TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani

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TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani
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Faq Wave vs Freestyle
TESTO DI Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | RIDER M. Pedrani | LOCATION Malcesine, Lago di Garda; Carrò, Francia
MATTIA PEDRANI I-00
IL WAVE ISPIRA IL FREESTYLE CHE POI RIVITALIZZA IL WAVE - PART 2, OVVERO:
DA TAKA A FLAKA AD AIR TAKA.
1) TAKA – WAVE RIDING “PIONIERISTICO”
La storia inizia alla fine degli anni ‘90 con un waver giapponese trapiantato a
Maui, Taka Kamaguchi (ancora oggi in attività anche se più focalizzato sul SUP):
da un cut-back finito in spinout ebbe l’idea di questa difficile manovra del wave
riding, in cui si finisce per compiere una rotazione completa di 360° nel vento,
partendo da una slashata della tavola.
Descrizione della TAKA by Mattia Pedrani
Come per la chiusura del Goiter, anche la buona riuscita di una Taka e
specialmente della sua variante più radicale, l’AirTaka, dipende per un buon
80% dal mix tra scelta dell’onda adatta e timing impeccabile. Appena parti
sull’onda buttati in down the line per arrivare alla massima velocità e comincia
a individuare una sezione in cui il lip sta per rompere, tubando, in modo che al
momento dell’impatto la tavola venga spinta verso la base dell’onda. A seconda
della parete e del comportamento del lip si può decidere se andare più verticali
e fare una Taka slashando, colpendo proprio il lip vicino a dove ha appena rotto,
oppure se proiettare maggiormente down the line e optare per una Air Taka,
proprio nella sezione che sta per chiudere. Come precedentemente detto nella
prima parte quando parlavo del Goiter, anche in questo caso è fondamentale
spingere sulla tavola al momento d’impatto col lip, in modo da venir proiettati in
avanti e poter chiudere la manovra davanti all’onda. Ovviamente, la Taka è
chiusa solamente se davanti all’onda, altrimenti è una specie di upwind
360°/flaka dietro l’onda. Appena senti la spinta del lip sotto la tavola, butta il
corpo sottovento e in avanti, infilando l’albero nel vento col braccio anteriore e
ruotando testa e spalle sopravento. Scalcia la tavola sottovento e infila la vela
nel vento col braccio posteriore, senza però spingere sulla bugna e sperando
che l’onda ti imprima abbastanza proiezione in avanti per completare la
rotazione correttamente, davanti o sopra il lip. Appena la tavola completa la
prima parte della rotazione aerea o in spinnata, tieni il peso in avanti, scarica il
tuo peso sul boma per alleggerire la poppa e lasciarla girare liberamente. Non
spingere assolutamente sul braccio posteriore o finirai col fermare la rotazione,
facendo andare l’albero a poppa. Quando la tavola supera i 180°, apri
leggermente la vela col braccio di bugna, gestendo la potenza con quello
anteriore e continuando a infilare la vela nel vento, in modo da aver abbastanza
potenza per completare correttamente l’intera rotazione in slashata. Ricorda
che è imperativo riuscire a chiudere il trick ancora nel lip! La condizione ideale
per imparare è con il vento sideshore, in quanto più il vento è da terra, più
tende a spingerti dietro l’onda, specialmente durante la fase finale
d’atterraggio. Fin dalla sua nascita la Taka fu giudicata da tutti i top rider una
manovra difficilissima e perciò quasi mai eseguita in gara, e se per i Pro era
difficilissima figuratevi per gli altri…
Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente.
Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora
ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo
frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate
ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360,
Scorpion Bay, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu.
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2) FLAKA - FREESTYLE
con una bella Taka; rimasi a bocca aperta, Graham era diventato veramente forte,
Correva l’ormai lontano anno 2002 (dieci anni sono volati e dalla Flaka siamo
ma poi mi dissi: “Aspetta un momento, ma questa è solo una flaka sul lip!”. Era
alla doppia Burner…), sulle ali del successo della Red Bull-King Of the Lake il
fatta, era scattato il “click” della motivazione: rispetto ai waver “pionieri” noi
freestyle esplodeva nel windsurf e nuovi talenti come Campello, Kauli e
avevamo un grande vantaggio, potevamo provare migliaia di Flaka sui nostri
Guadagnino sconvolgevano la scena con manovre innovative. Il 2001 era stato
laghetti sparsi in tutto il mondo, per poi proiettarle sulle onde dei nostri spot
l’anno della Grubby, nel 2002 fu la volta della Flaka. La manovra fu inventata
preferiti, e meglio ancora se con vento side-on o on! Infatti la Taka è sicuramente
quasi in contemporanea da Web Pedrick, atleta AHD-North del Gorge, che la
più facile in condizioni side-on perché il vento ti spinge verso la base dell’onda
battezzò Swayze in onore del suo attore preferito, e dal francese Bieuzy Mauffret
anziché dietro l’onda (mentre, per assurdo, la condizione ideale per la surfata,
che la chiamò Bercy Noel. Contemporaneamente anche il futuro 3x Campione
cioè side-off, è la più difficile per la Taka perché il vento ti spinge dietro l’onda). Io
del Mondo, Ricardo Campello, le chiudeva già da un pezzo, chiamando il trick
iniziai a chiudere le prime Taka e Air Taka nel 2007, in primavera a Maui e in
FLAKA, cioè FLAt (water) taKA cioè Taka in acqua piatta. Sembrando il nome più
agosto a Moulay: vedere per credere, sono nel mio video “Rated M° for mature”
logico e funzionale, tutto il mondo adottò immediatamente questa variante, ma
su YouTube, mentre nel 2008 la rivista SURF tedesca (la principale rivista europea
tutti si dimenticarono del significato del nome, voi invece tenetelo bene a
di windsurf) ha pubblicato una mia sequenza a doppia pagina di una Air Taka a La
mente… Nel 2002 alla King non erano più di 5 o 6 gli atleti Flakadotati, vinse
Coudou e nell’articolo si citava una frase di Kauli che diceva più o meno: “Per
Sifferlen contro Nik Baker e entrambi la sfoderarono ripetutamente, ma fu Colin
diventare campione del mondo wave devi essere campione del mondo freestyle”.
a guadagnare la finale chiudendone perfino una in versione diablo! PS: quella fu,
Capito? Casualmente, nel 2009 Graham vinse la Supersession PWA a Ponta Preta
purtroppo, l’ultima edizione della King. La Flaka oggi rappresenta uno dei trick
proprio con una Taka, poi a Pozo ci furono raffiche di Taka fuori e dentro il PWA
basilari del repertorio di ogni freestyler. Per rendere il passaggio al wave
(ricordate, meglio in on-shore che in off-shore!), poi arrivò Browzinho, e siamo ai
ancora meno traumatico è opportuno spingersi ancora oltre il limite, puntando
giorni nostri. Per noi freestyler la Taka non è così terribile ma quasi “banale”, i
sull’Air Flaka. Comincia il trick a tutta velocità al traverso, cazzando sul braccio
pionieri invece per provare 10 Taka avevano bisogno di 10 onde da sacrificare,
posteriore per fare un piccolo e veloce bottom turn che ti permetta di staccare
prendendosi 10 frullate che a Ho’okipa potevano significare 10 escursioni gratuite
dal dorso di un choppino, per poi proiettarti sopravento. Una volta che la tavola
a Rock Garden: come biasimarli se non smaniavano per imparare questa
sta per staccare, gira testa e spalle sopravento, infilando l’albero verso prua e
manovra? Questo vale per tutti ma non per i talenti (sovra)naturali come Levi
nel vento con il braccio anteriore, senza però spingere col braccio posteriore.
Siver: sfogliando una rivista francese del 2000 ho trovato una sua sequenza in cui
Scalcia la tavola sottovento, rannicchiando quella posteriore e lasciando quella
provava una Air Taka, nel 2000, 2 anni prima della Flaka! Noi chiudiamo questa
anteriore stesa, in modo che la prua tocchi l’acqua per prima e faccia da perno
manovra sulle onde perché abbiamo alle spalle 10.000 Flaka al lago, lui la provava
per innescare la rotazione. Questa fase è del tutto analoga alla rotazione sul lip,
quando la Flaka non esisteva ancora: pura classe al limite della follia… E non era
dopo aver fatto esplodere le pinne sul lip e la tavola ora slasha liberamente,
l’unico esempio: erano gli anni in cui Levi e suo fratello Luke (che forse aveva
pinne in avanti. Non resta che appoggiarsi nel boma e continuare a girare
ancora più classe ma era ancora più sballato di lui) mentre surfavano Ho’okipa
spalle e fianchi nel vento, tenendo il corpo vicino al boma e girando la testa nel
facevano un Willy Skipper e cercavano di surfare l’onda pinna in avanti! So che è
senso di rotazione, aspettando che la tavola completi la rotazione completa di
difficile da credere ma l’ho visto con i miei occhi; naturalmente non ci sono mai
360°, finendo come una normale backwind jibe e il gioco è fatto!
riusciti, ma solo il fatto di averci pensato li mette su di un altro pianeta. Tra l’altro,
3) TAKA & AIR TAKA – WAVE RIDING “MODERNO”
il mio numero velico nasce proprio dai fratelli Siver: Levi è USA-0 e Luke era USA-
Nell’estate del 2001 divenni amico di Graham Ezzy, bambino prodigio che surfava
di Levi ma l’aveva già preso Andrea Rosati, così “ripiegai” sul mitico I-00. Sempre
a Ho’okipa col casco Gath sotto lo sguardo attento di suo padre Dave. Forse non
in quegli anni (circa 2001-2002) Levi, Luke e Jason Stone (suo fratello Josh aveva
tutti lo sanno ma all’inizio Graham era patito anche di freestyle e mentre navigavo
inventato la Spock e lui fu il papà dello Spock One Hand) si costruirono a Sprecks
mi pedinava cercando di assorbire tutti i miei trick; devo dire che imparava con
un “windsurf-park”: usando alberi rotti crearono degli slide come negli snow
una velocità esagerata, e presto Grubby e Flaka non ebbero più segreti per lui. Poi
park. E tutti voi tantissimi che chiudete senza problemi la Flaka, cosa aspettate?
ci siamo persi di vista, e non ricordo più quando (2006?) vidi un suo filmato su C7
La prima Taka è solo a poche frullate da voi!
00; quando in quegli anni mi iscrissi all’AICW per la prima volta volevo il numero