Malika Ayane «Da un anno in tour e va sempre meglio

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Malika Ayane «Da un anno in tour e va sempre meglio
Corriere del Mezzogiorno Venerdì 30 Luglio 2010
Spettacoli 21
BA
L’intervista Oggi in concerto a Lecce, domani al Locus
Il caso Fibre Parallele
Malika Ayane
«Da un anno in tour
e va sempre meglio»
Lo spettacolo
«blasfemo»
in scena in Emilia
tra le contestazioni
BARI — Volevano venisse cancellato
per «blasfemia». Incassato il rifiuto, non
si sono rassegnati. E, come annunciato
nei giorni scorsi, anche con roboanti dichiarazioni sulla stampa locale, rappresentanti del Pdl, della Lega e del mondo
cattolico hanno deciso di fare da soli. Ai
rispettivi popoli hanno dato appuntamento a Borgo Tossignano, uno dei comuni della vallata del Santerno che ospita il festival «Acqua di Terra. Terra di Luna» diretto da Enzo Vetrano e Stefano
Randisi. E lo hanno fatto con un obiettivo: disturbare la rappresentazione dello
spettacolo incriminato, Mangiami l’anima e poi sputala della compagnia barese Fibre Parallele.
Ieri Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
hanno vissuto una serata turbolenta nella civile Emilia Romagna, con i carabinieri intervenuti a presidiare la messa in
scena. Già la scorsa settimana il centro-
Parla la cantante di «Come foglie»
Un recente ritratto di Malika Ayane
BARI — È in tour quasi ininterrottamente da un anno e
mezzo, cioè dal suo primo album, e sente l’affetto del pubblico crescere concerto dopo
concerto. «Quando un anno
fa mi esibii al Mavù di Locorotondo era uno dei primi concerti a pagamento e fui sorpresa di vedere tanta gente: da allora va sempre meglio». All’epoca il pubblico la conosceva per Feeling better, la canzone in inglese divenuta colonna sonora di uno spot. Oggi
Malika Ayane, 26 anni, padre
marocchino e mamma italiana, una figlia di nome Mia,
compagna di Cesare Cremonini, nuova stella della musica
italiana, di hit ne ha sfornate
diverse. Malika, che ci ha risposto lunedì al telefono poco prima di partire per Londra (martedì ha registrato un
nuovo brano con un’orchestra) arriva in Puglia con il
«Grovigli tour», dal nome del
suo secondo album: stasera
sarà all’Anfiteatro romano di
Lecce (ore 21, biglietto 30 euro) e domani alla Cantina sociale di Locorotondo per il Locus Festival (ore 22, biglietto
20/30 euro). Info per entrambi i concerti 080.220.55.32 e
www.bassculture.it.
Prima c’era il tormentone
tv, adesso cosa cantano ai
suoi concerti?
«Contro vento è una delle
più amate, mentre quando
faccio Ricomincio da qui viene giù il mondo. Anche Come
foglie è amata, anche nella
nuova versione che proponiamo in tour».
Cosa presenterà nelle due
tappe pugliesi?
«Noi abbiamo una scaletta
fissa per tutto il tour. Poi a seconda dell’umore o dell’ambiente inseriamo delle cover
o cambiamo l’ordine dei brani. Ma è una cosa che decidiamo appena arriviamo in teatro. Infatti i ragazzi della band
sono ormai rassegnati a non
sapere cosa succederà ogni sera. Per il concerto di Locoro-
tondo, comunque, sono agitatissima»
Come mai?
«Perché canterò il giorno
dopo i Kings of Convenience
(in concerto stasera, vedi articolo a pagina 22, ndr.): io li
considero artisti di livello tale
che essere messa al loro fianco mi riempie di orgoglio ma
mi mette anche un po’ in agitazione. Per questo conto tanto sull’amore della gente per
superare la mia ansia».
I suoi concerti pugliesi saranno aperti dal cantante salentino Romeus. Che ci dice
di lui?
«Lo amo da morire. È bravissimo e infatti appena posso lo porto ad aprire le mie date: voglio che lo ascolti più
gente possibile».
Mai fatto un pensiero alla
Notte della Taranta?
«Purtroppo non sono ancora riuscita ad andarci. Mi piacerebbe venire a godermela
come spettatrice perché mi
hanno raccontato che è una
festa pazzesca. Sono proprio
curiosa di poterla vivere, è
uno di quegli eventi in cui devi solo ballare e divertirti».
Ci sono nuove collaborazioni in cantiere con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro
(autore dei testi della canzone sanremese "Come fo-
Dal vivo la
cantante
italo-marocchina dà il
suo meglio,
potendo
contare su
una lunga
gavetta di
cover-band
da locali e
matrimoni
glie")?
«Per il momento Giuliano
è impegnato con la registrazione del nuovo album, quindi sono tutti concentrati in attesa del parto. Più in avanti
però mi piacerebbe tantissimo tornare a lavorare con
lui».
Lei ha fatto tanta gavetta
suonando nei locali e perfino ai matrimoni. Che tipo di
musica proponeva?
«Passavo dagli standard
jazz ai Beatles a Burt Bacharach; per un periodo ho anche
avuto una cover band di Stevie Wonder. Mi piaceva scavare nelle canzoni classiche ma
meno famose».
Non cercava di accontentare i gusti del pubblico?
«Certo, in quelle situazioni
devi farti ascoltare e attirare
l’attenzione. Il mio obiettivo
era sempre quello di fare in
modo che almeno una persona uscisse dal locale dicendo
di avere scoperto qualcosa di
bello».
Red. Spet.
destra aveva chiesto di annullare la performance, ritenuta offensiva nei confronti della religione e della morale cattolica, «perché rappresenta Gesù mentre
fuma, beve e fa sesso con una zitella meridionale». Il sindaco si era rifiutato, sostenendo che non si possono applicare
forme di censura preventiva. Ma la crociata non si era fermata. E la protesta negli ultimi giorni si è trasformata in
tam-tam, in un invito a ritrovarsi per
ostacolare la rappresentazione.
Ieri, a Borgo Tossignano e nei centri
limitrofi, giravano anche diversi volantini che promuovevano la contestazione.
Tra gli slogan, «Cristo non si tocca, la nostra cultura merita rispetto» e altre frasi
accompagnate dall’appello a partecipare
al boicottaggio. Per questo il sindaco ha
dovuto richiedere l’intervento delle forze dell’ordine a garanzia del regolare
svolgimento dello spettacolo, che nel
frattempo è stato spostato in un luogo al
chiuso per le avverse condizioni atmosferiche.
Con Mangiami l’anima e poi sputala
il gruppo delle Fibre Parallele era esploso tre anni fa al Premio Scenario, imponendosi all’attenzione di pubblico e critica, non senza qualche sparuta accusa di
blasfemia durante il lungo tour effettuato in giro per l’Italia. Ma in ottanta repliche mai nessuno era arrivato a sventolare la bandiera della censura, nemmeno
in realtà meno «emancipate».
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Francesco Mazzotta
Ludovico Fontana
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Sermpre più Puglia alla Mostra del cinema di Venezia
L’esordio di Giorgia Cecere e il nuovo Placido
BARI — Anche quest’anno la Puglia del cinema
sarà presente alla 67ma edizione della Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Quattro infatti sono le opere cinematografiche
girate nella Regione con il sostegno operativo e il
contributo economico dell’Apulia Film
Commission, selezionate in tre diverse sezioni al
festival veneziano, in programma al Lido di
Venezia dal 1˚ all’11 settembre. Si inizia con il
film in concorso Noi credevamo di Mario
Martone, con Luigi Locascio, Luca Zingaretti,
Toni Servillo e tanti altri, tra cui Edoardo
Winspeare nella per lui insolita veste d’attore; il
film è stato girato tra Bovino e Deliceto in
provincia di Foggia. Altre due opere sono state
scelte per la sezione «Controcampo italiano», i
lungometraggi Il primo incarico che vede il
debutto alla regia della salentina Giorgia Cecere
(con la collaborazione produttiva di Winspeare),
protagonista Isabella Ragonese, girato nel
territorio di Cisternino; e A Woman di Giada
Colagrande con Willem Defoe e Stefania Rocca,
girato a Otranto e in provincia di Lecce. Per la
«Giornata degli autori» è stato scelto La svolta.
Donne contro l’Ilva di Valentina D’Amico, girato a
Taranto. Da segnalare, inoltre, anche la presenza
di altre opere di registi pugliesi: Sposerò Nichi
Vendola di Andrea Costantino (sezione
«Controcampo italiano»), Notizie dagli scavi di
Emidio Greco, Vallanzasca - Gli angeli del male
di Michele Placido e Passione del pur sempre di
origini giovinazzesi John Turturro (con Massimo
Ranieri, Lina Sastri, James Senese, Fausto
Cigliano).
Cecere a Venezia con «Il primo incarico»
«Mangiami l’anima e poi sputala»
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La rassegna Il «contenitore» della Provincia di Lecce
Il progetto «Roads and desires» tra frontiere e conflitti
«Salento d’amare» per tutto l’anno Il Mediterraneo di Astragali
LECCE — Che senso ha presentare un cartellone che ha già consumato la metà degli appuntamenti in
programma? La Provincia di Lecce,
ieri mattina a Palazzo Adorno, ha «rivelato» alla stampa gli ultimi fuochi
del festival «Salento d’amare», nome che già di per sé non brilla per
originalità. Ma il punto è che la manifestazione, come sottolinea il materiale pubblicitario e informativo
distribuito, si svolge da giugno a settembre: il che significa che almeno
la metà degli appuntamenti sono
già postumi rispetto all’annuncio.
Ma tant’è.
La rassegna punta, per quel che
ne rimane, sui talenti del territorio
che hanno a che fare con diverse discipline artistiche, dalla danza al teatro alla letteratura. Ottima scelta.
Conforme al principio ecologico dei
chilometri zero e ai dettami di una
«Brat» dei Cantieri Teatrali Koreja
crisi che non consente di fare gli
spensierati col portafogli. Ma allora
perché non utilizzare le energie locali per mettere in piedi un progetto
ad hoc anziché riciclarne le proposte? Nel mese d’agosto, «Salento
d’amare» proporrà spettacoli di danza col Balletto del Sud di Fredy Fran-
zutti (Carmen, il 10 a Corigliano
d’Otranto) e Duende (Madre mia,
Seclì, il 18); la programmazione teatrale riguarda, tra gli altri, la Compagnia Calandra (SeRenata, a Nardò, il
7), La Busacca (Napoli milionaria, a
Tuglie, il 24 agosto) e Astràgali, che
il 6 ripropone Lysistrata nel Teatro
Romano di Lecce, dove Koreja, il 29
e il 30, torna in scena con l’opera
rom di Salvatore Tramacere, Brat.
Del cartellone di «Salento d’amare» fanno parte, inoltre, alcuni appuntamenti che vanno ben oltre il
mese di settembre, come i «Luoghi
d’Allerta», a cura del Fondo Verri
(che si protrarranno almeno fino ad
ottobre), e «Fiori di Testa», la rassegna di danza che la compagnia
Duende dovrebbe proporre a partire
da novembre.
Francesco Farina
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LECCE — Il teatro Astragali presenta il progetto internazionale
«Roads and desires - Theatre overcomes frontiers», l’unico approvato in Italia dal programma cultura
2007-2013 dell’Unione Europea. Filo rosso è la riflessione su questioni cruciali, come le frontiere e i conflitti nel Mediterraneo in un intreccio di percorsi teatrali fra Vicino
Oriente e l’Europa che hanno visto
coinvolti artisti, università e teatri
presenti in Italia, Palestina, Grecia,
Giordania, Spagna, Cipro, Francia,
Gran Bretagna.
Il progetto è in corso da un anno
e vedrà svolgersi la fase finale a Lecce, dove si sta tenendo una residenza artistica, diretta da Fabio Tolleri,
presso il teatro Paisiello, sino al 10
agosto. Lo scorso marzo una residenza si era svolta ad Ammam e ad
aprile in Palestina. A Lecce sarà pre-
«Lysistrata» di Astragali Teatro
sentata la nuova edizione dello
spettacolo multilinguistico Lysistrata - Primo studio sull’oscenità
del potere, liberamente tratto dalla
commedia di Aristofane. Lo spettacolo si terrà venerdì 6 agosto presso il Teatro Romano di Lecce.
La piece internazionale Persae,
tratta da I Persiani di Eschilo e da
Quattro ore a Chatila di Jean Genet, sarà presentata domenica 8 al
Porticciolo di Frigole; sarà incentrata sul
tema fra naufragio e
frontiera e prenderà
corpo fra la spiaggia
e il mare. Lunedì 8
agosto, invece, è previsto un meeting internazionale, che sarà ospitato nel Teatro Paisiello e si svilupperà intorno al tema «Le forme del comico nel Mediterraneo». Il senso del tragico e della comicità convivono dunque per
rappresentare la complessità di
quest’area storica e geopolitica, crocevia di molteplicità linguistica e
culturale, in un progetto molto articolato che va oltre le frontiere geografiche.
Antonella Lippo
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