Sia ben chiaro tutto questo è ciò che insieme cerchiamo, tentiamo
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Sia ben chiaro tutto questo è ciò che insieme cerchiamo, tentiamo
Sia ben chiaro tutto questo è ciò che insieme cerchiamo, tentiamo gradualmente, non senza fatica con qualche successo e qualche fallimento, di raggiungere con gradualità , fiducia e speranza. Una lunga tradizione e una vasta esperienza confermano queste intuizioni di Don Bosco. Un po’ di storia… Don Bosco rifuggi a lungo da ogni classificazione, definizione, ricettario. A chi insistentemente chiedeva il segreto del suo successo educativo ripeteva “sono sempre andato avanti come le circostanze mi suggerivano. Il buon Dio e la Vergine Maria mi ispiravano”. Tant’è, ha dovuto arrendersi alla fine e in poche paginette, 9 per la precisione, ha vergato un “trattatello”, “Il Sistema Preventivo” , che lui chiamò modestamente Regolamento, ossia descrizione dell’esistente , diremmo oggi, alla base del quale ci sono originale intuizione carismatica e una grande passione educativa. Nella sua vita ci furono prima i ragazzi, quelli concreti, Bartolomeo, Michele, Francesco da amare aiutare e far crescere e dopo, solo dopo, l’organizzazione, la riflessione condivisa, mai la pura teoria. Soleva ripetere L’educazione è cosa di cuore noi oggi abbiamo scoperto la dimensione emotiva ed affettiva dell’apprendimento. Nel 1859, a Torino insieme ai più grandi dei suoi ragazzi, uno sparuto gruppetto Don Bosco fonda la Pia Società di San Francesco di Sales, i ”salesiani” a favore dei ragazzi. I salesiani sono oggi 15.298 in 132 nazioni. Nel 1872 a Mornese con un gruppo di ragazze capeggiate da Maria Domenica Mazzarello fonda le Figlie di Maria Ausiliatrice, come monumento vivente di ringraziamento all’Ausiliatrice per la sua protezione, a favore delle ragazze. Le FMA sono attualmente 12.773 in 94 nazioni Un PROGETTO EDUCATIVO è, in qualche modo, un ideale , un sogno. Il nostro nasce da un sogno, quello di Don Bosco e aspira a diventare realtà, oggi per ogni bambino-fanciullo – ragazzo che entra nella nostra casa. Don Bosco ci ha consegnato alcune sintesi potenti del suo Progetto, in formule obsolete forse nel linguaggio, ma di una strepitosa attualità oggi e finché ci saranno giovani. LA PREMESSA “In ogni ragazzo c’è un punto accessibile al bene” D.Bosco Per accendere in ogni educatore una fiducia incrollabile, paziente, attenta alle risorse e ai ritmi , in continua ricerca, per il bene di ciascuno considerato nella sua individuale peculiarità LA META del percorso educativo “Buoni cristiani e onesti cittadini” D.Bosco “persone” formate a 360°, con la gradualità proporzionata all’età, in tutte le dimensioni Intellettuali, relazionali, sociali, culturali, comunicative digitali , relazionali, le “competenze chiave”, diremmo oggi, innestate su una spiritualità fatta di ascolto profondo, una spiritualità che educa domande, più che proporre risposte, cercando linguaggi e lunghezze d’onda percepibili dai giovani METODO : SISTEMA PREVENTIVO La sua originale intuizione carismatica e la passione educativa, indica tre chiavi di successo: Ragione ascolto e dialogo motivante con i ragazzi, trattati con il rispetto che la loro età richiede, senza imposizioni dispotiche o immotivate, nel merito e nel tono Religione consapevole e serena proposta di valori vissuti, attraverso la Spiritualità Giovanile Salesiana, un modo “giovane “ di dire e vivere il vangelo oggi esperimentata negli incontri del MGS Amorevolezza affettuosa attenzione, presenza amica, cordiale. Il tutto in un clima di famiglia che li fa sentire bene, a casa. I VALORI CONDIVISI Ciò che resta dopo aver dimenticato tutto quello che si è imparato L’umiltà La legalità La sincerità Il coraggio Il rispetto delle regole La pazienza La nobiltà di cuore La costanza Rispetto dell’ambiente dell’dell’ambiente La solidarietà “Fate in modo che i giovani sentano di essere amati” D.Bosco Il rispetto delle differenze La tolleranza UNA GRANDE SCUOLA: L’ESPERIENZA “Amate quello che amano i giovani” Don Bosco Perché tutti possano fare esperienze positive propone un mix di Festa lo spazio del divertimento, del gioco, della gioia allo stato puro, del protagonismo, della creatività e della gratuità Impegno senza sconti: al primo posto il dovere, la fatica, il sacrificio, Servizio la solidarietà, l’altruismo, il volontariato perché ciascuno sia sempre protagonista della propria crescita. UNA STRATEGIA: LA PEDAGOGIA D’AMBIENTE / IL GIOCO DI SQUADRA Quando tutto insieme: gli spazi le persone le situazioni affondano le radici nello stesso sogno, l’albero cresce e allarga i suoi rami e dà frutto. Tutti sono coinvolti in questo gioco di squadra: docenti, genitori, educatori, suore, alunni, l’ambiente smette di essere un luogo asettico e diventa clima pedagogico, stile di famiglia, palestra di amicizie e di rapporti duraturi. La gentilezza Ossia tutti quei valori o “virtù” come si chiamavano una volta, che rendono una persona “bella”, armonica, capace di star bene con se stessa e con gli altri. Ovviamente per essere acquisiti devono essere riconosciuti vissuti e testimoniati dagli adulti significativi per i ragazzi genitori, docenti, educatori. LA PREVENTIVITÀ : GIOCARE D’ANTICIPO Creare le condizioni , le occasioni, le situazioni le opportunità che favoriscono la crescita personale e l’acquisizione dei valori, con una presenza assidua, amica, cordiale. Essere in mezzo a loro per dire con la vita “Mi stai a cuore”