1 Giovanni 16, 12-15 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il

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1 Giovanni 16, 12-15 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il
S. TRINITÀ – domenica 30 maggio 2010
Riconsegna del Padre Nostro da parte dei bimbi gruppo Lia e Claudia
Giovanni 16, 12-15
12
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
13
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà
da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché
prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho
detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà
Siamo nel contesto dell’Ultima Cena; di lì a poco Gesù darà la sua vita.
Gesù dice: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma.…”. E ad una prima lettura potremmo avere
l’impressione di non essere adeguati. Ma possiamo pensare che Gesù ci voglia offendere dicendo
che siamo deboli?
Perché allora ci dice così?
L’altra sera alla diaconia da William abbiamo letto la versione in inglese che non dice così. Un
conto è che ci dica che non siamo capaci di portarne il peso; un’altra cosa invece è dire che per noi
quello che Lui ha da dirci è troppo.
Le cose che Gesù ha da dirci sono troppo per noi; non è che voi siete piccolini. È che tutto è
troppo, cioè va di sopra (trabocca): il bene che io vi voglio è molto di più di quello che voi potete
contenere.
Se io continuo a versare e l’acqua trabocca, è il bicchiere che è troppo piccolo o è troppa l’acqua
che ho versato? È troppa l’acqua! Ma l’importante è che il bicchiere sia pieno.
Se noi contenessimo tutta l’acqua significherebbe che non ce ne sarebbe per tutti; è invece
importante che ce ne sia ancora. Non è importante quanta ne conteniamo, ma che siamo pieni.
Allora il Signore dice:
“Ho tante cose da dirvi, ma per voi sono troppe”.
Allora uno dice: “Noi non esauriremo mai l’amore del Signore, l’importante è che noi siamo pieni di
Lui”.
E Lui ce ne dà senza misura. Ma non lo misuriamo. Mamma e papà non misurano il bene che ci
vogliono.
Il mio nonno diceva: “Metticela tutta. Se poi ne avanza, tanto meglio”.
Il Signore ce la mette tutta.
Un conto è dire: “Non siete capaci”. Un conto è dire: “Quello che ho da dirvi, il bene che vi voglio,
è troppo per voi”.
Noi non siamo della misura del Signore. Siamo della misura del Signore quando come Lui e da Lui
ci lasciamo riempire del suo bene.
È troppo. L’amore del Signore per noi è troppo, ci sorprende sempre, non smette mai di riempirci.
Allora la nostra vita trabocca dell’amore del Signore, trabocca della sua Parola.
Anche dopo, quando lasceremo andare in alto i palloncini con attaccati i brani del Vangelo che ieri
avete scelto, diremo: “Per la nostra piccola comunità, la Parola che ci viene data è troppo,
l’affidiamo al vento dello Spirito che la porti anche dove non arriva. Non scegliamo noi le persone,
arriva a chi arriva. Risponderà chi risponderà, la troveranno quando la troveranno, però per noi
questo amore è troppo”.
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