L`icona di misura - iconedimisura.it

Transcript

L`icona di misura - iconedimisura.it
L'icona di misura
un bene per la crescita integrale della persona
PREMESSA
Sono qui raccolte alcune riflessioni su un particolare tipo di icona che nella tradizione russoortodossa viene donata ai neonati in occasione del battesimo: l'icona di misura.
Nel nostro Paese questa tradizione - che è valida e significativa per tutto l'universo cristiano - è poco
conosciuta, come documenta il fatto che il numero di esemplari prodotti si limita a poche decine
l'anno. Lo scopo quindi è quello di divulgarne la conoscenza e in particolare, per quanto riguarda gli
iconografi, stimolare l'interesse a realizzarle e a mettere in comune le esperienze.
Ci si può domandare il motivo di tanta sollecitudine nei confronti di questa tradizione particolare.
Tutto nasce dalla convinzione che l'intera tradizione iconografica - tradizione di cui l'icona di
misura fa parte a pieno titolo - sia una delle vie non secondarie che aiutano l'incontro e lo sviluppo
della fede in Cristo.
Perciò l'attività per promuovere la diffusione di questo particolare tipo di icona verso tutto il mondo
cristiano - oltre quindi i confini del mondo ortodosso da cui trae origine - può a buon diritto essere
considerata allo stesso livello d'importanza di altre modalità il cui obiettivo primario è
l'evangelizzazione1.
E l'evangelizzazione è la preoccupazione costante della Chiesa - alla quale il nostro servizio di
iconografi si rivolge.
E, soprattutto, l'evangelizzazione è il dovere che Cristo stesso ha assegnato a ciascuno di noi in
qualità di credenti.
L'argomento si articola in 3 parti:
1. la prima parte è informativa e risponde alle domande: in cosa consiste l'icona di misura?
quali sono le particolarità? qual è l'origine storica della tradizione che l'ha generata?
2. la seconda parte esamina quali sono gli argomenti a sostegno della diffusione dell'icona di
misura e risponde alla domanda: quali sono i benefici e i rischi della diffusione della
tradizione dell'icona di misura in Occidente?
3. l'ultima parte è un elenco di proposte operative per dare inizio al progetto di diffusione
dell'icona di misura.
1
"Si comprende allora come ogni attività della Chiesa abbia una essenziale dimensione evangelizzante e non deve
mai essere separata dall'impegno per aiutare tutti a incontrare Cristo nella fede, che è il primario obiettivo
dell'evangelizzazione" (Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione, Congregazione per la dottrina della
fede, 3 dicembre 2007)
1. L'ICONA DI MISURA
L'icona di misura è un tipo particolare di icona2 che una persona riceve in dono dalla famiglia di
tradizione russo-ortodossa in occasione del Battesimo e che raffigura il suo santo protettore a figura
intera dipinto su una tavola che misura in altezza quanto la persona stessa alla nascita3.
Caratteristiche
Questa icona è, quindi, innanzitutto un dono unico, personalizzato, fatto su misura per la persona
cui è destinata, sia a motivo della dimensione della tavola e sia per il fatto che il santo raffigurato
corrisponde al santo protettore della persona. A motivo di questa unicità, la persona può averla una
sola volta nella vita.
Tra la persona e l’icona si stabilisce così un doppio legame, fisico e spirituale.
Infatti, mentre la tavola conserva la memoria della statura di partenza del cammino di crescita fisica
del bambino, il santo protettore indica una possibile statura d'arrivo, un orientamento per il
cammino di crescita spirituale della persona sulla via della fede in Cristo, cammino che continua per
tutta la vita. Per questo, l’icona di misura è destinata ad accompagnare l’individuo fino al termine
della vita terrena.
Tra l'icona e la persona si instaura una relazione unica ed esclusiva che riflette la relazione unica ed
esclusiva che lega Dio ad ogni singolo uomo. "Egli chiama le sue pecore una per una" 4. Benedetto
XVI su questo versetto del Vangelo di Giovanni commenta: "Il Signore mi conosce per nome. Non
sono un qualsiasi essere anonimo nell’infinità dell’universo. Mi conosce in modo del tutto
personale".5
Il santo patrono è generalmente quello da cui trae origine il nome di battesimo del bambino. Nei
casi particolari, come quello di persone il cui nome non è quello di un santo, si può assumere il
santo del giorno della nascita, quello del giorno del battesimo oppure, ancora, l'angelo custode.
Il dono dell'icona è fatto dalle persone più vicine al bambino: solitamente i genitori, ma spesso
anche i parenti stretti, o i padrini di battesimo.
L'intenzione è impetrare la protezione di Dio sulla vita del bambino con l'intercessione del santo
patrono e ottenere effetti benefici sulla crescita integrale della persona, non solo quindi per la salute
fisica del corpo, ma anche e soprattutto per la salute dell'anima spirituale, affinché la persona cresca
nella fede cristiana.
Gli effetti attesi dall'icona di misura riportati nei siti russi riguardano la protezione della persona
dalle tempeste della vita e dalla tragedia, da ogni male, dalle avversità, dalla malattia, dalla miseria,
dalle disgrazie, dalla tentazione. Inoltre ci si attende che l'icona sia sostegno spirituale e assista la
persona in tutte le circostanze. E che, attraverso questa finestra sul mondo spirituale, Dio invii la sua
grazia e la sua benedizione.
E' naturale che, per una persona che fa il suo ingresso nel mondo, si desideri una vita felice e senza
contrarietà. Tuttavia sappiamo che, se il desiderio si limitasse alla sola fase terrena della vita,
2
L'icona di misura eredita tutti gli attributi dell'icona comunemente intesa, con la particolarità della misura, del santo a
figura intera e del riferimento alla realtà divina.
3
Più precisamente, la tradizione vuole che la misura di riferimento sia quella all'ottavo giorno dalla nascita,
probabilmente in riferimento all'Ottavo Giorno del Libro della Genesi in cui la Creazione è completata.
4
Gv 10,3
5
Omelia Benedetto XVI, 29 giugno 2011
sarebbe illusorio perché nessuna fatica o pena ci sarà risparmiata6 (neppure al Figlio di Dio, nella
vita terrena, è stata risparmiata la sofferenza) e sarebbe una vana credenza pensare che l'icona di
misura in quanto tale, quasi fosse un talismano, possa contrastare le avversità.
Occorre, nel caso dell'icona di misura - come per ogni espressione della religiosità nata dalla
tradizione popolare - vigilare, e conformarsi ai criteri che la Chiesa ha stabilito per il giusto culto
cristiano delle immagini7.
Ora, riguardo a quale bene ultimo augurare ad una persona alla nascita, sappiamo che ogni uomo è
destinato alla risurrezione, ed è quindi la salvezza in questa vita eterna - salvezza che solo da Dio
proviene - il vero bene che noi possiamo domandare per una persona.
L'occasione in cui si dona l'icona di misura è la celebrazione del sacramento del Battesimo,
sacramento con il quale la persona fa il suo ingresso alla vita nello Spirito8.
Il dono è quindi strettamente legato alle due nascite: quella corporale e quella spirituale. Sarebbe
riduttivo regalare l'icona di misura in assenza del battesimo e per festeggiare esclusivamente la
nascita. Ciò significherebbe negare o ridurre il valore dell'icona alla sola componente materiale.
Tra i regali che si usa fare nel giorno del Battesimo, l'icona di misura si distingue come dono
prezioso9 per il valore, la durata ed il significato spirituale. Per il valore, perché si tratta di un
prodotto unico, speciale, dipinto per quella determinata persona. Per la durata, perché è destinato ad
accompagnare la persona per tutto l'arco della vita terrena. E, soprattutto, si distingue per il
significato spirituale, che diventa sempre più chiaro man mano che con l'età la persona cresce nella
consapevolezza della fede.
Essendo destinata alla venerazione personale privata, l'icona di misura offre - almeno
apparentemente - una maggior libertà nella scelta della composizione. Sotto questo aspetto si
differenza dalle opere monumentali destinate ai luoghi pubblici di culto e di preghiera che invece
devono sottostare a valutazione e approvazione dell'autorità ecclesiastica fin dalla fase progettuale.
Ma questa libertà non riduce, anzi aumenta la responsabilità dell'iconografo che, se vuole evitare
distorsioni di natura simbolica e dogmatica, deve necessariamente confrontarsi con altri.
6
La venuta dello Spirito Santo non toglie la croce dalla realtà umana. Essa non è un talismano, che immunizza la vita
umana dalle sofferenze e dalle disgrazie; non un rimedio preventivo, assicurativo, fisicamente terapeutico contro i
malanni della nostra presente esistenza (Cfr. Matth. 10, 14: non pacem, sed gladium). Paolo VI, udienza generale,
26 giugno 1974
7
"Un’espressione di grande importanza nell’ambito della pietà popolare è l’uso di immagini sacre che, secondo i
canoni della cultura e la molteplicità delle arti, aiutano i fedeli a porsi davanti ai misteri della fede cristiana. La
venerazione per le immagini sacre appartiene, infatti, alla natura della pietà cattolica: ne è segno il grande
patrimonio artistico, rinvenibile in chiese e santuari, alla cui costituzione ha spesso contribuito la devozione
popolare. Vale il principio relativo all’impiego liturgico delle immagini di Cristo, della Vergine e dei Santi,
tradizionalmente asserito e difeso dalla Chiesa, consapevole che «l’onore reso all’immagine è diretto alla persona
rappresentata». Il necessario rigore richiesto per il programma iconografico delle chiese - rispetto delle verità della
fede e della loro gerarchia, bellezza e qualità - deve potersi incontrare anche in immagini e oggetti destinati alla
devozione privata e personale. Poiché l’iconografia per gli edifici sacri non è lasciata all’iniziativa privata, i
responsabili di chiese e oratori tutelino la dignità, la bellezza e la qualità delle immagini esposte alla pubblica
venerazione, impedendo che quadri o statue ispirati da devozioni private di singoli siano imposte di fatto alla
venerazione comune. I Vescovi, come anche i rettori dei santuari, vigilino affinché le immagini sacre variamente
riprodotte ad uso dei fedeli, per essere esposte nelle case o portate al collo o custodite presso di sé, non scadano
mai nella banalità né inducano in errore". (Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti - Direttorio
su Pietà Popolare e Liturgia. Principi e orientamenti. Città del Vaticano 2002 n. 18)
Vedi anche Catechismo della Chiesa Cattolica 2129-2132.
8
Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d'ingresso alla vita nello Spirito (« vitae
spiritualis ianua »), e la porta che apre l'accesso agli altri sacramenti (CCC1213)
9
Se l'icona non è completata per il giorno del battesimo, il Laboratorio iconografico rilascia in sua vece un certificato,
che è lo stesso che verrà poi fissato sul retro dell'icona finita.
Nellle più anticche icone di
d misura a noi perveenute,
l'im
mmagine deel santo pattrono non appare
a
maii da sola:
sem
mpre troviam
mo, nella parte
p
alta, una
u immaggine dei cieeli
apeerti (Figura 1) che ricoordano il primato
p
assoluto di
Dioo10 e la funzzione del santo
s
di intercessore presso
p
il
11
Paddre , bene supremo e unica sorggente di oggni bene12.
In un
u documento russo sull'icona
s
d misura è scritto:
di
"noon dobbiam
mo dimenticcare che il santo in séé non ha
alcuun potere per
p aiutare l'uomo, maa riceve quuesta
possibilità da Dio".
Il foondamentoo biblico circa la presenza nell'iccona
delll'immaginee dei cieli aperti
a
si troova negli Atti
A (7, 5556): «Ma Stefa
fano, pieno di Spirito Santo, fisssando gli
occchi al cielo,, vide la gloria di Dioo e Gesù chhe stava
allaa sua destraa e disse: "Ecco,
"
io contemplo
c
i cieli aperrti
e il Figlio delll'uomo chee sta alla destra
d
di Diio».
Figurra 1 - Esempi d
di immagini di "cieli aperti"
T
opppure Cristo
o raffiguratto come Paantocrator, nel
Neii cieli apertti troviamoo la Santa Trinità,
Manndylion, opppure con una
u mano benedicentte.
v
è rapppresentata la
l Madre di
d Dio col Bambino,
B
o la proteziione della M
Madre di Dio
D (Pokrovv).
A volte
In mancanza
m
d cieli apperti, anchee la croce trra le mani del santo, simbolo
dei
s
deel martirio,, può esseree
suffficiente ad esprimere il rimandoo a Dio.
p
dip
pinto a figuura intera e immagin
ne che ponne in
Per riassumerre: misura della tavola, santo patrono
s
segnoo del
relaazione a Diio sono carratteristichhe essenziaali, perché legano l'iccona all'inddividuo e sono
rappporto unicoo tra la perrsona e Dioo.
o
storiche dellaa tradizione dell'icon
na di misurra
Le origini
n
sulll'origine sttorica dellaa tradizionee dell'iconaa di misuraa sono incerrte.
Le notizie
a
fa risalire al Metropoolita di Mo
osca san Macario
M
(14882L'ippotesi più accreditata
15663) l'ispirazzione di unnificare, nelll'icona di misura,
m
du
ue tradizionni più anticche,
ovvvero quella del dono dell'icona
d
c il santoo corrispon
con
ndente al noome di batttesimo,
e laa tradizionee popolare di tagliare,, alla nasciita di un baambino, unna tavola dii legno
lungga quanto l'altezza
l
deel neonato e larga quaanto le dim
mensioni allle spalle, ccome
mem
moria e strrumento di confronto della cresccita nel tem
mpo.
c
dal fatto che
c la più antica
a
iconna di misurra giunta
Queesta ipotesii sembra confermata
a noi
n sia quella di sann Giovannni Climacoo (Figura 2) realizzzata nel 1554 per
celeebrare la nascita
n
di Ivan Ivannovich (15554-1581), figlio dello
d
zar Ivan IV
Vassilyevich (11530-15844) di cui prooprio san Macario
M
eraa consiglieere.
Inizzialmente le
l icone di misura eraano realizzzate per i nati
n della famiglia
f
deegli zar e
colllocate, doppo la mortee, sull'iconoostasi davaanti alla tom
mba.
10
Figura 2 - san
maco
Giovanni Clim
Ca
atechismo della Chiesa Cattolica
C
n. 303,
3
304
Ca
atechismo della Chiesa Cattolica
C
n. 956
9
12
“S
Solo in Dio rip
posa l’anima mia; / da lui la mia spera
anza. / Lui so
olo è mia rup
pe e mia salvvezza, / mia roccia
r
di dife
esa:
non potrò vacilla
are” (Sal 62, 2-3)).
11
Ne è un esempio l'immagine dell'icona e dell'iconostasi di Sof'ja Alekseevna
Romanova (1657-1704) (Figura 3).
Dalla seconda metà del XVIII° secolo, l'uso di far dipingere l'icona di misura
per i figli nati si diffuse tra i nobili di corte e tra le persone più abbienti.
Il popolo conosceva questa tradizione. Ma con la persecuzione religiosa che
ha fatto seguito alla Rivoluzione del 1917, le memoria di questa tradizione si
è persa fino a diventare pressoché sconosciuta alle nuove generazioni.
La rinascita della tradizione dell'icona
di misura su grande scala è avvenuta
grazie ad un progetto del Club dei
Mecenati Russi Ortodossi, una
associazione di imprenditori che ha lo
scopo di finanziare servizi sociali e di
sostegno per la Chiesa ortodossa. Con
la benedizione del Patriarca Alessio II,
nel 2005 è stato aperto a Mosca il
primo laboratorio di icone di misura,
Figura 3 - Santa Sofia
seguito nel 2007 da un altro laboratorio
a San Pietroburgo. Entrambi i laboratori non hanno fini di
lucro e gli utili vengono usati per iniziative caritative13.
L'entusiasmo suscitato dal recupero di questa tradizione ha
spinto molti di coloro che durante il periodo sovietico (19171991) non hanno potuto ricevere in dono l'icona di misura a
regalarla o a farsene dono anche da adulti.
2. BENEFICI E RISCHI
Quali sono i possibili benefici della diffusione della tradizione dell'icona di misura?
Innanzitutto consideriamo che essa è un bene per l'arte sacra nello stile iconografico.
E' un bene perché contribuisce alla diffusione della conoscenza dell'arte sacra ed è un bene perché
potrebbe contrastare il rischio di abbandono del lavoro iconografico da parte di alcuni iconografi a
causa dei problemi che si stanno incontrando in questo momento.
Sono note le difficoltà nel far accettare ed approvare i progetti di opere iconografiche per i luoghi di
culto. Ed è nota anche alla generale diminuzione della richiesta dovuta alla crisi economica che
colpisce tutti: iconografi e monasteri.
Questi problemi rischiano di indurre alcuni fra coloro che svolgono come professione questo
servizio alla fede ed alla Chiesa a rivedere il loro impegno nel campo dell'iconografia per altre
forme di lavoro.
13
Il Laboratorio di San Pietroburgo, ad esempio, finanzia l'Orfanatrofio di questa città.
La diffusione della tradizione dell'icona di misura potrebbe essere un passo nella giusta direzione
per invertire queste tendenze e generare lavoro14, con beneficio per tutta l'iconografia.
In termini quantitativi, la possibilità di lavoro potrebbe essere ampia: pur tenendo conto delle
differenze di cultura e tradizione, in Russia le icone di misura prodotte ogni anno sono circa 50.000.
A questo successo nei numeri, non corrisponde però un uguale successo nella opinione degli
iconografi russi più autorevoli, che considerano l'icona di misura un fenomeno secondario di
business.
E' ovvio che nel paragone con l'iconografia monumentale che si trova nelle numerose chiese
ortodosse costruite o restaurate nel clima di rinascita religiosa che caratterizza la Russia di oggi,
l'icona di misura è un fenomeno marginale.
Può anche essere che l'opinione non positiva sia influenzata dal fatto che la ripresa della tradizione
dell'icona di misura in grande stile sia opera del Club dei Mecenati Russi Ortodossi, che raccoglie
uomini d'affari.
Ma confinare questo fenomeno in considerazione dei soli risvolti di business15 - c'è da chiedersi
peraltro se esistono fenomeni esenti da risvolti economici - è riduttivo e trascura altri ben più
importanti benefici, che subito elenchiamo.
L'icona di misura è infatti principalmente un bene per la crescita integrale della persona che la
riceve perché - come avviene per ogni immagine sacra - apre lo sguardo interiore, ovvero conduce
"al di sopra di ciò che è puramente constatabile sul piano materiale" e insegna "un nuovo modo di
vedere, che percepisca l'invisibile dentro il visibile"16. Nel tempo, guardando l’icona, il bambino
inizia a conoscere ed amare la vita del santo protettore, impara a pregarlo d’intercedere per sé e per
il mondo intero ed è aiutato a nutrire la fede in Cristo, che nel santo è glorificato17.
L'icona di misura è poi un bene per i soggetti che la donano, perché saranno sempre ricordati con
gratitudine per aver offerto questo dono, manifestazione d'amore, di speranza di bene materiale e
spirituale e di augurio per una vita benedetta da Dio e vissuta nella fedeltà a Lui.
L'icona di misura, infine, in quanto tradizione cristiana, può rivelarsi un bene per l'unità, perché
accomunerebbe, nella condivisione di una stessa tradizione popolare, tutti i fedeli cristiani.
I rischi sono quelli comuni a tanti oggetti della religiosità popolare: confusione tra venerazione e
adorazione, errata attribuzione di proprietà apotropaiche, prevalere di interessi commerciali sulle
motivazioni di natura spirituale, eccetera. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si trovano tutte le
risposte adeguate per contenere questi rischi.18
14
Le icone di misura, proprio perché personalizzate nelle dimensioni e nel soggetto, sono prodotte pressoché
unicamente su commissione, al contrario di altre tipologie di icone che, potendo essere prodotte indipendentemente
dalla domanda, sono immagazzinate e vendute da negozi.
15
Se riducessimo alla sola dimensione di business la produzione artigianale di icone, che dire del commercio di
oggetti prodotti in serie e distribuiti senza porsi tante domande nei negozi e nelle librerie religiose?
16
Joseph Ratzinger, "Introduzione allo spirito della Liturgia", Ed. San Paolo, 2001, pag. 129
17
Catechismo della Chiesa Cattolica n. 956 e n. 2683
18
Esiste anche il rischio che questa iniziativa sia percepita dagli ortodossi come invasione di campo in una loro
tradizione.
3. PROPOSTE OPERATIVE
Al fine di divulgare e far crescere anche in Italia questa tradizione si possono ipotizzare alcune
prime proposte operative.
E' innanzitutto opportuno studiare ed attuare i modi per far conoscere e diffondere la
tradizione, che significa
 Selezionare i contenuti da comunicare
 Stabilire gli strumenti della comunicazione: locandina, video, mostre, conferenze
 Scegliere i canali per distribuire l'informazione:
o internet (è già stato creato un primo nucleo di informazioni sul sito dedicato
www.iconedimisura.it; sarebbe auspicabile che la proposta dell'icona di misura sia
presentata anche da altri siti)
o librerie cattoliche (che potrebbero anche diventare i punti di raccolta delle richieste)
o musei diocesani
o consultori
o parrocchie
o reparti di ostetricia degli ospedali ...
Altri spunti interessanti si possono trarre leggendo le modalità di lancio del progetto usate dal Club
dei Mecenati Russi Ortodossi.
Occorre poi studiare e attivare un sistema per far fronte alla eventuale crescita della domanda.
Oggi, gran parte dei richiedenti di icone per la devozione privata si rivolgono al circuito delle
librerie cattoliche e dei negozi di oggetti religiosi dove sono disponibili a magazzino icone già
pronte per soddisfare immediatamente ogni richiesta. La richiesta su commissione è il sistema meno
usato, anche perché costringe il richiedente a cercare l'iconografo disponibile e attendere i tempi di
realizzazione.
Invece l'icona di misura, per le sue caratteristiche uniche, non può essere realizzata e immagazzinata
prima che nasca una richiesta. Chi vuole acquistarla deve necessariamente ricorrere ad un
iconografo. Ed allora, se - come speriamo - la tradizione dell'icona di misura prenderà piede, sarà
necessario affiancare, all'attuale modalità destrutturata di incontro fra richiesta e offerta, un sistema
più organizzato.
Si potrebbe imitare l'esperienza della Russia, dove esistono numerosi laboratori iconografici che
raccolgono le richieste, distribuiscono le commesse tra gli iconografi associati, certificano l'icona sia come correttezza del processo di produzione che come qualità del risultato -, assicurano un equo
rapporto fra qualità e prezzo. In molti casi i Laboratori sono costituiti come organizzazioni senza
scopo di lucro e devolvono gli utili a favore di iniziative caritative19
Ci sono anche proposte che coinvolgono direttamente gli iconografi.
Sull'iconografia dei santi occidentali e dei santi recenti, occorre promuovere la collaborazione fra
iconografi per lo studio, la definizione e lo scambio di modelli. E' un tema complesso anche per
la difficoltà nel conciliare le diversità di vedute. L'invito si rivolge agli iconografi più abili e
presuppone la loro disponibilità a condividere con altri i frutti del proprio lavoro di ricerca, non
senza un adeguato meccanismo di compensazione.
19
In Italia tra i numerosi Enti che possono essere indicati come beneficiari degli utili derivanti dalle vendite di icone di
misura, si potrebbero privilegiare i Centri di Aiuto alla Vita. Essi sostengono il valore della vita per tutta la sua durata
naturale, così come l'icona di misura è indice di protezione da parte di Dio per l'intermediazione del santo patrono.
Sul tema dello sviluppo di competenze, sarebbe anche utile organizzare corsi specifici sull'icona o
progettare un pacchetto didattico da offrire come traccia agli insegnanti che intendono
organizzare corsi monografici sull'icona di misura in Italia.
Si potrebbe poi organizzare un convegno a tema, o un percorso specifico sull'icona dei santi e di
misura all'interno di un Convegno più generale sull'iconografia.
Non ultimo, in osservanza delle disposizioni della Chiesa in materia di arte sacra, occorrerà attivare
i necessari collegamenti con i Vescovi - o con i loro delegati - per aggiornarli sul progetto e via via
sottoporre i nuovi modelli alla verifica di conformità "alla verità della fede e all'autentica bellezza
dell'arte sacra"20.
Qualora emergessero richieste di assicurare la corretta applicazione dei canoni, in un secondo
momento si potrebbe creare un sistema di certificazione delle icone.
Il primo passo concreto è formare un gruppo di lavoro con gli iconografi interessati al progetto e
disponibili a partecipare con idee e proposte concrete21.
Giuliano Melzi
Milano, dicembre 2012
www.iconedimisura.it
20
Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2503
Per tutto quanto detto, la richiesta di far parte di questo gruppo è ovviamente sconsigliata a chi vede nell'iniziativa
esclusivamente una opportunità per fare soldi.
21