relazione sull`attuazione delle
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Consiglio dell'Unione europea Bruxelles, 10 giugno 2015 (OR. en) B PU 9422/1/15 REV 1 LIMITE C LI JAI 405 CFSP/PESC 202 COSI 60 COPS 162 ENFOPOL 129 COTER 70 SIRIS 40 FRONT 112 CATS 60 EDUC 196 NOTA Origine: Destinatario: Coordinatore antiterrorismo dell'UE Consiglio/Consiglio europeo Oggetto: Follow-up della dichiarazione del 12 febbraio 2015 dei membri del Consiglio europeo sulla lotta al terrorismo: Relazione sull'attuazione delle misure I membri del Consiglio europeo, nella loro dichiarazione del 12 febbraio 2015 sulla lotta al terrorismo, hanno delineato un ambizioso programma fondato su tre pilastri: sicurezza dei cittadini, prevenzione della radicalizzazione salvaguardando i valori e cooperazione con i nostri partner internazionali. Essi hanno chiesto al Consiglio di riferire sull’attuazione dettagliata di tali priorità entro il Consiglio europeo di giugno. Nel frattempo, il 28 aprile 2015, la Commissione europea ha adottato l’Agenda europea sulla sicurezza che include la lotta al terrorismo come priorità e sostiene alcuni degli orientamenti individuati dai capi di Stato o di governo. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB Conseil UE LIMITE 1 IT Il 9 febbraio 2015, sotto la guida dell’alto rappresentante/vicepresidente (AR/VP) Mogherini, il Consiglio "Affari esteri" ha adottato ambiziose conclusioni sulla lotta al terrorismo al fine di rafforzare la cooperazione con i paesi del Nord Africa, del Medio Oriente, del Golfo, con la Turchia e i Balcani. I. GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI Nella sessione del 12 marzo 2015, come suggerito dalla presidenza lettone, il Consiglio GAI (ministri dell’interno) ha deciso di concentrarsi su quattro settori prioritari al fine di conseguire concreti progressi entro giugno: rafforzare l’applicazione del quadro Schengen, intensificare la condivisione delle informazioni e la cooperazione operativa, lotta contro le armi da fuoco illecite e rafforzare le capacità di segnalazione su Internet, in particolare presso Europol. Parallelamente, sono stati considerati prioritari i lavori riguardanti la direttiva sul codice di prenotazione (PNR) dell'UE. 1. Direttiva sul codice di prenotazione (PNR) Nella sua risoluzione dell’11 febbraio 2015 sulle misure antiterrorismo, il Parlamento europeo "si [è] impegna[to] ad adoperarsi per la finalizzazione di una direttiva PNR dell'UE entro la fine dell'anno" ponendo fine al lungo periodo di stallo in cui è rimasta la proposta 1. A seguito di tale dichiarazione, il 26 febbraio 2015 il relatore ha presentato un progetto di relazione riveduto contenente 47 emendamenti, proponendo in particolare una restrizione del campo di applicazione, la riduzione dei periodi di conservazione, l’inclusione dei voli interni all’UE e la nomina di un garante nazionale della protezione dei dati. Entro il termine del 1º aprile 2015 sono stati presentati altri 791 emendamenti, evidenziando che, nonostante la risoluzione, in seno al Parlamento vi sono posizioni molto diverse riguardo a come debba configurarsi la futura direttiva PNR. È anche un segnale del notevole lavoro legislativo che ancora resta da compiere su questo importante fascicolo. La proposta sarà discussa dalla commissione del Parlamento europeo per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) il 4 giugno 2015. 1 La proposta della Commissione su un sistema PNR dell’UE è stata presentata nel febbraio 2010. Nell'aprile 2012 il Consiglio ha adottato il suo orientamento generale. Il relatore del Parlamento europeo ha presentato la sua relazione il 14 febbraio 2012, ma la votazione in seno alla commissione LIBE ha avuto luogo soltanto il 24 aprile 2013. Questa votazione ha comportato una reiezione della proposta della Commissione, con una maggioranza di 30 voti contrari e 25 voti favorevoli. Il 12 giugno 2013 la plenaria ha rinviato il fascicolo alla commissione LIBE. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 2 IT La commissione LIBE non ha ancora fissato la data della votazione del progetto di relazione, che definirà il mandato di negoziato conferito dalla commissione del Parlamento europeo al relatore per avviare triloghi informali. Il Consiglio mantiene il fermo impegno a giungere ad un accordo il più presto possibile. Europol ha presentato la sua posizione sul modo in cui la propria infrastruttura per lo scambio di informazioni e le proprie banche dati contenenti informazioni su reati possono aiutare le competenti autorità nazionali ad ottimizzarne il loro impiego di informazioni PNR mirate, ad ottenere un quadro di intelligence migliore e, in ultima analisi, a colmare le lacune in materia di sicurezza che sistemi PNR meramente nazionali non riuscirebbero ad affrontare (creando collegamenti e ottenendo ulteriori informazioni transnazionali). 2. Applicazione rafforzata del quadro Schengen Il dettame da parte dei capi di Stato e di governo è stato: "procedere senza indugio a verifiche sistematiche e coordinate su persone che godono del diritto di libera circolazione rispetto alle banche dati pertinenti in materia di lotta al terrorismo sulla base di indicatori comuni di rischio; la Commissione dovrebbe pubblicare rapidamente orientamenti operativi in tal senso". Il Consiglio "Giustizia e affari interni" ha convenuto il 12 marzo 2015 di attuare senza indugio verifiche sistematiche alle frontiere esterne sui documenti di viaggio e su persone che godono del diritto di libera circolazione ai sensi del diritto dell'Unione nelle pertinenti banche dati (banche dati SIS e SLTD in particolare) sulla base di un approccio imperniato sulla valutazione del rischio, e ha invitato la Commissione a sviluppare indicatori di rischio comuni destinati a essere utilizzati dagli Stati membri nelle loro valutazioni del rischio entro giugno 2015 (cfr. documento di riflessione della presidenza 6891/15 e documento finale 7166/15). Ciò significa che gli Stati membri dovrebbero attuare senza indugio tali verifiche sistematiche sulla base di indicatori di rischio nazionali e dovrebbe iniziare a utilizzare gli indicatori di rischio comuni non appena questi saranno disponibili. La Commissione è stata invitata a inglobare nel manuale Schengen, entro la fine di maggio 2015 le misure sopra menzionate relative alle verifiche su persone e documenti di viaggio. Frontex dovrebbe sostenere l’attuazione coordinata sulla base di orientamenti operativi comuni. Gli Stati membri sono stati invitati a riferire alla presidenza e alla Commissione sull'attuazione delle verifiche sopra menzionate. I progressi nell'attuazione saranno valutati dal Gruppo "Frontiere". 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 3 IT 1) Per quanto riguarda l’aumento delle verifiche delle pertinenti banche dati e la capacità degli Stati membri di farlo, la Commissione aveva emesso raccomandazioni informali 2 e ha organizzato due riunioni di esperti (una all’inizio di febbraio e una a metà aprile) e ha inviato un questionario. Sulla base dei contributi degli Stati membri, la Commissione ha presentato una sintesi delle misure di attuazione adottate dagli Stati membri al gruppo "Frontiere" l'8 maggio 2015 al fine di preparare la comunicazione al Consiglio GAI a metà giugno 2015. I risultati dei progressi possono essere riassunti come segue: Progressi sono stati compiuti riguardo all'aumento delle verifiche delle pertinenti banche dati di polizia e documentali, in base a una valutazione del rischio. La maggior parte degli Stati membri ha effettuato attività di sensibilizzazione tra le unità operative, molti hanno elaborato alcuni prodotti di analisi dei rischi e alcuni hanno evidenziato una maggiore cooperazione tra servizi di frontiera e servizi di intelligence nazionali. Negli Stati membri esistono differenze strategiche e tecniche, ad esempio riguardo alla possibilità di svolgere verifiche simultanee nelle banche dati SIS e SLTD, alla possibilità di effettuare consultazioni separate riguardo ai documenti di viaggio e riguardo alle persone, relativamente al tempo di risposta della consultazione delle pertinenti banche dati di analisi dei rischi e all'adattamento dei prodotti nazionali di analisi dei rischi ai combattenti terroristi stranieri, nonché all'attuazione di investimenti in attrezzature. La Commissione provvederà ad aggiornare il manuale frontiere Schengen entro giugno per chiarire l’interpretazione dell’articolo 7, paragrafo 2, del codice frontiere Schengen, nonché i requisiti delle verifiche alle frontiere esterne Schengen. 2) Sta procedendo l'elaborazione di indicatori di rischio comuni. Sulla base dell’ultima riunione organizzata dalla Commissione sulla questione il 26 febbraio 2015 e dei contributi degli Stati membri, la Commissione ha preparato un progetto di indicatori di rischio. Europol ha fuso il progetto di indicatori di rischio comuni con l'elenco di indicatori del gruppo di lavoro DUMAS e aggiornerà periodicamente i documenti in stretta consultazione con i soggetti interessati. La Commissione prevede di aver messo a punto gli indicatori di rischio comuni prima del Consiglio "Giustizia e affari interni". Frontex renderà operativi gli indicatori di rischio e coordinerà l’applicazione di verifiche più sistematiche da parte degli Stati membri. 2 Doc. 16880/14, ulteriormente sviluppato nel mese di febbraio 2015 nel doc. 6891/15. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 4 IT 3) Il 18 dicembre 2014, il Gruppo per le questioni Schengen (SIS/SIRENE) ha approvato raccomandazioni specifiche volte a migliorare l’utilizzazione del sistema d’informazione Schengen nell'ambito dei combattenti terroristi stranieri, come esposto nel doc. 14523/3/14 REV 3. Alcune delle misure sono state destinate alle autorità competenti degli Stati membri, altre dovrebbero essere attuate a livello UE. Per quanto riguarda le misure a livello centrale, la Commissione ha modificato il manuale SIRENE 3 e potenziato il sistema d’informazione Schengen al fine di indicare chiaramente se un documento usato a fini di viaggio è stato invalidato, nonché prevedere uno scambio di informazioni accelerato e più specifico su combattenti terroristi stranieri e pericolosi criminali. L’attuazione delle raccomandazioni rivolte alle autorità degli Stati membri è in corso e il Gruppo per le questioni Schengen (SIS/SIRENE) (SIS/SIRENE) dovrebbe dare seguito alla questione. 3. Intensificare la condivisione di informazioni giudiziarie e sulle attività di contrasto e la cooperazione operativa Europol Si è registrato un notevole aumento della quantità e della qualità dei contributi al punto focale TRAVELLERS dell'archivio di lavoro per fini di analisi antiterrorismo. In alcuni casi esistono ostacoli giuridici e organizzativi che non permettono ai partner di condividere informazioni. Per quanto riguarda la "connettività", Europol sta studiando la possibilità e la preparazione di un sistema dedicato di comunicazione antiterrorismo sulla base dell’attuale sistema SIENA, che permetterebbe di collegare direttamente le unità antiterrorismo negli Stati membri con Europol e tra di loro. Eurojust è ormai un partner del punto focale TRAVELLERS, mentre, per quanto riguarda l’Albania, è in corso la procedura amministrativa. Gli Stati membri hanno cominciato ad avvalersi del sistema di informazione Europol (SIE) a fini di lotta al terrorismo. Gli Stati membri adesso registrano nomi di persone, specificamente etichettate come "combattenti stranieri". Finora, 14 Stati membri si sono adoperati per utilizzare il SIE. 3 Decisione di esecuzione (UE) 2015/219 della Commissione, del 29 gennaio 2015, che sostituisce l’allegato della decisione di esecuzione 2013/115/UE della Commissione riguardante il manuale Sirene e altre disposizioni di attuazione per il sistema d'informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) (GU L 44 del 18.2.2015, pag. 75) 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 5 IT L'11 e 12 maggio 2015 si è tenuta a Roma una riunione del gruppo di lavoro DUMAS, ancora una volta promossa da Europol in stretta collaborazione con il "promotore" italiano. La riunione è servita a mantenere inalterato il ritmo delle attività con la rete dei punti di contatto nazionali competenti in materia di combattenti terroristi stranieri, dato che il piano delle attività riguardanti l'"elenco nazionale delle persone segnalate" è divenuto prioritario nel programma. Nel settore della "sensibilizzazione", il gruppo di lavoro DUMAS ha deciso di invitare Norvegia, Svizzera, Australia, l'ufficio USA delle dogane e della protezione delle frontiere e INTERPOL alla prossima riunione di ottobre. L'elenco degli indicatori del gruppo di lavoro Dumas è stato fuso con il progetto di elenco di indicatori di rischio comuni e è stato presentato alla Commissione europea. Si è deciso che il gruppo di lavoro DUMAS contribuisca all’aggiornamento degli indicatori di rischio comuni ogni quattro mesi. Nel settore della cooperazione operativa, a fine marzo 2015 si sono tenute una seconda sessione di formazione e un'esercitazione per rilanciare la rete di prima risposta. La rete comprende attualmente due o più esperti addestrati per Stato membro. Nella seconda metà del 2015 avrà luogo un terza esercitazione di formazione per altri esperti degli Stati membri, di Stati terzi e di terze parti. Si prevede di tenere esercitazioni periodiche per casi di emergenza. L’inclusione di esperti di Stati terzi nella rete di prima risposta fa parte della filosofia di sensibilizzazione. Nel marzo 2015 Europol ha presentato un documento con proposte di miglioramento dello scambio di informazioni e di intelligence nel settore della lotta al terrorismo in tutta l’Unione europea (doc. 7272/15), che è stato discusso dal comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI). Tale documento ingloba l’idea di istituire un Centro antiterrorismo dell’UE nell’ambito dell’attuale struttura organizzativa di Europol per garantire che le piattaforme e i servizi esistenti siano utilizzati per produrre il massimo effetto. Nell’Agenda europea sulla sicurezza, la Commissione sostiene l’istituzione di un Centro antiterrorismo dell’UE ("rafforzare le funzioni di supporto di Europol riunendo le sue capacità di contrasto antiterrorismo in un centro europeo antiterrorismo all'interno di Europol 4"). 4 Il Centro, operante nell'ambito del mandato giuridico di Europol, ingloberebbe: 1) il punto focale TRAVELLERS di Europol riguardante i combattenti terroristi stranieri e le reti terroristiche connesse, 2) il programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi (TFTP) UE-USA, 3) FIU.NET, la rete informatica decentralizzata che fornisce sostegno alle unità di informazione finanziaria, che nel 2016 sarà integrata in Europol, e 4) le attuali capacità di Europol sulle armi da fuoco e sugli ordigni esplosivi. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 6 IT Eurojust In marzo, Eurojust ha presentato al COSI proposte per migliorare la condivisione delle informazioni tra gli Stati membri e con le pertinenti agenzie UE (doc. 7445/15), sottolineando l’importanza di garantire che le informazioni condivise possano essere utilizzate come mezzo di prova per l'emissione di condanne, tra cui: – un invito agli Stati membri a migliorare la conformità con gli obblighi derivanti dalla decisione 2005/671/GAI del Consiglio concernente lo scambio di informazioni in materia di reati terroristici e dall’articolo 13 della decisione Eurojust, in particolare, lo scambio di informazioni con Eurojust nei casi che implichino il traffico illecito di armi da fuoco; – la disponibilità di Eurojust a prendere parte alle discussioni riguardanti il possibile sviluppo del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (ECRIS) per assistere gli Stati membri nell’accesso a informazioni sulle condanne di cittadini di paesi terzi. – il rafforzamento dello scambio di informazioni attraverso un impiego ottimale delle reti esistenti, ad esempio il Forum consultivo dei procuratori generali e dei direttori delle procure degli Stati membri dell’Unione europea (Forum consultivo), i corrispondenti nazionali per le questioni legate al terrorismo, i punti di contatto Eurojust in Stati terzi, la rete europea di formazione giudiziaria (REFG); – un invito agli Stati membri a fare migliore uso di Eurojust nei casi operativi, in particolare le riunioni di coordinamento e i centri di coordinamento Eurojust; – un maggiore scambio di informazioni tra Eurojust e Europol; – l'impegno di Eurojust a continuare a rafforzare la cooperazione operativa e strategica con Stati terzi in relazione al fenomeno dei combattenti stranieri, in particolare rafforzando la cooperazione con gli USA e con i punti di contatto Eurojust in Turchia e nei Balcani occidentali, considerando l’ampliamento della rete dei punti di contatto Eurojust nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA) e prendendo in considerazione l’organizzazione di un seminario strategico con questi paesi nel 2015, con un accento sulla cooperazione giudiziaria, comprese le sfide nell’affrontare il fenomeno dei combattenti terroristi stranieri, discutendo il distacco di magistrati di collegamento Eurojust in paesi terzi, compreso il ruolo di un magistrato di collegamento e i criteri per la selezione dei paesi (ad esempio la necessità di affrontare i fenomeni connessi ai viaggi dei combattenti terroristi stranieri). 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 7 IT Eurojust ha continuato a raccogliere e analizzare le risposte giudiziarie nazionali al fenomeno dei combattenti terroristi stranieri. Un questionario di Eurojust in cui si affronta questo argomento è stato distribuito alla fine di marzo 2015 a tutti i corrispondenti nazionali Eurojust per le questioni legate al terrorismo e ai magistrati di collegamento Eurojust di Norvegia, Svizzera e Stati Uniti. Il questionario è incentrato sugli sviluppi legislativi a livello nazionale, sulle sfide e buone prassi relative alle indagini e all'azione penale nei confronti dei combattenti terroristi stranieri, nonché sul ruolo svolto dal settore giudiziario nel disimpegno, reinserimento e deradicalizzazione/antiradicalizzazione. Le risposte al questionario serviranno da base per la discussione alla riunione tattica sul terrorismo organizzata da Eurojust per la fine di giugno 2015 e potranno anche servire da spunto per l’aggiornamento della relazione di Eurojust sui combattenti stranieri, prevista per la fine del 2015. Il 5 giugno 2015 Eurojust presenterà le sue conclusioni sulle risposte giudiziarie al fenomeno dei combattenti terroristi stranieri ai membri del forum consultivo al fine di favorire uno scambio di opinioni tra i rappresentanti di livello più elevato dei servizi preposti all’azione penale degli Stati membri. In occasione della conferenza sul tema "Lotta contro la radicalizzazione che porta al terrorismo e all’estremismo violento", organizzata dall’Accademia di diritto europeo a Treviri dal 21 al 22 maggio 2015, Eurojust ha presentato i risultati della sua relazione sui combattenti terroristi stranieri a giudici e pubblici ministeri e ha fatto appello per un migliore scambio di informazioni tra le autorità giudiziarie degli Stati membri e con Eurojust. Nel aprile 2015 Eurojust ha aderito al punto focale TRAVELLERS di Europol e faciliterà, se del caso, il follow-up giudiziario di informazioni scambiate nell'ambito del punto focale. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 8 IT Approccio sul piano della giustizia penale Il 15 febbraio 2015, il CATS ha tenuto un dibattito sugli aspetti giudiziari della lotta al terrorismo nell'attuazione della dichiarazione dei capi di Stato e di governo e della dichiarazione di Riga. Si è registrato un ampio accordo tra le delegazioni sull’opportunità di esaminare misure specifiche e di migliorare l’applicazione degli strumenti già esistenti nell'ambito dei cinque settori di azione individuate nel documento della presidenza (doc. 5917/15), vale a dire i) incriminazione, ii) svolgimento di procedimenti penali efficaci, iii) scambio di informazioni e cooperazione delle autorità giudiziarie, iv) misure di disimpegno, reinserimento e deradicalizzazione/antiradicalizzazione nell’ambito giudiziario, e v), cooperazione con i paesi terzi. Una serie di misure specifiche sono già stati integrate nell’Agenda europea sulla sicurezza. In diverse occasioni gli Stati membri hanno sottolineato la necessità di valutare la fattibilità di una revisione dell’attuale decisione quadro 2002/475/GAI sulla lotta contro il terrorismo, quale modificata dalla decisione quadro 2008/919/GAI, alla luce dei dettami della risoluzione 2178 (2014) UNSC. L'Agenda europea sulla sicurezza prevede che "nel 2015 la Commissione avvierà una valutazione d'impatto per aggiornare, nel 2016, la decisione quadro del 2008 sulla lotta contro il terrorismo". Va osservato che a tale riguardo si terrà conto dei negoziati sul protocollo aggiuntivo alla Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, attualmente in corso. Il 21 gennaio 2015 il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha istituito la commissione sui combattenti terroristi stranieri e le questioni connesse (COD-CTE) per preparare un progetto di protocollo aggiuntivo che integra la Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo (CEST n. 196) alla luce della risoluzione 2178 UNSC, che chiede tra l’altro di rendere penalmente perseguibili i viaggi compiuti all’estero per scopi terroristici, nonché l’organizzazione e il finanziamento di siffatti viaggi. La Commissione ha presentato il 13 marzo 2015 una raccomandazione relativa a un progetto di decisione del Consiglio che autorizza negoziati a nome dell’UE. Dopo negoziati molto intensi, il 1º aprile 2015 il Consiglio ha adottato la decisione summenzionata nel quadro di una procedura scritta ai sensi dell’articolo 12, paragrafo 1, del regolamento interno del Consiglio (doc. 7300/3/15 REV 3 RESTREINT UE/EU RESTRICTED). I lavori proseguiranno in vista della firma e della conclusione del protocollo a nome dell’UE in attesa della presentazione di una proposta della Commissione in tal senso. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 9 IT ECRIS Le informazioni su precedenti condanne penali costituiscono una fonte importante per le autorità di contrasto e giudiziarie. Un rapido e semplice scambio di informazioni sui casellari giudiziari è essenziale. Ad oggi la maggior parte degli Stati membri scambia informazioni attraverso il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari ad un ritmo di oltre 100 000 messaggi al mese e in crescita. Tuttavia l' ECRIS sfrutta pienamente il suo potenziale solo per i casellari giudiziari relativi ai cittadini dell’UE. Allo stato attuale manca un sistema efficiente per i casellari giudiziari relativi ai cittadini di paesi terzi e agli apolidi. La Commissione sta attualmente valutando i modi per affrontare tale questione. Anche questa è una priorità nell’agenda europea sulla sicurezza. La Commissione utilizzerà le prossime settimane per consultazioni volte a esplorare ulteriormente la via più appropriata da seguire. Una soluzione potrebbe essere la ricerca in un indice, con una funzione "hit/no hit", sia decentrata come la FIU.NET (Rete per l’unità di informazione finanziaria) o centralizzata come il SIS (Sistema d’informazione Schengen). In caso di "hit", lo Stato membro richiedente potrebbe mettersi in contatto con lo Stato membro o gli Stati membri che dispongono di un casellario giudiziario relativo alla persona interessata tramite ECRIS. 4. Lotta contro le armi da fuoco illecite Il 26 marzo 2015 il comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI) ha discusso una serie di attività e misure concrete, la cui attuazione sarà accelerata, in particolare per quanto riguarda lo scambio di informazioni, la riduzione dell’accesso alle armi da fuoco illegali, la dismissione e la disattivazione delle armi da fuoco nonché la cooperazione con i paesi terzi (6739/15). Sono ora necessari ulteriori lavori per attuare quanto sopra. Gli Stati membri sono stati incoraggiati a partecipare al piano d’azione operativo sulle armi da fuoco e si è convenuto che lo scambio di informazioni debba essere migliorato così come la cooperazione con i paesi terzi. Il COSI ha sostenuto queste quattro linee di lavoro e ha sottolineato l’importanza di una revisione della direttiva sulle armi da fuoco (direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi, modificata dalla direttiva 2008/51/CE), segnatamente per stabilire un livello elevato di norme minime per la disattivazione delle armi da fuoco. È stata altresì rilevata l’importanza di coinvolgere le autorità doganali e di fornire corsi di formazione, nonché la sfida particolare posta da Internet e da darknet. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 10 IT Nell'agenda europea sulla sicurezza la Commissione ha annunciato l'intenzione di riesaminare nel 2016 la normativa in materia di armi da fuoco presentando proposte, al fine di migliorare la condivisione delle informazioni, rafforzare la tracciabilità, standardizzare la marcatura, e stabilire norme comuni per la neutralizzazione delle armi da fuoco. Il Gruppo "Cooperazione doganale" ha affrontato il tema della lotta contro il traffico di armi da fuoco dal punto di vista doganale, compresa la cooperazione tra le dogane e la polizia. Nel quadro degli esperti europei in materia di armi da fuoco (EFE), che forniscono consulenza al Gruppo "Applicazione della legge", i Paesi Bassi si sono offerti, con il sostegno del Regno Unito, di essere i promotori di un Gruppo denominato "direttiva sulle armi da fuoco/lacune giuridiche e armi modificate". Inoltre, secondo l'EFE, è ora diventato urgente affrontare la revisione della direttiva. Nell'agenda europea sulla sicurezza la Commissione sottolinea anche l’importanza della dimensione esterna del traffico di armi da fuoco, in particolare per quanto riguarda i Balcani occidentali e i paesi del Medio Oriente e Nord Africa. 5. Rafforzamento della cooperazione tra i servizi di sicurezza degli Stati membri Su iniziativa della presidenza lettone il 16 aprile 2015 i servizi di sicurezza degli Stati membri hanno informato il Coreper in merito alla loro cooperazione, che ha luogo al di fuori delle strutture dell’UE. 6. Finanziamento del terrorismo Il 27 gennaio 2015 la Commissione e il Consiglio ECOFIN hanno adottato una dichiarazione comune (doc. 5748/15) nell'ambito dell’approvazione del pacchetto antiriciclaggio (AML), collocando il pacchetto AML nel contesto della lotta contro il terrorismo ed evidenziando l’importanza di compiere ulteriori sforzi, come rafforzare la cooperazione contro il finanziamento del terrorismo tra le unità di informazione finanziaria a livello europeo e affrontare i rischi posti dal finanziamento del terrorismo mediante la valutazione sovranazionale dei rischi condotta a livello di UE. Nella sessione del 20 aprile 2015 il Consiglio ha adottato la sua posizione in prima lettura sulle nuove norme volte a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Il Parlamento europeo, con il quale è stato raggiunto un accordo il 16 dicembre 2014, ha adottato il pacchetto il 20 maggio 2015. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 11 IT La direttiva ed il regolamento antiriciclaggio rafforzeranno le norme dell’UE contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo e garantiranno la coerenza con l’approccio seguito a livello internazionale, in particolare dalla Task Force "Azione finanziaria" (GAFI). Più specificamente il regolamento riguarda i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi. Il 31 marzo 2015 i ministri delle finanze della Germania e della Francia hanno indirizzato una lettera congiunta alla Commissione europea, invitandola ad adottare nuove iniziative a livello dell'UE in materia di finanziamento del terrorismo, incluso un sistema di congelamento dei beni dei terroristi con base nell’UE senza un collegamento con le organizzazioni terroristiche internazionali (articolo 75 del trattato di Lisbona), il rafforzamento del controllo degli strumenti di pagamento anonimi, un quadro normativo che vieti i pagamenti in contanti per manufatti (patrimonio culturale), misure rafforzate di adeguata verifica sui flussi finanziari verso aree ad alto rischio e un migliore accesso delle unità di informazione finanziaria ai dati bancari dei registri centralizzati. Come risposta dell’UE al fenomeno dei combattenti stranieri in Siria/Iraq, il programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi (TFTP) ha ad oggi fornito 1344 indizi di intelligence a 12 Stati membri dell’UE, esclusivamente per quanto riguarda detta minaccia. Gli esperti di antiterrorismo e di intelligence finanziaria dell'Europol forniscono consulenza analitica, strategica e operativa, incluso sostegno operativo in loco, metodologie analitiche (individuazione di tendenze e modelli nei metodi di acquisizione e nelle catene di approvvigionamento dei gruppi terroristici ,controllo dei beni, analisi del modello di viaggio) alle autorità degli Stati membri. Con l'integrazione dell'UIF all’interno di Europol nel 2016, saranno rafforzate le possibilità di fornire capacità finanziarie antiterrorismo. 7. Direttiva sulla sicurezza delle reti e dell’informazione L’obiettivo della proposta, che fa parte della strategia dell’Unione europea per la cibersicurezza, è mettere in atto i meccanismi necessari a livello nazionale e dell’UE per migliorare i livelli di sicurezza e rispondere alle minacce informatiche al fine di garantire un ambiente digitale sicuro e affidabile in tutta l’UE. Due triloghi hanno avuto luogo in ottobre e novembre 2014 e sono stati seguiti da riunioni tecniche con il Parlamento europeo nelle ultime settimane. Un terzo trilogo si è svolto il 30 aprile 2015, ma non è stata ancora trovata una soluzione completa a tutte le questioni. Dal punto di vista politico sia il Parlamento europeo che il Consiglio sostengono un rapido accordo sulla proposta, in quanto entrambe le istituzioni sottolineano pienamente la necessità di securizzare ulteriormente i sistemi d’informazione e di comunicazione dell’UE. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 12 IT Sulla sostanza tuttavia vi sono ancora alcune questioni fondamentali da risolvere, come il campo di applicazione e il livello di armonizzazione, nonché la territorialità e l'attuazione. Come richiesto in sede di trilogo, il 27 maggio la Commissione ha fornito indicazioni in merito alle questioni in sospeso, sulla cui base si sono iniziate a svolgere ulteriori riunioni tecniche. Il prossimo trilogo non è stato ancora fissato, tuttavia la presidenza è impegnata a far progredire il fascicolo per tutto il mese di giugno. La strategia dell’UE per la cibersicurezza comprendeva altresì una serie di misure volte a promuovere un mercato unico dei prodotti della cibersicurezza unitamente a favorire gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, e l’innovazione. Lo sviluppo di un mercato unico digitale è anche il principale obiettivo dell’agenda digitale della Commissione, uno dei cui pilastri è il rafforzamento della fiducia e della sicurezza online, da cui dipendono la crescita dell’economia europea e lo sviluppo di un forte settore digitale. Il 6 maggio 2015 la Commissione ha presentato un pacchetto sul mercato unico digitale che sottolinea il forte legame tra il funzionamento del mercato unico digitale e la cibersicurezza. La strategia per il mercato unico digitale comprende misure sia legislative che non legislative e si incentrerà su un migliore accesso a beni e servizi digitali in tutta Europa, creando le giuste condizioni per reti e servizi digitali e massimizzando il potenziale di crescita dell’economia digitale. Nell’agenda europea sulla sicurezza, presentata dalla Commissione il 28 aprile 2015, è stata attribuita la priorità alla criminalità informatica unitamente al terrorismo e alla criminalità organizzata, data la sua forte dimensione transfrontaliera ed essendo un settore in cui l’azione dell'UE può davvero fare la differenza. L’agenda evidenzia l’importanza della piena attuazione della vigente legislazione dell’UE e della cooperazione con il settore privato e l’attività del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica di Europol e Eurojust. Saranno necessarie attività di riesame degli ostacoli alle indagini penali, in particolare sulle questioni riguardanti la giurisdizione competente e le norme in materia di accesso alle prove e alle informazioni, di attuazione delle politiche esistenti in materia di sicurezza informatica, attacchi informatici, di rafforzamento delle azioni di sviluppo delle competenze informatiche nell'ambito degli strumenti di assistenza esterna e di riesame della legislazione sulla lotta alle frodi e alle falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 13 IT II. PREVENIRE LA RADICALIZZAZIONE E TUTELARE I VALORI 1. Rafforzare le capacità di segnalazione su internet, compresa la creazione di un'unità addetta alle segnalazioni su internet presso Europol Il 12 marzo 2015 il Consiglio "Giustizia e affari interni" ha convenuto che, sulla base del progetto "Check the web", Europol svilupperà un'unità UE addetta alle segnalazioni su Internet (EU IRU) entro il 1º luglio 2015 con i seguenti quattro compiti: • coordinare e condividere con i partner pertinenti le attività di individuazione (flagging) di contenuti online legati al terrorismo e all'estremismo violento, • eseguire e sostenere segnalazioni con rapidità, efficacia ed efficienza, in stretta cooperazione con l'industria, • sostenere le autorità competenti fornendo analisi strategiche e operative, • fungere da centro europeo di eccellenza per i compiti elencati sopra. Nel marzo 2015 Europol ha presentato un documento di riflessione al COSI (7266/15), che è stato ulteriormente precisato in un piano discusso in una riunione di esperti ospitata da Europol nell'aprile 2015 con la partecipazione degli Stati membri, della Commissione e dell’ufficio del coordinatore antiterrorismo. Ulteriori discussioni a livello di esperti, industria compresa, fanno si che la fase pilota dell'EU IRU può iniziare il 1º luglio 2015, seguita dalla seconda fase il 1º gennaio 2016 con il raggiungimento della piena capacità operativa il 1º luglio 2016. L’approccio graduale permetterà aggiustamenti lungo il percorso. Gli Stati membri sono tenuti a designare punti di contatto nazionali dell’EU IRU, in modo da poter stabilire una rete e una cooperazione. I servizi dell’EU IRU nei confronti degli Stati membri varieranno a seconda delle necessità e delle capacità di ciascuno Stato membro. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 14 IT 2. Contro argomentazioni La Commissione sta lavorando all’istituzione di un forum con le aziende Internet. I lavori preparatori per il forum con la comunità dei fornitori di servizi Internet sono complementari ai lavori dell’EU IRU. La Commissione ha annunciato che nell'autunno 2015 lancerà un forum a livello dell'UE con le aziende IT per riunirle con le autorità di contrasto e la società civile. In collaborazione con le aziende IT il forum esaminerà anche le preoccupazioni delle autorità di contrasto riguardo alle nuove tecnologie di cifratura. Il gruppo di consulenza per le comunicazioni strategiche per la Siria (SSCAT) è un progetto a direzione belga formato da due componenti: la prima è un servizio di consulenza operativa incaricato di fornire consulenza agli Stati membri nella realizzazione di campagne di comunicazione in materia di lotta all'estremismo violento e antiterrorismo. La seconda è una rete attraverso la quale i rappresentanti degli Stati membri si scambiano le migliori prassi relative alle comunicazioni in materia di lotta all’estremismo violento e antiterrorismo. Il progetto è finanziato da una sovvenzione della Commissione europea della durata di 18 mesi. Il gruppo di consulenza SSCAT ha visitato, o prevede di visitare, 10 Stati membri nel primo semestre del 2015. La rete SSCAT si è riunita due volte dall’inizio del 2015 e attualmente conta più di venti Stati membri partecipanti. L'11 marzo, "giornata delle vittime", la Commissione ha organizzato l’evento annuale con le organizzazioni delle vittime, dando voce alle vittime del terrorismo. Comunicazione e antiterrorismo Dopo gli attentati terroristici di Parigi sulla piattaforma web dei dispositivi integrati per la risposta politica alle crisi (IPCR) è stato aperto un centro di comunicazione in materia di antiterrorismo, il principale strumento di comunicazione dell'IPCR. Tale forum si prefigge di contribuire alla preparazione, e di agevolare la risposta politica, in caso di eventuali atti terroristici in futuro. Consente scambi e costituisce un repertorio di informazioni pertinenti riguardanti il processo decisionale politico a livello dell’UE e in tutti gli Stati membri (ad esempio, le dichiarazioni politiche, le strategie di comunicazione pubblica, le riunioni dedicate e i programmi degli eventi, ecc.). Le informazioni non sono classificate e sono condivise su base volontaria. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 15 IT Il centro di comunicazione in materia di antiterrorismo è aperto agli Stati membri, al presidente del Consiglio europeo, alla Commissione, al SEAE, al coordinatore antiterrorismo e alle agenzie dell’UE. Questo strumento è stato concepito per aiutare gli Stati membri e potrebbe essere ulteriormente sviluppato in base alle loro esigenze, pur senza sostituire i canali di comunicazione esistenti (in particolare quando vengono trattate informazioni operative/classificate). Il "Club di Venezia" (la rete informale dei direttori della comunicazione degli Stati membri) si riunirà a Vienna nel giugno 2015 e si concentrerà sulle sfide della comunicazione connesse alla prevenzione della radicalizzazione, procedendo a uno scambio di opinioni sulle strategie e le attività in materia di comunicazione degli Stati membri. Si presterà particolare attenzione all’uso dei nuovi strumenti mediatici (efficacia, accessibilità, diffusione, monitoraggio). 3. Reinserimento nel contesto giuridico, anche nelle carceri Il 13 marzo, su iniziativa della presidenza lettone, i ministri della giustizia hanno discusso questo argomento nel corso della colazione. Di concerto con la presidenza lussemburghese e con il sostegno del coordinatore antiterrorismo dell’UE, il commissario Jourova pianifica l'organizzazione di una conferenza ministeriale il 19 e 20 ottobre sul reinserimento nel contesto giuridico, anche nelle carceri. Quale primo passo il 18 maggio 2015 la Commissione, insieme al Centro internazionale per l'antiterrorismo (l’Aia), ha organizzato una riunione di esperti con autorità giudiziarie e carcerarie ed esperti in materia di radicalizzazione. La Commissione ha reindirizzato gli strumenti finanziari in materia di giustizia per sostenere le pertinenti iniziative: i temi della lotta alla radicalizzazione e dell'antiterrorismo sono stati aggiunti all'elenco delle priorità mediante una modifica al programma di lavoro annuale sulla giustizia per il 2015. Il commissario Jourova vi ha destinato 1,5 milioni di EUR dei 5,5 milioni di EUR del bando per la formazione giudiziaria ed 1 milione di EUR della dotazione globale di 3,3 milioni di EUR del bando per la cooperazione giudiziaria. L’invito a presentare proposte sulla formazione giudiziaria europea sarà pubblicato nell’estate del 2015 con un termine per le domande nell’autunno 2015. Si porrà l’accento sulla formazione degli operatori del settore e sui progetti in grado di facilitare lo scambio delle migliori prassi tra gli attori dei nostri sistemi di giustizia penale. La rete europea di formazione giudiziaria ha adattato il proprio programma di formazione su richiesta della Commissione europea, aggiungendo seminari di formazione sulla lotta alla radicalizzazione e sull’antiterrorismo, nonché scambi e visite di studio per i pubblici ministeri nel 2015 e nel 2016. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 16 IT La Commissione continuerà inoltre a incrementare la sua cooperazione di lunga data con Europris e la Confederazione europea della probation (CEP) per affrontare la questione della reinserimento, inclusa la deradicalizzazione e la prevenzione della radicalizzazione nelle carceri. Anche questa è una priorità nell’agenda europea sulla sicurezza. Anche la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione sta lavorando su questo tema tra gli operatori del settore. Ad esempio, una riunione di esperti si svolgerà il 15 e 16 giugno a Bruxelles sui combattenti stranieri di ritorno nel paese d'origine, compresi il reinserimento e la radicalizzazione in carcere. 4. Iniziative in materia di istruzione Il 17 marzo 2015 si è svolta una riunione informale dei ministri dell’istruzione dell’UE per discutere la prevenzione della radicalizzazione, un’iniziativa congiunta del governo francese, della Commissione europea e della presidenza lettone. Una dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione è stata adottata in occasione della riunione, e può essere resa ancora più operativa mediante conclusioni del Consiglio. La questione è stata ripresa dal Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" del 18 maggio 2015. La Commissione prevede di mobilitare i programmi di finanziamento in modo più mirato per sostenere questi sforzi. Come affermato nell'agenda europea sulla sicurezza, la Commissione darà priorità alla lotta contro la radicalizzazione e l'emarginazione dei giovani e alla promozione dell'inclusione con una serie di azioni concrete nell'ambito del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET 2020"), della strategia europea per la gioventù, del piano di lavoro dell'UE per lo sport e del piano di lavoro per la cultura. Per sostenere tali attività, la Commissione mobiliterà fondi nell'ambito dei programmi Erasmus+ e Europa creativa, tra l'altro aumentando il sostegno per la mobilità degli insegnanti e dei giovani lavoratori, gli scambi giovanili, il volontariato, i partenariati strategici nel campo dell'istruzione e della politica giovanile, le reti transnazionali, le piattaforme di cooperazione scolastica, i progetti comuni in materia di educazione alla cittadinanza e i partenariati di collaborazione nel settore dello sport. La Commissione avvierà inoltre ulteriori attività di ricerca nell’ambito di Orizzonte 2020 (in particolare nelle sue componenti "Sfide per la società" e "Scienza con e per la società") al fine di acquisire una migliore comprensione delle cause e delle manifestazioni della radicalizzazione. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 17 IT La Commissione esaminerà anche le possibilità di cooperazione più stretta tra l'istruzione e altri settori pertinenti, quali la cultura, lo sport, l'occupazione, la protezione sociale, la sicurezza e altri canali di lavoro in materia di inclusione sociale. 5. Strategie di comunicazione volte a promuovere la tolleranza, la non discriminazione, le libertà fondamentali, il dialogo interreligioso e con altre comunità Su iniziativa della presidenza lettone e della Francia, l'11 gennaio 2015, i ministri dell’UE responsabili della cultura hanno fatto una dichiarazione comune in difesa della libertà di espressione e della libertà artistica. Su iniziativa della presidenza lettone, il 21 aprile 2105, il Consiglio "Affari generali" ha tenuto una colazione di lavoro sulla possibile attuazione e realizzazione di tali misure sulla base di dichiarazioni rilasciate dalla Francia, dal vicepresidente della Commissione Timmermans e dal coordinatore antiterrorismo. La Commissione ha assunto l'impegno di organizzare un convegno annuale sullo stato dei diritti fondamentali nell’UE al fine di migliorare la cooperazione reciproca e l’impegno politico per la promozione e la tutela dei diritti fondamentali. Il primo convegno che si terrà nell’ottobre 2015 sarà incentrato sulla promozione della tolleranza e del rispetto, in particolare al fine di prevenire e combattere l’odio antisemita e anti-islamico. Dovrà essere preceduto da consultazioni con la società civile e con le parti interessate, tra cui due dialoghi ad alto livello, uno con leader religiosi e l'altro con esponenti di organizzazioni non confessionali. L'8 maggio 2015 la Commissione ha adottato la sua relazione annuale sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, che sottolinea la necessità di garantire il pieno rispetto e la promozione dei diritti fondamentali nell’adozione di misure di sicurezza. Il Consiglio terrà il suo dibattito annuale sulla Carta il 23 giugno 2015, basandosi sulla relazione. L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha proseguito la sua attività nell’assistere le istituzioni dell’UE e gli Stati membri dell’UE a comprendere e affrontare le sfide poste dalla salvaguardia dei diritti fondamentali di tutti i cittadini dell’UE. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 18 IT 6. Formazione professionale, opportunità di lavoro, integrazione sociale Su iniziativa della presidenza lettone, il 9 marzo, il Consiglio "Occupazione e politica sociale" (EPSCO) ha adottato conclusioni su "La transizione verso mercati del lavoro più inclusivi" (doc. 6182/15) proponendo una serie di misure, tra cui il sostegno per le misure volte a migliorare la capacità inclusiva dei mercati del lavoro attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari come il Fondo sociale europeo e il programma europeo per l'occupazione e l'innovazione sociale, con una particolare attenzione sul miglioramento dell’integrazione nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati. Il Fondo sociale europeo, come affermato nell'Agenda europea sulla sicurezza, fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e le discriminazioni. È necessario che un minimo del 20 % delle risorse dell'FSE in ciascuno Stato membro sia destinato a "promozione dell'inclusione sociale, lotta alla povertà e a qualsiasi discriminazione". Nel complesso, le risorse destinate a questo settore sono state ben al di sopra della soglia del 20 % . Il 60,54 % dei finanziamenti dell'FSE e dell’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile è concentrato sulle seguenti cinque priorità del FSE: l’inclusione attiva, l’integrazione sostenibile dei giovani, l’accesso all’occupazione, l’abbandono scolastico prematuro e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Nel contesto del semestre europeo, alcune raccomandazioni specifiche per paese si concentrano su una migliore integrazione nel mercato del lavoro delle persone che provengono da un contesto di migrazione . III. COOPERARE CON I NOSTRI PARTNER INTERNAZIONALI La priorità è l’attuazione delle ambiziose conclusioni sulla lotta al terrorismo adottate dal Consiglio "Affari esteri" il 9 febbraio 2015, che rendono ulteriormente operative le istruzioni dei capi di Stato o di governo in relazione alla cooperazione internazionale. 1. Affrontare le crisi e i conflitti, in particolare nel nostro vicinato meridionale, mediante un ripensamento strategico del nostro approccio Riguardo alla Libia, nell'aprile 2015 è stato predisposto e discusso dal Consiglio "Affari esteri" un secondo quadro politico per l’approccio alle crisi. Nel quadro politico per l’approccio alle crisi sono rientrati aspetti attinenti alla lotta al terrorismo. Basandosi sul quadro politico per l’approccio alle crisi e sugli ulteriori sviluppi, sarà predisposta una strategia antiterrorismo per la Libia non appena le condizioni in loco lo permetteranno. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 19 IT Riguardo a Siria/Iraq, il 16 marzo 2015 l’UE ha adottato la strategia regionale dell’UE relativa alla Siria e all’Iraq e alla minaccia rappresentata dell’ISIL/Da’esh e adesso si sta concentrando sulla sua attuazione. Per quanto riguarda lo Yemen, nel 2013 l’UE ha adottato un piano d'azione per la lotta contro il terrorismo nel Corno d'Africa e nello Yemen. La sua attuazione è stata sospesa a causa dell’attuale situazione politica esplosiva. 2. Rafforzare il dialogo con i paesi terzi sulle questioni relative alla sicurezza e sull'antiterrorismo, in particolare nel Medio Oriente, nell'Africa settentrionale e nel Sahel, ma pure nei Balcani occidentali, anche tramite nuovi progetti di sviluppo delle capacità (ad esempio controlli di frontiera) con i partner e un'assistenza UE più mirata Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa L’AR/VP Mogherini ha fissato le seguenti priorità politiche per l’attuazione delle conclusioni del Consiglio "Affari esteri": istituzione di dialoghi mirati e potenziati in materia di sicurezza e di lotta al terrorismo, piani d'azione per la lotta al terrorismo, seminari su antiterrorismo, dispiegamento di esperti in materia di sicurezza/lotta al terrorismo presso le delegazioni dell'UE, nuovi progetti bilaterali di sviluppo delle capacità, comunicazione strategica, diffusione delle agenzie e gli strumenti GAI nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa ed e una riunione ministeriale Euromed sui combattenti terroristi stranieri. Ai fini dell'attuazione delle priorità politiche è stata definita e condivisa con gli Stati membri una loro sintesi. Le delegazioni dell’UE si sono mobilitate per contribuire attivamente all’attuazione. Esperti in materia di sicurezza/antiterrorismo distaccati dagli Stati membri sono stati selezionati per essere impiegati presso otto delegazioni chiave dell’UE e il processo è a buon punto e sarà completato al più tardi nel mese di settembre. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 20 IT Il dialogo in materia di lotta al terrorismo con la Tunisia e il Libano è stato portato avanti in via prioritaria: l'AR/VP Mogherini ha avviato un dialogo con la Tunisia sulla lotta al terrorismo nella riunione del comitato di associazione ed ha partecipato alla marcia di Tunisi dopo l'attentato al museo del Bardo. Il 30 marzo 2015 il presidente del Consiglio europeo Tusk, accompagnato dal coordinatore antiterrorismo, si è recato in visita in Tunisia all'indomani dell'attentato al museo del Bardo. Il coordinatore antiterrorismo, accompagnato dal direttore per gli affari multilaterali del SEAE, ha guidato una missione interservizi in Tunisia nel febbraio 2015 per individuare settori di assistenza antiterrorismo. È in preparazione un progetto in materia di antiterrorismo a cui si intende dare inizio il più presto possibile: l’AR/VP Mogherini ha inviato a maggio una lettera e un memorandum al primo ministro tunisino offrendo settori specifici di assistenza e cooperazione in materia di antiterrorismo in base a cui si stanno elaborando misure di assistenza in collaborazione con la Tunisia. La visita del primo ministro della Tunisia a Bruxelles, il 27 e 28 maggio, è servita a ottenere le opinioni della Tunisia su tale memorandum in materia di lotta al terrorismo che servirà da base per un futuro piano d’azione in materia di lotta al terrorismo con la Tunisia e prevede la necessità di organizzare, non appena possibile - facendo riferimento a giugno 2015 - un dialogo UE/Tunisia in materia di sicurezza e di antiterrorismo. Inoltre, è in fase di preparazione un progetto di riforma nel settore della sicurezza del valore di 25 milioni (da avviare a metà del 2016) che comprende aspetti attinenti all'antiterrorismo. Eurojust ha partecipato alla riunione del sottocomitato per la sicurezza e la giustizia con la Tunisia ad aprile 2015 ed ha offerto una più stretta cooperazione: una visita di funzionari tunisini a Eurojust, l'organizzazione di un seminario con i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 sulla cooperazione giudiziaria nella lotta contro il terrorismo; ha altresì incoraggiato la Tunisia a designare punti di contatto supplementari. Un seminario in materia di antiterrorismo ha avuto luogo in Libano il 23 febbraio 2015, con la partecipazione di tutti i servizi competenti del Libano, del SEAE, della Commissione, del coordinatore antiterrorismo, delle agenzie dell’UE Europol e CEPOL e degli Stati membri. Sono stati individuati settori in cui sviluppare capacità e realizzare una cooperazione. Su tale base, sono in corso di elaborazione un piano d’azione antiterrorismo e un progetto di rafforzamento delle capacità. Un seminario in materia di lotta al terrorismo con la Turchia avrà luogo il 23 giugno ad Ankara. Non appena possibile si svolgeranno dialoghi mirati e potenziati in materia di sicurezza e di lotta al terrorismo con il Marocco e il Libano. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 21 IT Sono stati compiuti progressi anche riguardo a progetti di sviluppo delle capacità, in particolare nel settore della risposta alle crisi: Il 5 maggio 2015 è stato approvato dal CPS un progetto di prevenzione della radicalizzazione in Giordania (10 milioni di EUR, strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP) a breve termine). Il progetto aiuterà le autorità giordane a elaborare e attuare una strategia e politiche di prevenzione e prevede anche il sostegno alle organizzazioni della società civile attive in questo ambito. Il progetto avrà inizio dopo l’estate. Il 5 maggio 2015 è stato approvato dal CPS anche un progetto di attenuazione delle tensioni sociali e di prevenzione della radicalizzazione in Libano (2,5 milioni di EUR, IcSP a breve termine). Il progetto mira a prevenire i conflitti tra profughi e comunità di accoglienza e sosterrà la capacità finanziaria e operativa e i servizi sociali delle municipalità, così come campagne di promozione della pace a cura dei media locali. Il progetto offrirà inoltre sostegno allo sviluppo di capacità e attività di formazione e di sensibilizzazione per rafforzare le capacità delle istituzioni religiose nel contrastare l’estremismo violento. Nel mese di febbraio è stato approvato dal CPS un progetto di sviluppo delle capacità antiterrorismo per l’Iraq che avrà pure inizio dopo l’estate (3,5 milioni di EUR, IcSP a breve termine). Esso aiuterà l’Iraq, in particolare in cooperazione con il Consigliere per la sicurezza nazionale, a migliorare la condivisione di informazioni, a sviluppare e attuare una strategia globale antiterrorismo rispettosa dei diritti umani e ad operare sulla prevenzione della radicalizzazione nonché sulla risposta della giustizia penale al terrorismo. Un progetto che sarà attuato dall’Accademia europea di polizia (CEPOL) è stato approvato dal CPS in febbraio e avrà inizio dopo l’estate (2,5 milioni di EUR, IcSP a breve termine). La CEPOL organizzerà scambi con interlocutori degli Stati membri dell’UE, visite di studio presso gli Stati membri, le agenzie e le istituzioni dell’UE, e corsi di formazione su misura per funzionari antiterrorismo della regione del Medio Oriente e del Nord Africa. A Febbraio è stato approvato dal CPS un progetto di comunicazione strategica per la regione del Medio Oriente e del Nord Africa che fornisce consulenza ai paesi interessati per contrastare efficacemente la retorica del Daesh (3,3 milioni di EUR, IcSP a breve termine). Sono in corso negoziati con i partner esecutivi. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 22 IT Ad aprile 2015 è stato approvato dalla Commissione e inizierà in giugno un progetto per assistere i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, la Turchia e i Balcani ad attuare la risoluzione 2178 UNSC (aspetti inerenti la giustizia penale e le attività di contrasto relativamente ai terroristi combattenti terroristi stranieri), attuato dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) (5 milioni di EUR, strumento europeo di vicinato). È già stato lanciato ufficialmente. È stato approvato dalla Commissione un progetto per assistere i paesi del Sahel e del Maghreb riguardo alla prevenzione della radicalizzazione (in sinergia con la società civile) e sarà attuato dall'Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (UNICRI) a partire da giugno 2015 (5 milioni di EUR, strumento europeo di vicinato). Nell’ambito della componente "risposta alle crisi" dell'IcSP a breve termine, è stato avviato un progetto sulla prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento nel Sahel/Maghreb (e in Nigeria, Camerun e Repubblica centrafricana) dal titolo "Programme de Prévention Régionale de l'Extémisme Violent de l'Union européenne - PPREV-UE" (Programma dell’Unione europea di prevenzione regionale dell’estremismo violento), che fornisce ricerca, consulenza e formazione/tutoraggio per i responsabili politici a tutti i livelli nei paesi interessati - governi, autorità locali, società civile, organizzazioni internazionali ed altri donatori, compresa l’Unione europea (delegazioni UE) e i suoi Stati membri (1.675 milioni di EUR). Nell’ambito dell'IcSP a lungo termine sono stati avviati due progetti per i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, in cooperazione con l’Istituto internazionale sulla giustizia e lo Stato di diritto (Malta) nell’ambito del Forum globale antiterrorismo: grazie ad essi, deputati e giudici di organi giurisdizionali supremi possono scambiare con i loro omologhi europei ed ampliare le conoscenze in materia di amministrazione della giustizia, legislazione e sorveglianza antiterrorismo nel rispetto dei diritti umani. È proseguita la preparazione del progetto antiterrorismo per i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa da 14 milioni di EUR nell’ambito dell'IcSP a lungo termine. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 23 IT Il progetto "Sostenere indagini e azioni giudiziarie conformi allo stato di diritto nella regione del Maghreb" (3 milioni di EUR), attuato dall’UNODC in cooperazione con la direzione esecutiva del comitato antiterrorismo delle Nazioni Unite è iniziato nel marzo 2014 per potenziare la capacità della giustizia penale e delle forze dell’ordine di indagare, perseguire e giudicare efficacemente i casi di terrorismo nel pieno rispetto dei diritti umani. Il progetto riguarda Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. La Mauritania partecipa a livello regionale. Nel gennaio 2015 ha avuto luogo a Tunisi un seminario nazionale per la Tunisia sull’utilizzo di tecniche investigative speciali per la lotta al terrorismo nel debito rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani. Un evento regionale ha avuto luogo al Senato di Roma, dal 25 al 27 febbraio 2015, sulla sorveglianza parlamentare dei servizi di contrasto e di sicurezza, in collaborazione con l’Istituto internazionale per la Giustizia, la direzione esecutiva del comitato antiterrorismo delle Nazioni Unite e l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo. Un seminario nazionale sul tema "sfide e buone prassi riguardo al giudizio di casi di terrorismo" si è tenuto a Rabat dal 4 al 6 marzo 2015. Dal 12 al 14 maggio 2015 si terrà a Tunisi un seminario nazionale sul tema "rafforzamento dei provvedimenti giuridici e istituzionali a sostegno delle vittime del terrorismo". Nell’ambito dello strumento europeo di vicinato è stato approvato e sarà lanciato entro la fine del 2015 Euromed Police IV (4,8 milioni di EUR), attuato in stretta cooperazione con Interpol, CEPOL ed Europol a partire dal 2016. La lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata saranno probabilmente le priorità principali del nuovo progetto che elaborerà una strategia Euromed di cooperazione per accrescere la sicurezza dei cittadini, rafforzare la cooperazione strategica e operativa e fornire una formazione mirata e sviluppo di capacità nei settori prioritari. È in preparazione un documento dal coordinatore antiterrorismo per agevolare la discussione strategica su un maggiore utilizzo di strumenti in materia di giustizia e affari interni, comprese le agenzie GAI all’esterno, in particolare nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, e la creazione di canali per lo scambio di informazioni. La terza riunione Euromed sui combattenti terroristi stranieri è in corso di preparazione e dovrebbe avere luogo nella seconda metà di settembre, a Baghdad. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 24 IT Le delegazioni dell’UE e i pertinenti servizi del SEAE e della Commissione sono stati invitati dall’AR/VP Mogherini a rivedere l’attuale e futura programmazione dei progetti dell’UE e, ove possibile ed opportuno, ad integrare in essi la lotta al terrorismo, ad esempio nell’ambito di progetti in materia di stato di diritto, riforma del settore della sicurezza, polizia, giustizia, carceri, frontiere, ma anche relativamente alla prevenzione della radicalizzazione dei gruppi in progetti riguardanti la società civile, la gioventù, l'istruzione, i media. Un seminario ad alto livello con il Consiglio di cooperazione del Golfo sul finanziamento del terrorismo ha avuto luogo il 22 aprile 2015 in Bahrein. A febbraio 2015 il SEAE ha organizzato con gli Stati Uniti una riunione di esperti sul finanziamento anti-ISIL, con la partecipazione degli Stati membri dell’UE, delle istituzioni dell’UE, del coordinatore antiterrorismo, di agenzie dell’UE (Europol, CEPOL), di Australia, Canada, Islanda, Giappone, Norvegia, Svizzera, Stati Uniti, delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa. Balcani occidentali Nella prima metà del 2015 hanno avuto luogo tre riunioni informali in materia di lotta al terrorismo nei Balcani occidentali. Le riunioni sono servite per repertoriare le attuali iniziative antiterrorismo dell’UE nonché le attività bilaterali degli Stati membri e per razionalizzare gli sforzi di cooperazione. La Commissione sostiene questo processo e ha convenuto di finanziare priorità fondamentali che il gruppo adesso elaborerà per rafforzare la cooperazione antiterrorismo con questa importante regione. Il 20 marzo 2015 l’Austria ha organizzato con gli Stati dei Balcani occidentali, il commissario per gli affari interni e il coordinatore antiterrorismo dell’UE una conferenza ministeriale che ha adottato una dichiarazione in cui si sviluppano idee per la cooperazione con gli Stati dei Balcani occidentali promuovendo l’approccio in tre fasi (definire - prevenire - reagire) per una migliore convivenza in libertà e sicurezza sulla base dei diritti e dei valori fondamentali nonché per far fronte congiuntamente all’estremismo violento. Un particolare accento è stato dato all'elaborazione di strategie di comunicazione volte a promuovere la tolleranza e il rispetto, la non discriminazione, le libertà fondamentali e la solidarietà, nonché a rafforzare il dialogo interculturale con i paesi dei Balcani occidentali e all’interno di essi. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 25 IT 3. Un impegno internazionale duraturo e coordinato nell'ambito delle Nazioni Unite e del Forum globale anti terrorismo (GCTF), nonché di iniziative regionali pertinenti L’AR/VP Mogherini e il coordinatore antiterrorismo hanno partecipato al vertice ministeriale sulla lotta all'estremismo violento, organizzato dal Presidente Obama e dal Segretario di Stato Kerry nel febbraio 2015. L’UE partecipa al follow-up del vertice e ai preparativi del secondo vertice che si riunirà nel mese di settembre a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’UE è membro della coalizione contro l’ISIL e ha partecipato a riunioni della coalizione contro l’ISIL e dei suoi gruppi di lavoro. L’UE è membro a pieno titolo del GCTF, ha partecipato al suo comitato di coordinamento, a riunioni plenarie e a workshop pertinenti e, insieme alla Turchia, l’UE continua ad assicurare la copresidenza del gruppo di lavoro sul Corno d’Africa del GCTF. L’UE e la Turchia hanno organizzato la quarta riunione plenaria e l'esposizione del gruppo di lavoro sul Corno d’Africa a Kampala nel marzo 2015. 4. Un dialogo tra culture e civiltà per promuovere insieme le libertà fondamentali Sotto la guida dell'AR/VP Mogherini, l'UE sta sondando l'istituzione di pertinenti dialoghi culturali ecc. L'AR/VP Mogherini ha invitato le delegazioni dell’UE nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa, nei paesi del Golfo e in Turchia a dar vita a scambi intellettuali più frequenti e a promuovere dialoghi tematici più ampi sulle radici e le ramificazioni del terrorismo e della radicalizzazione nelle nostre società, e a promuovere manifestazioni pubbliche su tematiche correlate ai valori e ai diritti fondamentali, compresa la libertà di espressione e la tolleranza. È in fase di creazione una task force per le comunicazioni strategiche con la partecipazione del SEAE, che comprende le delegazioni dell’UE, il coordinatore antiterrorismo, la Commissione e il gruppo di consulenza per le comunicazioni strategiche per la Siria, con l'obiettivo di migliorare la comunicazione dell’UE nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. 9422/1/15 REV 1 sir/EGI/lui/S CAB LIMITE 26 IT