L` Ginecorama Laser CO2 frazionato: una nuova
Transcript
L` Ginecorama Laser CO2 frazionato: una nuova
Ginecorama 11 Anno XXXVI - N. 5/6 - Dicembre 2014 Laser CO2 frazionato: una nuova opzione per il trattamento dei sintomi correlati all’atrofia vulvo-vaginale Antonio Perino, Gaspare Cucinella, Gloria Calagna U.O.C. Ginecologia e Ostetricia, Policlinico Universitario “P. Giaccone”, Palermo atrofia vulvo-vaginale (AVV) è una condizione cronica progressiva caratterizzata da un’involuzione delle mucose e dei tessuti vulvo-vaginali, direttamente correlata al crollo dei livelli circolanti di estrogeni che caratterizza la manopausa (1,2). Durante l’età fertile, le pareti vaginali sono costituite da strati compatti di cellule il cui trofismo e sviluppo viene costantemente stimolato dal normale tasso estrogenico; in questo modo, l’epitelio vaginale rimane pluristratificato e le pareti vaginali appaiono soffici, elastiche, distendibili (3,4). la progressiva riduzione della produzione estrogenica, che si verifica con lo spegnimento della funzione ovarica durante il climaterio, induce numerosi cambiamenti metabolici e tissutali, soprattutto nel tratto genitale, proprio per la sua particolare sensibilità alle oscillazioni dei livelli degli ormoni sessuali (4,5). In particolare, le pareti vaginali si assottigliano, perdono elasticità e la tipica rugosità che le caratterizza nell’età fertile; l’intero canale vaginale diviene progressivamente più stretto e corto. la superficie mucosa vaginale appare tipicamente friabile, spesso sanguinante al minimo trauma. Allo stesso modo, l’area vulvare tende a divenire atrofica e conseguentemente più vulnerabile (6). I sintomi tipici con cui si manifesta l’AVV riflettono i cambiamenti morfofunzionali cui vulva e vagina vanno incontro, e sono principalmente rappresentati da secchezza vaginale, prurito, bruciore, irritazione, disuria e dispareunia (7,8). l’atrofia vaginale tende ad un graduale peggioramento negli anni e di certo influisce negativamente sulla qualità di vita di queste donne (9). Si stima che circa il 50% delle donne in postmenopausa lamenta uno o più sintomi correlati all’AVV, in forma variabile da lieve a severa/invalidante (10,11). tali disturbi possono causare notevole stress emotivo e compromettere la funzione sessuale. la reale entità dell’incidenza dei L’ disturbi da AVV sulla popolazione di donne in menopausa nel mondo è difficile da quantificare: probabilmente è maggiore di quanto si pensa, soprattutto considerando la reticenza e/o la difficoltà di reperire cure ginecologiche in particolari Paesi e contesti socioculturali (12). Inoltre, considerando l’aumento progressivo dell’età della popolazione generale, le donne si ritrovano a dover affrontare la problematica dell’AVV e dei disturbi correlati per più di un terzo della loro vita (13). Numerose opzioni terapeutiche sono state proposte in questi anni, per provare ad alleviare i sintomi da AVV: prodotti non ormonali per i casi più lievi, terapia ormonale locale per i quadri persistenti, terapia ormonale sistemica per i casi più severi (2,14). Purtroppo, sia i prodotti lubrificanti che idratanti non garantiscono un effettivo miglioramento a lungo termine (15). Per quanto riguarda invece la terapia sistemica, che può essere considerata solo nel caso in cui non ci siano controindicazioni, essa è un’opzione associata a notevoli effetti collaterali e spesso mal tollerata (2,14,16). Diversi trials clinici sono stati effettuati per dimostrare l’efficacia della terapia topica con estrogeni a basse dosi nelle donne con disturbi da AVV. Ad oggi i dati disponibili a tal proposito hanno due grossi limiti: l’assenza di evidenze sull’efficacia a lungo termine e di sufficienti informazioni riguardo l’uso di tali terapie nelle pazienti ad alto rischio (2,14,17). Inoltre, il problema principale è rappresentato dalla ricomparsa dei sintomi subito dopo la sospensione della terapia, che sembra comunque avere un effetto limitato allo strato superficiale delle pareti vaginali (18). Per tali motivi, in questi ultimi anni i clinici hanno posto particolare attenzione a questa problematica, allo scopo di trovare un’opzione sicura, valida ed efficace a lungo termine. Su questi presupposti nasce l’idea di applicare i principi della medicina rigenerativa al tratto vulvo-vaginale, Figura 1. Sonda concepita per l’applicazione vaginale del trattamento laser CO2 Frazionato. utilizzando il laser Frazionato CO2 per il trattamento dei sintomi da AVV. Negli ultimi anni, l’uso del laser CO2 è stato ampiamente diffuso in diverse aree della medicina, soprattutto in dermatologia e chirurgia plastica (19-25). Il laser CO2 frazionato è costituito da una sorgente di emissione di anidride carbonica (raggi infrarossi) che agisce sul contenuto di H2O delle cellule bersaglio, con un effetto di vaporizzazione sulle stesse, che si manifesta sugli strati superficiali e senza danneggiare i tessuti circostanti. I primi dati riguardanti l’effetto del laser CO2 sui vari tessuti d’applicazione (11), hanno evidenziato che i livelli indotti di ipertermia locale sono in grado di evocare la cosiddetta Heat Shock Response, che è una modificazione temporanea e localizzata del metabolismo cellulare; tale risposta allo shock termico è tipicamente rapida, transitoria e caratterizzata dalla produzione di alcune proteine chiamate (Heat Shock ProteinsHSP), che giocano un ruolo nel coordinare l’espressione di alcuni fattori di crescita ed in particolare del Transforming growth factor (TGF)beta, noto elemento chiave nella risposta infiammatoria e nella attivazione e della risposta fibroblastica (23). tra le HSP, sicuramente la HSP 70 rappresenta quella di maggiore interesse nel campo dell’applicazione del laser frazionato CO2, agendo in modo da proteggere le cellule dallo stress termico o ossidativo, che solitamente tende a danneggiare le strutture proteiche. Si tratta di un vero trattamento di rigenerazione dei tessuti vaginali, anche definito “foto-eutrofizzazione”, che migliora lo stato della mucosa vaginale attraverso una procedura innovativa laser-assistita. Sfruttando la tecnologia del laser frazionato a CO2 e usando una sonda specifica studiata per l’anatomia vaginale (Fig. 1), è possibile diffondere l’energia del laser CO2 nei vari strati della parete vaginale, riattivando la sintesi di matrice extracellulare e collagene, con il conseguente recupero del trofismo tissutale. Ne segue, dunque, un miglioramento dei disturbi AVV-correlati. Nel particolare, possiamo riconoscere 3 fasi di rimodellamento del tessuto vaginale: la fase del danno termico acuto (nelle prime 48-72 h dall’applicazione del laser), la fase della proliferazione (nei 30 giorni successivi) con richiamo di fibroblasti e nuova produzione di collagene e matrice extracellulare, e la fase del rimodellamento (dopo 40 giorni) caratterizzata dall’apposizione di fibre collagene mature e nuove fibre elastiche. Si tratta di un trattamento non-invasivo, effettuato in ambiente ambulatoriale e senza alcuna anestesia/ analgesia. le esperienze cliniche più recenti suggeriscono di effettuare tre sessioni di trattamento, intervallate da periodi di 30-45 giorni. Attraverso il punteggio del Vaginal Health Index (VHI), generalmente effettuato prima di iniziare la seduta di trattamento, il clinico può valutare il grado di atrofia delle pareti vaginali. Vengono valutati 5 parametri, ognuno con un punteggio da 1 (stato peggiore) a 5 (stato migliosegue a pag. 12 12 Ginecorama Anno XXXVI - N. 5/6 - Dicembre 2014 Laser CO2… segue da pag. 11 tabella 1. Schema di valutazione del Vaginal Health Index (VHI). re): elasticità, entità di fluido presente, pH, integrità epiteliale e grado di umidità (tab. 1). Un punteggio inferiore a 15 è solitamente associato ad un quadro di atrofia marcata. Il primo lavoro sugli effetti del laser frazionato CO2 applicato alla zona vulvo-vaginale fu pubblicato da Gaspar et al. nel 2011, i quali hanno valutato gli effetti del trattamento laser CO2 somministrato in combinazione con plasma arricchito di piastrine su campioni bioptici vaginali. Il risultato è stato un significativo miglioramento delle caratteristiche dei campioni bioptici, con l’evidenza di un effetto distribuito in tutti i tre strati della parete vaginale (26). la possibilità di trattare in modo non invasivo gli strati vaginali più profondi, stimolando la riattivazione della produzione di matrice cellulare e collagene, è di certo il dato più importante emerso da questo studio preliminare e rappresenta una svolta rispetto ai trattamenti topici tradizionali la cui azione si limita al solo epitelio. recentemente, Salvatore et al. hanno pubblicato uno studio pilota sul trattamento dell’AVV in donne in postmenopausa utilizzando il laser Frazionato CO2 e focalizzando l’attenzione sul miglioramento clinico di queste pazienti (27). I risultati emersi supportano i dati già descritti da Gaspar et al., con un significativo miglioramento dei sintomi da AVV e del punteggio VHI a 12 settimane di follow-up. La nostra esperienza Anche la nostra esperienza preliminare sull’applicazione del laser frazionato CO2 su donne in post-menopausa con sintomatologia severa da AVV, dimostra un effettivo miglioramento dei disturbi e del punteggio VHI (p <0.0001) dopo 3 sessionidi trattamento. Inoltre, il 91.7% delle pazienti si è dichiarata soddisfatta della procedura, con un significativo miglioramento della propria qualità di vita. Di certo rimangono ancora alcune questioni aperte da chiarificare. In primo luogo, la durata dell’effetto vulvovaginale ottenuto, sebbene diversi studi già effettuati sia su cute che su campioni vaginali supportano la durata degli effetti a lungo termine (28-30). Inoltre, mancano ad oggi studi di confronto tra gli effetti del trattamento laser CO2 frazionato e quelli dell’applicazione vaginale della tradizionale terapia topica estrogenica. In tal senso, sarà necessario effettuare ulteriori studi, randomizzati caso-controllo, utilizzando campioni di donne più grandi ed effettuando un follow-up lungo (almeno 1 anno), al fine di ottenere maggiori informazioni che ne possano ulteriormente supportare l’applicazione. I dati ad oggi disponibili suggeriscono l’utilizzo del laser frazionato CO2 per il trattamento dei disturbi da AVV in tutte quelle donne con sintomatologia severa che non beneficiano dei cambiamenti dello stile di vita e/o delle terapie topiche, ormonali e non ormonali. Guardando al futuro, inoltre, il laser CO2 frazionato potrebbe rappresentare una risposta per le pazienti affette da patologia tumorale estrogeno-dipendente e che molto spesso lamentano una severa sintomatologia e disfunzione sessuale da AVV (31); si tratta di pazienti con rilevanti controindicazioni ai trattamenti ormonali e, sebbene oggi l’approccio più comune è rappresentato da terapia estrogenica topica, non esistono delle chiare linee guida riguardo la somministrazione di tali terapie in pazienti con cancro della mammella o del tratto genitale (4, 32). Il trattamento vaginale con laser CO2 frazionato, potrebbe in tal senso essere una valida “terapia non ormonale” per questo gruppo di pazienti, rappresentando una alternativa sicura e ben tollerata. Bibliografia 1. Castelo-Branco C, Cancelo MJ, Villero J, Nohales F, Julià MD. Management of post-menopausal vaginal atrophy and atrophic vaginitis. Maturitas. 2005;52:S46-52. 2. Archer DF. Efficacy and tolerability of local estrogen therapy for urogenital atrophy. Menopause. 2010;17:194203. 3. Suckling J, lethaby A, Kennedy r. local oestrogen for vaginal atrophyin postmenopausal women. Cochrane Database Syst rev. 2003;4: CD001500. 4. Sturdee DW, Panay N. International Menopause Society Writing Group. recommendations for the management of postmenopausal vaginal atrophy. Climacteric. 2010;13(6):509-22. 5. Fredman M. Vaginal ph, estrogen and genital atrophy. Menopause Management. 2008. 6. Mehta A, Bachmann G. Vulvovaginal complaints. Clinical Obstetrics and Gynecology. 2008;51(3):549-55. 7. Panay N, Maamari r. treatment of postmenopausal vaginal atrophy with 10-µg estradiol vaginal tablets. Menopause International. 2012;18:15-9. 8. Parish SJ, Nappi rE, Krychman Ml, Kellogg-Spadt S, Simon JA, Goldstein JA, Kingsberg SA. Impact of vulvovaginal health on postmenopausal women: a review of surveys on symptoms of vulvovaginal atrophy. International Journal of Women’s Health. 2013;5:437-47. 9. leiblum S, Bachman G, Kemmann E, Colburn D, Swartzman l. Vaginal atrophy in the postmenopausal woman. the importance of sexualactivity and hormones. JAMA. 1983;249 (16):2195-8. 10. Nappi rE, Kokot-Kierepa M. Women’s voices in the menopause: results from an international survey on vaginal atrophy. Maturitas. 2010;67:233-8. 11. Nappi rE, Kokot-Kierepa M. Vaginal health: Insights, views & attitudes (VIVA). results from an international survey. Climacteric. 2012;15:36-44. 12. Goldstein I. recognizing and treating urogenital atrophy in postmenopausal women. J Women’s Health (larchmt). 2010;19:425-432. 13. NAMS. Management of symptomatic vulvovaginal atrophy: 2013 position statement of the North American Menopause Society. Menopause. 2013;20:888-902. 14. Johnston Sl, Farrell SA, Bouchard C, et al. the detection and management of vaginal atrophy. J Obst Gynaecol Can. 2004;26:503-515. 15. Bygdeman M, Swahn M. replens versus dienoestrol cream in the symptomatic treatment of vaginal atrophy in postmenopausal women. Maturitas. 1996;23:259-63. 16. rees M, Pérez-lòpez Fr, Ceasu I, et al. EMAS clinical guide: low-dose vaginal estrogens for postmenopausal vaginal atrophy. Maturitas. 2012;73: 171-4. 17. ronconi l, Galli M. Monalisa touch tM: the latest frontier in the treatment of vaginal atrophy. DEKA Ed. Scientific Series. 2012;Vol 2. 18. Ong MW, Bashir SJ. Fractional laser resurfacing for acne scars: a review. Br J Dermatol. 2012;166:1160-9. 19. tierney EP, Hanke CW. Fractionated carbon dioxide laser treatment of photoaging: prospective study in 45 patients and review of the literature. Dermatol Surg. 2011;37:1279-90. 20. Peterson JD, Goldman MP. rejuvenation of the aging chest: a review and our experience. Dermatol Surg. 2011;37:555-71. 21. Berlin Al, Hussain M, Phelps r, Goldberg DJ. A prospective study of fractional scanned non sequential cabon dioxide laser resurfacing: a clinical and histopathologic evaluation. Dermatol Surg. 2009;35:222-8. 22. tierney EP, Hanke CW. Ablative fractionated CO2, laser resurfacing for theneck: prospective study and review of the literature. J Drugs Dermatol. 2009;8:723-31. 23. Capon A, Mordon S. Can thermal lasers promote skin wound healing? Am J Clin Dermatol. 2003;4(1):1-12. 24. De Maio A. Extracellular heat shock proteins, cellular export vesicles, and the Stress Observation System: a form of communication during injury, infection, and cell damage. It is never known how far a controversial finding will go! Dedicated to Ferruccio ritossa. Cell Stress & Chaperones, 2011;16:235-49. 25. Snoeckx lHEH, Cornelussen rN, Van Neiuwenhoven FA, reneman rS, Van der Vusse GJ. Heat shock proteins and cardiovascular pathophysiology. Physiol rev. 2002;81:1461-97. 26. Gaspar A, Addamo G, Brandi H. Vaginal Fractional CO2 laser: a minimally invasive option for vaginal rejuvenation. Am J Cosm Surg. 2011;28: 156-162. 27. Salvatore S, Nappi rE, zerbinati N, Calligaro A, Ferrero S, Candiani M, Maggiore Ul. A 12-week treatment with fractional CO2 laser for vulvovaginal atrophy: a pilot study. Climacteric. 2014 Mar 8. [Epub ahead of print] 28. Salvatore S, Digesu G, Siesto G, et al. Vaginal collagen remodeling after fractional carbon dioxide laser surgery [abstract 233]. Presented at Annual Meeting of the International Continence Society, Glasgow, United Kingdom. 2011. 29. Ettinger B, Hait H, reape Kz, Shu H. Measuring symptom relief in studies of vaginal and vulvar atrophy: the most bothersome symptom approach. Menopause. 2008;15:885-9. 30. longo C, Galimberti M, De Pace B, Pellacani G, Bencini Pl. laser skin rejuvenation: epidermal changes and collagen remodeling evaluated by in vivo confocal microscopy. lasers Med Sci. 2013;28:76. 31. Sadovsky r, Basson r, Krychman M, et al. Cancer and sexual problems. J Sex Med. 2010;7:349-73. 32. Pfeiler GP, Glatz C, Königsberg r, Geisendorfer t, Fink-retter A KubistaE, Singer CF, Seifert M. Vaginal estriol to overcome sideeffects of aromataseinhibitors in breast cancer patients. Climacteric. 2011;14:339-44. l