La lettura - Biblioteca Provinciale di Foggia La Magna Capitana

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La lettura - Biblioteca Provinciale di Foggia La Magna Capitana
Maria Altobella
La lettura
di Maria Altobella
1. Storia della lettura e dei lettori
La lettura, termine dai numerosi significati e molti usi, riveste aspetti storici,
sociologici, filosofici, religiosi, pedagogici e psicologici. Qualunque sia lo spettro
semantico e applicativo che la parola può occupare, dal sociale all’individuale dalla lettura come momento di vita associativa tipica della polis alla lettura come
momento di ricerca interiore - è sempre intesa come riflesso di atteggiamenti culturali.
In quanto tecnica ed operazione inversa della scrittura, la sua origine si fa
risalire alle prime società agricole che, dovendo organizzare i raccolti ed immagazzinare i cereali da una stagione all’altra, crearono una corporazione di scribi, veri e
propri tecnici della contabilità e della registrazione. Di conseguenza leggere significava estrarre dal magazzino quanto era stato messo da parte: aprire, cioè, un deposito nel momento desiderato e rendere attuale quello che era stato conservato. Da
qui la tecnica della lettura si è sviluppata anche attraverso rituali che, travalicando
la dicotomia tra alfabeti e analfabeti, ha cercato di esaminare segni, decifrare l’invisibile e dare luogo a diverse interpretazioni come leggere il pensiero, le stelle, le
linee della mano, il volo degli uccelli, le figure sulla sabbia, il cammino e le forme
delle nuvole, la caduta delle foglie, il guscio delle tartarughe, e così via.1
Il saper leggere per secoli è stata un’attività forte, legata alle lotte politiche e
sociali della storia.
Padrona del tempo ma anche comunicazione, memoria e segreto, la lettura
diventa strumento privilegiato di potere. Prima, esercitata nel privato ed esclusiva
delle classi alte, poi, grazie ad una più ampia circolazione dell’alfabetismo, la pratica della lettura si estende al di fuori degli ambiti istituzionali eruditi tanto che, in
epoca ellenistica, viene teorizzata attraverso manuali di retorica e trattati grammaticali. Roma riprende dal mondo greco certe pratiche di lettura e, soprattutto in età
imperiale, facendo circolare una grande massa di prodotti scritti, ne accresce le domande.
1
Roland BARTHES - Antoine COMPAGNON, Lettura, in Enciclopedia, Torino, Einaudi, 1979, 16 voll.: vol.
VIII, pp. 176-199.
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A queste larghe istanze di lettura risponde il codice, libro a pagine, la cui
forma libraria si introduce tra il III e il IV secolo d. C. diventando, così, strumento
di rapporti sociali poiché più facile da trasportare, conservare e sfogliare oltre a
contenere, naturalmente, una quantità di testo più ampia del rotolo.2
Il codice segna il momento del passaggio al modo di leggere del Medioevo.
Alla lettura dell’otium letterario che nel mondo antico si svolgeva tra giardini, piazze, porticati e strade urbane, nell’alto Medioevo le pratiche di lettura si concentrano nelle chiese, nei chiostri, nelle celle, nei refettori, nelle scuole religiose e
nelle corti. E di conseguenza vi fu anche il passaggio dalla lettura ad alta voce a
quella silenziosa. Il codice stesso d’altronde invitava ad una lettura meditata.
Nel basso Medioevo, con la rinascita delle città e delle scuole e con la maggiore diffusione dell’alfabetismo, le pratiche della scrittura e della lettura diventano
funzionali tra loro e quindi si scrive per poi leggere. Attraverso i rapporti della
scrittura con l’oralità si consolida la questione che scrittura e lettura sono due processi simmetrici anche se non identici e che il linguaggio scritto - caratterizzato da
elementi visivi - presuppone un andamento obbligato; viceversa il linguaggio orale
si svolge nel tempo e nello spazio ed i gesti e l’intonazione del lettore - nel divenire
del manufatto orale - si caratterizzano per la dinamicità della performance.3
Il senso etimologico della parola, derivata dal verbo leggere, transitata dal greco al latino fino alle lingue moderne - nemein o legein in greco e legere in latino - ha
i primitivi significati di cogliere, raccogliere, riconoscere (i caratteri) oralmente. È
logico dedurre che il termine indicante la legge derivi dal verbo latino per cui lex è
il nome di azione di legere e, quindi, la legge implica qualcosa di scritto, oltre ad
avere il valore fondamentale di lettura.
In un secondo tempo la tradizione della lettura si basa sul riconoscimento
della parola come fenomeno linguistico e le grammatiche forniscono notevole supporto. Secondo Iser la lettura è anche esperienza poiché innesca una serie di attività
che dipendono sia dal testo che dall’esercizio di alcune fondamentali facoltà dell’uomo ed il processo di lettura deve portare alla luce le operazioni elementari che il
testo attiva nel lettore.4
La crescita del numero dei lettori conduce alla creazione di un modello di
libro con testo articolato, ben riconoscibile, corredato di commento e di punteggiatura considerata parte del processo stesso di lettura. Insorgono nuovi bisogni e, per
consentire al lettore accesso immediato alla documentazione necessaria, si formano
i paragrafi, si danno i titoli ai capitoli e si creano tavole ed indici.
L’evoluzione storica comporta necessariamente altri modelli di lettura ed una
prima trasformazione, nell’età moderna, è di natura tecnica: l’invenzione di Gutenberg, infatti, rivoluzionando il modo di riproduzione dei testi e, quindi, del libro,
2
Guglielmo CAVALLO (a cura di), Libri, editori e pubblico nel mondo antico, Roma - Bari, Laterza, 1977.
Giorgio Raimondo CARDONA, Culture dell’oralità e culture della scrittura, in Letteratura italiana, Torino,
Einaudi, 1983, 6 voll.: vol. II, Produzione e consumo, pp. 25-101.
4
Wolfgang ISER, L’atto della lettura: una teoria della risposta estetica, Bologna, il Mulino, 1987.
3
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ne permette la circolazione su vasta scala, modificando le condizioni della loro trasmissione e ricezione. Scaturisce, di conseguenza, anche una rivoluzione della lettura in quanto vi è un nuovo modo di considerare e maneggiare lo scritto - a cui
prima era stato assegnato soprattutto un compito di conservazione e memoria - ed
il nuovo modello di lettura rende il libro oggetto e strumento di lavoro intellettuale.5
L’invenzione della stampa oltre a determinare la più radicale trasformazione
delle condizioni di vita culturale nella storia della civiltà occidentale ha, indubbiamente, aperto nuovi orizzonti nel campo dell’istruzione e della comunicazione delle idee, facendo sentire i suoi effetti in ogni sfera dell’attività umana.6
La seconda rivoluzione della lettura dell’età moderna è dovuta, a metà del
XVIII secolo, alla lettura estensiva che sostituisce quella intensiva. Il lettore intensivo era quello dei testi religiosi, dei testi giuridici, della Bibbia, degli studi latini,
degli autori classici, delle grammatiche, dei libri-registri; il lettore estensivo è un
lettore del tutto diverso in quanto consuma numerosi testi a stampa, di vario argomento; unica eccezione quella dei lettori umanisti i quali leggevano molti libri alla
volta. La lettura non è più, dunque, atto di riverenza ed obbedienza, bensì è libera,
disinvolta ed irriverente.7
Sarà la trasmissione elettronica dei testi, infine, a dare luogo alla terza rivoluzione della lettura. Si ridefinisce la materialità delle opere e si spezza il legame fisico
con i testi che, invece, diventa logico; inoltre il lettore legge su uno schermo e questo lo avvicina alla posizione del lettore nell’antichità, quando era di fronte al volumen. Ma nello stesso tempo - svolgendosi il testo in verticale - lo avvicina al lettore
del codex in quanto il computer è dotato di tutti i sistemi di riferimento propri del
codice e cioè pagine, tavole ed indice.
Il passaggio dal codice allo schermo è importante quanto quello dal rotolo al
codice e la lettura contemporanea, trasformando il supporto dello scritto, subisce la
concorrenza dell’immagine ed obbliga il lettore a nuovi gesti e a nuove pratiche di
lettura.
Rimane il problema della conservazione delle memorie contemporanee. Le
civiltà e le società precedenti hanno lasciato segni secolari ma la nostra epoca si
presenta fragile nel conservare in quanto la memoria informatica ha, chiaramente,
una rapida obsolescenza.8
Ogni opera letteraria, finché non viene letta, esiste solo potenzialmente e si
realizza soltanto attraverso la lettura; tracciare a grandi tratti una storia del lettore
5
Marco SANTORO, Storia del libro italiano, Milano, Editrice Bibliografica, 1994.
Elizabeth L. EISENSTEIN, La rivoluzione inavvertita: la stampa come fattore di mutamento, Bologna, il
Mulino, 1985.
7
Leandro PERINI, Editori e potere in Italia dalla fine del secolo XV all’Unità, in Storia d’Italia, Torino,
Einaudi, 1981, Annali 4, Intellettuali e potere.
8
Tullio GREGORY- Marcello MORELLI (a cura di), L’eclisse delle memorie, Roma - Bari, Laterza, 1994.
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vuole soprattutto mostrare come determinati tipi di lettori siano in stretto rapporto
con certi presupposti di epoche storiche particolari. Ogni testo va considerato non
solo dal punto di vista di chi parla ma anche dal punto di vista di chi ascolta ed
entrambe le posizioni, dell’autore e del lettore, vanno intese come ruoli. Nella nostra società vi sono molti scrittori e molti pubblici e l’autore ha un pubblico solo
nella misura in cui questi può sperimentare la sua opera, ovvero può comprendere
quanto legge.9
La lettura - silenziosa o teatrale, espressiva o letteraria, libera e ricreativa o
concentrata e normativa, implicita o effettiva, monastica o scolastica, contadina o
patriarcale, selvaggia od erudita, utile o sentimentale - si trova sempre al centro di
un processo storico essenziale e gioca un ruolo fondamentale per la condivisione
della cultura.10
2. La lettura oggi
La lettura si articola oggi in situazioni socio-culturali nuove rispetto al passato. Mutamenti secolari l’hanno trasformata in funzione emancipatrice e in forza
sociale produttiva. Ampliato l’orizzonte morale e materiale, non più considerata
tecnica sociale o di potere - a causa dell’alfabetismo collettivo - è pratica socialmente integrativa e componente naturale della vita quotidiana. Orientata alla comunicazione e alla riflessione, mobilita una massa di diverse determinazioni e diventa
un’attività mentale e culturale.11
L’industrializzazione della società - nella fattispecie l’energia elettrica - e
l’incremento demografico allargano a nuovi gruppi sociali l’accesso al libro e creano condizioni favorevoli al suo uso; inoltre, in molti paesi, fattori politici e conquiste sociali intervengono a favore dello sviluppo della lettura. Una conseguente
crescita del pubblico dei lettori si espande anche a causa della diffusione dell’istruzione e della riduzione della giornata lavorativa per cui, passando dall’esercizio
scolastico al piacere di leggere, la lettura diventa elemento centrale dell’etica del
miglioramento di sé. L’elevazione del livello di vita consente di dedicare una parte
crescente del reddito agli svaghi e alla cultura. Consumare, nella nostra epoca,
significa spesso possedere sempre di più ed infatti presso soggetti ad alto e medio
reddito si trova la più alta percentuale sia di acquirenti di libri che di lettori. Il
reddito mondiale teorico non cessa di crescere anche se tale crescita è del tutto
minore nei paesi del terzo mondo e, di conseguenza, le statistiche della produzio-
9
Harald WEINRICH, Alla ricerca del lettore, in Graziella PAGLIANO UNGARI (a cura di), Sociologia della
letteratura, Bologna, il Mulino, 1972.
10
Guglielmo CAVALLO - Roger CHARTIER (a cura di), Storia della lettura nel mondo occidentale, Roma Bari, Laterza, 1995.
11
Giuliano VIGINI, Il libro e la lettura: introduzione generale all’editoria libraria, Milano, Editrice
Bibliografica, 1984.
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ne libraria riflettono questa crescita. Una recente pubblicazione dell’ISTAT, relativa all’indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana, documenta che la percentuale complessiva dei lettori è passata dal 38% al 40,9%.12 Altri fattori concorrono, inoltre, alla diffusione della lettura: la creazione di attrezzature culturali, la
diffusione della settimana corta,13 le ferie, la moltiplicazione delle biblioteche pubbliche, lo sviluppo dei mezzi di trasporto e dei mezzi di comunicazione di massa,
le edizioni di largo consumo. Si consolida, pertanto, la cultura del tempo libero.14
In che modo i nuovi lettori rivelano i meccanismi del loro processo di lettura? Esaminati secondo l’età, il tenore di vita, l’appartenenza sociale; osservati nelle
librerie, nelle biblioteche, sui treni e sugli autobus; interrogati sulle loro abitudini,
motivazioni e aspirazioni; intervistati, sottoposti a questionari, a discussioni di gruppo e a test proiettivi: le inchieste sulla lettura, infatti, cercano di elaborare una
tipologia della clientela del libro e di classificare le motivazioni che possono essere
consce o inconsce, dichiarate o dissimulate, provvisorie o definitive. Bisogni costantemente in trasformazione.
Si legge per istruirsi, per documentarsi, per riposarsi e per distrarsi; si legge
per piacere, per passione e per evasione.15
I lettori, infatti, si accostano alla narrativa di intrattenimento e scoprono la
consuetudine della lettura.
Alcuni dati provenienti da indagini dell’UNESCO presentano un quadro
altamente positivo della produzione di libri e dimostrano che è in forte crescita in
tutto il mondo; rilevano, inoltre, potenziamento e diffusione della capacità di leggere. Questo significa che la produzione e la circolazione di testi in forma di libro,
in nome di un’assoluta libertà del leggere e nella quotidianità del leggere usuale,
rivelano come siano sempre più estese pratiche di lettura da parte di quelli che si
possono definire i nuovi lettori di consumo. Si fa strada un modo di lettura di massa
definito postmoderno.16
Alla lettura normativa, ordine del leggere, si affianca la lettura ricreativa, piacere del leggere.
Naturalmente, il libro e gli altri prodotti a stampa devono competere con
diverse esperienze informative, con altri processi di acculturazione quali quelli
mediatici audiovisivi che sono l’esatto contrario della lettura intesa in senso tradizionale, i cui lettori/telespettatori, soprattutto quelli delle telenovele e delle fictions
- compilazioni epiche del nostro tempo - sono molto simili ai lettori dei romanzi
12
Cultura, società e tempo libero, Roma, ISTAT, 2002.
Inventata da Henry Ford, la settimana corta si rivelò strategia vincente per lo sviluppo della produzione
automobilistica della Ford Motor Company, prima compagnia a considerare l’automobile veicolo di piacere.
14
Robert ESCARPIT (a cura di), Letteratura e società, Bologna, il Mulino, 1972.
15
Massimo BELOTTI (a cura di), Pianeta lettura: riflessioni a più voci e proposte di intervento sulla pratica del
leggere, Milano, Editrice Bibliografica, 1999.
16
Piero INNOCENTI, La pratica del leggere, Milano, Editrice Bibliografica,1989.
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popolari.17 Così come le riduzioni cinematografiche di opere letterarie che conquistano il lettore/pubblico mancano spesso di interiorità, di psicologia e di espressione e limitano la capacità della fantasia nel momento in cui realizzano ed interpretano ambienti e personaggi. Il cinema si riscatta però quando si tratta di viaggi, di
documenti storici, di esperienze scientifiche, di vita sottomarina, di esposizione dei
problemi sociali, di trattamento di questioni attuali. Vi è, infatti, un dominio larghissimo del mezzo cinematografico sul libro stampato. In questi casi nessuna descrizione scritta può equivalere alla magia dello spettacolo.18
Altro tipo di lettura, praticata fuori dal libro, è quella delle riviste, dei giornali e degli infiniti organi di stampa; si può affermare che il giornale è un grande libro
della realtà e delle novità quotidiane e come tutti i libri deve essere letto criticamente. Il giornale è caratterizzato dalla volatilità, lo si può leggere dovunque: in biblioteca, in casa, in tram, in treno, e soprattutto aspettando; inoltre ha una visibilità
dovuta alla stampa, all’impaginazione, alle statistiche, alle fotografie, ai diagrammi,
alle cartine geografiche.19
3. Nuovi spazi della lettura
Negli ultimi anni la tematica della lettura e dei lettori è stata oggetto di numerosi dibattiti, seminari, convegni e pubblicazioni. Ad essa si è associata la riflessione sui luoghi del leggere, comprese le scuole e le biblioteche.20
Occupando nel tempo spazi sia fisici che logici, la lettura parte dallo spazio
sacro, peculiare nell’alto Medioevo in cui il libro è inteso come oggetto magico religioso piuttosto che come strumento di comunicazione, per occupare poi lo spazio
urbano che concentra l’attenzione sulle attività implicate dalle letture e dai lettori e
non sui libri; inoltre, singolare è lo spazio grafico, che si manifesta nel modo di modellare e decorare le pagine in generale e le iniziali in particolare, oltre naturalmente allo spazio tipografico. Si arriva, così, ai lettori rinascimentali i quali leggono nello
Studio perché la loro lettura è un’attività governata da complesse regole.
Subentra poi nel XVIII secolo il mercato popolare del testo stampato; conta
infatti la maniera di leggere piuttosto che il possesso del libro e nasce il commercio
dei venditori ambulanti che mette i testi alla portata di tutti; e così leggere equivale
a passare il tempo. I libri circolano nella totalità del mondo sociale ed ha origine un
comportamento nuovo, un’amicizia immaginaria tra autore e lettore. Di conseguenza
il luogo principale della lettura diventa la sfera familiare e, quindi, l’ambito dome-
17
Valerio CASTRONOVO - Nicola TRANFAGLIA (a cura di), La stampa italiana nell’età della TV: 1975-1994,
Roma - Bari, Laterza, 1994.
18
Michele LACALAMITA, Cinema e narrativa, Roma, Edizioni di Bianco e Nero, 1959.
19
Giuseppe PREZZOLINI, Saper leggere, Pordenone, Edizioni Studio Tesi, 1988.
20
Luca FERRERI, La promozione della lettura in biblioteca: modelli e strategie in un’indagine nazionale sulle
biblioteche pubbliche, Milano, Editrice Bibliografica, 1996.
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stico. Vengono per la prima volta costruiti mobili per la lettura: sdraio da lettura
con leggio, tavoli da lettura, sedie da lettura.21
Nessun altro mezzo meglio della parola stampata può ampliare l’universo
delle conoscenze per cui libro e lettura acquistano una nuova collocazione nella
gerarchia dei valori della coscienza pubblica.
La diffusione dei quotidiani, dei periodici, dei circoli di lettura e della radio
quale mezzo di comunicazione, completano il quadro dell’evoluzione storica del
nuovo pubblico, integrato poi dalla lettura circolante.
Se i lettori del XIX secolo rappresentano una fonte di guadagno per le nuove opportunità offerte dall’editoria - edizioni in fascicoli mensili e serializzazione
della narrativa a stampa - dando luogo all’industrializzazione della letteratura, i
lettori del XX secolo, a causa della cosiddetta paraletteratura (gialli, polizieschi,
libri di spionaggio e fumetti), proposta fin dagli anni Trenta - determinata dall’influenza del mito nordamericano sulle masse e agevolata da un sistema di diffusione affidato alle edicole - sono lettori forti a parte periodi di crisi per le conseguenze belliche.
La fortuna delle traduzioni assecondate già dai primi anni del XX secolo ed il
peso crescente dei nuovi media - radio, cinema e rotocalchi - provocano sollecitazioni e interessi. In questo secolo la narrativa è in auge, confortata dai premi letterari; ma nel secondo dopoguerra l’immaginario collettivo è trascinato nella cinematografia e nei serial e poi è travolto dalle emittenti televisive. Del libro e della lettura
ci si libera idealmente e si evidenzia una controcultura più propensa al messaggio
iconico - verbale.22
Nel passato considerata soprattutto dovere, oggi la lettura è scoperta e rivalutata anche come gioco. La concezione penitenziale sostituita dalla concezione
giocosa. Lo spazio ludico si giustifica perché si tratta di un’attività spontanea e
libera; così come esistono i giochi improvvisati, vi sono le letture improvvise, così
come si può giocare con poco o nulla, ci si può adattare a leggere quello che capita.
Ed il gioco della lettura è animazione, è ora del racconto, è teatro a scuola e in
biblioteca.
Tra gli spazi pubblici importanti, oltre agli incontri con gli autori - una sorta
di passerellismo letterario - proliferano i caffè e i salotti letterari, le mostre bibliografiche, le campagne pubblicitarie, i concorsi, i premi letterari, le mostre mercato,
le letture animate. Il libro è qui sempre in primo piano e la cornice pubblica gli
conferisce una aria di divismo molto simile a quella che si respira nel mondo dello
spettacolo. Il libro-oggetto è anche al centro di campionati e di tornei di lettura ma
iniziative encomiabili, rivolgendosi a potenziali lettori, hanno portato negli ospedali e nelle case di cura, nelle stazioni e nelle piazze, nelle metropolitane e nelle
vetrine dei negozi, nei centri commerciali e nelle carceri, sulle spiagge e negli hotel,
21
22
G. CAVALLO-R. CHARTIER (a cura di), Storia della lettura nel mondo occidentale…, cit.
M. SANTORO, Storia del libro italiano..., cit., pp. 305-362.
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nei giardini e nei parchi, le cosiddette “biblioteche fuori di sé”. Iniziative che le
biblioteche si inventano per suggerire idee di lettura.23
Nuove passioni intorno al libro, infine, hanno messo in moto il bookcrossing,
progetto di un giovane statunitense, Ron Hornbaker, per creare una comunità globale
di amanti della lettura. I libri non attendono immobili il lettore di turno ma si muovono
nello spazio aperto del mondo attraverso il Web organizzato per lettori virtuali con
l’obiettivo di far circolare libri reali. Collegandosi al sito - www.bookcrossing.com - ed
iscrivendosi gratuitamente si possono registrare on-line i libri preferiti per poi avere a
disposizione zone ufficiali di scambio, spazi ad hoc per prelevare o depositare libri: bar,
pub, birrerie, panchine, sale di aspetto, cabine telefoniche, scompartimenti ferroviari,
ecc. Il modo così insolito di scambiare libri è in realtà anche un modo per socializzare
on-line.24
Altrettanto interessante il nuovo magazine della free press: «Leggere tutti»,
rivista mensile della casa editrice Agra, distribuita gratuitamente in librerie, biblioteche e presto anche sui treni. Oltre a recensire libri, la rivista approfondisce le
tematiche più svariate, dal turismo letterario alle blog generation, dalle tendenze
giovanili al festival del fumetto. L’obiettivo è quello di incentivare la lettura, parlando di libri e di tutto quello che sta intorno ai libri: scrittori, case editrici, librerie,
biblioteche, istituzioni culturali, e-commerce. Numerose anche le informazioni
cosiddette “di servizio”, ovvero dove reperire libri introvabili e come informare su
calendari di fiere e mercatini. 25
A Parigi, inoltre, nelle fermate della metropolitana si stanno diffondendo i
distributori automatici di libri economici. Il pendolare si avvicina, infila due euro e
invece del caffè o della bibita ritira il libro appena scelto. Questi distributori vengono chiamati juke-box letterari. Sulla stessa scia la Penguin, grande casa editrice anglosassone, ha celebrato i suoi 70 anni con 70 libri da 3 euro.
La lettura, quindi, diventa oggi agevolata e alternativa.
4. Ridefinizione del ruolo della lettura
L’integrazione tra audiovisivi e supporti magnetici informatizzati permette
di ridefinire i compiti, la qualità e la particolarità della lettura.
Nuove occasioni e nuovi spazi di espressione e di discussione sono forniti,
infatti, dalla lettura elettronica. I lettori che si avventurano in questo territorio possono essere già lettori cartacei, poiché questa determinata forma di lettura permane
23
Massimo ACCARISI - Massimo BELOTTI (a cura di), La biblioteca e il suo pubblico: centralità dell’utente e
servizi dell’informazione, Milano, Editrice Bibliografica, 1994.
24
Fabio DI GIAMMARCO, Il messaggio che arriva da Internet: liberiamo i libri per fare del mondo una
biblioteca, in «A.I.B. notizie», XV (2003), 2, p. 8.
25
Renata FONTANELLI, L’iniziativa “Leggere tutti”: solo letteratura e tendenze nel settimanale della “free
press”, in «la Repubblica, (Affari & Finanza, Multimedia)», 16 gennaio 2006, p. 17.
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invariata anche se il testo è presentato non su carta ma nella forma di ipertesto;
tuttavia, le preferenze soggettive per la lettura su schermo piuttosto che su carta
variano in base ad alcuni fattori, quali la capacità tecnica, l’età, la familiarità, il contesto, l’abitudine. Non più legata ad un supporto specifico, la lettura diventa nomade per la portabilità di altri supporti e di canali e per la possibilità di uno spazio
plurifunzionale.26
La rivoluzione digitale ha avuto un forte impatto sulla tradizione culturale e
la nozione di testo nel senso gutenberghiano si modifica in modo rilevante per approdare alla nozione degli ipermedia e degli ipertesti. Il lettore di un ipertesto non
è più il “lettore dimezzato” di Roland Barthes 27 ma è parte attiva nel suo percorso
di lettura.
Un annuncio recente, che fa rumore per la sensazione di onnipotenza, è il
mito del sapere universale che passa attraverso Google. Il motore di ricerca più
usato del Web diventa il laboratorio di produzione e di conservazione della cultura
universale. Infatti, dall’inizio di novembre scorso, libri e documenti di cinque grandi raccolte - Università di Harvad, Oxford, Stanford e Michigan, oltre alla biblioteca pubblica di New York - sono consultabili on-line. Questa cyber-biblioteca mette in rete una versione digitale di milioni di libri esistenti. Si è di fronte ad una sala
di lettura virtuale. 28
Naturalmente, il ruolo dei mezzi elettronici, digitali e interattivi continuerà
ad aumentare nei prossimi anni né è prevedibile in quale misura e quanto velocemente si compirà tale processo. Anche le forme e le funzioni della lettura continueranno a mutare per cui c’è bisogno di una nuova definizione di quello che si intenderà in futuro per cultura della lettura.
Oggi la lettura tradizionale e quella multimediale si fondono e confondono a
vari livelli; libro e computer si intrecciano e si rinviano tra loro.
Ed anche se la carta sarà ancora protagonista e supporto fisico insostituibile
per i libri d’arte, libri strumento e libri di prestigio, per la lettura in treno e sulla
spiaggia, per la lettura dei giornali, tuttavia, Internet, grande driver, raggiungerà
sempre più, a causa della tecnologia ubiqua e persuasiva, categorie di lettori di un
sapere pubblico e disponibile, diffuso on-line, senza confini spaziali e temporali.29
Questa concezione dinamica è alla base della conoscenza ed è, ancora, ricerca del lettore e della lettura.
26
Gianfranco BETTETINI, Dai giornali ai portali (a cura di) , Milano, Skira, 2001.
Roland BARTHES, S / Z, Torino, Einaudi, 1970.
28
Giampiero GRAMAGLIA, La biblioteca universale on line sta diventando realtà, in «Media Duemila: mensile di cultura informatica», febbraio 2006, pp. 44-47.
29
Paolo FERRI, La rivoluzione digitale e le nuove modalità di trasmissione del sapere, in Giorgio MONTECCHI
(a cura di), La città dell’editoria: dal libro tipografico all’opera digitale (1880-2020), Milano, Skira, 2001.
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