L`Adige 27/6/2009 - Provincia autonoma di Trento

Transcript

L`Adige 27/6/2009 - Provincia autonoma di Trento
l 'Adige
A9062497
800.372.999
90627
www.ladige.it
Sabato 27 giugno 2009
9 771594 144005
A9062498
800.372.999
Anno LXII - numero 175 • 1,00 euro
Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
Feste Vigiliane 21-22
I Gobj vincono la disfida
Grande folla per i fuochi
Il racconto
14-15
La cattura di Cesare Battisti
nella storia di Pino Loperfido
Fiavé
50
I «ribelli» del caseificio
si fanno il formaggio in casa
Riva
40
I martiri del 28 giugno
e il ricordo di Luciano Baroni
L’EVENTO Grande successo a Siviglia dopo 4 anni di lavoro. Verdetto unanime del comitato internazionale
Dolomiti tesoro mondiale
L’Unesco: i monti pallidi sono patrimonio naturale
La gioia dei trentini
«Grande responsabilità»
Messner: «Un sogno,
ma non sia business»
i sono voluti quattro anni di
duro lavoro, impegno, diplomazia, ma ieri il sogno è stato finalmente realizzato. Le Dolomiti sono entrate nella lista dei Beni naturali dell’Unesco e riconosciute patrimonio dell’umanità. Il
verdetto, unanime, è stato emesso, a Siviglia, dai 21 componenti
del World Heritage Committee.
Esultano gli amministratori delle
cinque province sui cui territori si
estendono i 231 mila ettari delle
Dolomiti. Emozionato l’alpinista
Reinhold Messner: «È un sogno,
ma non deve ridursi tutto al business».
LE CRONACHE
Michelin, appaltato il 2° lotto
Museo della scienza
Lavori per 63 milioni
C
L. PATRUNO
ALLE PAGINE
18 - 19
WWW.LADIGE.IT
Blog e notizie: lasciate i vostri
commenti sul sito del giornale
GIACOMO SANTINI
l Trentino non è una
colonia romana.
Non abbiamo bisogno di
proconsoli imposti dal
centralismo autarchico
del partito per garantire
al Pdl una presenza
incisiva sul territorio.
Anzi.
Dopo i primi anni di
esperienza di Forza Italia,
dal 1994 in poi,
riuscimmo, per primi in
Italia, contro gli
orientamenti romani, ad
eleggere
democraticamente i
nostri dirigenti a livello
provinciale e non
intendiamo tornare
indietro.
Anche perché molti
coordinamenti di altre
regioni ci imitarono nel
nostro strappo
coraggioso e alla fine le
elezioni passarono in
tutte le province.
Fino all’innovazione
trentina tutti i quadri
erano nominati: dal
coordinatore regionale, al
provinciale, ai delegati di
collegio, ai comunali, ai
circoscrizionali.
Alla faccia della
partecipazione della base
e del dibattito
democratico.
I
CONTINUA A PAGINA
59
Sette Selle, escursionista sorpreso dal temporale
n escursionista tedesco di 62 anni è
ricoverato in fin di vita in
rianimazione al Santa Chiara dopo
essere caduto in alta val dei Mocheni.
L’uomo e la moglie erano partiti alle 8 da
Palù del Fersina e, nonostante le nubi
minacciose e il consiglio del gestore del
rifugio Sette Selle di rientrare prima di
mezzogiorno, hanno tentato di arrivare al
Sasso Rotto. Un forte temporale li ha
sorpresi su un sentiero esposto e l’uomo è
scivolato sulle rocce cadendo per una
trentina di metri. Soccorso dall’elicottero
l’escursionista è in gravissime condizioni.
U
M. VIGANÒ
A PAGINA
S.MARTINO-ROLLE
«CONGELATO»
Stop al collegamento
San Martino-Passo
Rolle. Non sono stati
raccolti dai privati i 5
milioni di euro
necessari e il progetto
è stato accantonato.
A PAGINA
33
46
A PAGINA
28
Arcuri: troppe lamentele
Le Poste ai Comuni
«Più collaborazione»
Meno lamentele e più
collaborazione. Con le Poste da
giorni nel mirino per ritardi e
disagi che colpiscono
soprattutto le valli, scende in
campo Roberto Arcuri, dirigente
del Nord Est della società. Lo fa
spiegando che la situazione in
Trentino è tutt’altro che
disastrosa («Non ci sono
criticità») e chiamando i Comuni
a uno sforzo maggiore di
semplificazione della
toponomastica.
B. ZORZI
A PAGINA
31
Trento | Le indennità della giunta comunale: 4.400 euro al mese agli assessori
Al sindaco assegno da 9 mila euro
oco meno di 9 mila
euro lordi al mese per il
sindaco di Trento
Alessandro Andreatta (67%
della «paga» di un consigliere
provinciale), più o meno la
metà per gli assessori «a
tempo pieno», 6.600 euro per
il vicesindaco Paolo Biasioli.
Sono queste le indennità
percepite dai componenti
della giunta comunale di
Trento. In totale, dalle
elezioni a fine anno, le casse
comunali dovranno pagare
338 mila euro, più 29 mila di
Irap.
VI ASP
ETTI
ANCH AMO
IL SAB E
ATO
P
La 1ª Azienda Trentina
incaricata dello spettacolo
pirotecnico alla chiusura
delle Feste Vigiliane,
ringrazia i numerosi
spettatori presenti
ORARIO: 17.00 - 22.00
Siamo in attività da 8 anni
CAGNÒ (TN) - Via dei Canopi, 10 - Tel. 0463.432566 - Cell. 349.3238852
D. BATTISTEL
A PAGINA
30
L9062424
Non ci servono
consoli da Roma
Scivola sulle rocce: gravissimo
R9062612
LA CRISI DEL PDL
La Castello Sgr, società che
gestisce il Fondo Clesio
proprietario dell’area ex
Michelin, ha affidato ieri il
secondo lotto dei lavori del
quartiere. Ad aggiudicarsi
l’appalto è stata «Trento Futura»,
guidata da Colombo Costruzioni.
L’appalto, da 63 milioni, riguarda
anche la costruzione del Museo
della scienza.
TRENTO
18 sabato 27 giugno 2009
l'Adige
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
Trento
l'Adige
AMBIENTE
19
LE REAZIONI
Ieri a mezzogiorno a Siviglia
è stata annunciata la decisione
del World Heritage Commitee
L’assessore Gilmozzi ha festeggiato
con il ministro Prestigiacomo
Soddisfazione
del re degli Ottomila
e degli ambientalisti
DOLOMITI
Reinhold Messner è emozionato e ieri è stato
bombardato di telefonate di giornalisti, subito dopo mezzogiorno, quando è stato dato l’annuncio della decisione presa a Siviglia.
Fu lui per primo, nel 1992, a lanciare, per conto di Mountain Wilderness, l’idea di candidare le Dolomiti al riconoscimento di patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. E
ieri il suo primo commento è stato: «Un sogno cullato da tanto tempo trova realizzazione».
«Mi auguro - dice il re degli ottomila (nella
foto) - che le Dolomiti possano essere viste
con nuovi occhi, come forma del Creato e
come immensa ricchezza per tutti noi e non
come una pura attrazione da cartolina o per
Internet, per attirare solo un turismo di massa. In questo caso l’intenzione dell’Unesco
otterrebbe un fine opposto. La consapevolezza di questa eredità affidataci ci impegna
direttamente ad assumerci delle responsabilità nei confronti di questo patrimonio e ci
garantisce la presenza di un turismo maggiormente consapevole e sostenibile». Sulla
stessa lunghezza d’onda è il commento delle associazioni ambientaliste Legambiente,
Cipra Italia e Mountain Wilderness, affidato
a un comunicato congiunto: «La sfida comincia oggi: il riflettore mondiale acceso dall’Unesco deve tradursi in azioni e scelte di
sviluppo responsabili. Il paesaggio è la nostra ricchezza». Proprio oggi a Pieve di Cadore le associazioni ambientaliste si sono
date appuntamento per un convegno che accoglie e rilancia la bella notizia. Le Dolomiti nel patrimonio mondiale dell’umanità sono, sostengono gli ambientalisti «l’atto che
conclude un percorso avviato oltre 20 anni
fa quando le due associazioni nazionali, insieme alle associazioni delle Dolomiti ladine, lanciarono una grande raccolta di firme
per chiedere l’ambìto riconoscimento».
«Le istituzioni del territorio hanno raccolto
l’eredità di quella proposta e l’hanno portata fino alla più alta sede di riconoscimento dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Fausto De Stefani, presidente di Mountain Wilderness Italia - spetterà alla società e alle sue espressioni associative tenere fermi gli obiettivi di quella sfida, che si coniugano nella tutela del paesaggio, nello sviluppo economico locale, nella
sostenibilità del turismo che verrà richiamato anche dalla accresciuta notorietà delle
Dolomiti, ma che deve contribuire alla coesione dei territori».
«È nostra intenzione promuovere un percorso che costruisca coesione sociale e condivisione di intenti nella consapevolezza del-
Messner: «È un sogno»
Patrimonio del mondo
È stata accolta la candidatura a entrare
nella lista dei beni naturali dell’Unesco
l
sabato 27 giugno 2009
l
I COMMENTI
Ministro all’ambiente
Quattro anni fa era stato avviato
l’iter per ottenere questo
riconoscimento con un’azione
congiunta di Trentino, Alto Adige,
province di Belluno, Udine,
Pordenone e Regione Veneto
LUISA MARIA PATRUNO
Una grande opportunità
di crescita e una vittoria
del lavoro dell’Italia
Stefania Prestigiacomo
Ministro all’agricoltura
Da veneto e da ministro
sono orgoglioso. Questo
è grazie alla gente dolomitica
Luca Zaia
Il governatore trentino
Questa è una decisione
che ci riempie di gioia
ma anche di responsabilità
Lorenzo Dellai
Assessore all’ambiente
L’aspetto paesaggistico
sempre più centrale
nella nostra offerta turistica
Alberto Pacher
Le Dolomiti sono entrate da ieri nella
lista dei Beni naturali dell’Unesco e riconosciute patrimonio dell’umanità.
La decisione sulla candidatura - presentata dall’Italia ben quattro anni fa
- è stata presa all’unanimità dai 21
membri della commissione Unesco,
riunita a Siviglia.
Alla proclamazione ha assistito la delegazione italiana guidata dall’ambasciatore all’Unesco Giuseppe Moscato e dal ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, oltre ai rappresentanti delle comunità locali dei territori dolomitici, tra cui il Trentino, con
l’assessore all’urbanistica Mauro Gilmozzi, l’Alto Adige, la Regione Veneto
e le Province di Belluno, Pordenone e
Udine.
Dopo la relazione illustrativa del proponente delegato dall’Iucn (International Union for Conservation of Nature), gli interventi di approfondimento dell’ambasciatore Giuseppe Moscato e la discussione da parte dei 21 componenti del World Heritage Committee, la candidatura delle Dolomiti ha
trovato accoglimento pieno. «Non c’è
stata neppure una sbavatura» ha commentato raggiante l’assessore Gilmozzi.
Ora il territorio dolomitico, esteso su
231 mila ettari e suddiviso in 5 diverse province è un sito Unesco e, come
tale, sottoposto a regole di tutela e di
sviluppo ben precise.
Ci sono ora diciotto mesi di tempo per
costituire e presentare al Whc (World
Heritage Committee) la Fondazione e
cioè il soggetto referente unico nei confronti del Whc e lo strumento fondamentale per garantire la coerenza delle azioni di gestione per il mantenimento dei valori del patrimonio universale.
«Non è solo una grandissima soddisfazione per il lungo lavoro condotto unitariamente dalle cinque province - ha
commentato a caldo Mauro Gilmozzi ma è un’occasione straordinaria per
ragionare sui temi della montagna, sulla specificità culturale del territorio
dolomitico, sul valore del paesaggio e
su una diversa concezione di turismo.
Tutti temi - ha continuato l’assessore
Gilmozzi - da affrontare con nuova consapevolezza e responsabilità amministrativa per garantire nel tempo la durata dei valori universali».
«È uno straordinario riconoscimento
- prosegue Gilmozzi da Siviglia - dei livelli di tutela e delle pratiche urbanistiche seguite in questi anni e sarà uno
stimolo per gestire sempre meglio e
con intelligenza il rapporto tra con-
231
MILA
ETTARI
È la dimensione
del territorio
dolomitico
riconosciuto
dall’Unesco
patrimonio
dell’umanità
5
PROVINCE
INTERESSATE
Le Dolomiti
ricadono su cinque
province:
sono quelle
di Trento,
Bolzano,
Belluno, Udine
e Pordenone
2005
IL PRIMO PASSO
CONCRETO
Nel 2005
le 5 Province
hanno formalizzato
l’adesione
a «Dolomiti
bene naturale»,
avviando
così l’iter
servazione e sviluppo turistico. Viene
riconosciuto anche il valore di una comunità, perché le Dolomiti non sono
solo rocce ma anche un popolo che
vive su queste montagne. Il fatto che
ora siano riconosciute patrimonio dell’umanità intera è una responsabilità
in più per chi abita qui. Abbiamo lavorato per quattro anni per ottenere
questo risultato, non è stato facile e
ora siamo molto felici e andiamo a festeggiare con il ministro Prestigiacomo».
Anche il presidente della Provincia di
Trento, Lorenzo Dellai, che ieri non si
è recato a Siviglia, a differenza del suo
collega veneto, il governatore Giancarlo Galan, esprime grande soddisfazione: «La decisione da un lato ci riempie di gioia, perché l’Unesco ha riconosciuto la straordinaria peculiarità
delle Dolomiti e dall’altro ci riempie
anche di grande responsabilità, naturalmente, perché questa decisione ci
fa essere ancora più attenti nell’usare
questo nostro patrimonio certamente per rafforzare il nostro sviluppo, ma
altrettanto certamente anche per conservarlo e per trasmetterlo alle nuove generazioni in modo migliorato e
non peggiorato».
«Questo è l’impegno - sottolinea Dellai - che ci sentiamo di assumere. È una
sfida per noi molto importante, che
pensiamo di poter giocare insieme con
gli altri territori nostri partner, è una
sfida per costruire sempre di più
un’idea delle Dolomiti che non sia solo la bellezza naturale, ma sia anche
la bellezza delle tradizioni culturali,
linguistiche e sociali, che nell’area delle Dolomiti da secoli vivono». Il vicepresidente e assessore all’ambiente,
Alberto Pacher osserva: «È uno stimolo ulteriore per considerare l’aspetto
paesaggistico ambientale come centrale nella costruzione della nostra offerta turistica ed è un grande riconoscimento al rapporto intelligente che
le genti di queste valli da sempre hanno avuto con le montagne, riuscendo
ad autoregolarsi nella loro gestione».
Per il Landeshauptmann Luis Durnwalder: «L’inserimento delle Dolomiti nella lista del patrimonio naturale dell’umanità costituisce il coronamento
della politica di tutela ambientale perseguita dalla Provincia di Bolzano».
La sala dei congressi di Siviglia dove ieri il comitato dell’Unesco ha
Le motivazioni: la bellezza paesaggistica e il valore geomorfologico
I 44 SITI ITALIANI
I siti italiani riconosciuti
patrimonio dell’Unesco,
Dolomiti comprese, sono 44.
Ma solo le Dolomiti con le isole
Eolie sono nella lista dei «beni
naturali», per il particolare
valore ambientale
DRESDA CANCELLATA
Negli stessi giorni in cui le
Dolomiti venivano ammesse
tra i siti tutelati dall’Unesco,
Dresda è stata cancellata.
Riconosciuto patrimonio dell’umanità un territorio di 231 mila ettari su cinque province
L’area comprende nove gruppi dolomitici
Nove gruppi dolomitici, per
un totale di 231 mila ettari,
suddivisi tra le province di
Trento, Bolzano, Belluno,
Pordenone ed Udine, costituiscono il nuovo patrimonio dell’umanità sancito dall’Unesco. Vi fanno parte il
gruppo formato da Pelmo e
Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e
Ampezzano; il massiccio
della Marmolada, posto fra
Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta
delle Dolomiti (3.343 metri)
e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di S. Martino, Pale di
San Giuliano e Dolomiti Bellunesi. il gruppo formato
dalle Dolomiti Friulane e
d’Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e
Udine; le Dolomiti Setten-
approvato la candidatura delle Dolomiti. Sopra, l’assessore Mauro Gilmozzi
la ricchezza del territorio - dichiara il trentino Gigi Casanova, vicepresidente di Cipra
Italia, la Commissione Internazionale per la
Protezione delle Alpi - su queste basi la sfida dell’ associazionismo ambientalista continua, una sfida costruttiva e basata sulla fiducia».
Il rendenese Piergiorgio Motter, neo presidente della Sat, è molto felice della notizia attesa ma non scontata: «È fondamentale per la
nostra provincia e per tutte le Dolomiti perché con questo riconoscimento ora saranno sempre sotto l’occhio vigile degli ispettori dell’Unesco. Accanto a questo, è naturale che ci sarà un riflesso positivo anche
dal punto di vista turistico e a questo proposito giocheranno un grande ruolo i nostri
parchi naturali. Penso inoltre - prosegue Motter - che nelle azioni di gestione per mantenere i valori del patrimonio universale ci sarà un ruolo attivo anche per il Cai e la Sat oltre che per le associazioni ambientaliste. Riguardo al Trentino in particolare, mi sembra
che, senza nulla togliere alle politiche urbanistiche del passato, ora il paesaggio dovrà
assumere sempre più un ruolo centrale e il
presidente Dellai ha in effetti già annunciato l’istituzione di un osservatorio sul paesaggio».
«E poi - conclude Motter - dal punto di vista
pratico ora diventano improponibili impianti del tipo Andalo-Molveno e dovrà essere ridiscusso l’inaccettabile collegamento RolleS. Martino attraverso i laghi di Colbricon»
trionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo,
le lunari Dolomiti di Fanes,
Senes e Braies; il gruppo
Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal
Catinaccio e dal Latemar, a
cavallo fra Alto Adige e Tren-
tino; le Dolomiti di Brenta,
le più occidentali, dove vive ancora l’orso bruno, tutte in territorio trentino; il
Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al
mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi
colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di «leggere» come
in un libro aperto la storia
geologica della terra.
La città tedesca era stata posta
davanti a un aut aut dall’Unesco:
o rinunciava alla costruzione di
un ponte sull’Elba o sarebbe
stata espulsa. Così è stato.
GLI ALTRI CONCORRENTI
Oltre alle Dolomiti ieri è stata
iscritta nella lista dei beni
naturali Unesco la costa
olandese del Wadden Sea ed è
stata ampliata l’area tutelata
della barriera corallina di
Tubbataha nelle Filippine
Impegni da attuare
in diciotto mesi
Sarà la Fondazione «Dolomiti - Dolomiten Dolomites - Dolomitis Unesco Foundation»
il soggetto unitario di coordinamento interistituzionale per la gestione delle politiche
di conservazione e valorizzazione dei valori del Patrimonio Universale. La Fondazione
è già stata formalmente costituita ma non
ancora attivata. Spiega l’assessore all’urbanistica Mauro Gilmozzi: «Ora abbiamo 18 mesi di tempo per dare attuazione agli impegni
presi in particolare dobbiamo rendere operativa la fondazione e definire i piani di gestione di settore dei vari territori. Il piano di
gestione generale già c’è ma ora dobbiamo
articolarlo sui vari territori e dimostrare che
la candidatura delle Dolomiti non è più solo
un’idea ma diviene un fatto concreto».
Circa l’operatività della fondazione Gilmozzi propone una sede itinerante. L’idea è quella di una fondazione policentrica con la sede che si sposta di Regione in Regione, di
Provincia in Provincia, in base a chi ne avrà
la presidenza in quel momento.
Le motivazioni che hanno portato il Comitato mondiale per il patrimonio dell’umanità
dell’Unesco a inserire le Dolomiti nel patrimonio universale naturale perché «il bene
soddisfa i criteri di bellezza paesaggistica e
di valore geomorfologico» stanno nel fatto
che le Dolomiti soddisfano due dei criteri
previsti: il settimo, ovvero quello su fenomeni naturali superlativi o bellezza naturale o
importanza estetica, e l’ottavo, cioè quello
riguardante la storia della Terra, le caratteristiche e i processi geologici e geomorfologici. Per il primo criterio in questione l’Unesco ha ritenuto che le Dolomiti lo soddisfino perché sono universalmente considerate tra i più attraenti paesaggi montani al mondo. Una grande diversità di colori è data dai
contrasti tra le spoglie e pallide rocce e dalle foreste e i prati sottostanti. Le montagne
risaltano come guglie, alcune isolate, altre
unite a formare estesi paesaggi. Lo scenario
distintivo delle dolomiti ha dato il nome all’archetipo «paesaggio dolomitico». Per l’altro criterio, le Dolomiti sono di valore internazionale per la geomorfologia. L’area presenta infatti un’ampia gamma di forme rocciose, derivanti da erosione, movimenti tettonici e glaciazioni. La quantità e la concentrazione di una varietà estrema di formazioni calcaree è straordinaria e comprende alcune delle più alte pareti calcaree verticali
al mondo. I valori geologici sono inoltre d’importanza internazionale e ne sono prova le
piattaforme di carbonato del Mesozoico o
gli atolli fossilizzati del Permiano-Triassico.
l
l
I COMMENTI
Il presidente della Sat
Ora saranno sempre sotto
l’occhio vigile degli ispettori
Stop a nuovi impianti
Piergiorgio Motter
Salite e sofferenza
Ho tanti ricordi in Trentino,
ne ho fatta di fatica ma era
bello guardarsi intorno
Beppe Saronni
Il campione innamorato
Conosco le montagne di tutto
il mondo, ma così belle
e affascinanti non ce n’è
Alberto Tomba
Il poeta e i montanari
Bene l’Unesco. Bravi tutti.
Ma non dimentichiamo
la gente e i suoi problemi
Mauro Corona