informa - Associazione Piscicoltori Italiani
Transcript
informa - Associazione Piscicoltori Italiani
Acquacoltura informa ANNO XXVIII - NUMERO 11-12 novembre-dicembre 2013 o r g a n o u f f i c i a l e d e l l ’ a s s o c i a z i o n e p i s c i c o lt o r i i ta l i a n i PUBBLICAZIONE MENSILE DI PROBLEMI TECNICI ECONOMICI SINDACALI DEGLI ALLEVATORI ITTICI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Sede:Via del Perlar, 37/a - 37135 VERONA Tel. 045/580978 - Aut. Trib. di VR n. 961 del 22.11.1990 - Stampa Cierre Grafica s.c.a r.l. - Caselle di Sommacampagna (VR) - Direttore Responsabile: Antonio Trincanato 2013 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana viaggio nel labirinto della burocrazia La Confagricoltura intende trovare una via d’uscita da un sistema che ormai rappresenta il principale freno per la crescita e la competitività dell’agricoltura italiana Si è tenuta a Roma, il 12 novembre scorso presso il Tempio di Adriano, una giornata di lavoro incentrata sul tema della burocrazia. Il Presidente Guidi ha aperto i lavori introducendo il tema della burocrazia, analizzandone l’origine, la logica che sta alla base di essa e soffermandosi sulla necessità che ha spinto Confagricoltura ad organizzare una sessione di lavoro su questo spinoso argomento. Il principio su cui in origine la burocrazia si basa è assolutamente corretto e condivisibile: regolare e facilitare i rapporti tra gli enti/i singoli e la pubblica amministrazione (nazionale ed europea). Ma, come ha sottolineato Guidi, col tempo il meccanismo è degenerato: si è passati da una regolazione macroeconomica del mercato ad una regolazione di ogni singolo comportamento dell’imprenditore nei confronti dello Stato. Si è arrivati oggi a pensare di dover avere una norma per ogni esigenza o un’eccezione alla legge che dia risposta alla necessità di un singolo, con una frammentazione legislativa, un fiorire di norme e di conseguenti regolamenti attuativi e documenti interpretativi che ci hanno condotti nel labirinto www.api-online.it citato nel titolo. Il presidente di Confagricoltura ha rimarcato quanto questa sia una visione illiberale del mercato, della libera impresa e del ruolo pubblico dell’economia. Questa degenerazione ha portato, ad esempio, che il PSR (Piano di Sviluppo Rurale), documento che traduce l’articolazione – a livello regionale - delle modalità con cui destinare i fondi dell’Unione Europea all’agricoltura (2 miliardi e mezzo di euro che ogni anno arrivano dall’Europa). Un documento che in Italia oscilla in media tra le 800 e le 1600 pagine (in casi estremi persino 2000), poiché ogni regione ne ha predisposto uno: mentre negli altri Paesi UE il PSR è nazionale. Gli imprenditori e l’organizzazione che li rappresenta – ha ribadito Guidi - non hanno nessuna intenzione di arrendersi davanti a questo groviglio; piuttosto vogliono risposte per trovare la via d’uscita, indagare le cause per arrivare alle soluzioni. È quindi intervenuto il Ministro per la Pubblica Ammini- www.api-online.it Segue a pag. 3 www.api-online.it informa 2 Boas Festas Kali Khronia God Jul och hott nytt Ar Joyeux Noël et bonne Année Buon Natale e felice Anno Nuovo Merry Christmas and happy New Year Frohe Weihnachten und ein gutes neues Jahr Prettige Kerstdagent en gelukkig Nieuwjaar God Jul och hott nytt Ar Kali Khronia Acquacoltura Api Informa augura a tutti i suoi lettori un Buon Natale e un 2014 felice ricco di soddisfazioni Rapporto sui consumi API/ACNielsen – settembre 2013 Gli acquisti del mercato ittico (fresco più decongelato), registrati nel periodo compreso tra ottobre 2012 e settembre 2013 sono pari a 216.000 tonnellate per un valore al consumo 2,2 miliardi di euro. Nel corso dell’anno (agosto 2012 – luglio 2013) il 68,3% delle famiglie italiane ha effettuato almeno un atto d’acquisto di prodotti ittici, registrando un leggero incremento delle famiglie acquirenti rispetto allo scorso anno. Nel mese di settembre 2013 sono state 7,5 milioni le famiglie che si sono accostate al mercato, acquistando 17.700 di tonnellate di prodotto con una spesa media di 24,12 euro. trariamente, sul periodo annuali tutte le suddette aree registrano andamenti postivi. Fiume Il mercato del pesce di acqua dolce, che pesa in termini di volume il 14,4% sul totale mercato ittico fresco più decongelato, è in calo su base annua (ottobre 2012 – settembre 2013) sia per pesce intero che per il pesce pulito. Trend positivo per il pesce pulito, che risulta in crescita nell’ultimo trimestre (+7,5%) e raggiungendo notevoli risultati nell’ultimo mese. Nel mese di settembre, tra le tipologie di pesce, troviamo performance positivo solo per il Persico, in calo tutte le altre specie, soprattutto il salmone. Mare Pesce marino fresco: si registra una crescita sull’anno terminante a settembre 2013 (ottobre 2012 – settembre 2013) rispetto al corrispondente periodo (ottobre 2011 – settembre 2012). Il mese di settembre invece segna un trend negativo sia a volume che a valore. Questi risultati influiscono anche sull’andamento trimestrale luglio-settembre. Per i Crostacei, il calo nell’ultimo mese a volume frena l’andamento positivo dell’ultimo trimestre. I Molluschi registrano una crescita maggiore nel mese di rispetto al trend del trimestre. In termini geografici, settembre 2013 segna risultati negativi in tutte le aree: Area 1 (Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D’Aosta), Area 2 (Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna), Area 3 (Toscana, Marche, Umbria e Lazio), Area 4 (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e Area 5 (Sardegna). Con- Il mercato di pesce in Italia Distribuzione Per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata, sia gli Iper e che i super risultano in diminuzione su base mensile, registrando un trend positivo sulla base trimestrale ed annuale. Anche il canale di vendita tradizionale (pescherie) prosegue il trend positivo a lungo periodo nonostante il calo dell’ultimo mese. Prezzi Sull’anno terminante a settembre 2013 rispetto al corrispondente periodo terminante ad settembre 2012, si registra un a stabilità dei prezzi, frutto della flessione del prezzo del pesce di mare bilanciato dal prezzo di pesce d’acqua dolce che risulta in crescita. 213,9 Quantità in migliaia di tonnellate ott/11 - set/12 Il mercato di pesce in Italia Il PRESIDENTE API, PIER ANTONIO SALVADOR IN VISITA AD UN IMPIANTO DI ACQUAPONICA Il Presidente API ha recentemente visitato una struttura didattico-dimostrativa di “acquaponica”, una tipologia di agricoltura mista ad allevamento sostenibile, basata su una combinazione di acquacoltura e coltivazione idroponica, al fine di ottenere un ambiente simbiotico. In occasione della visita sono state illustrate le caratteristiche della struttura e le opportunità che l’acquaponica, intesa come sistema sostenibile per la produzione degli animali d’acqua dolce e vegetali, oltre a rappresentare una forma di produzione dai contenuti didattici e formativi per le nuove generazioni. Interessanti anche le prospettive per l’applicazione di questa realtà all’acquacoltura marina, dove può contribuire alla riduzione dei contenuti azotati e dei costi. 216,1 1% -1% 2% Canali di vendita (ott/11-set/12 ott/12-set/13) Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D’Aosta. 22,0% 38,0% Localizzazione geografica in aree nielsen (ott/11-set/12 ott/12-set/13) Il mercato di pesce in Italia ott/12 - sett/13 Area 2: Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna. 16,0% Area 3: Toscana, Marche, Umbria e Lazio. 1% 24,0% Area 4: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia . 2% 1% 0% 2% 24% 24% -13% 25% 25% 1% 1% 14% 0% Iper Super Discount LiberoServizio Tradiz Pescheria informa Segue da pag. 1 LA RICERCA DI ASTRID SULLA BUROCRAZIA viaggio nel labirinto della burocrazia strazione e la Semplificazione, Giampiero D’Alia, che evidenziato i seguenti punti: • la necessità, pienamente condivisa con Confagricoltura, di snellire procedure e ridurre i centri di spesa dalla P.A.; • la consapevolezza che l’attuale frammentazione a livello regionale ha avuto un effetto devastante soprattutto per un settore articolato e complesso come quello agricolo; • l’urgenza, recepita e condivisa dal ministero di cui D’Alia è a capo, di riscrivere i rapporti tra Stato, Regioni e Province. Alla domanda del moderatore, Sebastiano Barisoni di Radio 24, su quanto convenga ad alcuni mantenere la situazione attuale e certe dinamiche, il ministro ha confermato che spesso, nel momento in cui viene varata una nuova misura volta alla semplificazione, le prime resistenze si riscontrano proprio nelle strutture della P.A. che sono oggetto diretto del processo di semplificazione. Su questo punto si è inserito il coordinatore degli Assessori Regionali all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni che ha manifestato la disponibilità ad accogliere il contributo che Confagricoltura vorrà dare per la semplificazione. È emerso quindi un pieno accordo col ministro e con Confagricoltura, sulla necessità di una concertazione e di un dialogo costanti con le organizzazioni di categoria. Sono poi intervenuti alcuni imprenditori agricoli che hanno illustrato alcune testimonianze concrete di “malaburocrazia”. Un imprenditrice di Modena nel 2009 La 3 Alessandro Natalini di Astrid ha presentato una ricerca, commissionata da Confagricoltura alla Fondazione, che fornirà alla Confederazione un prospetto completo della situazione della burocrazia legata all’agricoltura, in Italia. I primi elementi, anticipati da Astrid nel corso dell’evento, non sono molto incoraggianti: l’Italia è indietro nel processo di semplificazione burocratica, anche rispetto agli altri Paesi europei e le semplificazioni in agricoltura, ad oggi, non sono ancora partite. Le organizzazioni di rappresentanza possono giocare un ruolo importante e dare un contributo decisivo in questo. Anche Astrid ha indicato, quindi, alcune strade da percorrere per trovare la via d’uscita dal labirinto della burocrazia: • un lavoro continuo e sistematico con una pianificazione delle scelte da compiere • una razionalizzazione dei controlli ex-ante ed ex-post • strategie a lungo termine accompagnate da strumenti di analisi precisi (gli indicatori devono essere scelti con criteri oggettivamente validi, non sempre infatti sintesi è sinonimo di effettivo snellimento), per una semplificazione sia delle procedure che delle strutture • individuare un interlocutore a livello europeo che recepisca esigenze e richieste di semplificazione del Paese • puntare su competenze specifiche e sulla valorizzazione delle risorse competenti • fare riferimento a best practice già attuate, non solo all’estero ma anche in alcune regioni italiane e applicarle. Occorre inoltre che la politica riacquisti credibilità, anche quando si parla di semplificazioni. Troppi – infatti – sono stati gli interventi annunciati che poi non hanno avuto seguito e hanno portato ad una sfiducia che non giova all’azione concreta. ha fatto regolare domanda di primo insediamento presentando anche la richiesta per la costruzione di un ricovero per gli attrezzi. Ci ha messo quasi quattro anni, un vera odissea tra mille difficoltà. L’iter è stato di ben 32 passaggi con gli uffici pubblici e la pratica è stata bloccata 10 volte. Un imprenditore laziale, per spostare un albero d’oliva da una parte all’altra della propria azienda, dopo una serie di rimpalli tra uffici tecnici e non, finalmente ha ottenuto il nulla osta dopo ben 240 giorni. Un giovane im- prenditore dell’ANGA per ottenere un finanziamento regionale del PSR, ha dovuto leggere e compilare tra bando ed allegati, ben 1700 pagine! Per portare ai presenti la voce dell’acquacoltura, è intervenuto il nostro associato Dott. Salvatore Puglisi Cosentino che, dopo aver ricordato l’impegno di API per risolvere la questione, ha spiegato “La storia infinita dei canoni demaniali marittimi”: Per la manSegue a pag. 4 riproduzione , anche parziale , dei contenuti del presente periodico è subordinata alla citazione esplicita della testata A cquacoltura A pi I nforma e degli autori . 4 informa la storia infinita dei canoni Segue da pag. 3 viaggio nel labirinto della burocrazia cata chiarezza legislativa dal 2004 ad oggi, tra buchi e meandri di una storia di ordinaria burocrazia l’acquacoltura italiana a mare rischia di sparire, un settore in crescita in tutto il mondo tranne che nel nostro Paese. A causa della burocrazia la normativa nazionale ha costretto le diverse regioni ad intervenire in maniera difforme l’una dall’altra per mettere un momentaneo tampone ad una situazione ancora non conclusa. Così un singolo imprenditore si può trovare a pagare anche 1700 volte di più rispetto ad un impresa concorrente (885.000 euro contro 2240, per la concessione di uno specchio d’acqua di 500.000 mq). Come se non bastasse, a causa di questa incertezza legislativa l’acquacoltura italiana ha perso oltre 30 milioni di euro di fondi comunitari. Dopo l’illustrazione delle case history, è seguita la question time, in cui sono stati interpellati: il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Giuseppe Castiglione e Andrea Ballaré, sindaco di Novara. L’argomento da cui si è partiti è stato la creazione di uno sportello unico per le imprese. Castiglione ha dapprima espresso la sua adesione ai diversi punti emersi nella prima parte della mattinata: • la necessità di una concertazione costante con le organizzazioni di categoria per una politica volta alla semplificazione, ma anche per la redazione dei documenti politici; • l’importanza di essere allineati sulle richieste da avanzare in sede di UE e la responsabilità per quanto il nostro numero di telefono: 045 580978 il nostro numero di fax: 045 582741 la nostra e-mail: [email protected] il nostro sito: www.api-online.it demaniali marittimi viene demandato dall’Europa agli Stati membri; • l’urgenza di riformare il titolo V della Costituzione. Sull’argomento sportello unico per le imprese è stato interpellato Ballaré il quale ha dichiarato che l’ANCI (Associazione Nazionaledei Comuni Italiani) è a favore di una soluzione di questo tipo, che peraltro in alcuni comuni è stata già realizzata. Occorrerebbe crearlo in maniera uniforme su tutto il territorio e strutturarlo in modo che includa tutte le attività produttive (compresa l’agricoltura). Confagricoltura è uscita da questo incontro con una determinazione più forte di prima a proseguire la sua battaglia per la semplificazione normativa. Il coinvolgimento diretto della Confederazione alle concertazioni con le Regioni e con i ministeri, Mipaaf e Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione; l’impegno per la creazione dello sportello unico per le imprese; un impegno preciso anche per una riforma del titolo V della Costituzione, sono promesse su cui la Confagricoltura vigilerà perché alle parole seguano anche i fatti. informa 5 Conversione nella legge 98/13 del D.L. 69/13 “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”: misure relative all’energia, all’edilizia, alla vendita diretta, all’ambiente, alla sicurezza sul lavoro, al codice della strada ed alla prevenzione incendi. Si segnalano di seguito le principali disposizioni introdotte dal d.lgs. 69/13 convertito con modificazioni nella legge 98/13 (GU n.194 del 20-8-2013 - Suppl. Ordinario n. 63) che riguardano il settore agricolo ed in particolare la vendita diretta dei prodotti agricoli, l’abilitazione all’uso di macchine agricole e la prevenzione incendi. Art. 30 bis - Semplificazioni in materia agricola “Vendita diretta” L’articolo 30 bis riporta alcune semplificazioni per la vendita diretta dei prodotti agricoli. In particolare modifica alcune parti dell’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228. - Eliminazione della comunicazione d’inizio attività (comma 1 lettera a) Non è più obbligatorio inviare al Comune di appartenenza la comunicazione d’inizio attività se la vendita al dettaglio è esercitata su superfici all’aperto dell’azienda agricola. Di contro, se la vendita è effettuata all’interno di locali dell’azienda agricola (ad esempio cantine, luoghi adibiti a degustazioni, etc.) è ancora richiesta la suddetta comunicazione. Unica eccezione se questa è effettuata per la promozione di prodotti tipici o locali. Pur non esistendo una definizione di prodotto tipico è importante ricordare che solitamente si intendono tutti i prodotti DOP IGP STG e quelli dell’”Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali” del DM 8 settembre 1999 n. 350 (l’ultima revisione è stata pubblicata nel supplemento ordinario n.52 della G.U. n. 147 del 25 giugno 2013). - Vendita via internet e comunicazione inizio attività (comma 1 lettera b) La vendita diretta attraverso il commercio elettronico potrà essere effettuata contestualmente all’invio della comunicazione d’inizio attività al Comune del luogo ove ha sede l’azienda di produzione. - Consumo in azienda dei prodotti acquistati in vendita diretta (comma 1 lettera c) I prodotti oggetto di vendita diretta possono essere immediatamente consumati nei locali adibiti alla vendita, purché questa non si configuri come attività di somministrazione e comunque rispettando sempre tutte le prescrizioni generali di carattere igienico sanitario. Inoltre l’attività di vendita diretta dei prodotti agricoli all’interno dei locali dell’azienda agricola non comporta cambio di destinazione d’uso. La vendita può essere effettuata in locali esterni all’azienda agricola a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati e su tutto il territorio comunale. Art. 45 bis - Abilitazione all’uso di macchine agricole Viene modificato il comma 5 dell’articolo 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, chiarendo che nell’Accordo Stato Regioni sono indicate anche le condizioni considerate equivalenti alla specifica abilitazione. Tale precisazione dovrebbe essere diretta a chiarire ad esempio che la certificazione relativa all’esperienza biennale per i lavoratori agricoli equivale al possesso dell’abilitazione. Viene prorogato inoltre al 22 marzo 2015 il termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole di cui al comma 5 dell’articolo 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ed all’accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012, n. 53. Con la proroga suddetta sono superati i problemi verificatisi in alcune regioni in sede di circolazione stradale delle macchine agricole dove gli organi di controllo hanno chiesto ai conducenti delle macchine agricole di esibire l’abilitazione all’uso (in alcuni casi peraltro il certificato di esperienza biennale non è stato ritenuto valido). Per quanto riguarda la tempistica di attuazione dell’Accordo Stato Regioni, che con le disposizioni transitorie relative ai lavoratori agricoli (punto 9.4) dava la possibilità fino al marzo 2017 di poter utilizzare le attrezzature se in possesso di certificazione attestante l’esperienza biennale, occorrerà attendere le istruzioni del Ministero del Lavoro. Va comunque sottolineato che la proroga si riferisce esclusivamente alle macchine agricole, quindi ai veicoli riconducibili all’art. 57 del codice della strada, quindi ai trattori agricoli e forestali ed ai carrelli semoventi a braccio telescopico, se quest’ultimi omologati come macchine agricole. Art. 38 - Disposizioni in materia di prevenzione incendi Il comma 1 esenta gli enti e i privati responsabili delle nuove attività introdotte all’Allegato I, categorie B e C del DPR 151/11 esistenti alla data del 7 ottobre 2011 dalla presentazione dell’istanza preliminare di cui all’articolo 3 del citato decreto qualora già in possesso di atti abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio, rilasciati dalle competenti autorità. Con il comma 2 viene stabilito che gli enti e i privati responsabili delle nuove attività introdotte all’Allegato I, 2 presentano l’istanza preliminare di cui all’articolo 3 e l’istanza di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 2011 entro tre anni dalla data di entrata in vigore dello stesso. In pratica, in attesa di ulteriori specifiche da parte dei Vigili del Fuoco, si deve ritenere che le attività di interesse agricolo che prima non erano soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi ma che sono state ricomprese tra le attività a cui si applicano le disposizioni di cui al DPR 152/11 dispongono di un ulteriore anno (7 ottobre 2014) per presentare la SCIA e l’ulteriore documentazione richiesta. informa 6 prezzi medi al consumo nella g.d. - g.d.o. rapporto consuntivo dal 16 al 29 settembre 2013 Allo Scopo di fornire una più esauriente panoramica delle dinamiche del mercato dei prodotti del nostro comparto proseguiamo la pubblicazione dei dati, ricavati dal “Sistema di monitoraggio del mercato dei prodotti ittici di acquacoltura in Italia”, sui prezzi medi al consumo rilevati nei punti vendita della G.D. e G.D.O., dal 16 al 29 Settembre 2013. Prezzi Medi dal 16 al 29 Settembre 2013 PESCE FRESCO ORATA ESTERO ORATA ITALIA TROTA TROTA FILETTO TROTA INTERA TROTA INTERA BIANCA TROTA INTERA SALMONATA TROTA INTERA SALMONATA EVISCERATA 12,20 8,10 13,90 6,94 6,43 7,49 7,90 10,68 9,14 11,90 7,30 9,90 6,00 BRANZINO BRANZINO ESTERO ITALIA AGORà NETWORK SRL 9,17 BENNET 10,24 11,40 C3 10,40 8,90 11,90 CATENE INDIPENDENTI 7,66 7,50 7,99 CONAD 11,38 8,68 14,32 9,09 14,02 9,76 13,90 6,89 6,80 6,86 7,25 COOP ITALIA 11,24 9,62 13,73 10,09 14,65 9,21 14,05 7,24 6,91 6,93 8,21 DESPAR SERVIZI 10,50 9,44 14,22 9,72 14,50 8,74 11,84 7,41 7,30 6,84 8,90 ESSELUNGA 11,26 9,84 13,74 9,06 14,81 9,49 11,23 8,81 8,59 8,64 9,21 FINIPER 10,88 8,94 13,69 9,97 16,63 8,54 14,27 6,53 7,10 5,88 7,33 GRUPPO AUCHAN 10,01 8,81 12,41 8,68 13,79 8,05 12,80 6,44 6,08 6,78 6,65 GRUPPO CARREFOUR IT 10,39 7,66 14,05 10,36 15,70 8,57 11,75 7,27 7,08 7,50 7,23 GRUPPO LOMBARDINI 12,52 10,90 10,90 21,90 9,45 11,90 6,99 GRUPPO PAM 11,00 9,06 13,90 9,34 15,82 8,95 12,00 6,78 6,90 6,73 6,90 GRUPPO SUN 10,54 11,20 10,70 12,40 9,47 15,50 7,96 7,73 7,49 8,90 IL GIGANTE SPA 13,52 9,90 18,80 11,23 19,38 11,14 15,75 8,07 7,73 8,40 8,40 REWE 10,47 9,15 14,95 10,08 15,49 9,52 13,32 7,35 7,49 7,29 7,49 SELEX COMMERCIALE 11,69 8,10 15,88 10,80 17,10 8,84 12,85 7,24 7,46 7,14 SIGMA 11,08 8,75 12,23 10,43 14,80 6,95 6,95 6,95 SISA 11,15 12,40 12,90 10,90 5,40 5,40 5,40 Prezzi Medi 9,50 10,05 12,50 7,50 7,50 7,50 6,99 TOTALE ITALIA AREA1 AREA2 AREA3 AREA4 AREA5 Pesce Fresco 10,87 10,98 10,93 10,99 9,79 10,36 PESCE BRANZINO/SPIGOLA 12,35 12,63 12,51 12,11 10,88 11,54 ESTERO INTERA 9,79 9,90 9,67 10,24 9,37 8,45 ITALIA INTERA 14,97 15,48 15,05 14,35 12,61 14,33 PESCE ORATA 11,44 11,43 11,73 11,70 10,28 11,37 ESTERO INTERA 8,98 8,78 9,54 9,66 7,95 8,24 ITALIA INTERA 13,67 14,17 13,46 13,36 12,08 13,81 PESCE TROTA 8,91 9,08 9,23 8,42 6,27 7,12 FILETTO 12,90 12,93 12,95 12,26 INTERA 7,23 7,49 6,96 7,30 6,27 6,50 INTERA BIANCA 7,00 7,25 6,66 7,15 5,65 6,53 INTERA SALMONATA 7,09 7,28 7,04 7,22 6,32 5,99 INTERA SALMONATA EVISCERATA 7,98 8,17 7,51 8,26 6,99 7,20 dal 16 al 29 Settembre 2013 Legenda: Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D’Aosta; Area 2: Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna; Area 3: Toscana, Marche, Umbria e Lazio; Area 4: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; Area 5: Sardegna. 13,90 Il prodotto marino di produzione nazionale viene evidenziato in rosso. informa 7 Registrazioni e autorizzazioni relative a igiene, sanità e benessere animale per le aziende d’acquacoltura Premessa L’esercizio dell’attività di acquacoltura con modalità che variano sulla base della specie allevata, ambiente in cui attuata e profondità dell’esercizio della stessa nella filiera, è subordinata a molte autorizzazioni e procedure amministrative (registrazioni, corretta documentazione) a carattere sanitario a assimilabili, queste riguardano in particolare i seguenti aspetti: • Sanità animale, polizia veterinaria, biosicurezza. • Trasporto e movimentazione degli animali d’acquacoltura (compresi: adempimenti CITES e UVAC e l’impiego in acquacoltura di specie esotiche e di specie localmente assenti). • Igiene e sicurezza alimentare dei prodotti dell’acquacoltura (comprese: tracciabilità ed etichettatura, utilizzo del farmaco veterinario, gestione dei sottoprodotti di origine animale e dei rifiuti). Principali registrazioni e/o autorizzazioni relative a igiene, sanità e benessere animale (elenco non esaustivo): - Registrazione delle aziende. Ai sensi del D.lgs 148/08 è previsto l’obbligo di registrazione di tutte le imprese di acquacoltura che allevano o detengono anche transitoriamente animali, presso il Servizio Veterinario dell’ASL competente per territorio il quale le identifica con un codice d’allevamento alfanumerico e conseguente iscrizione delle aziende all’Anagrafe delle aziende d’acquacoltura. (DM 8 luglio 2010) - Autorizzazione delle aziende Ai sensi del D.lgs 148/08 con apposito D.M. (3 agosto 2011 e successive linee guida regionali) applicativo è stato esteso a tutte le imprese d’acquacoltura, stabilimenti di lavorazione e trasportatori di pesce vivo è previsto l’obbligo di autorizzazione di tutte le imprese di acquacoltura che prevede tra l’altro: - Registro carico/scarico integrato per allevamenti di pesce - Misure minime di bio sicurezza - Piano di sorveglianza e analisi del rischio di diffusione delle patologie - Ai sensi del D.lgs 193/06 è previsto l’obbligo di registrazione (su appositi registri) dei trattamenti con medicinali veterinari. - Registro per i sottoprodotti di origine - - - - animale non destinati al consumo umano (pesci morti in allevamento o scarti di lavorazione derivati dalla trasformazione dei prodotti d’acquacoltura) ai sensi del Regolamento CE 1069 2009) Registro dei rifiuti - MUD, iscrizione a SISTRI qualora le caratteristiche e la conduzione aziendale lo rendano necessario ai sensi del D.lgs 22/97 e successive integrazioni. (sono rifiuti speciali: i contenitori di medicinali o mangime medicato, gli accumulatori esauriti, gli olii lubrificanti usati, …) . Registrazione all’UVAC (Ufficio Veterinario per gli Adempimenti Comunitari) di competenza territoriale per gli operatori che importano animali o prodotti di origine animale da un altro Stato membro dell’UE. Registro di detenzione CITES degli esemplari o di parti di esemplari delle specie animali protette ai sensi del Decreto del Ministero dell’Ambiente 8/01/2002 per tutti gli allevatori e/o trasformatori di storioni e anguille. Autorizzazione Sanitaria al trasporto di animali vivi ( ai sensi del Regolamento CE 1/2005 sul benessere degli animali durante il trasporto) per le aziende dotate di propri mezzi idonei al trasporto dei pesci vivi. - In merito alla scelta delle specie ittiche da allevare si deve tenere in considerazione il Regolamento CE 708/2007 che disciplina l’impiego in acquacoltura di specie esotiche e di specie localmente assenti. - Ai sensi del Pacchetto Igiene Regolamento CE 852/2004, 853/2004, 854/2004, 882/2004 e 183/2005: - Registrazione e applicazione di Corrette Prassi Igieniche per la produzione primaria: pesca ed allevamento - Autorizzazione (Bollo CE) e Autocontrollo per gli stabilimenti di lavorazione, trasformazione e depositi frigoriferi. - Tracciabilità ed etichettatura ai sensi del Reg. (CE) 1224/2009 e fatto salvo quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 178/2002, tutte le partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura devono essere rintracciabili in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione; dalla cattura o raccolta alla vendita al dettaglio. FIRMATO Il Protocollo d’intesa TRA ASSOCIAZIONE PISCICOLTORI Italiani E SINDACATI L’Associazione Piscicoltori Italiani assistita dall’Area Sindacale di Confagricoltura ha firmato con Flai-Cgil, Fai - Cisl ed Uila-Uil un protocollo di intesa, importante passo per la salvaguardia e lo sviluppo delle imprese di acquacoltura e dei lavoratori occupati. L’accordo tra Api e Flai-Cgil, Fai- Cisl e Uila-Uil prevede di costituire un Tavolo tecnico nazionale per effettuare studi e ricerche sul mercato del lavoro in acquacoltura, con l’obiettivo di favorire la piena e completa applicazione della contrattazione collettiva agricola, nazionale e territoriale, ai rapporti di lavoro tra le imprese del comparto e i rispettivi lavoratori dipendenti, individuando le eventuali specificità contrattuali utili al confronto delle Parti firmatarie i contratti collettivi agricoli, nazionali e territoriali. Promuoverà l’adesione delle imprese associate all’Api e dei lavoratori dipendenti, agli Enti e Organismi bilaterali agricoli previsti dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale di settore. Sono in corso la riforma della Politica comune della pesca (PCP), la revisione dell’Organizzazione comune di mercato (OCM) e la ridefinizione di nuovi strumenti di sostegno europei per la pesca e l’acquacoltura dal 2014 al 2020 (Regolamento FEAMP). E, a livello nazionale, è imminente avviarne le procedure applicative. Sono misure che incidono sulla operatività e sulla competitività delle imprese di questo importante comparto per questo è indispensabile creare e strutturare un confronto per favorire la salvaguardia e lo sviluppo delle imprese di acquacoltura e dei circa 4.000 addetti del settore. Con questa iniziativa l’API ha inteso tracciare un percorso comune con i Sindacati poiché è importante condividere gli obiettivi per poter superare le difficoltà e rilanciare la filiera acquacoltura nel contesto agricolo italiano.