targa bigi barbieri - Distretto Culturale di Valle Camonica

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targa bigi barbieri - Distretto Culturale di Valle Camonica
TARGA RENZO "BIGI" BARBIERI – LA PROPOSTA DEL FESTIVAL
La Targa Renzo "Bigi" Barbieri viene assegnata a fine stagione ad un artista designato tra le cosiddette “Proposte del
Festival”, una rosa di artisti non ancora affermati presso il grande pubblico che vengono ospitati nel corso della
manifestazione. Tra essi una giuria sceglie il destinatario del premio, intitolato a “Bigi” Barbieri, indimenticabile
animatore per tanti anni del Club Tenco di Sanremo.
Gli artisti che concorrono quest'anno alla Targa sono:
BANDA ELASTICA PELLIZZA
Nasce nel 2003 sviluppando una originale (nel senso di cosa che sta all’origine) collaborazione tra Daniele Pelizzari ed
il bassista Alessandro Aramu. Cinque musicisti compreso l’autore rivestono di musica testi in lingua italica. Il tutto
procede sui binari classici della “canzone”, ovvero un quadro di durata media non superiore ai 4,32 minuti all’interno
del quale la musica è al servizio della parola. Nel nome del gruppo sta l’intenzione, scomponibile in più combinazioni.
Banda elastica: la banda elastica del dottor Gibaud, memorabilia di rimedio antireumaticodistorsivoinfiammatorio.
Banda: banda di suonatori spiritualmente “da cortile” ma in grado, con un buon vestito addosso, di calcare, impassibili e
impossibili, palchi nobili. Elastica: l’opposto della rigidità, pro leggerezza e adattabilità, contro qualsivoglia tara
ideologica o noiosa rancorosità adolescenziale in tonalità minore ansiogena; elasticità anche come di sferzo di frusta, un
colpo e via. Pellizza: storpiatura di cognome laddove il peso e cancro vero che irrigidisce l’uomo è l’ossessione per la
propria storia personale. Banda Pellizza: banda di ladri e banda di diffusione nell’etere, sintonizzatevi su banda pellizza.
Il leader del gruppo è Daniele Pelizzari, autore, voce e chitarra
L’incontro tra Pelizzari ed il poliedrico attore/produttore Daniele Lucca sfocia in una grande amicizia e nella
produzione del primo disco della BEP, La parola che consola, uscito a febbraio del 2008 e che vince il Premio
Siae/Club Tenco 2008 per il miglior autore emergente al Premio Tenco 2008.
FRANCO BOGGERO
Vive a Genova, dove è nato nel 1953. Storico dell’arte, lavora in Soprintendenza dal 1981 e si occupa del Ponente
ligure: ha scritto di pittura, scultura lignea, argenteria, apparati effimeri. Scrive canzoni (testi e musiche) dagli anni
Settanta. Incoraggiato da Giorgio Conte, le canta in pubblico dalla fine degli anni Novanta, sempre accompagnato al
piano da Marco Spiccio. Con quest’ultimo e con Augusto Forin ha dato vita per qualche anno, dal 1998, a Operazione
Arcivernice, con l’intento di far rivivere luoghi belli e poco noti per mezzo di “verniciature musicali”. Le canzoni di
Boggero prendono spunto da cose “poco importanti”: oggetti, rumori, frasi raccolte al volo e lasciate sedimentare.
Possono far pensare a caramelle che vanno tenute in bocca senza romperle coi denti, o a bicchieri di vino che non
sembra il caso di buttare giù d’un fiato. Percorsi di poca durata e senza una meta apparente, a parte, forse, la semplice
voglia di affrontarli. Si tratta, a farla breve, di percorsi fatti partendo da piccole cose, alludendo a un diverso modo di
pensare. Di esaltare la lentezza e l'imprevedibilità, ruminando materiali più raccattati che selezionati. Di appassionarsi,
per così dire, a strane bestie. Nel 2007, intorno a Boggero si è costituito un gruppo che affianca al pianoforte di Spiccio
il contrabbasso di Federico Bagnasco e la batteria di Daviano Rotella. Nell’estate 2009 esce l’album d’esordio
“Lo so che non c'entra niente”.
MARTINO CONSOLI
Lavora a Milano intorno al doppiaggio, il che significa che doppia, traduce e adatta i testi e si occupo della maggior
parte delle canzoni che saltano fuori nei telefilm e nei cartoni che vengono doppiati a Milano. Quando lavora poco,
cerca di arrotondare iscrivendosi a concorsi letterari sia di narrativa che di poesia, dove, in effetti, ha vinto diversi
premi. Ha pubblicato un saggio umoristico, Inserirsi nella società pur bevendo eccessivamente e una raccolta di
racconti, Potreste allegare un libretto di istruzioni. Entro il 2009 pubblicherà un romanzo, Il venditore di trucchi. Ha
lavorato come attore in qualche trasmissione di Radio Tre, tra cui Radio Bellablù, un radiodramma scritto da Carlo
Lucarelli e Massimo Carlotto, con la regia di Sergio Ferrentino. Ha fatto il cantautore con costanza per quasi vent'anni
(ora si esibisce più saltuariamente) fino all’inizio del 2000, senza mai scalfire la scorza del mercato discografico,
soprattutto per la sua proverbiale incapacità di badare a se stesso. Comunque, nel 1987 riceve la Targa Piero Ciampi
nella categoria “inediti”. Perseguendo con ostinazione attività dispersive e sterili, ha fatto il pianobar, ha suonato
dixieland, liscio e bossa nova. Ha fatto il marito di Josephine Baker in un musical, ha fatto la guest star di due orchestre,
ha suonato in carcere e nelle case di riposo…
LELE COMPLICI
Nato a Como nel 1977, Gabriele Gambardella (in arte Lelecomplici) è chitarrista e cantautore autodidatta. Il 2 ottobre
del 2008 è uscito ufficialmente il suo disco d’esordio dal titolo “Sotto gli occhi di nessuno”, che racchiude in sé una
decina di canzoni scritte dallo stesso Lelecomplici a partire dalla fine del 2004, quando è nato in lui il desiderio di
scrivere canzoni. È davvero difficile racchiudere la sua musica in un genere musicale ben preciso. Sebbene attratto fin
da ragazzo dalla musica jazz, Lelecomplici ha saputo spaziare in questo suo progetto dallo swing allo slow, dal blues al
folk irlandese, dal cantautorato alle sonorità balcaniche. La voce potente e graffiante e i suoi testi pieni d’ironia e
sarcasmo, capaci di disegnare stupende situazioni naif oppure scattare magiche immagini virate seppia, completano un
perfetto quadro d’insieme. … in fondo sta tutto nella copertina, l’album: una bottiglia di vino rovesciata, cavatappi per
bottiglie nuove, sigarette spente, carte da gioco, un bar. Se uscite dal bar sicuramente sarà notte, la stagione è
indifferente. Fuori del bar ci sarà un parcheggio. Nel parcheggio ci sarà una persona. Salutatela, non siate scortesi.
Quella persona è Lele… (da www.pupillegustative.wordpress.com) Il disco ha visto la partecipazione di ospiti
prestigiosi: Paolo Tomelleri al sax, Alfredo Ferrario al clarinetto, Massimo Caracca alla batteria, oltre alla valida
presenza dei suoi fidati “complici”.
PEPINO E FEDELE
Fra i fondatori della Banda Bassalti e membri dell’Orkestra Zbylen-ka, Giuseppe Boron e Fabio KoRyu Calabrò
condividono da dieci anni diverse esperienze artistiche e musicali, che li hanno visti via via protagonisti di numerosi
eventi e rassegne in Italia, Svizzera, Germania, trasmissioni televisive e radiofoniche. Pepìno è musicista, sassofonista,
attore, autore, organizzatore e progettista di festival e rassegne. Fedèle è musicista, cantante, ukulelista, percussionista,
attore, autore, pittore, scultore. La loro comune passione per l’intelligenza e la satira fa sì che il percorso immaginativo
che seguono si intersechi assai spesso con quello di musicisti dalle estrazioni più diverse. Contaminatori nati,
propongono le loro creazioni originali con la stessa verve che riservano agli omaggi alle arti e agli artisti del passato, in
un tourbillon di trovate capace di soddisfare un pubblico che non si accontenta della risata grassa, e vuole riscoprire il
piacere del sorriso unito alla necessità di riflessione propria del vero spirito del cabaret. Nel loro ultimo spettacolo,
Crisibolario (il dizionario dei momenti critici), illustrano a modo loro il “momentaneo” stato di crisi. Così descrivono lo
spettacolo: “ Una performance teatral-comico-musicale dalla quale uscirete cantando le canzoni adatte e coi pensieri
giusti per uscire dalla crisi, al grido di: La crisi siamo noi!”.
CARLO PESTELLI
Cantautore dalla doppia anima: da una parte serio, e a volte anche impegnato (di recente ha scritto una canzone sulla
pena di morte), dall’altra ironico e graffiante. La spiegazione di questo dualismo è sintetizzata in una sua dichiarazione:
“La mia casa è situata su uno strano meridiano taurinensis, a metà strada tra la casa natale di Fred Buscaglione e quella
di Umberto Tozzi”. Appassionato di pop-folk inglese, vede in Nick Drake il modello principale del suo lato autorale,
mentre l’altra faccia è intrisa, oltre che di Buscaglione, anche di Brassens. Ha inizi di matrice rock ma presto subisce il
fascino del folk, scoperto grazie a personaggi come Michele Straniero e Fausto Amodei. Grazie a loro e ai maggiori
cantautori italiani, con un occhio particolare a Lolli, De André e Ciampi, sceglie la strada dell’uomo armato di sola
chitarra e voce. Nel 1993 registra il suo primo demo, Buon umore, e quattro anni più tardi, Tarabas, ieri sera.
Contemporaneamente, partendo da Torino, città che si rispecchia spesso anche nelle sue canzoni, comincia a suonare in
giro e a collaborare con Paolo Hendel (nello spettacolo Liberamente) e con Luciano Berio, arrivando a suonare anche
insieme a Fausto Amodei. Il suo primo cd autoprodotto è “Zeus ti vede”. La canzone omonima è un divertente collage
di frasi e slogan copiate dai muri della sua città, che non è stata depositata alla Siae dal momento che il testo, in fondo, è
di autori ignoti. Nel 2006 partecipa allo “Sciamano” e, al Piccolo Regio di Torino, mette in scena cinque spettacoli di
grande richiamo sul Novecento attraverso gli slogan. Nel 2009 il primo vero e proprio album: “Un'ora d'aria”.