Elab. SP-02 L10 02 02 15 - Comune di Gravina in Puglia

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Elab. SP-02 L10 02 02 15 - Comune di Gravina in Puglia
Comune di GRAVINA in PUGLIA
(BARI)
OPIFICIO ARTIGIANALE
PRODUZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI IN C.A.
SP 137 Per Corato
N.C.T. Foglio 85, P.lle 141-368
committenza
PAN SYSTEM SRL
Via F. Meninni, 283
70024 Gravina in P. (BA)
P.I. 07146630723
progetto
Arch. Raffaele CATALDI
Via G. Bruno 27
70024 Gravina in P. (BA)
RELAZIONE TECNICO SANITARIA SULLO SMALTIMENTO DEI REFLUI
PRELIMINARE
ELAB.SP. 03
FEBBRAIO 2015
DEFINITIVO
X
I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI
ESECUTIVO
Il committente: Pan System s.r.l.
pag.1
Descrizione generale
Trattasi della realizzazione di un opificio da destinare alla produzione di manufatti prefabbricati in
cemento armato. Sorgerà in territorio di Gravina in P. alla contrada “Castello”, sulla SP 137 per
Corato, su un’area avente una estensione di mq 5400, significata in Catasto dei Terreni al fg. 85
p.lle n°141-368.
La Pan System s.r.l., quale soggetto proponente, con sede a Gravina in P. in Via F. Meninni 283, per
mezzo del suo legale rappresentante Sig.ra Panzarini Veronica, ha affidato la progettazione e la
direzione lavori all’Arch. Raffaele CATALDI, con studio tecnico in Gravina in P. in Via Girolamo
Bruno 27.
Ciclo produttivo
Il ciclo operativo aziendale sarà articolato in diverse fasi che vanno dall’acquisizione dell’ordine
all’evasione dello stesso mediante fornitura e posa in opera del prodotto presso la committenza.
Il ciclo di lavorazione pertanto si esplicherà attraverso le seguenti fasi:

Preventivazione della Commessa

Scheduling della Commessa e produzione

Stoccaggio delle materie prime (pietrisco calcareo, cemento, sabbia calcarea), dei
semilavorati (elementi in laterizio, in polistirolo e armature metalliche)

colaggio del calcestruzzo negli stampi predisposti

deposito su piazzale dei manufatti per stagionatura

Imballaggio e trasporto
Produzione di rifiuti solidi
I rifiuti prodotti durante ciascuna fase lavorativa saranno i seguenti:

la fase di stoccaggio e di colaggio daranno luogo a polveri di calcare;

il deposito su piazzale non produrrà rifiuti;

la pulizia delle aree di lavoro, delle macchine da lavoro darà luogo a modiche quantità di
rifiuti solidi sempre dello stesso tipo.
Produzione di reflui
In generale si prevede che i reflui prodotti saranno i seguenti:

reflui derivanti dai servizi igienici

reflui derivanti dal lavaggio delle aree di lavoro

acque meteoriche di prima pioggia derivanti dal dilavamento del piazzale esterno.
Smaltimento dei rifiuti solidi
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I residui solidi derivanti dal ciclo produttivo e della pulizia dei macchinari e degli ambienti di lavoro,
saranno raccolti e introdotti al riutilizzo in quanto rifiuti non speciali.
Smaltimento dei reflui
I reflui derivanti dai servizi igienici saranno convogliati nella fossa settica, ubicata all’esterno
dell’opificio facilmente accessibile dai mezzi di spurgo e debitamente mantenuta (lo smaltimento
delle acque meteoriche di prima pioggia derivanti dal dilavamento del piazzale esterno e dal
lavaggio dell’opificio, sarà affidato ad apposito impianto ubicato all'esterno, così come si evince
dall'elaborato grafico allegato).
Il depuratore biologico opera un trattamento depurativo di tipo biologico a fanghi attivi e
ossidazione totale per scarichi domestici o assimilabili.
Il processo biologico a fanghi attivi rimuove la sostanza organica secondo meccanismi analoghi a
quelli che avvengono in natura, ma in tempi molto più brevi.
Schema dell’impianto depurativo
L’impianto è costituito da una vasca in vetroresina, suddivisa in cinque comparti:
Comparto n. 1 sedimentazione e digestione anaerobica;
Comparti n. 2 e 3 ossidazione o digestione aerobica;
Comparto n. 4 sedimentazione finale o secondaria e ricircolo fanghi;
Comparto n. 5 disinfezione a mezzo di pasticche di cloro solido.
Il Comparto n. 1 del depuratore biologico, svolge più funzioni:
rallentare il flusso del liquame in arrivo;
equalizzare il liquame stesso;
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consentire alle sospensioni di precipitare dando origine al letto anaerobico attivo
(digestione anaerobica). Questo comparto è collegato al secondo tramite
un’apertura sul fondo della paratia.
Nei Comparti n. 2. e 3 il fango attivo abbondantemente aerato è pronto ad aggredire la sostanza
organica presente, favorendo lo sviluppo di microrganismi. Questo processo è definito
d’ossidazione o di digestione aerobica; in altre parole il processo depurativo di trasformazione del
carico inquinante in sostanze più stabili.
Durante questo processo si sviluppa del fango biologico, costituito da batteri che sono i fautori
della depurazione, i quali devono essere mantenuti nella giusta concentrazione per garantire un
miglior rendimento depurativo.
L’aerazione della biomassa viene realizzata con un’adeguata soffiante a membrana molto
piccola, silenziosa ed a basso consumo energetico, che alimenta nostri particolari diffusori d’aria:
questi permettono di ottenere una doppia funzione d’aerazione a microbolle e di miscelazione del
fango.
La miscela aerata, costituita da fango biologico ed acqua depurata, giunge al sedimentatore
(comparto n. 4); l’acqua depurata passa alla successiva fase di disinfezione o clorazione, mentre i
fanghi vengono ricircolati nel bacino di ossidazione (comparto n. 2) dell’impianto di depurazione.
L’effluente, ormai depurato, nel passaggio dal quarto al quinto comparto, lambisce una pastiglia
di cloro solido che lo disinfetta, ultimando il processo depurativo con l’abbattimento degli
eventuali batteri presenti (coliformi, streptococchi).
Il comparto n. 5 viene mantenuto aerato in superficie per favorire il rilascio in atmosfera del cloro
libero; in tal modo si riesce a mantenere il contenuto del cloro residuo entro i valori previsti dalla
tabella 3-scarico in fognatura, scarico in acque superficiali- allegato 5 D.lvo 152\1999.
Il dimensionamento della fossa settica e della vasca delle acque chiarificate, è stato determinato
in base ai seguenti dati:

numero di utenti lavorativi previsto a regime: 4
di cui 2 operai, 2 amministrativi

numero di utenti-custode: 1

numero di servizi igienici 4

superficie coperta lavabile destinati ad uffici e alloggio custode: mq 150

giorni lavorativi mensili medi 22
assumendo un consumo di acqua pro-capite giornaliero pari a 25 litri, ipotizzando una frequenza
giornaliera di lavaggio degli ambienti ufficio, si ha:
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addetti 2 x litri 25 x giorni lavorativi 22 = litri\mese 1100
ed una frequenza giornaliera di lavaggio dell’alloggio custode si ha:
(abitanti 1 x litri 25 x giorni 365)\12 = litri\mese 2281,25 (arr. 2282)
in totale si ha una produzione media mensile di refluo pari a:
litri\mese (1100 + 2282) = litri\mese 3382
pertanto necessita la realizzazione di una fossa settica del tipo imhoff e la vasca delle acque
chiarificate di pari capienza.
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