Untitled - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
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Untitled - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
DIPARTIMENTO DI EPIDEMIOLOGIA PERSONALE Capo Dipartimento Carlo LA VECCHIA, Dr.Med.Chir. LABORATORIO EPIDEMIOLOGIA GENERALE Capo Laboratorio Carlo LA VECCHIA, Dr.Med.Chir. Unità di Epidemiologia dei Tumori Capo Unità Cristina BOSETTI, Dr.Mat. Unità di Stili di Vita e Prevenzione Capo Unità Liliane CHATENOUD, Dr.Sci.Biol. Unità di Epidemiologia per la Ricerca Clinica Capo Unità Silvano GALLUS, Dr.Sci. Informaz. LABORATORIO METODI EPIDEMIOLOGICI Capo Laboratorio Eva NEGRI, Dr.Mat. LABORATORIO EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE CRONICHE Capo Laboratorio Alessandra TAVANI, Dr.Sci.Biol. LABORATORIO INFORMATICA MEDICA Capo Laboratorio Eugenio SANTORO, Dr. Sci. Informaz. CURRICULA VITAE Carlo La Vecchia ha ricevuto la laurea in Medicina presso l'Università di Milano e un Master in Epidemiologia Clinica all'università di Oxford. Egli è riconosciuto universalmente come una delle principali autorità nel campo dell’eziologia ed epidemiologia del cancro. Esperienze lavorative: Attualmente è Capo del Dipartimento di Epidemiologia presso l'Istituto Mario Negri di Milano, e Professore Associato presso la facoltà di Medicina dell'Università di Milano. Il dottor La Vecchia serve come editor per numerose riviste scientifiche. E’ tra i più celebri e produttivi epidemiologi, con oltre 1.560 articoli su riviste scientifiche peer-reviewed ed è tra i ricercatori medici più citati nel mondo, secondo ISIHighlyCited.comsm, lo sviluppatore ed editore di Science Citation Index . Il dr. La Vecchia è Professore Aggiunto di Medicina alla Vanderbilt Medical Center e Vanderbilt-Ingram Cancer Center, e di Epidemiologia presso l'Università di Losanna, Svizzera. Il dr. La Vecchia è consulente temporaneo presso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di Ginevra, e è un giornalista registrato a Milano. E’ stato Professore Associato di Epidemiologia alla Harvard School of Public Health tra il 1996 e il 2001. Aree di interesse: I principali campi di interesse del dr. La Vecchia includono: l’epidemiologia dei tumori e il rischio legato alla dieta, il tabacco, l’uso di contraccettivi orali e l'esposizione professionale o ambientale a sostanze tossiche, e l'analisi degli andamenti temporali e della distribuzione geografica della mortalità per cancro, malattie cardiovascolari, perinatale e altre condizioni selezionate. Eva Negri si è laureata in Matematica presso l’Università degli Studi di Milano nel 1985. Esperienze lavorative: Dal 2007: Capo del Laboratorio di Metodologia Epidemiologica del Dipartimento di Epidemiologia; 1992-2006: Capo dell’Unità di metodologia Epidemiologica del Laboratorio di Epidemiologia, nel 1990-92 Ricercatore presso il Laboratorio di Epidemiologia; 1984-1990 Collaboratore presso il Laboratorio di Epidemiologia. Aree di interesse: Disegno, conduzione e analisi di studi epidemiologici su patologie croniche (es. cancro e infarto miocardico) e incidenti, analisi della mortalità di coorti di lavoratori, analisi di andamenti temporali e della distribuzione geografica della mortalità per tumori, malattie cardiovascolari, incidenti e altre patologie selezionate, analisi di indagini nazionali sulla salute, applicazione di tecniche di modellizzazione lineare all’analisi di dati epidemiologici, ri-analisi collaborative e meta-analisi di studi epidemiologici. Premi: Borsa di studio della Comunità Europea per lo studio dell’Epidemiologia (1988) Pubblicazioni selezionate • Negri E, La Vecchia C, Pelucchi C, Tavani A The risk of acute myocardial infarction after stopping drinking Prev Med 2005; 40: 725-728 • Negri E, Pelucchi C, Talamini R, Montella M, Gallus S, Bosetti C, Franceschi S, La Vecchia C Family history of cancer and the risk of prostate cancer and benign prostatic hyperplasia Int J Cancer 2005; 114: 648-652 • Negri E, Little D, Boiocchi M, La Vecchia C, Franceschi S. B-cell non-Hodgkin’s lymphoma and hepatitis C virus infection: A systematic review Int J Cancer 2004; 111: 1-8 • Negri E, Ron E, Franceschi S, La Vecchia C, Preston-Martin S, Kolonel L, et al. Risk factors for medullary thyroid carcinoma: A pooled analysis Cancer Causes Control 2002; 13: 365-372 • Levi F, La Vecchia C, Boyle P, Lucchini F, Negri E Western and eastern European trends in testicular cancer mortality Lancet 2001; 357: 1853-1854 Alessandra Tavani - laurea in Scienze Biologiche, Università di Milano (luglio 1977); Specialista in Ricerche Farmacologiche, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” (luglio 1979). Esperienze lavorative: 1979-81: Ricercatrice nel laboratorio di Metabolismo dei Farmaci, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. 1981: Ricercatrice nella “Unit for Research on Addictive Drugs” (direttore prof. H.W. Kosterlitz), Università di Aberdeen, Scozia, U.K. 1982-1990: Capo dell’Unità di Neurofarmacologia degli Oppioidi, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” 1990: Ricercatrice nell’Unità di Farmacologia Clinica Perinatale, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. 1991-2007: Capo dell’Unità di Epidemiologia delle Malattie Croniche del Laboratorio di Epidemiologia, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Dal 2007: Capo del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche del Dipartimento di Epidemiologia, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Area di interesse: Epidemiologia dei tumori e delle malattie coronariche. Organizzazione di studi caso-controllo e studi di coorte sui tumori e sulle malattie ischemiche del cuore, includendo la raccolta di campioni biologici. Analisi dei fattori di rischio legati alla genetica e agli stili di vita, in particolare caffè, dieta, attività fisica. Premi: "Rafaelsen Scholar Award" dal Collegium Internationale Neuro-Psychopharmacologicum (CINP), 16th Meeting, Monaco (F.R.G.), 1988. Pubblicazioni selezionate • • • • • Bravi F, Scotti L, Bosetti C, Gallus S, Negri E, La Vecchia C, Tavani A. Coffee drinking and endometrial cancer risk: a metaanalysis of observational studies. Am J Obstet Gynecol 2009; 200: 130-135 Herrero R, Castellsague X, Pawlita M, Lissowska J, Kee F, Balaram P, Rajkumar T, Sridhar H, Rose B, Pintos J, Fernandez L, Idris A, Sanchez M J, Nieto A, Talamini R, Tavani A, et al. Human papillomavirus and oral cancer: The International Agency for Research on Cancer Multicenter Study. J Natl Cancer Inst 2003; 95: 1772-1783 Galeone C, Tavani A, Pelucchi C, Turati F, Winn D M, Levi F, Yu G - P, Morgenstern H, Kelsey K, Dal Maso L, Purdue M, McClean M, Talamini R, Hayes R B, Franceschi S, Schantz S, Zhang Z F, Ferro G, Chuang S - C, Boffetta P, La Vecchia C, Hashibe M. Coffee and tea intake and risk of head and neck cancer: pooled analysis in the international head and neck cancer epidemiology consortium. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2010 ; 19: 1723-1736 Galeone C, Turati F, La Vecchia C, Tavani A. Coffee consumption and risk of colorectal cancer: a meta-analysis of case-control studies. Cancer Causes Control 2010 ; 21: 1949-1959 Galeone C, Turati F, La Vecchia C, Tavani A. Coffee consumption and risk of colorectal cancer: a meta-analysis of case-control studies. Cancer Causes Control 2010 ; 21: 1949-1959 Eugenio Santoro - si è laureato in Scienze dell’Informazione nell’anno accademico 1988-1989 presso l’Università degli Studi di Milano. Nel 1985 inizia a lavorare con una borsa di studio presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. E’ stato responsabile dell’Unità di Informatica Clinica e Statistica Applicata e del Laboratorio di Informatica Clinica e Statistica Applicata afferenti al Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare. Dal 2001 guida il Laboratorio di Informatica Medica che dal 2007 è entrato a fare parte del Dipartimento di Epidemiologia. La sua attività si è concentrata prevalentemente nella produzione di software per la gestione e l’analisi statistica di studi clinici tra i quali quelli denominati GISSI (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell’Infarto miocardico) e per la conduzione di meta-analisi. Dal 1995 si occupa di Internet, e più di recente di web 2.0, di social media, e delle loro applicazioni in ambito medico sviluppando siti e portali a carattere medico/scientifico e sfruttandone le potenzialità come strumento di formazione e informazione. Autore e coautore di oltre 200 articoli e di 70 relazioni presentate ai principali congressi internazionali di informatica e di cardiologia, ha pubblicato per il Pensiero Scientifico di Roma tre volumi dai titoli “Web 2.0 e medicina”, “Guida alla medicina in rete” e “Internet in medicina. Guida all’uso e applicazioni pratiche”, e curato per conto della stessa casa editrice la traduzione dall’inglese di altri volumi di informatica e di medicina. Ha inoltre contribuito alla stesura del capitolo “Clinical Trials Data Management” del volume “Clinical Trials Handbook” (Wiley 2009, Edited by Gad S.C.), della voce “Internet e medicina” per l’aggiornamento III della Enciclopedia Medica Italiana (UTET 2007) e del dossier “Internet e Medicina - Etica, Salute e Nuove Tecnologie dell’Informazione” curato dalla Commissione Nazionale per la Bioetica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Membro di diverse società scientifiche nazionali e internazionali, cura per conto di alcune riviste mediche italiane rubriche sull’uso di Internet. Pubblicazioni selezionate • Santoro E. "Web 2.0 e Medicina: come social network, podcast, wiki e blog trasformano la comunicazione, l’assistenza e la formazione in sanità. Il Pensiero Scientifco Editore, Roma 2009. • Santoro E., Tinazzi A.“Clinical Trials Data Management”. In “Clinical Trials Handbook” (Wiley 2009, Edited by Gad S.C.). • Santoro E, Rossi Valentina, Pandolfini C, Bonati M. DEC-NET: The development of the European register of clinical trials on medicines for children. Clin Trials 2006; 3: 366-375 • Clivio L, Tinazzi A, Mangano S, Santoro E. The contribution of information technology: Towards a better clinical data management. Drug Dev Res 2006; 67: 245-250 • Santoro E. Internet and information on breast cancer: an overview. Breast 2003; 12: 424-431 • Santoro E, Nicolis E, Franzosi M G, Tognoni G. Internet for clinical trials: Past, present, and future. Control Clin Trials 1999; 20: 194201 • Franzosi M G, Santoro E, Zuanetti G, Latini R, Maggioni A P, Tognoni G, GISSI. Indications for ACE inhibitors in the early treatment of acute myocardial infarction. Systematic overview of individual data from 100.000 patients in randomized trial. Circulation 1998; 97: 2202-2212 Cristina Bosetti si è laureata in Matematica presso l’Università degli Studi di Milano (1994) e si è specializzata in Ricerca Farmacologica presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano (1999). Esperienze lavorative: E’ Capo Unità “Epidemiologia dei Tumori”, Dipartimento di Epidemiologia, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” dal 2005. Tra le altre esperienze lavorative vi sono: Visiting scientist presso l’unità”Life style and Cancer” dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, Francia (Ott 2009); Collaborazione con “International Epidemiology Institute”, Rockville, MD, USA (2002-2009); Collaborazione con Unità “Field and intervention studies”, IARC, Lione, Francia (sett-2000-giu. 2001); Collaborazione con Dipartimento di Epidemiologia, Harvard School of Public Health, Boston, MA, USA (sett-nov. 1998); Ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” (1998-2005); Ricercatrice presso il Laboratorio di Salute Materno Infantile, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano (1996-1997). Aree di interesse: Epidemiologia dei tumori, malattie cardiovascolari e altre patologie croniche; analisi dei rischi associati a dieta, consumo di alcol e di tabacco, fattori riproduttivi e ormonali ed esposizioni occupazionali e ambientali a sostanze tossiche, attraverso l’applicazione di modelli lineari generalizzati; meta-analisi e revisione sistematiche della letteratura epidemiologica su rischio di tumore in relazione a varie esposizioni. E’ autore/coautore di oltre 230 pubblicazioni su riviste scientifiche peer-reviewed citate in PubMed/MEDLINE. I.F. medio: 3.8. H-index: 35 (su Google Scholar o SCOPUS). Pubblicazioni selezionate • Bosetti C, Scelo G, Chuang SC, Tonita JM, Tamaro S, Jonasson JG, Kliewer EV, Hemminki K, Weiderpass E, Pukkala E, Tracey E, Olsen JH, Pompe-Kirn V, Brewster DH, Martos C, Chia KS, Brennan P, Hashibe M, Levi F, La Vecchia C, Boffetta P. High constant incidence rates of second primary cancers of the head and neck: A pooled analysis of 13 cancer registries. Int J Cancer. 2010 Sep 7. [Epub ahead of print] • Bosetti C, Bertuccio P, Chatenoud L, Negri E, Levi F, La Vecchia C. Childhood cancer mortality in Europe, 1970-2007. Eur J Cancer. 2010;46:384-94. • Bosetti C, Gallus S, Peto R, Negri E, Talamini R, Tavani A, Franceschi S, La Vecchia C.Tobacco Smoking, Smoking Cessation, and Cumulative Risk of Upper Aerodigestive Tract Cancers.Am J Epidemiol. 2007; 167:468-73. • Bosetti C, Malvezzi M, Chatenoud L, Negri E, Levi F, La Vecchia C. Trends in cancer mortality in the Americas, 1970-2000. Ann Oncol 2005; 16: 489-511. • Bosetti C, Spertini L, Parpinel M T, Gnagnarella P, Lagiou P, Negri E, et al. Flavonoids and breast cancer risk in Italy. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14: 805-808. • Smith J S, Herrero R, Bosetti C, Munoz N, Bosch F X, Eluf-Neto J, et al. IARC Multicentric Cervical Cancer Study Group Herpes simplex virus-2 as a human papillomavirus cofactor in the etiology of invasive cervical cancer. J Natl Cancer Inst 2002; 94: 1604-1613. Liliane Chatenoud si è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano (1987); ha conseguito il titolo di Specialista in Statistica Sanitaria presso l’Università degli Studi di Milano (1995). Esperienze lavorative: Capo dell’Unità di Stili di Vita e Prevenzione, Dipartimento di Epidemiologia (sett. 2005-); ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia (1993-2005); Biometrista junior presso la Bracco S.p.A. (19881990). Dal 2007, membro del comitato etico dell’Azienda Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna Aree di interesse: Dermatoepidemiologia, epidemiologia dei tumori (Studi caso-controllo). Analisi degli andamenti temporali e della distribuzione geografica della mortalità perinatale, tumori ed altre condizioni. Coautore/autore di oltre 150 pubblicazioni su riviste di interesse internazionale dal 1994 ad oggi. Pubblicazioni selezionate • Chatenoud L, Malvezzi M, Pitrelli A, La Vecchia C, Bamfi F. Asthma mortality and long-acting beta2-agonists in five major European countries, 1994-2004. J Asthma 2009 46 : 546-551 • Naldi L, Chatenoud L Registry research in dermatology. Dermatol Clin 2009 27 : 185-19 • Naldi L, Chatenoud L, Belloni A, Peserico A, Balato N, Virgili A R, Bruni P L, Ingordo V, Lo Scocco G, Solaroli C, Schena D, Di Landro A, Pezzarossa E, Arcangeli F, Gianni C, Betti R, Carli P, Farris A, Barabino G F, La Vecchia C, Parazzini F Medical history, drug exposure and the risk of psoriasis. Evidence from an Italian case-control study Dermatology 2008 216 : 125-132 • Valentini L G, Casali C, Chatenoud L, Chiaffarino F, Uberti Foppa C, Broggi G Surgical site infections after elective neurosurgery: a survey of 1747 patients. Neurosurgery 2008 62 : 88-95 • Chatenoud L, Mosconi P, Malvezzi M, Colombo P, La Vecchia C, Apolone G. Impact of a major thermoelectric plant on self-perceived health status. Prev Med. 2005;41:328-33. • Naldi L, Chatenoud L, Linder D, Belloni Fortina A, Peserico A, Virgili AR, et al. Cigarette smoking, body mass index, and stressful life events as risk factors for psoriasis: results from an Italian case-control study. J Invest Dermatol. 2005;125:61-7. • Bosetti C, Malvezzi M, Chatenoud L, Negri E, Levi F, La Vecchia C. Trends in cancer mortality in the Americas, 1970-2000. Ann Oncol 2005; 16: 489-511. Silvano Gallus si è laureato in Scienze dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Milano (1999). Esperienze lavorative: Capo dell’Unità di Epidemiologia per la Ricerca Clinica, Dipartimento di Epidemiologia (dal 2006); Consulente statistico per studi epidemiologici presso gruppi di ricerca ospedalieri, Milano e Bergamo (dal 2002); ricercatore presso il Laboratorio di Epidemiologia (dal 1997); Responsabile del sito internet dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Niguarda Ca’ Granda”, Milano (1999-2002). Aree di interesse: Studi caso-controllo e studi di coorte sui tumori e sulle malattie ischemiche del cuore. Analisi dei fattori di rischio legati ad abitudini e stili di vita tra cui in particolare fumo, alcol e dieta. Analisi di studi di coorte occupazionali. Monitoraggio della prevalenza e delle tendenze del fumo di tabacco e obesità in Italia e in Europa, e del relativo impatto sulla salute. Autore/coautore di oltre 170 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali dal 1998 ad oggi. Il Dott Gallus dal 2008 è Editor Associato (Deputy Section Editor dal 2010) della rivista BMC Public Health ed è membro dell’Editorial Board delle riviste: The Open Obesity Journal (dal 2008), The Open Demography Journal (dal 2009), World Journal of Gastrointestinal Oncology (dal 2009), World Journal of Dermatology (dal 2010). Pubblicazioni selezionate • Parente F, Molteni M, Marino B, Colli A, Ardizzone S, Greco S, Sampietro G, Foschi D, Gallus S. Are colonoscopy and bowel ultrasound useful for assessing response to short-term therapy and predicting disease outcome of moderate-to-severe forms of ulcerative colitis?: a prospective study. Am J Gastroenterol. 2010;105:1150-7. • Gallus S, Naldi L, Carli P, La Vecchia C; Italian Group for Epidemiologic Research in Dermatology (GISED). Nevus count on specific anatomic sites as a predictor of total body count: a survey of 3,406 children from Italy. Am J Epidemiol. 2007 Aug 15;166(4):472-8. • • • • Gallus S, Scotti L, Negri E, Talamini R, Franceschi S, Montella M, Giacosa A, Dal Maso L, La Vecchia C. Artificial sweeteners and cancer risk in a network of case-control studies. Ann Oncol. 2007 Jan;18(1):40-4. Gallus S, Schiaffino A, La Vecchia C, Townsend J, Fernandez E. Price and cigarette consumption in Europe. Tob Control. 2006 Apr;15(2):114-9. Gallus S, Zuccaro P, Colombo P, Apolone G, Pacifici R, Garattini S, La Vecchia C. Effects of new smoking regulations in Italy. Ann Oncol. 2006 Feb;17(2):346-7. Clifford GM, Gallus S, Herrero R, Muñoz N, Snijders PJ, Vaccarella S, Anh PT, Ferreccio C, Hieu NT, Matos E, Molano M, Rajkumar R, Ronco G, de Sanjosé S, Shin HR, Sukvirach S, Thomas JO, Tunsakul S, Meijer CJ, Franceschi S; IARC HPV Prevalence Surveys Study Group. Worldwide distribution of human papillomavirus types in cytologically normal women in the International Agency for Research on Cancer HPV prevalence surveys: a pooled analysis. Lancet. 2005 Sep 17-23;366(9490):991-8. ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento di Epidemiologia si occupa di epidemiologia di diverse neoplasie comuni (tra cui tumori della mammella, del tratto genitale femminile, del tratto respiratorio e digerente, della prostata e delle vie urinarie, neoplasie linfoidi, melanomi, etc.) e delle malattie cardiovascolari, attraverso un approccio sia descrittivo, che analitico. Tra le attività di epidemiologia descrittiva vi sono l’analisi degli andamenti temporali e della distribuzione geografica della mortalità per tumori, malattie cardiovascolari e altre condizioni selezionate, in Italia, Europa e altri Paesi del mondo; l’analisi degli andamenti nel consumo di tabacco nella popolazione italiana e dei corrispondenti effetti sull’incidenza e la mortalità per tumore del polmone e altre neoplasie tabacco-relate. Per ciò che riguarda l’epidemiologia analitica, il Dipartimento si occupa della conduzione e analisi di studi di tipo caso-controllo su vari tumori o patologie cardiovascolari, con la finalità di identificare e quantificare le relazioni tra aspetti genetici e vari fattori legati allo stile di vita (dieta, fumo, alcool, etc.), all’utilizzo di ormoni esogeni e all’esposizione a varie sostanze. In particolare, si occupa dell’analisi dei correlati dietetici di tumori e malattie cardiovascolari; della quantificazione degli effetti sulla salute del fumo di tabacco, consumo di alcool e delle relative implicazioni per la prevenzione; dell’analisi del rischio di vari tumori associato all’utilizzo di contraccettivi orali e terapie sostitutive in menopausa; della valutazione dell’impatto dello screening nella diagnosi precoce e nella prevenzione del cancro. Il Dipartimento si occupa inoltre di: conduzione di revisioni sistematiche e meta-analisi di studi pubblicati; ri-analisi dei dati originali di studi epidemiologici pubblicati sui tumori del cavo orale e faringe, del pancreas, della tiroide, dell’ovaio, della mammella e del collo dell’utero; analisi di coorti storiche di esposizioni occupazionali ad amine aromatiche, asbesto, fibre di vetro, erbicidi e altri noti o potenziali cancerogeni; monitoraggio e prevenzione degli incidenti; studi di epidemiologia descrittiva, osservazionale e clinica in dermatologia, pediatria ed oncologia, in collaborazione con vari gruppi italiani. Altre attività del Dipartimento riguardano lo sviluppo di siti web a carattere medico, lo studio della qualità delle informazioni mediche in Internet, la ricerca e la formazione su argomenti legati all’informatica medica e all’uso in medicina di Internet, dei social media e delle applicazioni web 2.0. PRINCIPALI RISULTATI Una dieta ricca di alimenti e grassi di origine animale è positivamente associata al rischio di cancro del cavo orale e della faringe, mentre un pattern alimentare ricco di frutta, verdura e grassi vegetali ha un ruolo favorevole nel rischio di questa neoplasia. Similmente, un pattern alimentare ricco di alimenti e grassi di origine animale è direttamente correlato, mentre una dieta ricca di frutta e verdura è inversamente correlata, al rischio di tumore laringeo. Abbiamo trovato che livelli bassi di indice di massa corporea aumentavano i rischi di tumore del cavo orale e della faringe associati a fumo e alcol, ma non modificavano i corrispondenti rischi di tumore della laringe. Abbiamo trovato che l’interruzione del consumo di tabacco e dell’abitudine all’alcol risultavano in una riduzione del rischio di tumore della testa e del collo, riduzione che era maggiore dopo almeno 20 anni dall’interruzione. Il consumo di tè verde non è associato al rischio di tumore gastrico. Tuttavia, la temperatura di consumo del tè potrebbe avere un ruolo nell’eziologia della malattia. L’apporto di proantocianidine nella dieta ha un ruolo protettivo sul rischio di tumore dello stomaco. I dati provenienti dal nostro studio caso-controllo sul tumore gastrico non supportano una relazione inversa tra l’uso di aspirina e il rischio di questo tumore, come invece è stata riportata in una recente meta-analisi. Abbiamo rilevato un’associazione diretta tra sindrome metabolica e tumori del colon e del retto negli uomini, ma non nelle donne. Abbiamo osservato un effetto sfavorevole sui tumori del colon e del retto di un profilo dietetico caratterizzato da un elevato apporto di amidi, e un effetto protettivo dei profili dietetici caratterizzati da elevati apporti di vitamine e fibre e di acidi grassi insaturi. Abbiamo trovato un rischio aumentato di tumore del colon per consumi elevati di grassi polinsaturi, grassi insaturi, saccarosio, lattosio e colesterolo. L’associazione inversa trovata tra l’apporto di proantociandine e il rischio del tumore del colon retto potrebbe spiegare l’effetto protettivo di frutta e verdure su questo tumore. Data l’assenza di un effetto di un consumo moderato di alcol sul rischio di tumore del pancreas e la moderata associazione osservata per i forti bevitori, l’alcol sembra essere responsabile solo di una piccola frazione di tutti i casi di tumore del pancreas. L’attività fisica occupazionale e nel tempo libero non era associata a una riduzione del rischio di cancro al pancreas. Abbiamo trovato che fumo e diabete risultano essere associati al rischio di tumore del pancreas, con un effetto moltiplicativo dei due fattori. Non abbiamo osservato una particolare associazione tra l'uso regolare di aspirina e il rischio di tumore del pancreas, anche se i nostri risultati suggeriscono un possibile effetto protettivo per gli attuali utilizzatori a lungo termine. Uno studio caso-controllo sul tumore del pancreas non ha riportato alcuna associazione con l’acrilammide nella dieta. Abbiamo confermato che il consumo di soft drinks non è materialmente collegato al rischio di tumore del pancreas. Vi è un'associazione inversa tra frutta e verdura e rischio di cancro del pancreas, e una diretta con la carne. Una dieta povera di proteine animali e ricca di zuccheri (principalmente derivati da frutta) sembra avere un effetto benefico sul rischio di tumore del pancreas. L’apporto di vitamina E, vitamina C, e di alcuni carotenoidi ha un effetto protettivo sul rischio di tumore del pancreas. I dati dello studio sul carcinoma dell’endometrio hanno indicato la potenziale importanza dell’assunzione di lignina ai livelli di consumo italiani nella prevenzione di questa neoplasia. I nostri dati hanno supportato i risultati di studi precedenti che indicavano un aumento del rischio di tumore dell'endometrio con una maggior durata di uso di farmaci per la fertilità. Lo studio caso-controllo sul tumore dell’endometrio mostrava un’associazione diretta con la presenza di sindrome metabolica. L’analisi combinata di 9 studi caso-controllo ha supportato l'ipotesi di un’associazione inversa fra il consumo di caffè e il rischio di tumore al cavo orale e faringe. I risultati di una meta-analisi forniscono una forte evidenza sulla relazione tra consumo di alcol e rischio di tumore del cavo orale e faringe, mostrando un eccesso di rischio sia per alte che per moderate dosi di alcol. In un’altra meta-analisi sulla relazione tra alcol e rischio di carcinoma squamo-cellulare dell’esofago, emergeva un eccesso di rischio sia per un elevato che per un moderato consumo di alcol. Una meta-analisi mostrava un eccesso di rischio di adenocarcinoma dell’esofago e del cardias gastrico significativo per i fumatori, rischio che decresceva ma persisteva anche dopo l’interruzione dell’abitudine al fumo. Una meta-analisi mostrava un’associazione significativa positiva tra consumo di alcol, anche a dosi moderate, e rischio di tumore della laringe. A seguito dei risultati della nostra meta-analisi, le raccomandazioni di salute pubblica per la prevenzione del tumore del colon-retto dovrebbero indicare di limitare il consumo di bevande alcoliche. Una meta-analisi di studi epidemiologici su acrilammide nella dieta e tumori ha suggerito l’assenza di associazione con vari tipi di cancro. La principale relazione che richiede un ulteriore monitoraggio riguarda il tumore del rene. Da una meta-analisi di studi osservazionali è emersa una riduzione significativa del 35% del rischio di tumore del cavo orale e della faringe nei forti bevitori di caffè, e nessuna associazione tra caffè e tumori dalla laringe e dell’esofago. Abbiamo condotto una meta-analisi di 31 studi osservazionali su alcol e tumori del cavo orale e della faringe, trovando rischi maggiori per il tumore della faringe rispetto a quello del cavo orale, in particolare per le alte dosi di consumo. Abbiamo trovato un’assenza di associazione tra consumo di bevande alcoliche e tumore dell’endometrio, sia nel nostro studio caso-controllo che in una meta-analisi, comprendente altri 19 studi caso-controllo e 7 studi di coorte (più di 13.000 casi). I risultati di una meta-analisi suggerivano un moderato effetto positivo del consumo di caffè sul rischio di cancro al colon retto. Questa protezione potrebbe essere reale oppure parzialmente o largamente spiegata da un meccanismo di causalità inversa. Un’analisi collaborativa ha fornito l’evidenza che il fumo di sigari è associato con un aumento del rischio di tumore del pancreas, mentre nessuna associazione significativa è emersa con il fumo di pipa e il consumo di tabacco diverso dal fumo. In una revisione degli studi su alcol e tumori del cavo orale e della faringe, è emerso un forte effetto doserisposta sulla quantità di consumo di alcol, ma nessuna associazione chiara con la durata di consumo. Molti aspetti della dieta mediterranea hanno un effetto favorevole sul rischio di diversi tumori, in particolare del tratto digerente. Abbiamo trovato che una dieta povera di grassi insaturi potrebbe ridurre il rischio di tumore della prostata. L'aderenza alla dieta mediterranea in una popolazione Italiana non ha evidenziato variazioni significative in entrambi i sessi nel corso degli ultimi 15 anni. Uno studio caso-controllo ha indicato che la sindrome metabolica e le sue componenti sono associate ad un aumento di rischio di cataratta. I risultati dei nostri studi caso-controllo hanno indicato che il consumo di agrumi ha un ruolo favorevole verso le neoplasie dell’apparato digerente e delle alte vie respiratorie. L’indice glicemico e il carico glicemico erano inversamente associati all’indice di massa corporea, e non erano associati al rapporto vita/fianchi, in una popolazione italiana. Studi caso-controllo hanno rafforzato l’evidenza di un effetto protettivo dei flavanoni sui tumori della alte vie aereo-digerenti, dei flavonoli, antocianidine e proantocianidine sul tumore del colon-retto, dei flavonoli e flavoni sul tumore della mammella, degli isoflavoni sul tumore dell’ovaio, e dei flavonoli sul tumore del rene. Sebbene la mortalità per tumore del cavo orale e faringe in Europa sia diminuita nell’ultimo decennio negli uomini, vi sono ancora aumenti nei paesi dell'Europa centrale e orientale, con tassi molto elevati in Ungheria e in Slovacchia. La mortalità per malattie coronariche e malattie cerebrovascolari in Europa diminuisce costantemente, eccetto in Russia, in cui abbiamo osservato tassi di mortalità 10-15 volte più alti rispetto a quelli osservati in Francia, Italia o Svezia. Anche in Ungheria e in Polonia, ma anche in Scozia, dove gli andamenti per CHD erano meno favorevoli rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, sono prioritari interventi preventivi. In Brasile, la mortalità totale per tumore è aumentata in entrambi i sessi negli ultimi decenni. Particolarmente elevati risultano i tassi registrati negli ultimi dieci anni per i tumori di testa e collo negli uomini e della cervice nelle donne, entrambi in gran parte evitabili grazie a programmi di prevenzione e diagnosi precoce. Dal 1970 al 2007, la mortalità complessiva per i tumori infantili è scesa in entrambi i sessi nel Nord America e in Giappone. Nel 2005-2007, nei paesi delle Americhe in via di sviluppo, la mortalità per leucemia, tumore del rene e delle ossa è risultata comparabile a quella registrata nelle aree più sviluppate nei primi anni 1980. Popolazioni ad alto rischio in termini di fattori di rischio correlati alla mortalità cardiovascolare dovrebbero dare la massima priorità all’ottenere cambiamenti in tutti i fattori di rischio modificabili. Analizzando la mortalità per tumore in Europa durante il periodo 2000-2004, abbiamo trovato una diminuzione della mortalità totale per tumore da 185.2 a 168.0/100.000 (29%) negli uomini e da 104.8 a 96.9/100.000 (28%) nelle donne. Sebbene la riduzione nell’uso di terapie ormonali in menopausa fornisca una spiegazione verosimile al recente calo dell’incidenza del tumore della mammella in Europa e Nord America, la questione rimane aperta alla discussione. In un’analisi età-periodo-coorte, abbiamo osservato un livellamento dell'epidemia di tumore del cavo orale e faringe nella maggior parte dei paesi europei, tra cui Ungheria e altri paesi dell'Europa centrale dove la mortalità per questo tumore è elevata. Un’altra analisi età-periodo-coorte sul tumore dello stomaco ha indicato che è probabile che i trend favorevoli nella mortalità per tumore dello stomaco continuino nel prossimo futuro, particolarmente per i paesi con alti tassi di mortalità. In un'analisi degli andamenti di mortalità per tumore della mammella a Cordoba, Argentina, i tassi di mortalità decrescevano negli anni più recenti, soprattutto nelle aree più urbanizzate. La mortalità per tumori infantili è continuata a diminuire nel corso degli anni più recenti, nella maggior parte dei paesi europei. Qualche ulteriore miglioramento nella mortalità per cancro nei bambini nell’Europa orientale è ottenibile attraverso una maggior diffusione dei trattamenti attualmente disponibili. I cambiamenti nella mortalità del cancro alla mammella dopo il 1988 variano notevolmente tra i paesi europei, e il Regno Unito è tra i paesi con le maggiori riduzioni. La recente diminuzione dei tassi di mortalità per tumore del colon-retto in diversi paesi europei è probabilmente dovuta al miglioramento nella diagnosi (precoce) e nel trattamento, con una conseguente maggiore sopravvivenza alla malattia. Nell’Europa sud-orientale la mortalità per cirrosi epatica è 10-20 volte superiore rispetto alla maggior parte degli altri stati europei. Utilizzando i dati di due indagini effettuate su più di 3000 individui rappresentative della popolazione adulta italiana, abbiamo trovato, per la prima volta dopo 50 anni, un aumento significativo della prevalenza dei fumatori. I Paesi dell'Unione Europea con una più rigorosa applicazione delle politiche relative al controllo del tabacco hanno una prevalenza di fumatori inferiore, una minore esposizione al fumo passivo e un maggiore sostegno verso i divieti di fumo in tutti i luoghi di lavoro. La differenza di consumo di sigarette tra le vendite legali e i dati provenienti dalle indagini di popolazione è notevolmente aumentata negli ultimi due decenni in Italia, riflettendo l'aumento del sotto-riportare l’abitudine al fumo, dovuto principalmente ad una diminuzione dell’accettabilità sociale legata al fumo. L'incidenza di secondi tumori alla testa e al collo non aumenta con l'età ma resta costante, o tende a diminuire con l'avanzare dell'età. I livelli di proteina siero amiloide A sono risultati predittivi di un elevato rischio di tumore del polmone, a supporto dell'ipotesi diffusa che l'infiammazione sia coinvolta nello sviluppo di questa neoplasia. I diverticoli bronchiali sono una condizione frequentemente riscontrata nelle vie aeree dei fumatori, e sono associati ad altri marcatori di danno dovuto al fumo. Lo screening per il tumore del polmone attraverso la misurazione del FEV1% per l’ostruzione delle vie aeree è una strategia che merita futura considerazione. In una coorte di lavoratori esposti a dosi molto elevate di ammine aromatiche, sono stati osservati 56 decessi per cancro della vescica, rispetto ai 3.4 attesi. I risultati preliminari di 2 studi caso-controllo condotti in Italia e Spagna studi suggeriscono una debole (se alcuna) associazione tra cancro del colon-retto e sottoprodotti di disinfezione delle acque potabili. L'eccesso di rischio di esiti avversi della gravidanza in relazione ad esposizione al particolato ambientale, se presenti, sono piccole, e non è chiaro se siano causali, o dovute a un’errata misurazione dell’esposizione, ad alcuni possibili bias o a confondimento residuo. E’ stata osservata un’associazione positiva significativa tra linfomi non-Hodgkin e un alto status socioeconomico. L'evidenza epidemiologica che l'esposizione al pesticida paraquat nell’uomo aumenti il rischio di morbo di Parkinson è limitata. La vaccinazione antinfluenzale nei bambini oncoematologici dovrebbe essere fortemente raccomandata solo per chi ha interrotto le terapie da meno di 6 mesi. Il coinvolgimento diretto dei genitori nel processo di raccolta dei tamponi nasali per il rilevamento dei virus influenzali aumenta in modo significativo l'accettazione del test da parte dei bambini, senza ridurre il tasso di individuazione dei virus. In un’indagine condotta in un gruppo di adolescenti e genitori Italiani, il rischio di infezione da HPV era sottovalutato, e ciò era associato a una minore propensione verso la vaccinazione anti-HPV. In una meta-analisi degli studi pubblicati sui fattori di rischio per le cadute negli anziani abbiamo osservato alcuni indicatori di disabilità che sono altamente associati al rischio di cadere. La supplementazione con acidi grassi polinsaturi omega-3 è risultata efficace nel trattamento dei sintomi depressivi e nel miglioramento della qualità della vita di pazienti anziane depresse. A Milano, il sistema sanitario di emergenza fornisce un supporto per i pazienti che vanno incontro a un arresto cardiaco extraospedaliero ha caratteristiche paragonabili a quelli osservati in altre grandi aree urbane. COLLABORAZIONI NAZIONALI Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) Accademia Nazionale di Medicina, Genova Agenzia giornalismo scientifico Zadig, Milano Arcispedale S. Maria Nuova, Reggio Emilia Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) Azienda Unità Sanitaria Locale di Ravenna Centro Cardiologico Monzino, Milano Centro Studi Comunicazione sul Farmaco, Milano Centro di Riferimento Oncologico, Servizio di Epidemiologia e Biostatistica, Aviano (PN) Comune di Milano, Direzione centrale salute, Settore politiche per la Salute Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) Fondazione LuVI Fondazione Politecnico di Milano Fondazione SmithKline, Milano Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravivenza nell’Infarto miocardico (GISSI) Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia GISED, Bergamo Gruppo Italiano Documentalisti dell’Industria Farmaceutica e degli Istituti di Ricerca Biomedica Gruppo Studi Tumori Urologici (GSTU) International Centre for Pesticides and Health Risk Prevention, Milano Istituto Auxologico Italiano, Divisione Malattie Metaboliche III, IRCCS, Piancavallo (VB) Istituto Auxologico Italiano, Laboratorio Sperimentale di Ricerche Endocrinologiche (LSRE), IRCCS, Milano Istituto DOXA, Milano Istituto Europeo di Oncologia, Divisione di Epidemiologia e Biostatistica, Milano Istituto Europeo di Oncologia, Divisione di Chirurgia Cervico Facciale, Milano Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), Roma Istituto Nazionale Neurologico “Carlo Besta”, Milano Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, Oncologia Sperimentale, Unità di Eredità Poligenica, Milano Istituto Superiore di Sanità, Osservatorio Fumo Alcol Droga, Roma Istituto Tumori “Fondazione Pascale”, Servizio di Epidemiologia, Napoli Novartis Vaccines SpA, Siena Ordine dei Medici della Provincia di Bari Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Dipartimento Trapianti di Fegato, Milano Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Istituto di Fisiologia Clinica CNR, Sezione di Milano, Milano Ospedali Riuniti di Bergamo Ospedale Alessandro Manzoni, Unità di Gastroenterologia, Lecco (LC) Ospedale Luigi Sacco, Az Osp - Polo Universitario, Milano Policlinico di Monza, Unità Operativa di Endoscopia I, Monza (MB) Prima Clinica Ostetrico Ginecologica, Mangiagalli, Milano Regione Lombardia, U.O. Governo dei servizi sanitari territoriali e politiche di appropriatezza e controllo Struttura Sistemi di remunerazione e Osservatorio Epidemiologico Direzione Generale Sanità Società Italiana Attività Regolatorie Unione Nazionale dei Giornalisti Scientifici Italiani Università Bocconi di Milano, Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico, Milano Università Cattolica del Sacro Cuore, Unità di Epidemiologia genetica e Biologia Molecolare, Istituto di Igiene, Roma Università degli Studi di Milano - Bicocca, Dipartimento di Statistica, Milano Università degli Studi di Milano-Bicocca, I Clinica Otorinolaringoiatria, DNTB, Monza Università di Milano, Clinica Pediatrica De Marchi, Milano Università di Milano, Dipartimento di Medicina del Lavoro, Sezione di Statistica Medica e Biometria, Milano Università di Milano, Prima Clinica Ostetrico Ginecologica, Milano Università di Pavia, Azienda di Servizi alla Persona, Pavia Università di Torino, Istituto di Medicina del Lavoro, CTO, Torino Università di Verona, Clinica Ostetrico Ginecologica, Verona COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI Catalan Institute of Oncology, Institut d’Investigaciò Biomédica de Bellvitge (IDIBELL), Cancer Prevention and Control Unit, L’Hospitalet de Llobregat, Spagna Center of Oncology, Dept. of Epidemiology and Cancer Prevention, Varsavia, Polonia Centre for Research in Environmental Epidemiology (CREAL) and Municipal Institute of Medical Research (IMIM), Barcellona, Spagna Evidence and Risk Assessment Division, Centre for Chronic Disease Prevention and Control, Public Health Agency of Canada, Ottawa, Ontario, Canada Harvard School of Public Health, Department of Epidemiology, Boston, USA Hellenic Health Foundation Hôpital Necker - Enfants Malades, Centre of the Association Claude Bernard on Auto-immunes diseases, Parigi, Francia Institute de Academie des Sciences, Paris, Francia International Agency for Research on Cancer, Lione, Francia International Epidemiology Institute (IEI), Rockville, USA International Life Science Institute (ILSI), Bruxelles, Belgio International Prevention Research Institute (IPRI), Lyon, France Karolinska Institute, Department of Medical Epidemiology and Biostatistics, Stockholm, Svezia National Cancer Institute, Environmental Studies Section, Bethesda, USA National Cancer Institute, Radiation Epidemiology Branch, Bethesda, USA National School of Public Health, WHO, Atene, Grecia Registre Vaudois des Tumeurs, Institut Universitaire de Médecine Sociale et Préventive, Losanna, Svizzera Senologic International Society Society for Internet in Medicine The Tisch Cancer Institute and Institute for Translational Epidemiology, Mount Sinai School of Medicine, New York, NY, USA Tobacco Free Research Institute, Dublino, Irlanda UNDP/UNFPA/WHO/WORLD Bank special programme of research development and research training in human reproduction, Ginevra, Svizzera. Universitat Pompeu Fabra, Department of Experimental and Health Sciences, Barcellona, Spagna University of Athens Medical School, Department of Hygiene and Epidemiology, Atene, Grecia University of Cordoba, Faculty of Medical Diseases, Cordoba, Argentina University of Las Palmas de Gran Canaria, Department of Clinical Sciences, Las Palmas de Gran Canaria, Spagna Vanderbilt University, Department of Medicine, School of Medicine, Nashville, TN, USA PRESENZA IN COMITATI EDITORIALI Advances in Therapy (Eva Negri) Alimentazione e Prevenzione (Carlo La Vecchia) Annals of Oncology (Carlo La Vecchia, Associate Editor) Archives of Medical Science (Carlo La Vecchia) BMC Public Health (Silvano Gallus, Associate Editor) Cancer Letter (Carlo La Vecchia, Associate Editor) Current Cancer Therapy Reviews (Carlo La Vecchia) Dermatology Research and Practice (Carlo La Vecchia) Digestive and Liver Disease (Carlo La Vecchia) Economia Politica del Farmaco (Carlo La Vecchia) European Journal of Cancer Prevention (Carlo La Vecchia, Associate Editor) European Journal of Clinical Nutrition (Carlo La Vecchia) European Journal of Nutrition (Carlo La Vecchia) Evidence Based Dermatology (Carlo La Vecchia, Liliane Chatenoud) In Scope Oncology & Haematology (Carlo La Vecchia) ISRN Cardiology (Eugenio Santoro) Maturitas (Carlo La Vecchia) Nutrition and Cancer (Carlo La Vecchia) Open Cancer Journal (Carlo La Vecchia) Oral Oncology (Carlo La Vecchia) Portale Partecipasalute.it – http://www.partecipasalute.it (Eugenio Santoro) Revisiones en Ginecologìa y Obstetricia (Carlo La Vecchia) Revista Española de Nutriciò Comunitaria (Carlo La Vecchia) Revue d’Epidémiologie et de Santé Publique (Carlo La Vecchia) Società Italiana Attività Regolatorie News, SIARNews (Eugenio Santoro) The Open Obesity Journal (Silvano Gallus) Tumori (Carlo La Vecchia) World Journal of Gastrointestinal Oncology (Silvano Gallus) ATTIVITA’ DI REVISIONE Acta Dermato-Venereologica, Acta Psychiatrica Scandinavica, Alcologia, American Journal of Clinical Nutrition, American Journal of Epidemiology, Annals of Epidemiology, Annals of Oncology, Archives of Internal Medicine, BMC Public Health, British Journal of Cancer, British Journal of Nutrition, British Medical Journal, Bulletin of the World Health Organization, Canadian Journal of Physiology and Pharmacology, Cancer, Cancer Causes and Control, Cancer Detection and Prevention, Cancer Epidemiology Biomarkers and Prevention, Computer Methods and Programs in Biomedicine, Diabetes/Metabolism Research and Reviews, Digestive Liver Disease, Epidemiologia & Prevenzione, Epidemiology, Epidemiology & Biostatistic, European Heart Journal, European Journal of Cancer, European Journal of Cancer Prevention, European Journal of Clinical Nutrition, European Journal of Epidemiology, European Journal of Public Health, Evidence-Based Healthcare and Public Health, Gynecological Endocrinology, Gut, Hepatology, Human Reproduction, International Journal of Cancer, International Journal of Environmental Research and Public Health, International Journal of Epidemiology, International Journal of Obesity, JAMA, Journal of American College of Nutrition, Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, Journal of Clinical Epidemiology, Journal of Epidemiology and Community Health, Journal of Investigative Dermatology, Journal of Medical Economics, Journal of Medical Internet Research , Journal of the National Cancer Institute, Lancet Oncology, Lung Cancer, Maturitas, Melanoma Research, Nicotine & Tobacco Research, Nutrition and Cancer, Obstetric and Gynecology, Oncology, PLoS ONE, Preventive Medicine, Public Health, Public Health Nutrition, QJM, Radiation Research, Revue d’Epidèmiologie et de Santé Publique, The Breast, The Cancer Journal, The Lancet, The Open Obesity Journal, Tobacco Control, Tumori, World Journal of Gastroenterology. PRESENZA IN COMMISSIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI Advisory Committee of the Oxford Collaborative group on Aetiological Factors in Cancers of the Female Genital Tract Comitato Scientifico del Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia Comitato Scientifico della Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico Vaginale Comitato Scientifico del portale www.familyhealth.it Data and Safety Monitoring Board of the “Phase II therapeutic trial with a humanized nonmitogenic CD3 (ChAgly CD3) monoclonal antibody in recently diagnosed type I diabetic patients” Executive Committee, International Head and Neck Cancer Epidemiology (INHANCE) consortium Ministero della Salute, Sottocomitato fumo Scientific Review Committee del UND/WHO/World Bank Human Reproduction Programme ORGANIZZAZIONE DI EVENTI Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milan; Conference: “Presentazione trial sull’effetto del consumo di chewing-gum sull’appetito e il consumo di snack”. 15 Gennaio 2010. Corso “La ricerca bibliografica su database biomedici”, organizzato in collaborazione con l’ASL di Bergamo Dipartimento Cure Primarie e Continuità Assistenziale, Bergamo 11 febbraio 2010 V° edizione del corso ECM “"La ricerca bibliografica su database biomedici", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 8 giugno 2010 V ° edizione del corso ECM "Internet e l’aggiornamento professionale in ambito medico", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 9 giugno 2010 V ° edizione del corso ECM "Il web 2.0 al servizio della formazione e dell’aggiornamento del medico", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 10 giugno 2010 V ° edizione del corso ECM "Twitter, Facebook, Youtube e i nuovi social media per l’aggiornamento del medico e dell’operatore sanitario", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 11 giugno 2010 Corso “Web 2.0 e social media in medicina” organizzato presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano, 5,19 ottobre 2010 Corso di formazione e aggiornamento per i giornalisti “Internet e Medicina: a caccia di salute sul web”, organizzato in collaborazione con la Unione Nazionale dei Giornalisti Scientifici Italiani (UNAMSI), Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 16 ottobre 2010 VI° edizione del corso ECM “"La ricerca bibliografica su database biomedici", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 2 novembre 2010 VI° edizione del corso ECM "Internet e l’aggiornamento professionale in ambito medico", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 3 novembre 2010 VI° edizione del corso ECM "Il web 2.0 al servizio della formazione e dell’aggiornamento del medico", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 4 novembre 2010 VI° edizione del corso ECM "Twitter, Facebook, Youtube e i nuovi social media per l’aggiornamento del medico e dell’operatore sanitario", Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Milano, 5 novembre 2010 Corso “Aggiornarsi in oncologia con gli strumenti del web 2.0” organizzato dal personale del dipartimento in collaborazione con l’Associazione Italiana Oncologia Medica e svolto nell’ambito del XII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Oncologia Medica, Roma 6 novembre 2010 Corso “Il web 2.0 e i social media come strumento di comunicazione in sanità” promosso dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Perugia 10 novembre 2010 Corso “Il web 2.0 e i social media al servizio della formazione e dell’aggiornamento del medico e dell’operatore sanitario” organizzato presso l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Ravenna, Ravenna 14-15 dicembre 2010 PRESENTAZIONI A CONGRESSI ED EVENTI Corso “L’accademia del cittadino: valutare la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari per fare scelte consapevoli e partecipare al miglioramento” – Modulo 3: Informazione e comunicazione sulla salute. Il ruolo della associazioni nella costruzione dell’alleanza tra cittadino e sistema sanitario” organizzato da Partecipasalute e Regione Toscana. Titolo della relazione: “Facebook, blog, wiki: le informazioni di salute corrono sul web 2.0”, Montecatini Terme 21 Gennaio 2010. Corso “Le nuove tecnologie al servizio dell’efficacia e dell’efficienza in diabetologia”, promosso da Roche Diagnostics, Buttrio (UD) 22-23 Gennaio 2010 Convegno. Cibo degli dei, cibo dei demoni – alimentazione fra salute e malattia. “Cibi contro il cancro e cibi che lo fanno venire. Cosa c’è di vero? Lugano, Svizzera 28 Gennaio 2010 International scientific workshop. The truth about wine. “Alcohol and health, with focus on moderate doses” e ”Wine consumption and longevity”. Castello di Grinzane Cavour (CN) 5-7 Febbraio 2010 Open day. Hiwate. Health impacts of long term exposure to disinfection by-products in drinking water. London, UK 23 Febbraio 2010 43rd Annual Meeting of the Italian Association for the Study of the Liver. “ Coffee and liver diseases”. Roma, 24 Febbraio 2010 Convegno “Alleati per la salute”, Roma 5-6 Marzo 2010. Titolo della relazione”Comunicare il non profit: Internet e i Social Network” Corso di aggiornamento. Gli studi caso-controllo: dal disegno agli strumenti epidemiologico-statistici. “Lettura di un articolo scientifico ed esercitazione: disegnare uno studio caso-controllo””Calcolo della numerosità campionaria in uno studio caso-controllo. Particolari tipi di studi caso-controllo”. Roma 9 Marzo 2010 Pancreatic cancer case-control (PANC4) consortium. “Non-cigarette tobacco use and pancreatic cancer”. Rockville, MD 18 Marzo 2010 European Breast Cancer Conference. EBCC7. ”Impact of lifestyle on breast cancer”. Barcellona, Spagna 2427 Marzo 2010 Corso, “Siti, strumenti ed applicazioni web 2.0 in ambito medico” promosso dalla Biblioteca Medica della AIL Biella-Fondazione Clelio Angelino onlus, Biella 14-15 Aprile 2010. VII International Nutrition and dietetics Congress. “Mediterranean diet and cancer”. Istanbul, Turchia 14-18 Aprile 2010 Corso “Internet e l’aggiornamento professionale in ambito medico”, promosso dal servizio formazione del personale medico della Provincia Autonoma di Bolzano, Bolzano 23 Aprile 2010 Alimentazione, stili di vita e promozione della salute. “Componenti della frutta e verdura e prevenzione del cancro”. Bologna, 24-27 Aprile 2010 Bocconi University, Milan; Master course: “Epidemiology of tobacco in Italy, with a focus on the effects of the smoking ban legislation”. Milano. 4 Maggio 2010. Master Universitario di I° livello in “Comunicazione e Salute nei Media Contemporanei”, Università degli Studi di Milano, facoltà di Farmacia, anno accademico 2009-2010. Ruolo di docenze nel modulo “Il Web 2.0 come strumento per la comunicazione della salute", Milano 7 Maggio 2010 V Giornata nazionale del malato oncologico promossa dalla Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO). Titolo della relazione: Le associazioni dei pazienti nell’era dei social network e dei social media”, Roma 15 Maggio 2010 PPACTE Meeting: “WP2: European Survey on economic aspects of smoking”. IARC, Lyon, France. 16 Maggio 2010. IARC Handbook Meeting: “Chapter 5; tax, price and adult tobacco use”. IARC, Lyon, France. 17 Maggio 2010. Minimaster “Come leggere un lavoro clinico – Ricerca bibliografica online” organizzato dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri”, Firenze 19 Maggio 2010. Titolo della relazione “Web 2.0 e banche dati: utilizzo di feed RSS, aggregatori di notizie e social bookmarks” I edizione Convegno Nazionale Fondazione GSTU (Gruppo Studi Tumori Urologici). “L’oncologia dei nostri giorni: fra comunicazione e comunicabilità”. Titolo della relazione “Strumenti di informazione sanitaria disponibili su Internet: come orientarsi”, Palermo 21 Maggio 2010 XII Convegno nazionale tabagismo e servizio sanitario nazionale. “Fumo e donne: nulla è peggio per la loro salute. Roma, 31 Maggio 2010 Convegno “Medicina e Media: sfide per una comunicazione di qualità” organizzato dall’Università degli Studi di Padova, Padova 8 Giugno 2010. Titolo della relazione: “Internet e web 2.0: cosa cambia per la comunicazione in medicina”. Convegno “I nuovi canali del ‘informazione scientifica tra e-detailing e TV digitale terrestre”, Business International. Titolo della relazione “Social Networking in Sanità: come scambiare esperienze e condividere conoscenze mediche e sanitarie attraverso la rete”, Roma 16 Giugno 2010. 1° European Focus Meeting. Excellence in young women breast care. “Epidemiologia del carcinoma mammario” (La Vecchia moderatore), Famigliarità, ereditarietà e counseling genetico (Negri). Castel dell’Ovo, Napoli, 24-25 Giugno 2010 IPRI-Dundee University Summer School of epidemiology. “Exposure assessment”, ”Introduction to bias”Dundee, UK, 5-7 Luglio 2010 Meeting “The International meta-analysis on lung cancer screening: recent data”- Peter B. Bach. Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori. Milano, 22 Luglio 2010 Prevention, from theory to policy. “Lifestyle and cardiovascular risk”. Losanna, Svizzera. 7 Settembre 2010 ESBRA Nordmann Award & ISBRA Satellite Meeting Alcohol & Cancer. “Epidemiology of alcohol cancer”. Heidelberg 17-18 Settembre 2010 I° edizione del corso “Gli strumenti del web 2.0 per la distribuzione e la condivisione dell’informatica medica”, promosso dall’Arcispedale Santa Maria Nuova, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Reggio Emilia 22 Settembre 2010 II World Congress of Public Health Nutrition. “Application of low-calorie sweeteners, safety and contributions to health. Porto, Portogallo. 23-25 Settembre. 2010 Europa Donna Breast Cancer Advocacy Leader Conference: reducing health inequalities and fostering healthy ways of life. “Epidemiology and facts about lifestyle and breast cancer prevention. Milano. 25 Settembre 2010 II° edizione del corso “Gli strumenti del web 2.0 per la distribuzione e la condivisione dell’informatica medica”, promosso dall’Arcispedale Santa Maria Nuova, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1 Ottobre 2010 Corso “Le nuove tecnologie al servizio dell’efficacia e dell’efficienza in diabetologia”, promosso da Roche Diagnostics, Cavenago 1-2 Ottobre 2010 Convegno. Alimentazione e tumori: dalla prevenzione al support nutrizionale. “Componenti della dieta utili nella prevenzione dei t umori”. Milano. 8 Ottobre 2010 Breast cancer conference. Swedish Cancer Society. “Impact of lifestyle on breast cancer”. Stoccolma, Svezia. 15 Ottobre 2010 Vivere in salute alla Bocconi. “La prevenzione come strumento utile al fine di ridurre i rischi di malattie”. Milano. 18 Ottobre 2010 Dental Lessons. “Alcohol e colluttori: dati epidemiologici”. Roma. 19 Ottobre 2010 3rd International Congress on Nutrition and Cancer. “Overweight, diabetes and Cancer risk”. Bodrum, Turchia. 20-24 Ottobre 2010 III° edizione del corso “Gli strumenti del web 2.0 per la distribuzione e la condivisione dell’informatica medica”, promosso dall’Arcispedale Santa Maria Nuova, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Reggio Emilia 20 Ottobre 2010 II edizione Convegno Nazionale Fondazione GSTU (Gruppo Studi Tumori Urologici). “L’oncologia dei nostri giorni: fra comunicazione e comunicabilità”. Titolo della relazione “Strumenti di informazione sanitaria disponibili su Internet: come orientarsi”, Catania 30 Ottobre 2010 Conference EUROEPI: “Impact of cigarette price on demand for tobacco products”. Florence, 8 Novembre 2010. Conference EUROEPI: “Colorectal cancer and disinfection by-products in Italy and Spain”. Florence, 7 Novembre 2010. XXXIV Congresso AIE 2010. Associazione Italiana Epidemiologia. Consumo di caffè e tè e rischio di tumore alla testa e collo: una pooled analysis di studi del consorzio INHANCE (The International Head and Neck Cancer Epidemiology). Firenze. 9 novembre 2010 Conferenza “Da LightHouse al web 2.0: il futuro dell’informazione biomedica in Lombardia”, conferenza annuale del Sistema Bibiotecario Biomedico Lombardo (SBBL). Titolo della relazione “Il ruolo del web 2.0 e dei social media nella diffusione dell’informazione biomedica”, Milano 16 Novembre 2010. XVI Congress of International Federation of Health Records Organizations (IFHRO), Milano 15-19 Novembre 2010. Titolo relazione: “Personal Health Record and web 2.0: a new way for patients and citizens to collect, handle, and share their own health data” Convegno “Comunicazione sociale per la salute: salute 2.0 esperienze e interrogativi” promosso dalla Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta Regionale Emilia Romagna in collaborazione con l’Università di Bologna e Fondazione Pubblicità e Progresso. Titolo della relazione “Partecipazione, formazione e salute:l’esperienza del portale partecipasalute.it”, Bologna 26 Novembre 2010 Seminario “La registrazione dei trial clinici: come e perché effettuarla e come interrogare i database”, Ospedale Maggiore di Bologna, Bologna 2 Dicembre 2010 Convegno “Questioni di cuore: l’infarto miocardico nell’era della comunicazione globale” promosso dalla Azienda Unità Sanitaria locale di Forlì. Titolo della relazione “La comunicazione e gli ammalati (potenziali) di domani: web, iphone, ipad, centro di ascolto, condivisione delle immagini, second opinion”, Forlì 4 Dicembre 2010 Convegno “Innovazioni tecnologiche in medicina sportiva”, promosso dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) Puglia e Basilicata, Matera 3-4 Dicembre 2010. Titolo della relazione “Il web 2.0: filosofia e strumenti”. Master Universitario di I° livello in Ricerca Clinica, Università degli Studi di Milano, anno accademico 2010-2011. Ruolo di docenze nel modulo “Internet e le nuove tecnologie per l’aggiornamento medicoscientifico”, Milano 9 Dicembre 2010 EU-FP6 Project HiWATE Final Meeting. 22-24 Febbraio 2010 Londra CONTRIBUTI E CONTRATTI AIFA Arcispedale Santa Maria Nuova, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia Associazione Italiana Oncologia Medica Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) Azienda Sanitaria Locale di Bergamo Azienda Unità Sanitaria Locale di Ravenna Centro Cardiologico Monzino Comune di Milano Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) European Commission (FP7) European Research Council (ERC) Fondazione Politecnico di Milano GISED Ministero della Salute Regione Lombardia Weber Shandwich Consorzio Assomela ISA Perfetti Van Melle Provincia Autonoma di Bolzano Roche Diagnostics Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Unione Nazionale dei Giornalisti Scientifici Italiani SELEZIONE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE (2010) Deandrea S, Foschi R, Galeone C, La Vecchia C, Negri E, Hu J. Is temperature an effect modifier of the association between green tea intake and gastric cancer risk? Eur. J. Cancer Prev 19:18–22 (2010) Parazzini F, Ricci E, Chiaffarino F, Cipriani S, Tozzi L, Fedele L Induced abortion and risk of preterm birth. Gynecol Obstet Invest. 69:40-45 (2010). Tavani A, Scotti L, Bosetti C, Dal Maso L, Montella M, Ramazzotti V, Negri E, Franceschi S, La Vecchia C. Aspirin and risk of renal cell cancer in Italy. Eur. J. Cancer Prev., 19: 272-274 (2010) Bosetti C, Niewenhuijsen M, Gallus S, Cipriani S, La Vecchia C, Parazzini F. Ambient particulate matter and preterm birth or birth weight: review of the literature. Arch Toxicol. 2010;84:447-60. Pelucchi C, Galeone C, Negri E, La Vecchia C. Trends in adherence to the Mediterranean diet in an Italian population between 1991 and 2006. 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Prev Med, in press http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21130111 Fedirko V , Tramacere I, Bagnardi V, Rota M, Scotti L, Islami F, Negri E, Straif K, Romieu I, La Vecchia C, Boffetta P, Jenab M A meta-analysis of alcohol drinking and colorectal cancer risk: a dose-response analysis of published studies Ann Oncol, in press Hu J, La Vecchia C, Morrison H, Negri E, Mery L, Canadian Cancer Registries Epidemiology Research Group Salt, processed meat and the risk of cancer. Eur J Cancer Prev, in press Islami F, Fedirko V, Tramacere I, Bagnardi V, Jenab M, Scotti L, Rota M, Corrao G, Garavello W, Schuz J, Straif K, Negri E, Boffetta P, La Vecchia C Alcohol drinking and esophageal squamous cell carcinoma with focus on light-drinkers and never-smokers – A systematic review and meta-analysis Int J Cancer, in press Pelucchi C, Zucchetto A, Tavani A, Dal Maso L, Serraino D, La Vecchia C. Physical activity and pancreatic cancer risk. Int J Cancer, in press http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20617512 Randi G, Malvezzi M, Levi F, Ferlay J, Negri E, Franceschi S, La Vecchia C. Re: Classification of biliary tract cancer (BTC): evaluation of all entities. Ann. Oncol., in press. Turati F, Galeone C, La Vecchia C, Tavani A. Coffee and Cancers of the Upper Digestive and Respiratory Tracts: Meta-analyses of observational studies Ann Oncol, in press http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20943597 Pelucchi C, et al. Exposure to acrylamide and human cancer-a review and meta-analysis of epidemic studies. Ann Oncol, in press SELEZIONE PUBBLICAZIONI DIVULGATIVE (2010) Santoro E. Dai social network ai social media. Ricerca & Pratica 2010 ; n.154 : 159-160 Santoro E. Medpedia: il Wikipedia della medicina. Ricerca & Pratica 2010 ; n.153 : 123-124 Santoro E. La medicina viaggia su YouTube. Ricerca & Pratica 2010 ; n.151 : 27-28 Santoro E. Wikipedia o wiki medici? Ricerca & Pratica 2010 ; n.152 : 69-70 Santoro E. La newsletter web 1.0 del Ministero della Salute. Ricerca & Pratica 2010 ; n. 155 : 202-203 Santoro E. E’ indispensabile il coinvolgimento dei medici. Avvenire Medico 2010;8:13-14 Santoro E. Web 2.0 e diabete: il nuovo web al servizio dell’aggiornamento del medico. Giornale Italiano di Diabetologia e Metabolismo 2010; 30:45-48 Santoro E. Internet, web 2.0 e malati cronici: i risultati di un’indagine. Partecipasalute 2010; http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1467 Santoro E. La cartella clinica delude le aspettative. Partecipasalute 2010; http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1520 Santoro E. Per Big Pharma il futuro del marketing è su Facebook? Partecipasalute 2010; http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1660 Santoro E. Niente e-mail tra medico e paziente. Partecipasalute 2010; http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1645 Santoro E. La salute ai tempi del web 2.0. Il Sole 24 Ore Sanità 29 giugno – 5 luglio 2010; 16-17 Santoro E. Fascicolo elettronico, il mezzo flop inglese. Il Sole 24 Ore Sanità 19-25 ottobre 2010; 12 ALTRE PUBBLICAZIONI (2010) Levi F, La Vecchia C. Cancer of the prostate In: Tobacco - Science, policy and public health, 2e. (Chapter 19 and Prelims) Rossi M, Negri E, Bosetti C, Pelucchi C, La Vecchia C. Epidemiology behind fruit and vegetable consumption and cancer risk with a focus on flavonoids. In: Plant phenolics and human health. Biochemistry, Nutrition and Pharmacology. (Cesar G. Fraga, ed.). John Wiley & Sons. Inc., Hoboken, New Jersey. pp. 471-487 (2010) ATTIVITA’ DI RICERCA Laboratorio di Epidemiologia Generale STUDI CASO-CONTROLLO SUI TUMORI IN ITALIA Modelli alimentari e tumori delle alte vie digerenti e respiratorie In uno studio caso-controllo sul tumore laringeo, abbiamo individuato 5 principali modelli alimentari denominati "prodotti di origine animale", "alimenti ricchi di amido", "vitamine e fibre", "acidi grassi insaturi di origine vegetale", e "acidi grassi insaturi di origine animale ". Il modello “vitamine e fibre” è risultato inversamente associato con il cancro della laringe, mentre i modelli “prodotti di origine animale” e "acidi grassi insaturi di origine animale " erano direttamente associati ad esso. Non emergeva alcuna associazione significativa tra i modelli "alimenti ricchi di amido" e "acidi grassi insaturi di origine vegetale" e il rischio di tumore laringeo. Questi risultati suggeriscono che una dieta ricca di prodotti e grassi di origine animale è direttamente correlata, mentre una dieta ricca di frutta e verdura è inversamente correlata, al rischio di tumore della laringe. Similmente, un’altra analisi condotta sui tumori del cavo orale e della faringe ha indicato che una dieta ricca di prodotti e grassi di origine animale è positivamente associata al rischio di cancro del cavo orale e della faringe, mentre uno stile alimentare ricco di frutta e verdura, e di grassi vegetali, è favorevole contro il rischio di questa neoplasia. Consumo di tè verde e tumore gastrico Abbiamo studiato la relazione fra il consumo di tè verde e il rischio di cancro gastrico, analizzando i dati di uno studio caso-controllo condotto in Harbin e provincia, nel nord est della Cina, una zona ad alto rischio di tumore allo stomaco. Non è stata trovata nessuna associazione fra il consumo di tè verde e rischio di tumore gastrico. Nell’analisi sulla temperatura a cui è bevuto il tè, è emerso che gli odds ratios (OR) erano pari a 0.19 per l'assunzione elevata di tè freddo e 1.27 per l'assunzione elevata di tè caldo, rispetto ai non bevitori. Flavonoidi, proantocianidine e tumore dello stomaco E’ stato ipotizzato che i flavonoidi siano i responsabili del potenziale effetto protettivo della frutta e della verdura sul tumore dello stomaco. Abbiamo analizzato i dati di 230 casi incidenti di tumore gastrico e 547 controlli. Utilizzando tecniche di regressione logistica, forti associazioni inverse sono state trovate per le proantociandine. L’OR per il quintile più alto rispetto a quello più basso era 0.44 per la combinazione di monomeri e dimeri, e 0.36 per i polimeri con 3 o più meri. Queste stime non cambiavano sostanzialmente dopo aver ulteriormente aggiustato per frutta, verdura o vitamina C. Aspirina e tumore gastrico studi sulla relazione tra l’aspirina e farmaci anti-infiammatori non steroidei (NSAIDs), e il rischio di tumore gastrico mostrano risultati contrastanti. Abbiamo analizzato i dati di uno studio caso-controllo condotto in Italia tra il 1997 e il 2007, con 230 casi e 547 controlli. Un uso regolare di aspirina è stato riportato da 21 (9,2%) casi e 46 (8,5%) controlli, e non è risultato associato al rischio di tumore gastrico (OR=1,09, intervallo di confidenza, CI, al 95%: 0,61–1,94). La mancanza di associazione è stata riscontrata anche con la durata d’uso, l’età al primo uso, tempo dal primo e dall’ultimo uso. Nutrienti e rischio di tumore del colon Siamo stati coinvolti in uno studio caso-controllo condotto in 8 province Canadesi. In riferimento al tumore del colon, il consumo di grassi polinsaturi, grassi insaturi e colesterolo risultavano essere significativamente associati con il rischio di tumore del colon. Tale associazione era maggiore con il tumore prossimale del colon. Un aumentato rischio è stato osservato anche per un aumento del consumo di saccarosio sia per i tumori distali che per quelli prossimali del colon. Un aumentato rischio di tumore prossimale del colon è stato trovato con un aumentato consumo di lattosio. Pattern dietetici e tumore del colonretto In uno studio caso-controllo italiano abbiamo identificato cinque principali profili dietetici, basati sull’apporto di nutrienti, e abbiamo analizzato il loro ruolo in relazione al rischio di tumore del colon retto. Abbiamo osservato un effetto sfavorevole del profilo chiamato “ricco di amidi” sul tumore del colon (OR=1.68) e del retto (OR=1.74). Abbiamo invece osservato un effetto protettivo del profilo “Vitamine e fibre” sul tumore del retto (OR=0.61), del profilo “Grassi insaturi di origine animale” e “Grassi insaturi di origine vegetale” sul tumore del colon (OR=0.80 e OR=0.79, rispettivamente). Il profilo denominato “Prodotti animali” non risultava associato al rischio di tumore del colon o del retto. Proantocianidine e tumore del coloretto Studi in vitro e su animali suggeriscono che le proantocianidine riducono il rischio di tumore, in particolare del tumore del colon-retto. Abbiamo analizzato i dati di uno studio caso-controllo italiano su 1953 casi incidenti di tumore del colon-retto e 4154 controlli. Attraverso metodi di regressione logistica, abbiamo trovato una diminuzione del rischio di tumore al crescere di apporto di proantocianidine. L’OR per il quintile più alto rispetto a quello più basso era 0.88 per i monomeri, 0.75 per i dimeri, 0.84 per i trimeri, 0.80 per i polimeri con 4-6 meri, 0.79 per i polimeri con 7-10 meri, e 0.69 per i polimeri con più di 10 meri. Le associazioni apparivano più forti per il retto rispetto al colon. I nostri risultati potrebbero spiegare l’effetto protettivo della frutta e della verdura su questi tumori. Sindrome metabolica e tumore del colonretto Abbiamo analizzato i dati di uno studio multicentrico caso-controllo condotto in Italia e in Svizzera, basato su 1378 casi di cancro al colon, 878 casi di cancro al retto e 4661 controlli, per valutare la relazione tra sindrome metabolica e relative componenti e il cancro del colonretto. La sindrome metabolica è stata definita secondo i criteri dell'International Diabetes Federation. Per ciascuna componente della sindrome metabolica, gli OR di tumore del colonretto erano elevati negli uomini solamente. Di conseguenza, il rischio di cancro del colonretto era aumentato negli uomini (OR=1.86), ma non nelle donne (OR=1.13), con sindrome metabolica. I risultati erano simili per i tumori del colon e del retto. Questo studio ha riportato un’associazione diretta tra sindrome metabolica e tumori del colon e del retto negli uomini, ma non nelle donne. Abitudini alimentari e tumore del pancreas Nello studio caso-controllo sul tumore del pancreas abbiamo studiato il ruolo delle abitudini alimentari. Un Frequente consumo di carne è stato associato ad un rischio due volte maggiore di cancro del pancreas, e il rischio era significativo per la carne bollita, stufata , cotta alla griglia o arrosto. Lo zucchero da tavola (OR = 2.23) e le patate (OR = 1.79) erano significativamente correlati al tumore del pancreas. Una associazione inversa significativa è emersa per la frutta non da agrumi (OR = 0,41), verdure cotte (OR = 0,57), e, possibilmente, per i legumi (OR = 0,59). Il presente studio indica un'associazione inversa tra frutta e verdura e rischio di cancro del pancreas, e conferma una relazione diretta con la carne. Macronutrienti, acidi grassi, colesterolo e tumore del pancreas Una associazione positiva è stata osservata tra il cancro del pancreas e proteine di origine animale (OR = 1,85 per il più alto versus più basso quintile di assunzione; p per trend = 0.039), mentre un'associazione negativa è stata osservata per gli zuccheri (OR = 0,52, p per trend = 0.003). Associazioni negative (non significative) sono emerse per le proteine vegetali (OR = 0,69) e gli acidi grassi polinsaturi (OR = 0,67). Una dieta povera di proteine animali e ricca di zuccheri (principalmente derivati da frutta) sembra avere un effetto benefico sul rischio di cancro del pancreas. Micronutrienti e tumore del pancreas Diversi studi hanno osservato una relazione inversa tra il consumo di frutta e vegetali e il tumore del pancreas, ma non è chiaro quali siano le specifiche componenti di questi alimenti che determinano l’effetto protettivo. Abbiamo stimato l’apporto di alcune vitamine, carotenoidi e minerali, attraverso l’uso di una banca dati di composizione degli alimenti italiani, utilizzando le informazioni provenienti da un questionario di frequenza alimentare. Abbiamo osservato delle associazioni inverse tra tumore del pancreas e elevate assunzioni di vitamina E (OR=0.60), vitamina C (OR=0.44), folati (OR=0.56), e potassio (OR=0.57). Abbiamo inoltre osservato un ruolo protettivo, sebbene non statisticamente significativo, di α-carotene, βcarotene, and β-cryptoxanthin, mentre non abbiamo trovato nessuna relazione con retinolo, licopene, luteina/zeaxantina, carotenoidi totali, vitamina D, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, calcio, fosforo, ferro, zinco, e sodio. Acrilammide e tumore del pancreas Nello stesso database sul tumore del pancreas, abbiamo indagato la relazione con l’esposizione ad acrilammide nella dieta. L'OR di tumore del pancreas per un aumento di ingestione di acrilammide di 10 µg/die era di 1.01. Non è stata rilevata nessuna differenza significativa tra gli OR negli strati di fumo di tabacco, consumo di alcol, indice di massa corporea e altre covariate. Pertanto, questo studio non ha trovato alcuna associazione tra acrilammide nella dieta e tumore del pancreas. Bevande zuccherate e tumore del pancreas Abbiamo studiato l'associazione tra il consumo di bevande gassate e il rischio di tumore del pancreas in uno studio italiano caso-controllo condotto su 326 casi di tumore del pancreas e 652 controlli appaiati. Inoltre, abbiamo riassunto i risultati di tutti gli studi che hanno valutato l’associazione tra bibite o bevande zuccherate e il rischio di tumore del pancreas pubblicati prima del giugno 2010, utilizzando un approccio meta-analitico. Nello studio caso-controllo, rispetto ai non bevitori, l’OR multivariato è stato di 1,02 per i consumatori di bevande gassate e di 0,89 per i consumatori regolari. Dalla ricerca della letteratura, abbiamo individuato altri 4 studi caso-controllo (1.919 casi) e 6 studi di coorte (2.367 casi). Considerando questi studi, i rischi relativi (RR) per i consumatori di bevande gassate rispetto ai non consumatori erano di 0,97 per gli studi caso-controllo, 1,05 per gli studi di coorte, e 1,02 per tutti gli studi. Attività fisica e rischio di tumore del pancreas Abbiamo anche analizzato i dati sull’attività fisica in relazione al rischio di cancro del pancreas. Per il livello più elevato di attività fisica sul lavoro rispetto al più sedentario, gli OR erano 1.24 all'età di 15-19, 1.21 all’età 30-39 e 1.41 all’età 50-59 anni, senza che emergesse alcun trend significativo nei rischi alle età considerate. Gli OR corrispondenti per i livelli di attività fisica nel tempo libero erano 1.44 all’età 15-19, 1.52 all’età 30-39 e 1.39 all’età 50-59 anni. Pertanto, l’attività fisica occupazionale e nel tempo libero non erano associate a una riduzione del rischio di cancro al pancreas. Diabete mellito e altre condizioni mediche e rischio di tumore del pancreas Abbiamo considerato la relazione tra diabete mellito e altre condizioni mediche e rischio di tumore del pancreas all’interno di due dataset di dati raccolti tra il 1983 e il 2008, per un totale di 683 casi. Il diabete era associato con il rischio di tumore del pancreas, e l’associazione era significativa per diabete diagnosticato fino a 10 anni prima dell’insorgenza del tumore del pancreas. Rispetto ai soggetti non diabetici non fumatori, l’OR era pari a 1.85 tra i fumatori attuali non diabetici, 2.18 tra i non/ex-fumatori diabetici e 4.67 tra i fumatori attuali diabetici, suggerendo un effetto moltiplicativo tra i due fattori di rischio. Il tumore del pancreas era inoltre significativamente associato con la pancreatite, principalmente tra coloro che avevano avuto una diagnosi entro i 2 anni precedenti. Aspirina e tumore del pancreas Abbiamo analizzato l’associazione tra uso di aspirina e il rischio di tumore del pancreas utilizzando i dati di uno studio caso-controllo ospedaliero (308 casi e 477 controlli) condotto in Italia tra il 1991 e il 2008. Un totale di 22 casi (7%) e 37 controlli (8%) hanno riportato l'uso regolare di aspirina (OR=0,87). Un leggero effetto protettivo dell’uso di aspirina, anche se non significativo, è stato osservato per la durata di utilizzo > o = 5 anni (OR = 0,53) e per il periodo dal primo impiego > o = 10 anni (OR = 0,69). Il rischio di tumore del pancreas era significativamente ridotto per gli utilizzatori correnti di 5 o più anni di durata (OR = 0,23). Fibre alimentari e tumore dell'endometrio Le evidenze epidemiologiche sulla relazione tra fibre alimentari e cancro dell'endometrio sono contraddittorie. Abbiamo esaminato questo argomento in uno studio caso-controllo che includeva 454 donne con tumore dell'endometrio incidente e istologicamente confermato e 908 controlli. Le informazioni sulla dieta sono state raccolte attraverso un questionario di frequenza alimentare validato. L’assunzione di lignina era significativamente inversamente associata al tumore dell’endometrio (OR=0.6 per il quintile più alto rispetto al più basso), mentre l'assunzione di fibre totali non era correlata al rischio. I dati hanno indicato la potenziale importanza dell’assunzione di lignina nella prevenzione del carcinoma dell’endometrio ai livelli di consumo italiani. Sindrome metabolica e tumore dell’endometrio In uno studio caso-controllo condotto tra il 1992 e il 2006 nelle province di Milano, Pordenone e Napoli, includente 454 donne con tumore dell’endometrio e 798 controlli, è emersa un’associazione significativa tra sindrome metabolica (aggregazione di obesità centrale, diabete, iperlipidemia, ipertensione) e rischio di tumore dell’endometrio. Secondo differenti definizioni della sindrome metabolica, le donne con almeno tre componenti della sindrome avevano un rischio di contrarre il tumore dell’endometrio da 3 a quasi 9 volte superiore rispetto alle donne con nessuna componente. Aspirina e rischio di tumore dell'endometrio Abbiamo fornito ulteriori informazioni sul ruolo dell’aspirina sul cancro dell'endometrio. Un uso regolare di aspirina è stato riportato da 28 (6,3%) casi e 46 (6,8%) controlli, corrispondente a un non significativo OR multivariato di 0,65. Non c'era alcun andamento coerente di rischio con la durata di utilizzo, l'età al primo utilizzo, il tempo dal momento del primo utilizzo o tempo trascorso dall'ultimo utilizzo. Inoltre, non vi era alcuna differenza negli OR in strati di indice di massa corporea. Questo studio –il primo di una popolazione al di fuori del Nord America - aggiunge informazioni rilevanti sulla mancanza di un’associazione tra uso di aspirina e rischio di tumore dell'endometrio, anche nelle donne ad alto rischio, sovrappeso o obese. Uso di farmaci per la fertilità e tumore dell'endometrio Lo stesso studio caso-controllo ha analizzato gli aspetti tempo-dipendenti dell’utilizzo di farmaci per la fertilità in associazione al rischio di tumore dell'endometrio. L'OR di tumore dell'endometrio per l'utilizzo di farmaci per la fertilità almeno una volta nella vita era di 3.26. Il rischio era più alto per una durata di utilizzo di 12 mesi o più (OR=6.10), per l’uso entro i 25 anni prima dell’intervista (OR=5.30), e per il primo utilizzo prima dei 30 anni (OR=5.14) . quindi, i nostri dati hanno supportato i risultati di studi precedenti per un aumento del rischio di tumore dell'endometrio con la durata di utilizzo di farmaci per la fertilità. Nutrienti e rischio di tumore della prostata In uno studio sul tumore della prostata, abbiamo osservato un rischio aumentato per un crescente consumo di saccarosio e disaccaridi. Al contrario, gli uomini nel più elevato quartile di consumo di colesterolo mostravano un rischio di tumore della prostata inferiore. Nessuna associazione è stata trovata con il consumo di proteine, grassi totali, grassi monoinsaturi, grassi polinsaturi, monosaccaridi e carboidrati totali. Tali risultati forniscono un’evidenza che una dieta povera di grassi insaturi potrebbe ridurre il rischio di tumore della prostata. Consumo di agrumi e rischio di tumore I risultati dei nostri studi caso-controllo indicavano che il consumo di agrumi ha un ruolo favorevole verso le neoplasie dell’apparato digerente e delle alte vie respiratorie. Non è emersa nessuna associazione con i tumori della mammella, endometrio, ovaio, prostata e rene. Flavonoidi, proantocianidine e tumori Abbiamo considerato i flavonoidi e le proantocianidine in una rete di studi caso controllo italiani che includono circa 10 000 casi incidenti di selezionati tumori e oltre 16 000 controlli. Usando tecniche di regressione logistica, questi studi rafforzano l’evidenza di un effetto protettivo dei flavanoni sui tumori della alte vie aereo-digerenti, dei flavonoli, antocianidine e proantocianidine (in particolare, quelle con un grado di polimerizzazione più alto) sul tumore del colon-retto, dei flavonoli e flavoni sul tumore della mammella, degli isoflavoni sul tumore dell’ovaio, e dei flavonoli sul tumore del rene. Nessuna associazione è stata trovato tra i flavonoidi e il tumore della prostata. Indice glicemico, carico glicemico e indice di massa corporea e rapporto vita fianchi Una dieta ad alto indice glicemico (IG) è stata associata all’obesità, ma i dati epidemiologici non sono coerenti. Abbiamo studiato la relazione dell’IG e del carico glicemico (CG) con l’indice di massa corporea (IMC) e il rapporto vita/fianchi (WHR) utilizzando i dati di 7724 pazienti del gruppo di controllo di una rete di studi italiani caso-controllo su base ospedaliera. La media di IMC decresceva dal terzile dell’IG più basso rispetto a quello più alto da 26.59 a 26.18 kg/m2 negli uomini (p ~0.005), e da 25.81 a 25.09 kg/m2 nelle donne (p <0.001). Rispetto ai terzili del CG, i valori corrispondenti erano 26.41 e 26.25 kg/m2 negli uomini (p ~0.5), e 26.01 e 24.93 kg/m2 nelle donne (p <0.001). Nessuna associazione è stata trovata con WHR. Aderenza alla dieta mediterranea Abbiamo studiato se l'aderenza alla dieta mediterranea sia cambiata nel corso del periodo 1991-2006 in una popolazione italiana. I soggetti inclusi nello studio erano 3247 adulti con un ampio spettro di patologie acute non legate a cambiamenti di lungo termine nella dieta. Per ogni soggetto, abbiamo calcolato uno score di dieta mediterranea, sulla base di nove caratteristiche peculiari del modello alimentare mediterraneo, definite a priori. L'aderenza alla dieta mediterranea non ha evidenziato variazioni significative nel corso degli ultimi 15 anni in entrambi i sessi. I soggetti di età 55-64 anni, quelli con istruzione elevata, e quelli nati nell’Italia Centrale e Meridionale mostravano un’aderenza più elevata alla dieta mediterranea. META-ANALISI E REVISIONI SISTEMATICHE Consumo di alcol e tumore del cavo orale e faringe Abbiamo condotto una revisione di tutti gli studi su alcol e tumori del cavo orale e della faringe pubblicati tra il 1988 e il 2009. La maggior parte degli studi ha riportato un forte effetto dose-risposta sulla quantità di consumo di alcol. Tuttavia, non è stata osservata nessuna associazione chiara con la durata di consumo di alcol. Associazioni simili sono state osservate tra i non-fumatori in oltre 20 studi. In generale, il tipo di bevanda alcolica dominante consumata in ogni popolazione era associata al maggiore aumento di rischio di questo tumore. Abbiamo inoltre condotto una meta-analisi dei dati disponibili sull’associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore del cavo orale e faringe, pubblicati fino a settembre 2009. Abbiamo identificato 43 studi caso-controllo e 2 studi di coorte, includendo un totale di 17,085 casi. Il RR era 1.21 (95% CI, 1.10-1.33) per ≤1 drink al giorno, e aumentava fino a 5.24 (95% CI, 4.36-6.30) per un elevato consumo (≥4 drinks al giorno). L’analisi dose-rischio mostrava un RR di 1.29 per 10 g etanolo/giorno, 3.24 per 50 g etanolo/giorno, 8.61 per 100 g etanolo/giorno, e 13.02 per 125 g etanolo/giorno. Questa meta-analisi fornisce una forte evidenza di un elevato eccesso di rischio di tumore del cavo orale e faringe per i forti bevitori. Inoltre indica un rischio aumentato anche per un consumo moderato, i.e. ≤1 drink o 10 g etanolo/giorno. Consumo di alcol e rischio di carcinoma squamo-cellulare dell’esofago Abbiamo condotto una revisione sistematica e meta-analisi basata su 40 studi caso-controllo e 13 studi di coorte che riportavano il rischio di carcinoma squamo-cellulare dell’esofago associato con il consumo di alcol considerando almeno 3 livelli di consumo. Negli studi aggiustati per sesso, età e consumo di tabacco il RR e il corrispondente CI al 95% per l’associazione tra un ridotto consumo di alcol (≤12.5g/giorno) era 1.38 (1.14-1.67). L’associazione era lievemente maggiore nei paesi asiatici che in altre popolazioni. I RRs aggiustati (95% CIs) erano 2.62 (2.07-3.31) per un consumo di alcol moderato (>12.5-<50g/giorno) e 5.54 (3.92-7.28) per un elevato consumo di alcol (≥50g/giorno); i RRs erano lievemente maggiori nelle popolazioni non-asiatiche. Negli studi prospettici, il RR (95% CI) era 1.35 (0.92-1.98) per un ridotto consumo, 2.15 (1.55-2.98) per un moderato consumo, e 3.35 (2.06-5.46) per un elevato consumo di alcol; un ridotto consumo di alcol risultava essere associato al rischio di carcinoma squamo-cellulare dell’esofago in Asia (5 studi) ma non in altre aree (3 studi). Tra i non-fumatori (9 studi), il RR (95% CI) era 0.74 (0.47-1.16) per un ridotto consumo, 1.54 (1.09-2.17) per un consumo moderato, e 3.09 (1.75-5.46) per un elevato consumo di alcol. Fumo di tabacco e rischio di adenocarcinoma dell’esofago e del cardias gastrico Abbiamo condotto una meta-analisi di 33 studi pubblicati fino a gennaio 2010 sull’associazione tra fumo di tabacco e rischio di tumore dell’esofago e del cardias gastrico. Rispetto ai mai fumatori, il RR era di 1.76 per i fumatori (attuali ed ex-fumatori), 2.32 per i fumatori attuali, e 1.62 per gli ex-fumatori. Nessuna differenza significativa è emersa tra adenocarcinoma dell’esofago (RR=1.85 per fumatori vs mai fumatori) e adenocarcinoma del cardias gastrico (RR=1.76). Abbiamo trovato un’associazione diretta con la quantità (RR=2.48 per ≥20 sigarette/giorno) e la durata (RR=2.32 per ≥40 anni) del consumo di sigarette. Questa meta-analisi mostrava un eccesso di rischio di adenocarcinoma dell’esofago e del cardias gastrico significativo per i fumatori. Consumo di alcol e rischio di tumore della laringe Abbiamo condotto una meta-analisi sull’associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore della laringe. Sono stati inclusi 40 studi (38 studi caso-controllo e 2 studi di coorte) riportanti almeno 3 livelli di consumo. Il consumo di alcol è risultato essere associato con un aumento di rischio di tumore della laringe pari a circa 2 volte (RR=1.90; 95% CI: 1.59-2.28). Mentre un ridotto consumo di alcol (≤1 drink/giorno) non mostrava alcuna associazione significativa con il rischio di tumore della laringe (12 studi. RR=0.88; 95% CI: 0.711.08), un consumo moderato (>1 a <4drinks/giorno) era associato ad un aumento del rischio pari a 1.5 volte (35 studi. RR=1.47; 95% CI: 1.25-1.72) e un elevato consumo di alcol (≥4drinks/giorno) era associato con un aumento del rischio pari a 2.5 volte (33 studi. RR=2.62; 95% CI: 2.13-3.23). Perciò, questa meta-analisi mostra una significativa e positiva associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore della laringe, anche a dosi moderate. Consumo di alcol e rischio di tumore del colon-retto Abbiamo condotto una meta-analisi per valutare l’associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore del colon-retto basata sui dati provenienti dalla letteratura epidemiologica. Abbiamo identificato 27 studi di coorte e 34 studi caso-controllo. Il RR era 1.21 (95% CI, 1.13-1.28) per un consumo di alcol moderato (>1 a 3 drinks/giorno), e 1.52 (95% CI, 1.27-1.81) per un consumo di alcol elevato (≥4 drinks/giorno). Il RR per i bevitori moderati, rispetto ai non- o occasionali bevitori, era più forte per gli uomini (RR=1.24, 95% CI, 1.13-1.37) che per le donne (RR=1.08, 95% CI, 1.03-1.13; P=0.02). Per i forti bevitori, l’associazione tendeva ad essere più forte negli studi asiatici (RR=1.81, 95% CI, 1.33-2.46) rispetto agli studi condotti in altre aree geografiche, e in particolare in Europa (RR=1.16, 95% CI, 0.95-1.43). L’analisi dose-rischio trovava RRs di 1.07 (95% CI, 1.04-1.10), 1.18 (95% CI, 1.12-1.25), 1.38 (95% CI, 1.28-1.50), e 1.82 (95% CI, 1.41-2.35) per 10, 25, 50, e 100 g/giorno di alcol, rispettivamente. Questa meta-analisi fornisce una forte evidenza dell’esistenza di un’associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore del colon-retto, anche a dosi relativamente basse. Pattern alimentari e adenomi e tumore del colon-retto Abbiamo condotto una revisione sistematica dei pattern alimentari e il rischio di malattie e tumore del colonretto. Pattern dietetici chiamati come salutare, prudente, frutta e verdura, alimenti dietetici a basso contenuto di grassi, verdura/pesce/pollame, frutta/cereali integrali/latticini, indice di cibo salutare-2005, cibi raccomandati e dieta mediterranea sono risultati tutti associati ad un ridotto rischio di tumore del colon-retto. Al contrario, pattern dietetici nominati occidentale, insaccati e carne/patate, carne, carne e patate, tradizionale, rischio alimentare sono risultati associati ad un aumentato rischio di tumore colorettale. I pattern dietetici identificati per gli adenomi erano coerenti con quelli individuati per il cancro del colon-retto. Sigari, pipa e tabacco non da fumo e tumore del pancreas nel consorzio Panc4 Abbiamo analizzato la relazione tra il fumo di sigari e pipa, il consumo di tabacco senza fumo e il rischio di tumore del pancreas, su un insieme di dati provenienti da 11 studi caso-controllo (6.056 casi e 11.338 controlli), all’interno di un consorzio denominato “International Pancreatic Cancer Case-Control Consortium (PanC4)”. Tenendo come riferimento i non fumatori, l’OR per i fumatori esclusivi di sigari era 1,6 (95% CI: 1,2-2,3), ovvero un valore confrontabile con quello dei fumatori esclusivi di sigarette (OR 1,5; 95% CI: 1,4– 1,6). L’OR per i fumatori esclusivi di pipa era 1,1 (95% CI: 0,69–1,6). Inoltre, abbiamo osservato un’evidenza di aumento del rischio di tumore del pancreas all’aumentare della quantità di sigari consumata al giorno (OR 1,82 per ≥10 grammi di tabacco), sebbene non della durata. L’OR per i consumatori esclusivi di tabacco senza fumo, confrontati con quelli che non ne hanno mai fatto uso, era pari a 0,98 (95% CI: 0,75– 1,3). Dieta mediterranea e tumori Abbiamo rivisto il ruolo della dieta mediterranea sul rischio di tumore nella nostra serie di studi casocontrollo. Molti aspetti della dieta mediterranea (tra cui, il consumo elevato di verdura, frutta, e pesce, il basso consumo di carne, l'uso di olio di oliva, e il consumo di cereali integrali) hanno un effetto favorevole sul rischio di diversi tumori, tra cui in particolare quelli del tratto digerente. Meta-analisi di studi su esposizione ad acrilamide e rischio di cancro Abbiamo condotto una revisione critica e meta-analisi degli studi che hanno indagato la relazione tra esposizione ad acrilamide e rischio di vari tumori. Abbiamo identificato 25 pubblicazioni con risultati rilevanti. I RR riassuntivi per un aumento di 10 µg/die di ingestione di acrilamide nella dieta erano vicini all’unità per tutti i tumori considerati, variando tra 0.98 per il tumore dell’esofago e 1.01 per i tumori del colon, dell'endometrio, dell'ovaio e del rene. Nessuna delle stime è risultata significativa. I rapporti standardizzati di mortalità per un’elevata esposizione occupazionale ad acrilamide erano pari a 1.67 per il tumore del pancreas e 2.22 per il tumore del rene. Gli studi disponibili suggeriscono quindi l’assenza di associazione tra esposizione ad acrilamide e vari tipi di cancro. La principale relazione che richiede un ulteriore monitoraggio riguarda il tumore del rene. Studio InterLymph Abbiamo partecipato ad un consorzio di studi su linfomi non- Hodgkin (NHL) in varie aree del mondo. In questa analisi, non vi era alcuna associazione significativa tra l'ordine di nascita e il rischio di NHL. Tuttavia, una associazione significativa è stata osservata per una serie di sottotipi di B- e T-cell NHL. Un’associazione positiva significativa è stata osservata solo per un alto status socio-economico. I risultati erano simili per le variabili connesse al numero di fratelli. La nota correlazione tra elevato ordine di nascita con un basso status socioeconomico suggerisce che un bias di selezione legato alla condizione socio-economica può essere responsabile dell'associazione tra ordine di nascita e rischio di NHL. Particolato ambientale e nascite pretermine o basso peso Abbiamo esaminato la letteratura epidemiologica su esposizione materna al particolato (PM) e di esiti avversi nella gravidanza, al giugno 2009. Abbiamo identificato un totale di 30 lavori, di cui 13 con informazioni sul parto pretermine, 17 su basso peso alla nascita (LBW) o peso molto basso alla nascita (VLBW), e 4 piccoli per l'età gestazionale (SGA). Otto studi sulla nascita pretermine, 11 studi su LBW / VLBW e due studi su SGA hanno riportato qualche eccesso di rischio (di circa il 10-20%) in relazione all'esposizione a PM, nessuna associazione significativa è stata trovata negli altri studi. Tuttavia, anche negli studi che riportano un certo eccesso rischio, l’associazione è risultato incoerente nei vari livelli di esposizione e periodi di gravidanza. Gli studi epidemiologici sull’esposizione materna al PM durante la gravidanza, quindi, non forniscono prove convincenti di una associazione con il rischio di parto pretermine e basso peso alla nascita. ALTRI PROGETTI Progetto HI-WATE - Sottoprodotti di disinfezione delle acque e tumore del colonretto in Italia e Spagna Dati sperimentali suggeriscono che sottoprodotti di disinfezione (DBPs) sono possibili cancerogeni del colon-retto, ma l'evidenza epidemiologica è inconcludente. Per valutare il rischio del tumore del colonretto in relazione all'esposizione a lungo termine a DBP è stato condotto uno studio caso-controllo nell'area metropolitana di Milano e nelle province di Pordenone e Udine, in Italia e nell'area metropolitana di Barcellona, in Spagna. I casi erano pazienti con tumore incidente, confermato istologicamente del colon e del retto i, di età compresa tra 20-85 anni residenti nelle aree di studio. I controlli erano su base ospedaliera (in Italia) e di popolazione (in Spagna), ed erano appaiati ai casi per età e sesso. Oltre ai dati sui fattori di rischio noti o potenziali per il cancro colorettale, sono state raccolte informazioni sulla storia residenziale e la fonte di acqua, il consumo di acqua, attraverso l’uso, l’ingestione, l’utilizzo di doccia e bagno, il lavare i piatti e la frequenza delle piscine. Dati retrospettivi su i livelli DPB (soprattutto trialometani, THM) nelle aree di studio sono stati raccolti attraverso le aziende idriche locali. Analisi su 400 casi e 363 controlli provenienti dall’Italia, e 500 casi e 436 controlli dalla Spagna,hanno mostrato che il 46% di soggetti italiani e il 56% dei soggetti spagnoli hanno bevuto acqua da acquedotto presso la residenza più lunga (durata media 37 anni in Italia e 35 anni Spagna), mentre la restante acqua era da bottiglie o da altre fonti. L’OR per il consumo di acqua potabile da acquedotto rispetto a quello di acqua in bottiglia era 1.17 in Italia e 1,18 in Spagna . Un lungo utilizzo di docce rispetto a uno breve da un OR di 1,16 in Italia e di 1,04, in Spagna. I livelli medi di THM in Italia erano <10 µg /l, mentre in Spagna erano compresi tra 17,6 e 134 µg/l. Non sono state osservate chiare relazioni dose-rischio tra l'esposizione residenziale a THM e rischio di cancro del colon- retto. Questi risultati preliminari suggeriscono una debole – se alcuna – associazione tra cancro del colonretto e DBPs. Il MILD trial Abbiamo collaborato con il Multicentric Italian Lung Diagnosis (MILD) trial, uno studio randomizzato sulla tomografia computerizzata per il tumore del polmone, e con assistenza per smettere di fumare rivolta ad entrambi i gruppi di intervento e di controllo. In questo studio, la proteina siero amiloide A (SAA) è risultata fortemente associata al rischio di tumore del polmone. Pertanto, i livelli di SAA erano predittivi di un elevato rischio di tumore del polmone, a supporto dell'ipotesi diffusa che l'infiammazione sia coinvolta nello sviluppo di questa neoplasia. In un'altra analisi dello studio MILD, i soggetti con diverticoli bronchiali di grado 2 erano più spesso fumatori accaniti, riportavano più frequentemente una storia di tosse, e mostravano inoltre insufficienza funzionale più grave, maggiore diffusione di enfisema e ispessimento della parete bronchiale più avanzato rispetto ai soggetti di grado 1 e a quelli senza diverticoli bronchiali. Quindi, i diverticoli bronchiali sono una condizione frequentemente riscontrata nelle vie aeree dei fumatori, e sono associati ad altri marcatori di deterioramento correlati al fumo. In una terza analisi, anche una riduzione relativamente piccola del FEV1% è risultata predittiva di un aumento del rischio di tumore del polmone. Pertanto, lo screening per il tumore del polmone attraverso la misurazione del FEV1% per l’ostruzione delle vie aeree è una strategia che merita futura considerazione. Vaccinazioni antinfluenzali in pediatria In uno studio volto a valutare il miglior metodo di contatto per aumentare la copertura vaccinale antinfluenzale nei bambini con neoplasie oncoematologiche, 205 soggetti sono stati randomizzati ad uno dei seguenti 3 gruppi di intervento: i) chiamata da un pediatra dell'Unità Oncoematologica, noto alla famiglia, e vaccinazione nella stessa Unità; ii) chiamata da un pediatra (noto) dell'Unità Oncoematologica e vaccinazione in una clinica pediatrica da parte di un pediatra sconosciuto; iii) chiamata da un pediatra non precedentemente coinvolto nella cura del bambino e vaccinazione in una clinica pediatrica da parte di un pediatra sconosciuto. I risultati mostravano che tutte le strategie di contatto , soprattutto la prima, erano utili per aumentare la copertura vaccinale antinfluenzale, ma l'efficacia era ottimale solo nei bambini che avevano interrotto la chemioterapia da meno di 6 mesi. Nello stesso studio, è emerso che l'impatto clinico e socio-economico delle malattie simil-influenzali e l'efficacia delle vaccinazioni antinfluenzali nei bambini con patologie oncoematologiche erano legati alla durata del periodo di fermo delle terapie, e sembravano significativamente superiori nei soggetti che avevano interrotto le terapie da meno di 6 mesi. Questo suggerisce che la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere fortemente raccomandata solo nei bambini oncoematologici con terapia interrotta da meno di 6 mesi. Inoltre, lo studio ha valutato l'efficacia dei tamponi nasali pediatrici per rilevare virus influenzali quando raccolti dai genitori, in 203 bambini dai 6 mesi ai 5 anni con segni e sintomi di malattia respiratoria. Sono stati raccolti 2 campioni nasali per ogni bambino in una sequenza casuale: uno raccolto dal pediatra e uno dal genitore. Rispetto ai campioni raccolti dal pediatra, la sensibilità e la specificità dei tamponi raccolti dai genitori sono state rispettivamente 89,3% e 97,7%. I bambini erano significativamente più soddisfatti quando i tamponi erano raccolti dai genitori. Questi risultati mostrano che i tamponi nasali specifici per neonati e bambini possono essere usati dai genitori, senza ridurre il tasso di virus influenzali rilevati. Mortalità nei lavoratori esposti ad ammine aromatiche Abbiamo aggiornato a 58 anni di follow-up i risultati relativi alla mortalità di una coorte di lavoratori esposti a dosi molto elevate di ammine aromatiche. Sono stati osservati 56 decessi per cancro della vescica, rispetto ai 3.4 attesi (rapporto standardizzato di mortalità, SMR = 16.5, 95% CI, 12.4-21.4). L'SMR di tumore della vescica aumentava al diminuire dell'età alla prima esposizione e all'aumentare della durata di esposizione. Sebbene gli SMR di tumore della vescica diminuissero costantemente all’aumentare del tempo dalla cessazione dell’esposizione, il rischio assoluto rimaneva all’incirca costante a 3.5 decessi per 1000 anniuomo fino ai 29 anni dalla cessazione dell’esposizione. Un eccesso di rischio era evidente 30 anni o più anni dopo l'ultima esposizione. Incidenza di secondi tumori primari della testa e del collo Dati limitati sono disponibili sull’incidenza dei secondi tumori della testa e del collo e il loro andamento con l'età. Abbiamo studiato questo problema utilizzando i dati di uno studio multicentrico di 13 registri tumori di popolazione dell’Europa, Canada, Australia e Singapore per gli anni 1943-2000. Un totale di 99.257 pazienti hanno avuto un tumore primario della testa e del collo, contribuendo a 489.855 anni-uomo. Un totale di 1.294 dei pazienti (1,3%) sono stati diagnosticati con un secondo tumore dello HN. I tassi di incidenza di tumore primario negli uomini sono aumentati da 0.68/100,000 a 30-34 anni a 46.2/100, 000 a 70-74, e si stabilizzano ad età più avanzate; l'incidenza nelle donne è aumentata da 0.50/100,000 a 30-34 anni a 16,5/100,000 a 80-84 anni. Tuttavia, l'incidenza specifica per età di secondi tumori della testa e del collo negli uomini è stata di circa 200-300/100,000 tra i 40-44 anni e i 70-74 anni e tendeva a diminuire nelle età successive (150/100, 000 a 80-84 anni); e nelle donne, l'incidenza di secondi tumori della testa e del collo è stata di circa 200-300/100,000 tra i 45-49 anni e gli 80-84 anni. L'incidenza di secondi tumori della testa e del collo non aumenta con l'età, ma resta costante, o tende a diminuire con l'avanzare dell'età. Conoscenza e prevenzione delle infezioni da HPV Uno studio ha indagato le conoscenze sul papillomavirus umano (HPV), e gli aspetti legati alla sua prevenzione, negli adolescenti e nei loro genitori. Sia gli studenti che i genitori sottovalutavano il rischio di infezione da HPV, e ciò era associato a una minore propensione verso la vaccinazione. Questi risultati offrono indicazioni importanti per i futuri programmi di formazione e prevenzione dell'HPV, volti ad aumentare l'accettazione nelle famiglie del vaccino anti-HPV. Effetto della supplementazione di omega-3 sulla depressione nelle donne anziane In uno studio controllato randomizzato, abbiamo esaminato se l’uso di integratori contenenti acidi grassi polinsaturi omega-3 migliorasse i sintomi depressivi e la qualità della vita in pazienti anziane depresse. Dopo 8 settimane di sperimentazione, il punteggio medio di depressione, misurato tramite Geriatric Depression Scale, era diminuito significativamente nel gruppo trattato con omega-3. La supplementazione con acidi grassi polinsaturi omega-3 è risultata efficace nel trattamento dei sintomi depressivi e nel miglioramento della qualità della vita delle pazienti anziane depresse. Terapie ormonali in menopausa e incidenza del tumore della mammella Studi recenti condotti in diverse aree del Nord America ed Europa hanno evidenziato un calo del 5-10% nell'incidenza del tumore della mammella. Questo risultato fa seguito alla riduzione, avvenuta dopo il 2002, nell’uso di terapie ormonali in menopausa (fino a -70%). L'osservazione che il calo di incidenza del tumore della mammella era maggiore nelle (o limitato alle) donne di età ≥ 50 anni pesa a favore di un effetto della riduzione nell’uso di terapie ormonali in menopausa. Tuttavia, anche i cambiamenti nell’uso di screening mammografico svolgono probabilmente un ruolo nella diminuzione dell’incidenza di tumore della mammella osservata in diversi paesi. Quindi, la spiegazione del calo dell’incidenza di tumore della mammella rimane aperta alla discussione. Polimorfismi genetici delle citochine e lesioni precancerose gastriche In una meta-analisi degli studi su polimorfismi genetici delle citochine e tumore gastrico condotti in Portogallo e Mozambico, il genotipo IL1RN * 22 sembrava aumentare costantemente il rischio di lesioni precancerose gastriche, supportando un ruolo di questo polimorfismo nelle prime fasi della carcinogenesi gastrica. Paraquat e morbo di Parkinson Abbiamo esaminato i dati relativi a paraquat (PQ) e il morbo di Parkinson (PD). Diversi studi hanno suggerito che l'esposizione a pesticidi e la vita nelle zone rurali sono importanti fattori di rischio per il PD. Tra i pesticidi, il PQ è stato collegato al rischio di PD in studi epidemiologici e in lavori sperimentale su roditori, nei quali provoca lesioni nella substantia nigra, pars compacta. Tuttavia, l'evidenza che l'esposizione nell’uomo a questa sostanza chimica aumenti il rischio di PD è piuttosto limitata e basata su insufficienti dati epidemiologici. Caratteristiche della risposta del sistema sanitario di emergenza per arresto cardiaco in pazienti non ricoverati, Milano, Italia L'obiettivo di questo studio era di valutare quanto rapidamente il sistema medico di emergenza fornisca supporto vitale ai pazienti con un evento di arresto cardiaco extraospedaliero. Sono stati analizzati i dati relativi a 1426 pazienti soccorsi a Milano tra gennaio 2007 e ottobre 2008. L'intervallo di tempo medio tra il collasso e il primo shock era di 18,67 ± 5,37 min. La media del tempo di risposta del sistema sanitario di soccorso è stato di 7,07 ± 3,14 min; il tempo trascorso tra l’arrivo in ospedale e il primo CPR era di 7,75 ± 4,32 min. Le medie di tutti questi indicatori sono paragonabili a quelli osservati in altre grandi aree urbane, ad eccezione del tempo trascorso tra l’arrivo in ospedale e il primo CPR che è risultato più lungo di quanto raccomandato dalle attuali linee guida. CONTROLLO DEL TABACCO IN ITALIA Fumo in Italia 2008-2009 Due indagini sul fumo sono state condotte nel 2008 e 2009, prima e durante la crisi economica. Ogni indagine era basata su un campione di oltre 3000 individui, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni. Rispetto al 2008, c'è stato un aumento significativo della prevalenza di fumatori (25,4% nel 2009 vs 22,0% nel 2008; <0,01), sia tra gli uomini (28,9% nel 2009 vs 26,4%, p = 0,13), che tra le donne (22,3% nel 2009 vs 17,9% nel 2008; <0,01). La percentuale di coloro che non avevano mai fumato non veniva modificata, mentre quella degli ex-fumatori diminuiva (18% nel 2008 vs 15% nel 2009). Per la prima volta dopo diversi decenni, nel 2009 la prevalenza dei fumatori è aumentata in entrambi i sessi in Italia. Questo può essere determinato da ex fumatori nel 2008 che riprendevano a fumare a causa di stress legati alla crisi economica. Attitudine al fumo, fumo involontario e attitudini verso le legislazioni e attività contro il fumo nell’Unione Europea Abbiamo stimato la correlazione tra il Tobacco Control Scale (TCS, una scala che misura per ogni paese l’applicazione delle sei più importanti strategie per il controllo del tabacco) e selezionate caratteristiche legate al fumo nei 27 paesi dell'Unione Europea (UE) nel 2008. La correlazione tra prevalenza di fumatori e il punteggio TCS risultava negativa (r = -0,42), la correlazione tra il punteggio TCS e il sostegno ai divieti di fumo in tutti i luoghi di lavoro risultava positivo. La correlazione tra punteggio TCS e l'esposizione al fumo passivo risultava negativa, ma non significativa. Cambiamenti temporali nel sotto riportare il consumo di sigarette in Italia Abbiamo monitorato le tendenze del sotto-riportare l’abitudine al fumo in Italia negli ultimi due decenni, utilizzando i dati di 9 indagini rappresentative della popolazione adulta Italiana condotte nel 1990 e annualmente tra il 2001 e il 2008 (26.397 individui). La differenza di consumo di sigarette tra le vendite legali e i dati delle indagini è notevolmente aumentata in Italia, da circa l'1% nel 1990, al 25% nel 2001, fino al 35% nel 2008. Ciò può essere causato da un aumento del sotto-riportare il fumo di sigarette, dovuto principalmente a una diminuzione dell’accettabilità sociale legata al fumo. PREVENZIONE E INFORMAZIONE A LIVELLO DI SALUTE PUBBLICA E’ continuata l’attività di divulgazione scientifica e di prevenzione rivolta all’opinione pubblica generale, attraverso articoli scientifici e altre pubblicazioni divulgative, onde diffondere informazione quantitativa e favorire concreti atteggiamenti di riduzione di rischio. Laboratorio Metodi Epidemiologici ANDAMENTI DELLA MORTALITÀ PER TUMORE IN EUROPA Mortalità per tumore in Europa durante il periodo 2000-2004 Abbiamo analizzato la mortalità per tumore in 34 Paesi Europei durante il periodo 2000-2004, considerando anche gli andamenti riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per il periodo 1975-2004. Dal 1990-1994 al 2000-2004, mortalità totale per tumore nell’UE è diminuita da 185.2 a 168.0/100,000 (29%) negli uomini e da 104.8 a 96.9 (28%) nelle donne, con una diminuzione maggiore nelle classi di mezza età. Tali andamenti di mortalità totale per tumore, sebbene con un livello variabile, sono stati favorevoli in tutti i maggiori Paesi Europei. I maggiori determinanti di tali favorevoli andamenti sono stati la diminuzione del tumore del polmone (216%) e di altri tumori legati al consumo di tabacco negli uomini, insieme alla continua diminuzione dei tumori dello stomaco, e la recente diminuzione del tumore del colonretto. Nelle donne, un importante contributo è stato rappresentato dalla continua diminuzione della mortalità per tumore della cervice uterina e della mammella, in particolare nell’Europa nord-occidentale. Andamenti favorevoli sono stati osservati anche per il tumore al testicolo, i tumori Hodgkin, le leucemie e altre neoplasie trattabili, sebbene tali riduzioni siano meno evidenti nell’est Europa. Analisi età-periodo-coorte della mortalità per cancro al cavo orale e faringe Abbiamo analizzato la mortalità del tumore al cavo orale e della faringe con un modello età-periodo-coorte in 37 paesi europei nel periodo 1970-2007. La mortalità maschile per questo tumore ha continuato a diminuire nella maggior parte dei paesi europei, ma soprattutto, ha iniziato a diminuire in alcuni dei paesi con i tassi più alti, vale a dire l'Ungheria (18.9/100 000) e Slovacchia (15.8/100 000); aumenti persistenti sono stati tuttavia osservati in Bielorussia, Bulgaria e Romania. I tassi femminili erano più bassi rispetto agli e non hanno mostrato alcuna tendenza apprezzabile nel periodo recente. Gli effetti stimati delle coorti di nascita per la maggior parte dei paesi selezionati hanno mostrato un calo dalle coorti nate dopo il 1950. Per l'effetto periodo c'è stato un aumento per i periodi precedenti al 1990, una inversione e un calo continuo fino all'ultimo periodo in studio. Solo alcuni paesi con economie di mercato recenti, come la Romania, l'Ucraina e la Lituania, hanno mostrato un aumento negli effetti delle coorti fino alle generazioni più recenti. La scoperta principale di questa analisi è il livellamento dell'epidemia per gli uomini nella maggior parte dei paesi europei, tra cui Ungheria e altri paesi dell'Europa centrale dove la mortalità per questo tumore è estremamente elevata. Ciò riflette essenzialmente l'evoluzione dei modelli di consumo di alcol e tabacco nelle varie popolazioni. Mortalità per tumore del cavo orale e faringe in Europa Abbiamo analizzato la mortalità per tumore del cavo orale e faringe in 38 Paesi Europei, nel periodo 19752004. Attraverso analisi di regressione joinpoint, abbiamo osservato che, per l’UE, i tassi di mortalità nei maschi aumentavano annualmente di 2,1% tra il 1975 e il 1984, di 1,0% tra il 1984 e il 1993, e diminuivano di 1,3% tra il 1993 e il 2004, fino a raggiungere un tasso di mortalità standardizzato per età di 6,1/100.000 nel periodo 2000-2004. I tassi di mortalità nelle donne erano molto più bassi, il tasso in UE aumentava annualmente di 0,9% fino all’anno 2000, fino a raggiungere un tasso di mortalità di 1,1/100.000 nel periodo 2000-2004. Abbiamo inoltre osservato che, in Francia e in Italia, i Paesi con i tassi più alti in passato, i tassi di mortalità nei maschi sono diminuiti costantemente nel corso degli ultimi due decenni (variazione annuale percentuale, VAP=-4,8% tra il 1998 e il 2004 in Francia, e -2,6% tra il 1986 e il 2003 in Italia). Tuttavia, abbiamo osservato aumenti persistenti in diversi Paesi dell'Europa centrale e orientale, con tassi estremamente elevati in Ungheria (con tasso di mortalità maschile tra il 2000 e il 2004 pari a 21,1/100.000; VAP=6,9% tra il 1975 e il 1993, e 1,4% tra il 1993 e il 2004) e Slovacchia (con tasso pari a 16,9/100.000 e VAP=0,1% tra il 1992 e il 2004). Per le donne, i tassi di mortalità più elevati emergevano in Ungheria (con tasso di mortalità tra il 2000 e il 2004 pari a 3,3/100.000 e VAP=4,7% tra il 1975 e il 2004) e in Danimarca (con tasso pari a 1,6/100.000 e VAP=1,3% tra il 1975 e il 2001). La mortalità per tumore del cavo orale e faringe riflette sostanzialmente i diversi comportamenti nell’abitudine al fumo e al consumo di alcol, in particolare quelli che si osservano in Europa centrale. Analisi età-periodo-coorte della mortalità per tumore gastrico in Europa Abbiamo applicato un modello di regressione età-periodo-coorte ai dati di mortalità per tumore gastrico certificati di 42 paesi della zona geografica europea e all’UE nel suo insieme dal 1950 al 2007. Abbiamo osservato che nei paesi del nord e centro Europa, come la Francia, il Regno Unito, la Svezia e la Svizzera dove, nel 2005-2007, si registrano tassi di mortalità molto bassi (tra 4,5 e 5,5/100.000 negli uomini e 1,5 e 2,5/100.000 nelle donne), in corrispondenza troviamo effetti periodo discendenti ed effetti coorte che scendono dalle coorti più anziane fino a stabilizzarsi nelle coorti nate dopo il 1940. Al contrario nei paesi con economie di mercato recenti abbiamo osservato tassi di mortalità superiori a 20/100.000 negli uomini e 10/100.000 nelle donne, in questi paesi gli effetti delle coorti iniziano la loro discesa più tardi ma questa continua anche nelle coorti più recenti. I miglioramenti osservati nella mortalità per tumore allo stomaco sono spiegati sia dai trend discendenti degli effetti dei periodi che delle coorti, ed essendo maggiormente dipendenti da queste ultime, si prevede che gli andamenti favorevoli registrati continuino nel prossimo futuro, in particolare in quei paesi che registrano ancora tassi molto alti. Mortalità per tumore del colon-retto in Europa Abbiamo aggiornato al 2007 gli andamenti per la mortalità per cancro del colon-retto in Europa utilizzando i dati dell'OMS. Nell'UE, tra il 1997 e il 2007 la mortalità per tumore colorettale è diminuita di circa il 2% all'anno, passando dal 19,7 per 17.4/100,000 uomini (tassi standardizzati mondo) e da 12,5 a 10.5/100,000 donne. Persistenti tendenze favorevoli sono state osservate nei Paesi dell'Europa occidentale e settentrionale, mentre vi sono riduzioni più recenti in diversi paesi dell'Europa orientale, in particolare nelle donne (ad l’eccezione della Romania e della Federazione russa). Nel 2007, un notevole eccesso di mortalità per tumore del colon-retto è stato ancora osservato in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca e Slovenia negli uomini (tassi oltre 25/100.000), e in Ungheria, Norvegia, Danimarca e Slovacchia per le donne (tassi oltre 14 / 100.000). Le tendenze della mortalità per tumore del colonretto sono più favorevoli nei giovani (30-49 anni), con un calo di circa il 2% l'anno dai primi anni 1990 in entrambi gli uomini e le donne dell'UE. Disparità nelle tendenze della mortalità per cancro alla mammella in Europa Abbiamo anche considerato la mortalità per cancro alla mammella. I cambiamenti nella mortalità del cancro alla mammella dopo il 1988 variano notevolmente tra i paesi europei, e il Regno Unito è tra i paesi con le maggiori riduzioni. Le donne di età inferiore ai 50 anni hanno mostrato le maggiori riduzioni della mortalità, anche nei paesi dove lo screening in questa fascia di età non è comune. L’aumento nella mortalità in diversi paesi dell'Europa centrale riflette la mortalità evitabile. Cirrosi del fegato: trend di mortalità in Europa Con riferimento alla cirrosi epatica, un aumento della mortalità è apparso evidente in due aree specifiche dell’Europa (orientale): sud-est e nord-est. Nel primo gruppo di paesi, la mortalità per cirrosi epatica era di 10-20 volte superiore rispetto alla maggior parte degli altri stati europei, a livelli mai osservati prima in Europa. Mortalità per tumore nei bambini in Europa Abbiamo analizzato la mortalità per tutti i tumori infantili e alcuni tumori selezionati in 30 paesi europei fino al 2007, sulla base dei dati derivati dall’OMS. Tra il 1990-1994 e 2005-2007, la mortalità per tutte le neoplasie nei bambini è costantemente diminuita nella maggior parte dei paesi europei (da 5,2 a 3.5/100.000 maschi e da 4,3 a 2.8/100.000 femmine nell’UE). Nel 2005-2007, tuttavia i tassi di mortalità per tumori infantili erano ancora maggiori nei paesi dell'Europa orientale (4.9/100.000 maschi e 3.9/100.000 femmine) e meridionale (4.0/100.000 maschi e 3.1/100, 000 femmine), che in quelli dell’Europa occidentale (3.1/100.000 maschi e 2.5/100.000 femmine) e del Nord (3.2/100.000 maschi e 2.5/100.000 femmine). Simili tendenze temporali e andamenti geografici sono stati osservati per leucemie, con il calo da 1,7 a 0.9/100.000 maschi e da 1,3 a 0.7/100.000 femmine tra 1990-1994 e 2005-2007 nell’UE. I tassi di mortalità per tumore del rene e per NHL erano bassi e in diminuzione nei maggiori paesi europei negli ultimi 15 anni. Gli andamenti erano meno chiari per il cancro alle ossa, senza alcuna tendenza sistematica al ribasso nell’età 014 anni, anche un calo era evidente nell’età 15-19. La mortalità per cancro infantile ha così continuato a diminuire nel corso degli anni più recenti nella maggior parte dei paesi europei. Tuttavia, i tassi di mortalità nei paesi dell'Europa orientale - ma anche del Sud - nella metà del 2000, erano simili a quelli dell'Europa occidentale e settentrionale nei primi anni 90. Mortalità per malattie coronariche e cerebrovascolari nei giovani adulti in Europa Abbiamo analizzato la mortalità per malattie coronariche (CHD) e malattie cerebrovascolari (CVD) nella fascia di età 35-44 anni, in 12 Paesi europei selezionati e nell’UE, per il periodo 1980-2007. Attraverso analisi di regressione joinpoint, abbiamo potuto valutare eventuali cambiamenti significativi negli andamenti. Abbiamo osservato diminuzioni della mortalità per CHD dall’inizio degli anni ’80 per la maggior parte dei Paesi considerati, eccetto in Russia (con un tasso pari a 130/100.000 uomini e 24/100.000 donne, nel periodo 2005-07). I tassi più bassi (circa 9/100.000 uomini e 2/100.000 donne) erano in Francia, Italia e Svezia. Negli uomini, abbiamo osservato le diminuzioni maggiori di mortalità nella Repubblica Ceca (con variazione annuale percentuale, VAP pari a -6,1%), nei Paesi Bassi (VAP=-5.2%), in Polonia (VAP=-4.5%) e in Inghilterra e Galles (VAP=-4.5%). Nelle donne, abbiamo osservato andamenti simili, sebbene con tassi più bassi. In UE, il VAP era pari a -3,3% per gli uomini (tasso=16,6/100.000 tra il 2005 e il 2007) e -2,1% per le donne (tasso=3,5/100.000). In Russia, i tassi di mortalità per CVD erano 40/100.000 per gli uomini e 16/100.000 per le donne nel periodo 2005-07, valori 5-10 volte più alti rispetto alla maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale. Abbiamo osservato le diminuzioni maggiori nella Repubblica Ceca e in Italia per gli uomini, e in Svezia e in Repubblica Ceca per le donne- In UE, le VAP erano -2,5% in entrambi i sessi, con diminuzioni maggiori dopo la seconda metà degli anni ’90 (tassi=6,4/100.000 uomini e 4,3/100.000 donne nel periodo 2005-07). Andamenti della mortalità per tumore in Brasile, 1980-2004 Abbiamo calcolato i tassi di mortalità standardizzati per età in Brasile nel periodo 1980-2004, derivanti dalla banca dati OMS. Abbiamo preso in esame la mortalità totale per tumore e 24 sedi tumorali più importanti. La mortalità totale per tumore è in costante aumento negli ultimi dieci anni raggiungendo tassi di 101.2/100 000 negli uomini, e 71.3/100 000 nelle donne. Negli uomini, l’aumento è stato osservato per i tumori della cavità orale e della faringe (tasso di 5.9/100 000 nel 2000-2004), dell’intestino (il cui tasso, tuttavia è stato basso, vale a dire 7.6), della prostata (12,2), e leucemie (3,4). Nelle donne, la mortalità per tumore al seno si è stabilizzata a circa 10 / 100 000 nel corso dell'ultimo decennio, mentre si è osservata una diminuzione della mortalità per il tumore dell'utero, che rimane tuttavia relativamente alta (8,3). Riduzioni della mortalità sono state osservate per il tumore dello stomaco in entrambi i sessi, con tassi del 11,1 negli uomini e del 4,6 nelle donne. In conclusione, in Brasile, la maggior parte dei tassi sono comparativamente bassi, ma la mortalità per i tumori della testa e del collo negli uomini e (cervice) cancro uterino nelle donne rimane alta pur essendo questi tumori in gran parte evitabili attraverso la prevenzione, screening e diagnosi precoce. Andamenti della mortalità infantile per tumori in America, Asia e Oceania In questo articolo abbiamo analizzato e confrontato gli andamenti della mortalità per tumore infantile in 24 paesi di America, Asia, Oceania e tra il 1970 e il 2007. I tassi di mortalità infantile standardizzati per età sono stati ricavati dalla banca dati dell'OMS per tutti i tumori e per il tumore delle ossa e del rene, il linfoma non-Hodgkin (NHL), e le leucemie. Dal 1970, la mortalità complessiva per tumori infantili ha registrato un calo da circa 8 a 3 maschi per 100.000 e da 6 a 2 femmine per 100.000 in Nord America e Giappone. I Paesi dell'America latina hanno registrato, dal 2005 al 2007, tassi di circa 5 e 4 per 100.000 per i maschi e le femmine rispettivamente, simili a quelli registrati nelle aree più sviluppate nei primi anni 1980. Andamenti simili sono stati osservati per le leucemie. Nello stesso periodo, i tassi più elevati per specifici tumori infantili sono stati registrati in Argentina per il tumore delle ossa, in Messico per il rene e in Colombia per NHL, mentre i tassi più bassi sono stati registrati in Giappone per il rene ed in Giappone e Stati Uniti per NHL. L’adozione degli attuali protocolli di trattamento integrati in America Latina e altri paesi a basso e medio reddito eviterebbe una parte consistente delle morti per tumore infantile a livello mondiale. Trend della mortalità per tumore della mammella in Argentina In un'analisi degli andamenti di mortalità per tumore della mammella a Cordoba, Argentina, i tassi decrescevano negli anni più recenti, soprattutto nelle aree più urbanizzate. Modelli età-periodo-coorte per la provincia e per la città di Cordoba mostravano un effetto di coorte favorevole per le generazioni nate dopo il 1955, in assenza di una chiara interpretazione. ALTRI PROGETTI Fattori di rischio per le cadute in persone anziane residenti in comunità Abbiamo condotto una revisione sistematica della letteratura epidemiologica sui fattori di rischio per le cadute negli anziani residenti in abitazioni private e abbiamo effettuato una meta-analisi dei principali fattori di rischio. Abbiamo individuato 74 studi, che valutavano il ruolo di 31 fattori di rischio, tra cui fattori sociodemografici, motori, sensoriali, psicologici, medici, e l’uso di farmaci. Le associazioni più importanti sono emerse con la storia di cadute (OR=2.8 per tutti I tipi di cadute e OR=3.5 le cadute ripetute), i problemi di deambulazione (OR =2.1 e 2.2), l’uso di dispositivi di aiuto per camminare (OR=2.2 e 3.1), vertigine (OR=1.8 e 2.3), morbo di Parkinson (OR=2.7 e 2.8), e l’uso di antiepilettici (OR=1.9 e 2.7). Follow-up dei soggetti arruolati negli studi caso-controllo L'obiettivo principale di questo progetto è quello di raccogliere informazioni sullo stato vitale e l’eventuale causa di morte dei soggetti intervistati negli studi caso-controllo, al fine di ottenere uno studio prospettico e per analizzare i fattori associati alla sopravvivenza a vari tumori. Abbiamo così ottenuto le informazioni necessarie sullo stato in vita dei soggetti con tumore del pancreas inclusi nel nostro database, contattando le fonti istituzionali competenti (Comuni, ASL, Ufficio del Registro Generale). Modelli di meta-regressione a effetti casuali per lo studio di relazioni dose-risposta non lineari Un aspetto fondamentale nelle meta-analisi di dati epidemiologici sulla relazione dose-risposta è la stima della funzione che descrive come il rischio di malattia vari ai diversi livelli di esposizione. Abbiamo sviluppato un metodo, basato su un processo a due step, che permette di gestire simultaneamente le seguenti questioni: la variabilità all’interno degli studi, l’eterogeneità tra studi e le componenti non lineari. Per prima cosa, vengono utilizzati all’interno di ciascuno studio dei modelli di polinomi frazionali a due termini, tenendo in considerazione la correlazione tra le stime per differenti livelli di esposizione. In seguito, la relazione dose-risposta viene stimata considerando l’eterogeneità tra studi, utilizzando un modello bivariato ad effetti casuali. Vitamina C e rischio di cancro La letteratura epidemiologica su esposizione solare, vitamina D e linfomi è stata rivista. Analogie tra l’epidemiologia del melanoma e dei NHL hanno condotto all’ipotesi che l’esposizione a raggi UV aumentasse il rischio di NHL. Tuttavia gli studi epidemiologici non hanno confermato tale ipotesi. E’ emersa semmai una associazione inversa con l’esposizione solare ricreazionale. L’esposizione al sole è il maggior determinante dei livelli di vitamina D. Gli studi che hanno indagato l’associazione tra livelli di vitamina D nella dieta o nel siero con il rischio di NHL sono scarsi e in consistenti, e la relazione tra vitamina D e NHL rimane quindi indeterminata. Strategie per la prevenzione della mortalità cardiovascolare Un’analisi sulla prevalenza dei fattori di rischio e della mortalità cardiovascolare nazionale in Europa indicava che popolazioni ad alto rischio dovrebbero dare la massima priorità all’ottenere cambiamenti in tutti i fattori di rischio modificabili. Indipendentemente dal livello di ogni fattore di rischio, i benefici che ne trarrebbero queste popolazioni sarebbero massimi. Laboratorio di Epidemiologia delle malattie Croniche STUDI CASO-CONTROLLO Organizzazione della raccolta dati e campioni biologici per gli studi caso-controllo E’ continuata la raccolta di dati epidemiologici che prevede: 1) la gestione delle interviste, degli intervistatori e l’attività di training dei nuovi intervistatori; 2) i contatti con i reparti ospedalieri e i comitati etici per l’approvazione e conduzione degli studi; 3) controllo e ricodifica delle schede dei pazienti; 4) revisione delle diagnosi e controllo degli esami istologici dei pazienti con tumore; 5) gestione e organizzazione della raccolta dei campioni biologici; 6) gestione dell’input dei dati. Gli studi caso-controllo attualmente in corso riguardano il tumore del cavo orale, faringe, laringe, esofagocardias, vie biliari, colon retto, vescica, linfomi, mielomi e sarcomi. Il dataset complessivo include ora circa 1.250 casi di tumore del cavo orale e della faringe, 700 dell’esofago, 1.100 dello stomaco, 6.500 del colon-retto, 600 del fegato, 120 della colecisti e dotti biliari, 600 del pancreas, 850 della laringe, 500 di melanoma maligno cutaneo, 7.000 della mammella, 1.000 della cervice, 1.000 dell’endometrio, 200 della malattia trofoblastica gestazionale, 200 della vulva, 2.000 dell’ovaio, 1.300 della prostata, 700 della vescica, 800 del rene e bacino renale, 600 della tiroide, 200 del morbo di Hodgkin, 500 di NHL, 200 di sarcomi, 300 di mielomi e circa 18.000 controlli. La raccolta dei campioni biologici riguarda i tumori del cavo orale, faringe, laringe, vescica e colon-retto al fine di studiare polimorfismi genetici. Aspirina e tumore del rene L’aspirina è stata associate a un diminuito rischio di diversi tumori, ma gli studi sulla relazione con il rischio di tumore del rene (RCC) sono inconsistenti. Abbiamo analizzato i dati del nostro studio caso-controllo. Un uso regolare di aspirina per almeno 6 mesi è stato riportato da 67 casi e 99 controlli e non risultava associato al rischio di RCC (OR = 0.98). La mancanza di associazione era consistente in entrambi i sessi, nei due strati di età, negli utilizzatori per meno di 3 anni e in chi la utilizzava da 3 o più anni, e tra gli utilizzatori di aspirina come analgesico e per la prevenzione della malattia cardiovascolare. Sindrome metabolica e cataratta Abbiamo studiato la relazione tra rischio di cataratta e sindrome metabolica e le sue varie componenti in uno studio caso-controllo italiano, con 761 casi e 1.522 controlli ospedalieri. Gli OR trovati per le singole componenti erano rispettivamente: 1.41 per una storia di obesità, 1.42 per l'ipertensione, 1.25 per l'iperlipidemia, e 1.16 per il diabete. I pazienti con sindrome metabolica avevano un rischio significativamente aumentato di cataratta, con un OR pari a 2.01 (95% CI, 1.43-2.83). META-ANALISI Consumo di caffè e tumori delle alte vie digerenti e respiratorie Abbiamo condotto una meta-analisi sull’associazione tra consumo di caffè e tumori delle alte vie digerenti e respiratorie. Per quanto riguarda i tumori del cavo orale/faringe, della laringe e il carcinoma squamoso dell’esofago, abbiamo selezionato solo gli studi che aggiustavano per età, sesso e fumo; per quel che concerne l’adenocarcinoma dell’esofago, solo quelli che aggiustavano per età, sesso e IMC (o energia). Abbiamo trovato una riduzione significativa del 35% del rischio di tumore del cavo orale/faringe nei forti bevitori di caffè, ma nessuna associazione tra caffè e tumore della laringe e dell’esofago, nelle sue due forme. Consumo di alcool e tumore del cavo orale e faringe Abbiamo condotto una meta-analisi per valutare l’associazione dell’alcool con il tumore del cavo orale e della faringe separatamente, e con alcune sottosedi anatomiche di tali tumori. Abbiamo osservato rischi maggiori per il tumore della faringe che per quello del cavo orale, in particolare per le alte dosi: rispetto ai non bevitori/bevitori occasionali, gli RR riassuntivi per il consumo di 4 bicchieri o più al giorno erano di 4.64 per il tumore del cavo orale (17 studi) e di 6.62 per quello della faringe (17 studi). L’associazione dell’alcool con il tumore della lingua è risultata essere simile a quella con il tumore del cavo orale nel suo insieme, e più debole rispetto a quella dell’alcool con ipofaringe e orofaringe. Consumo di caffè e tumore del colonretto Abbiamo condotto una meta-analisi di studi caso-controllo sul consumo di caffè e rischio di cancro al colonretto. Abbiamo incluso 24 studi pubblicati prima del maggio 2010, per un totale di 14.846 casi di tumore al colon-retto, colon o retto. Rispetto ai non bevitori o bevitori occasionale di caffè, gli OR per i bevitori erano di 0,83 (95% CI 0,73-0,95) per il colon-retto, 0,93 (95% CI 0,81-1,07) per il colon e 0,98 (95% CI 0,85-1,13) per il tumore del retto, con una significativa eterogeneità tra gli studi. I risultati di questa meta-analisi suggeriscono un moderato effetto positivo del consumo di caffè sul rischio di tumore al colon retto. Consumo di alcol e tumore del pancreas Abbiamo condotto una meta-analisi dei risultati pubblicati sull’associazione tra consumo di alcol e rischio di tumore del pancreas. Mediante una ricerca in PubMed abbiamo trovato 21 studi caso-controllo e 11 studi di coorte pubblicati fino a marzo 2009. Il RR calcolato su tali dati era pari a 0.92 (95% CI, 0.86-0.97) per coloro che bevevano meno di 3 bevande alcoliche al giorno e di 1.22 (95% CI, 1.12-1.34) per coloro che bevevano più di 3 bevande alcoliche al giorno rispetto ai non-bevitori o bevitori occasionali. L’aumento di rischio per i forti bevitori è risultato simile in uomini e donne, ma apparentemente più marcato negli studi di coorte (RR=1.29), negli studi con un indice di qualità superiore (RR=1.30), e non spiegato dal confondimento residuo dovuto ad una storia pregressa di pancreatite o al fumo di tabacco. Questa metaanalisi mostra dunque una forte evidenza per un’assenza di associazione tra un consumo moderato di bevande alcoliche e la carcinogenesi pancreatica, insieme ad un aumento del rischio per i forti bevitori. Dato comunque il moderato aumento di rischio osservato e la bassa prevalenza di forti bevitori nella maggior parte delle popolazioni, l’alcol sembra essere responsabile solo di una piccola frazione di tutti i casi di tumore del pancreas. Alcool e tumore dell’endometrio Abbiamo analizzato i dati provenienti dal nostro studio caso-controllo, che includeva 454 casi di tumore dell’endometrio e 908 controlli, trovando che il consumo di alcol, anche a dosi relativamente alte, non è associato al rischio di tale tumore (OR=1.19, per coloro che consumavano 15 o più bicchieri alla settimana rispetto a coloro che non avevano mai consumato alcol). Ognuna delle diverse tipologie di bevande considerate (vino, birra, super-alcolici) non mostrava alcuna associazione. Abbiamo anche realizzato una meta-analisi su alcool e tumore dell’endometrio, comprendente altri 19 studi caso-controllo e 7 di coorte (totale di 13,120 casi). Rispetto ai non consumatori/consumatori occasionali, gli RR riassuntivi erano di 0.95 (95% CI 0.88-1.03) per i bevitori nel loro complesso e di 1.12 (95% CI 0.87-1.45) per i forti bevitori. ALTRI PROGETTI Studio INHANCE Stiamo stati coinvolti attivamente nel consorzio “International Head and Neck Cancer (HNC) Epidemiology (INHANCE)”, che raccoglie i dati provenienti da 33 studi in diversi Paesi di tutto il mondo sui tumori della testa e del collo, per un totale di 25.000 casi e 33.000 controlli. In un’analisi per il consorzio INHANCE, che includeva più di 8,000 casi, si è visto che più bassi livelli di IMC aumentavano gli ORs di fumo e alcol e rischio di tumore del cavo orale e della faringe (P < 0.01), mentre l’IMC non modificava gli ORs di fumo e alcol e rischio di tumore della laringe. In un’altra analisi di INHANCE, abbiamo trovato che l’interruzione del consumo di tabacco per 1-4 anni risultava in una riduzione del rischio di tumore della testa e del collo (OR=0.70), riduzione che raggiunge livelli pari a quelli dei mai fumatori se l’interruzione è avvenuta da almeno 20 anni. Per il consumo di alcol, un beneficio legato al rischio di tumore della testa e del collo si osservava solamente dopo almeno 20 anni dall’interruzione dell’abitudine (OR=0.60, 95% CI, 0.40–0.89 rispetto ai bevitori attuali). Solo pochi studi hanno studiato la relazione tra consumo di caffè e tè e rischio di tumori di testa e collo, con risultati inconsistenti. Nel consorzio INHANCE, che includeva 5.139 casi di tumore di testa e collo e 9.028 controlli con informazioni sull’argomento, abbiamo trovato che l'assunzione di caffè è inversamente associata al rischio di tumore al cavo orale e faringe: gli OR erano pari a 0,96 (95% CI, 0,94-0,98) per un incremento di 1 tazza al giorno e 0.61 (95% CI, 0.47-0,80) nei bevitori di > 4 tazze al giorno rispetto ai non bevitori. Non è stata trovata alcuna associazione fra consumo di caffè e rischio di tumore alla laringe. L’assunzione di tè non era associata con il rischio di cancro di testa e collo. Definizione e gestione di una coorte di residenti ad Asti per la valutazione del rischio cardiovascolare Lo studio è condotto in collaborazione con l’associazione ALMA e l’ordine dei Medici di Asti e include la raccolta dei dati e le prime analisi di follow-up. Laboratorio di Informatica Medica Sviluppo di piattaforme software partecipative Nell’ambito di una collaborazione con l’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia è stato attivato un progetto che ha un triplice obiettivo: formare il personale dell’Arcispedale nell’impiego di strumenti di web 2.0 e social media per l’aggiornamento professionale; progettare strumenti per consentire loro di condividere conoscenze (dirette e indirette); sviluppare soluzioni partecipative in grado di favorire la discussione di casi clinici con il supporto di materiali multimediali. Il progetto, della durata di due anni, ha finora consentito di formare su queste tematiche oltre 80 tra medici, operatori sanitari e personale della biblioteca medica. Con la collaborazione della biblioteca medica P.G. Corradini. Operante presso l’Arcispedale (e referente interno del progetto) è stato inoltre attivato un blog aziendale per favorire l’aggiornamento dei medici della struttura e la discussione su alcune aree mediche di interesse. Il progetto sarà completato con lo sviluppo di una piattaforma partecipativa per la condivisione di diapositive, immagini e video clinici. Mantenimento dei siti web CARDIO.CARE, ONCO.CARE, GASTRO.CARE, NEURO.CARE, PNEUMO.CARE, PAIN.CARE, BPCO.CARE e DERMA.CARE Questi indici sono stati realizzati dal Laboratorio di Informatica Medica per raccogliere, classificare e commentare i migliori siti web disponibili sulla rete, fornendo agli utenti di Internet uno strumento efficace di ricerca sulla rete. Il progetto copre diverse aree mediche tra cui la cardiologia (http://www.cardiocare.it), la neurologia (http://www.neurocare.it), l’oncologia (http://www.oncocare.it), la gastroenterologia (http://www.gastrocare.it), la pneumologia (http://www.pneumocare.it e http://www.bpcocare.it ), il trattamento del dolore (http://www.paincare.it) e la dermatologia (http://www.dermacare.it) e ha visto la collaborazione di alcuni dipartimenti dell’Istituto Mario Negri (Dipartimento di Ricerca Cardiovascolare, Dipartimento di Neuroscienze e il Dipartimento di Oncologia) e di gruppi di ricerca esterni (Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia – GISED). Nella fase di mantenimento dei siti web, sono state raccolte anche informazioni sull’uso da parte dei siti censiti di strumenti web 2.0 come i podcast, i feed RSS, i blog, i webcats, i webinar. Un’indagine in Internet condotta dal Laboratorio di Informatica Medica sulle tipologie di applicazioni web 2.0 esistenti in rete in ambito medico ha permesso di segnalare (e classificare) su alcuni di questi indici i principali servizi di feed RSS e di podcasting a cui l’utente può registrarsi. Studi sulla tipologia di applicazioni web 2.0 in ambito medico Il Laboratorio di Informatica Medica è impegnato in indagini sulla tipologia di servizi web 2.0 e di social netwoking offerti in rete agli operatori sanitari e su come tali servizi siano percepiti dalla comunità medica. Internet come strumento di ricerca e formazione sul dolore cronico nel paziente con cancro Nato nell’ambito del progetto «Dolore nel paziente con cancro» - ideato per mettere a disposizione di medici, pazienti e famiglie informazioni corrette sulle terapie del dolore per malati di cancro e produrre prove maggiori sull’efficacia di alcune terapie basate sull’uso di farmaci analgesici - il progetto sviluppa l’area “informazione-educazione” e si articola in due attività principali: - creazione e messa on line di un meta sito che seleziona e cataloga siti che trattano di dolore e relativo periodico aggiornamento http://www.paincare.it; - adattamento dei metodi e degli strumenti della EBM alle risorse disponibili in internet sul tema del dolore cronico nel paziente con cancro, attraverso una griglia di valutazione definita ad hoc, e successiva revisione delle risorse su internet su alcuni temi chiave, per testare gli eventuali risultati ottenuti. E’ inoltre in corso la discussione dell’opportunità di mettere a punto un nuovo sito in lingua italiana sul dolore. Il progetto è svolto in collaborazione con il Laboratorio di Ricerca sul Coinvolgimento dei Cittadini in Sanità e con il Laboratorio di Ricerca Translazionale e di Outcome in Oncologia. Attività di formazione Nel corso del 2010 è proseguita l’attività di formazione su tematiche legate all’uso in ambito medico e sanitario di Internet e dei recenti strumenti web 2.0. L’attività di formazione è avvenuta attraverso l’organizzazione e lo svolgimento di corsi svolti nell’ambito del programma ECM (Educazione Continua in Medicina), di workshop, di convegni, di seminari e di master universitari (sia interni all’istituto, sia esterni) a cui ha partecipato il personale del Dipartimento con ruoli di docenza.