MATCH POINT2005

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MATCH POINT2005
THE BUTLER – UN
Genere: drammatico/storico Durata: 132'
MAGGIORDOMO ALLA
frey (Gloria), David Oyelowo (Louis), Robin Wil-
CASA BIANCA (2013)
un film di Lee Daniels
Interpreti: Forest Whitaker (Cecil), Oprah Winliams (Eisenhower), John Cusack (Nixon), James Marsden (Kennedy), Alan Rickman (Reagan), Jane Fonda (Nancy Reagan), Liev
Schreiber (Johnson), Cuba Gooding Jr. (Carter), Lenny Kravitz (James), Vanessa Redgrave
(Annabeth), Mariah Carey (madre di Cecil)
Soggetto: dall’articolo A Butler Well Served By
This Election di Will Haygood (2008)
Sceneggiatura: Danny Strong
Fotografia: Andrew Dunn
Montaggio: Joe Klotz
Scenografie: Tim Galvin
Costumi: Ruth Carter
Musiche: Rodrigo Leão
Nazione: USA
Distribuzione: Videa
Nel 2008, anno dell'elezione a Presidente di Barack Obama, il 'Washington Post' pubblicò
un articolo su Eugene Allen, maggiordomo di origini afroamericane in servizio alla Casa
Bianca per trentaquattro anni. Ora quell'articolo, via un libro di Wil Haygood, è diventato un
film, che si pone l'ambizioso obiettivo di raccontare tre decenni di storia contemporanea.
Lo fa seguendo due direttrici parallele e complementari: da un lato gli avvenimenti salienti
(gli omicidi di Kennedy e Martin Luther King, la guerra del Vietnam, lo scandalo Watergate
...), visti dall'osservatorio dello Studio Ovale; dall'altro la lunga lotta per i diritti civili dei Neri, attraverso le relazioni tra il protagonista - che qui prende il nome di Cecil Gaines - e la
sua famiglia. (...) The Butler esce preceduto da annunci più o meno clamorosi: è 'il film
che ha fatto piangere Barack Obama': argomento prestigioso, stile melodrammatico, messa in scena classicheggiante (in cui si fatica a riconoscere il regista del più anticonformista
'Precious') e un cast d'assalto fanno il resto, con ruoli fortemente emotivi per Whitaker e
Winfrey, più un'armata di star arruolata senza risparmio: da Lenny Kravitz e Mariah Carey,
da Jane Fonda a Vanessa Redgrave, da Cuba Gooding Jr. a Terrence Howard, oltre a
cinque nomi di richiamo per impersonare altrettanti Presidenti (in realtà quelli 'traversati'
dal maggiordomo furono di più). Così Robin Williams si cala nei panni di Dwight Eisenhower, John Cusack fa Richard Nixon, James Mardsen è John F. Kennedy, Liev Schreiber
dà i tratti a Lyndon B. Johnson e Alan Rickman presta i propri a Ronald Reagan. Trai requisiti dei 'film da Oscar' c'è anche la tendenza a ricercare l'unanimità dei consensi; e questo è un limite ben visibile del film di Daniels. Dove gli avvenimenti cruciali della storia re-
cente sono ridotti quasi a sketch (un po' come in 'Forrest Gump', ma senza lo humour),
pietrificati in una sorta di museo delle cere. Quanto alla lotta per i diritti civili, concentrata
nelle relazioni tra Cecil e il figlio rivoluzionario, l'idea sarebbe che il maggiordomo fedele ai
Presidenti bianchi rappresenti un emblema di liberazione. Tesi difficile da condividere, anche quando si pensi (come fa il film) a Obama come alla felice sintesi tra i 'civil rights' e l'istituto presidenziale.
Roberto Nepoti, la Repubblica, 31 dicembre 2013
C'è da scommettere che The Butler (...) diventerà un classico dell'era Obama perché un
regista nero, Lee Daniels, pone davanti alla macchina da presa l'orgoglio irredento degli
afroamericani scegliendo un protagonista che 'lavora per un bianco e non un bianco qualunque'. Ispirato, pur nel cambio delle generalità anagrafiche, alle memorie di Eugene Allen che per 34 anni ha vestito la divisa di maggiordomo nella magione che ospita il Presidente degli Stati Uniti, The Butler non si limita a mettere in sequenza, tra pubblico e privato, l'esistenza e la professionalità di Cecil Gaines ma, attraverso di lui, testimonia, dal 1926
all'amministrazione Reagan il problema razziale, la discriminazione, la violenza , l'ingiustizia, la sofferenza di un popolo. (...) Ovvio che didascalismo, enfasi (pure musicale) e retorica a fin di bene si sprechino in un'opera che nonostante disdegni il 'biopic' sembra assumere lo stile di una fiction tv, assai diverso dal tono dei precedenti 'cattivi' di Daniels:
'Precious', 'Shadowboxer' e 'Paperboy', thriller ad alta gradazione erotica, presentato a
Cannes 2012 ma inedito per l'Italia. Eppure The Butler raggiunge il suo scopo, colpisce la
vergogna di un Paese, ripercorre criticamente le tappe di un affrancamento proprio ancorandosi saldamente alla sua mutazione radicale del punto di vista e all'esigenza di uno
sguardo dal basso pur lanciato dalla postazione più alta della supremazia politica. E Forrest Whitaker dispone di una sensibilità interpretativa ammirevole: il suo Cecil è un modello da scuola di recitazione in punta di umanità modellata sulle proprie origini ed esperienze
di segregato. La celeberrima conduttrice televisiva Oprah Winfrey gli replica con il puntiglio
e con la passione di una superstar che si adegua ai triboli di una donna comune nella sua
irrequietezza di casalinga (e di nera) insoddisfatta. Eisenhower, Kennedy, Johnson e Nixon sono pennellati su Robin Williams, James Mardsen, Lev Schreiber e John Cusak, ma
è la coppia Reagan, composta da Alan Richman e Janes Fonda, la più sorprendente nella
mimesi e nell'efficacia del cammeo, così come Cuba Gooding è un puntuto e linguacciuto
collega nell'arte del domestico in un santuario laico. (…)
Natalino Bruzzone, Il Secolo XIX, 2 gennaio 2014