mezzo secolo di successi

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mezzo secolo di successi
50 anni Mercruiser
MEZZO SECOLO
DI SUCCESSI
di Alfredo Gennaro
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S
uccede spesso che quando due amici
sulla cinquantina si incontrano, si
mettono a ricordare momenti dell’infanzia e della giovinezza soffermandosi a
considerare avvenimenti e scelte del passato, occasioni colte o perdute, momenti
storici ed epocali. E’ successo anche a noi di
“Nautica” quando ci è stato ricordato che Mercruiser
compie quest’anno i
suoi cinquanta anni
di vita. E avrebbero potuto essere di
le strategie della Mercury. Le prove furono condotte in tutta fretta a Mercabo (la
base sperimentale della Mercury vicino a
Tampa in Florida, dove siamo stati ospitati
più tardi, quando venne lanciato il sistema
Orbital per il due tempi). I riscontri furono
tanto positivi che solo due anni dopo, nel
1961 appunto, Mercruiser lanciò il primo
esemplare del suo sistema entrofuoribordo,
basato su un piede poppiero azionato da un
motore a benzina. Occorre ricordare che, in
epoche differenti e con soluzioni più o meno
equivalenti, sono stati in molti a cimentarsi
col piede poppiero: oltre alla NSU ci
avevano provato l’americana OMC
(acquisita poi dalla V
Volvo Penta),
la tedesca BMW (per un mal riuscito tentativo nautico, acquisito
poi dalla stessa Mercruiser), in
tempi più recenti la Yamaha.
Ma, gira e volta, a sopravvivere e a prosperare sono stati i
due sistemi che avevano più
forza, che erano dedicati e
concentrati sulla nautica,
che nella nautica avevano sviluppato ricerca e che giocavano su di essa le loro strategie commerciali, anche se con visuali diverse del mercato. Volvo Penta, da una parte,
concentrata con una mentalità europea
sull’utilizzo delle sue propulsioni e del loro
livello qualitativo per vendere sistemi commercati anche per
pleti e quindi per aprirsi
apr
i motori; Mercruiser, dall’altra, che, cominmentalità americana autociando con una ment
referente e forse un ppo’ altezzosa, si rende
che, quando i mercati si
conto rapidamente ch
allargano e diventano globali, una strategia
aree limitate deve cedere
esclusiva basata su are
invece il passo a un’
un’idea di business completa. Il concetto, a casa Mercruiser, cova
lungamente e matur
matura appieno negli anni
Novanta: abbiamo avu
avuto il piacere di incontrare e di frequentare alcuni degli uomini
che lo hanno reso po
possibile, in contemporanea con l’avanzame
l’avanzamento della sostituzione
del motore diesel, via via più leggero e veloce, al motore a ben
benzina. Abbiamo avuto
il piacere di incontrar
incontrare in più riprese Roger
Miller, che consideria
consideriamo il principale attore
Un traguardo prestigioso per un’az
un’azienda che seppur
partita in leggero ritardo sull
sulla concorrenza nel
dei diesel leggeri e
settore dei piedi poppieri, d
controrotanti e delle
vveloci,
ve
loci, delle due eliche con
trasmissioni “pod”, ha presto recupesvantaggio, imponendosi al
rato lo svantaggi
mercato grazie all’ecceldei propri prodotti.
lenza de
più se
un errore di
valutazione
non avesse ritardato l’avvio di
un’attività che invece
si è rivelata poi vincente.
Perché è successo che quando
negli anni Cinquanta si parlò per
la prima volta di piede poppiero,
Kiekhaefer, responsabile di una Mercury che stimava dovesse dedicarsi interamente al fuoribordo, non pensò di orientare
l’azienda in quella direzione, lasciando alla
svedese Volvo Penta campo libero per il
lancio, nel 1959, di una soluzione che incontrò il favore dell’utenza e dei cantieri,
e che fece cambiare idea a chi decideva
Qui sopra, il
piede poppiero
Bravo Three X
a eliche controrotanti; quanto
di meglio possa oggi offrire il
mercato delle trasmissioni di questo tipo.
Nella pagina accanto, la foto in basso, del
1960, mostra la prima installazione di un
motore Mercruiser a bordo della barca che
effettuerà le prove; si tratta di un motore a
benzina, come si vede dai due carburatori.
Sopra, una suggestiva rappresentazione dei
due pod del sistema Zeus.
di un camb
cambiamento epocale: grazie a lui siamo stati ppiù volte invitati negli
USA per conoscere qquelle realtà produttive, per discutere con lui il sistema migliore
per integrare nell’a
nell’azienda una politica di
produzione e di vendita valida anche
in Europa, differ
differente come mentalità e
approccio. Abb
Abbiamo così visitato gli
stabilimenti di Fond du Lac, le aziende diverse che producono eliche o
gruppi per la com
competizione: siamo rimasti stupiti e colpit
colpiti di quanto si dedichi
alla qualità, di quant
quanta cura ci si prenda di
prodotti particolari, aaffidati a uomini anziani, di provata esperienza.
esperie
Uomini capaci di
accarezzare un’elica a di trovare con piccoli
colpi di lima un bilanciamento
bilan
perfetto che
nessuna macchina sar
sarebbe capace di ottenere. Abbiamo così visi
visitato la base sperimentale Mercabo in Flor
Florida per renderci conto delle strutture di ricerca. Eravamo con
Mercruiser alla presentazione mondiale del
primo motore diesel: anche questo in ritardo
rispetto alla concorrenza, ma anche questo
rapidamente recuperato con accorte e lun117
50 ANNI MERCRUISER
gimiranti strategie produttive. Quando per
esempio Mercruiser ha rilevato il prodotto
BMW, ha rilevato con esso anche il contratto che BMW aveva con l’italiana VM per la
fornitura di motori diesel: eravamo a Maastricht con Mercruiser quando tutta la linea
di diesel entrofuoribordo è stata presentata
alla stampa internazionale.
Certo, parlavamo di ritardi: ritardi nel piede poppiero, ritardi nell’introduzione dei
diesel leggeri e veloci, ritardi nell’accettazione delle due eliche controrotanti, ritardi
nella realizzazione e nella diffusione delle
trasmissioni “pod”.
Ritardi però presto recuperati e superati
grazie a intuizioni tecniche avveniristiche.
Sono stati i primi, infatti, i tecnici della
Mercruiser, a sfruttare la manovrabilità indipendente dei due piedi pod della trasmissione Zeus per ottenere il “joy-stick”, che
consente all’imbarcazione movimenti ritenuti possibili sinora solo a cavalli di dressage; così come sono stati i primi a ottenere lo
stesso effetto anche con due piedi poppieri
nella trasmissione denominata Axius.
L’idea importante che ci affascina e che
dobbiamo mettere in rilievo è il fatto che
Sopra, il primo elemento della serie Zeus, la nuova trasmissione Mercruiser denominata “pod-system”, presentata al Salone di Düsseldorf del 2006.
Sotto, si puà vedere come ciascuno dei due pod del sistema Zeus è in grado di ruotare indipendentemente su un asse verticale, per assumere una
qualsiasi delle posizioni comprese negli angoli indicati richiesta dal computer di bordo che gestisce la manovra.
i i i tecnici
i i Mercruiser
M
i
i i
per primi
sono riusciti a intuire che l’elettronica, sino a quel
momento utilizzata per gestire il motore,
poteva essere utilizzata per gestire il movimento, con risultati fino a quel momento
impensabili. Se qualcuno ci avesse parlato,
nel secolo scorso, della possibilità di fruire
di un’ancora virtuale che mantiene la posizione e l’orientamento di uno scafo con
l’approssimazione di qualche metro riferendola a un navigatore satellitare; se qualcuno
avesse ipotizzato di radiocomandare un’imbarcazione importante o di tenerla ferma
in banchina senza ancora e senza ormeggi,
avremmo pensato alla fantascienza.
Invece eravamo a Charleston a provare in
anteprima e a fornire le prime entusiastiche
impressioni di un sistema che viene oggi
quasi considerato normale. Perché, come
tutte le cose semplici, è l’idea che conta,
oltre alla possibilità di realizzarla e di dif118
fonderla: e come tutte le cose semplici, ce
la ritroviamo come patrimonio naturale,
come se lo conoscessimo da sempre. Oltre
che dell’acquisizione di BMW Marine e
della conferma del contratto VM siamo
stati testimoni di accordi importanti: con
ZF per le trasmissioni pod; con Cummins
per la costituzione di un’azienda, la CMD
(CumminsMercruiserDiesel) per la realizzazione e diffusione di motori e gruppi diesel
marini; con Volkswagen Marine per l’integrazione della gamma con diesel di potenza
medio piccola. Accordi che, insieme alla
scelta di fornire a chiunque lo chiedesse
il prodotto, trasmissione o elica o piede
poppiero che sia, hanno aperto prospettive
di mercati nuovi, scoraggiando concorrenze
che avrebbero dovuto iniziare da capo e investire in ricerche o progettazioni che sono
già da tempo patrimonio di Mercruiser. In
tutto questo Mercruiser non ha mai perduto la fiducia nel motore a benzina, che
ha riproposto anche in versioni destinate a
fare concorrenza al motore fuoribordo per
le loro elevate prestazioni e per la compattezza dei loro ingombri, come succede nel
Vaser, presentato qualche anno fa a Düsseldorf. E poi l’ “High Performance Team”,
stache a Fond du Lac si occupa delle prestazioni sportive e degli impieghi più estremi,
con pezzi unici realizzati
uno per
uno e per-
Per chi non abbia prob
problemi
ob
blem
lemi di costi e sia
sia ma
si
m
man
maniaco
aniaco
ni
delle prestazioni, Mercruiser può offrire un motore a benzina da 8,2 litri e 400 cavalli, disponibile da quest’anno in Italia.
Il sistema Axius, presentato nel 2007 è analogo allo Zeus
ma è realizzato con due gruppi entrofuoribordo: la foto
schematizza come sia possibile ottene
ottenere uno spostamento laterale dello scafo, richiesto
richies dal joystick,
orientando le due spinte e il loro senso in
modo da ottenere la risultante in
indicata in rosso.
sonalizzati per il destinatario
des
finale.
A significare ques
questa conferma la
presenza sul merca
mercato italiano, da
quest’anno, di un gruppo motorizzato a benzina
ben
da 8,2 litri
di cilindrata
cil
per 400
CV di potenza.
Co
Come due amiccii cinq
cinquantenni che
si strin
stringono la mano
dopo uuna rimpatriata,
auguri
auguriamo a Mercruiser ttutto il meglio
fino al prossimo appuntam
puntamento.
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