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FONDAZIONE INSIEME onlus A000395 Da IO DONNA del 13/12/03, pag. 63 <<FRATELLINI E FRATELLONI, LE STEP FAMILIES >>. di Paola Tavella, giornalista. Per la lettura completa dell’articolo si rimanda al settimanale citato. <<Quando ho visto quello lì e come lei lo guardava ho pensato: secondo me questi due fanno un bambino. E, infatti. Adesso a 18 anni ho un fratello di due. Mia madre è stanchissima e il suo fidanzato è contento come un grillo però non se ne occupa. Va a finire che il padre del bambino sono io>> Giorgio, ultimo anno di liceo scientifico, cerca di studiare <<con il bambino fra i piedi>>. E’ suo fratello, tecnicamente il suo fratellastro, ma finisce per occuparsene un bel po’ perché sua madre lavora e <<le baby sitter cambiano ogni tre mesi>>. Dice, tutto serio: << Di fatto, la figura di riferimento sono io>>. Il bambino è delizioso e anche Giorgio la pensa così. Però non riesce a perdonare sua madre per averlo avuto: <<Vivevamo benissimo, finalmente, dopo anni di fatica. Lei mi ha avuto quasi da sola perché mio padre se ne è andato che avevo tre anni. Poi ha cambiato trecento fidanzati. Finalmente ne arriva uno fisso, non simpaticissimo ma paziente, e hanno la bella idea di fare un figlio>>. Il guaio delle step families, ovvero delle famiglie allargate, con coppie ricostituite e figli di primo, secondo e terzo letto, in cui a Natale si è in quaranta a tavola con parentele complicatissime, è che <<saranno anche bei posti ma ti può succedere qualunque cosa e sei l’ultima a saperlo>> spiega Simona, 16 anni, che ha una sorella di quattro, figlia di suo padre e della nuova fidanzata di papà, che a sua volta, oltre a lei, ha altri due figli dal primo matrimonio <<e si occupa anche del primo figlio della fidanzata che vive con loro due, è un bambino difficile ha nove anni>>. Simona dice che quando a scuola le hanno chiesto di fare un tema descrivendo la sua famiglia ha <<vomitato per l’ansia>> e alla fine ha <<fatto un disegno con le freccette e i nomi e i gradi di parentela>> perché ha doppi nonni, doppi zii e una quantità di fratelli “da paura”. Ma non è detto che a sentirsi nei guai con genitori e nuovi fratelli siano solo i figli delle sue famiglie ricostituite e allargate. Micol ha 15 anni, una famiglia tradizionale e religiosa, una sorella amatissima di 12 anni, però sua madre è rimasta incinta di un bambino che nascerà in primavera. Micol non l’ha presa benissimo: <<Mia madre cinguetta tutti i giorni dicendo: ma non siete contente? Un neonato in casa! Avete l’età giusta per darmi una mano Invece non ci penso neanche, ho altro da fare. Mia madre e mio padre secondo me si sono messi in testa di risparmiare sulla tata, ma io non mollo. L’hanno voluto, questo nuovo figlio? Se lo tengano da soli!>>. La dodicenne è più possibilista: <<Magari è carino>> dice. <<Mia madre ha avuto una figlia quando avevo 16 anni e sto cominciando a superarlo solo adesso>> scherza Rossana, 43 anni, prima di quattro sorelle. <<Me ne sono andata di casa che lei aveva un anno, ci siamo conosciute da adulte. E’ una ragazza molto in gamba e quest’estate ci siamo fatte una canna insieme. Però ricordo con orrore quando mia madre ci diede la notizia. Intanto, mi sembrò ripugnante che alla sua età le fosse successo un incidente simile. A ripensarci, è assurdo, perché aveva 39 anni. Lei ha sempre sostenuto di aver sempre desiderato un quarto figlio. Mio padre al contrario confessava che si era trattato di un incidente. Risultato: la mia sorellina è stata allevata dalle due sorelle di mezzo e da una cameriera eritrea che in fondo è la sua vera madre, perché la nostra viaggiava un sacco con papà. In famiglia si racconta che trattavo malissimo la sorellina, oppure la ingozzavo di dolci perché mi sentivo in colpa. Non ricordo niente di simile, anzi me la portavo al mare e al luna park e ci giocavo. Lei dice che ero la sorella esotica, lontana, misteriosa, perché studiavo danza a Berlino e mi vestivo in modo strano, e che aspettavo tutta la vita che facessimo amicizia. Direi infatti che siamo amiche, più che sorelle, ci siamo scelte più di quanto non avvenga nei rapporti fra consanguinei>>. A000395, 1 <<Adoro mio fratello minore>> dice finalmente Alice, 19 anni, un fratello di tre e mezzo. <<Intanto, non sono costretta a viverci insieme perché è figlio di mio padre e della sua nuova moglie: è un fratello part time, ed è bellissimo. Sono figlia unica e ho sempre desiderato un fratello. Certo, se lo avessero fatto un po’ prima ..... Mia madre ed io ce lo siamo tenuto quest’estate, per dare a quei poveracci una settimana di vacanza da soli, ed è stato buonissimo. Serve anche a conoscere i ragazzi. Sulla spiaggia ti fermano e chiedono che è carino, è tuo? Un modo per attaccare bottone. Se il tipo non mi piace gli dico che è mio, e che ho un marito geloso>>. <<Mia sorellina è il mio tesoro>>: Lin è cinese, sua madre è venuta in Italia quando lei aveva otto anni, adesso ne ha 13. Sua madre si è risposata con un connazionale che gestisce un ristorante e ha avuto una bambina che ora ha un anno e mezzo. <<Me ne occupo tanto. Le do da mangiare e le ho cucito un vestitino. Mi tiene compagnia mentre la mamma è al lavoro. Non ho tante amiche perché sono timida ma ho lei>>. Tiene la piccola sulle ginocchia e la fa saltellare . Lin vorrebbe <<un bambino mio quando avrò l’età. Però la mia sorellina non la trascurerò mai>>. Poi ci sono anche storie da il libro Cuore: <<I miei fratellastrini mi odiavano quando ero piccola. Adesso gli sono simpatica>>. Ginevra, 15 anni, ha una sorella di 27, un fratello di 25 e un padre di 70. Sua madre ha 25 anni meno di suo padre, uomo celebre e di grande talento di cui Ginevra chiede di tacere l’identità. <<Mi hanno fatto ogni cattiveria. Mi rubavano i regali sotto l’albero di Natale e canterellavano: per te non c’è niente, per te non c?è niente! Mi dicevano che mio padre aveva lasciato la loro madre perché stavo per nascere io, che non gli dava soldi perché mia madre voleva fare la bella vita. Non avevo il coraggio di raccontarlo ai miei. Intanto ero molto sola e timida, cresciuta da cameriere che cambiavano sempre. Per fortuna c’erano i nonni: non facevano differenze, la loro casa era il mio rifugio>>. Anche se c’è chi tuona contro chi fa figli in età avanzata, la paternità è di moda a ogni età, se è vero che l’ultima nata tra le riviste americane di chiama Dads e ogni mese racconta sentimenti pubblici e privati di padri famosi. L’Istat fotografa una realtà nella quale a scegliere la paternità tardiva sono soprattutto i signori che se lo possono permettere: nel 23% dei casi si tratta di dirigenti, nel 14,7 di imprenditori e liberi professionisti, nel 26,2 di lavoratori in proprio. E per una testimonianza pessimista, come quella di Merri Rosenberg, che in un editoriale sul New York Times scrisse in difesa dei figli di padri ultracinquantenni, come è stata lei, <<oggetto della gelosia dei fratellastri e costretti a vivere con padri troppo vecchi, sempre malati che finisci non conoscere neppure >>, ce ne sono dieci entusiaste, da Anthony Quinn a Clint Eastwood, da Michael Douglas a Richard Gere, passando per Vittorio Gassman che definiva “figlio autunnale” Jacopo, avuto a 58 anni. Su un punto tutti sono d’accordo: a fare la differenza tra un papà-nonno buono ed un altro meno buono è la madre, che oltre a essere più giovane può rivelarsi più o meno capace di mediare, di riequilibrare le differenze d’età, che possono essere spiacevoli quando i figli diventano adolescenti. <<Non potevi prendere un cane invece di questa qui? Mio fratello lo dice a mia madre per scherzare ma si sa che certi scherzi sono un modo per dire la verità>>. Lorena, 17 anni, un fratello di 27 che non la vorrebbe “fra i piedi”. Sua madre invece, tende ad appioppargliela: <<Ti puoi immaginare come è contento lui di avere la sorella appiccicata>>. Lorena pensa che lui “è un gran figo”. <<Da piccola pendevo dalle sue labbra e lui mi menava. Se andavo a piangere dalla mamma mi menava di nuovo. Poi mi terrorizzava con storie dell’orrore prima di dormire>>>. Il fratello, Wolfango, assiste alla conversazione e le tira dei pugni scherzosi. Sono figli di due padri diversi ma si somigliano molto. <<Meno male>> dice Wolfango <<perché abbiamo padri vecchi e bruttissimi mentre la mamma è bella. Noi due abbiamo preso da lei. Soprattutto io>>. Ci sono altri casi in cui un figlio molto più grande è una vera benedizione. <<Tra i miei ragazzi ci sono otto anni di differenza. In mezzo ho cambiato marito e perso un bimbo che aspettavo. I miei figli si amano molto. Il padre del secondo si è rivelato un farabutto e un A000395, 2 uomo disturbato; quando noi tre siamo rimasti soli, è stato il maggiore ad aiutarmi con il piccolo>> racconta Laura, 45 anni. <<Il piccolo parla con il fratello più che con chiunque altro. Il grande, quando vede per la strada due ragazzini con grande differenza d’età come loro, dice sempre con un sorriso: ecco un altro fratellone con un fratellino. Il loro rapporto, così affettuoso e protettivo da parte del grande, è una gran consolazione per me. Loro ci saranno sempre, l’uno per l’altro>>. Mai troppo tardi. Tardivi e contenti. La paternità over-60 è di moda. Anche se i figli delle precedenti unioni sono svezzati da un pezzo e, spesso, a loro volta genitori. E’ il caso di Luciano Pavarotti, 68 anni, padre di Alice, 11 mesi. E anche di Lorenza, Giuliana e Cristina che, qualche mese fa, lo ha reso nonno di Caterina. Luca Corsero di Montezemolo, già padre di Matteo, 27 anni, e Clementina,21, avuti rispettivamente da Sandra Monteleoni e da Barbara parodi, è diventato padre altre due volte. Dal matrimonio con Ludovica Androni, sono nate le piccole Guia e Maria. Paul McCartney, 61 anni, dopo James, 23 anni, Stella, 29, e Mary, 33, figli della prima moglie scomparsa Linda, alla fine di ottobre ha avuto una bambina, Beatrice Milly, dalla seconda moglie, Heather Mills, di 35 anni. Nuova vita anche per Jean-Paul Belmondo, già padre di Paul, ex pilota di Formula 1 e di Florence e Patricia, scomparsa nel ’94. A 70 anni e con un ictus all’attivo, Bebel è diventato padre, per la quarta volta lo scorso agosto, di Stella. La madre della piccola è Natty, da 13 anni accanto a Belmondo. L’eterno ragazzo Gianni Moranti, 58 anni, già padre di Marianna, 36 anni e Marco, 29 (nati dal matrimonio con Laura Efrikian), cinque anni fa è diventato padre per la terza volta: Pietro è nato dall’unione con Anna Dan. A000395, 3