episodio di calle del ridotto-ca` giustinian, venezia, 27

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episodio di calle del ridotto-ca` giustinian, venezia, 27
EPISODIO DI CALLE DEL RIDOTTO-CA’ GIUSTINIAN, VENEZIA, 27-28.07.1944
Nome del Compilatore: MARCO BORGHI
I.STORIA
Località
Comune
Palazzo Ca’ Giustinian, Venezia
sestiere di San Marco
Provincia
Venezia
Regione
Veneto
Data iniziale: 27 luglio 1944
Data finale: 28 luglio 1944
Vittime decedute
Totale
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13
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Partigiani
Renitenti
Disertori
Carabinieri
Militari inermi
Sbandati
13
Prigionieri di Antifascisti
guerra
Sacerdoti e religiosi
Ebrei
Legati a partigiani
Elenco delle vittime decedute
1. Basso Attilio, di Albino e Barbatta Emilia, nato a San Donà di Piave (Ve) il 9.9.1922, impiegato
cattolico e comunista. Gli era appena nato un figlio. Partigiano.
2. Bertazzolo Stefano, di Giovanni e di Michielon Veronica, nato a Carrara S. Giorgio (Pd) il 6.2.1919,
residente a San Donà di Piave. Contadino e comunista da tempo malato di tubercolosi. Partigiano.
3. Biancotto Francesco, di Antonio e di Bergamo Maria, nato a San Donà di Piave (Ve) il 2.4.1926,
falegname comunista.
4. D’Andrea Ernesto, di Giovanni e di Dianese Maria, nato a Musile di Piave (Ve) il 10.12.1913, operaio
a Marghera, comunista e organizzatore della resistenza nel sandonatese. Partigiano.
5. Felisati Giovanni, di Ermete e di Beltrami Luisa, nato a Mestre (Ve) il 24.6.1909, operaio della
fabbrica Montevecchio di Marghera, comunista. Partigiano.
6. Gressani Angelo, fu Giovanni e Tomati Maria, nato a Ovaro (Ud) il 28.2.1896, orologiaio e
comunista. Residente a Ceggia (Ve), riparava e collaudava le armi del suo gruppo d’azione.
Partigiano.
7. Gusso Enzo, di Emilio e di Rocco Maria, nato a San Donà di Piave (Ve) il 6.7.1913, aderente al
Partito d’Azione. Partigiano.
8. Levorin Gustavo, fu Emilio e di Bettin Virginia, nato a Padova il 6.10.1905, operaio tipografo e
segretario della Federazione veneziana del Pci. Arrestato nel Gennaio del 1944 e torturato.
Partigiano.
9. Momesso Violante, i Pietro e di Maddalena Gobbo, nato a Noventa di Piave (Ve) il 6.5.1923,
contadino e comunista. Partigiano.
10. Nardean Venceslao, di Giuseppe e Menzan Anna, nato a Noventa di Piave (Ve) il 14.10.1924,
falegname, comunista. Partigiano.
11. Peruch Amedeo, fu Giovanni e fu Piasentin Maria, nato a Musile di Piave (Ve) il 25.11.1905,
contadino. Partigiano.
12. Tamai Giovanni, di Giovanni e di Conte Emma, nato a San Donà di Piave (Ve) il 8.3.1924, operaio
tessile e comunista. Partigiano.
13. Tronco Giovanni, fu Giacomo e fu Prospero Caterina, nato a San Donà di Piave (Ve) il 7.4.1905,
fabbro e comunista. Partigiano.
Altre note sulle vittime:
Biancotto Francesco era un giovane molto coraggioso; arrestato, gli fu promessa la libertà immediata in
cambio di una confessione; lui rispose: “Fucilatemi pure, se volete, ma io non tradirò mai i miei compagni”.
Mentre veniva trasportato nel luogo della fucilazione cantava Bandiera rossa. Partigiano.
Partigiani uccisi in combattimento contestualmente all’episodio:
Descrizione sintetica
La mattina del 26 luglio 1944, due partigiani appartenenti ad un Gap veneziano – comandato dal
partigiano azionista Aldo Varisco e appoggiato soprattutto dal socialista Giovanni Tonetti, il famoso “Conte
rosso” – effettuarono un attentato dinamitardo a Ca’ Giustinian, sede del Comando Provinciale della
Guardia Nazionale Repubblicana, dell’Upi, di uffici di collegamento tedeschi e luogo di tortura. Il
commando partigiano, esecutore dell’attentato, colpendo quell’obiettivo di guerra diede dimostrazione
che la Resistenza era una realtà viva ed efficiente. I fascisti risposero con un’immediata rappresaglia. Il
Capo della Provincia Pietro Cosmin, fascista di vecchia data, nella notte del 27 luglio 1944 convocò un
Tribunale Straordinario di Guerra che fu concorde nel condannare a morte i 13 detenuti politici rinchiusi
presso il carcere cittadino di Santa Maria Maggiore.
I 13 condannati erano: Attilio Basso, Stefano Bertazzolo, Francesco Biancotto, Ernesto D’Andrea, Giovanni
Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Venceslao Nardean, Violante Momesso, Amedeo
Peruch, Giovanni Tamai, Giovanni Tronco, in gran parte provenienti dal Sandonatese. Non a caso si voleva
in qualche modo dare una lezione che servisse di monito ad una zona particolarmente attiva nella
Resistenza. San Donà di Piave, infatti, fu l’unica città del veneziano ad essere insignita di medaglia al valor
militare per la Resistenza, ebbe quella d’Argento.
Per decisione del Tribunale Straordinario la sentenza venne eseguita alle ore 5 del 28 luglio 1944 sulle
macerie di Ca’ Giustinian, dove due giorni prima aveva avuto luogo l’azione partigiana. Giunti sul posto
dell’esecuzione furono incatenati a gruppi di due o tre e su di essi aprirono il fuoco “a volontà” ufficiali e
militi della Gnr. A Francesco Biancotto fu dedicata la brigata garibaldina operante a Venezia.
Modalità dell’episodio:
Fucilazione.
Violenze connesse all’episodio:
Tipologia:
Rappresaglia per attentato gappistico.
Esposizione di cadaveri
Occultamento/distruzione cadaveri
X
□
II. RESPONSABILI O PRESUNTI RESPONSABILI
ITALIANI
Ruolo e reparto
Autori: militi della Gnr di Venezia.
Nomi:
Waifro Zani, nato a Villimpenta (Mn) il 25.8.1894. Qualifica: capitano della Gnr di Venezia.
Ernani Cafiero, nato a Venezia l’8.2.1905. Qualifica: appartenente alla Gnr e alle Bn di Venezia.
Salvatore Morelli, nato a Venezia il 6.4.1907. Qualifica: colonnello della Gnr.
Giuseppe Lamacchia, nato a Barletta (Ba) il 3.3.1900. Qualifica: capo della Gnr.
Arturo Scanziani, nato a Milano il 7.7.1897. Qualifica: maggiore della Gnr.
Giuseppe Francese, nato a Torre Maggiore (Fg) il 26.5.1893. Qualifica: maggiore della Gnr.
Pasquale Torregrosso, nato a Termini Imerese (Pa) il 19.10.1900. Qualifica: tenente colonnello della Gnr.
Carlo Gavagnin, nato a Sarzana (Sp) il 16.3.1899. Qualifica: maggiore della Gnr.
Roberto Mezzetti, nato a Roma il 13.7.1905. Qualifica: maresciallo della Gnr.
Paolo Pulvano, nato a Roma il 19.12.1904. Qualifica: maresciallo della Gnr.
Armando Romano, nato ad Affile (Roma) il 6.9.1880. Qualifica: brigadiere della Gnr.
Ettore Pedron, nato a Padova il 5.4.1919. Qualifica: milite della Gnr.
Giuseppe Vittorio Bucella, nato a Murano (Ve) il 18.7.1907. Qualifica: milite della Gnr.
Note sui presunti responsabili:
Imputati: Waifro Zani per avere, in concorso con altri, cagionato la morte di Francesco Biancotto, Attilio
Basso, Ernesto D’Andrea, Giovanni Felisati, Angelo Gressani, Enzo Gusso, Gustavo Levorin, Violante
Momesso, Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tamai, Giovanni Tronco e Stefano Bertazzolo. La
mattina del 28 luglio 1944 in Venezia, con premeditazione. Ernani Cafiero per avere in concorso con altri
cagionato la morte di tredici persone di cui all’imputazione lettera b) dello Zani. La mattina del 28 luglio
1944 in Venezia con premeditazione.
Salvatore Morelli, Giuseppe Lamacchia, Arturo Scanziani, Giuseppe Francese, Pasquale Torregrosso, Carlo
Gavagnin, Roberto Mezzetti, Paolo Pulvano, Armando Romano, Ettore Pedron, Giuseppe Vittorio Bucella
imputati di concorso in 13 omicidi aggravati per avere concorso della fucilazione di Biancotto Francesco,
Basso Attilio, D’Andrea Ernesto, Felisati Giovanni, Gressani Angelo, Gusso Enzo, Levorin Gustavo, Momesso
Violante, Nardean Venceslao, Peruch Amedeo, Tamai Giovanni, Tronco Giovanni e Bertazzolo Stefano, la
mattina del 28 luglio 1944 in Venezia commettendo il fatto con premeditazione e allo scopo di eseguire il
delitto di collaborazione. Il Torregrosso, il Gavagnin, lo Scanziani, il Francese, il Lamacchia ed il Morelli,
fecero parte del Tribunale Straordinario che condannò a morte i 13 innocenti; mentre il Mezzetti, il
Pulvano, il Romano, ed il Bucella nonché il Pedron fecero parte del plotone di esecuzione, che agì dietro il
comando del Morelli.
Estremi e Note sui procedimenti:
Con sentenza del 4 giugno 1945 la Corte d’Assise Straordinaria di Venezia condanna Waifro Zani e Ernani
Cafiero, alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena per entrambi gli imputati. La condanna a
morte venne eseguita alle ore 4.53 del 12 luglio 1945 nei pressi di un forte militare situato in località S.
Nicolò al Lido di Venezia.
Con sentenza del 17 aprile 1947 la Corte d’Assise Straordinaria di Venezia condanna Salvatore Morelli alla
pena di morte mediante fucilazione alla schiena; Giuseppe Lamacchia, Arturo Scanziani, Pasquale
Torregrosso, Roberto Mezzetti, Paolo Pulvano, Armando Romano, Ettore Pedron e Giuseppe Bucella alla
pena dell’ergastolo, commutata in anni 30 in applicazione dell’amnistia. Assolve Giuseppe Francese e Carlo
Gavagnin per non aver commesso il fatto loro addebitato.
Con sentenza del 16 giugno 1948 la Cassazione annulla senza rinvio nei confronti di Giuseppe Lamacchia,
Arturo Scanziani e Pasquale Torregrosso, per amnistia. Annulla la sentenza nei confronti di Ettore Pedron,
Roberto Mezzetti, Paolo Pulvano, Armando Romano e Giuseppe Bucella e rinvia alla Corte d’Assise di
Verona. Rigetta il ricorso di Salvatore Morelli dichiarando commutata la pena di morte in quella
dell’ergastolo.
Con atto 26 gennaio 1950 ricorse in Cassazione avverso questa sentenza Romano Armando.
Con sentenza del 19 giugno 1950 la Cassazione annulla la sentenza del 17 aprile 1947 della Sezione
Speciale della Corte d’Assise di Venezia e quella del 9 marzo 1949 della Corte d’Assise di Verona e rinvia
alla Corte d’Assise di Bologna.
Con ordinanza dell’8 febbraio 1951 della Corte d’Appello di Venezia, venne commutata la pena
dell’ergastolo in quella di anni 30 di reclusione (osta lo stato a latitanza per l’applicazione degli altri
indulti).
Con sentenza del 4 maggio 1951 la Cassazione annulla senza rinvio nei confronti di Paolo Pulvano la
sentenza 8 marzo 1949 della Corte d’Assise di Verona dichiarando estinto per amnistia il reato di
collaborazione.
Con sentenza del 5 giugno 1952 la Cassazione annulla per mancanza costituzione del rapporto processuale
la presente sentenza nei confronti di Giuseppe Bucella e rinvia la causa per nuovo esame alla Corte
d’Appello di Brescia.
Con ordinanza del21 maggio 1954 la Corte d’Appello di Brescia dichiara ridotta per indulto ad anni 2 la
pena inflitta al Giuseppe Bucella.
Con sentenza del 6 novembre 1959 la Corte d’Appello di Venezia visto il Dpr 11.7.1959 n. 460 dichiara
estinti i reati per amnistia a carico di Salvatore Morelli.
Tribunale competente:
Corte d’Assise Straordinaria di Venezia e Procura Militare di Padova
III. MEMORIA
Monumenti/Cippi/Lapidi:
A Venezia sul luogo dell’eccidio è stata collocata una targa commemorativa marmorea (data di
collocazione sconosciuta). Dal 2004 a Ceggia (Ve) nella ristrutturata piazza municipale 13 cippi
commemorativi ricordano i 13 martiri.
Musei e/o luoghi della memoria:
Ai 13 Martiri è stata intitolata una via a San Donà di Piave, una calle a Venezia e la piazza municipale del
Comune di Ceggia; a Gustavo Levorin è stata intitolata una via a Padova e un circolo del Partito
Democratico a Venezia.
Onorificenze
Alla Città di San Donà di Piave è stata assegnata la Medaglia d’Argento al valor militare.
Commemorazioni
A Venezia a fine luglio viene organizzata una breve cerimonia di ricordo davanti alla targa commemorativa;
a San Donà di Piave ogni 28 luglio viene organizzata una pubblica manifestazione che si conclude
generalmente nel locale cimitero davanti alla tomba delle vittime sandonatesi.
Note sulla memoria
La memoria dell’eccidio si può considerare generalmente condivisa unanimemente da forze politiche e
popolazione, soprattutto nella città di San Donà di Piave.
IV. STRUMENTI
Bibliografia:
Morena Biason, Un soffio di libertà. La Resistenza nel Basso Piave, Nuova Dimensione - Iveser - Anpi S.
Donà, Portogruaro 2007, pp. 112, 170, 174-175, 290, 361, 404, 455.
Marco Borghi e Alessandro Reberschegg: Fascisti alla sbarra. L’attività della Corte d’Assise straordinaria di
Venezia, 1945-1947, Iveser - Comune di Venezia, Venezia, 1999, pp. 109-111, 216, 301-3016.
Marco Borghi (a cura di), La sentenza è già stata eseguita, “Notizie dall’Istituto”, I, n. 2 (aprile 2003), dove
è riprodotta il testo della sentenza del Tribunale Straordinario di guerra.
Giulio Bobbo, Venezia in tempo di guerra, 1943-1945, Il Poligrafo, Padova 2005, pp. 301-319.
Elena Carano, Oltre alla soglia. Uccisioni di civili in Veneto 1943-1945, Cleup, Padova 2007, pp. 175-177.
Cesco Chinello, Giovanni Tonetti, il “conte rosso”. Contrasti di una vita e di una militanza (1888-1970),
Supernova-Iveser, Venezia 1997, pp. 45-47.
Umberto Dinelli, Rosso sulla laguna. La guerra partigiana in Venezia e provincia, Del Bianco, Udine 1970,
pp. 60, 64, 86, 133, 152.
Flavia Furlanetto, La Piazza XIII Martiri, in Flavia Furlanetto, Mira Manzatto, Federico Mariani, La Piazza di
Ceggia. Itinerario storico di un cambiamento 1912-2004, Ceggia 2006, pp. 131-187.
Giuseppe Gaddi, I 13 Martiri di Ca’ Giustinian, Edizioni de “La Voce del popolo”, Venezia 1945.
Giuseppe Gaddi, Li assassinarono all’alba. 28 Luglio ‘44, in G. Turcato e A. Zanon Dal Bo (a cura di), 194345 Venezia nella Resistenza. Ricordi e testimonianze, Comune di Venezia, Venezia 1976, pp. 225-234.
Maurizio Reberschak e G. Paladini (a cura) di, La resistenza nel veneziano, II. Documenti, Stamperia di
Venezia, Venezia s.a. [1985], pp. 69-71, 105, 115, 119, 122-138, 484-501.
Scuola media statale «Francesco Morosini», Memorie della Resistenza veneziana. Fatti, personaggi, luoghi,
Comune di Venezia, Venezia 1995, scheda n. 23.
Fonti archivistiche:
Archivio Iveser, Fondo Anpi, b. 1, Guardia Nazionale Repubblicana - Comando Provinciale, Verbale di
eseguita sentenza, 28 luglio 1944.
Archivio Iveser, Fondo Giustizia Straordinaria Venezia (1945-1947), Sentenze della Corte d’Assise
Straordinaria di Venezia (in copia).
AUSSME, N 1/11, b. 2131.
Procura militare di Padova, fasc. 262/96.
Documenti di fonte fascista conservati in vari fondi dell’Archivio Centrale dello Stato (citati in numerosi
saggi segnalati in bibliografia).
Sitografia e multimedia:
http://resistenzaveneziana.blogspot.it/2012/11/i-tredici-martiri-di-ca-giustinian.html.
Profilo biografico di Amedeo Peruch in http://www.anpi.it/donne-e-uomini/amedeo-peruch/
Profilo biografico di Gustavo Levorin in http://www.anpi.it/donne-e-uomini/gustavo-levorin/
Le schede biografiche – curate da Igor Pizzirusso – di Attilio Basso, Ernesto D’Andrea, Violante Momesso,
Venceslao Nardean, Amedeo Peruch, Giovanni Tronco e le riproduzione delle loro ultime lettere sono
pubblicate in Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana
(http://www.ultimelettere.it/?page_id=95&percomune=Venezia), INSMLI, visitata 13 febbraio 2015.
La Resistenza a Venezia ieri e oggi, film-documentario (DVD), Comune di Venezia 2009.
Altro:
V. ANNOTAZIONI
VI. CREDITS
Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. Compilatore: Marco Borghi.