Imparare a leggere e scrivere
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Imparare a leggere e scrivere
Biella 2° Circolo SCUOLA PRIMARIA “XXV Aprile”Chiavazza Anno scolastico 2005/2006 Insegnante Sandra Peria Giovannni non parla e non comprende il linguaggio verbale, forse... Ha però una importante abilità: PCS PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS Costituiscono un sistema di simboli pittografici disegnati specificamente per programmi di comunicazione non verbale. Facili da usare permettono di predisporre un ausilio per la comunicazione personalizzato: sono composti da disegni chiari facilmente riconoscibili e combinabili con altri sistemi simbolici : fotografie, disegni, immagini pubblicitarie e sono adatti per ogni livello di età R. M . Jonson PCS Picture communication symbols Edizione italiana rielaborata a cura di GISCA Gruppo Italiano per lo Studio sulla Comunicazione Alternativa e Aumentativi - Milano … per Giovanni le PAROLE non hanno significato, ma le forme, i colori e le immagini sì. E così per lui anche le Modalità L‘attività di scrittura al computer viene svolta tutti i giorni. Mostrando l’icona G. si prende scatola delle letterine, tesserine e dischetti e si reca nell’aula di sostegno. Abbiamo iniziato il percorso di “scrittura” al computer perché Giovanni non esercitava,e non esercita ancora, pressione con colori e matita sul foglio e all’inizio si rifiutava anche di tenere in mano colori, matite e pennelli. Con un lungo percorso di giochi ed attività di motricità fine, ora riesce a schiacciare con l’indice grossolanamente i tasti di una tastiera . L’uso della tastiera pone un’altra difficoltà: per G è difficile alternare lo sguardo tra tastiera e monitor. L’utilizzo delle lettere o parole scritte su cartellini posizionate vicino alla tastiera gli facilita l’attività. Ora con G. usiamo anche software prodotti dalla Erickson L’uso della tastiera con i tasti grandi e bloccati (affinché il tasto schiacciato scriva una sola volta la lettera e non la ripeta se il bambino continua a tenere premuto il tasto stesso) e la facilità e grande abilità di Giovanni nell’usare il mouse ci ha permesso di proporre alcune attività, ponendoci come obiettivo quello di dimostrare che le parole hanno un significato (che per ora G. collega all’immagine). Si è dovuto superare anche la difficoltà dell’approccio al lavoro, perché G. si applica, ma ha sempre bisogno di sapere QUANDO finirà il lavoro e potrà alzarsi per una corsetta o per accarezzare i compagni. Così l’uso di una sua cartella, dove lui trova i 3 o 4 file proposti e l’utilizzo dello stesso numero di tesserine colorate che tiene alla destra della tastiera e che ripone nella scatola a sinistra non appena termina un esercizio, lo tranquillizza e gli permette di concentrarsi al lavoro. Trascinare con il MOUSE per associare immagini uguali per forma / colore /dimensione per raggruppare immagini uguali per forma e colore per Sovrapporre lettere, sillabe, parole uguali per spostare lettere per formare la parola (con immagine) spostare parole per formare la frase Uso della TASTIERA Per riscrivere lettere / sillabe /numeri per scrivere parole seguendo il modello (con immagine) SCHEDE DI LAVORO sovrapponi figure uguali ogni forma al suo posto sovrapponi lettere uguali sistema le sillabe sistema le parole sotto il modello trascina le lettere al loro posto scrivi come il modello scrivi la parola completa la frase Risultati attesi • • • • Avvicinarsi all’utilizzo del computer senza ansia Eseguire in modo autonomo gli esercizi proposti. Scrivere l’intera parola senza che ogni lettera gli sia indicata Scrivere la parola senza utilizzare il modello Risultati ottenuti Tutte le attività di riconoscimento di forme, lettere e parole vengono svolte in modo autonomo: spostare e trascinare sono abilità acquisite Il rinforzo verbale e mimico lo gratifica. Schiaccia i tasti per riprodurre numeri e lettere Scrive la parola eliminando le lettere una alla volta Ha ancora bisogno del modello per scrivere la parola Riferimenti teorici Il supporto visivo può liberare gli autistici da alcuni problemi di base, come l’incapacità di astrazione e di seguire sequenze temporali, aumenta la loro indipendenza permettendo di comunicare e comprendere cose che non potrebbero essere comprese diversamente .I PCS (PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS) costituiscono un sistema di simboli pittografici disegnati specificamente per programmi di comunicazione non verbale. R. M . Jonson PCS Picture communication symbols Edizione italiana rielaborata a cura di GISCA ( Gruppo Italiano per lo Studio sulla Comunicazione Alternativa e Aumentativa), Milano. “Un bambino in difficoltà non impara spontaneamente o per imitazione quello che avrebbe bisogno di imparare. E’ allora necessario programmare l’intervento educativo in modo razionale dividendo il vastissimo campo dell’educazione in aree definite: l’area della relazione sociale e della comunicazione; Area delle abilità utili per favorire lo sviluppo; Area delle abilità pratiche.” Xaiz C. e Micheli E. (2001) Gioco e interazione sociale nell’autismo, Trento, Erickson pp33-39. “Lavoriamo per eliminare i problemi comportamentali? Il nostro punto di partenza sarà l’immagine dell’iceberg. Alla parte che emerge dall’acqua corrispondono le manifestazioni di autoaggressività, il gettare gli oggetti, i movimenti stereotipati. Ma la parte più grande dell’iceberg è quella sommersa, che corrisponde a ciò che non vediamo.Non possiamo pensare di risolvere i problemi di comportamento se non conosciamo questa parte sommersa” Theo Peeters (1998) Autismo infantile- Orientamenti teorici e pratica educativa, Roma, Phoenix. Un programma organizzato secondo il modello TEACCH di Schopler realizza una continuità di servizi orizzontali e verticale. L’obiettivo dell’educazione assume un adattamento nei due sensi: da un lato se vogliamo aiutare il bambino ad avere rapporti sociali come noi, stiamo adattando il bambino al nostro ambiente; ma poiché si ha a che fare con un disturbo pervasivo dello sviluppo non possiamo aspettarci che tutti gli sforzi di adattamento vengano fatti dalla persona più in difficoltà : siamo noi a dover adattare l’ambiente che permette al bambino di adattarsi. L’adattamento dell’ambiente è il primo principio del programma TEACCH T. Peeters ,H. Declerq ( 2001) Autismo: Strategie educative Fascicolo redatto da Divisione Servizi Educativi pp 18 Stampa a cura della civica Riprografia ,Torino Perché ? per capire per comunicare