La Lettura dell`icona CREDO NELLA FAMIGLIA Credo nella famiglia

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La Lettura dell`icona CREDO NELLA FAMIGLIA Credo nella famiglia
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dona alla protezione di Giuseppe.
La Lettura dell’icona
Il linguaggio dell’icona della Sacra Famiglia è, come
tutte le icone, un linguaggio simbolico.
Simbolo = segno esterno, concreto, visibile che rimanda,
ad una realtà spirituale, invisibile; che esprime ciò che non
si vede, ma che esiste ed è reale.
Osserviamo il grande cerchio (simbolo di perfezione) che
dalle mani dei tre personaggi giunge a completarsi
nell’arco che racchiude l’intera icona. Al suo interno si coglie tutta l’armonia e la serenità dell’amore sponsale di
Giuseppe e di Maria, reso saldo dalla presenza di Gesù in
mezzo a loro.

La mano di Giuseppe, appoggiata sopra la spalla di
Maria, non parla di possesso, ma di delicatezza e protezione rispettosa.

Il movimento del braccio di Giuseppe crea un
nuovo cerchio che si completa risalendo nelle linee
del manto della Vergine e mette in evidenza la figura
del Figlio. Questo particolare ci rivela che Dio è presente nella famiglia umana per sostenerla e comunicarle il suo amore.

La mano del Bambino è nella mano di Maria,
mentre quella di Giuseppe la sfiora appena per indicare che solo Maria ha comunicato l’umanità a Gesù.
Giuseppe è il custode di Gesù, non il vero padre.

Il bianco della tunica di Gesù è l’origine della luce
che illumina e dà significato alla famiglia cristiana.

Il volto della Madre di Dio, carico di tenerezza e di
serena confidenza, esprime la sua maternità divina,
ma anche la sua femminilità: Maria è una donna, una
creatura umana, contempla il Figlio mentre si abban-

Le pieghe del manto di Maria, come quelle di
Giuseppe, si dirigono verso il centro: Cristo; invitando l’osservatore a dirigere lo sguardo verso di Lui per
ottenere riposo e pace in Lui.

Il gruppo della sacra Famiglia in tutta la sua struttura forma una grande piramide.

La base piramidale esprime la forza e la stabilità
della famiglia costruita intorno a Cristo; la famiglia che ha LUI per fondamento si orienta sicura
verso Dio, pienezza e culmine di ogni amore.
Dio ha voluto fare della vita della famiglia un’immagine
e un riflesso della sua stessa vita trinitaria nella quale circola costantemente l’amore.
CREDO NELLA FAMIGLIA
Credo nella famiglia, o Signore:
quella che è uscita dal tuo disegno creativo,
fondata sulla roccia dell’amore eterno e fecondo;
tu l’hai scelta come tua dimora tra noi,
tu l’hai voluta come culla della vita.
Credo nella famiglia, o Signore:
anche quando nella nostra casa entra l’ombra
della croce,
quando l’amore perde il fascino originario,
quando tutto diventa arduo e pesante.
Credo nella famiglia, o Signore:
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come segno luminoso di speranza
in mezzo alle crisi del tempo;
come sorgente di amore e di vita,
come contrappeso alle molte aggressioni
di egoismo e di morte.
Credo nella famiglia, o Signore:
come la mia strada verso la piena realizzazione
umana,
come la mia chiamata alla santità,
come la mia missione per trasformare il mondo
a immagine del tuo Regno.
Amen
Enrico Masseroni
ALLA LUCE DELLA PAROLA
La Bibbia è popolata di famiglie, da generazioni, da storie
di amore e di crisi familiari, fin dalla prima pagina, dove
entra in scena la famiglia di Adama ed Eva, con il suo carico di violenza ma anche con la forza della vita che continua
(Gen. 4), fino all’ultima pagina dove appaiono le nozze della Sposa e dell’Agnello (Ap. 21, 2-9). Le due case che Gesù
descrive, costruite sulla roccia o sulla sabbia (Mt 7, 24-27),
rappresentano tante situazioni familiari, create dalla libertà
di quanti vi abitano. Il Papa ci invita ad entrare in una di
queste case, guidati dal Salmista (128), attraverso un canto che ancora oggi si proclama nella liturgia nuziale:
1
Canto delle salite.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
2
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
3
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
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i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
4
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
5
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
6
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Tu e la tua sposa
Varchiamo la soglia di questa casa serena, al centro troviamo la coppia “padre e madre” con tutta la loro storia d’amore.
In loro si realizza quel disegno primordiale che Cristo stesso evoca con intensità: “Non avete letto che il Creatore da
principio li fece maschio e femmina?” (Mt 19, 4). E riprende il mandato del libro della Genesi: “Per questo l’uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i
due saranno un’unica carne” (Gen. 2, 24). I due capitoli
iniziali della Genesi ci offrono la rappresentazione della
coppia umana nella sua realtà fondamentale. In questo testo brillano alcune affermazioni decisive.
Una citata sinteticamente da Gesù, afferma: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e
femmina li creò” (Gen. 1, 27). Sorprendentemente
“l’immagine di Dio” è proprio “la coppia maschio e
femmina”. La “fecondità della coppia umana” è
“immagine” viva e efficace, segno visibile del creatore.
La coppia umana che ama e genera la vita è la vera
“scultura vivente” capace di manifestare il Dio salvatore e creatore.
In questa luce, “la relazione feconda della coppia” diventa
un’immagine per scoprire e descrivere il mistero di Dio Trinità, Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito d’amore, che è comunione d’amore e la famiglia è il suo riflesso. Sono illuminati
le parole di san Giovanni Paolo II: “Il nostro Dio, nel suo
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ne tra Cristo e la Chiesa (Ef.
5, 21-33). Gesù, nella sua riflessione sul matrimonio, ci
rimanda ad una pagina della
Genesi, cap. 2.
mistero più intimo, non è solitudine, bensì una
famiglia, dato che
ha in sé paternità,
filiazione e l’essenza della famiglia che è amore”.
Questo aspetto
trinitario della
coppia ha una
nuova rappresentazione in san Palo quando l’Apostolo la mette in
relazione con il
mistero dell’unio-
Il primo è l’inquietudine
dell’uomo che cerca un aiuto
che gli corrisponda (Gen.
18.20), capace di risolvere
quella solitudine che lo disturba e che non è placata dalla
vicinanza di tutto il creato.
Eva è l’incontro con “un volto”
un “tu” che riflette l’amore divino ed è “il primo dei beni, un
aiuto adatto a lui e una colonna d’appoggio” .
O anche, come esclamerà la sposa del Cantico dei Cantici
in una stupenda professione d’amore e di donazione, nella
reciprocità: “Il mio amato è mio e io sono sua … Io sono
del mio amato e il mio amato è mio” (2, 16;6-3).
Da questo incontro che guarisce la solitudine sorgono la
generazione e la famiglia.
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Il secondo dettaglio che possiamo rilevare è questo: Adamo, che è anche l’uomo di tutti i tempo e di tutte le regioni
del nostro pianeta, insieme con sua moglie, dà origine ad
una nuova famiglia, come ripete Gesù citando la Genesi:
“Si unirà a sua moglie e i due saranno un’unica carne” (Mt
19, 5 – Gen. 2, 24). Il verbo “unirsi” nell’originale ebraico
indica una stratta sintonia, un’adesione fisica ed interiore,
fino al punto che si utilizza per descrivere l’unione con Dio:
“A te si stringe l’anima mia” (Sal. 63, 9).
Si evoca l’unione matrimoniale non solamente nella sua
dimensione sessuale e corporea, ma anche nella sua donazione volontaria d’amore.
Il frutto di questa unione è “diventare un’unica carne”,

sia nell’abbraccio fisico

sia nell’unione di due cuori e della vita

e, forse, nel figlio che nascerà dai due, il quale porterà in sé, unendole sia geneticamente sia spiritualmente, le due carni.
EDUCARE - L’ARTE CHE MODELLA IL CUORE
“Educare” deriva dal latino “e-ducere”: estrarre e far fiorire
semi dall’anima.
Certo è che stupisce il fatto che due figure in tutti i sensi
così lontane come Platone e Massimo d’Azeglio dicano al
riguardo la stessa cosa. Paltone (380 a. C.) dichiarava:
«L’impronta iniziale che uno riceve nell’educazione segna
anche tutta la
sua condotta
successiva».
A distanza di
secoli Massimo d’Azeglio
(1867), affermava
che
«tutti
siamo
d’una
stoffa
nella quale la
prima
piega
non scompare
mai più». C’è
un’impronta
che permane
attraverso le
varie
tappe
dell’esperienza personale.
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Oggi la civiltà informatica sta generando una sorta di deriva per la quale la grandissima quantità di contenuti indiscriminatamente offerti ai ragazzi corrisponde una radicale
mancanza di contenuti nel metodo, di educazione selettiva
e quindi di capacità di critica.
Montaigne (1588) non esitava a bollare l’impegno di certi
educatori ad arredare solo la
testa di conoscenze, ignorando
il giudizio e la virtù, cioè una
mente formata in modo tale da
saper discernere bene e il male piuttosto che stipata di informazioni. Era già il pensare
bene, che Pascal (1669) considerava come il principio della
morale.
Di questo c’è necessità particolare in tempi nei quali, come già diceva l’apostolo Paolo
ai Corinti (I, 4,15) «avete anche diecimila pedagoghi ma
non certo molti padri». In verità ai nostri giorni, anche i
padri si sono dissolti nell’assenza.
È perciò significativo che la Chiesa italiana ha adottato
nuove vie destinate a delineare e costruire una “umanità
nuova”, che risponda alla visione cristiana ma anche alla
realtà culturale in cui siamo inseriti, un percorso dedicato
proprio all’”educazione”, consapevole che con l’avvento
della cultura digitale si stia assistendo a una nuova
“condizione umana”. Essa non è soltanto un’estensione dei
nostri organi di conoscenza e di comunicazione (telefono,
televisore, computer, informazione in tempo reale e così
via) ma è qualcosa di più radicale.
Anche Galileo col telescopio credeva solo di estendere le
capacità visive umane, ma alla fine ha creato una rivoluzione per la quale l’uomo non era più al centro dell’universo. Anche noi siamo immersi in un “creato” differente rispetto al “creato” tradizionale. In esso ci sono già molti
“nativi digitali”, rispetto a quelli della generazione precedente che al massimo possono aspirare ad essere
“migranti digitali”, incapaci di perdere l’antico “accento”.
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Rimane sempre più difficile rigettare la nuova cultura, ma
bisogna essere sensibili ed avere capacità critica per non
diventare integrati totali in questo nuovo orizzonte. Le sfide epocali sono molte e l’impegno educativo talmente arduo da non poter più contare solo sulla famiglia, che pure
è uno dei soggetti capitali per
questo compito, né la scuola,
né la comunità ecclesiale. È
indispensabile una cooperazione di più soggetti coerenti sulle questioni fondamentali.
Le sfide sono: la concezione
della vita umana e la morte, la
famiglia e la procreazione, le
relazioni fra generazioni e l’eredità della tradizione, il rapporto con l’ambiente, l’uso e la
distribuzione delle risorse, economia e finanza del lavoro e
produzione, partecipazione attiva alla politica e i diritti civili
(Laudato si’ di Papa Francesco), il relativismo individuale, il
narcisismo, le culture giovanili, l’interculturalità, il trionfo
dell’effimero e così via.
Giustamente l’educare è definito un’arte e non una teoria.
Va da un minimo, apparentemente esteriore, come l’ormai
disprezzato
galateo,
che in realtà è specchio
di uno stile di comportamento. De Amicis nel
suo celebre e dimenticato Cuore affermava
che “l’educazione d’un
popolo si giudica dal
contegno che egli tiene
per la strada”. Ma la
meta ultima è quella di
giungere alla mente e al cuore, creando un “nuovo umanesimo” fondato in Gesù Cristo e capace di colloquiare con la
cultura e la società contemporanee.
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ESPERIENZE
L’ultimo gesto d’amore della generosa Nella
«È morta generosamente così come è vissuta: donando la
vita per gli altri». Con queste parole i colleghi e gli studenti
ricordano Nella Nicoloso, insegnante di religione di 45 anni,
originaria di Belpasso, nella provincia di Catania, morta per
la rottura di un aneurisma cerebrale il 2 novembre, a poco
più di un mese dalla morte della madre. Non era sposata,
non era mamma, ma ha generato tanti figli, perché
la sua vita è stata un dono per i familiari, per la Chiesa, per la scuola, per gli alunni, gli ultimi quelli di un
istituto tecnico industriale.
Sempre gioviale e serena, anche nella morte ha espresso
questo suo stile di servizio. «Tutti sapevano della sua volontà di donare gli organi – testimonia la collega Dolores –
e non mancava mai di stimolare su questo tema delicato
gli alunni e quanti conosceva nella varie iniziative». Alle
parole ha fatto seguito l’esempio: dopo l’intervento chirurgico e la terapia intensiva, dichiarata la morte cerebrale, la
famiglia, rispettando le sue volontà, ha donato i suoi organi che già sono stati trapiantati a diversi pazienti in Italia:
il cuore è stato destinato a Padova, i polmoni assegnati a
Siena, i reni a Palermo, il fegato a Roma, le cornee affidate
alla banca degli
occhi di Palermo.
Sui social è unanime il ricordo di
chi ha fatto anche
solo un pezzo di
strada con lei,
sottolineando
spesso sui post
che «amava la
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BENEDIZIONI NATALIZIE
gg
01/12/16 Giovedi
01/12/16 Giovedi
02/12/16 Venerdi
02/12/16 Venerdi
05/12/16 Lunedi
05/12/16 Lunedi
06/12/16 Martedi
06/12/16 Martedi
Vie
Sacerdote
Via L.da Vinci dal n. 1
al n. 9, Piazzetta Cascina S.Antonio n. 1 - 4,
Via Cascina S.Antonio
15,30 Don Antonio
Via S.Francesco
Via Matteotti, Via Verdi, Piazza Libertà, Via
Foppe
17,30 Don Marco
15,30 Don Antonio
Via Mazzini dal n. 1 al
n. 45
17,00 Don Marco
Cascina Nova, Cascina
Fornace, Cascina Brughè, Cascina Immacolata, Cascina Assunta,
Cascina S.Teresa, Cascina S.Massimo, Strada Fornace dal n. 4 al
15,30 Don Antonio
Via Foscolo
19,00 Don Marco
Via Manzoni dal n. 20
al n. 80
17,45 Don Antonio
Via Roma
17,00 Don Marco
07/12/16 Mercoledi Via Mazzini dal n. 12 al
n. 26
07/12/16 Mercoledi
ora
Via Roma
17,45 Don Antonio
17,00 Don Marco
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La Pagina CARITAS e MISSIONI
gg
Vie
12/12/16 Lunedi
13/12/16 Martedi
13/12/16
Martedi
Via L.da Vinci dal n. 29
al n. 63 e dal n. 8 al n.
26
Sacerdote
15,30 Don Antonio
Piazza Municipio, Piazza
Vittoria, Via XXV Aprile,
Via Volta, Via Airoldi,
17,45 Don Antonio
Via Manzoni
14/12/16 Mercoledi Condominio Gabriello e
Condominio Brianza
14/12/16 Mercoledi
ora
Via Manzoni
17,00 Don Marco
17,45 Don Antonio
17,00 Don Marco
15/12/16 Giovedi
Via S.Chiara, Via Brianza n. 24, Via S.Lucia
17,30 Don Marco
15/12/16 Giovedi
Via Marconi, Via Mazzini
n. 4 - 8
15,30 Don Antonio
16/12/16 Venerdi
16/12/16 Venerdi
Vicolo Stretto
17,30 Don Marco
Ditte Via delle Brigole
10,00 Don Antonio
Dal messaggio del Cardinale Angelo Scola,
per la Giornata Diocesana Caritas
…Vorrei brevemente soffermarmi sugli aspetti che in qualche modo caratterizzano la proposta di Caritas per questo
anno pastorale e che si intrecciano tra di loro. Anzitutto il
rapporto tra carità e cultura.
Ho già evidenziato questo aspetto nella Lettera pastorale
“Educarsi al pensiero di Cristo”, ma è evidente che una riflessione non potrà mai dirsi compiuta. Per questo invito
ad approfondire la Lettera Pastorale consegnata lo scorso
anno.
Dovremmo sempre più chiederci qual è la nostra visione
dell’uomo e del mondo avendo il coraggio di interrogare le
nostre azioni, i nostri gesti, le stesse opere di cui sono ricche le nostre comunità.
Questa ricchezza dovrebbe divenire capace di contagiare la
nostra stessa vita e quella di chi ci sta accanto manifestando un nuovo modo di vivere i rapporti con gli altri e con il
Nei locali in piazza della Chiesa
MERCATINO DI NATALE
Nelle giornate:
7—8—10—11 Dicembre 2016
Per sostenere progetti parrocchiali e di solidarietà
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APPUNTAMENTI
2 dicembre primo venerdì del mese
ADORAZIONE EUCARISTICA
Santa Marta dalle 16.00 alle 18.00
Novena DI NATALE
Nei giorni 15 - 16 - 19 - 20 - 21
ore 17.00 in Chiesa parrocchiale
Sante Confessioni
19 - 20 - 21 dicembre dalle ore 14.30 in poi
22 - 23 - 24 dicembre ore 9.00 : 12.00 e dalle ore 14.00 in poi
Sante messe periodo natalizio
24 dicembre sabato
ore 18.00 e ore 23.00 veglia natalizia

25 dicembre domenica SANTO NATALE
ore 8.30 e ore 11.00
Sospesa S. Messa ore 18.00

26 dicembre lunedì Santo Stefano
ore 8.30 e ore 11.00

31 dicembre sabato
ore 17.30

È l’ultimo numero di quest’anno 2016,
ANNO DELLA MISERICORDIA, e Vi ringraziamo di seguirci in questo cammino che
mensilmente cerca di comunicarvi e farvi
conoscere la Parola di Dio, per poterla
poi vivere ogni giorno nella nostra comunità, per donare agli altri
amore,
rispetto,
solidarietà
e … misericordia.
Auguri.
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DIARIO SACRO
gg
1
ora
giov
2
ven
3
sab
4
dom
intenzioni
8,30 BERNANI BRUNA
MANDELLI DINO IRENE LANDREANI
NICOLINA E GENITORI - DEFUNTI
CLASSE 1945 - QUAINI BENIAMINO
20,30 MARGHERITA E ILARIO
8,30
MESE di DICEMBRE
Vangelo
gg
Mt 16,1 - 12
16 ven
8,30
17 sab
17,30
18 dom
8,30
Mt 17,10 - 13
ROCCA LUIGI TERESA ALESSANDRO E
17,30 GIANMARIO
Mt 21,1 -9
8,30 CLAPIS MARIA OLIVIERA BRUNO
11,00 Messa comunitaria
5
lun
6
mar
18,00 DEFUNTI FAMIGLIA GALBUSERA
GROSSI GIOVANNI MAGNI EMILIO E
8,30 WILMA
Mt 19,16 - 22
FRIGERIO ANNA ALESSANDRO LUCIA
8,30 E AMBROGIO
Mt 19,23 - 30
7 merc 17,30 RAVASI PIERINO
Gv 10,11 - 16
MAGNI MARGHERITA AIROLDI NATA8 giov 8,30 LE
Lc 1,26b - 38
11,00
9
ven
10 sab
11 dom
18,00 SALA BIANCA
FAMIGLIA QUINTERIO ANTONIO E
8,30 VILLA RITA
Mt 21,23 - 27
STELLA CARLO TARCISIO E GIANLUI17,30 GI
Gv 1,6-8.15 - 18
lun
18,00
19
Vangelo
Mt 1,18b - 24
Lc 1,26 - 38a
Lc 1,19 - 25
20 mar
8,30 DEFUNTI FAMIGLIA GALAFFU
Lc 1, 39 - 46
21 mer
8,30 CORTI CARLO
Lc 1, 57 -66
gio
23 ven
24 sab
8,30 CAKILLI SERGIO
MARZOLA ANNAMARIA - PEZZOTTA
ADELE - SALA GIANNI - COLLEONI
GIOVANNI - RIVA ONORINA - PIRO20,30 VANO ROSELLA
8,30 FACCHINETTI EDOARDO
Lc 1, 67 -80
Lc 2,1 - 5
18.00
23,00 VIGILIA SANTO NATALE
Lc 2,1 - 14
FAMIGLIE COLOMBO BOSISIO BIOLO
25 dom 8,30 E VILLA
11,00
26
lun
8,30 CRIPPA PIETRO ARZUFFI CARLO
Gv 15,18 - 22
11,00
27 mar
8,30 RIVA FRANCESCA E FAMIGLIARI
Gv 21,19c - 24
8,30 MORONI CARLO E GENITORI
Mt 2,13b -18
8,30 VALAGUSSA CARLO
Mt 21,33 - 46
28 mer
13 mar
8,30 DON LUIGI ROCCA
Mt 22,15 -22
29
14 mer
8,30 MOTTA ELENA
Mt 22,23 - 33
15 giov
8,30 Messa comunitaria
Mt 23,1 -12
GALBIATI ALESSANDRO - MARIA
20,30 GIPPONI FRANCESCO PANZERI – LAR-
Intenzioni
VIGANO' IRENE BARELLI RINALDO E
GENITORI E MARRA
MATTAVELLI MADDALENA TIRABOSCHI MAURIZIO
ACQUATI PIETRO MILANI AGNESE E
AMBROGIO
ROCCA GIUSEPPINA FAMIGLIE COLOMBO E ROCCA
8,30 BARELLI EMILIO
22
lun
8,30 CAKILLI CARLO
18,00 SALA GIORGIO E GIUSEPPE
12
ora
gio
30 ven
31 sab
8,30 PANZERI ESPOSITO
VESCOVI MARIA E TROMBELLA PIE20,30 TRO - PANZERI ESPOSITO
Mt 2,19 - 23
8,30 SORZI VIRGILIO ZONCA CLEMENTINA Lc 11,27b - 38
17,30 ARESI GIOVANNI E SOFIA
Salvo errori e omissioni
Lc 2,33 - 35