UN APPROCCIO PEDAGOGICO ALLO STUDIO DEL KARATE
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UN APPROCCIO PEDAGOGICO ALLO STUDIO DEL KARATE
UN APPROCCIO PEDAGOGICO ALLO STUDIO DEL KARATE. La pratica del karate influisce sul funzionamento globale del nostro corpo, ed in particolare influisce sulla sfera affettivo-relazionale e sulla sfera cognitiva. L’influenza simultanea su queste sfere contribuisce alla costruzione della personalità e al miglioramento della salute fisica e psichica. Ora analizzeremo nel particolare le tre sfere e il modo in cui la pratica del karate opera su di esse: SFERA FISICA: il corpo umano è concepito per potersi muovere in modo coordinato, in armonia con tutte le sue parti, fisiche e mentali. Il karate può così aiutare, in tal senso ed in modo predominante, i suoi praticanti. In quest’arte millenaria, molti sono gli obbiettivi raggiungibili, tra i quali: - Conseguimento di elevato sviluppo delle capacità coordinative e condizionali; - Possibilità di esperienza in competizione e non solo, il proprio potenziale di prestazione; - Prevenzione di traumi; - Elasticità muscolare; - Sviluppo equilibrato dal punto di vista affettivo e relazionale; - Sviluppo e strutturazione di capacità cognitive. Tra le capacità coordinative vi ricordiamo: la capacità d’adattamento e trasformazione dei movimenti ( cambiare ed adattare il programma motorio alla modificazione “improvvisa” della situazione ), di controllo motorio ( controllare il movimento secondo lo scopo previsto ), capacità d’apprendimento, di equilibrio statico/dinamico, di reazione e combinazione motoria. Le principali capacità condizionali sviluppate sono: forza, resistenza e velocità. I cambiamenti fisici e motori si verificano tra i 5/6 e i 14 anni, non sono dovuti esclusivamente a processi di maturazione dell’organismo ma anche alla sovrapposizione degli stimoli indotti all’attività motoria. Quest’ultima, eseguita prima della pubertà, può conferire benefici nella densità ossea che permangono in età adulta, riducendo l’incidenza delle fratture in età anziana. Il periodo sopra considerato favorevole per l’apprendimento dei movimenti e delle capacità coordinative in particolare, in seguito alle quali si sviluppano maggiormente quelle condizionali. Il raggiungimento di capacità motorie così elevate, come solamente il karate può trasmettere, è una valida garanzia alla prevenzione di traumi non solo durante l’allenamento ma nella quotidianità in generale. SFERA AFFETTIVO-RELAZIONALE: sono di attinenza di questa forma tutti gli aspetti della persona che coinvolgono emozioni, sentimenti, rapporti con gli altri e rapporti con il contesto sociale. La pratica del karate lavora molto anche su questi aspetti, infatti è disciplina non di squadra, ma viene praticata in gruppo, con tutti i benefici che ciò può portare al bambino. Evita nel modo più assoluto la violenza e la competizione negativa, invita alla competizione solo con se stessi, come mezzo per migliorarsi e per costruire una propria personalità il più possibile originale e svincolata dal giudizio sociale o dei pari. Infatti, l’invito a guardare se stessi, a guardarsi e a studiarsi, per capire come si è e come funziona, ed aiutare chi è in difficoltà. La violenza non solo è tollerata, ma viene dissuasa in ogni sua forma e in ogni sua declinazione; il karate è disciplina di difesa, non di attacco, e la difesa tramite l’uso della forza è consentita solo in casi estremi, quando è in gioco la propria incolumità. Le 5 virtù del karate sono: SAGGEZZA, PAZIENZA, CORAGGIO, COMPASSIONE, SICERITA’. SAGGEZZA: Viviamo in un mondo dominato dall’interattività dagli scambi in tempo reale di ogni tipo di materiale, viviamo nell’era della velocità, ma l’uomo moderno fatica a vivere questi ritmi che si è costruito. Lo stress, le nevrosi sono malattie tipicamente moderne, di cui sono afflitti anche i bambini, cresce ogni anno il numero di bambini afflitti da disturbi di questo tipo. Insegnare ai praticanti ad essere pazienti può essere un primo rimedio a questi disagi, insegnare che per riuscire in un obbiettivo ci vogliono impegno, costanza e sopratutto pazienza, è molto utile per evitare che un bambino diventi nervoso e stressato, dal momento che in ogni campo attorno a lui vengono sempre richieste prestazioni migliori e più veloci. CORAGGIO: Essere coraggiosi, e non imprudenti, non è molto facile. Siamo tutti vittime di mille paure, abbiamo fobie puramente astratte e altre più reali e concrete, ma possiamo cercare di combatterle, facendo crescere in noi stessi, nel nostro corpo; se diventiamo più sicuri dell’utilizzo del nostro corpo, se impariamo realmente a usarlo al massimo delle sue potenzialità. Ci accorgeremo che sempre meno le cose ci spaventeranno, perché sapremo sempre come affrontarle. Le paure spesso nascono da ciò che non conosciamo, da ciò che ci è oscuro, attraverso la pratica del karate conosceremo un po’ di più noi stessi, e avremo meno paura. COMPASSIONE: Perseguire la strada della compassione, oggigiorno non è molto popolare, si crede che essere compassionevoli sia più difetto che virtù. Nonostante queste tendenze attuali, la compassione è una via che deve essere praticata dall’uomo, per potersi chiamare tale. La compassione che la pratica trasmette è quel tipo di compassione priva di giudizio e pregiudizio, quella più spontanea e sincera che si prova nel condividere le sofferente e le gioie con gli altri. La compassione schiaccia così la superbia e la vanità, permettendoci di relazionarci con le altre persone in modi sempre più efficaci e sinceri. SINCERITA’: Imparare ad essere sinceri, sopratutto con se stessi, è un bel traguardo. La pratica ci insegna che la verità va sempre ricercata, sopratutto con noi stessi, che se siamo sinceri non dobbiamo temere nulla, perché solo chi sa essere trasparente in azioni e pensieri può vincere le proprie insicurezze e diventare una persona realmente completa. SFERA COGNITIVA: Questa sfera riguarda l’apprendimento. La concentrazione, la memoria e tutto ciò che in generale si possono definire facoltà mentali. La concentrazione viene molto stimolata dalla pratica. Solo essendo concentrati si possono eseguire le figure e le forme dello stile. Abituando il praticante all’ascolto del suo corpo e all’attenzione ad esso, si aumenta la sua capacità di concentrazione, capacità che poi verrà usata in ogni ambito della sua vita (lo studio, il lavoro, …). Anche la memoria viene tenuta in costante allenamento, infatti man mano che si procede il numero di movimenti da ricordare cresce in maniera adeguata, ma costante. In questo modo dopo alcuni mesi di pratica ci si renderà conto di aver memorizzato moltissimi movimenti, avendo così contribuito all’esercitare la nostra capacità mnemonica generale. Inoltre il tipo di memoria che andiamo ad incrementare è una memoria fisico-visiva, che siamo disabituati ad usare. Infatti alcuni usano spesso la memoria visiva, ma quasi nessuno usa insieme una memoria insieme visiva e fisica. Inconsciamente tutti noi siamo forniti di questa memoria, il problema è che non siamo quasi mai in grado di usarla consciamente. M° SALVATORE ZUCCHETTO ISTRUTTORE FEDERALE S.K.I-I.