 1,26b - 38 11,00 9 ven 10 sab 11 dom 18,00 SALA BIANCA FAMIGLIA QUINTERIO ANTONIO E 8,30 VILLA RITA Mt 21,23 - 27 STELLA CARLO TARCISIO E GIANLUI17,30 GI Gv 1,6-8.15 - 18 lun 18,00 19 Vangelo Mt 1,18b - 24 Lc 1,26 - 38a Lc 1,19 - 25 20 mar 8,30 DEFUNTI FAMIGLIA GALAFFU Lc 1, 39 - 46 21 mer 8,30 CORTI CARLO Lc 1, 57 -66 gio 23 ven 24 sab 8,30 CAKILLI SERGIO MARZOLA ANNAMARIA - PEZZOTTA ADELE - SALA GIANNI - COLLEONI GIOVANNI - RIVA ONORINA - PIRO20,30 VANO ROSELLA 8,30 FACCHINETTI EDOARDO Lc 1, 67 -80 Lc 2,1 - 5 18.00 23,00 VIGILIA SANTO NATALE Lc 2,1 - 14 FAMIGLIE COLOMBO BOSISIO BIOLO 25 dom 8,30 E VILLA 11,00 26 lun 8,30 CRIPPA PIETRO ARZUFFI CARLO Gv 15,18 - 22 11,00 27 mar 8,30 RIVA FRANCESCA E FAMIGLIARI Gv 21,19c - 24 8,30 MORONI CARLO E GENITORI Mt 2,13b -18 8,30 VALAGUSSA CARLO Mt 21,33 - 46 28 mer 13 mar 8,30 DON LUIGI ROCCA Mt 22,15 -22 29 14 mer 8,30 MOTTA ELENA Mt 22,23 - 33 15 giov 8,30 Messa comunitaria Mt 23,1 -12 GALBIATI ALESSANDRO - MARIA 20,30 GIPPONI FRANCESCO PANZERI – LAR- Intenzioni VIGANO' IRENE BARELLI RINALDO E GENITORI E MARRA MATTAVELLI MADDALENA TIRABOSCHI MAURIZIO ACQUATI PIETRO MILANI AGNESE E AMBROGIO ROCCA GIUSEPPINA FAMIGLIE COLOMBO E ROCCA 8,30 BARELLI EMILIO 22 lun 8,30 CAKILLI CARLO 18,00 SALA GIORGIO E GIUSEPPE 12 ora gio 30 ven 31 sab 8,30 PANZERI ESPOSITO VESCOVI MARIA E TROMBELLA PIE20,30 TRO - PANZERI ESPOSITO Mt 2,19 - 23 8,30 SORZI VIRGILIO ZONCA CLEMENTINA Lc 11,27b - 38 17,30 ARESI GIOVANNI E SOFIA Salvo errori e omissioni Lc 2,33 - 35