DISABILITA` UDITIVE E DEL LINGUAGGIO: IMPLICAZIONI NELL
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DISABILITA` UDITIVE E DEL LINGUAGGIO: IMPLICAZIONI NELL
DISABILITA’ UDITIVE E DEL LINGUAGGIO: IMPLICAZIONI NELL’APPRENDIMENTO E NELLA VITA DI RELAZIONE Dott. Marco Gubernale ULSS n. 9 Ass. “La Nostra Famiglia” di Conegliano (TV) Polo I.R.C.C.S. “E. Medea” del Veneto La letteratura scientifica, recente e non, appare ricca di interventi che enfatizzano una sostanziale integrità del profilo cognitivo in caso di sordità - anche profonda - dell’età evolutiva non in comorbilità ad altri quadri clinici, tale da correlare favorevolmente con il potenziale di apprendimento: a titolo di esempio, alcuni dati empirici evidenziano che sul versante dell’apprendimento dei prerequisiti del pensiero matematico le performances dei bambini ipoacusici sono quantitativamente sovrapponibili a quelle dei pari sani, seppure connotati da aspetti qualitativi più specifici riguardanti la dimensione semantica del numero. Di converso, emerge una minore coesione per quanto riguarda le variabili più propriamente comportamentali e relazionali. In particolare, tra gli spunti che spesso appaiono maggiormente critici per le agenzie formative, si apprezzano modalità comportamentali che assimilano sindromi disattentivo-impulsive che, seppure reattive al quadro clinico generale, attenuano l’efficacia dell’intervento pedagogico. Dunque, la sfida attuale della disabilità uditiva sul terreno specifico dell’apprendimento – scolastico e delle abilità sociali – richiede la definizione di un approccio multidisciplinare, consapevole delle variabili neuropsicologiche ed emotive in gioco, capace di elaborare creativamente settino appropriati per stimolazioni didattiche multimediali e di stabilire prese in carico rivolte, con le specificità individuali, alla globalità della famiglia. QUALCHE PREGIUDIZIO del mondo scolastico, ma non solo... CONVE GNO REGIONA LE DEFICIT SENSORIALE IMPLICAZIONI NELLO SVILUPPO COGNITIVO E RELAZIONALE DISABILITÀ UDITIVE E DEL LINGUAGGIO: IMPLICAZIONI NELL’APPRENDIMENTO E NELLA VITA DI RELAZIONE Pierino è sordo, quindi, muto Pierino è sordo, quindi si esprime solo con i gesti Pierino è sordo, quindi il suo QI è inferiore alla norma. ...Il bambino sordo è scarsamente recuperabile sul piano didattico e socio-educativo... IN REALTA’ La questione è radicalmente differente, e maggiormente articolata Marco Gubernale Neuropsicologia Clinica dello Sviluppo - Psicopatologia dell’Apprendimento Treviso, 20 aprile 2007 VARIABILI OGGETTIVE Vs. SOGGETTIVE Mentre il Deficit uditivo consiste nella deprivazione assoluta o parziale di un senso SPOSTAMENTO DEL BIAS CONCETTUALE Dal Soggetto ipoacusico come protagonista e nucleo della disabilità • E di per sé non implica handicap Il concetto di Disabilità - che veicola uno o più handicap - dipende dal Valore che la società e la cultura attribuiscono all’abilità deficitaria EFFETTO CRUCIALE Sulla complessità delle richieste dell’Apprendimento scolastico Al Contesto che agisce l’apprendimento scolastico • Dotazioni della scuola ordinaria relativamente alle conoscenze, competenze, strumenti, didattiche e metodologie necessarie per ottimizzare l’interazione • Passaggio frettoloso di consegne tra Istituti speciali e Scuola ordinaria Attraverso la ridefinizione delle Risorse potenzialmente destinabili al Bm con IC SHIFT Da “Cosa” a “Come” insegnare QUATTRO AMBITI CRUCIALI Formazione degli Insegnati relativamente alla peculiarità del deficit uditivo • In genere non è prevista una formazione di base Enfasi sulla conoscenza delle peculiarità cognitive del soggetto ipoacusico Appropriatezza delle metodologie didattiche • Consapevolezza e by pass dello stile cognitivo Utilità di curricoli formativi specifici ed accessibili Coinvolgimento delle persone adulte sorde nel processo educativo: • Contributo insostuibile alle analisi delle problematiche che riguardano i Bm sordi • Preziosa fonte di confronto, anche per lo sviluppo personologico Riflessione e ampliamento delle opportunità di apprendimento anche per i normoacusici Similmente alla pedagogia del bm normoudente Lytle RR, RR, Rovins MR. MR. Reforming deaf education. A paradigm shift from how to teach to what to teach, Am Ann Deaf. Deaf. 1997 Mar;142(1):7Mar;142(1):7-15 ...A.. Da... [J.G. SPURZHEIM, Outlines of Phrenology (1832)] PROCESSI COGNITIVI PERCEZIONE PERCEZIONE LINGUAGGIO · Percezione visiva IMAGERY · IMAGERY Rappresentazione mentale dello spazio ATTENZIONE · · · Selettiva, Sostenuta, Distribuita Spaziale Visiva, Uditiva MEMORIA MEMORIA · · · · · BT, LT WM Procedurale Vs. Dichiarativa Memoria Semantica e Organizzazione delle conoscenze Memoria autobiografica, Episodica, Prospettica LINGUAGGIO APPRENDIMENTO · · · · Comprensione e Produzione dell’eloquio Organizzazione del Lessico Blinguismo Pragmatica della comunicazione e Linguaggio metaforico EMOZIONI ATTENZIONE F.ni ESECUTIVE · · Espressione-Riconoscimento Regolazione PSICOLOGIA DELL’APPRENDIMENTO · Rappresentazione dello spazio INTENTI DELLA VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ COGNITIVA IN AMBITO CLINICO APPROCCI ALLA VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ COGNITIVA ? ? ? ? ? Metafora del Computer (p.e. Lindsay, Norman, 1977). ? Teoria della Human Information Processing ? Distinzione funzionale tra Processi cognitivi e Pattern neurali relativamente alle specifiche prestazioni cognitive Concetto di Mente modulare (Fodor, 1983) ? I processi cognitivi presuppongono specifiche Unità operative che i quali forniscono un contributo peculiare all’esecuzione di un compito complesso. Da Piaget (1936)... ? Sviluppo mentale in un’ottica Costruttivista ...A critiche all’approccio computer-morfico ? Flavell (1979), approccio Metacognitivo: enfasi sulla capacità della mente umana di riflettere e d’influenzare se stessa ? Variabili: Compito, Strategie, Personologiche Attualmente ? Scenario articolato di interfaccia tra Neuroscienze ,Intelligenza artificiale, Neuropsicologia, Psicologia sperimentale • Misurare il ritmo della maturazione delle funzioni cognitive superiori – Profilo Quantitativo: Intelligenza, Crescita mentale – Profilo Qualitativo • Documentare il trend evolutivo in caso di affezioni che minacciano lo sviluppo il SNC • Definire le determinanti del rischio dismaturativo • Definire i differenti livelli di sensibilità delle aree coinvolgibili dall’intervento abilitativoriabilitativo – Valore prognostico SCELTA DI UN TEST PER LA VALUTAZIONE DELL’INTELLIGENZA (II) SCELTA DI UN TEST PER LA VALUTAZIONE DELL’INTELLIGENZA (I) • Conoscenza dei fattori generali dello sviluppo, quindi del livello di risorse cognitive disponibili; • Conoscenza del livello di prestazione evidenziata rispetto a una distribuzione di punteggi di riferimento e di conseguenza la valutazione del grado di difficoltà del soggetto nel risolvere determinati compiti GUIDELINES PER LA SCELTA DEL REATTIVO • • • • • Range cronologico del paziente Dominio funzionale da indagare Livelli di validità e attendibilità psicometriche Consenso della comunità scientifica Utilizzo per confronto entro livelli di età, ed entro altre caratteristiche psicologiche o socioculturali • Utilizzo per i follow-up clinici CRITERIO DIAGNOSTICO DELLA DISCREPANZA QI DI DEVIAZIONE • Indica la distanza di ciascun soggetto dalla media della popolazione, espressa in termini di deviazione standard della distribuzione • La prestazione del soggetto viene confrontata con quella di un campione con medesime caratteristiche con m e S specifiche, che restano piuttosto stabili a differenti livelli di età • Media=100, s=15 GENERALITA’ SULLO STATUS COGNITIVO DEL BAMBINO IPOACUSICO • Sbilanciamento Visuospaziale>Verbale • Funzionalità esecutiva • Pensiero rigido, stereotipato • Modalità risolutive concrete • Carenze nella memoria • Memoria verbale in genere • Strategica • Carenze nel linguaggio orale • Strumentale • Efficacia informativa • Pragmatica comunicativa • Effetti sull’apprendimento scolastico • Lettura e scrittura • Calcolo meno vulnerabile DISTURBI DI APPRENDIMENTO (Bunch & Melnyk, 1989) Vol. 10, No. 2, 2005 The Cognition and Behaviour of Children with Cochlear Implants, Children with Hearing Aids and Their Hearing Peers: A Comparison Sonya Khana, Lindsey Edwardsb, Dawn Langdona Abstract Hearing impairment has been associated with cognitive deficits. It is not yet clear whether cochlear implants enable children to reduce or overcome these deficits. This study examined whether hearing impaired children with cochlear implants differed from hearing impaired children without cochlear implants or from hearing children. The three age-matched groups were compared on a non-verbal measure of cognition, the Leiter International Performance Scale-Revised (LIPS-R), and a measure of behaviour, the Child Behaviour Checklist (CBCL). Apart from their scores on the Attention Sustained Subtest of the LIPS-R, the performance of the implanted group and the hearing group closely corresponded, while the hearing impaired children without cochlear implants performed below the level achieved by both these groups. There were no differences between any groups on the CBCL. It was concluded that hearing impaired children with cochlear implants were able to perform at the same non-verbal cognitive level as hearing children. ...Students diagnosed with learning disabilities and hearing loss are generally found to be in the average or above average range of intelligence displaying skills and abilities in many different ways while displaying specific learning deficits that restrict accomplishments. They are described as exhibiting unusual learning characteristics considered atypical of students who are deaf and hard of hearing in general; these greatly affect their progress. These students are not progressing academically in comparison to the documented parameters of delayed language and concept learning found in the general population of students who are deaf or hard of hearing... DIFFICOLTA’ IN SENSO EMOTIVORELAZIONALE COMORBILITA’ • Sordità e Insufficienza mentale • Malattie con insulto traumatico o internistico al SNC • Grave prematurità • Effetto sinergico delle alterazioni • Sordità e alterazioni del Comportamento • Cmp collerico, oppositivo e impulsivo • ADHD + DOC... • ...Organizzazione psicopatologica preclinica • Sordità e manifestazioni a sfondo Autistico • Reazioni di pseudoadattamento al mutismo • Permanenza del rifiuto al contatto, stereotipie, isolamento... • Scarsa competenza nel riconoscimento e nella definizione delle emozioni, anche dal punto di vista causale • Difficoltà nella sintesi di un nucleo personologico proprio e stabile • Difficoltà nell’interazione con coetanei ed adulti, senso di isolamento nella relazione • Scarsa autonomia affettiva, dipendenza • Insicurezza e ridotta autostima . • Disabilità associate APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE COGNITIVA NEL BAMBINO SORDO “...The examiner who is unfamiliar with hearing-impaired children and the issue of hearing impairments in general may be able to get a score, perhaps even an accurate score. The central issues, however, are interpretation of that score and treatment plan design. An examiner with greater expertise related to the child's problem will simply be able to better understand the etiology, course, and treatments. It's a matter similar to seeing a psychiatrist for heart problems. While the psychiatrist can perhaps obtain relevant EKG and other test scores, I personally would feel better in the hands of a cardiologist!...“ RASSEGNA DEI REATTIVI UTILIZZABILI • • • • • • • • • • Kamphaus R.W., (1993): Clinical Assessment of Children's Intelligence: A Handbook for Professional Practice, p. 400 • • Universal Nonverbal Intelligence Test (UNIT) – (Bracken & McCallum) Leiter International Performance Scale Revised Wechsler Intelligence Scale for Children –Fourth Edition (WISC-IV) individually administered clinical instrument for assessing the intellectual ability of children aged 6 years through 16 years, 11 months. Griffith’s mental development scale Kaufman Assessment Battery for Children (K-ABC) – (Alan S. Kaufman & Nadeen L. Kaufman)assesses the intelligence and achievement of 2 ½ - 12 ½ -year-old children. The Test of Nonverbal Intelligence-Third Edition (TONI-III) – (Linda Brown, Rita J. Sherbenou, Susan K. Johnson) – Language free measure of cognitive ability. Comprehensive Test of Nonverbal Intelligence (CTONI) – (Donald D Hammill, Nils A Person, J. Lee Wiederholt) – also a language free measure of cognitive ability. Cognitive Assessment System (CAS) – (Jack Naglieri, J.P. Das) – an assessment battery designed to evaluate cognitive processing in children 5-17 years of age. Derived from the Planning, Attention, Simultaneous, and Successive (PASS) theory. Bayley Scale III The Battelle Developmental Inventory (BDI) – (Jean Newborg, John R. Stock, Linda Wnek) – a standardized individually administered assessment battery of key developmental skills in children from birth to 8 years-of-age. Benton Visual Retention Test (BVRT) – (Abigail Benton Sivan) – assessment of short term visual memory. Test of Visual Motor Integration (VMI) – (Keith E. Beery)- A developmental sequence of geometric forms to be copied with paper and pencil to assess visual perception and motor coordination CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Sviluppo intellettivo non Verbale SCALA LEITER - R Batteria VR Range quantitativo nella norma • Nella norma Figure Ground Modalità elaborative fluide • Capacità di problem solving strategico non verbale Pensiero categorizzante • Reti concettuali di significanti non verbali Maggiore articolazione della funzionalità visuospaziale • Estrazione del dettaglio Vp... • ...Spiccata connettività dei pattern gestaltici SCALA LEITER - R Batteria VR Figure Ground SCALA LEITER - R Batteria VR Repeated Patterns SCALA LEITER - R Batteria VR Repeated Patterns CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Approccio Psicolinguistico allo Sviluppo Verbale Linguaggio Componente psico-emotiva Componente neurosensoriale Variabili socio-culturali Pensiero Linguaggio CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Sviluppo intellettivo Verbale I Lacune della competenza strumentale • • • • Riduzione dello span verbale a BT attivo e passivo Attenuazione dellcapacità di elaborazione sequenziale Fonologia rallentata e metafonologia acquisita in ritardo Ridotta velocità e automatizzazione nei compiti di accesso al lessico • Riduzione degli automatismi della decodifica Con effetto sulle componenti strategiche... • Soprattutto attive CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Sviluppo intellettivo Verbale II ...E su quelle a carattere rappresentazionalesimbolico • Pensiero concreto Vs. astratto • Ipotesi sulla connettività categoriale verbale • Ridotta evolutività del linguaggio interno “...è più difficile pensare senza usare le parole e questo diminuisce la partecipazione alle esperienze proprie ed altrui...” Gradiente Strumentale-Strategico • Comprensione della lettura DIFFICOLTA’ SUL PIANO COGNITIVO... ...SPECIFICAMENTE LEGATE ALL’USO DELLA LINGUA • Lessico limitato, soprattutto in senso multidimensionale • Difficoltà nel pensiero verbale strategico: • Errori di natura strumentale: omissioni, sostituzioni, aggiunte in senso morfologico e in particolare con preposizioni, articoli, pronomi e forme verbali – Elaborazione del nesso causale – Modalità elaborative concrete – Pensiero verbale irrigidito – Ragionamento ipotetico-deduttivo ridotto • Povertà lessicale recettiva ed espressiva, con vocabolario rigido • Errori nella comprensione dei testi contenenti frasi passive reversibili, pronomi, preposizioni e nomi al plurale • Produzione di frasi più brevi e semplificate dal punto di vista sintattico • Ridotta competenza comunicativa CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Memoria I Le cose si compl l’interazione LNG-App app più compl da interpr Maggiore coinvolgimento del codice Visuospaziale/Verbale-fonologico nei processi mnesici primari • Teoria del Doppio codice • Nei compiti di App informazioni sequenziali è privilegiato il codice verbale Limitatamente al tipo di compito affrontato • Sembra che i sordi non siano più abili quando utilizzano il codice visivo al posto di quello verbale Differenze funzionali tra sordi segnanti e non (+) Capacità di identificare espressioni emotive facciali (+) Compiti di mental imaginery • • A. Paivio, Mental representations: A dual coding approach, Clarendon Press, Oxford, 1986. D. Conlin, A. Paivio, The associative learning of the deaf: the effects of word imagery and signability, in “Memory and Cognition”, 3, 1975, 333-340. J.D.Bonvillian, Effects of signability and imagery on word recall of deaf and hearing students, in “Perceptual and Motor skill”, 56, 1983, 775-791 CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Attenzione Prevalenza di ADHD sovrapponibile a quella dei bm normoudenti Maggiore Impulsività che non esita sistematicamente in ADHD Ipoacusia ereditaria • Rischio non elevato Ipoacusia acquisita • • • Incremento del rischio Etiopatogenesi medica Verosimile componente ambientale? Aumento dei casi se comorbilità ad altre disabilità CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Memoria II Ricorso ai codici verbale o figurale per rappresentare determinate situazioni in fx del tipo di compito o delle specificità e stili evocativi individuali Ruolo cruciale delle modalità di apprendimento • Estrazione di un contesto concettuale • Codifica efficace fondata sul significato • Organizzazione dei setting di apprendimento Pool di fattori causali • • • • • Tipo di compito Fitting del soggetto Strategie applicate Metariflessione Motivazione CENNI SULLO STATUS COGNITIVO Attenzione II Variabili non “cognitive” • Egocentrismo • Scarsa tolleranza della frustrazione Insicurezza • Aggressività Variabili più propriamente cognitive • Carenza di processi strategici • Limitata pianificazione Profilo “Simil-ADHD” • Ruolo cruciale del genitore Hindley P, Kroll L., Theoretical and epidemiological aspects of attention deficit and overactivity in deaf children, J Deaf Stud Deaf Educ, 1998 Winter; 3(1): 64-72 Bailliy D., Dechoulydelenclave MB, Lauwerier L., Hearing impairment and psyhopatological disorders in children and adolescents: Review of the recent literature, Encephale, 2003 lug-Aug; 29: 329-37 IC E PERFORMANCE SCOLASTICA I SCUOLA DELL’INFANZIA Possesso delle abilità di Lettura e Scrittura Dipendenza dalla Labiolettura Enfasi sulle componenti di controllo del processo • Regole dei giochi • Verifica e generalizzazione Partecipazione a setting di conversazione • Supporto iconico • Contesto interattivo LA SCUOLA ELEMENTARE Accurato bilancio iniziale • PRCR-2 • IPDA Ritmo di apprendimento delle componenti Strumentali privo di differenze cruciali • Arrichimento del lessico • Comprensione Secondo ciclo • Storia e geografia • Progettualità della scuola e della famiglia Se IC precoce, motivazione+ e buona tenuta del contesto • Evitare Insegnante di sostegno • Diversamente, PEI IPOTESI SULLA SPECIFICITA’ DEL PROFILO COGNITIVO INTELLIGENZA NUMERICA Lo sviluppo dell'intelligenza numerica nel bambino ipoacusico: Ipotesi sulla competenza matematica Vs. verbale e sul bilancio cognitivo globale Genovese E., Galizia R., Gubernale M., Arslan E. e Lucangeli D. (2005): “Mathematical Vs. reading and writing disabilities in deaf children: a pilot study on the developmnent of numerical knowledge”, Cognition and Learning in Diverse Settings, Advances in Learning and Behavioral Disabilities, Vol 18, 33-46 Pool di funzioni cognitive specificamente dedicate a compiere operazioni mentali con e mediante il numero (Lucangeli e Tressoldi 2002, Lucangeli 2003) • Capacità di comprendere e definire la realtà contestuale attraverso la quantità • Abilità innate • Dominio funzionalmente autonomo Lucangeli D e Tressoldi P.E.” Lo sviluppo della conoscenza numerica: alle origini del “capire i numeri”, GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA / a. XXIX, n. 4, dicembre 2002 Lucangeli D. (2003): L’Intelligenza Numerica, vol. 1, Gardolo (TN), ed. Erickson PRINCIPALI DIMENSIONI EVOLUTIVE DEFINIZIONE DEL QUESITO SPERIMENTALE – 1.1 COMPETENZE DELL’INFANZIA PREVERBALE • ANALISI DELLE RELAZIONI FUNZIONALI TRA SVILUPPO DEL LINGUAGGIO E DELL’INTELLIGENZA NUMERICA: Facoltà congenita di rappresentazione della numerosità di insiemi < tre elementi (Winn 1999, Geary 1995) ACQUISIZIONE DELLE ABILITA’ DI COUNTING • Capacità di codificare le quantità mediante il sistema verbale numerico (Gelman & Gallistel 1978, Fuson & Hall, 1983) INTERAZIONE oppure INDIPENDENZA FUNZIONALE LETTURA E SCRITTURA DEL NUMERO • • Successo nell’accesso al sistema simbolico dei numeri (Hughes 1982) Marker specifici (Lucangeli, Tressoldi e Fiore 1998) TRA I DUE DOMINI COGNITIVI? Wynn, K. (1999). Numerical competence in infants, in Donlan C.the development of mathematical skills. Study in developmental Psycology. Psychology Press, Howe. Gelman, R. & Gallistel, C.R. (1978). The child’s understanding of number. Harvard University Press, Cambridge. Lucangeli D., Tressoldi P.E. e Fiore C (1998): Test ABCA, Gardolo (TN), ed. Erickson DEFINIZIONE DEL QUESITO SPERIMENTALE – 1.2 FENOMENOLOGIA CLINICA DEL BAMBINO IPOACUSICO IL RITARDO EVOLUTIVO LINGUISTICO RAPPRESENTA UNA SITUAZIONE DI EXPERIMENTUM NATURAE UTILE PER OTTENERE LA MISURA PIU’ PURA POSSIBILE DELLO SVILUPPO DELL’IN DEFINIZIONE DEL QUESITO SPERIMENTALE – 2 INDIVIDUAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLA COGNIZIONE NUMERICA IN CASO DI IPOACUSIA SEVERA O PROFONDA ANALISI DELLA RELAZIONE QUALITATIVA TRA PROFILO INTELLETTIVO NON VERBALE E INTELLIGENZA NUMERICA SIGNIFICATIVITA’ DEL CONFRONTO TRA MEDIANE Prove PRCR-Numero per l’Intelligenza Numerica Stima della capacità di compiere operazioni con e attraverso il numero in età prescolare Prove Livello intellettivo non verbale Batteria Leiter-R Campione di 11 bambini con IC Età 35-72 mesi, µ= 53 mesi Durata del compenso 7-48 mesi, µ= 25 mesi Campione di 61 bm normoudenti Età 60-72 mesi Minimo Massimo Mediana normali Mediana sordi Test mediana sign.tà 1 - Scrittura 0 5 2 5 0,06 2A - Enumerazione 0 20 15 13 0,74 3 - Lettura di numeri 0 9 7 8 0,27 4 - Corrispondenza nome numero 0 9 8 9 0,38 5 - Comparazione numeri 0 10 9 5 0,07 6 - Corrispondenza numeri quantità 0 9 9 8 0,47 7 - Confronto numerosità 0 10 9 10 0,66 11 - Seriazione B 0 5 4 3 0,74 TREND DELLA MEDIANA B am bin i no rm a li M e d ia n a d e g li i n d ic i n o rm a l izza ti d e l le p ro ve d i IN CONFRONTO QUALITATIVO TRA PROFILI CORRELAZIONALI B am bin i so rdi 1,2 BAMBINI NORMALI 1 E tà 1 2A 3 4 5 6 7 9 10 11 indice normalizzato 0,8 0,6 1,0 00 1 ,0 00 0 ,2 26 0 ,2 53 0,1 9 0 ,22 6 1 ,00 0 0 ,25 3 0 ,20 5 0 ,33 2 0 ,21 5 0,2 53 0,2 53 1,0 00 0,7 45 0,4 82 0,3 99 0,2 40 0,5 02 0,4 38 0 ,20 5 0,482 0,408 1 ,00 0 0 ,40 7 0,745 1,0 00 0,4 08 0,4 02 0,2 31 0,2 23 0,5 31 0,3 85 0,33 2 0,399 0,402 0,40 7 1,00 0 0,2 31 0 ,24 0 0 ,22 3 0 ,25 8 0 ,28 6 1,0 00 0 ,25 8 0 ,25 8 0 ,26 6 0,28 6 0,29 4 0,29 8 0,2 46 1 ,00 0 0 ,40 7 0 ,32 9 0,502 0,531 0,25 8 0 ,2 9 4 0 ,2 4 6 0,40 7 1,00 0 0,31 1 0 ,2 15 0,4 38 0,3 85 0,266 0,2 98 0,3 29 0 ,3 11 1,0 00 0,4 0,2 Età Du ra ta 1 2A 3 4 5 6 7 9 10 11 - Seriazione B 10 - Seriazione A 9 - Presintassi B 7 - Confronto numerosità 5 - Comparazione numeri 6 - Corrisp. numeri quantità 3 - Lettura di numeri 4 - Corrisp. nome numero 1 - Scrittura 2A - Enumerazione 0 1,000 0,531 0,531 1,000 0,62 0 1,000 0 ,55 7 1,00 0 1,000 0,62 0,557 *** 1,00 0 0,525 0 ,69 5 0 ,55 7 0,525 0,7 82 0 ,5 5 8 0,6 56 0,7 41 0 ,5 6 9 1,000 0 ,8 3 5 1,000 1,000 0,69 5 0,557 1 ,000 1,000 0,78 2 0,656 0 ,741 Pr ove in te llig e nz a nu m er ic a PROFILO COGNITIVO Esiti della batteria Leiter-R Prove QI Rf Vf FG FC M SO RP PC C Media 100 100 100 10 10 10 10 10 10 10 PROFILO CORRELAZIONALE Entro lo status cognitivo Età Durata Età 1,000 0,713 Durata 0,713 1,000 QI Rf Vf FG FC M SO RP PC C Media t camp.ne 107,8 0,17 92,5 0,18 107,8 0,16 13,2 < 0,01 12,5 0,02 12 0,03 9,6 0,73 8,6 0,23 10,5 0,69 11,1 0,23 PROFILO CORRELAZIONALE Status intellettivo – Intelligenza numerica 1- Scrittura 2A- Enumerazione 3- Letturadi numeri 4- Corrispondenzanomenumero 5- Comparazionenumeri 6- Corrispondenzanumeri quantità 7- Confronto numerosità 9- Presintassi B 10- SeriazioneA 11- SeriazioneB QI Rf Vf FG FCM SO RP PC C 0,684 0,814 0,657 0,644 0,626 0,611 0,603 0,747 0,834 0,807 0,635 0,879 0,639 PROFILO CORRELAZIONALE PRCR-N (Minore coesione tra le rispettive abilità) Assenza della relazione Durata/IN Diversamente dal linguaggio La competenza Numerica non appare sensibile alle modifiche funzionali del versante Linguistico QI 1,000 0,845 0,696 0,666 0,868 0,769 0,637 0,823 Rf Vf FG 0,845 0,696 0,666 1,000 1,000 1,000 0,592 0,595 0,799 0,737 0,916 0,561 0,909 0,624 0,802 FC M SO RP PC 0,868 0,769 0,637 0,823 0,592 0,737 0,916 0,799 0,909 0,595 0,561 1,000 0,789 0,596 0,789 1,000 1,000 0,596 1,000 1,000 0,592 0,829 C 0,624 0,802 0,592 0,829 1,000 IPOTESI SULLE CAPACITA’ DI COMPARAZIONE NUMERI ARABICI Se... Il bambino ipoacusico non riesce ad esprimere il giudizio quantitativo mediato dal paragone delle quantità espresse con un codice simbolico ...Allora Possiamo ipotizzare una specifica modifica della funzionalità dei processi per la rappresentazione astratta del numero entro il sistema semantico ALCUNE CONCLUSIONI I Emergono evidenze a favore dell’esistenza di competenze cognitive Linguistiche e Numeriche funzionalmente autonome Più specificamente si prospettano due scenari, in funzione del livello di osservazione dei dati ottenuti: Analisi sul versante QUANTITATIVO Analisi sul versante QUALITATIVO Evidenze a favore dell’Indipendenza funzionale tra i rispettivi domìni cognitivi linguistico Vs. numerico Vs. Intellettivo non verbale Evidenze a favore di anomalie nello sviluppo del sistema di Rappresentazione astratta dei numeri, sede dei connotati enciclopedico-funzionali del numero Insufficienze nella elaborazione del numero come simbolo delle quantità Profilo evolutivo incompleto... ...E sbilanciato a favore dell’elaborazione degli attributi visuopercettivi • • • Elevata sovrapponibilità dei profili IN e QI IN non beneficia dell’evoluzione del Linguaggio IN+ IN+ QI+ QI+ Lng+ • • APPARE VEROSIMILE CHE I BAMBINI IPOACUSICI RICORRANO COATTIVAMENTE AL GIUDIZIO PERCETTIVO PER ACCEDERE AL SEMANTE NUMERICO CONCLUSIONI II Poichè... Sul piano Visuopercettivo emergono modalità di pensiero Flessibile e Creativo (Rf= e QI/Rf), nonchè Categorizzante (PC/C) ...e... Queste abilità non vengono reclutate per intelligere le quantità a livello simbolico ...ipotizziamo che Le differenze qualitative originino da un iposviluppo dei livelli simbolici (e specifici per dominio?) della HIP Grazie per l’attenzione [email protected] ______________________________________________ Dott. MARCO GUBERNALE Laureato in Psicologia con orientamento neuropsicologico presso l’Università di Padova, ha conseguito il Master in Psicopatologia dell’apprendimento. Ha pubblicato alcuni saggi sullo sviluppo delle competenze matematiche nei bambini con impianto cocleare. Attualmente è Referente neuropsicologico all’IRCCS Medea di Conegliano, Ricercatore presso il Servizio di Audilogia-Foniatria dell’Università di Padova-ALSS 9 di Treviso e docente a contratto presso l’Università della Valle d’Aosta.