Scheda lavoro 11 ENERGIA Catena miele
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Scheda lavoro 11 ENERGIA Catena miele
RSA-Junior SCHEDA LAVORO Nr. 11 Le risorse naturali: ENERGIA UNA CATENA DI MIELE Laboratorio – Gioco di simulazione Un fuoco che brucia sembra una cosa viva, richiama alla mente immagini di luce e di calore. Il processo di combustione implica una trasformazione di energia. Da dove viene l’energia che fa muovere il mondo? Da dove prendono l’energia gli esseri viventi? L’energia del sole è la molla principale di tutta la vita sul pianeta, uomo compreso. Senza di esso l’intera terra sarebbe un’enorme globo di ghiaccio. Al sole dobbiamo il cibo, ma anche la gran parte dei combustibili. Tuttavia non riusciamo ad utilizzare direttamente l’energia del sole se non attraverso una serie di passaggi. Il trasferimento di energia chimica dalla sorgente, cioè i vegetali avviene attraverso una serie di organismi che mangiano e sono mangiati, più noto con il nome di catena alimentare. Il Sole e la Vita Obiettivi comprendere il concetto di catena alimentare comprendere il concetto di flusso energetico Materiali occorrenti: carta crespa colorata, colla, forbici, un sacchetto per alimenti per ogni bambino, crackers non salati, miele Durata/Luogo due ore / all’aperto o al chiuso Descrizione attività Si sceglie un catena alimentare nota, ad esempio: alberi, piante erbacee - conigli, mucche, uccelli, bruchi - uomo, lupo, falco. Ad ogni bambino si assegna il ruolo di uno degli anelli della catena, avendo l’accortezza di avere in proporzione più piante che animali erbivori e questi in numero maggiore dei carnivori. In tal modo si evidenzierà, alla fine del gioco, il concetto importante di piramide alimentare. Ogni partecipante deve entrare nel ruolo, utilizzando per mascherarsi la carta crespa. Quando tutti saranno pronti, il conduttore che interpreta il sole, inviterà tutti i partecipanti a procurarsi il cibo necessario alla loro sopravvivenza. Solo le piante potranno trovare cibo chiedendolo direttamente al sole. Il conduttore a questo punto inscenerà un simbolica fotosintesi assieme alle piante: la sua energia, rappresentata dal giallo miele, verrà intrappolata dai crackers che rappresentano gli atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno che formano i carboidrati. Ogni pianta riceverà dal sole un adeguato numero di “panini” al miele, sufficienti al loro sostentamento e ad essere immagazzinate come riserva nel sacchetto messo a disposizione di ogni partecipante. A questo punto anche gli animali erbivori si renderanno conto di avere del cibo pronto e andranno a prendere i panini al miele delle piante. Alla fine anche i carnivori si potranno sfamare con i panini al miele degli erbivori. Ma attenzione, cosa accade se ad un partecipante finiscono i panini? L’attività si conclude con una conversazione guidata, che porrà l’attenzione su come i singoli appartenenti alla catena alimentare hanno condotto il gioco: se per esempio si sono fatti prendere dalla voracità, o se hanno pensato a cosa sarebbe accaduto se gli elementi del precedente anello della catena fossero spariti per un qualsiasi motivo, compreso un loro “eccessivo appetito”. RSA-Junior SCHEDA LAVORO Nr. 11 Per approfondire. In un ecosistema non esiste una unica catena alimentare, bensì molteplici che si intrecciano a formare una rete alimentare. Una comunità risulta ovviamente più stabile se ogni specie non ha una sola preda e se a sua volta ha molteplici predatori. In tal caso se viene a mancare un anello di una catena, un’altro può sostituirlo senza alterare l’equilibrio globale dell’ecosistema. Ne consegue una delle leggi fondamentali che regolano gli equilibri degli ecosistemi: i sistemi più complessi sono quelli più stabili. Altra legge non meno importante che regola gli ecosistemi é: in natura non esistono sprechi. Difatti il cibo non digerito da piante ed animali come pure piante ed animali morti, contengono ancora energia e materie prime. Altri consumatori detti decompositori possono nutrirsi di queste sostanze riducendole in frammenti sempre più piccoli. Molti decompositori digeriscono solo una parte di tale materiale e producono a loro volta degli scarti, che solo batteri e funghi sono in grado di riutilizzare trasformandoli in sostanze chimiche semplici che vengono assorbite dalle piante come concime. Il 99% dell’energia che entra ed esce dal sistema terrestre viene fornita dalla combustione solare. Il 47% viene assorbita passando nell’atmosfera e riscalda aria, acqua e terra. Il 23% alimenta il ciclo dell’acqua. Meno dell’1% muove venti e correnti. All’incirca il 30% viene nuovamente riflessa nello spazio (le grandi superfici pianeggianti sia acquatiche che terrestri funzionano come dei grandissimi specchi). La rimanente (47%) riscalda la biosfera o alimenta il ciclo dell’acqua (23%). Il sole fornisce alla terra energia calore che riscalda la terra ed alimenta i grandi cicli geotermici e geofisici ed energia luminosa che consente il processo della fotosintesi. Il termine fotosintesi significa "fabbricare cose con la luce". Le piante catturano l’energia luminosa, la trasformano in energia chimica immagazzinata nelle cellule, e la utilizzano per i loro processi vitali. Sono definite organismi autotrofi, cioé che producono il loro nutrimento da sole. Sono anche dette organismi produttori poichè attraverso la fotosintesi producono sostanze più complesse rispetto a quelle di partenza. L’energia luminosa viene catturata dalla clorofilla, pigmento verde contenuto nei vegetali, per trasformare acqua ed anidride carbonica in zuccheri nei quali viene immagazzinata come energia di legame chimico. Il sottoprodotto della reazione chimica è l’ossigeno, che viene liberato in atmosfera. Questo sottoprodotto di scarto è indispensabile sia alle piante che agli animali per respirare, cioè compiere il processo di combustione che libera l’energia immagazzinata nel cibo e/o nei tessuti dell’organismo e che serve per svolgere le varie funzioni metaboliche. Il prodotto di scarto della respirazione è l’anidride carbonica, che viene riciclata durante il giorno dalle piante per compiere la fotosintesi. Tutta l’energia solare ricevuta dalla terra ritorna prima o poi nello spazio come radiazione calorifica, tranne una piccola parte che va a formare i giacimenti fossili. In determinati periodi geologici, il clima caldo umido favorì la crescita di rigogliose foreste in ambienti paludosi. Questi polmoni verdi accumularono attraverso la fotosintesi grandi quantità di energia solare. Per centinaia e migliaia di anni le piante si avvicendarono a ciclo continuo. Il legno delle piante morte si accumulò nell’acqua e venne coperto da altro materiale vegetale. In queste condizioni, in assenza di aria e sotto elevate pressioni e temperature dei batteri trasformarono la massa vegetale in carbone che noi ora utilizziamo come combustibile. Ma l’energia che sprigiona il carbone bruciando, non è altro che quella solare immagazzinata dalle piante di quelle antiche foreste, attraverso la fotosintesi. Tutti i processi fisico-chimici e biologici che avvengono sul nostro pianeta implicano delle trasformazioni di energia, durante le quali una parte di energia si degrada irreversibilmente in energia calore che si disperde in atmosfera. Es. la sensazione di calore che avvertiamo dopo una corsa o un movimento molto intenso. Nel sistema terrestre l’energia non si crea nè si distrugge, bensì si trasforma. L’energia solare si trasforma in energia di legame chimico attraverso la fotosintesi e può trasformarsi in energia cinetica con il movimento o in energia potenziale immagazzinata nei tessuti. Ma alla fine si disperde gradualmente come energia calore. Nella biosfera l’energia è un flusso che entra ed esce dagli ecosistemi, senza alcuna possibilità di rientrare in ciclo. Il sole è l’unica fonte di energia che può garantire il flusso in entrata.