Il gigante di legno - Lega Navale Italiana

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Il gigante di legno - Lega Navale Italiana
Il gigante
di legno
di Claudio Ressmann
I
Nonostante sia stato
realizzato esclusivamente
in legno, è stato il più
grande velivolo
idrovolante costruito
dall’uomo; volò una sola
volta e per poco più
di due chilometri
l 2 novembre 1947
si verificava un
evento straordinario nella storia delle
costruzioni aeronavali: nelle acque di San
Diego, in California,
spiccava il primo (ed
ultimo) volo il più
grande idrovolante
che, sino ad oggi, sia
mai stato costruito.
Un aereo eccezionale
non solo per le gigantesche dimensioni, ma
anche per una particolarità unica ed addirittura incredibile: la sua struttura era stata realizzata
utilizzando soltanto materiale ligneo tenuto insieme da colle sia pure di tipo speciale.
Un formidabile impegno bellico
All’inizio del 1942, mentre l’apparato produttivo degli Stati Uniti era costretto a compiere uno sforzo
senza precedenti per alimentare i fronti di guerra europeo ed asiatico, l’US War Department, preoccupato
per la gravità delle perdite subite sulle rotte atlantiche a causa degli U- boote, aveva preso in considerazione l’eventualità di commissionare un aereo da
trasporto ad elevata capacità di carico in grado di
raggiungere l’Europa. Tenuto conto dell’esigenza di
ridurre i consumi di materie prime essenziali (in particolare dell’alluminio) venne posta una limitazione
quanto meno singolare: per la realizzazione del velivolo dovevano essere impiegati soltanto “non-strategic materials”, come il legno, fatta eccezione per i
motori, per la strumentazione e per le controventature tubolari all’interno dell’ala.
L’ing. Henry J. Kaiser,
l’ideatore delle navi
”Liberty”, presentò il
progetto di un idrovolante con scafo a catamarano, che però non
convinse le autorità.
Allora Kaiser ristrutturò il progetto dello
scafo, trasformandolo
in un monocarena, ottenendo così l’approvazione del Dipartimento nel novembre del 1942.
Il War Production Board ne ordinò tre esemplari, ridotti successivamente ad uno, e ne affidò la realizzazione alla Kaiser Aircraft Company di proprietà
dello stesso progettista.
A questo punto entra in scena, in qualità di socio di Kaiser, un personaggio di spicco tra i VIP
statunitensi, molto attivo nel settore della produzione cinematografica e della progettistica aeronautica: l’eccentrico miliardario Howard Robard Hughes, Jr..
Un miliardario eclettico
e coraggioso
Nato a Houston (Texas) nel 1905, figlio di un magnate del petrolio, alla morte del padre, avvenuta
nel 1924, entrò in possesso di una cospicua eredità
che lo inserì nella lista degli americani più ricchi e
potenti, e gli rese possibile di svolgere una multi-
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Come produttore cinematografico indipendente, a partire dal 1926, produsse ben 29 film, portando sullo
schermo attori che diventarono famosi, come Jane Russell, lanciata in The
Outlaw (1934).
È da rilevare che uno di primi film
prodotti (Hell’s Angels – 1930) era incentrato sulla esaltazione della vita e
delle avventure aviatorie di piloti civili, e preannunciava l’altra sua grande
passione: quella per aviazione.
La passione irrefrenabile
per il volo
Brevettatosi dopo un periodo di pratica aviatoria svolto al Rogers Airport di
Los Angeles, Hughes creò la Hughes
Aircraft Company per la costruzione di
In questa foto della rivista “Life”, Howard Hughes ai comandi, nella cabina di piaerei.
Il primo modello fu denominato
lotaggio dell’Hercules; in apertura, un’immagine a colori del bizzarro magnate
cinquantenne
“H-L”, venne prodotto in vari esemplari e nel 1935, conquistò il record di
forme attività: sarebbe infatti diventato regista,
velocità su base misurata, raggiungendo i 566
produttore cinematografico, inventore, pilota,
km/h durante un test effettuato a Santa Ana, in
progettista di aerei e filantropo.
California. Un anno e mezzo più tardi, sempre su
Dotato di una personalità complessa e contradditun velivolo dello stesso modello ma dotato di
toria, geniale e iperattivo, soffrì a lungo di disturbi
un’ala allungata, Hughes conquistò un altro record
mentali, con violente e frequenti crisi di ossessiodi velocità, questa volta su voli transcontinentali
ne compulsiva che lo costrinsero più volte a lunnon stop, nel percorso tra Los Angeles e Newark
ghe degenze in cliniche specializzate.
(New Jersey), facendo registrare il tempo di 7 ore,
Nella variegata gamma di attività da lui svolte
28 minuti e 25 secondi, migliorando di 9 ore e 27
quelle che più lo appassionarono ed alle quali deminuti quello precedente. La velocità media regidicò la maggior parte delle sua energie furono la
strata fu di 518 km/h.
produzione cinematografica ed il volo.
Si trattava di un velivolo che recepiva i più recenti
progressi della tecnologia aeronautica (come il carrello retrattile) che influenzò non
poco numerosi tipi di velivoli bellici realizzati poi nell’ultimo conflitto mondiale.
Il 10 luglio 1938, Hughes, con il bimotore”Lockeed Super Electra” poté fregiarsi di un
altro primato: il volo intorno al mondo, effettuato in 91 giorni battendo di più di
un’ora il precedente record. Partito da New
York raggiunse Parigi, Mosca, Omsk,Yakutsk, Fairbanks e ancora New York.
L’evento confermò la possibilità di effettuare
voli a lunga distanza, mise in luce l’eccellen-
L’impegnativo trasporto su strada delle varie sezioni
dell’Hercules: da notare le dimensioni delle parti in
cui era stato suddiviso l’idrovolante e la l’ampiezza
della strada che era stata allargata a spese di Hughes
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za delle strumentazioni di lungo corso americane e procurò ad Huges onorificenze e riconoscimenti di ogni genere. Per i suoi meriti patriottici, nel 1939, ad esempio, gli fu assegnata
la prestigiosa Cogressional Gold Metal, con la seguente aulica motivazione: “…in recognition of
the achievements of Howard Hughes in advancing
the science of aviation and thus bringing great credit to his country throughout the world (“…..in riconoscimento dei meriti di H.H. nel far progredire la scienza dell’aviazione, accrescendo in tal
modo il credito del Paese nel mondo”).
Fu addirittura ribattezzato col suo nome lo
Houston Municipal Airport, ma poi ci fu un riPrimo piano di una semiala dell’Hercules: sono ben visibili le quatto
pensamento poiché ci si accorse non era poseliche e le gondole dei motori
sibile intestare un’opera pubblica a una persona vivente.
Il miliardario morì nel 1976, durante un volo di
L’attività di Hughes come pilota e collaudatore
trasferimento dal Messico all’ospedale metodista
non fu davvero scevra da incidenti, dei quali il più
di Houston dove si sarebbe dovuto ricoverare.
grave avvenne nell’immediato dopoguerra quando, nel luglio del 1946, mentre pilotava il prototiL’aereo più grande di tutti
po del bimotore da ricognizione “XF- 11” dell’US
Il budget governativo assegnato alla neocostituita
Army Aviation, un guasto meccanico provocò la
Hughes Kaiser Aircraft Company per la costruzione
controrotazione di una delle eliche mentre l’aereo
del gigantesco idrovolante risultò molto modesto
sorvolava Culver City, in California.
(18 milioni di dollari), ma fu integrato da generosi
La perdita di quota fu immediata e il velivolo anfinanziamenti personali da parte del nuovo socio
dò a schiantarsi su una casa a Beverly Hills, nelle
miliardario, per cui, nel 1943, si potette procedere
vicinanze del Los Angeles Country Club, prendendo
alla
costruzione di un idoneo stabilimento per la
immediatamente fuoco. Hughes fu tratto vivo dalproduzione del velivolo. Nel frattempo, il sodalil’abitacolo in fiamme e sopravvisse alle gravi ferite
zio tra i due soci si era irrimediabilmente incrinaed alle ustioni riportate.
to, per cui l’impresa continuò sotto la ragione soRimase in ospedale per un lungo periodo, durante
ciale Hughes Aircraft Company.
il quale progettò e realizzò un letto speciale azioCosì, a Culver City, una località nelle vicinanze di
nato da motori elettrici per alleviare le sofferenze
Long Beach, ebbe inizio, dopo molti rinvii, dovuti
di pazienti immobilizzati, adottato ancora oggi
soprattutto all’approvvigionamento dei materiali,
dalla maggior parte degli ospedali e delle cliniche
la costruzione del gigantesco idrovolante dotato di
di tutto il mondo.
uno scafo lungo 66,67 m e di un’ala con una
apertura di 97,54 m, sulla quale sarebbero stati installati otto motori Pratt & Whitney della
potenza ciascuno di 3.000 cavalli, in grado di
sviluppare una velocità massima di 354 km/h,
per una autonomia di 4.800 km, navigando
ad una quota di 6.370 metri, con un carico
utile di 180 tonnellate.
Non pochi ritardi e rinvii furono da addebitare alla fornitura dei pannelli di legno, laminati ed incollati con speciali resine (secondo il
sistema”Duramold”), ed alla loro complessa
lavorazione. In particolare si fece ricorso ad
una inedita tecnologia basata su impiallacciaUn documento storico: la foto del primo, unico ed ultimo volo del giture unite da un collante termoindurente a
gantesco Hercules, avvenuto il 2 novembre 1947
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cro idrovolante. La stampa, pur non
nascondendo un diffuso scetticismo
sull’esito di tutta l’operazione, per cui
il Mammoth dell’aria veniva spesso
ironicamente definito Spruce Goose
(l’oca di abete), rendeva tuttavia
omaggio alla tenacia con cui un VIP
ricco, potente, ammirato, perseguiva
un obiettivo di grande impegno, che
avrebbe fatto onore a tutto il Paese.
Nell’immagine due modelli perfettamente in scala testimoniano la mastodonticità del progetto, paragonando l’Hercules al pur non piccolo DC – 3, il famoso
Dakota, cavallo da battaglia delle forze aviotrasportate americane
Un volo lungo solo
due chilometri
Riassemblato in un capannone appositamente realizzato, l’Hughes H -4 Herbase di formaldeide, pressato a caldo in un autocules” (questa la denominazione ufficiale) dovette
clave. Le parti esterne venivano ricoperte alla fine
attendere la fine dell’anno successivo per affrontada uno strato di collante e da due mani di vernice
re il battesimo del volo.
impermeabile.
Infatti, soltanto il 2 novembre 1947, alla presenza
Con la fine del conflitto ed il conseguente disintedi migliaia di spettatori e di centinaia di giornalisti
resse delle autorità governative, il progetto venne
e cineoperatori, il gigantesco velivolo pilotato dalpraticamente abbandonato, ma i lavori sia pure
lo stesso Hughes, con a bordo 33 persone, dopo
proseguendo con lentezza, non si fermarono.
un paio di tentativi, si staccò dalle acque di Long
Finalmente, nel 1946, l’aereo venne completato e,
Beach, raggiunse la quota di 25 metri, percorse cirsuddiviso in vari tronconi, trasportato via terra a
ca due chilometri alla velocità di 150 km/h quindi
Long Beach, distante una quarantina di chilomeammarò definitivamente., concludendo il primo
tri: una operazione di trasporto spettacolare che
ed unico volo.
costò l’astronomica cifra di 50.000 dollari, e alla
In quel momento, l’eclettico miliardario vedeva
quale la stampa e la cinematografia d’attualità dierealizzato il suo sogno, ma aveva costruito, al di
dero il massimo risalto.
fuori di ogni logica imprenditoriale, una costosa
Tanto interesse non deve stupire poiché all’epoca
quanto inutile macchina, capace soltanto di trala figura di Hughes, con le stravaganze e i gossip
mandare ai posteri il proprio nome.
della sua vita avventurosa, occupava un posto di
Questo obiettivo è stato in realtà raggiunto poiché
rilievo nell’immaginario collettivo, per cui i rifletl’”Hercules”, dopo la morte di Hughes fu donato
tori della cronaca erano puntati non solo sulle sue
nel 1980 all’ Aero Club of South California che lo
disavventure matrimoniali e sulle amicizie con le
collocò sotto una cupola di vetro e alluminio viciattrici più in vista di Holliwood, ma anche sulle
no al transatlantico Queen Mary nel porto di Long
sue iniziative di ampio respiro, ivi compreso il maBeach; quindi nel 1993 venne trasferito a
McMinnville nell’Oregon, nell’ Evergreen
Aviation Museum, a perenne ricordo del’intraprendente miliardario.
La aviazioni civili avrebbero dovuto attendere oltre 40 anni, prima di poter disporre
di un aereo di dimensioni maggiori dell’Hercules. Ciò avvenne, infatti, soltanto nel
1988 con la nascita dell’Amtonov An-225
Mriya di produzione russa, lungo 84 m.
Tuttavia, la sua apertura alare è di 87,24 m
risultando decisamente inferiore a quella
dello Spruce Goose ancora oggi non superata
da nessun gigante dell’aria. Si tratta di un
L’ampiezza dell’apertura alare è messa in evidenza in questa immagine
scattata mentre il velivolo veniva rimorchiato verso l’area del “varo”
record difficile da battere.
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