Il Corriere Vinicolo 16 - maggio 2015 - asti
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Il Corriere Vinicolo 16 - maggio 2015 - asti
20 il corriere vinicolo n. 16 18 Maggio 2015 a l t a f o r ma z i o n e Le sedi in cui si può svolgere il 2° anno all’estero Francia Diplôme National de Master Sciences et Technologies, mention Agronomie et Agroalimentaire, spécialité Viticulture, Enologie, Economie et Gestion Viti-vinicoles, presso SupAgro Montpellier; Spagna Master en Viticultura y Enologia, presso Universidad Politécnica de Madrid; Portogallo Maestrado na Especialidade de Viticoltura e Enologia – Diploma de Especializacao de Viticoltura e Enologia, presso Universidade de Lisboa/Instituto Superior de Agronomia; Germania Master in Viticulture & Enology Vitis Vinum doppio diploma congiunto (TUG Consortium) Hochschule Geisenheim University. Più completi, più formati, più competitivi I l corso di Laurea Magistrale in Scienze viticole enologiche, con sede ad Asti, nasce nel 2004 dalla collaborazione didattica e scientifica di cinque Atenei - Torino, Milano, Palermo, Sassari e Foggia - che hanno unito le loro competenze, docenze e risorse per creare un percorso di studi unico in Italia, basato sull’acquisizione di conoscenze tecniche inerenti il sistema vitivinicolo, le biotecnologie microbiche, la difesa della vite, le innovazioni dei sistemi viticoli ed enologici. Gli studenti provengono da tutta Italia e nell’ultimo biennio sono presenti anche degli stranieri, come Eugene Qiao Mengyao di Benjing, che dopo alcuni studi sul vino presso l’Università di Pechino ha deciso di proseguire in questo settore e si è trasferita in Italia. “Fare un’esperienza diversa e provare a capire l’idea della viticoltura e dell’enologia, l’innovazione, la ricerca e apprendere da uno dei Paesi con la più antica tradizione”. Queste le aspettative di Eugene che, dopo la laurea e prima del rientro in Cina, vorrebbe fare qualche stage, qualche vendemmia in Italia per poi portare con sé il maggior bagaglio di conoscenza ed esperienze possibili. Master europeo & doppio Diploma La particolarità di questo corso di laurea è sicuramente il 2° anno all’estero (il primo anno di corso di svolge ad Asti, ndr), che permette allo studente di ottenere un doppio titolo - fondamentale per ottenere lavoro all’estero e molto valorizzato anche in Italia -, sotto l’egida del Master europeo in Viticoltura ed enologia. Lo studente ha la possibilità di seguire corsi, tirocinio e tesi in uno dei Paesi del Consorzio Europeo EMAVE (European Master of Viticulture and Enology), laurearsi nella sede estera e poi concludere il suo percorso di studi in Italia acquisendo quindi anche la Laurea Magistrale. Il periodo di studio e tirocinio all’estero secondo gli studenti è positivo, molto formativo e utilissimo: “Il confronto con una realtà straniera - hanno detto in molti - consente di vedere tutto da un’altra prospettiva, ampliare la visuale e arricchire il proprio bagaglio”. E il presidente del Corso, il prof. Vittorino Novello, principale promotore di questa internazionalizzazione, sostiene che aprirsi alle collaborazioni con l’estero è una prospettiva valida e interessante per il futuro, e nonostante i vari problemi di tipo burocratico da risolvere caso per caso, sprona gli studenti a scegliere, quando possibile, questa alternativa, che consente ai ragazzi di aprire la mente e la propria visione, non solo vitivinicola. Ad esempio, nel marzo 2015 sono partite per l’Argentina due studentesse - Serena Cordero e Valeria del Rocio Nunez - per svolgere tirocinio e tesi presso un centro di ricerca a Mendoza, la Stazione Sperimentale INTA Mendoza, Estacion Experimental Agropecuaria Mendoza del Instituto Nacional De Tecnologia Agropecuaria. Anche nelle aule italiane si respira l’internazionalizzazione, con corsi in lingua inglese e studenti che arrivano da Germania, Spagna, America, Argentina, Sud Africa, India, Canada e Francia e persino Cina, come abbiamo visto. Se le convenzioni stipulate con le università portano i nostri studenti all’estero, portano anche in Italia studenti stranieri, che vengono a seguire i corsi del 2° anno attivati ad Asti, Milano, Palermo, Sassari e Foggia. Oltre 200 laureati in 10 anni Ad oggi sono ben 238 i Dottori Magistrali in Scienze viticole ed enologiche. A distanza di alcuni anni dalla laurea abbiamo ritrovato con molto piacere alcuni di loro che lavorano nel mondo con ruoli di rilievo. Una giovane laureata, Denise Cosentino, insegna per una laurea di primo livello, dal titolo “Wine culture and developments e wine tasting”, presso l’Università North West A&F University nella Provincia della Shaanxi, nella Cina nord occidentale, primo college di enologia istituito in Asia circa 20 anni fa. “L’esperienza e il lavoro sono sicuramente interessantissimi – racconta Denise - in un Paese dove l’approccio al vino è completamente diverso, con una cultura del vino così giovane e in continuo sviluppo”. Le lezioni trattano diversi aspetti - cultura del vino, storia del vino, turismo del vino, globalizzazione del vino, vino e salute e anche argomenti più tecnici come la produzione di spumanti, di vini dolci, il packaging, HACCP - e per gli studenti organizza anche sessioni di assaggi e degustazione di vini principalmente italiani. Gli studenti che seguono il suo corso sono molto interessati, soprattutto alle esperienze pratiche e formative che lei ha avuto la fortuna di poter svolgere seguendo il 2° anno in Francia. Ma non è l’unica che vanta un lavoro interessante così lontano da casa. Anche Giacomo Anselmi, laureato nell’aprile del 2012 con L’innovazione in azienda passa anche attraverso la formazione di professionalità adeguate. Il corso di Laurea Magistrale in Scienze viticole ed enologiche di Asti, con un percorso di studi unico e la possibilità di svolgere all’estero il secondo anno, in 10 anni ha “laureato” oltre 200 professionisti che lavorano con successo in Italia e all’estero Francesco Versio al lavoro da Bruno Giacosa Viaggio di studio in Spagna Denise Cosentino e, sotto, Giacomo Anselmi di Elenia Zuccolo Tutor del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Viticole ed Enologiche Asti Studi Superiori Polo universitario e culturale Università di Torino DISAFA - sede di Asti 110/110 e Lode, dalla Sicilia si è trasferito a Bali, per condurre con successo una piccola impresa vitivinicola. Sono solo 6 le aziende vinicole in Indonesia e solo due quelle che coltivano la vite. “Il lavoro non è mai mancato – racconta - la prima fase è stata quella di ricerca delle varietà di vite più idonee per questo ambiente, che risulta molto più difficile a causa del clima tropicale e del mancato inverno. Sono state importate tante nuove varietà non presenti a Bali, per selezionare quelle che meglio si adattano al territorio. Sono stati studiati nuovi metodi di concimazione, di irrigazione per un ambiente nuovo e diverso”. Per la coltivazione della vite Giacomo ha dovuto formare cantinieri, assistenti di laboratorio e anche i contadini; i problemi non mancano mai se pensate che tutti i materiali, macchinari e attrezzature vengono importati dall’Europa o dall’Australia e questo aspetto rende tutto più complesso, soprattutto per l’assistenza e manutenzione delle attrezzature di cantina. “Sicuramente il mercato è in piena fase di espansione - aggiunge -; per ora viene prodotto vino solo per l’Indonesia e si fanno due raccolti l’anno dalla stessa pianta”. Ma non sono tutti “cervelli in fuga” i nostri laureati anzi, a febbraio 2015 è stato assegnato in Toscana, il premio Giulio Gambelli come migliore giovane enologo, proprio a un nostro ex studente, Francesco Versio - enologo dell’azienda Bruno Giacosa di Neive (Cn) - così come era accaduto nel 2014 con Gian Luca Colombo e nel 2013 con Fabrizio Torchio. Tra i nostri laureati premiati compaiono anche Luca Montagnana nel 2014, Federico Rossotto nel 2011 e Federico Piano nel 2009, che hanno ricevuto ad Asti il Premio Scialuga, come migliori laureati in Scienze viticole ed enologiche. Il tratto distintivo di Giuseppe Scialuga era la vocazione al territorio e in modo particolare ai vini astigiani, da qui l’idea di assegnare il premio a chi nello studio esprime con entusiasmo e responsabilità, analisi approfondite e proposte di valorizzazione per i vini delle nostre terre. Acquisire conoscenza ed esperienza E sono molti poi i nostri laureati che girano il mondo, tra Australia, Nuova Zelanda, California, Francia, Cile, Argentina, per acquisire esperienze dopo la laurea e poi ritornare in Italia e poter lavorare unendo conoscenza ed esperienza e poter completare e arricchire il loro curriculum. E i nostri laureati trovano lavoro e molto presto: a un anno dalla laurea, secondo l’ultima indagine AlmaLaurea, risulta infatti occupato l’80% dei laureati. Anche chi il lavoro lo ha, e in casa, avendo un’azienda familiare, ha deciso di iscriversi alla Laurea Magistrale. “La triennale – racconta, ad esempio, Beatrice Gaudio, dell’Azienda Agricola Gaudio Bricco Mondalino che ha deciso di proseguire gli studi per poter raggiungere una conoscenza completa e ottimale sulla viticoltura e l’enologia, necessarie per affrontare il mondo del lavoro in questo settore - è stata un buon inizio, ma mancavano ancora alcuni approfondimenti raggiunti con la magistrale. Sono rimasta molto contenta dal corso di studi, l’unico mio rammarico non aver ottenuto il doppio titolo con il secondo anno all’estero, ma la mia scelta di rimanere ad Asti è stata ottima, per l’elevata qualità dei corsi seguiti. A mio parere questi due anni sono serviti a me e alla mia azienda, ma credo sia necessario fare più stage e tirocini”. Ma c’è anche chi, come Laura Rustioni, l’università non l’ha ancora lasciata, a dispetto di quanto sia difficile e incerta la carriera universitaria. Laura è tra le prime nostre laureate nel luglio 2006 e dopo aver vinto un concorso di dottorato di ricerca è ora assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano. “Bisogna essere pronti a vivere alla giornata – spiega - e non so se ci sono prospettive per me in università, ma se potessi tornare indietro alla fine sceglierei comunque questa strada, per potermi occupare delle proprietà chimiche dei polifenoli, di sviluppo di nuovi metodi analitici, della composizione chimica della bacca e della fisiologia della maturazione.” Alcuni studenti purtroppo lamentano ancora una mancata o scarsa conoscenza, da parte delle aziende, di questo titolo e una mancata valorizzazione della loro formazione, che rappresenta invece una marcia in più. “Purtroppo sembra che ad alcune aziende – riferiscono infatti alcuni studenti - non interessi se hai la Laurea Magistrale, se hai studiato all’estero, se hai un Doppio titolo. E invece i due anni di studio in più, l’esperienza maturata, il contatto con docenti preparati e studenti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, sono serviti e hanno permesso una crescita che non sarebbe avvenuta e che servirà per dimostrare, una volta in azienda, che siamo più completi, più formati e più competitivi rispetto ad altri”.