Impianti integrati solari e geotermici Un`analisi prestazionale
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Impianti integrati solari e geotermici Un`analisi prestazionale
59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 59 tecnica energie rinnovabili giugno 2010 LA TERMOTECNICA F. Carluccio, G. Colangelo, G. Starace 59 Impianti integrati solari e geotermici Un’analisi prestazionale Le pompe di calore geotermiche sono un’applicazione “a bassa entalpia” e consentono di utilizzare a fini energetici qualunque tipo di sottosuolo. Il terreno assume la funzione di un serbatoio termico al quale cedere o dal quale estrarre calore a seconda delle necessità dell’utenza e delle condizioni climatiche. Si possono, allora, riscaldare e/o raffrescare edifici e produrre acqua calda per scopi sanitari o industriali. Grazie all’inerzia termica del terreno, le variazioni di temperatura nel sottosuolo subiscono sia uno smorzamento, sia un ritardo (entrambi dipendenti dalla composizione del terreno e dalla profondità) rispetto a quelle della temperatura dell’aria ambiente. La temperatura del terreno presenta un andamento oscillante, progressivamente sempre meno pronunciato all’aumentare della profondità, fino a raggiungere, nella cosiddetta “zona neutra” a 10-12 m di profondità, un valore pressoché costante e circa pari a quello medio annuale dell’aria esterna [1]. Escludendo situazioni riconducibili a fenomeni di anomalie idrogeologiche, la temperatura dei sottosuoli in Italia, nella maggioranza dei casi si attesta nell’intervallo 12-14 °C, con oscillazioni, di solito periodiche, fino a 4-5 °C. Per i motivi appena descritti gli scambiatori geotermici verticali producono l’efficienza migliore tra le diverse soluzioni disponibili per i sistemi a pompa di calore. Essi, infatti, risentono poco della variazione di temperatura stagionale e, inoltre, richiedono una superficie d’installazione minore. Gli scambiatori geotermici orizzontali, invece, possono rappresentare una buona soluzione di compromesso tra costi ed efficienza [2]. Le sonde orizzontali sono di norma posate a profondità che arrivano al massimo a 2-2,5 m e la loro minore efficienza è dovuta alla maggiore variabilità della temperatura del terreno associata a queste profondità. Per raggiungere migliori risultati di efficienza, superando i limiti delle singole tecnologie, è possibile uno sfruttamento contemporaneo e integrato di diverse fonti di energia rinnovabile. Studi condotti da V. Trillat-Berdal et al. [3] [4] riguardano un impianto geotermico assistito da collettori solari. Il progetto, noto come GEOSOL, prevede che in una casa monofamiliare di 180 m² a San Jean d’Arvey in Savoia (Francia) si proceda all’installazione di un impianto in cui Facendo uso dell’ambiente di programmazione TRNSYS, si è condotta un’analisi sulle prestazioni di impianti integrati solare-geotermico utilizzati per la produzione di acqua sanitaria e per la climatizzazione invernale. Il caso di studio di partenza è quello di un’abitazione mono-familiare sita a Brindisi. Creati e testati, dapprima in maniera separata, i modelli di impianti solare e geotermico sono, poi, stati integrati nell’ottica di utilizzare l’acqua calda proveniente dal collettore solare termico nel circuito idronico di scambio a terreno della pompa di calore per mantenerne alta la temperatura di evaporazione. Per questa applicazione, i miglioramenti in termini di consumi e di efficienza dell’impianto prodotti con l’approccio integrato si sono rivelati più ridotti delle attese. Gli studi hanno, in seguito, riguardato le prestazioni dell’impianto integrato in diverse configurazioni caratterizzate da differenti proporzioni tra la superficie dei collettori solari e l’accumulo termico. Lo stesso modello è stato poi applicato a utenze del tipo ufficio con risultati più incoraggianti. la pompa di calore geotermica sia utilizzata per riscaldamento e climatizzazione di un edificio con sistemi a bassa entalpia, e all’utilizzo di collettori solari per: - preriscaldare l’acqua calda per uso domestico; - riscaldare l’abitazione (direttamente o aumentando la temperatura della sorgente fredda); - ricaricare termicamente il suolo durante i periodi di eccessiva produzione di energia solare in maniera da accumulare energia termica nel suolo in estate, quando la macchina frigorifera è adoperata in modalità estiva, garantendo così la costanza dei rendimenti complessivi nel lungo periodo. L’integrazione di collettori solari e impianti geotermici contribuisce, inoltre, a una diminuzione della lunghezza degli scambiatori geotermici e a un decremento dei costi Federica Carluccio, Gianpiero Colangelo, Giuseppe Storace, Università del Salento, Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Lecce. 59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 60 tecnica 60 energie rinnovabili giugno 2010 LA TERMOTECNICA d’impianto. L’integrazione dell’impianto solare con quello geotermico presenta, quindi, il vantaggio di contribuire a bilanciare i carichi termici del terreno, contrastando la diminuzione della temperatura del suolo e la conseguente diminuzione dell’efficienza della pompa di calore. L’impianto solare per il riscaldamento dell’acqua per uso sanitario FIGURA 1 - Modello dell’impianto integrato geotermico - solare FIGURA 2 - Profilo di consumo giornaliero di acqua calda (200 litri/giorno) FIGURA 3 - Andamento della temperatura dell’acqua nel serbatoio in corrispondenza del punto di prelievo Nella prima fase dello studio, è stato modellato un sistema per il riscaldamento solare dell’acqua per uso sanitario a circolazione forzata, dimensionato per soddisfare le esigenze di una famiglia di quattro persone, considerando i dati climatici di Brindisi. Nel modello (quello a destra in Figura 1) è stato simulato il comportamento di un impianto solare costituito da collettori solari di 5 m² e un serbatoio di 300 litri con scambiatore immerso. Il consumo stimato di acqua calda è pari a 200 litri al giorno è distribuito nell’arco della giornata come mostrato in Figura 2. Nel modello coesistono due funzioni di controllo: - la prima simula il comportamento della centralina che gestisce la pompa di circolazione; - la seconda regola l’apertura del diverter in modo da fornire l’acqua per uso sanitario ad una temperatura non superiore ai 55 °C. La simulazione, condotta per il periodo dal 15 novembre al 15 marzo, fornisce gli elementi per valutare la capacità ottimale del serbatoio dell’impianto solare nel periodo invernale, che garantisca un’efficace integrazione con l’impianto di riscaldamento. In Figura 3 si riporta il grafico dell’andamento delle temperature all’interno del serbatoio, nel punto di prelievo dell’acqua calda: la temperatura qui non scende mai al di sotto dei 22 °C e presenta un valore medio intorno ai 40 °C, con picchi vicini agli 80 °C nei mesi di gennaio e febbraio e ai 90 °C a marzo. 59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 61 tecnica giugno 2010 LA TERMOTECNICA energie rinnovabili L’impianto geotermico di riscaldamento per un edificio residenziale In Figura 1 a sinistra è rappresentato il modello a oggetti dell’impianto geotermico, costituito da una pompa di calore geotermica acqua-acqua che sfrutta il fluido termovettore proveniente da un circuito di sonde geotermiche installate a 2 m di profondità per alimentare un impianto di distribuzione a fan-coil destinato al riscaldamento di un’abitazione mono-familiare sita a Brindisi. La pompa di calore acqua acqua è modellata con i dati relativi alla potenza termica e alla potenza consumata dalla macchina [6]. Si tratta di un villino isolato di 100 m² con pianta rettangolare di 7,15 m x 14 m, con sei FIGURA 4 - Andamento della temperatura nell’edificio riscaldato finestre di 1,5 m² ciascuna, modellabi- e ore di funzionamento dell’impianto le attraverso il TYPE 660 [7] di TRNSYS, il quale calcola la temperatura e il livello di umidità di un semplice edificio soggetto a determinati carichi termo-igrometrici. Per il calcolo di questi ultimi [8] si sono considerati i seguenti valori di trasmittanza: - pareti: 0,60 W /(m2 K); - soffitto: 0,11 W /(m2 K); - pavimento: 0,27 W /(m2 K); - finestre 3,00 W /(m2 K); Procedendo nella definizione del carico termoigrometrico, si è fatta l’ipotesi di un nucleo di quattro persone la cui presenza non sia costante nel tempo (calore sensibile/persona = 283 kJ/h; vapore/persona = 50g/h). Si sono considerati 1,5 ricambi all’ora e 1. 000 kJ/h di potenza termica proveniente dall’impianto di illuminazione tra le 16.00 e le 23.00 di ogni giorno. Per re- FIGURA 5 - Andamento della temperatura del fluido all’uscita golare la temperatura ambiente del- dello scambiatore di calore geotermico l’edificio è parte del modello un cronotermostato. Con la simulazione si può valutare il comporcomitanza con i periodi di funzionamento impostati daltamento dell’impianto geotermico durante l’inverno. In Fil’utente. La pompa di calore scelta e il dimensionamento gura 4 si riporta l’andamento della temperatura dell’edidelle sonde geotermiche sono tali da soddisfare i carichi ficio riscaldato e quello delle ore di funzionamento della termici, garantendo nell’edificio le condizioni desiderate. pompa di calore. Nonostante la pompa di calore non funDalla Figura 5, si evince l’andamento della temperatura del zioni per tutte le ore della giornata, la temperatura delfluido all’uscita dello scambiatore geotermico; per l’intero l’edificio si mantiene circa sui 20 °C, oscillando tra un miperiodo della simulazione, la temperatura all’uscita dello nimo di 17 °C e un massimo di 21 °C. Il segnale di accenscambiatore geotermico assume la stessa forma sinusoidasione della pompa di calore è gestito dal cronotermostato le della temperatura del terreno. Nella Figura 6 è riportato in funzione della temperatura misurata nell’edificio in coninvece l’andamento della temperatura all’uscita dello scam- 61 59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 62 tecnica 62 energie rinnovabili biatore geotermico per i primi dieci giorni dell’anno. Per poter valutare i consumi dell’impianto si riporta nella Figura 7 l’energia termica ceduta all’edificio, quella prelevata attraverso le sonde e quella fornita alla pompa di calore per ogni mese del periodo considerato nella simulazione. giugno 2010 LA TERMOTECNICA TABELLA 1 - Consumi e prestazioni della pompa di calore nell’impianto geotermico Impianto geotermico T media uscita scambiatore geotermico L’impianto integrato geotermico-solare Consumo Pdc COP Pdc L’uso coordinato e contemporaneo di più fonti rinnovabili promette di superare i limiti delle singole tecnologie, garantendo migliori risultati sia in termini di consumi, sia di efficienza. Qui si valutano le prestazioni di un impianto basato sulla combinazione di una pompa di calore geotermica con un impianto solare termico. Il sistema integrato, illustrato in Figura 8 tende a sfruttare, attraverso uno scambiatore a piastre, gli effetti positivi prodottisi con l’acqua calda proveniente dai collettori solari, che rimane a disposi- FIGURA 6 - Andamento della temperatura del fluido all’uscita dello scambiatore, della temperatura del terreno FIGURA 7 - Energia termica ceduta e assorbita dalla pompa di calore e energia prelevata dalle sonde 7,24 °C 2.191 kWh 2,9 zione nell’accumulo per gran parte della giornata, per riscaldare l’acqua che circola nel circuito di scambio con il terreno di una pompa di calore geotermica di un edificio residenziale opportunamente collegati tra loro (Figura 1). Una pompa di circolazione provvede a prelevare dal serbatoio la portata richiesta dall’impianto sanitario e, quando la pompa di calore è accesa, la portata aggiuntiva che scambia calore con il fluido proveniente dalla sonda geotermica. Le due portate vengono in seguito separate grazie alla funzione di controllo che gestisce il diverter: la prima si mescola con l’acqua proveniente dalla rete per fornire acqua calda alla temperatura massima di 55 °C; la seconda, invece, viene impiegata come sorgente calda nello scambiatore a piastre. In questo sistema la pompa di calore permette al serbatoio di accumulare maggiore energia solare di quanto non avvenga in assenza di impianto geotermico, evitando così i fenomeni di stagnazione e il conseguente aumento della temperatura del fluido termovettore. Al fine di valutare il sistema integrato qui descritto se ne indagano le prestazioni, analizzando sia gli effetti che l’integrazione comporta sull’impianto di riscaldamento dell’acqua per uso sanitario, sia quelli in termini del miglioramento delle prestazioni energetiche dell’impianto geotermico. La presenza della pompa di calore, infatti, permette di accumulare più energia nel serbatoio. Dagli 820 kWh, relativi al solo impianto solare, si passa ai 911 kWh del caso con l’impianto integrato (+11%). Per quanto riguarda, invece, la temperatura all’uscita dello scambiatore geotermico essa varia durante il periodo della simulazione tra un minimo di 5,6 °C e un massimo di 14,6 °C; a causa della variazione della temperatura del terreno alla profondità di 2 m, mentre il suo valore medio è di 7,24 °C. Un equivalente risparmio di energia si otterrebbe sovradimensionando lo scambiatore a terreno di 150 m. Per valutare e quantificare i miglioramenti possibili con il ricorso al sistema integrato geotermico-solare sono state considera- 59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 63 tecnica energie rinnovabili giugno 2010 LA TERMOTECNICA 63 TABELLA 2 - Prestazione della pompa di calore geotermica nell’impianto integrato geotermico-solare Sup. coll. solari [m2] Capacità accum. [litri] T.media uscita scamb. Piastre [°C] Consumi Pdc [kWh] COP Pdc Consumi [kWh] Consumi [%] COP [%] CASO 1 1,5 500 8,50 2.183 3,00 -8 -0,36 +3,45 CASO 2 10 300 8,00 2.186 2,97 -5 -0,23 +2,40 CASO 3 1 500 9,64 2.176 3,12 -15 -0,68 +4,00 CASO 4 1 750 9,76 2.175 3,13 -16 -0,73 +4,33 CASO 5 10 1.000 9,80 2.174 3,14 -17 -0,76 +4,67 CASO 6 10 1.500 9,77 2.175 3,13 -16 -0,73 +4,33 CASO 7 15 750 10,94 2.167 3,24 -24 -1,00 +8,16 CASO 8 15 1.000 11,12 2.166 3,26 -25 -1,14 +8,67 CASO 9 15 1.500 11,20 2.166 3,27 -25 -1,14 +9,00 te diverse configurazioni (Tabella 2). Importanza fondamentale riveste la corretta scelta della capacità dell’accumulo in rapporto alla superficie dei collettori solari. Se il serbatoio è troppo piccolo (CASO 2), si riesce ad immagazzinare meno energia termica di origine solare e, anche se la temperatura media dell’acqua contenuta aumenta, la temperatura del fluido termovettore dell’impianto geotermico nello scambiatore a piastre subisce un incremento ridotto. Per questo motivo è bene preferire delle configurazioni con un maggiore rapporto tra capacità dell’accumulo e superficie dei collettori. In questo modo, si sfrutta la capacità termica di un volume maggiore di acqua, anche se a temperatura media più bassa. Non è opportuno incrementare oltre un certo limite la capienza del serbatoio, in quanto il vantaggio ottenuto tende a diminuire per valori molto alti di capacità (casi 5 e 6 e casi 8 e 9). ci ad uso uffici e, cioè, dalle 7:00 alle 17:00. Gli altri parametri, invece, sono uguali a quelli utilizzati nelle precedenti simulazioni. Le prestazioni dell’impianto geotermico per questa applicazione sono riportate in Tabella 3. Le altre configurazioni analizzate allo scopo di valutare gli andamenti delle prestazioni dell’impianto al variare del dimensionamento di collettori e accumulo sono riportate in Tabella 4 insieme ai risultati delle simulazioni In questo caso le prestazioni del sistema, sia in termini di consumi, sia di efficienza, si rivelano migliori rispetto a quelli relativi ad utenze tipiche abitative, perché è possibile accumulare più energia termica di origine solare, ma anche perché la richiesta di acqua calda è inferiore. Nonostante questo, però, rimane da valutare ai fini della convenienza economica il costo di installazione aggiuntivo (al netto di eventuali incentivi), dovuto al sovradimensionamento dell’impianto solare rispetto alle superfici captanti e Le prestazioni del sistema applicato a edifici ad uso uffici Per valutare se l’impianto integrato geotermico - solare possa fornire benefici maggiori di quelli verificati nell’applicazione appena analizzata, si sono calcolate le sue prestazioni prevedendone la realizzazione a servizio di un edificio ad uso uffici. In questo caso, il periodo di funzionamento della pompa di calore coincide con l’intervallo di tempo in cui la radiazione solare è massima e ciò produce un maggiore sfruttamento dei vantaggi derivanti dall’integrazione impiantistica. Così facendo, infatti, si può accumulare la massima quantità di energia termica di origine solare, con un conseguente incremento prestazionale nei confronti del solo impianto geotermico. Nelle simulazioni l’edificio descritto precedentemente, è occupato da 5 persone dalle 8:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00. Il profilo di carico giornaliero dell’acqua calda è costante nel periodo di occupazione ed è pari a 5 litri a persona. L’accensione della pompa è regolata dal cronotermostato, mentre il periodo di accensione è quello tipico degli edifi- FIGURA 8 - Schema dell’impianto integrato geotermico-solare TABELLA 3 - restazioni della pompa di calore nell’impianto geotermico Impianto geotermico T media uscita scambiatore geotermico Consumo Pdc COP Pdc 6,8 °C 1.821 kWh 2,86 59_TER_giu_starace.qxd:46-48_TER_mar_profilo 1-06-2010 10:16 Pagina 64 tecnica 64 energie rinnovabili giugno 2010 LA TERMOTECNICA TABELLA 4 - Prestazioni della pompa di calore nell’impianto integrato geotermico-solare Sup. coll. solari [m2] Capacità accum. [litri] T.media uscita scamb. Piastre [°C] Consumi Pdc [kWh] COP Pdc Consumi [kWh] Consumi [%] COP [%] CASO 1 b 5 300 8,21 1.809 3 12 0,66 4,90 CASO 2 b 5 500 8,95 1.810 3 11 0.60 4,90 CASO 3 b 10 300 7,64 1.817 2,93 4 0,22 3,50 CASO 4 b 10 500 10,00 1.802 3,19 19 1,00 11,53 CASO 5 b 10 750 10,55 1.802 3,20 19 1,00 11,88 CASO 6 b 10 1.000 10,64 1.801 3,21 20 1,10 12,37 CASO 7 b 10 1.500 10.72 1.801 3,22 20 1,10 12,5 CASO 8 b 15 750 12,00 1.794 3,34 27 1,48 14,37 CASO 9 b 15 1.000 12,13 1.793 3,35 28 1,53 17,13 CASO10b 15 1.500 12,30 1.792 3,37 29 1,59 17,83 ai volumi di accumulo richiesti per soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria, a cui si aggiungono le complicazioni introdotte a livello impiantistico. Conclusioni L’impianto integrato solare-geotermico mostra di potere soddisfare le esigenze di riscaldamento, di raffreddamento e di produzione di acqua calda per uso sanitario, garantendo un livello soddisfacente di comfort con una significativa riduzione delle emissioni inquinanti. L’acqua calda, resa disponibile da un collettore solare termico attraverso uno scambiatore a piastre, riscalda un secondo flusso d’acqua che circola nel circuito di scambio con il terreno di una pompa di calore geotermica, al fine di innalzarne la temperatura all’evaporatore per valori compresi tra 1 °C e circa 4 °C a seconda delle dimensioni dell’impianto solare nel caso delle utenze di un appartamento e fino a 6 °C per l’utenza di tipo uffici. Con questo sistema il COP medio migliora del 3,45% per un impianto solare dimensionato per soddisfare le esigenze di una abitazione monofamiliare, ma arriva anche a migliorare di circa il 9%, nel caso di un impianto solare di 15 m² di collettori. Analogo ENGLISH abstract Integrated Solar and Geothermal Systems for House and Small Office Buildings: a Performance Analisys This analysis was carried out with a numerical simulation in TRNSYS to investigate the performance of integrated solar and geothermal systems used for hot water production and heating of a single-family house located in Brindisi. The models of solar and geothermal systems were first studied separately; then, they were integrated to evaluate the possibility of using the hot water produced by the solar thermal collector to increase the evaporation temperature of the ground source heat pump in winter. Results in terms of reduced consumption and increased efficiency revealed themselves not encouraging. The analisys was then aimed at investigating the performance of the integrated plant in different system configurations, with different ratio of solar collector surface to water storage. The same model was then applied for office applications with better results. risultato si ottiene per l’utenza di uffici: il COP migliora del 5% per impianti con 5m² di collettori solari, mentre nel caso di un impianto solare di 15m² di collettori aumenta del 17% circa. Dalle simulazioni condotte si deduce anche che grazie all’integrazione con l’impianto geotermico si riesce ad ottenere un maggiore accumulo dell’energia solare evitando il ricorso a sistemi che impediscano la stagnazione all’interno dei collettori solari. Bibliografia [1] F. Minchio, S. Basta, Geotermia e pompe di calore: guida pratica agli impianti geotermici di climatizzazione, Geotermia.org, 2008. [2] G. Starace, P. M. Congedo, G. Colangelo, Efficienza e scosti legati all’adozione degli scambiatori di calore orizzontali in impianti con pompe di calore geotermiche, Atti del congresso nazionale ATI 2005. [3] V. Trillat-Berdal, B. Souyri, G. 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