Bollettini 2 - 2010 - Gruppo Canoisti Ticinesi

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Bollettini 2 - 2010 - Gruppo Canoisti Ticinesi
CONTROCORRENTE
BOLLETTINO DEL GRUPPO CANOISTI TICINESI
Pubblicazione bimestrale N. 3 – 2010
Redazione: Milca Molteni
GRUPPO
CANOISTI
TICINESI
Con il sostegno di:
Membro della FSCK
Federazione Svizzera di Canoa e Kayak
swisscanoe.ch
Membro della SRF
Swiss Rafting Federation
swissraftingfederation.ch
Redazione
E anche quest’estate sta per finire, ma la stagione canoistica no! ..….anzi… il lago continua a pullulare di canoisti tutti
i martedì e giovedì, la Moesa è presa d’assalto ogni qualvolta dal cielo scendono due gocce, e quando le gocce non
arrivano c’è chi si inventa uscite alternative.. al mare, in bicicletta, al lago da autodidatta, all’estero….
Finora l’attività è sempre stata frenetica: il raddoppio degli allenamenti a Lugano, il successo del corso principianti che
ha portato ad avere regolarmente sui fiumi ben 6 nuovi canoisti entusiasti (su 10 partecipanti al corso,), la presenza
costante di un numero variante tra le 15 e le 20 unità alle uscite GCT sul fiume, il gemellaggio con canoisti italiani e
non solo, la richieste di collaborazione per eventi, manifestazioni, organizzazione di corsi, viaggi, ecc. sono per il
comitato fonte di grande soddisfazione anche se purtroppo ci rendiamo conto di dover spesso rifiutare o fare i salti
mortali per soddisfare tutti, visto il ristretto numero di monitori e di “manovalanza” a disposizione. Ringrazio quindi tutti
coloro che nonostante tutto si sono messi a disposizione a dare una mano in qualsiasi modo nelle varie attività,
scusandomi nel contempo a nome del comitato per eventuali nostre mancanze o disguidi successi qua e là.
La redattrice è inoltre molto contenta di poter pubblicare alcuni “report” scritti da soci cimentatisi in varie attività.
Vi aspettiamo poi numerosi per scambiare a voce le impressioni e le avventure vissute in canoa alla castagnata di
fine metà ottobre e all’assemblea di metà novembre durante le quali verranno proiettati video e foto di alcune delle
attività svolte.
Attività vissute e raccontate dai soci
Il NONNO
Penso che per tutti è dura diventar vecchi, ma dato che la soluzione per non diventarlo è quella di morire da
giovani……. preferisco non farci troppo caso e fare i passi secondo la gamba, rinunciando a qualche discesa e
gustarmi le poche che faccio appieno!
Perché vi dico questo? Perché alla mia veneranda età anagrafica e canoistica assieme (che ammonta a 77 anni) mi
son trovato di nuovo a gustarmi le vacanze GCT organizzate come sempre alla grande.
Fiumi bellissimi e alla portata dei nonni, non troppo lontani, e …….. rimembranze delle prime vacanze GCT di canoa
sulla Lech, dove sconfinando eravamo andati a Garmisch per percorrere quel tratto fantastico della Loisach e la
Sanna, che purtroppo non ho voluto riprovarla….. “s’era schupaaa”.
Fare il nonno non è stato difficile, l’attrezzatura c’era e la voglia di consigliare i nipotini anche, chissà se avrò il
privilegio di rompere le scatole anche a qualche pronipote?
Dalle bellissime foto che grazie a Sandrine sicuramente verranno presentate, si può notare la tenda canadese anni
80, con avantetto, il tavolino pieghevole in palissandro con le sedie pieghevoli, la brandina smontabile anni 60, che
non ho usato la prima notte ma …….. dalla seconda l’ho ancora apprezzata pienamente e l’amaca, a dimenticavo,
anche la Volvo ha gia i suoi anni!
Prima di lasciarci il Martin mi ha mollato l’ennesima stoccata riguardo alla canoa, una Prijon Rockit anni 90 ……,
faresti meno fatica con una canoa più piccola e piatta…… lo stile è buono, ma il mezzo non permette acrobazie ……,
troppo lentaaaaaaaaaa ……., la pagaia ancora in alu a 90°, con una in carbonio a 45° è
tutta un'altra cosaaaaaaaaa………., ma sapete…. è come con le donne, uno ci si affeziona e a sempre cambiarle son
solo gabole!!!!!
Comunque sia come prima stagione completa dopo l’ernia del disco non mi posso lamentare e vedendo il bel gruppo
che si è formato…….. mi son trovato in buona compagnia, mancava solo il bisnonno e di questo un pò mi è
rincresciuto, speriamo che alla castagnata vedendo le foto si faccia coraggio, i nonni servono sempre, e quando non
ce la fanno più servono per i recuperi!
Ivo Ge
Cronaca di una giornata di Hydrospeed.
“Per i golosi, sabato prossimo facciamo Hydrospeed” informa Laura ai presenti dopo la consueta pagaiata del martedì
sul Lago di Lugano. Ci annunciamo in cinque: Alessandra, Flaviana, Michela ed il sottoscritto (beato fra le donne!!),
oltre ovviamente a Laura.
Ritrovo dietro la Fonoteca e trasferta alla sede di Bellinzona. Prova materiale, in particolare delle mute (ma si sono
ristrette rispetto all’anno scorso!!!) e distribuzione dello stesso, poi verso.Leggia. Dopo il sopralluogo dall’alto del
ponte (“Cxxxx , c’è poca acqua!!! Ma non hanno aperto le chiuse?”) ardua decisione sul da farsi (“ Visto che siamo
arrivati sin qui proseguiamo, alla peggio faremo un breve percorso”). Prima del completamento del rituale di
vestizione (casco, giubbotto e pinne), un breve spuntino. Chi con una sana mela e chi, come il sottoscritto, con un
landjäger (di difficile digestione !!!). Poi con l’hydro in acqua per la discesa. Subito il primo (ed unico) intoppo: perdita
di una pinna da parte mia. Per fortuna c’è quella di riserva! Così via, “cavalchiamo” la Moesa tra le rocce e sostenuti
da un flusso d’acqua che diventa maggiore (“Wow, hanno aperto le acque !!!”).
Guidati sapientemente da Laura, arriviamo al punto di arrivo. Cosa fare? Continuare o smettere? Decidiamo per
continuare, convinti di trovare un passaggio per riprendere le auto. Che fortunati! Sul ponte transitano due amici del
club con le canoe sulle macchine (Andreas e Giuseppe n.d.r.). Passaggio garantito e quindi agitiamo le mani, urlando
loro di fermarsi. Non hanno capito; ci rispondono con cenni di saluto e se ne vanno!!! Non molliamo, continuiamo la
nostra discesa. Passiamo dei punti di grado III+ cercando di evitare i massi sporgenti. Ogni tanto una sosta al lato del
fiume. Arriva anche il tratto calmo, mi lascio trasportare dolcemente dalla corrente. Giungiamo al nostro capolinea,
località Leggia. Usciamo e finalmente ci liberiamo dalle mute, lasciandoci poi asciugare dal sole. Altro spuntino, ma
senza landjäger. Tocca ora cercare un passaggio per raggiungere le auto. Laura e Michela si dirigono verso la strada
cantonale per l’autostop. Riescono a trovare posto sul rimorchio di un trattore che trasporta legname. Recuperati i
mezzi ed i rimanenti della comitiva, ci dirigiamo verso la sede, ma prima sosta in un grotto per bere e raccontarci la
nostra esperienza. Rientro a casa con le ginocchia indolenzite, ma contento di aver ripetuto questa bella e divertente
avventura!
Marco.
WE di Ferragosto sul Vorderrhein
Su richiesta insistente dei nuovi soci gct che hanno con grande successo portato a termine il corso principianti di
quest’anno, e con i quali mi complimento per gli incredibili progressi dimostrati in corrente, il GCT si è recato in quel di Ilanz.
L’adesione al we è stata stupefacente: nonostante le pessime previsioni meteo che avevano previsto acqua e freddo
per tutti e due i giorni – ovvio, era ferragosto!! - ben 23 canoisti, tra soci GCT e simpatizzanti, si sono trovati nel più
bel canyon della Svizzera, per una discesa oserei dire memorabile.
23 canoe colorate e cavalcate da ogni tipo di canoista sono davvero un bel ed impressionante vedere, quasi pari al
paesaggio che ci circonda!
Il livello dell’acqua è perfetto, pure la meteo alla fine risulterà essere clemente, e la discesa viene portata a termine in
ca. 3 ore con un numero di bagni veramente limitato dovuti poi unicamente al fatto che i “nuovi” del mestiere
provavano un’attrazione particolare per i buchi nascosti qua e là. Un bravo particolare quindi a Teo, Claudio, Alan,
Moreno, Josè e Tessa, oltre che al nonno, allo zio, al fratello, alla sorella, a quello a cui piacciono gli alberi, al Papi, a
Natasha, al gatto (o la volpe non so mai), al segretario-achitetto-pilota, agli irriducibili Romeo e Giulietta, al Barman
del GCT, ad Andreas e agli amici di Coira e di Como, e… (ho dimenticato qualcuno?).
La giornata di sabato si è conclusa con qualche birretta con tanto di strudel come merenda e una lunga e lauta cena
nel posto più “In” di Ilanz, dopo di che l’allegra combricola ha invaso più o meno pacificamente la minuscola casetta
situata “là dove finisce il mondo” di Franco, che ci ha permesso di evitare di campeggiare sotto un diluvio universale e
che ringrazio ancora a nome di tutti per la gentile ospitalità.
La domenica optiamo per un tratto alto del Vorderrhein disceso l’anno scorso da alcuni di noi, di difficoltà ridotta (II-III)
in condizioni normali…. che quel giorno vista la notte di pioggia non erano più tanto normali…..
Così dopo una serie a catena di bagni nel 1 km di discesa (dovuti più che altro alla stanchezza del giorno prima… ☺),
alcuni hanno “deciso” di terminare proseguire la giornata mangiando pizze a gogo, mentre gli altri dopo essere giunti
allo sbarco optavano per un divertente bis sotto una pioggia battente prima di affrontare il rientro via Lucomagno.
Milca
La prima stagione di canoa del gruppo psico
Corso fiume principianti
Inizio promettente !! il primo iscritto del gruppo psico si iscriveva 22 ore prima dell’inizio ufficiale del corso , gli altri 4 si
iscrivevano 48 ore dopo l’inizio ….
Nonostante tutto il gruppo si dimostra da subito affiatato e l’inserimento con gli altri passa indolore , la filosofia del
bagno facile entra subito a far parte del pensiero comune “ ogni bagno è voluto e nulla a che vedere con carenze
tecniche “ semplicemente è utile ad abbassare l’elevata temperatura che si crea all’interno della canoa ….. Un po’
costoso per chi dopo doveva pagare la famigerata birretta . Ogni uscita ha la sua storia e per ognuna ….. o quasi , la
soddisfazione della monitrice per eccellenza “ topona “ accresce , la consapevolezza di avere creato dei mostri fa
parte del concetto !!
Tirando le conclusioni il gruppo principianti al completo nel primo anno di corso , vanta uscite discrete con partenza da
Norantola , qualche ginocchio ammaccato ( uno dei quali la prognosi è tutt’ora riservata ) stinchi da Miss Moesa , ecc…
WE grigionese
Week-end nei Grigioni con discesa sul fiume da Ilanz a Reichenau stupendamente affrontato , la notte di sabato su
domenica è sembrata una puntata di Anna Frank , 14 in un appartamentino qualc’uno infatti ha dormito in un
cassetto, sotto il tavolo, x terra , ecc…rinunciando così impunentmente allo spirito Adventure del campeggio che
Milca ci aveva promesso , causa diluvio universale .
Il meglio deve ancora venire , infatti la domenica mattina dopo 2 minuti di fiume ( 200m in canoa e 300m in acqua x
qual’uno ) Milca decide che non siamo ancora pronti per l’inferno ! Il tutto però migliora al campeggio che avevamo
snobbato la sera prima : Entrata con birra Feldshllossen in mano portata da casa .. naturalmente odiata nei Grigioni ,
dopo una quasi fucilazione ci gustiamo un aperitivo con 10 fantastiche pizze miste in 7 persone …..
Sotto un persistente diluvio universale il rientro si svolge in modo perfetto , da riproporre ..!
Primo anno di fiume tutto sommato stra-positivo un bagaglio di esperienze incomparabile , sul piano tecnico e
soprattutto umano .
Da parte del gruppo psico un grazie a tutti monitori e accompagnatori per la loro pazienza , un grazie particolare a
Milca per la sua disponibilità e professionalità !!
Uscita in Liguria di una delegazione del gruppo psico , 4 su 5 .
Programma e organizzazione dell’uscita …. in sintesi breve , previsto / effettivo :
Campeggio a Levanto prevista la riservazione una settimana prima della partenza . Effettiva , …… cinque minuti
prima della partenza . Risposta dal responsabile del campeggio “ non venite neanche che siamo pieni “ !! Decisione
partiamo comunque , aggancio del carrello con le canoe , per 5mm la presa non si aggancia alla Jeep di brontolo
Emilio , dopo alcune preghiere coinvolgendo diversi santi riusciamo a collegare la spina ed effettuare il test luci … no
comment ! Alle 17:30 partenza come da previsione per il WE “ tutto..topa” . Alle 20:30 fermata in un Autogrill
……. Boh ! tra qui e la meta . Per far colpo su un’altra topona , Teo gli chiede se conosce un campeggio in zona .
Preparatissima la stra...topa ci indica il campeggio subito dopo l’uscita di Rapallo .Ricordo meta prevista del primo
giorno Levanto , effettiva Rapallo ..!
Entrata in campeggio con il carrello a spinta davanti all’auto che lo ha tirato per 300km , la signora della ricezione non
ha mai riso così nei 55 anni della sua vita ! Gli abbiamo giurato che fino a li lo abbiamo trainato con la Jeep .Serata a
Santa Maria Ligure dopo una gustosa cenetta .. andiamo a caccia per onorare il WE , previsto tutto..topa , effettivo …
dopo una trattativa di 8 minuti una stra..topa di puro gesso tedesco dice alla sua amica : “ lasciali perdere ‘che sono
barboni … “ in tedesco sembrava molto peggio !! Verso le 02:00 rientriamo ai nostri alloggi , tenda dell’ Aldi e un
capannone di marca dell’Athleticum .
Sveglia alle 08:00 e partenza per Levanto meta definitiva prevista , dopo una colazione da affamati del Biafra
arriviamo alla meta effettiva Deiva Marina .
Al pomeriggio con canoe da lago ci dirigiamo a caccia per le spiagge della zona , a 7 km c.a in un’isoletta troviamo un
baretto per dissetarci , dopo il ristoro riprendiamo il mare non prima di aver scattato qualche foto di rito . Durante gli
scatti alla domanda da dove venite un satellite sicuro di se, ha l’audacia di rispondere .. “ dalla Svizzera “ …!
Comunque sia in 10’ eravamo già l’evento del giorno !Serata al Jeko dove la topa ci scivola addosso come l’acqua del
mare .. senza però lasciare tracce , nottata tranquilla . Ore 07:30 esclamazione “ il mare spumeggia e fa onde alte ,
andiamo !! “ , colazione e via a Surfare !! Record … in 8’ eravamo l’evento del giorno !! Divertentissimo comunque ,
infatti numerose evoluzioni di uno sport di norma abbastanza tranquillo sono state immortalate dal “ Re del Surfing “
brontolo Emilio .
Rientro senza troppi problemi e alle 17:00 ognuno è tornato a casa con il proprio ( + o - ) Kayack , un’esperienza
unica da ripetere , scopo del we quasi raggiunto …. Della topa ne parliamo la prossima uscita ! 8-9-10 ottobre ..
Saluti dal gruppo psico
Teo, Claudio , Emilio e Mamo
Il gruppo
Psico…
…in azione…
Verso Venezia, sulle orme di ….. chi ci ha preceduto
Grazie a Laura ! Grazie a Ivo !
Altruisti ed entusiasti ci hanno assistito, senza riserve, in modo fantastico nel nostro piccolo progetto: seguire le
orme dei valorosi scout del Gambarogno: Locarno – Venezia.
Mai saliti su una canoa se non che in un paio di occasioni prima della partenza, un mini corso accelerato di poche
ore con idrospeed in Mesolcina e canoa a Lugano dopo alcuni veloci professionali suggerimenti, siamo partiti un
sabato d’agosto di pieno sole alla volta della nostra avventura. Due canoe da lago noleggiate dal GCT, tenda, viveri,
fornello a gas, griglia e parecchio altro..
I primi rudimenti sulle attrezzature sono stati testati tra Luino e Sesto (Calende), frequenti bagni, visite a pelo
d’acqua di splendide località più o meno sconosciute sino ad allora: Caldé, Cerro, Santa Caterina per approdare sfiniti
dopo un primo giorno di emozioni a 360 gradi ad Arolo, ospitati da un passante - guarda caso in canoa- dell’ omonima
società : montato la tenda , festa campestre al porticciolo e fuochi d’artificio: mica male come inizio !
L’indomani subito partenza alla volta di Arona via Ranco direzione Sesto abbiamo attraversato il lago per 8 km per
poi dedicarci all’attività principale : bagni, foto , chiacchiere e pranzo in quel di Angera. Costeggiare le rive selvagge
di canneti con pescatori in completa armonia con la natura scivolando sull’acqua era per noi un’emozione totalmente
nuova, senza limiti e senza particolari obiettivi , se non quelli di godere al massimo dei momenti che ci venivano
offerti dagli eventi man mano.
Pagaiando ci intrattenevamo con i vari scafi o vele o barchette da diporto annunciando loro che stavamo andando a
Venezia , divertendoci per il loro stupore ed incoraggiamento ! Ecco il ponte ! Ma è proprio quello di Sesto ? Certo !
Che emozione vedere che ora la canoa si sposta da sola su un letto di fiume/lago profondo largo ma limpidissimo con
alghe tanto lunghe quanto docili, piegate alla quasi impercettibile corrente. Ecco i gamberetti, le nostre vecchie
“cozze”, c’erano anche queste da noi al lago di Lugano prima che sparissero come le alborelle.
La seconda sera campeggio “selvaggio” ai bordi del Fiume Azzurro agli inizi del Parco del Ticino e da subito nuove
emozioni ! Una nutria , sorta di cricetone d’acqua , risale dolcemente la corrente, enormi ciprinidi carpe o cavedani
immobili sul fondo , aironi , libellule e quanto altro e tutto in riva al Ticino che scorre dolcemente lambendo le enormi
fronde di salici piangenti. Penne all’arrabbiata, caffè e nocino a seguire piccolo falò a riva, tutto a vantaggio di un
magnifico in parte nuovo e sorprendente apporto padre-figlio. E visto che non era affatto bello, Luca prima del calare
della notte prende la canoa e se ne va a spasso nelle vicinanze attraversando più volte lo specchio d’acqua con
poche energiche pagaiate sotto il mio occhio vigile e fiero. Il mattino colazione con caffè alla “ Jon Wayne” con acqua
del fiume. Tutto si svolgeva in armonia con gesti e modi naturali dettati da quest’ultimo, dalla sua acqua, dalla sua
dolce corrente, così come la toilette completa di inizio nuova giornata.
A Sesto la “Pro Loco “ ci sommerge di prospetti sul Parco e l’antica Idrovia o” Ipposidra” che permetteva i contatti via
fiume lungo il Ticino sin dal 1800 , la risalita durava poi fino a 20 giorni a remi sino a che non sono stati implementati
i cavalli che trainando i barconi da riva permettevano un drastica riduzione dei tempi di risalita.
Studiato il passaggio a sinistra della I. diga della Miorina procediamo ,casco in testa, per la II. diga Torre, la corrente
si fa assai spedita , attenzione ai pali fissi per la pesca (pescaie), emozioni ed attenzioni nuove a non finire : ancora
una volta.
Il compagno di viaggio, mio figlio di 14 anni , mi sorprende positivamente da ogni punto di vista: E chi se lo
aspettava ? ! Peccato che Alain di 18 anni non fosse della nostra, sono certo si sarebbe divertito; avremmo potuto
parlare (senza distrazioni tecnologiche varie). Beh vedremo l’anno prossimo .
Arrivati a destinazione verso le 16.00 chiediamo in giro ai pescatori come poter attraversare al meglio le due dighe
vicine di Torre e Cascate, consociamo un sacco di gente simpatica che si prodiga in spiegazioni sino a che “Gli amici
del ponte Vecchio “ in particolar Nico ci danno la dritta giusta per il giorno seguente . Cena con bisteccone, tenda e
una famiglia di cigni “da guardia” sotto la luna piena.
Il mattino seguente, sbarco alla prima diga a sinistra, trasbordo “a mano” delle canoe per poche centinaia di metri
sino a sotto la centrale , reimbarco e pagaiate sino al Ponte Vecchio. Sbarco sulla diga dalla parte secca e trasbordo
delle canoe sui cubi di cemento sino a valle. Tutto ok anche grazie al fatto che per il primo pezzo “a mano” troviamo
chi ci presta un vecchio carretto che ci risparmia mille fatiche, ma ci imbratta ridicolamente le mani con una sostanza
che non fa parte degli elementi della tabella di chimica. Tutto si svolge al meglio , siamo finalmente a valle e sino a
Pavia non avremo più praticamene ostacoli. Per festeggiare l’impresa alla “ Fitzcarraldo alla 2.a” ci premiamo con un
tuffo rinfrescante ed una zuppa liofilizzata ai piselli e prosciutto cotta e mangiata per …scommessa !
Da li in poi il fiume cambia aspetto e carattere, un pò a corto di acqua per il vero, ma a tratti con rapide intense ed
assai emozionanti , tutto si bagna anche le cartine e le amichevoli istruzioni a colori di Ivo. Ma cosa diceva qui di fare
a questo punto ? Non si vede più nulla ! C’era una presa di acqua sulla destra o sulla sinistra , c’erano delle pescaie ?
Si ma dove ?
Sai cosa facciamo Luca: “Nem in giò …..e pöööö vedum !”
Stremati arriviamo al Ponte di Oleggio dopo altri sette bagni e tappe intermedie, aperitivo serale a riva condiviso con
alcuni bagnati , vino rosso messo al fresco guarda caso nel fiume, il posto è sicuro seppur selvaggio ci dicono, “non
andate dall’altra parte ci sono troppi “volatili”notturni “, montaggio tenda e cena …al ristorante Brasiliano al lato del
ponte gestito appunto da un particolare “volatile “.
Il giorno seguente partenza alla volta del ponte di Turbigo – zona Gallarate- raggiunto dopo poche ore sempre tra
rapide ed umide emozioni. Attenti al pesce siluro ci avvertono arriva fino a 100 kg , ma è attivo soprattutto di notte ! E’
il “soprattutto” che mi preoccupa.
Il mattino seguente di nuovo a bordo alla volta dei un nuovo sconosciuto bel posto in cui pernottare , lo troviamo alle
coordinate : N 45,25,362 e E 008,49,012, spiaggia, gazebo naturale costruito da qualcuno con pezzi di legno portati
dal fiume
(è un po’ la particolarità di tutto il percorso per le famiglie che amano fare i pic nic la domenica
supponiamo) , cascatella, un aliante a motore ci gira in torno più volte per darci un amichevole saluto quando
montiamo la tenda. Ma dove siamo ? in Canada ? Nulla farebbe sospettare diversamente.
Apéro ! Ok ! Ci pensi tu io intanto pesco un po’ ?
Peschiamo, cuciniamo farfalle al tonno, pomodori e acciughe , facciamo il bagno aggrappandoci ai massi sul fondo
lasciando che la corrente scorra lungo il corpo e ci “spazzoli” i capelli all’indietro, la cuffia non è obbligatoria…
neppure il costume ! Accendiamo un falò, si avvicina un temporalone, prepariamo tutto al meglio, canoe legate alle
piante e tutto pronto per eventualmente correre ai ripari. Di quanto si alzerà il fiume ? Fisso un bastone in riva e la
notte mi alzo per sorvegliare la situazione, ma cos’è? Un ranocchio , prendo la pila , non c`è più ma al suo posto
…cavoli ma è un’aragosta di circa 25 – 30 cm ! Foto ! Contemporaneamente un gran sbattere di acque sbuffante a
2 metri che mi spaventa..ma cosa sarà stato? Già dimenticavo …il siluro di 100 kg, troppo veloce per l’obiettivo !
Il mattino seguente tutto ok il fiume si è alzato ma non molto malgrado le tempesta notturna caffè alla Far West e
pronti per la partenza… no di nuovo a letto, altro temporale, sotto la tenda :
Se c’è un programma è che non c’è programma !
Partenza alle 12.oo alla volta di Vigevano , arrivati ci scorrazza in giro in auto Stefano “fungiatt” sfegatato che
incontriamo a riva per caso. Visita e verifiche varie, conosciuto al volo canoisti del posto per alcune dritte , nel
frattempo il fiume intorbidito si è alzato di 50 cm.
Partenza alla volta di Pavia dietro raccomandazione di un esperto canoista del luogo. “Ci impiegherete al massimo 2
ore “ ci assicura.
Sono le 16.00 partiamo Luca che stasera si festeggia un primo traguardo ! Se becchiamo nuovamente il canoista di
cui sopra lo trasformiamo in… canoa !!! Arriviamo stremati sotto l’acqua a Pavia alle 20.00 ! Cavoli ! Zanzare a mille!
Lungo il tragitto, belli i posti - come sempre – argini altissimi tipo canyon (non esagero) ed aver incontrato
controcorrente Angelo canoista lui sì d’élite che si allena su e giù su di un tratto di 5 km. Angelo ci accompagna per
un tratto , si informa pagaiando sulla nostra avventura, ci siamo simpatici tutti e tre, suggerisce come passare il ponte
galleggiante di Bereguardo : sulla sinistra facendo molta attenzione ai forti mulinelli e prospettandomi l’orario di arrivo
che sottaccio a mio figlio per non creare traumi !
Ciao Angelo ! Grazie ! Alla prossimaaaaaa!
Dopo mille rettilinei e curve arriviamo a Pavia al campeggio NON in riva al fiume c.a. 3 km prima del Ponte Coperto.
Ci accoglie un simpatico Roby – che vive con il padre da 30 anni in barca sul fiume - dandoci il benvenuto e
prodigandosi in consigli per la notte ai due pazzi sconosciuti. E’ avvolto dalle zanzare ma sene fa un baffo, vi è
abituato, noi no cavoli , anzi ! Ingaggiamo una turbinante lotta impari.
Trasbordiamo il necessario velocissimamente al campeggio in collina, Roby si occuperà di sorvegliare le canoe ed il
resto del materiale giù al fiume. Doccia e cena all’Atlantico con pizza magnum e antipasto del luogo. Fatta amicizia
con i vari avventori sorpresi ed interessati alla nostra avventura ci spiegano che le aragoste nel Ticino non esistono,
sono dei nuovi gamberi americani non autoctoni, comunque squisiti. La notte la passiamo in una roulotte in affitto per
poco al camping, dopo tutte le avventure e fatiche doveva essere la notte all’insegna del “sonno dei giusti “ …ma alle
tre di notte : Il diluvio universale ! Il Camping è allagato per fortuna noi due siamo al riparo ed assistiamo con stupore
allo scatenarsi della natura , rapiti , di nuovo.
Il mattino : colazione e bici (gratis) visita di Pavia e ritrovo con il resto della famiglia che nel frattempo ci ha raggiunto.
Ci prepariamo per la tappa seguente (ultima?) dopo esserci accomiatati con battute e pacche sulle spalle dal mitico
Roby pagaiamo sino al ponte della Becca alla congiunzione del Ticino con i fiume Po’ fatto costruito da un tipo amico
di un altro con i baffetti ai tempi della seconda guerra. Li deciderò sul da farsi, Luca comunque deve tornare a casa
per la prescuola.
Sotto il Ponte Coperto di Pavia conosociamo altri cinque “selvaggi” che con la canoa aperta a due punte di tipo
indiano e due gommoni a rimorchio hanno fatto da Somma Lombardo per chiudere alla Becca dopo svariate forature
e parecchie bottiglie di …sambuca . Che bella compagnia , peccato non averli incontrati lungo il percorso.
Al ponte della Becca l’obiettivo di Luca è pienamente raggiunto , il mio non del tutto mancano ancora 400 km a
Venezia dopo i circa 200 trascorsi in 7 giorni. Il tempo volge ancora al brutto per la settimana e le zanzare non danno
segno di desistere. La famiglia non mi stimola a ripartire in solitaria anche se una certa vocina mi suggerisce di
continuare per la Transiberiana del fiume. Improvvisamente ci accorgiamo che siamo comunque stanchi morti, ma
soddisfatti ed appagati.
Venezia , ci vediamo l’anno prossimo ! Con Alain ci auguriamo stavolta .
Per le zanzare ci organizzeremo meglio, per gli aerei della Malpensa da Oleggio in giù non ci si fa più caso.
Grazie laura ! Grazie Ivo ! Ci avete inaspettatamente motivato al meglio e dato la possibilità di vivere un’esperienza
unica fantastica: da raccomandare !
Grazie Luca! Compagno di viaggio eccezionale.
Siamo partiti così sabato: chi con una preghiera, chi con una danza del sole e chi semplicemente con una borsa
super equipaggiata per affrontare un week end meteorologicamente non dei più felici.
Alla compagnia di Laura, Alessandro, Christian, Alessandra, Alberto, Mauro, Mattia, Alda si è aggiunto un
personaggio noto ai più: Giovanni Kappenberger, il dottore della meteorologia.
Pronti per affrontare la versione alpina della "Vogalonga" italiana, siamo stati accolti dalla bellissima regione dal Lej
da Segl da un tempo decisamente già invernale.
Acqua, neve e forte vento non ci hanno impedito di aggiungere alla nostra avventura un po' di cultura regionale.
Partecipando ai festeggiamenti del 100* della ferrovia del Bernina, in qualcuno si è destata la nostalgia del trenino
elettrico!
La gola come sempre, fa la sua buona parte! Ecco che consigliati da chi gioca in casa, Alda e Mattia, ci siamo
riscaldati mani e cuore con una buona cena.
Domenica mattina, al nostro risveglio, danze e preghiere sono state esaudite!
Una splendida giornata stava per cominciare. Rincuorati dal Dr. Meteo che assicurava il sole per tutto il giorno,
grazie al vento da nord fino a basse quote, potevamo finalmente goderci la giornata.
In un quadro decisamente magnifico, con una gamma incredibili di colori, abbiamo pagaiato per arrivare al traguardo
in 2 ore e 10'.
Tempo passato in seconda posizione. Al primo posto ha vinto l' entusiasmo di trovarci insieme a condividere la stessa
passione!
Passione che ho semplicemente messo da parte per un po' di anni, ma che essendo passione rimane nel cuore!
Michela Jelmini
TANTO PER IMPIENIRE IL BOLLETTINO
Gioco di logica (vedi bollettino 4-200)
CANOA AUTUNNO-INVERNO (Controcorrente 2004)
Ma chi lo dice che la stagione canoistica finisce in settembre.
A parte che alcuni fiumi sono praticabili anche durante l'inverno.
Qualcuno addirittura aprofitta della "poca" acqua di stagione per percorrere fiumi altrimenti impossibili (chiedete ad
Andreas) in paesi comunque un po' discosti dal nostro.
Ma sappiate che la canoa viaggia bene (si fa forse un po' più fatica) anche sui laghi. E fare passeggiate sui laghi
magari la domenica mattina immersi nella nebbia in compagnia di anatre e folaghe meno innervosite dai turisti estivi è
un'esperienza per pochi eletti, anche se non fa salire l'adrenalina.
Laura fa sapere che lei è anche disposta a "tenere aperta" la sottosede del Lido di Lugano se ci
fosse un gruppetto fisso interessato alla proposta.
Ma noi aggiungiamo anche che una canoa si mette in acqua da qualsiasi punto e chi già ne
possiede una propria ha una varietà di percorsi molto più vasta di quella fluviale.
Ricordatevi che il giubbotto serve anche (o specialmente) sul lago e poi vi evita malintesi in caso di
incontro con la polizia lacuale (sulle barche ci deve essere).
Se sconfinate in acque italiane sembra dovreste annunciarvi alle guardie di confine, a meno che vi troviate a più di
300 m dalla riva.
Questo ve lo può spiegare meglio Roberto (vedi comitato).
LE FIGURE DEL RODEO
SURF
si tiene il kayak su un’onda con la
prua rivolta verso monte. La
barca rimane ferma ma si ha una
sensazione di alta velocità.
BACK SURF come il surf, ma qui è la coda a
essere rivolta verso monte.
BLAST
il kayak resta dentro un rullo con
la coda all’interno del ritorno e la
punta sull’onda come nel surf.
BACK BLAST come il blast ma con la coda
rivolta verso monte.
CANDELA
lasciando che l’acqua prenda una
delle estremità del kayak si
porta la barca in posizione
verticale.
PIROUETTE mentre si è in posizione di
candela il kayak effettua una
rotazione di 180 o 360 gradi.
SPIN
all’interno di un’onda o di un buco
si fa ruotare il kayak di 180 o
360 gradi in posizione
orizzontale.
TWIST
il kayak esegue una rotazione di
45 gradi rispetto all’acqua.
RETENDO
immergendo la punta del kayak,
si porta la barca in posizione
verticale.
BACK RETENDO
immergendo la coda del kayak si porta la barca in verticale.
CART WHEEL
una concatenazione di retendo e back retendo che danno la sensazione
del girare di una ruota.
SLIT WHEEL
come nel cart wheel ma fra un retendo e l’altro si esegue un cambio di
rotazione.
Agenda
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Raduno Federazione Svizzera Canoa: si terrà il 25 settembre 2010 sul Vorderrhein, con trasporti
organizzati. Utilizzate il forum o ev. la redattrice per eventualmente scoprire se qualcuno ci va….
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Lugano Rema: 10 ottobre 2010. giro turistico di 18 km sul lago di Lugano aperto a tutti e a qualsiasi tipo di
imbarcazione. Info by Laura
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Castagnata: domenica 17 ottobre 2010 in sede alle 16.00. siete tutti invitati. Come al solito vi invitiamo ad
annunciare la vostra presenza a Milca entro il 12 ottobre 2010, in modo da poter organizzare sufficiente
approvvigionamento.
Alle 13.00 ritrovo per riordino sede di fine estate! Presenza gradita anche e
non annunciata!! ☺
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Corsi e serate per soci: martedì 9 novembre cominciano le serati in piscina per i soci GCT e martedì 16
novembre cominciano i corsi per principianti.
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Assemblea ordinaria: si terrà venerdì 19 novembre 2010 nel luganese. Seguirà convocazione..
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Remata della befana o dei magi: giovedì 6 gennaio 2011, da Ascona a Brissago. (annullare le vostre
vacanze sugli sci per andare in canoa)
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Continuano gli allenamenti ancora per qualche settimana sul lago il martedì e giovedì. Gli allenamenti del
mercoledì solo in caso di pioggia.
Aggiornamenti su forum e direttamente dai responsabili.