Mettere palline nelle scatole

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Mettere palline nelle scatole
Il matematico impertinente
di Piergiorgio Odifreddi
professore ordinario di logica matematica all’Università di Torino
e visiting professor alla Cornell University di Ithaca (New York)
Mettere palline nelle scatole
Statistiche di termodinamica e fisica delle particelle spiegate in modo semplice
<$$PN> Le Scienze
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Jenn Huls/Shutterstock
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Calcoli di questo genere sono alla base di quella che viene chiaecondo una definizione ormai classica di Giancarlo Rota, l’eclettico matematico e filosofo del mata in fisica la statistica di Bose e Einstein, adottata nel 1920 da
Massachusetts Institute of Technology, che aveva per Satyendra Bose in Legge di Planck e l’ipotesi dei quanti di luce,
zii il compositore Nino Rota e lo scrittore Ennio Flaia- e nel 1924 da Albert Einstein in Teoria quantistica del gas ideano, «la combinatoria è l’arte di vedere in quanti modi le monoatomico. Come si intuisce ancora una volta dai titoli, nella
si possono mettere palline di colori diversi in scatole di colori di- statistica di Bose e Einstein le palline sono i fotoni (e, più in geneversi». Sembra il gioco più facile del mondo: almeno se le palline rale, i cosiddetti bosoni, come le particelle che mediano le forze o
e le scatole sono quello che di solito intendiamo, e i colori servono il famoso bosone di Higgs), oppure le molecole dei gas in cui tutte le molecole hanno lo stesso microstato (oggi chiamati appunto
solo a distinguere facilmente fra loro le une e le altre.
Per esempio, supponiamo di avere due palline diverse, dunque «condensati di Bose e Einstein»).
Una delle proprietà fondamentali alla base della statistica di
distinguibili fra loro, e di vedere in quanti modi si possono metteBose e Einstein è che due fotore in due scatole diverse. Ce ne soni (e, più in generale, due bosono ovviamente quattro: si possono
ni dello stesso tipo) possono stainfatti mettere entrambe le pallire nello stesso stato quantistico,
ne nella prima scatola, entrambe
che corrisponde alla scatola. Ma se
le palline nella seconda scatola, la
due palline diverse fossero non soprima pallina nella prima scatola
lo indistinguibili fra loro, ma non
e la seconda pallina nella seconda
potessero stare in una stessa scascatola, o la seconda pallina neltola, ci sarebbe un unico modo di
la prima scatola e la prima pallina
metterle in due scatole diverse, innella seconda scatola.
vece di tre. Infatti, si potrebbe solCalcoli di questo genere sono
tanto metterne una nella prima
alla base di quella che in fisica è
scatola e l’altra nella seconda.
chiamata la statistica di Maxwell
Calcoli di questo genere stane Boltzmann, adottata nel 1860
no alla base di quella che è chiada James Clerk Maxwell nelle Ilmata in fisica la statistica di Fermi
lustrazioni della teoria dinamie Dirac, adottata nel 1926 da Enca dei gas, e nel 1872 da Ludwig
rico Fermi in Sulla quantizzazioBoltzmann negli Ulteriori studi
ne del gas perfetto monoatomico e
sull’equilibrio termico tra le moleda Paul Dirac in Sulla teoria della
cole di un gas. Come si intuisce fin
meccanica quantistica. Nella statidai titoli dei loro contributi, nella
stica di Fermi e Dirac le palline sostatistica di Maxwell e Boltzmann
no gli elettroni (e, più in generale i
le palline sono le molecole di un
Similitudine. Le palline colorate aiutano a visualizzare
gas, e i loro colori i microstati de- la distribuzione di atomi e particelle secondo statistiche diverse. cosiddetti fermioni, come le particelle che costituiscono gli atomi),
terminati da posizioni, masse e velocità. Le scatole sono invece i recipienti, e i loro colori i macro- la cui proprietà caratteristica è soddisfare il principio di esclusione
di Pauli, che impedisce appunto a più di un fermione di uno stesso
stati determinati da pressioni, volumi, temperature e densità.
Una delle proprietà fondamentali alla base della statistica di tipo di occupare lo stesso stato quantistico.
La probabilità di trovare due particelle dello stesso tipo nelMaxwell e Boltzmann è che, analogamente a due palline diverse, anche due molecole diverse sono distinguibili fra loro. Ma se lo stesso stato è 2/3 per i bosoni che mediano le forze o le moledue palline diverse fossero indistinguibili fra loro, ci sarebbero in- cole che compongono i condensati, 1/2 per le molecole che comvece soltanto tre modi di metterle in due scatole diverse, inve- pongono i gas e 0 per i fermioni che costituiscono gli atomi. In
ce di quattro. Infatti, si potrebbero mettere entrambe le palline ultima analisi, dunque, le differenze di comportamento fisico tra
nella prima scatola, entrambe le palline nella seconda scatola, o le particelle si riducono alle differenze matematiche tra le tre stauna pallina nella prima scatola e l’altra nella seconda scatola. Ma tistiche, a conferma dell’«irragionevole efficacia della matematiscambiando le due palline fra loro non si vedrebbe nessuna diffe- ca nelle scienze naturali», secondo la felice espressione del premio
Nobel per la fisica Eugene Wigner.
renza, appunto perché esse sono indistinguibili fra loro.