Ci sono tanti modi per dirlo

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Ci sono tanti modi per dirlo
CI SONO TANTI MODI PER DIRLO
di Daniele Castellari
E’ uno scherzo, un divertissement
su un tema serio, anzi serissimo:
l’amore nell’epoca post-moderna.
Per farla molto più semplice:
quale spazio ha il linguaggio
romantico oggi?
Per dirla più correttamente:
è un pretesto per leggere testi
emozionanti.
Per dirla come andava detta fin
dall’inizio: si tratta di una
narrazione teatrale a due voci
sull’innamoramento causato dalla
lettura e sull’innamoramento per
la lettura.
Umberto Saba, non l’ultimo arrivato in fatto di poesia, diceva che la
rima “fiore/amore” era la più difficile. Oggi ancora di più, giacché i
“T’amo, I love you, Je t’aime…” si sprecano in spot, chat, sms.
Perciò Castellari e Luppi intessono anche una narrazione umoristica
raccontando di Orfeo Balestrazzi e Dalida, due giovani che s’innamorano
nella biblioteca Panizzi di Reggio Emilia – lei studentessa liceale e
lui pescatore “a mosca”, entrambi in ricerca della parola “l’amo” - e
si sentono, seppure in leggero ritardo sul romanticismo, di essere i
nuovi Abelardo ed Eloisa.
Il pubblico è coinvolto, fin dall’inizio del recital, quando è invitato
ad un sondaggio sul “colpo di fulmine” o sulla necessità di sognare in
amore e viene ricompensato con scherzosa ironia da baci Perugina…
Scheda spettacolo - 3 febbraio 2015
Lettura scenica con coinvolgimento del pubblico
- Durata: 70 minuti
- 2 attori
- Reading per qualsiasi luogo e opportunità: da ambienti chiusi o
ritrovi alle serate teatrali anche in piazza
- Destinatari: pubblico adulto
- impianto audio: 2 radiomicrofoni e lettore CD
Scheda spettacolo - 3 febbraio 2015