Diapositiva 1 - Pro Loco Bisceglie
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Diapositiva 1 - Pro Loco Bisceglie
La prima sede del carcere: palazzo San Domenico Città: Bisceglie ( borgo antico) Committente : Amministrazione comunale Periodo di progetto: Periodo di realizzazione : Destinazione d’uso originaria: XIX secolo Sede del carcere: inizio lavori agosto 1824, dopo l'unificazione d'Italia le celle del carcere divennero botteghe e case d'abitazione. Palazzo San Domenico così chiamato perchè sorge accanto all'omonima chiesa eretta nel XII secolo (denominata S.Maria del Muro), dal 1502 sede del convento dei domenicani, dal 1809 soppresso il convento dai Francesi qui trovarono posto il Comune, l'Ufficio di Conciliazione e il domicilio del Giudice, la Ricevitoria del Registro e bollo, la Caserma della Gendarmeria, le scuole primarie, le carceri. Destinazione d’uso attuale: Attualmente Palazzo San Domenico resta ancora il Municipio della città, sede del Comune, mentre a piano terra vi sono gli uffici parrocchiali di San Domenico Contesto : Palazzo San Domenico è collocato sull'antica strada della Muraglia, l'attuale via Trento. Architettura di tipo pubblico FOTO: Palazzo San Domenico Foto di Nunzia Monopoli Architettura di tipo pubblico Note storiche e costruttive Nell’anno 1809 l’antico Palazzo dell’Università, sull’antica Strada della Corte (attuale via O. Tupputi), venne sgomberato e gli uffici pubblici furono trasferiti lungo la strada della Muraglia (attuale via Trento) nel convento dei Domenicani, soppresso dai Francesi. All’interno dell’ex convento trovarono posto il Comune, l’Ufficio di Conciliazione e il domicilio del Giudice, la Ricevitoria del Registro e bollo, la Caserma della Gendarmeria, le scuole primarie, le carceri. Queste ultime comprendevano i reparti maschile, femminile, dei debitori, dei preti e vi erano rinchiusi anche i folli. La decisione di utilizzare i locali situati al piano terra del soppresso convento di San Domenico, come luogo idoneo da adibire a prigione circondariale nella città di Bisceglie, fu data dall’ingegnere Mastropasqua nei primi mesi del 1823. Effettuata la gara d’appalto, l’esecuzione dei lavori fu affidata al muratore Gaetano Storelli, a partire dall’agosto del 1824. Negli anni successivi, nel 1840, il re Ferdinando II stabilì che tutte le prigioni circondariali dovessero essere dotate di una stanza adibita a cappella affinchè i detenuti potessero ascoltare la messa nei giorni festivi, e dunque ai sindaci fu data la disposizione di mettere in atto tale decreto. A Bisceglie l’architetto incaricato dal Decurionato per la realizzazione di un progetto per la costruzione di tale cappella, fu Giuseppe Albrizio. Dal momento che non vi erano locali idonei all’interno del carcere che potessero ospitare la cappella, si decise che quest’ultima dovesse essere costruita dirimpetto al carcere stesso sulla pubblica strada. Per rendere poi possibile la partecipazione dei detenuti le cui celle non si affacciavano sulla strada in questione, l’Albrizio ne propose il trasferimento nelle stanze sovrastanti il carcere, al momento occupate dalla gendarmeria. Tale progetto fu inviato all’intendente della Provincia di Bari il quale solo nel 1850 concesse l’approvazione. La costruzione della cappella non avvenne poichè in un primo momento si tenne conto del fatto che i detenuti, già assistevano alla messa, scortati dai gendarmi, nella vicina chiesa di S.Domenico; successivamente si parlò ancora di realizzare una cappella, ma possibilmente mobile. Nel 1856 fu adibita a tale ufficio la stanza del custode, al piano terra del carcere stesso. Con l’unificazione d’Italia, il prefetto di Bari volle conoscere le condizioni delle carceri site nella provincia. Il sindaco di Bisceglie rese noto che le condizioni delle carceri, rispetto all’epoca di costruzione erano peggiorate. Allora sotto sollecitazione del procuratore del re, venuto da Trani, la Giunta municipale di Bisceglie, in attesa di una più idonea collocazione, decise di trasferire le carceri nelle stanze sottostanti la caserma dei Carabinieri, dopo aver eretto un muro divisorio per separarle dall’accesso agli uffici. Le celle del vecchio carcere furono trasformate in botteghe e case d’abitazione. Il progetto di tale lavoro fu effettuato dall’ingegnere comunale Gaetano Ventrella. Oggi trovano posto a piano terra, nella ex sede del carcere, gli uffici parrocchiali della chiesa di San Domenico. Bibliografia 1.“Bisceglie nella documentazione grafica dal 500 al 900” a cura di G. Dibenedetto e G. La Notte Ed. Mezzina, Molfetta 1988 2. “Bisceglie nella Storia e nell’arte” di M. Cosmai, Ed. Eurografica, Bisceglie 2003 Compilatore della scheda Nunzia Monopoli (Guida Turistica Pro Loco)