Esporta l`inventario

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Esporta l`inventario
Parrocchia di Sant'Agata in Besenello. Inventario dell'archivio
storico (1480-1948) e degli archivi aggregati (1604-1942)
a cura di
Cooperativa Koinè
Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici
2000
Premessa
L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio
Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell¿Archivio Diocesano
Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2000.
L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione
"Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura
(www.trentinocultura.net).
L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del Trentino e la conseguente revisione dei dati sono
state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Francesca Benini,
Chiara Bruni, Ines Parisi ed Emanuela Pandini (Cooperativa ARCoop) nel corso del 2009, secondo le norme di
"Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".
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Albero delle strutture
Parrocchia di Sant'Agata in Besenello, 1480 - 1994
Ufficio parrocchiale di Besenello, 1480 - 1994
Pergamene, 1502 - 1802
Anagrafe, 1573 - 1994
Registri dei nati e battezzati, 1573 - 1972
Indici dei registri dei nati e battezzati, 1720 - 1824
Registri dei matrimoni, 1588 - 1954
Registri dei morti, 1661 - 1958
Indici dei registri dei morti, 1674 - 1796
Registri dei cresimati, 1825 - 1994
Stati delle anime, 1886 - 1950
Registri dei consensi paterni, 1825 - 1923
Registri degli sponsali, 1908 - 1966
Registri delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi, 1844 - 1945
Atti matrimoniali, 1785 - 1948
Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1790 - 1947
Beneficio parrocchiale, 1689 - 1951
Urbari e partitari, 1689 - 1712
Atti amministrativi, 1733 - 1951
Chiesa parrocchiale, 1624 - 1948
Urbari, inventari e partitari, 1633 - 1945
Atti amministrativi, 1685 - 1948
Registri delle rese di conto dei sindaci, 1624 - 1833
Registri di cassa, 1916 - 1947
Resoconti, 1808 - 1948
Curazia di Calliano, 1488 - 1899
Carteggio ed atti, 1488 - 1899
Chiese filiali e cappelle, 1728 - 1952
Atti amministrativi, 1728 - 1952
Registri dei conti, 1766 - 1842
Benefici e legati, 1480 - 1960
Atti amministrativi, 1480 - 1960
Registri dei legati, 1824 - 1890
Registri di amministrazione, 1906 - 1952
Resoconti, 1896 - 1948
Pastorale parrocchiale, 1791 - 1948
Repertori, 1800 - 1800
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Protocolli degli esibiti, 1863 - 1948
Atti protocollati, 1796 - 1897
Carteggio ed atti, 1851 - 1948
Circolari ecclesiastiche e civili, 1791 - 1945
Culto e funzioni religiose, 1844 - 1951
Diari delle messe, 1844 - 1951
Diari delle messe avventizie, 1866 - 1951
Diari personali delle messe, 1844 - 1950
Visite pastorali, 1728 - 1947
Atti visitali, 1728 - 1947
Associazioni parrocchiali, 1888 - 1942
Registri degli iscritti, 1888 - 1913
Carteggio ed atti, 1897 - 1942
Miscellanea, 1750 - 1948
Carteggio ed atti, 1750 - 1948
Confraternita del Santissimo Sacramento di Besenello, 1714 - 1942
Registri di amministrazione, 1714 - 1930
Atti amministrativi, 1792 - 1942
Confraternita del Santissimo Rosario di Besenello, 1604 - 1767
Registri degli iscritti, 1604 - 1767
Registri dei conti, 1646 - 1653
Pia unione del Sacro Cuore di Gesù di Besenello, 1844 - 1864
Registri degli iscritti, 1844 - 1864
Congregazione di carità di Besenello, 1821 - 1899
Registri di amministrazione, 1829 - 1860
Atti amministrativi, 1821 - 1899
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Albero dei soggetti produttori
Parrocchia di Sant'Agata, Besenello, sec.XIII Ha per organo/ufficio : Curazia di San Lorenzo, Calliano, 1798 settembre 27 - 1920 marzo 14
Beneficio parrocchiale di Sant'Agata, Besenello, [1689]- 1987 gennaio 24
Curazia di San Lorenzo, Calliano, 1798 settembre 27 - 1920 marzo 14
Successori:
Parrocchia di San Lorenzo, Calliano, 1920 marzo 15 E' organo/ufficio di : Parrocchia di Sant'Agata, Besenello, sec.XIII Confraternita del Santissimo Sacramento, Besenello, 1612 - [1942]
Confraternita del Santissimo Rosario, Besenello, 1604 dicembre 13 - [1767]
Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù, Besenello, 1844 giugno 16 - [1864]
Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1823 - 1923
Successori:
Congregazione di carità di Besenello, Besenello, 1923 - [1928]
Ente comunale di assistenza di Besenello, Besenello, [1947 settembre 7 - 1994 settembre 12]
Alla cui gestione concorre : Comune di Besenello, Besenello, 1821 - 1923
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superfondo
Parrocchia di Sant'Agata in Besenello, 1480 - 1994
reg. 100, b. 38 (fasc. 43)
Storia archivistica
L'archivio parrocchiale di Besenello è conservato presso la canonica parrocchiale. Al momento dell'intervento di
riordino tutta la documentazione, eccetto alcuni registri anagrafici che si trovavano nello studio del parroco, era
contenuta in un armadio di metallo situato in un locale adibito anche a ripostiglio, al primo piano della canonica.
La documentazione non presentava apparentemente alcuna traccia di ordinamento precedente: le carte erano sciolte o
variamente raccolte in mazzi e fascicoli senza alcuna organizzazione. Dalle poche testimonianze ritrovate nell'archivio
sembra che parte dello stesso sia stato danneggiato o addirittura distrutto da un incendio avvenuto intorno al XVI
secolo: "Non si conoscono con precisione i primordi e l'origine di questa parrocchia, che si crede eretta circa l'anno
1300, probabilmente per qualche incendio che ne distrusse l'archivio" (1) e ancora, relativamente alla mancanza di
documenti di fondazione delle confraternita del SS. Sacramento: "La mancanza di tale documentazione, delle bolle ed
altre notizie convien attribuire ad un incendio della canonica seguito verso la fine del detto secolo [XVI]" (2).
Da segnalare, ma non certo da considerare come uno strumento di ricerca e neanche da interpretare come un tentativo di
ordinamento o di organizzazione della documentazione, un "repertorio" redatto dal parroco don Francesco Battisti (3)
sul quale egli elencò e descrisse una serie di documenti (compresi anche alcuni registri). La descrizione è molto
particolareggiata e precisa con rimandi ai numeri presenti sui pezzi descritti da lui stesso apposti (4). Non è purtroppo
dato sapere se un tempo tutta questa documentazione numerata e descritta dal Battisti fosse conservata seguendo tale
ordine numerico, certo è comunque che egli non prese in considerazione tutta la documentazione prodotta in quegli
anni, ma probabilmente analizzò a fondo solo quella parte che più gli sembrava interessante o che più consultava per
l'amministrazione della parrocchia. Tale numerazione viene comunque riportata nel presente inventario e segnalata con
la dicitura "segnatura antica".
Modalità di acquisizione e versamento
L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente.
L'art. 27 della L.P. 14 febbraio 1992, n. 11 conternente "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio
provinciale' prevede che, fino a quando non saranno raggiunte le intese di cui all'art. 12, comma 1 della legge 25 marzo
1985, n. 12, concernente la ratifica e l'esecuzione delle modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929 tra
Repubblica italiana e la Santa Sede, vengano stipulate intese fra la Giunta provinciale di Trento e i competenti organi
ecclesiastici circa l'applicazione delle disposizioni della legge agli archivi di enti ecclesiastici. Le intese furono
raggiunte il 10 settembre 1993.
L'Ordinariato ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano attribuendogli
competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi
ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.
La Commissione beni culturali, nella seduta del 22 giugno 1994, ha riconosciuto l'interesse storico dell'archivio della
parrocchia di Besenello relativamente alla documentazione anteriore agli ultimi 50 anni. In seguito a tale valutazione la
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Giunta provinciale, con deliberazione n. 12761 del 20 novembre 1998, ha affidato alla Società cooperativa Koinè i
lavori di ordinamento e di inventariazione dell'archivio.
Contenuto
La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta
prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari dai quali
emerge l'attività dell'"ente parrocchia".
E' conservata inoltre documentazione della confraternita del Santissimo Sacramento, di quella del Santo Rosario e della
Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù. Aggregato all'archivio parrocchiale si trova anche documentazione della
Congregazione di Carità.
La documentazione dell'archivio parrocchiale di Besenello si presenta in un discreto stato di conservazione. I registri
non presentano danni di particolare rilievo, se non il comprensibile degrado dovuto al tempo e all'usura.
Lingua
Italiano; latino
Criteri di ordinamento e inventariazione
Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a
quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di
organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692,
parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi
di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e
per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento.
Data la situazione in cui è stata ritrovata la documentazione, il presente lavoro di ordinamento ha richiesto un
preliminare esame della documentazione, attraverso una lettura analitica delle carte, permettendo in questo modo una
individuazione delle varie amministrazioni. Non essendo stato possibile ricostruire un ordinamento preesistente,
l'archivio è stato organizzato tenendo presente altri esempi di archivi parrocchiali e suddiviso secondo le varie attività e
le amministrazioni tipiche di una parrocchia, il tutto con la supervisione del direttore responsabile dell'archivio
diocesano tridentino. Le unità archivistiche di condizionamento sono dunque state create ex novo, ad eccezione di
alcuni fascicoli preesistenti, per i quali si è mantenuta e riportata l'intitolazione originale.
Le fasi successive si sono articolate in due momenti principali: la schedatura e l'elaborazione finale. Per la fase finale,
relativa all'elaborazione delle schede e all'individuazione della struttura dell'archivio, ci si è avvalsi del supporto
informatico ed in particolare è stato utilizzato il programma History-Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le
modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal
Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme
internazionali.
L'elaborazione di tutta la documentazione ha reso possibile l'individuazione di 5 fondi archivistici. Il primo fondo
relativo all'archivio della parrocchia di Besenello, si articola in 12 subfondi attraverso i quali si riflette l'attività dell'ente
stesso; ogni subfondo è a sua volta suddiviso in serie e in qualche caso anche in sottoserie. Gli altri fondi, a causa della
minore presenza di documentazione, risultano nel complesso meno consistenti anche se loro stessi suddivisi in serie.
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Il presente inventario si chiude al 1948, limitandosi a quella parte d'archivio dichiarata di interesse storico in base alle
"Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici
dipendenti dall'autorità diocesana", L.P. 14 febbraio 1992, n. 11, art. 27, c. 2: "Negli archivi ecclesiastici riconosciuti di
interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entra a far parte dell'archivio storico e ricade sotto
le disposizioni ad esso relative". Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità
archivistica possono superare il limite del 1948.
Incrementi previsti
Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione
della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo. Gli altri archivi sono inattivi.
Condizioni di accesso
In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti
ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", di cui all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la
consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di
carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione
dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato. Ai titolari degli archivi viene riservato
il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi,
o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette
"Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al
titolare dell'archivio tramite l'archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle
autorizzazioni rilasciate.
Condizioni di riproduzione
La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è
consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la
microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio
provinciale.
Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal
Concilio fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961
Nota dell’archivista
Fonti archivistiche:
Archivio parrocchiale di Besenello.
La scheda è stata realizzata anche grazie alle informazioni raccolte dalle seguenti fonti:
Codice di diritto canonico, Roma, 1984;
Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-1931), XV (1937-1941).
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Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda
AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985
ANDERLE, J., Besenello : storia e società / a cura di Sergio Bernardi ; saggi di Jole Anderle ... [et al.],
Trento : UCT, 1990
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888
BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento,
1995
BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910
BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765
COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977
COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986
GORFER A., Il castello di Beseno nel Trentino; in appendice "Storia di un restauro" di Maria Pia Martini
Pompeati, Trento : Provincia autonoma di Trento. Assessorato alle attività culturali, 1979.
GRANDI C., Curatore d'anime dello stato civile: il parroco durante la seconda dominazione asburgica
(1818-1918), IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed
esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989
KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964
Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A.,
Città del Vaticano, 1954
SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri
parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989
TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970
TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la 'conta delle anime': il caso veneziano, IN: La conta
delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G.,
GRANDI C., Bologna, 1989
VERNACCINI S. (a cura di), La religiosità nella storia del Trentino, Trento, 1995
ZIEGER A., Storia della regione tridentina, Trento, 1968
Note
(1) Cfr. 2.3.6, p. 347.
(2) Cfr. ACS 1.4.
(3) Parroco di Besenello dall'8 maggio 1796 al 24 settembre 1823, giorno della sua morte.
(4) Cfr. 8.1.1.
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Ente
Parrocchia di Sant'Agata
sec.XIII -
Luoghi
Besenello (Trento)
Archivi prodotti
Fondo Ufficio parrocchiale di Besenello, 01/01/1480 - 31/12/1994
Storia
Besenello si trova quasi a metà strada tra Trento e Rovereto, alle pendici del monte Scanuppia ed il colle sul quale si
trova l'antico castello.
La prima appellazione presente su documenti e stampe antiche è quella di Beseno ed in antico comprendeva la pieve, la
gastaldia e più tardi la giurisdizione cui sottostarono per molto tempo Folgaria ed i gruppi di case poste ai piedi del
castello: Besenello (Bisenellum), Masera (Macera), Sottocastello (Subcastrum) o Sottobeseno, Drebeseno
(Postbesenum), Calliano, la Pietra e Volano (1). Le frazioni di Dietrobeseno e Compet si trovano a monte dell'abitato di
Besenello, sulla sponda destra del Rio Cavallo che scende dall'altopiano di Folgaria.
La storia del paese è dominata dalla presenza del castello; i nuclei abitati di Besenello, Sottocastello e Dietrobeseno pur
essendo molto vicini tra di loro non divennero mai un insieme omogeneo, se non in tempi recenti, quasi come se il
castello, pur avendone provocato la nascita, non avesse mai voluto stimolarne la fusione.
Il castello assume una conformazione molto dilatata rispetto al luogo in cui sorge, quasi una sorta di sproporzione che
può far pensare che i suoi signori volessero tenere un'ambigua posizione per poter sfruttare al meglio le situazioni e gli
eventi storici. Anche l'abitato di Besenello si trova molto allungato da nord a sud e da est ad ovest a seconda delle
vicende storiche e delle alleanze ed intrighi politici fatti dai padroni anche al di fuori del territorio trentino. Questa
sensazione di allungamento, di non continuità, si riflette anche sullo stesso paese dove la chiesa parrocchiale, dedicata a
santa Agata, si trova in capo al paese lontana anche dal centro storico.
Il castello di Beseno fu acquistato dal vescovo Federico Vanga (1207-1218) il quale vi insediò un gastaldo. I
Castelbarco vi acquistarono i diritti già all'inizio del secolo XIV quando, il 4 giugno 1303, Marcabruno, figlio di Nicolò
di Beseno, vendette per l'importo di 7.000 lire la sua parte di castello con i diritti relativi e quelli di Castel Pietra di
Beseno e Volano, nonchè quelli di montagna e di vicinanza di Folgaria (2). Nel 1307 Guglielmo di Castelbarco fu
investito dal principe vescovo di Trento della giurisdizione civile e criminale in Besenello. Nel sec. XV la giurisdizione
di Beseno perdette Volano e Folgaria che passarono al Veneto. Nel 1443 Marcabruno di Beseno cedette il castello a re
Federico IV, finchè il 26 novembre 1470 il vescovo Giovanni Hinderbach, a seguito della rinuncia del duca Sigismondo
rogata a Brunico il 6 agosto dello stesso anno, investì Giacomo fu Giacomo Trapp. Egli rivendicò l'antico possesso di
Folgaria intraprendendo parecchie e pesanti incursioni armate per riprendere la zona che nel frattempo (1440) aveva
ottenuto l'indipendenza. Non ottenne risultati favorevoli e contestò ai veneziani il diritto di giurisdizione su Volano. Nel
1487, a seguito di queste rivendicazioni, nel 1487 fu combattuta la "battaglia di Calliano" della quale se ne attribuì la
vittoria il duca Sigismondo, che fece erigere proprio a Calliano la chiesa di San Lorenzo. Del feudo furono investiti
pochi anni dopo i fratelli Giacomo (Giacomino), Giorgio e Carlo figli del conte Giacomo Trapp e della contessa
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Barbara. Nel marzo del 1520 i fratelli Trapp esercitarono il diritto di patronato sulla chiesa di S. Agata di Besenello
presentando al vescovo di Trento Udalrico Lichtenstein don Giovanni Völcke da Frisinga quale parroco di Besenello
(3). In questo periodo il castello assunse l'imponente aspetto attuale. In esso vi erano accolte le carceri della
giurisdizione e vi trovavano residenza i giurisdicenti con la loro piccola corte fino al 1794. Nel settembre del 1796
Napoleone conquistò il castello danneggiandolo enormemente e le successive battaglie tra austriaci e francesi, che
proseguirono fino al 1813, lo resero pressochè inabitabile. La famiglia Trapp si trasferì ad Innsbruck portando con sè
quello che ancora poteva essere salvato. Scriveva don Tecilla verso il 1893: "La famiglia Trapp era patrona della chiesa
parrocchiale e dinasta dei paesi circonvicini fino alla soppressione napoleonica del 1803 dopo la quale si trasferì ad
Innsbruck mantenendo il patronato della chiesa ..." (4).
Si giunse così al 5 luglio 1972 quando il conte Oswald Trapp assieme alla moglie contessa Maria Bossi Fedrigotti, con
un atto di donazione consegnò il castello alla Provincia Autonoma di Trento.
La chiesa parrocchiale di Besenello è dedicata a santa Agata vergine e martire. Di essa si hanno notizie documentate già
a partire dal 1205 dove viene indirettamente nominata quale pieve di Beseno. Subì già nei secoli XVI e XVII delle
opere di ampliamento quando fu aggiunta la cappelle di S. Antonio e fu eretta la porta maggiore (1674). Nel 1782 fu
dipinta sulla facciata la figura della santa e modificate le finestre e l'anno successivo fu eseguita l'orchestra dove venne
collocato l'organo realizzato da Antonio Chiusole di Rovereto. Anche durante tutto l'ottocento furono eseguiti lavori di
restauro e di miglioria: nel 1804 furono eretti l'altare maggiore ed i due laterali del Rosario e di S. Valentino; nel 1853 il
campanile fu dotato di un nuovo concerto di campane. Alla fine del sec. XIX, precisamente nel 189, furono aggiudicati i
lavori per l'ingrandimento della chiesa su progetto dell'ing. Luigi Obrelli di Trento. L'anno seguente fu acquistato un
nuovo organo (quello attuale) opera di Rieger di Jägerdorf che sostituì quello del Chiusole.
Alla fine del secolo la parrocchia di Besenello comprendeva le località di Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, Compet,
Maso Trapp, Maso dell'Aria, Castelpietra, Seghe, Acquaviva e Postavecchia. Essa dipendeva dal decanato di Rovereto
con annessa la curazia di Calliano. Attualmente la parrocchia si trova incorporata nel decanato di Villa Lagarina e
comprende le località di Compet, Dietrobeseno, Masera, Scanuppia e Sottocastello.
Chiese e cappelle
La parrocchia di Besenello comprende diverse chiesette e cappelle erette oltre che all'interno della stessa chiesa
parrocchiale, anche nelle varie località circostanti come Compet, Dietrobeseno e Scanuppia.
Tra le cappelle più importanti spicca sicuramente quella di Sant'Anna di spettanza della famiglia Trapp. Si trova nella
chiesa parrocchiale di Sant' Agata di fronte alla cappella di Sant' Antonio; verso la chiesa è protetta da una cancellata in
ferro battuto ed è fornita di fonte battesimale. Le sue entrate, costituite da censi e capitali, dovevano servire per la
celebrazione di due messe settimanali in suffragio dell'anima della baronessa Anna Trapp da parte dell'arciprete pro
tempore. Si dovevano poi celebrare altre messe settimanalmente per le anime del conte Sigismondo Trapp e della
consorte contessa Piccolomini. In considerazione di tutto ciò si può affermare che essa aveva un notevole reddito
patrimoniale (6).
All'interno della chiesa parrocchiale di Sant' Agata si trova anche un'altra cappella dedicata a Sant' Antonio la cui
cupola è ornata da preziosi stucchi ed affreschi. Vi si trova una tela raffigurante il santo.
All'esterno della chiesa la prima cappella che appare è quella situata nel cimitero, dedicata al San Crocifisso eretta nel
1920; essa subì nel corso degli anni interventi di restauro soprattutto in seguito ad eventi bellici.
Vi è poi la cappella di San Giovanni Bosco eretta nel 1939 in seguito alla donazione di un terreno situato in località "al
Dosso" nella frazione di Compet (comune di Besenello) fatta da certo Martari Giuseppe fu Domenico con atto del 27
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novembre 1935. Tale donazione aveva appunto come scopo la costruzione di una cappella per i residenti nella detta
frazione (7).
Altra cappella abbastanza importante è quella della Madonna di Pompei: l'abitato di Dietrobeseno (frazione del comune
di Besenello) nell'anno pur avendo una popolazione consistente era priva di un sacerdote stabile e fornita unicamente di
una piccol) pur avendo una popolazione consistente era priva di un sacerdote stabile e fornita unicamente di una piccola
cappella dedicata a Sant'Andrea. La cappella era stata eretta da certo Andrea Fridel detto Portner da Dietrobeseno ed era
mantenuta con le rendite provenienti da un campo e da una casa come aveva disposto lo stesso Fridel nel 1649. Grazie
alla donazione di un terreno da parte del comune di Besenello ed alle generose offerte di certa Caterina Bais di
Dietrobeseno si pensò ben presto alla realizzazione di una nuova chiesa. Fu costituito ben presto un comitato "pro
erigenda chiesa" che diede il via ai lavori che proseguirono di gran lena terminando nel 1923, quando la chiesetta venne
ufficialmente consacrata (8) dal parroco di Besenello don Elvio Pezzi delegato dal vescovo di Trento Celestino Endrici
(9).
Condizione giuridica
Con D.M. del 30 dicembre 1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 la parrocchia di Besenello è
stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 200).
Funzioni, occupazioni e attività
La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa
particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del Vescovo diocesano, cui unicamente spetta il
diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità
giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio
(Codice Diritto Canonico, cann. 515 e 518). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura
pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la
collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona
giuridica, ma
il Vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita
apostolica, anche erigendola presso la chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote
sia il parroco della parrocchia (Codice Diritto Canonico, cann. 519 e 520).
In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia,
ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli
infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai
matrimoni, celebrare i funerali.Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di
carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali,
cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù.Il parroco deve avere cura, oltre che
delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale.
Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile,
quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e
bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie
fondazioni, legati, ecc."(5).
12
Contesto generale
Un "Plebatus Beseni" è ricordato in parecchi documenti della prima metà del sec.XIII, mentre, successivamente, Beseno
appare soggetto alla pieve di Volano. Soltanto nel secolo XV inoltrato si trova menzionata la "villa", e, ancora più tardi,
la chiesa curata, e poi parrocchiale di Besenello.
Ora appartiene al decanato di Villa Lagarina, diocesi di Trento.
Fonti archivistiche e bibliografia
Bibliografia
ANDERLE, J., Besenello : storia e società / a cura di Sergio Bernardi ; saggi di Jole Anderle ... [et al.],
Trento : UCT, 1990
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888
Note
(1) Cfr. Besenello storia e società, a cura di Sergio Bernardi, Trento, 1990
(2) Cfr. Ausserer, Fonti di storia, n. 4.
(3) Cfr. 1.1.
(4) Cfr. 2.3.6.
(5) G. Bazzanella, Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1905, p. 17.
(6) Cfr. 6.2.1.
(7) Cfr. 6.1.1.5.
(8) La consacrazione avvenne il 26 dicembre 1923.
(9) Cfr. 6.1.1.4.
13
Ente
Beneficio parrocchiale di Sant'Agata
[1689]- 1987 gennaio 24
Luoghi
Besenello (Trento)
Altre forme del nome
Beneficio parrocchiale di Besenello
Archivi prodotti
Fondo Ufficio parrocchiale di Besenello, 01/01/1480 - 31/12/1994
Storia
Fin dai tempi delle visite pastorali di Bernardo Cles e di Ludovico Madruzzo fu viva la preoccupazione dei vescovi di
verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici ed avere sicure informazioni sulle loro
amministrazioni. La norma generale che prevedeva l'obbligo di compilare dei registri dai quali emergessero la quantità e
la qualità dei redditi, nonché la loro relativa amministrazione, rimaneva però spesso nella pratica senza attuazione.
Le rendite del patrimonio del beneficio parrocchiale erano destinate al mantenimento del parroco che, legittimato ad
amministrare la cura d'anime, aveva anche il diritto di percepire tutte le rendite che a questo titolo provenivano alla
parrocchia: rendite da caseggiati, fondi, capitali, diritti vari, affitti, interessi, ecc.; esse costituivano la sostanza del
beneficio, che passava di parroco in parroco.
Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco
otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto
rappresentante dell'ente, egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio.
Della dote facevano parte anche le decime. L'obbligo morale di contribuire al mantenimento dei ministri del culto ha
origini antichissime e anche prima della sanzione giuridica esso venne sempre largamente e spontaneamente
soddisfatto. La decima corrispondeva a una quota dei prodotti del suolo, che non sempre ammontava a un decimo, che
gli abitanti delle comunità facenti parte la parrocchia erano obbligati a corrispondere all'autorità ecclesiastica. Anche i
diritti di stola facevano parte del beneficio parrocchiale; questi importi si dovevano corrispondere per prestazioni
ecclesiastiche e cioè per le proclamazioni nuziali, per le esequie, per l'amministrazione di alcuni Sacramenti e per
l'assistenza degli infermi.
Non fu infrequente il caso in cui le rendite di un beneficio con cura d'anime non bastasse al sostentamento dell'investito,
a causa della sua esiguità o per gli oneri su di esso gravanti; le cose peggiorarono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi
del XIX quando si cominciarono ad abolire enti e corporazioni religiose, a dichiarare nazionali e a vendere i beni della
chiesa, ad abolire le decime ed altre prestazioni. Molte parrocchie si trovarono quindi spogliate di rendite. I governi
dovettero perciò provvedere stabilendo delle congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti.
Il beneficio parrocchiale viene estinto nel 1984 in seguito alle norme del Concordato tra Stato italiano e Chiesa.
14
Nell'archivio parrocchiale di Besenello non è stato rinvenuto alcun documento relativo alla fondazione del beneficio
parrocchiale, ma è certo che il diritto di patronato spettava alla famiglia dei conti Trapp e fu esercitato sempre dal più
anziano di essi. La canonica apparteneva alla comunità di Besenello che ne sosteneva le spese di riparazione e
manutenzione. Il mantenimento del tetto della chiesa, del campanile, delle campane e del cimitero erano a carico dei
comuni di Besenello (per due terzi) e di Calliano (per un terzo).
Il parroco aveva il diritto della quarantesima (o quarta) su tutte le campagne esistenti nei circondari di Besenello,
Calliano e Castel Pietra. In una nota delle rendite rilevate negli anni 1797 e 1799 (1) troviamo quanto spettava al
parroco: 1. la quarta dell'uva delle campagne di Besenello; 2. la quarta dei grani di Besenello (formento, segala, orzo,
formentone, formentazzo, legumi minuti, grano); 3. la quarta di uva dalle campagne di Dietrobeseno e Compet; 4. la
quarta dei grani dalla campagna di Compet e Golla, Dietro Beseno, Ondertoll e Monte di Scanuppia; 5. i frutti dell'orto
dietro S. Maria; 6. l'affitto del campo denominato "Greben alli Pradi"; 7. dal "Chiesuretto" della canonica: foglia
grande, grano, segala, uva nera; 8. gli incerti delle sepolture dei morti (stola nera), battezzati e matrimoni (stola bianca).
Le rendite del beneficio parrocchiale non sembravano essere comunque molto consistenti e non appare dalla
documentazione posteriore alcuna indicazione di eventuali incrementi. La campagna non sempre rendeva un buon
prodotto e spesso necessitava di migliorie "così da ottenere un prodotto triplo di prima" che qualche volta veniva
distrutto da altri eventi: "ora la filossera e il gelo distrussero quasi tutte le viti" (2).
Naturalmente oltre ai diritti il parroco era soggetto ad alcuni aggravi tra i quali quello di dover mantenere
un
cappellano e una cuoca, di ospitare e compensare il predicatore per la Quasresima e l'Avvento, di fornire pranzi ai
cantori di dare un rinfresco (3) ai rappresentanti della comunità di Beseno in occasione della resa dei conti della chiesa,
di distribuire pane nel giorno dei morti, di pagare le steore (nobile, ordinara e straordinaria), di pagare la stampa dei
viglietti pasquali, il vino e le ostie. Il parroco doveva perciò sostenere tutto questo con le rendite e i proventi
parrocchiali, che data la loro natura non garantivano un costante patrimonio.
L'entità del beneficio parrocchiale di Besenello non si può quindi considerare rilevante e la parrocchia non così ricca da
sostenere e mantenere agiatamente il suo pastore.
La prima attestazione presente in archivio è del 1689, data scelta in intestazione.
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986
(pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale di
Sant'Agata di Besenello ha perso la personalità giuridica civile.
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Archivio "Ufficio parrocchiale di Besenello"
15
fondo
Ufficio parrocchiale di Besenello, 1480 (copia) -1994
regg. 90, bb. 36 (fascc. 39)
Soggetti produttori
Parrocchia di Sant'Agata, sec.XIII Beneficio parrocchiale di Sant'Agata, [1689]- 1987 gennaio 24
Curazia di San Lorenzo, 1798 settembre 27 - 1920 marzo 14
Modalità di acquisizione e versamento
L'archivio è sempre stato e rimane di proprietà dell'ente; la Commissione beni culturali, nella seduta del 22 giugno
1994, ha riconosciuto l'interesse storico dell'archivio della parrocchia di Besenello relativamente alla documentazione
anteriore agli ultimi 50 anni.
Contenuto
La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta
prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari dai quali
emerge l'attività dell'"ente parrocchia".
Incrementi previsti
Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione
della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.
Note
(1) Cfr. 2.3.6, p. 347.
(2) Cfr. ACS 1.4.
(3) Parroco di Besenello dall'8 maggio 1796 al 24 settembre 1823, giorno della sua morte.
(4) Cfr. 8.1.1.
16
subfondo 1
Pergamene, 1502 - 1802
b. 1 (13 pergg.)
Contenuto
Nel subfondo sono presenti 13 pergamene appartenenti all'archivio parrocchiale. Al momento dell'intervento di riordino
esse si trovavano in una busta di carta inserita a sua volta in un faldone contenente documentazione di vario genere non
in connessione con quegli atti, che hanno trovato idonea collocazione nei vari subfondi dell'archivio parrocchiale.
Per quanto riguarda il contenuto di questi documenti si può affermare che si tratta di investiture vescovili dei curati
della chiesa di Besenello, di consacrazioni di altari e di concessioni di indulgenze da parte del papa pro tempore.
Criteri di ordinamento e inventariazione
Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri
generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale
di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla
circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966.
Le singole pergamene sono contraddistinte da un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde ad un ordine
cronologico. Al numero di corda seguono l'intitolazione, che esprime la natura giuridica del documento, la data cronica
(con l'avvertenza che nel periodo e nel luogo in cui vennero redatte le pergamene veniva adottato lo stile della
"natività"), quella topica e infine un breve regesto.
Compaiono inoltre notizie in merito al notaio rogante, con l'indicazione se il documento è redatto in forma di 'originale',
'originale da rogiti' o 'copia autentica'. Si intende per originale la stesura in pubblica forma del documento fatta dallo
stesso notaio che precedentemente aveva scritto lo stesso atto sulle sue imbreviature o sul suo protocollo, a seconda del
periodo storico; per originale da rogiti di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa
autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo
protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono.
Altre indicazioni vengono date in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, alla presenza di sigilli, alle note di
contenuto e archivistiche presenti, a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri
regesti con la relativa citazione bibliografica.
Sigle adottate nella descrizione delle pergamene:
SPC
Sigillum pendens cereum
Sigillo pendente di cera
SI
Sigillum impressum
Sigillo impresso
SID
Sigillum impressum deperditum
Sigillo impresso perduto
ST
Signum tabellionis
Segno del notaio
SPD
Sigillum pendens deperditum
Sigillo pendente perduto
1. b. 1
17
Investitura
1502 marzo 30, Trento, Castello del Buonconsiglio
Uldarico [Lichtenstein], vescovo di Trento, investe don Giovanni Völcke da Frisinga, suo cappellano, della cura delle anime della
cappella di S. Agata di Besenello.
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 580 x 365, con plica inferiore di mm 65, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD
Segnature precedenti: N. 3
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p.56 (regesto)
2. b. 1
Investitura
1536 gennaio 3, Trento, Castello del Buonconsiglio
Bernardo [Clesio], vescovo di Trento, investe don Ursino Toppler da Augusta della cura delle anime della cappella di S. Agata di
Besenello.
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 250 x 380, con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD
Segnature precedenti: N. 5
3. b. 1
Investitura
1580 settembre 17, Trento, Castello del Buonconsiglio
Ludovico Madruzzo, vescovo di Trento, investe don Giovanni Laurio da Terlinga (1) della cura delle anime della parrocchia di S.
Agata di Besenello.
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 225 x 320, con plica inferiore di mm 78, sul verso nota di contenuto e nota archivistica., SPD
Segnature precedenti: N. 6
Note
(1) Diocesi di Augusta.
4. b. 1
Investitura
1599 luglio 2, Trento, Castello del Buonconsiglio
Ludovico Madruzzo, vescovo di Trento, investe don Baldassare Miller di Churburg della cura delle anime della cappella di S. Agata
di Besenello.
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 180 x 365, sul verso nota di contenuto e nota archivistica., SPD
Segnature precedenti: N. 7
5. b. 1
Consacrazione
1614 luglio 5, Besenello
18
Pietro Belli, vicario generale del vescovo di Trento [Carlo Gaudenzio Madruzzo], consacra l'altare dedicato a santa Anna nella chiesa
di S. Agata di Besenello, vi inserisce alcune reliquie e concede 40 giorni di indulgenza a coloro che visiteranno l'altare in quell'anno e
nel giorno dell'anniversario della consacrazione.
Notaio: Marco Antonio Scutelli
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 95 x 215 (200)
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 56 (regesto)
6. b. 1
Attestazione di consacrazione
[1636 aprile 24], [Besenello]
Si rende noto che il vescovo Carlo Emanuele Madruzzo ha consacrato il 24 aprile 1636 l'altare dei santi Sebastiano e Rocco nella
chiesa di S. Agata di Besenello, vi ha inserito alcune reliquie ed ha consesso 40 giorni di indulgenza a coloro che avranno visitato la
chiesa in quell'anno e nel giorno dell'anniversario della consacrazione.
Notaio: Marco Antonio Scutelli (ST)
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 240 x 245, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica.
Segnature precedenti: N. 11
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 56 (regesto)
7. b. 1
Investitura
1652 novembre 20, Trento, Castello del Buonconsiglio
Carlo Emanuele Madruzzo, vescovo di Trento, investe don Carlo Camelli da Calliano della cura delle anime della cappella di S.
Agata di Besenello.
Ad augendam Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 250 x 405, con plica inferiore di mm 50, SPC in teca metallica
8. b. 1
Concessione di indulgenza
1770 dicembre 18, Roma, S. Maria Maggiore
Clemente XIV: concede per un settennio l'indulgenza ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di Besenello per dodici giorni
nell'arco dell'anno da designarsi dall'ordinario.
Ad augendam Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 150 x 420, sul verso nota archivistica; in fondo annotazione di visto del 31 gennaio 1771, SID
Segnature precedenti: N. 151a
9. b. 1
Concessione di indulgenza
1770 dicembre 18, Roma, S. Maria Maggiore
19
Clemente XIV: concede per un settennio l'indulgenza ai confratelli e consorelle defunti della Dottrina Cristiana, del SS. Sacramento e
del SS. Rosario per i quali si celebrerà una messa all'altare [del SS. Rosario] nella parrocchiale di Besenello nel giorno della
commemorazione dei defunti, entro la sua ottava ed il martedì, il giovedì, e il sabato di qualsiasi settimana.
Omnium saluti Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 150 x 420, In fondo annotazione di visto del 26 gennaio 1771. Sul verso note archivistiche. Con
documento cartaceo accompagnatorio del 12 ottobre 1910., SI mutilo
Segnature precedenti: N. 151b
10. b. 1
Concessione di indulgenza
1770 dicembre 18, Roma, S. Maria Maggiore
Clemente XIV: concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la cappella della Beata Maria Vergine del
Monte Carmelo di Besenello ogni anno il 6 luglio, se cade di domenica, o la domenica immediatamente successiva.
Ad augendam Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 150 x 420, in fondo annotazione di visto del 27 gennaio 1771. Sul verso nota archivistica., SI
Segnature precedenti: N. 151c
11. b. 1
Concessione di indulgenza
1770 dicembre 20, Roma, S. Maria Maggiore
Clemente XIV: concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di Besenello, le sue
cappelle ed i suoi altari, ogni anno il giorno di santa Agata (1) ed il 16 di luglio.
Ad augendam Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 135 x 420, in fondo annotazione di visto del 27 gennaio 1771. Sul verso nota archivistica., SID
Segnature precedenti: N. 151d
Note
(1) Si celebra il 5 febbraio.
12. b. 1
Concessione di indulgenza
1802 luglio 6, Roma, S. Maria Maggiore
Pio VII: concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di Besenello nella domenica
successiva alla festa di san Luigi Gonzaga (1).
Ad augendam Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 185 x 415
Note
(1) Si celebra il 21 luglio.
13. b. 1
Concessione di indulgenza
20
1802 luglio 6, Roma, S. Maria Maggiore
Pio VII: concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di Besenello nel giorno della
festa di santa Agata (1) e nella domenica successiva alla festa di san Luigi Gonzaga (2).
Originale; latino
Documento singolo; pergamena, mm 135 x 420, SID
Note
(1) Si celebra il 5 febbraio.
(2) Si celebra il 21 luglio.
21
subfondo 2
Anagrafe, 1573 - 1994
Contenuto
Il subfondo 'Anagrafe' prende spunto dall'attività del parroco relativa all'amministrazione dei sacramenti e comprende i
'libri parrocchiali', cioè i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei defunti, i registri dei cresimati, gli stati delle anime e
tutti quei registri e atti che integrano e completano i registri parrocchiali: i registri dei consensi paterni, delle
pubblicazioni e degli avvisi, gli atti matrimoniali, ecc.
Sui registri anagrafici di Besenello troviamo spesso come titolazione interna la notizia del preso possesso del beneficio
di S. Agata da parte dell'arciprete in questione: "Libro delli batezati fatto per me don Jacomo Malfatti de Brentonico
pievano de Besenelli et intreti al possesso de esso beneficio alli 13 agosto del 1600 et fui presentato dal molto illustre
signor Carlo Trapp dignissimo signor et patron del castel di Besen havendo esso signor il jus presentandi, al molto
reverendo signor Joseph Roboreti, dignissimo vicario spirituale di Trento, et fui esaminato et admesso. 1600" (1) ed
ogni nuovo rettore, riprendendo le registrazioni faceva questa dichiarazione: "et io Donato Brunor d'Arco entrai in
possesso di questo beneficio alli 13 novembre 1632" (2). Tale usanza perdurò fino quasi alla seconda metà del secolo
XIX.
Note
(1) Cfr. 2.1.3
(2) Ibidem.
22
serie 2.1
Registri dei nati e battezzati, 1573 - 1972
regg. 13
Contenuto
I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato
da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono
applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero
compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed
attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato
ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori
d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello
stato civile italiano presso i comuni.
La serie comprende 13 registri dei nati e battezzati nella parrocchia di Besenello a partire dal 1573. Fino a circa la prima
metà del XVIII secolo le registrazioni sono effettuate in forma di dichiarazione: il parroco attesta di aver impartito il
sacramento al nuovo nato di cui riporta il nome e cognome dei genitori e dei padrini ("li compari"). Tra i primi registri
di questa serie si rilevano alcune peculiarità relative soprattutto alle registrazioni: il terzo registro, per esempio, contiene
una lacuna poiché parte dei nati e battezzati non si trovano su questo registro ma sono stati annotati in un registro dei
matrimoni (cfr. 2.3.2); il quarto ed il settimo registro contengono anche registrazioni di cresimati; il settimo in
particolare contiene inoltre un elenco dei parroci con qualche breve notizia sulla loro investitura; il decimo registro
contiene un elenco di famiglie emigrate nel Sud America.
Fino al 5 settembre 1798 sui registri di Besenello troviamo registrati anche i nati di Calliano, ma con l'elevazione della
chiesa di S. Lorenzo a curazia tali registrazioni cessarono poiché la nuova cura d'anime disponeva di propri registri. A
tale proposito troviamo la nota relativa a questo passaggio: "Col 21 settembre 1798 si inizia il registro battesimale di
Calliano con Mattheus Laurentius Reizer; don Paolo Ciola, primo curato di Calliano" (1).
Agli inizi del XIX secolo le vecchie registrazioni lasciano il posto alle nuove, secondo le vigenti disposizioni
governative. Si adotta il registro a tabella che contiene spazi per più precise notizie sui nuovi nati e sulle loro famiglie.
Questi nuovi registri riportano la data di nascita, compresa l'ora, e quella del battesimo, il numero della casa, il nome ed
il cognome del bambino seguito dal nome della levatrice (o mammana), note circa la religione (cattolica o protestante),
il sesso, la condizione legittima o illegittima, i nomi dei genitori, il nome di chi ha amministrato il sacramento, i nomi
dei padrini e la loro condizione sociale. Non è raro trovare su alcuni registri, specie su quelli a tabella, annotazioni
23
posteriori, poiché spesso i parroci inserivano, in corrispondenza delle varie registrazioni notizie riguardanti, ad esempio,
le date di matrimoni o di avvenuti decessi. Con l'introduzione dei registri a tabella, a seguito dell'annessione del
Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia, viene impartito l'obbligo dell'uso della lingua italiana.
Note
(1) Cfr. 2.1.8, cd. 95: Annotazione di seguito alla registrazione del 1798 set. 5.
1
"I. Nati. 1573-1579" (tit. dorso)
1573 gennaio 19 - 1579 novembre 7
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 40 (1)
Segnature precedenti: N. 219
Note
(1) La prima c. (pp. 1-2) per effetto di un restauro è stata legata in modo errato, poichè la sua collocazione corretta dovrebbe essere
dopo la seconda c. (pp. 3-4); l'ultima c. (pp. 39-40) per lo stesso motivo dovrebbe essere prima della penultima c. (pp. 37-38).
2
"II. Nati dal 1583 al 1599"
1583 febbraio 28 -- 1584 ottobre 7; 1593 gennaio 29 - 1599 settembre 4
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 43
Segnature precedenti: N. 220
3
"III. Nati dal 1600-1618"
1600 luglio 30 - 1613 gennaio 25 (1); 1613 novembre 11 - 1618 febbraio 14
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 64 (mancano le cc. 44-46 (2))
Note
(1) A seguito di un non molto attento restauro le registrazioni dei nati e battezzati relative al periodo 1613 feb. 1 - lug. 27,
corrispondenti alle pp. 44 e 45, si trovano legate nel registro 2.3.2 alle cc. 14 e 15.
(2) Per le cc. 44 e 45 cfr. nota 1.
4
"IV. Nati dal 1618-1662"
1618 aprile 3 - 1662 agosto 11
cc. 33v-85: Registrazioni di nati e battezzati, 1618 apr. 8 - 1636 giu. 8;
cc. 86-91: "Die iovis vigesima quarta mensis aprilis 1636 inditione quarta in ecclesia parochiali Bisenelli hic descripta sunt nomina
omnium confirmatorum ab illustrissimo et reverendissimo domino Carolo Emanuele Madrucio episcopo principeque tridentino...(1),
registrazioni di cresimati, 1636 apr. 4;
cc. 92-169: Registrazioni di nati e battezzati, 1636 giu. 15 - 1662 ago. 11.
24
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 33-169
Note
(1) Segue l'annotazione relativa alla consacrazione dell'altare di S. Rocco posto nella chiesa parrocchiale ed eretto in seguito ad un
voto fatto dalla magnifica comunità di Calliano e Besenello.
5
"V. Nati dal 1662-1673"
1662 agosto 12 - 1673 maggio 23
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 68
6
"Baptizator[um] l[iber] VI a die 4 iuni 1673 ad 26 februarii 1720"
1673 giugno 4 - 1720 febbraio 26
Italiano
Registro, legatura in pergamena, cc. 149
7
"Baptizatorum VII a die 4 martii 1720 ad diem 28 decembris 1776"
1720 marzo 4 - 1776 dicembre 28
pp. 1-63: Registrazioni di nati e battezzati, 1720 mar. 4 - 1728 giu. 15;
pp. 63-72: Registrazioni di cresimati (1), 1728 giu. 17-18;
pp. 72-253: Registrazioni di nati e battezzati, 1728 lug. 7 - 1750 apr. 29;
pp. 253-257: Registrazioni di cresimati (2), 1750 giu. 6;
pp. 257-460: Registrazioni di nati e battezzati, 1750 lug. 3 - 1768 mag. 4;
pp. 460-461: Registrazioni di cresimati (3);
pp. 461-543, 546r: Registrazioni di nati e battezzati, 1768 giu. 3 - 1776 dic. 28;
Alle pp. 544-547: "Series rectorum parochorum et archipresbyterorum parochialis ecclesiae ad S. Agatham Bisenelli", elenco dei
parroci dall'anno 1480 fino all'anno 1851 con brevi notizie sugli investiti, s. d.
Latino
Registro, legatura in pelle, pp. 547
Note
(1) In occasione della sacra visita fatta dal vescovo Antonio Domenico Wolckenstein.
(2) In occasione della sacra visita fatta dal vescovo Leopoldo Ernesto Firmian.
(3) In occasione della sacra visita fatta dal vescovo Cristoforo Sizzo.
8
"Baptizator[um] l[iber] VIII a die 4 ianuarii 1777 ad diem 3 februarii 1824"
1777 gennaio 4 - 1824 febbraio 4
Alla c.sd 239: Annotazione di mano di don Matteo Widmann relativa alla modalità di registrazione dei nati di Besenello dal 1820 al
1823, 1825 gen. 15 (1).
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc.sd 239 (bianche le cc.sd 145-147)
25
Note
(1) Cfr. anche 2.3.7 e 2.4.3
9
"Baptizatorum l[iber] IX a die 1 februarii 1824 ad diem 6 iulii 1863"
1824 febbraio 8 - 1863 luglio 7
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc.sd 198
10
"Baptizatorum l[iber] X. 1863 usque ad 1885"
1863 luglio 8 - 1885 agosto 17
Alle cc. I-V: "Emigrati in America dalla parocchia di Besenello", elenco delle famiglie emigrate in Sud America, 1873 dic. 26 1891.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc. I-V, cc.sd 1-197
11
"Nati e battezzati dal 1885 al 1905. Vol. XI"
1885 agosto 21 - 1905 dicembre 1
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc.sd 198
12
"Nati e battezzati dal 1906 al 1930. Vol. XII"
1906 gennaio 3 - 1930 febbraio 16
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle con cantonali in metallo, con indice alfabetico alla fine n. n., cc.sd 199
13
"Nati e battezzati dal 1930 al 1971. Vol. XIII"
1930 gennaio 15 - 1972 gennaio 2
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico alla fine n. n., cc.sd 199
26
serie 2.2
Indici dei registri dei nati e battezzati, [1720 - 1824]
regg. 2
Contenuto
La serie si compone di due registri relativi agli indici dei registri VII ed VIII dei nati e battezzati. Gli indici dei registri
precedenti (I-VI) si trovano invece contenuti nel VI registro dei matrimoni (cfr. 2.3.6).
1
"Repertorium libri baptizatorum"
[1720 - 1776]
Indice alfabetico dei nati e battezzati relativo al registro "Baptizatorum VII a die 4 martii 1720 ad diem 28 decembris 1776" (1).
Latino
Registro a rubrica, legatura in cartone, cc. 34 n. n.
Note
(1) Cfr. 2.1.7.
2
"Nati. 1777-1824"
[1777 - 1824]
Indice alfabetico dei nati e battezzati relativo al registro "Baptizator[um] l[iber] VIII a die 4 ianuarii 1777 ad diem 3 februarii 1824"
(1).
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 30 n. n.
Note
(1) Cfr. 2.1.8.
27
serie 2.3
Registri dei matrimoni, 1588 - 1954
regg. 5
Contenuto
I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano"
emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative
trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio
infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili
ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione,
acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa
fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale
d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al
primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni.
Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta
un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr.
Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa
Sede e l' autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio
1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il
curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al comune, per la sua trascrizione nei registri
anagrafici.
La serie si compone di dieci registri a partire dal 1588. Fino al XVIII secolo le registrazioni sono effettuate in forma di
dichiarazione: il parroco attesta di aver celebrato il matrimonio tra le due persone e ne indica le generalità aggiungendo
in fine il nome dei testimoni. Già dal 1806 viene adottato il registro a tabella, secondo le disposizioni della legge
imperiale del 20 febbraio 1784, che però viene correttamente compilato solo alcuni anni dopo. I registri dei matrimoni
di Besenello presentano infatti qualche lacuna relativa alle registrazioni di questi anni, in particolare si rileva la
mancanza dell'annotazione della data di celebrazione del sacramento per l'anno 1806; dal 1820 al 1823 le registrazioni
dei matrimoni vengono effettuate in un secondo momento, copiate e desunte da foglietti, come ci avverte anche
l'annotazione che troviamo in fondo al settimo registro: "Si avverte che dall'anno1820 inclusive l'anno 1823 dei
matrimoni celebrati nella parocchia di Besenello non furono successivamente inscritti, come era dovere, negli appositi
registri, ma che questa inscrizione seguì soltanto nell'anno 1824 desumendo da separati biglietti li matrimoni che ebbero
28
luogo dall'anno 1820 all'anno 1823 inclusive. In fede di che il presente avvertimento viene firmato dall'attuale p.
arciprete di Besenello don Matteo Widmann e dal Giudizio distrettuale di Calliano. Besenello li 15 gennaio 1825" (1). I
nuovi registri riportano la data del matrimonio, il numero della casa, il nome ed il cognome dello sposo, la sua religione,
l'età, lo stato civile (celibe o vedovo), il nome ed il cognome della sposa, la sua religione, l'età, lo stato civile (nubile o
vedova), il nome e cognome dei testimoni (o assistenti) con la loro condizione sociale. Con l'uso del registro a tabella
(1815) e dopo l'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia le registrazioni non sono più in
lingua latina, poiché viene ordinato l'uso della lingua italiana. In seguito alla legge imperiale del 1815, che prevedeva
tra l'altro di riportare sui registri notizie relative ad eventuali dispense da impedimenti, troviamo annotate tali
informazioni e successivamente anche l'annotazione relativa all'ottenimento del permesso politico. Si segnala inoltre
che dal 1907 sui registri vengono annotati anche i matrimoni celebrati fuori parrocchia. L'ultimo registro è strutturato
secondo le formule introdotte dalla legge n. 847 del 27 maggio 1929 con la quale lo Stato italiano riconobbe la validità
civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione
dell'avvenuta celebrazione al comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici. Gli indici relativi ai registri I-VII
(dal 1588 al 1824) sono contenuti nel sesto registro, sul quale troviamo anche gli indici dei registri I-VI dei nati e
battezzati otre a notizie e memorie varie. Il motivo di questo utilizzo del registro è da imputare al fatto che con
l'introduzione dei nuovi registri a tabella, non fu più usato il vecchio registro che, nel caso specifico, era compilato solo
in minima parte. Qualcuno pensò dunque di occupare le carte bianche disponibili scrivendo notizie, informazioni,
memorie ed utilizzandole per gli indici.
Note
(1) Cfr. 2.3.7
1
"I. Matrimoni dal 1588-1599"
1588 aprile 28 - 1599 luglio 12
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 10
2
"II. Matrimoni dal 1601-1616"
1601 novembre 26 - 1616 novembre 23
Italiano, latino
Registro, acefalo, legatura in mezza pelle, cc. 17 (1)
Note
(1) Le cc. 14 e 15 sono doppie, in realtà si tratta di una errata legatura fatta in seguito ad un poco attento restauro; le cc. in questione
sono in realtà le cc. 44 e 45 del registro 2.1.3.
3
"III. Matrimoni dal 1633-1658"
1633 maggio 7 - 1658 marzo 3
Latino
29
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 19
4
"IV. Matrimoni dal 1658-1673"
1658 luglio 15 - 1673 aprile 10
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 28
5
"Matrimoni dal 1673-1790"
1673 giugno 18 - 1790 febbraio 15
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 143
6
"VI. Matrimoni 1790-1808" (tit. dorso)
1790 maggio 5 - 1808 gennaio 13
pp. 1-76: Registro dei matrimoni, 1790 maggio 5 - 1808 gennaio;
pp. 78-223: "Index baptizzatorum libri I, II, III, IV, V, VI ab anno 1575 ad annum 1720", indice alfabetico a rubrica relativo ai
registri I-VI dei nati e battezzati (1), s. d.;
pp. 228-341: "Index matrimoniorum libri I, II, III, IV, V, VI, VII ab anno 1588 ad annum 1824", indice alfabetico a rubrica relativo
ai registri I-VII dei matrimoni (2), s. d.;
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza pelle, parzialmente a rubrica, pp. 364 (bianche molte pp.)
Note
(1) Cfr. 2.1.1-6.
(2) Cfr. 2.3.1-7.
7
"XII. Matrimoni 1806-1823"
1806 (1) - 1823 novembre 26
Alla fine: Annotazione di mano di don Matteo Widmann relativa alla modalità di registrazione dei matrimoni di Besenello dal 1820
al 1823 (2).
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc.sd 15
Note
(1) Le registrazioni dei 12 matrimoni avvenuti nel 1806 non riportano la data completa di celebrazione: le registrazione dal 1806 al
1808 gen. 13 sono riprese dal registro precedente (cfr. NP. 21)ma 2.3.6) ma qui riportati in lingua italiana.
(2) Cfr. anche 2.1.8 e 2.4.3.
8
"Registro de matrimoni 1824. VII"
1824 febbraio 28 - 1869 dicembre 30
Italiano
30
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc.sd 99
9
"Matrimonium 1870-1937. Vol. VIII"
1870 gennaio 22 - 1937 maggio 22
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc.sd 188
10
"Tomo IX. Matrimoni dall'anno 1937-1954"
1937 luglio 20 - 1954 dicembre 30
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 197, con indice alfabetico alla fine n. n.
31
serie 2.4
Registri dei morti, 1661 - 1958
regg. 5
Contenuto
I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di
Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae
scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur).
Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei
morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili
ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione,
acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa
fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori
d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello
stato civile italiano presso i comuni.
La serie si compone di cinque registri sui quali sono riportate le registrazioni dei morti della parrocchia di Besenello a
partire dal 1661. Nei secoli XVII-XVIII le registrazioni sono effettuate in forma di dichiarazione: il parroco registra la
morte, l'identità e l'età del defunto, se abbia ricevuto i sacramenti e l'annotazione del luogo di sepoltura.
Fino alla fine del XVIII secolo vengono annotati su questi registri anche i morti di Calliano: "Libro nel quale si scrivono
li nomi e cognomi de morti della parochiale di S. Agatha di Besenello e Calliano ..." (1). Dal 1714 al 1749 troviamo
costantemente riportato alla fine di ogni anno il numero totale dei defunti: "Li defonti nella pieve di S. Agata di
Besenello in quest'anno 1717 ascendono al numero di 33" (2), mentre in seguito tale annotazione viene meno.
Dal 1808 viene adottato il registro a tabella, secondo le disposizioni dettate dalla legge imperiale del 20 febbraio 1784,
ma i registri vengono compilati correttamente solo a partire dal 1815; essi riportano la data di morte, il numero della
casa di abitazione, il cognome e il nome del defunto, la sua religione, l'età, il sesso e la causa della morte. Fino al 1815,
cioè fino all'introduzione e all'uso corretto dei registri a tabella, le registrazioni sono in lingua latina, ma dopo tale data,
a seguito anche dell'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia, viene impartito l'obbligo della
lingua italiana.
Si segnala inoltre una particolarità relativa all'ultimo registro, sul quale troviamo incollati alcuni "verbali di consegna
del cadavere", permessi di seppellimento, autorizzazioni al trasporto delle salme o atti di riconoscimento dei cadaveri.
Sono ancora incollati alcuni ritagli di giornali o biglietti vari relativi a notizie su alcuni defunti, in particolare per don
Silvio Comper e don Camillo Orsi.
32
Note
(1) Cfr. 2.4.1
(2) Ibidem.
1
"Defunctorum liber I a die 1 ianuarii 1661 ad 3 martii 1720"
1661 gennaio 2 - aprile 21(1); 1674 febbraio 17 - 1720 marzo 3
Italiano, latino
Registro, legatura in pelle, cc. I-84
Note
(1) Le registrazioni relative a questi anni si trovano sulla c. I del reg., carta di formato diverso e probabilmente proveniente da un
altro registro ormai perduto; all'inizio delle registrazioni troviamo infatti una sorta di titolo interno: "Liber in quo describuntur
nomina mortuorum incepus die prima ianuarii 1661".
2
"Defunctorum l[iber] II a die 13 martii 1720 ad 8 maii 1796"
1720 marzo 13 - 1796 maggio 8
Latino
Registro, legatura in pelle, pp. 551
3
"Morti l[ibro] III. 1796-1824"
1796 maggio 8 - 1824 febbraio 4
Alla fine: Annotazione di mano di don Matteo Widmann relativa alla modalità di registrazione dei morti di Besenello dal 1820 al
1823 (1).
Italiano, latino
Registro, legatura in pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., cc.sd 105 (bianche alcune cc.sd)
Note
(1) Cfr. anche 2.1.8 e 2.3.7.
4
"Defunctorum liber IV"
1824 febbraio 7 - 1898 dicembre 27
All'inizio: Memoria di una sacra missione tenuta nella chiesa parrocchiale nel 1898 e dei festeggiamenti a questa seguiti; copia
dell'atto del 12 ago. 1860 relativo alla benedizione del nuovo cimitero di Besenello; memoria relativa all'erezione di una croce votiva.
Italiano
Registro, legatura in tela, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., pp. 393
5
Registro dei morti
1899 gennaio 9 - 1958 dicembre 27
33
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., pp. 395
34
serie 2.5
Indici dei registri dei morti, [1674 - 1796]
reg. 1
Contenuto
La serie è formata da un unico registro relativo agli indici dei registri I e II dei morti.
1
"L[ibro] II. Indice 1720-1796"
[1674 - 1796]
Italiano, latino
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico dei morti relativo ai registri I(1) e II(2)., cc. 56 n. n.
Note
(1) Si tratta dei morti dal 1674 al 1720 che si trovano indicizzati alla fine di ogni lettera del presente indice, come si trova indicato
all'interno del piatto anteriore della coperta:"N.B. In fine di ogni lettera del libro I dall'anno 1674 all'anno 1720" (cfr. 2.4.2).
(2) Cfr. 2.4.3.
35
serie 2.6
Registri dei cresimati, 1825 - 1994
regg. 2
Contenuto
I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di
Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae
scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur).
Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri
parrocchiali, compilati fin dal tempo del Concilio di Trento, ebbero in epoca moderna e contemporanea prima finalità
solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. In realtà i registri dei cresimati e gli stati delle anime furono usati con
sistematicità solo a partire dal sec. XIX.
La serie si compone di due registri relativi ai comunicati dal 1825 al 1994. Le cresime impartite nei secoli precedenti
sono registrate in due diversi registri dei nati e battezzati di questa parrocchia: i cresimati del 1636 nel quarto registro
(cfr. 2.1.4), i cresimati del 1728,1750 e 1768 nel settimo registro (cfr. 2.1.7).
1
"Registro dei cresimati formato nell'anno 1825"
1825 maggio 23 - 1900 giugno 3; 1913 maggio 11 (1)
Italiano
Registro, legatura in cartone, parzialmente a rubrica (2), con indice alfabetico a rubrica alle pp. 263-293 (3)., pp. 293 (numerazione
originale incompleta)
Segnature precedenti: N. 12
Note
(1) I cresimati del 1913 si trovano registrati sul registro successivo.
(2) Dalla p. 115 alla p. 255.
(3) Indice parziale relativo ai cresimati dal 1825 al 1897.
2
"Cresimati dal 1901. Vol.II" (tit. dorso)
1901 maggio 26 - 1994 maggio 7
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, con indice alfabetico a rubrica (1) alla fine n. n., cc.sd 100
Note
(1) Indice parziale relativo ai cresimati fino al 1947.
36
serie 2.7
Stati delle anime, sec. XIX fine - sec. XX prima metà
regg. 3
Contenuto
Gli stati delle anime vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e dei morti dal "Rituale Romano" di Paolo V nel
1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae
in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Il Concilio di Trento nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563
invitava a compilare e conservare i registri dello stato delle anime, ma solo in alcune diocesi l'invito trovò applicazione:
sono infatti molto pochi i registri degli stati delle anime anteriori al 1800. Sarà il Codice del 1917 che li renderà
obbligatori, introducendo anche nuovi e più semplici metodi di compilazione.
Silvio Tramontin ipotizza che la mancanza degli stati delle anime di data anteriore al sec. XIX sia imputabile al fatto
che i parroci, nel compilare il nuovo stato delle anime, si sbarazzassero di quello compilato in precedenza, poiché
sostituito da dati più aggiornati (1).
La serie è composta da tre registri: i primi due fanno parte però di una sola anagrafe, che solo un motivo pratico (la
divisione per lettere alfabetiche A-G e L-Z) ha ridotto a due pezzi.
Note
(1) Tremontin S., Indicazioni delle visite pastorali per la "conta delle anime": il caso veneziano in La conta delle anime.
Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di Coppola G. e Grandi C., Bologna, 1989.
1
"Anagrafe vecchia. Lettere A - I" (tit. dorso)
sec. XIX fine - sec. XX prima metà
Lettere A - G.
Anagrafe della popolazione di Besenello con le località di Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, Compet, Maso Trapp, Maso
dell'Aria, Castel Pietra, Ferrovia, Seghe, Acquaviva e Posta vecchia.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc.sd 155 (bianche molte cc.sd)
2
"Anagrafe vecchia. Lettere I - Z" (tit. dorso)
sec. XIX fine - sec. XX prima metà
Lettere I - Z.
Anagrafe della popolazione di Besenello con le località di Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, Compet, Maso Trapp, Maso
dell'Aria, Castel Pietra, Ferrovia, Seghe, Acquaviva e Posta vecchia.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc.sd 180-349 (bianche molte cc.sd)
37
3
"Anagrafe. Matrimoni. 1908 - ***"
sec. XX prima metà
Anagrafe dei nuclei familiari di Besenello costituiti in seguito ai matrimoni celebrati a partire dal 1908.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., pp. 434 (bianche molte pp.)
38
serie 2.8
Registri dei consensi paterni, 1825 - 1923
regg. 10
Contenuto
La serie si compone di un solo registro sul quale sono riportate le verbalizzazioni dei consensi paterni per i figli ancora
minori che intendevano contrarre matrimonio.
1
"Assensi paterni" (tit. dorso)
1825 gennaio 22 - 1923 dicembre 9
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 53 n. n.
Segnature precedenti: N. 12
39
serie 2.9
Registri degli sponsali, 1908 - 1966
regg. 3
Contenuto
Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(1) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere
valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati.
Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o
inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco dove si stabiliva inoltre
che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto era stato
pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.
La serie è composta da tre registri sui quali sono annotate le promesse reciproche di matrimonio rese davanti al parroco.
1
"Registro degli sponsali dal 1908 al 9.2.1924"
1908 ottobre 31 - 1924 febbraio 9
Italiano
Registro, legatura in tela, pp. 166
2
"Sponsali 19.4.1924 - ***"
1924 aprile 19 - 1947 ottobre 10
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n. n.
3
"Registro degli sponsali dal I ottobre 1947"
1947 novembre 5 - 1966 novembre 21
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n. n.
40
serie 2.10
Registri delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi, 1844 - 1945
regg. 2
Contenuto
La serie è composta da due registri sui quali il parroco annotava le date delle tre pubblicazioni necessarie prima della
celebrazione del matrimonio e gli avvisi per le funzioni liturgiche.
1
Registro degli avvisi
1844 maggio 27 - 1853 luglio
Avvisi e pubblicazioni matrimoniali.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 78 n. n.
2
"Pubblicazioni parrochiali Besenello dall'anno 1940" (tit. int.)
1940 gennaio 6 - 1945 gennaio 6
Pubbicazioni relative alle sacre funzioni.
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 100 n. n.
41
serie 2.11
Atti matrimoniali, 1785 - 1948
bb. 10
Contenuto
La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli
atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei
governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute
pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai
pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale
attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal
comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o
una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene
raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del
Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del
parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.
La serie comprende dieci buste pluriennali, contenenti le pratiche dei matrimoni celebrati nella parrocchia di Besenello
dal 1785 al 1948. La documentazione si presenta in un buono stato di conservazione ed è pressoché completa, tranne
che per il periodo 1785-1838, del quale si conservano solo le dispense vescovili da vari impedimenti matrimoniali. Gli
atti dal 1839 al 1861 e dal 1930 al 1948 si trovavano raccolti in buste contenenti cartelline annuali coeve con
frontespizio prestampato o scritto a mano, a seconda dell'epoca, mentre il resto della documentazione era raccolta in
mazzi pluriennali (dal 1862 al 1893) o annuali (dal 1894 al 1929) di carte piegate e legate con fascette. Dal dicembre
del 1929 gli atti di ogni matrimonio erano raccolti in pratiche singole.
Nel corso del riordinamento la documentazione è stata distinta secondo l'anno di celebrazione del rito e raccolta in
singole cartelline corrispondenti ciascuna ad un matrimonio, rispettandone la registrazione cronologica nei relativi
registri e, quando presente, il numero corrente prrogressino assegnato. Vi è da segnalare inoltre che in fondo ad alcune
annate è conservata documentazione relativa a matrimoni presumibilmente celebrati fuori parrocchia o comunque non
registrati.
1. b. 1
"Matrimoni dal 1785 al 1852"
1785 - 1848
"Dispense matrimoniali dal 1785 - 1838 inclusive", raccolta di dispense vescovili dall'obbligo delle pubblicazioni e da impedimenti
per consanguineità (1785-1838); Atti matrimoniali (1839-1848)
Busta, cc. 408 n. n.
2. b. 2
42
Atti matrimoniali
1849 - 1861
Busta, cc. 449 n. n.
3. b. 3
Atti matrimoniali
1862 - 1880
Busta, cc. 475 n. n.
4. b. 4
Atti matrimoniali
1881 - 1900
Busta, cc. 504 n. n.
5. b. 5
Atti matrimoniali
1901 - 1916
Busta, cc. 422 n. n.
6. b. 6
Atti matrimoniali
1918 - 1929
Busta, cc. 314 n. n.
7. b. 7
"Atti matrimoniali. 1930-1936"
1930 - 1936
Busta, cc. 581 n. n.
8. b. 8
"Atti matrimoniali. 1937-1942"
1937 - 1942
Busta, cc. 525 n. n.
9. b. 9
"Atti matrimoniali. 1943-1945"
1941 - 1945
Busta, cc. 568 n. n.
10. b. 10
Atti matrimoniali
1946 - 1948
43
Busta, cc. 516 n. n.
44
serie 2.12
Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1790 - 1947
bb.2 (fascc. 4)
Contenuto
Serie formata da una busta, articolata in tre fascicoli, e da un fascicolo. La documentazione in essa contenuta è
riconducibile ad affari anagrafici in genere ed a notificazioni di nascite, matrimoni e morti avvenute fuori parrocchia.
1. b. 1
"Partecipazioni, atti di nascita, morte e matrimoni di altre parrocchie. Parrochia arcipretale di Besenello"
1790 - 1947
Busta
1.1. b. 1
Nati e battezzati fuori parrocchia
1790 - 1947
Certificati e/o comunicazioni di nascite e battesimi avvenuti fuori parocchia e/o all'estero.
Fascicolo, cc.124
1.2. b. 1
Matrimoni fuori parrocchia
1855 - 1947
Certificati e/o comunicazioni di matrimoni celebrati fuori parrocchia e/o all'estero.
Fascicolo, cc. 259
1.3. b. 1
Morti fuori parrocchia
1828 - 1947
Certificati e/o comunicazioni di morti avvenute fuori parrocchia e/o all'estero.
Fascicolo, cc. 100
2. b. 2
Carteggio ed atti vari relativi all'anagrafe
1839 - 1946
Attestazioni di morti e nascite avvenute nell'ospedale militare da campo di Besenello, riconoscimenti di illegittimi, ordinazioni a
subdiaconato, prospetti di comunicandi, trasferimenti di cadaveri, esposti nell'istituto di Verona, richieste di certificati da parte di
autorità politiche, variazioni di cognomi, comunicazioni di matrimoni e di nascite provenienti dalla curazia di Calliano, certificati per
la leva militare, ecc.
Fascicolo, cc. 208
45
subfondo 3
Beneficio parrocchiale, 1689 - 1951
46
serie 3.1
Urbari e partitari, 1689 - 1712
regg. 2
Contenuto
Nell'urbario, o registro degli stabili e dei capitali, si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la
loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle
locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.
Il partitario, o libro maestro, era un registro suddiviso in tante partite distinte quante erano le persone con le quali
subentrava un qualche rapporto d'interesse. Una parte della registrazione era relativa all'annotazione del credito
costituito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o dei saldi a mano a mano che avvenivano i versamenti da parte del
debitore.
Spesso lo stesso registro, per ragioni di esiguità degli affari e di economicità, serviva tanto per l'annotazione degli stabili
e dei capitali, quanto per la registrazione dei pagamenti.
La serie è costituita da due registri riportanti le descrizioni di fondi, di affitti, di entrate ed uscite varie relative al
patrimonio del beneficio parrocchiale di Besenello ed ai suoi aggravi tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII
secolo.
1
"Contabilità antiche dal 1692-1698" (tit. dorso)
1689 novembre 25 - 1712
Registro relativo a pagamenti di affitti ed altri pagamenti (anche in beni mobili e/o animali), uscite per "opere" varie e spese diverse.
Alle cc. 126-132: Spese per il restauro "dell'Ara grande in Folgaria", 1692 nov. 17 - 1694 lug. 30.
Italiano
Registro, legatura in cartone, con indice alfabetico a rubrica all' inizio n. n., cc. I-142 (bianche le cc. 133-138)
2
"Contabilità antiche. Besenello. Calliano".
sec. XVII fine - sec. XVIII inizio
Descrizione particolareggiata di fondi di proprietà sia della comunità di Besenello e Calliano che di privati.
A p. I: Elencazione delle pagine sulle quali sono annotati i fondi che sono aggravati dalla "quarta".
Italiano
Registro, legatura in cartone, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., pp. 411
47
serie 3.2
Atti amministrativi, 1733 - 1951
bb. 2 (fascc. 2)
Contenuto
La serie è formata dalla documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio del beneficio parrocchiale di
Besenello; essa è raccolta in una busta ed in due fascicoli.
1. b. 1
Atti amministrativi
1733 - 1951
Carteggio ed atti relativi all'amministrazione del beneficio parrocchiale di Besenello: vertenza relativa alle competenze di spesa per il
restauro della canonica, questioni relative alla percezione della quarta di decima nelle campagne di Castel Pietra, Maso Ondertoll,
Acquaviva e Ischitella, nota delle rendite della parrocchia, atti relativi alla richiesta del parroco don Battisti per l'esonero dalle
imposte comunali, immissione in possesso di don Matteo Widman, verbale di riconsegna di don Elvio Pezzi, verbale di consegna di
don Luigi Decarli, fassioni della sostanza mobile, fassioni per l'equivalente d'imposta, fassioni per il completamento di congrua,
stima dei danni di guerra della canonica, ecc.
Busta, cc. 613
2. b. 2-3
Cooperatori
1883; 1919 - 1947
Atti relativi alla richiesta di un nuovo cooperatore (1883); comunicazioni relative alle nomine dei cooperatori nella parrocchia di
Besenello.
Fascicolo, cc. 18
3. b. 2-3
"Fogli di possesso"
1900 - 1943
Fogli di possesso fondiario con prospetti statistici sulla gestione patrimoniale di diverse amministrazioni: beneficio parrocchiale,
chiesa di S. Agata, fondo S. Anime, chiesa di S. Marina, chiesa di Calliano, beneficio Bellotti, ecc.
Fascicolo, cc. 33
48
subfondo 4
Chiesa parrocchiale, 1624 - 1948
Contenuto
Il subfondo raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale in quanto
ente. Le parrocchie ebbero sin dai primissimi tempi inerente il carattere di persone giuridiche, cioé la capacità di
possedere, acquistare, alienare, obbligare ed obbligarsi contrattualmente. Il parroco è considerato quale legittimo
amministratore della chiesa parrocchiale, il cui patrimonio è formato dagli apparati, utensili, arredi sacri di cui essa è
provvista per il culto divino, e dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali e altri
introiti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in
buono stato dei fabbricati.
La gestione del patrimonio della chiesa, sotto la direzione del curatore d'anime, venne affidata a specifici funzionari
chiamati in un primo tempo "sindici" o "massari" poi "fabbricieri".
49
serie 4.1
Urbari, inventari e partitari, [1633] - 1945
regg. 6, b. 1
Contenuto
La serie è formata da sei registri relativi in massima parte ai capitali spettanti alla chiesa parrocchiale ma sui quali è
possibile trovare registrazioni relative anche ad altre amministrazioni come ad esempio il 'beneficio parrocchiale', i
'legati pii', le 'confraternite' (cfr. 4.1.1, 4.1.3 e 4.1.4). All'interno di questa serie si trova anche una busta contenente
quinternetti e scodirolli delle rendite parrocchiali.
1
"Libro dell'entrade et inventario della chiesa di S. Agatha di Bisinello. MDCXXXIII" (tit. int.)
[1633] - 1787
cc. 2v.-4r.: "Festa celebranda per homines parochiae Bisenelli et Calliani, secundum veterem usum", elenco delle festività da
celebrare, s. d.;
cc. 4v.-10, 17-44, 48v.-50: Copie di atti relativi alle nomine dei campanari della chiesa di S. Agata con i relativi capitoli, cui seguono
gli inventari dei beni mobili della chiesa di cui essi erano i custodi, 1617 dic. 29 - 1781 mag. 31;
cc. 46-48r.: "Bolla della fondazione di Santo Sebastiano", copia dell'atto di fondazione della cappella dei SS. Fabiano e Sebastiano di
Calliano voluta dai coniugi Giacomo e Maddalena Tanner de Westerstat, 1480 lug. 24;
cc. 51-53: Copia del testamento di Giacomo Tanner, 1484 gen. 24;
cc. 54-55: Copie autentiche di due atti relativi alla vendita di porzioni di terreno alla chiesa di S. Agata, 1668 lug. 1; 1670 set. 22;
cc. 56v.-57:"Beni che possede la venerabile chiesa di S. Agata di Besenello e Calliano registrati in questo libro il primo giugno 1683
con confini, misure et obligationi che sono sopra questi perpetuamente", 1683 giu. 1;
cc. 60-61: "Messe legatarie perpetue da doversi annualmente satisfare et adempire nella chiesa parochiale di S. Agata di Besenello
dalli magnifici sindici di quella. Fatta questa memoria da me Andrea Georgi pievano li 7 genaro 1694", 1694 gen. 7;
cc. 63-66: "Inventario della venerabil chiesa di Santa Agata parochiale del Caliano e Besenello delli mobili che si ritrovano per conto
della medesima", 1708 mar. 21.
All'inizio indice alfabetico n. n. utilizzato variamente per annotare memorie di vario genere: memoria relativa alla donazione fatta
dalla chiesa per ingrandire l'organo (cfr. Lettllettera M); memorie di cattive amministrazioni (cfr. lettera S); memoria della questione
insorta tra il parroco di Volano e quello di Besenello in merito al riconoscimento di Volano come chiesa matrice (cfr. lettera V); ecc.,
1781-1787.
Italiano, latino
Registro, legatura in pelle, con indice alfabetico all'inizio n. n., cc. 66 (bianche molte cc.)
Segnature precedenti: N. 210
2. b. 2
"Quinternetti delle rascossioni pel conto chiesa dal 1842-1858"
1815; 1826 - 1859
Scodirolli e quinternetti per l'esazione delle rendite spettanti alla chiesa parrocchiale di S. Agata (nn. pezzi 31)
Busta, cc. 306
50
3
"Urbario"
sec. XIX prima metà
cc. 1-32v.: Capitali spettanti alla chiesa parrocchiale di Besenello (1);
cc. 55v.-63r.: Capitali spettanti al legato Cramer, 1833 ott. 16 - 1842 feb.27 (2);
cc. 79v.-80v.: Capitali spettanti al legato Patauner (3);
cc. 83v.-89v.: Capitali spettanti al legato primissariale feriale (4);
cc. 99v.-103v.: Capitali spettanti alla Compagnia del SS. Sacramento (5);
cc. 122v.-124v.: Capitali spettanti alle S. Anime purganti (6).
Alle cc. 136-148: Verbali delle sedute della fabbriceria della chiesa parrocchiale di S. Agata, 1811 set.15 - 1812 dic. 20.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. I-148 (con molte cc. bianche)
Segnature precedenti: N. 6
Note
(1) Vi sono solo le descrizioni degli affitti che devono essere pagati e da quali debitori, non vi sono però le registrazioni degli
avvenuti saldi.
(2) Descrizioni dei capitali prestati seguite dalle annotazioni degli avvenuti pagamenti.
(3) Cfr. nota 1.
(4) Cfr. nota 1.
(5) Cfr. nota 1.
(6) Cfr. nota 1.
4
"Urbario"
[1895] (1)
cc. 1-15: "Patrimonio chiesa", elenco dei mobili, stabili e capitali con relative rendite seguito dai nomi dei debitori che pagano
l'annuo interesse, 1894-95 con annotazioni relative ad affrancazioni fino al 30 aprile 1899;
cc. 21-22: "Beneficio parrocchiale", elenco di stabili e capitali con le relative rendite e registrazioni degli interessi sui capitali, 1896
dic. 21 - 1900 ott. 21;
cc. 24-46: "Legati", elenco dei legati con i contribuenti che provvedono all'adempimento degli oneri e relativa registrazione
dell'avvenuto saldo per la soddisfazione, 1897 apr. 6 - 1902 lug. 7;
cc. 47-48r.: "Fondo missioni", capitali da utilizzarsi per i corsi di esercizi spirituali;
cc. 48v.-49r.: "Congregazione di carità", capitali;
cc.50-58v.: Debitori del legato Dalcanton-Sante Anime;
c. 59: Stato patrimoniale del legato Ferrari e del legato Fabianelli, 1914 gen. 1 - 1922 dic. 31
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc. 59 (bianche le cc. 16-20, 23)
Note
(1) Il registro è stato compilato presumibilmente nel 1895, tutte le altre registrazioni sono state aggiunte da altre mani.
5
"Urbario realità. Chiesa di Besenello. 1924"
[1924]
51
Descrizioni dei fondi con il tipo di coltura, il locatario, la durata della locazione e la rendita annuale.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 4 n. n.
6
"Partitario"
1924 luglio 1 - 1945
Registro dei capitali.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc.sd 17
7
"Urbario dei capitali della chiesa di Besenello. 1924"
[1924]
Registro dei capitali in titoli di credito.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc.sd 9, con indice alfabetico all'inizio n. n.
52
serie 4.2
Atti amministrativi, 1685 - 1948
bb. 2 (fascc. 8)
Contenuto
La serie è formata da due buste a loro volta articolate in fascicoli che raccolgono documentazione relativa alla gestione
del patrimonio della chiesa parrocchiale ed alla tutela dello stesso. Da segnalare è la busta relativa ai lavori e restauri
dove vi è contenuto un intero fascicolo dedicato all'organo della parrocchiale (cfr. 4.2.2.1) nel quale si trova, tra l'altro,
l'atto di donazione di certo Mattio Battisti detto "Spolverino" di Besenello di un campo situato in località "in Zena" la
cui rendita doveva servire a finanziare i lavori di ingrandimento dello strumento.
1. b. 1
Atti amministrativi
1685 - 1948
Busta
1.1. b. 1
Atti relativi all'amministrazione dei beni della chiesa
1685 - 1948
Atti di locazione, censi, livelli, affitti, acquisti; atti della causa promossa dai rappresentanti della chiesa parrocchiale in merito
all'alienazione di beni della chiesa; capitolati d'asta per l'affittanza di stabili; fassioni per la sostanza mobile e per l'equivalente
d'imposta; diffide di pagamento; polizze assicurative, ecc.
Fascicolo, cc. 438
1.2. b. 1
"Inventarii dei beni mobili ed immobili della chiesa parrochiale di Besenello"
1807 - 1898
Inventari degli anni 1807, 1822, 1848, 1872, 1898.
Contiene inoltre una "Descrizione dell'archivio parrocchiale di Besenello" e una "Nota dei libri spettanti alla biblioteca
parrocchiale di Besenello", 1862 lug. 30.
Fascicolo, cc. 72
1.3. b. 1
"Regno d'Italia. Certificati d'ipoteca coll'elenco"
1812
Atti relativi alle registrazioni delle ipoteche corredati da un elenco ad uso della fabbriceria.
Fascicolo, cc. 50
1.4. b. 1
53
"Sacrestani: atti vari"
1850 - 1946
Contratto di servizio del sacrestano Angelo Postinghel (1850), nomina dei sacrestani Luigi e Vigilio Feller (1904-1908),
suppliche per l'aumento di stipendio (1946).
Fascicolo, cc. 16
2. b. 2
Lavori e restauri
1781 (copia) - 1945
Busta
2.1. b. 2
"Carte relative all'organo della p[arrocchia]le di S. Agata"
1781 (copia) - 1802; 1892 - 1940
Copia dell'atto di donazione di Mattio Battisti (1781 giu. 24) (1), atti relativi alla fabbrica dell'organo, documento di debito
della chiesa nei confronti del maestro organario Antonio Chiusole, atti relativi alla vertenza insorta per il recupero del credito,
transazione e saldo del debito, certificato di garanzia dell'organo (1892), carteggio e quietanze relative ai lavori di restauro e
pulitura dell'organo effettuati nel 1938.
Fascicolo, cc. 56
Note
(1) Mattio Battisti detto "Spolverino" di Besenello donò il 24 giugno 1781 un suo campo in località "in Zena" alla chiesa
parrocchiale di S. Agata al fine di far ingrandire l'organo con il capitale derivante da quella donazione.
2.2. b. 2
"Chiesa: lavori"
1788 - 1945
Atti relativi a restauri, lavori di manutenzione e acquisto di arredi sacri per la chiesa; preghiere per l'ampliamento della chiesa;
pavimentazione del locale-archivio; quietanze; esecuzione di nuove vetrate decorate e di nuove grate per il confessionale;
costruzione della porticina per il tabernacolo; restauro dell'organo; stima dei danni di guerra.
Fascicolo, cc. 208
2.3. b. 2
Campane
1853 - 1884; 1916 - 1943
Atti relativi alla facoltà di benedire le campane della parrocchiale, carteggio ed atti relativi alla rifusione delle campane
requisite durante la guerra.
Fascicolo, cc. 133
2.4. b. 2
"Cimitero: atti diversi"
1854 - 1860; 1920
Carteggio relativo ai lavori occorrenti nel vecchio cimitero e alla necessità di erigerne uno nuovo; elenco dei soldati, con
indicazioni relative alle loro tombe, morti durante la prima guerra mondiale e sepolti nel cimitero militare di Besenello (1).
54
Fascicolo, cc. 45
Note
(1) Il cimitero militare era compreso in quello civile: nell'annotazione posta alla fine dell'elenco dall'arciprete Decarli nlel1943
leggiamo che "Questo cimitero è stato distrutto nell'aprile 1942 per ordine dell'autorità militare che ne ha fatto l'esumazione
delle salme e trasportate altrove".
55
serie 4.3
Registri delle rese di conto dei sindaci, 1624 - 1833
regg. 3
Contenuto
L'incarico di amministrare il patrimonio della chiesa (fabbrica) era assunto dalle comunità attraverso specifici
funzionari (sindaci o massari) i quali ogni anno, prima di passare le consegne ai nuovi eletti, dovevano rendere conto al
parroco del loro operato. I libri dei conti erano tenuti dai sindaci o fabbriceri e riportavano le rese di conto annuoli con il
relativo saldo finale.
La serie è composta da tre registri delle rese di conto prodotti e redatti dai massari della chiesa di Besenello.
1
"Libro de' conti della venerabile chiesa parrocchiale"
1624 febbraio 4 - 1687 gennaio 15
cc. 1-89: Rese di conto dei massari, 1624 feb. 4 - 1653 gen. 29;
cc. 90-109: Livelli dovuti alla chiesa e pagamenti per obblighi legatari, 1641-1657;
cc. 110-202: Rese di conto dei massari, 1652 gen. 20 - 1679 dic. 23;
cc. 204-208: Documenti di locazioni di terreni di proprietà della chiesa a favore di diversi privati, 1629 feb. 7 - 1661 gen. 15;
cc.209-229: Rese di conto dei massari, 1680 gen. 19 - 1687 mar. 9;
cc. 231-233: Annotazioni varie sempre relative all'amministrazione, 1631 feb. 25 - 1663 ott. 8.
Italiano
Registro, legatura in pergamena, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n., cc. I-118, 124-233 (1) (bianca la c. 230)
Segnature precedenti: N. 211
Note
(1) Non mancano cc., vi è solo un salto nella cartulazione.
2
"Libro de' conti della venerabile chiesa parrocchiale incominciato l'anno 1720 e finito l'anno 1772"
1720 febbraio 6 - 1773 gennaio 23
pp. 1-80, cc.81-270: "Libro de conti della venerabile chiesa di Santa Agata di Bisenello principiato sotto di me Giangasparo Leone
Poli, arciprete di detto luogo, e de signori sindici Cristano Pross e Gianantonio Bissaldi. L'anno 1721", rese di conto dei sindaci della
chiesa, 1720 feb. 6 - 1773 gen. 23;
cc. 271, 1-51: "Registro di tutti quelli ch'anno capitali a censo, livelli et altri debiti colla venerabil chiesa parrochiale di Santa Agata
di Bisenello", 1726 giu. 27 - 1751 set. 4.
Alla c. 151: "Registro delle messe legatarie perpetue celebrate l'anno scorso e che il venturo dovranno essere qualche cosa di meno",
[1744].
Italiano
Registro, legatura in pelle, pp. 80, cc. 81-271, cc. 51
Segnature precedenti: N. 213
56
3
"Libro dei conti de[lla] chiesa parrocchiale di S. Agata"
1773 febbraio 2 - 1833 aprile 18
Alle pp. 438-468:Registrazioni relative alle spese straordinarie sostenute per i lavori di restauro della chiesa parrocchiale, 1803 ago.
15 - 1808 nov. 30.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 468 (bianche le pp. 368, 420-437)
Segnature precedenti: N. 214
57
serie 4.4
Registri di cassa, 1916 - 1947
reg. 1
Contenuto
I registri, o giornali di cassa, riportano in ordine cronologico le entrate e le uscite giornaliere.
La serie è composta da un unico registro sul quale sono riportati i movimenti di cassa relativi alla chiesa parrocchiale e
ad altre amministrazioni presenti nella parrocchia come ad esempio il 'Fondo missioni', le 'cappelle', la 'Congregazione
di carità'.
1
"Besenello. Cassa. Partitario"
1916 gennaio 3 - 1947 dicembre 10
Registro delle entrate e delle uscite di varie amministrazioni (chiesa, legati, Fondo missioni, cappelle, Congregazione di carità,
beneficio parrocchiale, ecc.).
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 194
58
serie 4.5
Resoconti, 1808 - 1948
bb. 3
Contenuto
La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco
e chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità
ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano.
Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866
regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli
amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere
inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato
doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il
Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.
La serie è composta da tre buste contenenti i resoconti dei fabbriceri e dei sindaci della chiesa di S. Agata con qualche
documentazione di corredo. Dal 1818 al 1842 i resoconti venivano compilati secondo l'anno militare (1 novembre - 31
ottobre) mentre per il periodo dal 1812 al 1814 e dal 1843 in poi secondo l'anno solare. Si segnala che i resoconti fino
all'anno 1831/32 trovano corrispondenza con il registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa (1).
Note
(1) Cfr. 4.3.3.
1. b. 1
"Rese di conto della chiesa parrochiale dal 1811al 1850 cinquanta" (1)
1808 - 1865
Nn. 1 - 45.
Rese di conti dell'amministrazione del patrimonio della chiesa di S. Agata di Besenello con lettere di evasione, rimarchi e parziale
documentazione di corredo all'entrata ed all'uscita.
Mancanon i resoconti degli anni 1808-1809, 1826/27, 1828/29, 1838/39, 1842/43, 1847.
Busta, cc. 622 n. n.
Note
(1) Segue di altra mano: "1811-1865 con uniti gli assolutori e le diverse fassioni".
2. b. 2
Resoconti della chiesa parrocchiale
1866 - 1900
Nn. 46 - 80.
Resoconti dell'entrata e dell'uscita.
59
Per gli anni 1895-1900 vi sono allegati i documenti di corredo all'uscita.
Busta, cc. 519 n. n.
3. b. 3
Resoconti della chiesa parrocchiale
1901 - 1948
Nn. 81 - 87.
Resoconti dell'entrata e dell'uscita.
Per l'anno 1901 vi sono allegati i documenti di corredo all'entrata ed all'uscita eper gli anni 1902 e 1904 vi sono allegati solo i
documenti di corredo all'uscita.
Mancano i resoconti relativi agli anni 1905-1912 e 1918-1927.
Busta, cc. 401 n. n.
60
Ente
Curazia di San Lorenzo
1798 settembre 27 - 1920 marzo 14
Luoghi
Calliano (Trento)
Altre forme del nome
Curazia di Calliano
Archivi prodotti
Subfondo Curazia di Calliano, 01/01/1488 - 31/12/1899
Fondo Ufficio parrocchiale di Besenello, 01/01/1480 - 31/12/1994
Storia
La chiesa di Calliano, titolata a san Lorenzo martire, venne eretta nel 1487 per volere dell'arciduca Sigismondo
d'Austria in omaggio alla vittoria ottenuta sull'esercito veneziano nella celebre battaglia combattuta a Calliano il 10
agosto, festa di San Lorenzo.
La chiesa fu mantenuta a spese del governo di Innsbruck fino al 1642 ed in seguito dalla comunità. Divenne curazia
della parrocchia di Besenello il 27 settembre del 1798. La nomina del curato spettava al parroco, con preferenza per i
preti del luogo, mentre il suo mantenimento, compresa l'abitazione, erano a carico della comunità di Calliano. Il curato
era tenuto a portarsi alla parrocchiale nel giorno del titolare di questa (1) e ad intervenire alla solenne processione del
Corpus Domini. Il parroco invece era tenuto a partecipare alla messa nella chiesa di Calliano nel giorno di san Lorenzo.
La cura d'anime di Calliano aveva naturalmente indebolito le entrate della parrocchiale che si vedeva ridotti di diritti
spettanti dalla celebrazione dei sacramenti. Per questo la chiesa di Calliano corrispondeva al parroco i diritti di stola
nera, derivanti dalle sepolture e per quanto riguarda i diritti di stola bianca, derivanti da matrimoni, sponsali e battesimi,
che comunque spettavano al parroco, la comunità di Calliano corrispondeva un annuo frutto derivante da un capitale
fondato per questo motivo.
La curazia di Calliano fu elevata a parrocchia nel 1920. Qui ebbe sede la comunità di Calliano e Besenello e poi il
Comune riunito dei due paesi durante il Regno Italico. Nel 1817 fu posta la sede del Giudizio distrettuale di Rovereto
fino alla sua unione, nel 1842, con il Giudizio di Rovereto.
Funzioni, occupazioni e attività
Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei
confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato.
La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o
indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile.
Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura
d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che
ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il
61
curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri
di battesimo, matrimonio e morte (2).
Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra.
Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a
parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.
Contesto generale
Pieve di Besenello.
Note
(1) S. Agata, celebrata il 5 febbraio.
(2) Cfr. BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio per il clero curato", Trento, 1888 (2.a ed.), pp. 501-503.
62
subfondo 5
Curazia di Calliano, 1488 - 1899
b. 1
Soggetti produttori
Curazia di San Lorenzo, 1798 settembre 27 - 1920 marzo 14
63
serie 5.1
Carteggio ed atti, 1488 (copia) - 1899
b. 1
Contenuto
La serie è formata da una busta contenente documentazione relativa alla cura di Calliano, alla sua amministrazione ed ai
suoi rapporti con la parrocchiale.
1. b. 1
"Carte relative alla cura di Calliano"
1488 (copia) - 1899
Copia dell'atto di fondazione del beneficio Martini per il mantenimento di un sacerdote stabile in Calliano; atti relativi alla questione
insorta tra le vicinie di Calliano e Besenello in merito alla celebrazione della messa festiva e di altre funzioni; copia dell'atto relativo
al permesso di custodire il SS. Sacramento nella chiesa di S. Lorenzo; copia del decreto vescovile che autorizza l'erezione della cura
di Calliano, concessione del sacro fonte; comizio per l'elezione del custode della chiesa di Calliano con suppliche della vicinia; atti
relativi alle azioni intraprese dalla vicinia di Calliano per l'erezione della cura; ricorso del parroco di Besenello contrario allo
smembramento della parrocchia; atti relativi alle pretese accampate dal curato e dalla vicinia nei confronti del parroco per la
celebrazione di messe legatarie e per alcune processioni; rimostranze del parroco nei confronti del curato di Calliano in merito al
mancato rispetto dei capitoli, in particolare quello relativo ai proventi sui diritti di stola bianca; atti relativi alla costruzione di un
cimitero a Calliano; richieste del parroco in merito agli incerti provenienti dal diritto di stola nera; ecc.
Busta, cc. 672
64
subfondo 6
Chiese filiali e cappelle, 1728 - 1952
Contenuto
Il subfondo raccoglie la documentazione relativa alle diverse chiesette e cappelle erette oltre che all'interno della stessa
chiesa parrocchiale, anche nelle varie località circostanti come Compet, Dietrobeseno e Scanuppia.
65
serie 6.1
Atti amministrativi, 1728 - 1952
b. 1 (fascc. 6)
Contenuto
La serie è composta da una sola busta articolata in fascicoli corrispondenti alle varie chiesette e cappelle sottoposte alla
parrocchiale. Vi è pure un fascicolo contenente documentazione relativa a capitelli e croci eretti in seguito ad eventi
tragici risoltisi positivamente.
1. b. 1
Chiesette e cappelle di Besenello
1728 - 1952 con seguiti fino al 1970
Busta
1.1. b. 1
Chiesetta di Sant' Andrea in Dietrobeseno.
1728 - 1851 con seguito del 1961.
Contratto di locazione del terreno di proprietà della chiesetta, stato del legato istituito da Andrea Fridel, fabbisogno per la
ristrutturazione.
Fascicolo, cc. 21
1.2. b. 1
"Atti relativi alle chiesette e capitelli di Besenello"
1816 - 1947
Carteggio ed atti vari relativi a varie chiesette, capitelli e croci situati nel territorio di Besenello: autorizzazione all'erezione,
benedizioni, lavori, voti fatti da persone scampate miracolosamente ad incidenti, danni, ecc.
Fascicolo, cc. 23
1.3. b. 1
Cappella di Sant' Antonio
1870; 1897
Preventivo di spesa, quietanze, carteggio e conto relativi ai lavori di restauro della cappella.
Fascicolo, cc. 18
1.4. b. 1
"Cappella Madonna di Pompei. Dietrobeseno"
1923 - 1952
Atto di erezione della chiesa a pubblico oratorio, assegnazione del nome "Madonna di Pompei" alla chiesa (1), offerte per i
lavori, cronaca, concessione della Via Crucis, atto di consegna dal vecchio rettore al parroco di Besenello, concessione del
66
SS.mo Sacramento, carteggio relativo all'amministrazione, preparativi per l'ingresso del nuovo curato, carteggio del comitato
"Assistenza Canonica", lascito di don Francesco Anderle da Vignola (2), ecc.
Fascicolo, cc. 167
Note
(1) Cappella della Madonna del Rosario di Pompei.
(2) Don Francesco Anderle da Vignola di Pergine era arrivato a Dietrobeseno già pensionato per concludere la sua missione
sacerdotale; egli lasciò tutto quello che possedeva in dono alla cappella della Madonna di Pompei.
1.5. b. 1
"Cappella Don Bosco. Compet" (1)
1935 - 1940 con seguiti fino al 1970.
Carteggio ed atti relativi alla donazione del fondo per la costruzione della cappella eretta da Marzari Giuseppe fu Domenico,
decreto di erezione ad oratorio pubblico, disegno relativo all'edificio, ecc.
Fascicolo, cc. 32
Note
(1) Cappella di S. Giovanni Bosco in località Compet eretta nel 1939.
1.6. b. 1
"Atti e quietanze per il restauro cappella cimitero Besenello"
1944 - 1948
Carteggio, atti, quietanze, elenchi delle offerte, preventivi e disegni relativi alla ristrutturazione della cappella mortuaria del
cimitero.
Fascicolo, cc. 56
67
serie 6.2
Registri dei conti, 1766 - 1842
reg. 1
Contenuto
La serie è costituita da un unico registro relativo alla tenuta dell'amministrazione della cappella di S. Anna situata
all'interno della parrocchiale di Besenello (1).
Note
(1) Per notizie sulla cappella di S. Anna cfr. introduzione al subfondo 'Chiese filiali e cappelle'.
1
"Libro [delle] entrate e delle spese della venerabile [cappell]a di S. Anna nella chiesa parrochiale [di] S. Agata in
Besenello aspettante alla [f]amiglia delli conti di Trapp fatto da me Carlo conte di Trapp, canonico e sommo scolastico
della cattedrale di Trento, l'anno 1766" (1)
1766 marzo 31 - 1842 giugno 30
pp. 1-135: Registrazioni dei pagamenti annuali degli interessi sui capitali, 1766 mar. 31 - 1842 giu. 30;
pp. 145-152: "Pagamenti da farsi annualmente dell'entrate della venerabile cappella di S. Anna", 1766 dic. 30 - 1813 ott. 29;
pp. 165-166: "Avanzi annui dell'entrate della venerabile capella di S. Anna", 1766 dic. 26 - 1779 dic. 30.
Alla p. 169: Dichiarazioni del sacerdote Pergher e del parroco Widmann dell'avvenuta celebrazione delle messe legatarie che
dovevano essere celebrate nella cappella, 1825 giu. 13 - 1834.
Italiano
Registro, legatura in pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., pp. 169 (bianche molte pp.)
Note
(1) Le parti ricostruite sono coperte da un nastro adesivo colorato usato per "restaurare" il dorso del registro.
68
subfondo 7
Benefici e legati, 1480 - 1960
Contenuto
I benefici ecclesiastici sono enti giuridici eretti dalla competente autorità e sono composti da due elementi essenziali: un
ufficio sacro e una rendita ad esso connessa. Questa può essere ricavata da una proprietà immobiliare ecclesiastica o da
definite prestazioni dovute da un altro ente. Durante il governo austriaco alcune disposizioni attribuirono al curatore
d'anime il compito di verificare l'esistenza di un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio
fosse mantenuto intatto. I benefici furono riconosciuti anche dal Concordato fra Stato italiano e Chiesa del 1929, purché
non ne derivasse onere finanziario per lo Stato. A seguito del Concilio Vaticano II (1962-1965) il sistema beneficiale
venne abolito e fu data facoltà ai vescovi di disporre dei patrimoni per il sostentamento dei sacerdoti o per altre
necessità pastorali delle loro diocesi.
Presso la chiesa di S. Agata di Besenello e nelle altre chiesette della parrocchia vennero fondati diversi benefici e legati.
In particolare se ne trovano parecchi fondati nella chiesa curata di Calliano.
Tra i legati di Besenello spiccano in particolare (1): il legato SIGISMONDO E GIULIA TRAPP, fondato con
testamento del 1796 dal nobile Carlo Giuseppe Trapp, barone di Beseno e canonico della cattedrale di Trento, con il
quale ordinava la celebrazione di 156 messe legatarie nella chiesa di S. Agata; il legato ANDREA FRIDEL, istituito da
certo Andrea Fridel detto Portner da Dietrobeseno, il quale con testamento del 27 maggio 1649 ordinava la celebrazione
di 12 messe perpetue nella cappella di S. Andrea da egli stesso edificata (2); il legato GIOVANNI CRAMER, istituito il
1° settembre 1709 con testamento di don Giovanni Cramer che prevedeva la costituzione di un legato perpetuo di 232
messe all'altare del S. Rosario; il legato FABBIANELLI MARGHERITA, con il quale la testatrice, con disposizione del
26 ottobre 1557, lasciò alla chiesa di Besenello tre stabili con le cui rendite dovevano essere celebrate 101 messe
perpetue nella parrocchiale. Oltre a questi legati con sostanze abbastanza consistenti, ve ne erano anche di più piccoli e
di essi è giunta ai nostri giorni scarsa o comunque frammentaria documentazione.
Vi è inoltre da segnalare che in questa serie trovano posto anche tutti i legati e/o benefici fondati nella curazia di
Calliano. Tra i principali: il beneficio GIORGI-BORTOLOTTI (3) istituito da Andrea Giorgi da Calliano, parroco di
Besenello (1 giugno 1673-23 gennaio 1720), il quale con suo testamento del 24 luglio 1717 disponeva la celebrazione di
1000 messe entro due anni dalla sua morte. Egli lasciava inoltre alla chiesa parrocchiale di Besenello un capitale di 160
ragnesi con l'obbligo per i massari pro tempore della parrocchiale di far celebrare in perpetuo due messe ogni anno in
suffragio dell'anima dei defunti della famiglia Trivesana di Besenello ed altre due messe settimanali (104 annue) da
celebrarsi nella chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano, in suffragio dell'anima di certo Stefano Bortolotti. Stabilì poi che i
beneficiati dovevano essere discendenti della famiglia del fondatore. Il
beneficio CARPENTARI, fondato con
testamento di Cristano Carpentari de Mittempergh del 1706, prevedeva la celebrazione di due messe perpetue in
settimana da celebrarsi all'altare della gloriosissima Vergine dello Spasimo. "Il fondatore lasciò il diritto di nomina al
seniore della famiglia e discendenza Carpentari, e questa estinta, al seniore della famiglia e discendenza Pross di Sotto
Castello" (4). Segue poi il beneficio CAMELLI-BORTOLOTTI (5) fondato il 18 ottobre 1653 dal pievano della chiesa
di S. Agata di Besenello don Carlo Camelli da Calliano, che prevedeva la celebrazione di una messa quotidiana
all'altare di S. Antonio nella chiesa di S. Agata. A questo si univa successivamente altro testamento del fratello
Gaudenzio del 4 giugno 1688 che incorporava le precedenti disposizioni di don Carlo e quelle della madre del 6 agosto
del 1622 di quattro messe alla settimana, da celebrarsi sempre all'altare di S. Antonio. Il diritto di conferire tale
69
beneficio spettava al seniore della famiglia Camelli e poteva esserne beneficiato un religioso della stessa famiglia.
Successivamente veniva incorporato ancora un altro beneficio del fu Stefano Bortolotti di altre due messe settimanali
prescritte da don Gaudenzio Camelli "concomissario" dell'ultima volontà Bortolotti. Altro beneficio è quello GIRARDI
istituito dai coniugi Giangasparo fu Antonio Girardi da Canezza e da sua moglie Orsola fu Stefano Salezoni abitanti a
Calliano. Si trattava di un beneficio manuale fondato su alcuni loro beni dati in amministrazione ai massari della
comunità di Calliano. Con la metà delle rendite si doveva provvedere alla celebrazione delle messe disposte nella chiesa
di S. Rocco di Canezza ed inoltre a distribuire l'elemosina ai poveri. Da ultimo può essere citato il beneficio
WETTERSTETTER (6) fondato l'8 agosto 1648 con testamento di Giacomo Filippo Wetterstetter e costituito su alcuni
suoi beni, che dopo la morte del primo beneficiato, tale Giovanni Antonio Martini, vennero dati in gestione alla
comunità di Calliano. Esso prevedeva la celebrazione di una messa nei giorni festivi nella cappella dei Ss. Giacomo e
Filippo situata nella propria abitazione, più una messa settimanale per i defunti. Successivamente la celebrazione
poteva essere eseguita nella chiesa di S. Lorenzo di Calliano.
Note
(1) Cfr. 7.4.2.
(2) Vedi anche: 7.1.2.1.
(3) Cfr. 7.1.2.3.
(4) Cfr. 7.1.2.4.
(5) Cfr. 7.1.2.6.
(6) Cfr. 7.1.2.1.
70
serie 7.1
Atti amministrativi, 1480 (copia) - 1960
bb. 5 (fascc.10)
Contenuto
La serie è composta da cinque buste, di cui solo una originale, che raccolgono la documentazione, in prevalenza di
carattere amministrativo, relativa ai principali benefici e legati esistenti nella parrocchia di Besenello.
La busta sicuramente più consistente è quella relativa ai legati di Calliano, con diversi fascicoli originali ognuno dei
quali contiene documentazione relativa ad un specifico beneficio e/o legato. Un'altra busta abbastanza consistente è
quella relativa alle disposizioni provenienti dal Giudizio Distrettuale e/o Pretura di Rovereto con le quali si invitava il
parroco alla sorveglianza sugli adempimenti degli oneri missari disposti da parecchi legati di Besenello.
1. b. 1
Legati di Besenello
1480 (copia) - 1960
Busta
1.1. b. 1
"Legato Tanner in Calliano"
1480 (copia) - 1852
Copia della bolla di fondazione della cappella dei Ss. Fabiano e Sebastiano di Calliano eretta dai coniugi Giacomo e Maddalena
Tanner presso la quale viene fondato il beneficio, copia del testamento di Giacomo Tanner, copia di atti relativi alla richiesta da
parte della vicinia di Calliano per ottenere la cessione dell'amministrazione del beneficio, supplica del parroco di Besenello per
la riduzione delle messe del legato, atti relativi all'mministrazione della cappella, ecc.
Fascicolo, cc. 42
1.2. b. 1
"Legati"
1688 - 1948
Carteggio ed atti vari relativi ai legati di Besenello: prospetti di messe, prospetti dei legati della chiesa, testamento di Antonio
Daldoss (1688 ago. 20), carteggio vario, quietanze, stato patrimoniale ed economico, ecc.
Fascicolo, cc. 162
1.3. b. 1
Eredità per i poveri di Besenello
1760 - 1800
Atti relativi alle eredità di Giovanni fu Antonio Zanetti da Calliano e di Francesco Gianeselli da Calliano lasciate ai poveri
della parrocchia.
Fascicolo, cc. 97
71
1.4. b. 1
"Comper Carolina vedova Tambos (Tambosi)"
1878 - 1960
Atti relativi al patrimonio personale della signora Comper Carolina vedova di Tambos Fedele (1)
Fascicolo, cc. 43
Note
(1) La signora Comper con suo testamento del 1954 feb. 19 fondò il beneficio missario Tambos.
2. b. 2
"Legati perpetui di messe. Calliano (1)"
1605 - 1893
Busta
Note
(1) "Calliano": aggiunto a matita.
2.1. b. 2
Legati vari.
1605 - 1853
Copie di atti di fondazione, carteggio relativo all'amministrazione in genere dei legati Martinelli, Girardi, Battisti, Bofassi,
Valle, Wetterstetter, Zeni, Sartora.
Fascicolo, cc. 74
2.2. b. 2
"Beneficio Sartora. Copia della fondazione di detto beneficio".
1698 (copia); 1852 - 1853
Copia dell'atto di fondazione, vacanza del beneficio, celebrazioni delle messe.
Fascicolo, cc. 12
2.3. b. 2
"Beneficio laicale Giorgi"
1717 - 1892
Carteggio ed atti relativi al legato Giorgi-Bortolotti istituito nella chiesa dei Ss. Fabiano e Sebastiano di Calliano, testamento di
don Andrea Giorgi, nomine di beneficiati, carteggio relativo alla gestione, ecc.
Fascicolo, cc. 81
2.4. b. 2
"Beneficiato Carpentari"
1718 - 1855
Carteggio ed atti relativi al beneficio istituito da Cristano Carpentari "de Mittempergh".
Fascicolo, cc. 15
2.5. b. 2
72
Messe legatarie nella parrocchia di Besenello.
1809; 1856
Carteggio relativo alla riduzione di oneri missari nella parrocchia di Besenello e nella curazia di Calliano, prospetti dei legati
nelle chiese di S. Lorenzo e dei SS. Fabiano e Sebastiano di Calliano, tabelle.
Fascicolo, cc. 15
2.6. b. 2
Beneficio Camelli-Bortolotti di Calliano.
1842 - 1893
Carteggio ed atti relativi all'amministrazione del beneficio (1).
Fascicolo, cc. 164
Note
(1) Gran parte della documentazione riguarda la condotta morale del beneficiato don Teodoro Camelli.
3. b. 3
Fondo SS. Anime
1733 - 1948
Busta
3.1. b. 3
Atti amministrativi
1733 - 1948
Atti relativi al patrimonio e all'amministrazione del fondo: documenti relativi alla vertenza per il recupero di un credito vantato
nei confronti dei fratelli Lunardelli, affitti di fondi, note delle "gallette" raccolte, note delle offerte, atti relativi all'eredità
lasciata da Domenico Piva, diffide di pagamento delle imposte, fassioni per la commisurazione dell'equivalente d'imposta, ecc.
Fascicolo, cc. 223
3.2. b. 3
Quietanze
1863 - 1895
Quietanze relative agli offici celebrati per le SS. Anime e per i servizi del sacrestano, quietanze relative al pagamento delle
imposte.
Fascicolo, cc. 96
4. b. 4
Messe legatarie
1840 - 1909
Disposizioni provenienti dal Giudizio distrettuale e/o dalla Pretura di Rovereto con le quali si invita il parroco di Besenello alla
sorveglianza sull'adempimento degli oneri missari disposti da vari legati di Besenello.
Busta, cc. 394
5. b. 5
Adempimenti di oneri missari
73
1851 - 1879
Quietanze e carteggio relativo all'adempimento degli oneri missari disposti dai pii legati e per la celebrazione di messe "pro
animabus" di Besenello.
Busta, cc. 329
74
serie 7.2
Registri dei legati, 1824 - 1890
regg. 2
Contenuto
La serie è costituita da due registri che tengono conto degli adempimenti, della soddisfazione e dell'amministrazione dei
legati di Besenello.
1
"Urbario contenente tutte le sante messe legatarie annesse a questa parrochia di Besenello formato da me don Matteo
Widmann parroco, desunto essendo da diversi documenti, carte e promemorie esistenti in questa canonica e da altre
fonti meritevoli di fede. Anno 1825" (tit. int.)
1824 dicembre 29 - 1842 gennaio 15
cc.sd. 1-16: Adempimenti degli oneri missari con relativi pagamenti, 1824 dic. 29 - 1841;
pp. 17-19, 21: "Tabella delle sante messe legatarie che deve far celebrare la venerabile chiesa parrocchiale di S. Agata di Besenello
...", con la registrazione degli avvenuti adempimenti, 1824 dic. 28 - 1841;
pp. 23-24: Pagamenti di interessi (su capitali) al parroco Widmann, 1836 nov. 8 - 1842 gen. 15.
Alla p. 26: Percepimento della "stola bianca" di Calliano, 1841 gen. 10 - dic. 13.
Italiano
Registro, mutilo, legatura in pelle con lacci in tela, cc.sd. 16, pp. 17-26
Segnature precedenti: N. 8
2
"Urbario contenente tutte le sante messe legatarie annesse a questa parrocchia di Besenello formato da me don Matteo
Widmann parroco, desunto essendo da diversi documenti, carte e promemorie esistenti in questa canonica e da altre
fonti degne di fede. 1842" (tit. int.)
1841 - 1890 gennaio 3 (1)
Registro degli adempimenti degli oneri missari.
Alle pp. 71-74: Percepimento della "stola bianca" di Calliano, 1841 - 1900 ott. 21;
alle pp. 75-76: Locazione della "quarta" del Maso Ondertol, 1841-1843.
Italiano
Registro, legatura in cartone, con indice generale all'inizio n. n. ed indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., pp. 95 (bianche molte
pp.)
Note
(1) Gli estremi comprendono sia le date degli adempimenti che quelle dei pagamenti.
75
serie 7.3
Registri di amministrazione, 1906 - [1952]
regg. 2
Contenuto
La serie è costituita da due registri relativi all'amministrazione in generale dei legati di Besenello.
1
"Legati, messe legatarie, sanatorie e riduzioni. 13 maggio 1952"
1906 marzo 9 - [1952]
Registro relativo all'amministrazione e all'adempimento dei legati missari, con annotazioni delle riduzioni delle messe.
Italiano
Registro, mutilo, legatura in tela, pp. 65 (bianche molte pp.)
2
"Partitario-cassa dei legati della parrocchia di Besenello"
1942 - 1949
Registro patrimoniale ed economico dei legati della parrocchia.
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino, pp. 116 (bianche molte pp.)
76
serie 7.4
Resoconti, 1896 - 1948
bb. 2 (fasc. 1)
Contenuto
La serie è costituita da una busta contenente i resoconti relativi al Fondo SS. Anime di Besenello e da un fascicolo che
contiene i resoconti relativi a vari legati e riguardanti solo le amministrazioni della prima metà del secolo XX.
1. b. 1
Resoconti del Fondo Santissime Anime di Besenello
1896 - 1948
Nn. 1 - 23.
Rese di conto dell'amministrazione del patrimonio del Fondo SS. Anime di Besenello.
Mancano i resoconti degli anni 1910-1913 e 1922-1927.
Per gli anni 1898-1899 e 1901-1905 vi sono allegati i documenti di corredo relativi all'uscita.
Busta, cc. 311 n .n.
2. b. 2
Resoconti
1928 - 1948
Resoconti relativi ai legati Fabianelli, Cramer, Conti Trapp, Ferrari, Fridel, Tambos, Zanini, Pattauner, Fondo missioni.
Fascicolo
77
subfondo 8
Pastorale parrocchiale, 1791 - 1948
Contenuto
Nel subfondo 'Pastorale parrocchiale' rientra la corrispondenza prodotta dal parroco nell'espletamento della sua attività
pastorale in genere.
78
serie 8.1
Repertori, 1800
reg. 1
Contenuto
La serie è costituita da un solo registro compilato dal parroco don Francesco Battisti da Besenello (1796-1823). Esso
contiene una descrizione particolareggiata di una serie di documenti (carteggio e registri) contenuti nell'archivio
parrochiale di Besenello. Ogni pezzo, contraddistinto da un numero, viene descritto dettagliatamente redigendone una
specie di regesto.
1
"Urbario contenente diverse ragioni, diritti spettanti alla venerabile chiesa parochiale di S. Agata di Besenello, a legati
pii, beneffici, alla canonica, alle chiese di S. Lorenzo, S. Fabiano di Calliano ed altari. 1800"
[1800]
Descrizione dettagliata ed in ordine cronologico dei registri e dei documenti presenti nell'archivio parrocchiale eseguita dall'allora
parroco don Francesco Battisti (1).
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. (2)., pp. 88
Segnature precedenti: N. 10
Note
(1) Ogni pezzo è contraddistinto da un numero e viene dettagliatamente descritto nel suo contenuto.
(2) Si tratta di un indice analitico con rimandi sia ai pezzi originali che alle descrizioni presenti sul registro stesso.
79
serie 8.2
Protocolli degli esibiti, 1863 - 1948
regg. 7
Contenuto
I protocolli degli esibiti sono registri nei quali devono essere iscritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la
corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci
venne prescritta anche dall'autorità politica (cfr. 'Raccolta delle leggi provinciali', 19 dicembre 1816, n. 26555-3744).
La serie è costituita da sette registri sui quali veniva registrata la corrispondenza prodotta e ricevuta.
1
Protocollo degli esibiti
1863 gennaio 1 - 1896 giugno 18
Italiano
Registro, in tela, cc. 82 n. n.
2
"Esibiti dal 1 giugno al 31 dicembre 1896"
1896 maggio 16 - 1896 dicembre 30
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 6 n. n.
3
"Protocollo esibiti. 1897" (tit. dorso)
1897 gennaio 1 - 1904 luglio 24
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 100 n. n.
4
"L[ibro] II degli esibiti. 1904-1909" (tit. dorso)
1904 settembre 12 - 1928 agosto 14
Italiano
Registro, legatura in tela, cc. 162 n. n.
5
"Protocollo. 1940" (tit. dorso)
1940 gennaio 3 - 1942 ottobre 29
Italiano
80
Registro, legatura in cartone, cc. 22 n. n.
6
"Protocollo degli esibiti. Parrocchia di Besenello. 1947"
1947 febbraio 12 - 1947 agosto 3
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 5 n. n.
7
"Protocollo"
1947 agosto 5 - 1948 luglio 28
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 18 n. n.
81
serie 8.3
Atti protocollati, 1796 - 1897
bb. 2
Contenuto
La serie è composta da due buste in cui sono raccolti sia gli atti di cui è stato rinvenuto il relativo registro di protocollo
sia quelli che ne sono privi. La prima busta contiene infatti documentazione che è stata organizzata non secondo un
numero di protocollazione bensì secondo le lettere dell'alfabeto (dalla A alla V) relativamente agli argomenti trattati,
come ad esempio gli alberi genealogici, sotto la lettera A, o carteggio relativo alle confraternite, sotto la lettera C, ecc.
Dal 1843 sulle carte cominciano ad apparire dei numeri e anche se non è stato possibile fare un raffronto con i relativi
registri di protocollo, in quanto mancanti, la documentazione è stata ordinata seguendo tale numerazione (1) tra l'altro
corrispondente all'ordine cronologico. Solo a partire dal 1863 è comunque possibile raffrontare la numerazione con i
relativi registri di protocollo (2) in quanto i registri degli anni precedenti non sono stati rinvenuti.
Note
(1) L'ordine numerico coincide comunque con quello cronologico.
(2) Cfr. 8.2.1 e 8.2.2.
1. b. 1
"Fascicolo I. Esibiti in ordine alfabetico fino al 1843; dal 1843-1850 inclusive in ordine cronologico"
1796 - 1849
- Ordini, avvisi, circolari raccolti secondo l'ordine alfabetico (dalla A alla V) relativo agli argomenti trattati (1), 1796 - 1842;
- Atti protocollati (2), raccolti secondo l'ordine cronologico, 1842 -1849.
Busta, cc. 541
Note
(1) Per es.: alberi genealogici (lett. A), bollo (lett. B), confraternite (lett. C), dispense (lett.D), ecc.
(2) Manca il relativo protocollo.
2. b. 2
"Fascicolo II. Esibiti dal 1850-1860 in ordine cronologico, con altri posteriori" (1)
1850 - 1897
- Atti protocollati (2), raccolti secondo l'ordine cronologico, 1850 - 1861;
- Atti parzialmente protocollati (3), raccolti secondo l'ordine cronologico, 1862 - 1897.
Busta, cc. 490
Note
(1) "con altri posteriori" di altra mano.
(2) Manca il relativo protocollo.
(3) Cfr. 8.2.1 e 8.2.2.
82
serie 8.4
Carteggio ed atti, 1851 - 1948
b. 1 (fascc. 3)
Contenuto
La serie è formata da tre fascicoli contenenti il carteggio e gli atti prodotti dal parroco nello svolgimento della sua
attività pastorale in genere e non rientranti negli altri subfondi. A titolo di esempio la documentazione riguarda affari
scolastici, l'oratorio parrocchiale ed atti amministrativi in genere.
1. b. 1-3
Atti scolastici
1851 - 1902
Atti relativi ad affari scolastici provenienti dall'ufficio decanale di Rovereto, dall'ufficio comunale di Besenello e dal Capitanato
distrettuale di Rovereto (nomine di maestri, sovvenzioni per gli isegnanti, circolari, ecc.), atti relativi all'acquisto di un terreno di
proprietà della chiesa per la fabbrica di un edificio scolastico.
Fascicolo, cc. 64
2. b. 1-3
Oratorio parrocchiale
1891 - 1892; 1926 - 1945
Progetto, prospetto delle spese e conti relativi all'ingrandimento dell'oratorio annesso alla chiesa parrocchiale (1891-1892); atti
amministrativi relativi al pagamento delle imposte (1926-1945).
Fascicolo, cc. 29
3. b. 1-3
Asilo infantile
1940 - 1948
Carteggio ed atti relativi all'amministrazione: richieste di sussidi, nomine di maestre, elenchi degli iscritti, comunicazioni provenienti
dall'Ispettorato scolastico di Trento, offerte per l'erezione di un nuovo asilo.
Fascicolo, cc. 62
83
serie 8.5
Circolari ecclesiastiche e civili, 1791 - 1945
b. 1 (fascc. 3)
Contenuto
La serie si compone di una busta suddivisa a sua volta in fascicoli contenenti rispettivamente circolari provenienti da
autorità ecclesiastiche, da autorità civili tra le quali anche l'autorità di Pupplica sicurezza relativamente alle processioni
religiose.
1. b. 1
Circolari delle autorità ecclesiastiche e civili
1791 - 1945
Busta
1.1. b. 1
"Circolari diocesane"
1791 - 1945
Circolari, ordini ed avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche.
Fascicolo, cc. 248
1.2. b. 1
"Circolari dell'autorità civile"
1843 - 1941
Circolari, ordini ed avvisi provenienti da autorità civili.
Fascicolo, cc. 78
1.3. b. 1
"Processioni: circolari, permessi"
1940 - 1947
Circolari ed ordinanze dell'autorità pubblica in merito alle processioni, comunicazioni del parroco rese all'autorità di pubblica
sicurezza relative a processioni religiose.
Fascicolo, cc. 13
84
subfondo 9
Culto e funzioni religiose, 1844 - 1951
Contenuto
Il subfondo comprende la documentazione formata dal parroco e dai suoi coadiutori nella celebrazione delle funzioni
sacre, nelle commemorazioni liturgiche e in tutte le attività che si compiono nell'officiazione del culto divino.
85
serie 9.1
Diari delle messe, 1844 - 1951
Contenuto
L'autorità ecclesiastica ordinò l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello
per le messe avventizie ed il diario personale del sacerdote.
I primi due dovevano trovarsi in sagrestia, come si può leggere in una comunicazione ai decani del vicario episcopale
Zambaiti del 14 agosto 1804: "Hac occasionem tibi iterum praecipimus, quae in enciclica "Quamvis iterato" diei 4
ianuarii 1777 demandata fuerunt, in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis
sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas Missas tam beneficii, et capellaniae quam
legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber, in quo notentur Missae adventitiae signata in utroque libro
cuiuscumque celebrationis die".
Tali disposizioni vennero riconfermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825).
Nei registri delle messe legatarie dovevano essere annotati la data della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione e il
numero delle messe da celebrarsi, in quelli avventizi la data del ricevimento, il numero, il committente, lo stipendio,
l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione.
Ogni sacerdote, inoltre, doveva tenere presso di sé un diario personale per annotarvi tutte le messe da celebrarsi e
celebrate.
La serie è suddivisa in due sottoserie: 9.1.1 Diari delle messe avventizie celebrate nella parrocchiale di Besenello,
formata da dieci registri; 9.1.2 Diari personali delle messe appartenenti ai sacerdoti don Giovanni Tecilla , don
Giuseppe Antonio Pergher e don Francesco Anderle, formata da sette registri e da un frammento di registro.
86
sottoserie 9.1.1
Diari delle messe avventizie, 1866 - 1951
regg. 10
1
"Diarium missarum in ecclesiae sanctae Agathae Bisenelli. 1866"
1866 gennaio 1 - 1874 aprile 30
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 71 n. n.
2
"Diarium missarum"
1874 maggio 1 - 1882 ottobre 13
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 105 n. n.
3
"Diarium missarum"
1896 settembre 13 - 1901 dicembre 19
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 80 n. n.
4
"Libro secondo di sacrestia sotto il paroco don Francesco de Fatis Tabarelli da Terlago" (tit. int.)
1901 dicembre 19 - 1908 settembre 19
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n. n.
5
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Sanctae Agatae Biseni" (tit. int.)
1908 settembre 20 - 1916 ottobre 18
Latino
Registro, legatura in tela, pp. 241
6
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Sanctae Agathae Biseni" (tit. int.)
1916 ottobre 18 - 1924 dicembre 6
Latino
Registro, legatura in tela, cc. 116 n. n.
87
7
"Diarium missarum. Sacrestia"
1924 dicembre 1 - 1932 novembre 22
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n. n.
8
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia S. Agatae - Bisenelli" (tit. int.)
1932 novembre 23 - 1941 gennaio 17
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 98 n. n.
9
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Bisinelli" (tit. int.)
1941 gennaio 18 - 1946 marzo 7
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n. n.
10
Diarium missarum celebratarum in ecclesia Bisinelli" (tit. int.)
1946 marzo 8 - 1951 ottobre 3
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 n. n.
88
sottoserie 9.1.2
Diari personali delle messe, 1844 - 1950
regg. 8
1
"Diarium inceptum die viginti uno iulii anno 1844"
1844 luglio 21 - 1859 dicembre 31
Diario personale di don Giovanni Tecilla.
Alla fine breve elenco delle messe da celebrarsi e della loro soddisfazione.
Italiano, latino
Registro, legatura in cartone, cc. 81 n. n.
2
"Diarium 1860"
1860 gennaio 1 - 1890 dicembre 31
Diario personale di don Giovanni Tecilla.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 186 n. n.
3
Diario personale di don Giuseppe Antonio Pergher
1871 gennaio 1 - 1875 febbraio 13
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 41 n. n. (bianca 1 c.)
4
"Diarium missarum a presbytero Ioanne Tecilla celebratarum"
1891 gennaio 1 - 1896 aprile 4
Diario personale di don Giovanni Tecilla.
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 32 n. n.
5
"Adversaria sacrorum presbiteri Francisci Anderle iunioris (Pergine 1873)" (tit. int.)
1904 settembre 8 - 1913 ottobre 11
Diario personale di don Francesco Anderle (1).
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 84 n. n. (bianche cc. 12)
Note
89
(1) Si tratta di messe ordinate e celebrate a Levico, Pergine, Trento, Egna, Val di Fassa e Volano.
6
"Diarium missarum sacerdotis presbyteri Francisci Anderle parroci Avolani" (tit. int.)
1914 gennaio - 1933 gennaio 1(1)
Diario personale di don Francesco Anderle (2).
Latino
Registro, legatura in tela, cc. 78 n. n.
Note
(1) Mancano le registrazioni relative al periodo 1924 mag. 13 - 1927.
(2) Si trattra di messe celebrate a Volano.
7
"Adversaria sacrorum presbiteri Francisci Anderle" (tit. int.)
1933 gennaio 1 - 1936 ottobre 15
Diario personale di don Francesco Anderle (1).
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 39 n. n. (bianche cc. 5)
Note
(1) Si trattra di messe celebrate a Dietro Beseno.
8
Messe da celebrarsi.
sec. XX inizio
Diario personale (1).
Latino
Registro, frammento, cc. 16 n. n.
Note
(1) Presumibilmente redatto da don Francesco Anderle.
90
subfondo 10
Visite pastorali, 1728 - 1947
Contenuto
Il Concilio di Trento (Sess. XXIV, cap 3) imponeva al vescovo di visitare la propria diocesi almeno ogni due anni, o
personalmente o per mezzo di un suo delegato, per adempiere al suo dovere di vigilare sui costumi e sulla vita del
proprio gregge.
Oggetto speciale della visita pastorale erano: le chiese, le cappelle e i luoghi di culto, le suppellettili sacre, gli altari, il
battistero, ecc. gli uffici e le funzioni sacre, nonché la vita e i costumi del clero e del popolo.
Al vescovo visitatore spettava il diritto della cosiddetta 'porzione canonica', che consisteva nell'obbligo del suo
mantenimento per tutta la durata della visita.
Spesso in occasione della visita pastorale veniva anche amministrato il Sacramento della Cresima.
91
serie 10.1
Atti visitali, 1728 - 1947
b. 1 (fasc. 1)
Contenuto
La serie è composta da un fascicolo.
1. b. 1
"Atti visitali"
1728 - 1768; 1947
Decreti relativi alle visite pastorali del 1728, 1750, 1768 e comunicazioni, programma e carteggio preparatorio alla visita del 1947.
Fascicolo, cc. 32
92
subfondo 11
Associazioni parrocchiali, 1888 - 1942
Contenuto
Nella parrocchia di Besenello erano attive diverse associazioni di fedeli e laici che avevano fini apostolici, promosse e
coordinate dal parroco.
Tra le altre associazioni presenti in parrocchia si trova quella del Terz'Ordine di S. Francesco il cui scopo era quello di
tendere alla perfezione cristiana in modo consentaneo alla vita secolare con l'osservanza di una regola approvata dalla S.
Sede, sotto la guida e secondo lo spirito dell'Ordine religioso dei francescani (1).
Note
(1)COSTA A., La Chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986, p. 753.
93
serie 11.1
Registri degli iscritti, 1888 - 1913
reg. 1
Contenuto
La serie è formata da un registro contenente gli elenchi degli aggregati all'associazione del Terz'Ordine di S. Francesco.
1
"Aggregati al III Ordine da don Luigi Dorigotti con deliberazione del molto reverendo Padre Provinciale dei
Cappuccini" (tit. int.)
[1888 giugno 21 - 1913 febbraio 23]
Elenco degli aggregati.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 38 n. n.
94
serie 11.2
Carteggio ed atti, 1897 - 1942
b. 1 (fasc. 1)
Contenuto
La serie è formata da un fascicolo relativo a documentazione dell'Unione contro la bestemmia, del Terz'Ordine di S.
Francesco e di altre associazioni per lo più facenti capo all'Azione cattolica.
1. b. 1
Associazioni parrocchiali
1897 - 1919; 1942
Atti relativi alla costituzione in parrocchia dell'"Unione contro la bestemmia" (1897); atti relativi all'erezione del "Terz'Ordine di s.
Francesco" in parrocchia (1912); istituzione della congregazione giovanile "M. V. Immacolata e SS. Angeli Custodi" (1919); statuto
della "Pia Unione di Soccorso" (s.d.).
Fascicolo, cc. 27
95
subfondo 12
Miscellanea, 1750 - 1948
Contenuto
Il subfondo raccoglie quella documentazione che per la sua eterogeneità o frammentarietà non è riconducibile ad altre
serie come ad esempio documentazione appartenuta a privati e carteggio di varia natura.
96
serie 12.1
Carteggio ed atti, 1750 - 1948
b. 1 (fascc. 2)
Contenuto
La serie è formata da due fascicoli.
1. b. 1-2
Atti personali di privati
1750 - 1948
Atti relativi a crediti, debiti, lasciti, proprietà, ecc.; carteggio di don Giuseppe Antonio Pergher.
Fascicolo, cc. 180
2. b. 1-2
Miscellanea
[1762] - 1946
Prospetto delle sacre funzioni, prospetto delle confraternite esistenti in parrocchia, note ed appunti vari, raccomandazioni per il
conferimento della "croce al merito", prospetto della tassa seminaristica da versare, offerte a favore dell'istituto per sordomuti,
annotazioni relative a celebrazioni pro defunti, ecc.
Fascicolo, cc. 74
97
Ente
Confraternita del Santissimo Sacramento
1612 - [1942]
Luoghi
Besenello (Trento)
Archivi prodotti
Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Besenello, 01/01/1714 - 31/12/1942
Storia
Presso l'archivio della parrocchia di Besenello è conservata la documentazione relativa alla Confraternita del SS.
Sacramento. Di questa confraternita "non si ha pure ritrovato verun documento di fondazione ..., la quale deve aver
avuto il suo principio già nel secolo decimo sesto...", si legge sull'ultimo registro della serie "Registri di
amministrazione" della stessa confraternita (1), e continua: "La mancanza di tale documento, delle bolle ed altre notizie
convien attribuire ad un incendio della canonica seguito verso la fine del detto secolo".
Dalla documentazione presente nell'archivio di Besenello (2) si desume che di questa confraternita vi erano notizie già
dal 1480 e si afferma che fosse stata ufficialmente riconosciuta dall'autorità ecclesiastica nel 1612 quando l'allora
vescovo si portò a Besenello per la consacrazione della chiesa di S. Agata. Fino al 1798 i confratelli e le consorelle di
Besenello si ritrovavano in un'unica congregazione assieme a quelli di Calliano; da quell'anno in poi quelli di Calliano
si staccarono per formare una confraternita separata (3).
Tra i documenti più antichi presenti nell'archivio parrocchiale in cui viene citata la confraternita del Santissimo vi è da
segnalare una pergamena del 18 dicembre 1770 (4) che riguarda la concessione di un'indulgenza ai confratelli e
consorelle defunti di varie confraternite tra cui appunto quella del SS. Sacramento.
L'ultima attestazione presente in archivio è del 1942.
Funzioni, occupazioni e attività
Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di
beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale
approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da
osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede
Apostolica del 7 dicembre 1604).
Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la
vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno
una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento.
Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa
provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare,
lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle
consorelle defunti.
98
Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo
Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro
dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le
confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite
sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e
dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e
le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Archivio della Parrocchia di Besenello "Confraternita del Santissimo Sacramento"
Note
(1) Cfr. ACS 1.4.
(2) Cfr. ACS 2.5.
(3) Cfr. ACS 1.3.
(4) Cfr. APB 1.9.
99
fondo
Confraternita del Santissimo Sacramento di Besenello, 1714 - 1942
regg. 4, b. 1 (fascc. 3)
Soggetti produttori
Confraternita del Santissimo Sacramento, 1612 - [1942]
Contenuto
L'archivio della confraternita del Santissimo Sacramento di Besenello è strutturato in due serie: 1. Registri di
amministrazione (4 registri); 2. Atti amministrativi (1 busta).
I registri della prima serie contengono annotazioni relative all'amministrazione del patrimonio della confraternita,
nonché verbali delle adunanze ed elenchi degli iscritti.
Per quanto riguarda la seconda serie vi è da segnalare che la busta relativa all'amministrazione è a sua volta strutturata
in tre fascicoli contenenti documentazione prettamente di carattere amministrativo come ad esempio: fassioni, mutui
ipotecari, elenchi dei confratelli con la relativa annotazione del pagamento delle tasse annuali, ecc.
100
serie 1
Registri di amministrazione, 1714 - 1930
regg. 4
AA. 1
"Anno 1800. Libro contenente diverse rese di conto, partite vecchie, in vantaggio della compagnia delle consorelle del
Santissimo Sacramento e così pure alcuni stabiliti e l'atto dell'elezione delle priore posto a carte 56 e seguenti"
1714 gennaio 14 - 1930 gennaio 24
cc. 1-55, 59v.-75r.: Rese di conto delle priore della confraternita, 1714 gen. 14 - 1921 feb. 7;
c. 56: Atti relativi all'elezione di quattro priore, 1800 dic. 14 - 1803 dic. 11;
cc. 78-79: Atto relativo alla deliberazione presa in merito alla soddisfazione del legato lasciato da Matteo fu Giacomo Battisti (1),
1930 gen. 24.
In fondo annotazione relativa alla celebrazione di messe, 1753.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 79 (bianche le cc. 57-58, 76-77)
Note
(1) Cfr. anche ACS 1.2.
AA. 2
"1754. Libro de conti della venerabile compagnia del Santissimo Sacramento, cioè del speso e ricavato delli signori
tesorieri che di tempo in tempo sarano, principiando l'anno presente e più tutte le partite delli cappitalli del legato
lasciato il quondam m(esse)r Mattio e d(on)na Orsola sua moglie Battisti, più nel presente altri capitalli di censo
appreso diversi" (tit. int.)
1754 dicembre 28 - 1930 gennaio 24
cc. 1-141: Registro delle rese di conto dei "tesorieri" della confraternita, 1754 dic. 28 - 1921 mag. 1;
cc. 142-143: Atto relativo alla deliberazione persa in merito alla soddisfazione del legato lasciato da Matteo fu Giovanni Battisti (1),
1930 gen. 24;
cc. 249-259: Registro dei capitali e della riscossione degli affitti spettanti alla confraternita e derivati dal legato dei coniugi Battisti,
1755 giiuiu. 18 - 1771 set. 29;
cc. 282, 353: Verbali di due "congreghe", 1831 gen. 9; 1835 feb. 8;
cc. 367-368: "Descrizione delle ragioni e degl'obblighi spettanti alla venerabile compagnia del Santissimo Sacramento eretta in
questa parochiale chiesa di S. Agata in Besenello", s. d., con annotazioni del 1898.
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 368 (bianche molte cc.)
Note
(1) Cfr. anche ACS 1.1.
AA. 3
"Statuti, elenco e congreghe dei confratelli del Santissimo Sacramento"
1755 luglio 20 - 1861 gennaio 13
101
pp. 1-25, 317-332, 334-342: Verbali delle riunioni, "congreghe", dei confratelli, 1755 lug. 20 - 1788 ago. 15; 1795 ago. 2 - 1807 dic.
8; 1843 dic. 10 - 1861 gen. 13;
pp. 39-62, 86-262, 299-317: Elenchi dei confratelli, 1755 ago. 10 - 1852;
pp. 66-73: "Statuti a norma dei quali deve esser diretta la confraternita del Santissimo Sacramento eretta nella chiesa parochiale di S.
Agata di Besenello", 1843 lug. 10.
In fondo note relative alla storia della confraternita, 1855 dic.
Italiano
Registro, legaatura in pelle, parzialmente a rubrica (1), pp. 342 (bianche molte pp.)
Note
(1) Cfr. l'elenco dei confratelli alle pp. 86-262.
AA. 4
"Anno MDCCC. Libro contenente il catalogo in ordine alfabetico delle consorelle della confraternità del Santissimo
Sacramento eretto nella chiesa parochiale di S. Agata di Besenello e così le rese di conti annuali con li capitoli per a
medesima compagnia, incominciato l'anno del Signor 1800"
1800 dicembre 14 - 1855 dicembre
- Capitoli della confraternita, 1800 dic. 14, con modifiche del 23 feb. 1831 e del 31 gen. 1833, cc. 2 n. n.;
- "Elenco delle priore che hanno il diritto dopo morte di una messa di più che le altre consorelle secondo lo statuto dei 31 gennaio
1833", s. d., c. 1 n. n.;
- Elenco alfabetico delle consorelle, [1825] - 1851, cc. 19 n. n.;
- "Registro delle rese di conto per l'incasso e speso incominciato l'anno 1800", rese di conto delle priore della confraternita, 1800 1861 gen. 12, cc. 22 n. n.;
- "Descrizione dei capitoli da osservarsi dalle consorelle del SS. Sacramento disonti da un libro vecchio sdruscito, secondo il quale la
compagnia delle consorelle del Santissimo fu istituita nella parrocchiale di S. Agata di Besenello nel mese di novembre anno 1699 a
maggior gloria e culto di S. D. M.", 1855 dic., c. 1 n. n.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, parzialmente a rubrica (1), cc. 45 n. n.
Note
(1) Cfr. la parte relativa all'elenco delle consorelle ([1825]-1851).
102
serie 2
Atti amministrativi, 1792 - 1942
b. 1 (fascc. 3)
AA. 5. b. 5
"Conti della confraternita del Santissimo Sacramento"
[1792] - 1942
Busta
AA. 5.1. b. 5
Carteggio ed atti relativi all'amministrazione
[1792] - 1942
Capitoli della confraternita, fassioni, carteggio ed atti relativi a mutui ipotecari stipulati a favore della confraternita, quietanze,
ecc.
Alla fine: "Statuto della compagnia del SS. Sacramento eretta ab immemorabili nella chiesa di Sant' Agata in Besenello",
opuscolo a stampa, Besenello, 1927 (2 esempl.).
Fascicolo, cc. 180
AA. 5.2. b. 5
Rese di conto dei priori della confraternita
1847 - 1896
Elenchi dei confratelli, con la relativa registrazione delle tasse e delle entrate ed uscite annuali, tenuti dal priore della
confraternita (1).
Fascicolo, cc. 385
Note
(1) Per gli anni 1847-1852 vi sono anche gli "Scodirolli" uno ad uso del priore ed uno ad uso del sottopriore o rascossore, dove
venivano annotate pure le entrate per gli affitti di capitali. Dal 1856 è tutto su un unico prospetto.
AA. 5.3. b. 5
Quinternetti ad uso delle "rascossitrici"
1897 - 1905
Registrazioni annuali delle entrate per il pagamento delle tasse d'iscrizione dovute dalle consorelle della confraternita.
Fascicolo, cc. 324
103
Ente
Confraternita del Santissimo Rosario
1604 dicembre 13 - [1767]
Luoghi
Besenello (Trento)
Archivi prodotti
Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Besenello, 01/01/1604 - 31/12/1767
Storia
La confraternita del SS. Rosario venne eretta canonicamente 13 dicembre 1604 (1).
L'ultima attestazione presente in archivio è del 1767.
Funzioni, occupazioni e attività
Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di
beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale
approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da
osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede
Apostolica del 7 dicembre 1604).
Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la
vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno
una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento.
Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa
provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare,
lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle
consorelle defunti.
Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo
Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro
dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le
confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite
sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e
dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e
le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Archivio parrocchiale di Besenello "Confraternita del Santissimo Rosario"
Note
104
(1) Cfr. Copia dell'atto di erezione all'inizio del registro ACR 1.6.
105
fondo
Confraternita del Santissimo Rosario di Besenello, 1604 - 1767
regg. 2
Soggetti produttori
Confraternita del Santissimo Rosario, 1604 dicembre 13 - [1767]
Contenuto
La documentazione riguardante la confraternita del Santissimo Rosario conservata presso l'archivio parrocchiale di
Besenello è piuttosto esigua ed è composta da un registro sul quale sono annotati distintamente i confratelli e le
consorelle iscritti alla compagnia e da un altro frammento di registro dove vi sono riportate le rese di conto dei massari.
Il fondo è quindi strutturato in due serie: 1. Registri degli iscritti (1 registro); 2. Registri dei conti (1 registro).
106
serie 1
Registri degli iscritti, 1604 - 1767
reg. 1
AA. 6
"Descritione delli confratelli della compagnia del Santissimo Rosario fatta per me Giacomo Malfatti de Brentonico al
presente piovano de Besinello et Calliano et l'istessa compagnia si ritrova nella chiesa de Sancta Agatha de Besinello
incominciando a descriver li d[etti] confratelli l'anno 1604. Libro nel quale si seguitano a descriver li confratelli del
Rosario per me Donato Brunoro. Seguono in quest'istesso indice alfabetico li nomi del confratelli e consorele registrati
da me Giovanni Gasparo Leone Poli arciprete, principiato l'anno MDCCXX" (1) (tit. int.)
1604 dicembre 13 - 1767
Elenchi alfabetici distinti di confratelli e consorelle.
All'inizio copia dell'atto di erezione della compagnia del SS. Rosario in Besenello, 1604 dic. 13, c. 1 n. n..
Alla fine: "Descritione delli confratelli della compagnia della Santissima Trinità della Redentione di Roma, fondata adi XIV april
MDCXXXVII", elenco di confratelli, [1638 apr. 14], cc. 2 n. n.
Italiano
Registro, legatura in pergamena, a rubrica, cc. 62 n. n.
Segnature precedenti: N. 203; N. 206
Note
(1) Scritto da tre mani diverse.
107
serie 2
Registri dei conti, 1646 - 1653
reg. 1
AA. 7
Rese di conto dei massari della compagnia del Santissimo Rosario
1646 gennaio 24 - 1653 dicembre 19
Italiano
Registro, (frammento), cc. 14-19
108
Ente
Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù
1844 giugno 16 - [1864]
Luoghi
Besenello (Trento)
Archivi prodotti
Fondo Pia unione del Sacro Cuore di Gesù di Besenello, 01/01/1844 - 31/12/1864
Storia
La Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù venne istituita canonicamente il 16 giugno 1844 nella chiesa parrocchiale di
Sant' Agata (1).
L'ultima attestazione presente in archivio è del 1864.
Funzioni, occupazioni e attività
Dovere di ogni aggregato era quello di onorare e divulgare la devozione al Sacro Cuore.
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Archivio parrocchiale di Besenello, "Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù"
Note
(1) Cfr. ACG 1.8.
109
fondo
Pia unione del Sacro Cuore di Gesù di Besenello, [1844 - 1864]
reg. 1
Soggetti produttori
Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù, 1844 giugno 16 - [1864]
Contenuto
Il fondo è formato da un'unica serie rappresentata da un registro degli iscritti.
110
serie 1
Registri degli iscritti, 1844 - 1864
reg. 1
AA. 8
"Aggregati alla Pia unione del Sacro Cuore canonicamente stabilita nella chiesa parrocchiale di S. Agata in Besenello li
16 giugno 1844 in vigore del diploma dei 17 novembre 1843 Er. n. 5088" (tit. int.)
[1844 giugno 16 - 1864 ottobre 2]
Elenco degli aggregati.
Italiano
Registro, legatura in cartone, a rubrica, cc. 18 n. n.
111
Ente
Congregazione di carità di Besenello
1823 febbraio 20 - 1923 maggio 15
Luoghi
Besenello
Archivi prodotti
Fondo Congregazione di carità di Besenello, 01/01/1821 - 31/12/1899
Fondo Congregazione di carità poi ente comunale di assistenza di Besenello, 01/01/1823 - 31/12/1994
Storia
Le autorità napoleoniche si dimostrarono assai attente al problema della pubblica assistenza e beneficenza, istituendo in
Trentino le Congregazioni di carità in base al Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49. All'art. 2 si stabiliva che:
"in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi,
luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza ... avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo
di Congregazione di carità".
Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di
assistenza e beneficenza pubblica, e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità è l'editto del commissario in
capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814. In base all'art. 118 del suddetto editto si stabiliva che "La Reggenza
riconosce i segnalati servizi, che nel corso dei tre ultimi anni hanno essi (si tratta degli "Istituti di beneficenza esistenti
sotto il nome di Congregazioni di carità") prestato a favore dell'umanità languente, e pel sostegno, e promozione delle
rispettive fondazioni, e si ripromette dai medesimi eguale zelo, ed impegno disinteressato per l'avvenire, ed in questa
fiducia Essa non tarda a provvisoriamente confermarli ne' luoghi, ove esistono, e di invitarli ad esporle tutte quelle
circostanze, che riguardano il compimento del numero dei Membri, che vi appartengono, l'amministrazione della
sostanza, ed il miglioramento di tali istituti." In aggiunta, l'art. 119 estendeva la possibilità di istituzione della
Congregazione di carità per quegli Istituti di beneficenza situati nelle frazioni o nei paesi non capoluogo di comune,
dimostrando che la rendita lorda dei loro Istituti ammontasse a 500 fiorini o più: alla politica centralistica del Regno
d'Italia, che vedeva nelle Congregazioni di carità un valido strumento per controllare meglio il sistema assistenziale
pubblico, si opponeva ora una evidente spinta al decentramento amministrativo messa in atto dall'Impero, che intendeva
attribuire maggiore facoltà di autodeterminazione alle singole istituzioni piuttosto che all'ente che le amministrava. E
ciò pur mantenendo sempre separate l'amministrazione e le competenze della Congregazione - o delle istituzioni che le
facevano capo - da quelle dei comuni relativi.
Nel periodo della comunità di Calliano e Besenello la beneficenza e l'assistenza ai poveri era affidata alla "Cassa dei
poveri" fondata su due lasciti dei benefattori Francesco Gianeselli e Giovanni Zanotti di Calliano (1), da dividersi tra le
due vicinie e più tardi tra le due comunità.
La congregazione di carità fu istituita nel periodo italico napoleonico a Calliano, quando Besenello era una sua frazione.
Nonostante la ricostituzione in
comune autonomo di Besenello, nel 1821,
112
l'istituzione che si occupava della
beneficenza in paese era la congregazione di carità di Calliano e Besenello. In seguito alla divisione patrimoniale tra
Calliano e Besenello, nel 1823 anche la congregazione di carità di Calliano e Besenello si divise, istituendo la
congregazione di carità di Besenello con il decreto del 20 febbraio 1823 del Capitanato circolare di Rovereto, n.
935/162 (2).
La prima attestazione presente in archivio è datata 18 novembre 1823 ed è relativa al protocollo della divisione dei beni
tra le due congregazioni di carità (3); l'ultima attestazione cui far riferimento è un inventario del patrimonio della
congregazione per l'anno 1921 (4). Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali.
Condizione giuridica
La normativa austriaca in fatto di pubblica assistenza e beneficenza trattò della Congregazione di carità soltanto negli
artt. 118-125 dell'editto del De Roschmann datato 1° marzo 1814. Successivamente le normative generali riguardarono
l'amministrazione e l'organizzazione dei singoli enti o fondazioni pie amministrate dalle Congregazioni (cfr. B. BortoliC. Grandi, Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814 - 1918), Trento 1983) e la tutela dei poveri
direttamente da parte dei comuni (leggi del 17 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28, del 3 dicembre 1863, n. 105 e
del 22 gennaio 1879, n. 13); l'organizzazione e la gestione delle Congregazioni venne invece regolamentata con le
diverse Circolari inviate dalle autorità ai comuni e con gli statuti delle Congregazioni stesse, sottoposti all'approvazione
superiore.
Funzioni, occupazioni e attività
Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in
Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche
(poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da
essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure
prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della
Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio
del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati
che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.
Struttura amministrativa
In seguito al passaggio del Trentino all'ordinamento austriaco, l'editto del De Roschmann del 1° marzo 1814
confermava sostanzialmente la normativa vigente in materia di pubblica assistenza e beneficenza regolamentata. Tutte
le Congregazioni di carità dovevano, entro un mese dalla data di pubblicazione del suddetto editto, fornire all'Autorità
da cui dipendevano i conti arretrati esaminati dal consiglio comunale che ne redigeva un verbale ed in particolare un
elenco sommario di tutte le spese sostenute per "somministrazioni fatte al Militare durante il soggiorno delle Imp. Reg.
Truppe, indicando ingenuinamente (ossia secondo verità) le anticipazioni avute, ed i pagamenti ricevuti a conto". Le
Congregazioni dovevano inoltre presentare, sempre entro un mese a decorrere dalla data di pubblicazione del presente
Editto, un prospetto dettagliato delle attività e passività degli enti da esse amministrati, accompagnato dalle proprie
proposte per una migliore amministrazione patrimoniale. L'attivo di bilancio e le sostanze disponibili dovevano essere
reinvestiti in capitali fruttiferi dalle Congregazioni per un termine variabile secondo le circostanze e in modo che queste
liquidità non venissero usate per risanare debiti urgenti e pesanti. Durante questa amministrazione le disposizioni
fondamentali erano previste nello statuto che ogni Congregazione di carità doveva darsi (cfr., a titolo di esempio,
113
nell'Archivio del Comune di Bocenago, Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, Circolare n. 3417
del 30 novembre 1833 e Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di
Tione, "Carteggio e atti", 1833).
Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano che la rappresentanza della Congregazione - che doveva riunirsi
almeno una volta al mese - fosse composta da un preside (o presidente), possibilmente il curatore d'anime locale, da due
consiglieri e da un cassiere; anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed
il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside,
dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (cfr., a
titolo di esempio, lo statuto della Congregazione contenuto nell'Archivio del Comune di Bocenago, Archivio della
Congregazione di carità, periodo preunitario, la Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e la Comunicazione n. 2881
del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le Congregazioni
aventi una rendita lorda di fiorini 2000 o più, se la loro proposta era fondata, avevano facoltà di assumere un proprio
cursore ovvero un messo per l'esecuzione: per fare ciò esse dovevano rendere noto l'importo dei loro crediti e il numero
dei debitori da perseguire; anche questo cursore non avrebbe potuto comunque ricevere ed eseguire che mandati
convalidati dal comune e dal giudice locale.
La rappresentanza della Congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo
all'elargizione dei sussidi; le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti
specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità
riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate; in
tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per sussidi o altro) dedotte anch'esse dal
giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni
immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare
puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la
resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la
liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la
definitiva revisione ed approvazione.
La Congregazione di carità di Besenello ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti.
Contesto generale
Con il passaggio del Trentino all'Austria, le Congregazioni di carità furono sottoposte direttamente all'I.R. Giudizio
Distrettuale, mentre i rapporti tra le Congregazioni e i comuni divennero più stretti. A partire dalla metà del secolo XIX,
alcune leggi stabilivano che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituiti esistenti, la
rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della
cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (Leggi del 24 marzo 1849 e del 3 dicembre 1863, n. 105).
Gli istituti dei poveri, oltre agli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano inoltre finanziati con alcune
entrate straordinarie del comune stesso come multe campestri, indennizzi forestali, incassi sui pubblici spettacoli,
percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti sequestrati (leggi del 24 marzo 1849, del 30
gennaio 1860, n. 28 e del 22 gennaio 1879, n. 13).
114
La Congregazione di carità di Caldonazzo era in relazione con i seguenti uffici: Circolo di Rovereto: Giudizio di
Folgaria e Calliano (1821 - 1842), Capitanato distrettuale di Rovereto: Giudizio distrettuale di Rovereto (1842 - 1854),
Pretura di Rovereto (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Capitanato
distrettuale di Rovereto (1868 - 1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto
politico di Rovereto (1919-1923) e naturalmente con il comune di Besenello.
Fonti normative
Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige
ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri
dipartimenti"
Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione
delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo
italiano ed illirico
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia.
Fonti archivistiche:
A.C.Bs., 6. "Archivio della Congregazione di carità poi E.C.A. di Besenello".
Bibliografia
SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811)
all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia
autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999
Note
1. A.C.Bs., "6. Archivio della Congregazione di carità di Besenello", "1.2 Carteggio,atti e conti", n., 1783-1870
2. "Ibidem"
3. "Ibidem"
4. "Ibidem", "1.3 " Inventari", 1921, n. 3.
115
fondo
Congregazione di carità di Besenello, 1821 - 1899
regg. 3, b. 1 (fasc. 1)
Soggetti produttori
Congregazione di carità di Besenello, 1823 febbraio 20 - 1923 maggio 15
Contenuto
Il fondo è strutturato in due serie: 1. Atti amministrativi (1 fascicolo) e 2. Registri di amministrazione (3 registri).
116
serie 1
Registri di amministrazione, 1829 - 1860
regg. 3
AA. 9
"Libro di registro dei documenti e capitali di ragione dell'eredità Zanoti e Gianeseli lasciata ai poveri di Besenello.
1804" (1)
1829 gennaio 26 - 1836 gennaio 29 (2)
Registro dei capitali con relative annotazioni degli avvenuti pagamenti degli interessi maturati.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n., c. 1, cc.sd. 2-36, pp.37-47
Note
(1) Su etichetta sul dorso: "Congregazione di carità".
(2) Le date si riferiscono agli estremi dei pagamenti degli interessi sui capitali.
AA. 10
"Poveri soccorsi. Comincia col 28 maggio anno 1844" (tit. int.)
1844 maggio 28 - 1851 gennaio 19
Registro delle distribuzioni ai poveri della parrocchia.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 91 n. n.
AA. 11
"Pei viglietti degli assegni ai poveri"
1851 gennaio 28 - 1860 febbraio 24
Registro delle distribuzioni ai poveri della parrocchia.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 85 n. n.
117
serie 2
Atti amministrativi, 1821 - 1899
b. 1 (fasc. 1)
AA. 12. b. 12
Atti amministrativi
1821 - 1899
Documentazione relativa al patrimonio della Congregazione di Carità di Besenello.
Fascicolo, cc. 14
118