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Commento di P. Ciro Biondi
I libri dell’Antico Testamento avevano proposto la gioia della salvezza, che sarebbe
diventata sovrabbondante nei tempi messianici. Il profeta Isaia si rivolge al Messia atteso
salutandolo con giubilo: «Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia» (9,2). E
incoraggia gli abitanti di Sion ad accoglierlo con canti: «Canta ed esulta!» (12,6). Chi già
lo ha visto all’orizzonte, il profeta lo invita a farsi messaggero per gli altri: «Sali su un alto
monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete
notizie a Gerusalemme» (40,9). La creazione intera partecipa di questa gioia della
salvezza: «Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore
consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri» (49,13). Zaccaria, vedendo il
giorno del Signore, invita ad acclamare il Re che viene umile e cavalcando un asino:
«Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo
re. Egli è giusto e vittorioso!» (Zc 9,9). Ma forse l’invito più contagioso è quello del profeta
Sofonia, che ci mostra lo stesso Dio come un centro luminoso di festa e di gioia che vuole
comunicare al suo popolo questo grido salvifico. Mi riempie di vita rileggere questo testo:
«Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il
suo amore, esulterà per te con grida di gioia» (Sof 3,17). È la gioia che si vive tra le piccole
cose della vita quotidiana, come risposta all’invito affettuoso di Dio nostro Padre: «Figlio,
per quanto ti è possibile, tràttati bene … Non privarti di un giorno felice» (Sir 14,11.14).
Quanta tenerezza paterna si intuisce dietro queste parole!. (Evangelii Gaudium, n.4).
«Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri» (Is 49,13).
La gioia ci è stata offerta dall’eternità.
La nostra società ci sta avvezzando all’acquisto della gioia, ai ‘saldi’ che sono immessi sul
mercato a date stabilite; ci stiamo addestrando al tempo del ‘marketing’ favorevole, a
metterci in fila per poter afferrare l’oggetto del desiderio che può stimolarci le emozioni.
Ma il piano di Dio per l’umanità non è venuto fuori da uno studio di mercato, esso è frutto
dell’eterno amore incondizionato del Padre che porta all’esistenza l’incredibile
dell’universo attraverso suo Figlio, inviandolo a donare il suo stesso essere per realizzare la
gioia in quelli che ha eletto dall’eternità.
Da sempre l’Onnipotente ha assicurato i suoi figli che la gioia sarebbe stata il formato
della loro vita. Creata per la gioia l’umanità è investita da essa in ogni atto divino: nella
creazione, nella promessa, nella realizzazione e nel completamento della sua
divinizzazione operata dai missionari del Padre: il Figlio e lo Spirito. L'Eterno chiama tutti a
diventare soggetti ricetrasmittenti di letizia, perché essa sia è inscritta nella vita
dell’universo, è armonizzata nel ritmo della creazione.
Ad ognuno dei suoi figli, il Dio dei Padri offre la gioia piena che può essere sperimentata
attraverso la genialità, l’amore e la dedizione, e comunicata attraverso la custodia e la
misericordia.
La gioia è comunicata sempre dalla Parola, da quel dono fatto carne, dalla concreta
divina presenza in mezzo a quelli che Dio ama. Quella Parola diventando uno di noi ha
risvegliato la gioia sedata dal male prodotto e trasfuso nel sangue dell’umanità dalla
superbia dell’egocentrismo primordiale, ci ha riconsegnato la creatività e la bellezza di
trasmettere la vita, ci ha resi capaci di ascoltarci e fonderci nell’altro per suscitare la
gioia.
Le parole del Creatore: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra…» (Gen 1,27) ci
invitano a gridare di gaudio, a gioire di quello che ci è stato donato, a trovare sollievo e
conforto nel quotidiano della vita, a trasformare il vivere in pienezza di felicità, a
comunicare la buona notizia dell’esistere con la tenerezza di un amante che riempie di
gioia colei che egli ama. La tenerezza paterna di Dio si rivela pienamente nel suo invito a
trattarci bene, a godere dei giorni felici, ad assaporare la dolcezza dei doni nella
condivisione, ad offrirci come rete alla gioia. Il Figlio di Dio consegnandosi a noi come
Vangelo è diventato la gioia di coloro che lo seguono come luce e cibo della loro vita
quotidiana, sorgente di acqua viva che fa esultare di giubilo, ottimazione di ogni gesto in
tenero amore che produce felicità. Noi, accettando di essere concretezza del Vangelo,
buona notizia, sconfiggeremo la perfidia del male per divenire quello per cui Dio ci ha
eletti e creati: i benedetti che donano la gioia della vita.
p. Ciro Biondi [email protected]
Spunti per la condivisione

Come sperimentiamo la gioia del Padre nella vita quotidiana?

In che modo comunichiamo la Gioia dell'incontro con la Misericordia?
Preghiamo…
Questa settimana preghiamo, con Maria, per il continente europeo:
O Maria, Madre dell’Europa,
aiutaci a riscoprire la bellezza
di Dio fatto uomo nel tuo grembo.
Rafforza la nostra fede
e fa’ che il Vangelo torni ad illuminare
le scelte e gli orientamenti di vita
personali e comunitari
di ogni popolo europeo.
Amen.
Newsletter Missio Adulti e Famiglie.
Riflessioni di p. Ciro Biondi
Collaborazione: Mauro Bellini
Preghiere e riferimenti biblici: don Mario Vincoli
www.famiglie.missioitalia.it