e ti diro` chi sei - Elisabetta Saviotti
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e ti diro` chi sei - Elisabetta Saviotti
psicologia Dimmi cosa vuoi... Foto: Andrea Gorini di Elisabetta Saviotti* e ti diro’ chi sei d r.ssa Saviotti, ho provato lo schema dei metaprogrammi e devo dire che mi è stato utile... talvolta mi sono accorto di usare dei processi di insuccesso e di “correggermi” alla luce dei programmi di riuscita Bravo! Lo credo bene che le è stato utile, anche a me lo è. Le cose che vi comunico generalmente sono già “testate” su di me e su tanti altri Di che cosa ci parla allora oggi? Dell’importanza di formulare i propri obiettivi. neanche questo primo elementare ma indispensabile passo di individuare con precisione i propri obiettivi. E’ vero, anche a me capita di vedere che quando uno sa quello che vuole ed è determinato, spesso ci riesce. Cosa ci consiglia di fare allora? Innanzi tutto è importate prendere coscienza di quanti obiettivi abbiamo già realizzato nella nostra vita. Facciamo proprio una lista dei nostri “successi” ed esprimiamo gratitudine a noi stessi, alla vita, a chi ci sta vicino, a Dio per tutto questo. Scrivere ciò che abbiamo già realizzato nella Formulare i propri obiettivi, cioè? La mente inconscia è perennemente intenta a elaborare informazioni allo scopo di avviarci in certe direzioni. Quando la mente ha un obiettivo ben definito, può concentrarsi su quello. Se poi uno opera con quella flessibilità necessaria a cambiare il proprio comportamento, per prove ed errori, fino ad ottenere il risultato desiderato, se prende a modello chi è riuscito in quell’obiettivo e lo imita, raggiunge sicuramente il suo scopo. In un tempo realistico ovviamente, no al tutto e subito. Si può dire infatti che non esistono obiettivi irrealizzabili, ma tempi irrealistici. Molte persone non sanno quello che vogliono, sono confuse, come chi vuole costruire un puzzle senza aver visto l’immagine che deve realizzare. Si lasciano vivere più che vivere, perché se non siamo noi a scegliere “per noi” allora sarà qualcun altro che lo fa per noi. Inoltre non si possono raggiungere obiettivi che non si conoscono, ovviamente! In realtà poche persone si realizzano perché la maggior parte non fa 22 nostra vita ci aiuta ad avere fiducia: come abbiamo raggiunto quei risultati positivi, ora ne possiamo ottenere tanti altri. Il successo o il fallimento cominciano dalla fede. Se credete di poter fare una cosa, la farete, se non ci credete, non ne sarete capaci. In generale se qualcosa è stato possibile ad altri, è possibile anche a noi. Anche l’eccellenza può essere imitata e replicata, con un tot di impegno certo. Oltre a questa lista iniziale, tenere un “diario di gratitudine”, un diario di tutto ciò che di bello ci accade e ci è riuscito, di tutte le attività e le persone per cui ringraziare la vita, per sapere apprezzare ciò che si ha e non fissarsi solo su ciò che ci manca è già una cosa molto utile. Lo proverò, mi piace l’idea... inoltre una cosa simile era anche nei metaprogrammi di riuscita. Ma quanta ne sa! E’ proprio attento alle mie interviste, che soddisfazione mi dà! Poi si passa a formulare i propri obiettivi. Per essere sicuri di non limitarsi (cosa che già facciamo abbondantemente spontaneamente) chiedetevi “se fossi sicurissimo di riuscire, che cosa farei”? Ad obiettivi limitati corrispondono esistenze limitate. Fissate obiettivi più alti possibili! Si può affermare infatti che prima che qualcosa accada esternamente, deve avere luogo nel mondo interno... ogni azione, invenzione, costruzione, guerra etc... è stata prima nel pensiero di qualcuno, ad esempio. Avere una rappresentazione interna di ciò che si vuole equivale a programmare la nostra mente e il nostro organismo per quello scopo. E bisogna fare attenzione che ciò vale anche per quel che non vogliamo: se ho una gran paura di cadere ad esempio, penso di cadere, penso di cadere (rappresentazione interna), finisce che cado! Quindi cosa ci suggerisce di fare? Prendete carta e penna, sedetevi comodi, e cominciate a sognare: fate un vero e proprio inventario di tutto ciò che desiderate avere, essere, fare, condividere. Gli obiettivi non sono tutto ciò che c’è di importante da formulare, ci sono i valori e gli scopi ad esempio, ma di questo ne riparleremo. Una volta fatto l’elenco bello completo (prendetevi del tempo!), calcolate quanto tempo potrebbe occorrervi per raggiungere ciascuno dei risultati (5 anni, 2 mesi, 20 anni). Poi scegliete i quattro più importanti obiettivi per quest’anno e scrivete perché volete proprio realizzarli. A questo punto sottoponete gli obiettivi alle domande che vi lascio nel riquadro (questo è molto molto importante!). E poi è finita la ricetta di oggi? No, la torta non è completa. Ci sono tanti modi di fare queste cose, ve ne presento uno, ma ci possono essere tante varianti. Comunque a questo punto potete stendere un elenco delle risorse che avete già a disposizione per conseguirli, potete anche focalizzare l’attenzione sui momenti in cui queste risorse le avete utilizzate nella maniera più abile ( i momenti d’oro della mia vita affettiva o professionale, o per la salute, etc...). Poi occorre però fare un piano concreto per realizzare almeno i quattro obiettivi dell’anno, chiedetevi per ogni obiettivo: che cosa devo fare innanzitutto per realizzarlo? E via via formulate un percorso. E...ciliegina sulla torta...sceglietevi un modello, qualcuno da imitare... qualcuno che è proprio bravo a fare ciò che volete realizzare.. Incontratelo, intervistatelo, ascoltate i suoi pensieri, osservatelo, chiedete a lui che cosa gli ha permesso di raggiungere ciò, imitatelo in ciò che vi piace, e poi incontratene un altro... Si impara soprattutto dagli altri quindi? E’ una scorciatoia, ci abbreviano il percorso per prove ed errori, se altri son già riusciti brillantemente, imparando dalla loro esperienza possiamo risparmiarci molto tempo... no? E’ solo l’inizio.. Sì, realizzare i propri obiettivi richiede tempo, motivazione, impegno ma chi ben comincia è a metà dell’opera. Non so se tutte le lettrici ben cominceranno, ma lo spero tanto! 23 PER FORMULARE I PROPRI OBIETTIVI OCCORRE.... 1. DITE CIO’ CHE VOLETE CHE ACCADA (NON IL CONTRARIO!) Che cosa vuoi? DEVE ESSERE REALISTICO (volate alto ma non perdete di vista la realtà...) Che cosa faresti se fossi sicuro di riuscire? 2. SIATE QUANTO PIÙ PRECISI POSSIBILE. Che cosa vuoi esattamente? Come saprai di avere raggiunto quell’obiettivo? Cosa vedrai, udrai, sentirai? Quanto più ricca sarà la vostra descrizione e immaginazione a livello sensorio, tanto più il vostro cervello inconscio avrà elementi per portarvi a raggiungerlo. Fissate anche una precisa data di attuazione. 3. ELABORATE UNA PROCEDURA DI VERIFICA. Come saprai che stai andando nella giusta direzione? 4. IL RISULTATO DEVE DIPENDERE SOLO DA NOI (per questo i nostri obiettivi possono riguardare noi, ciò che ci riguarda, le nostre attività e relazioni...devono riguardare il nostro cambiamento e tutto ciò che ne consegue... se cambiamo noi in una relazione ad esempio, la relazione cambia! Non possiamo fissare obiettivi sugli altri!) 5. PROIETTATE NEL FUTURO LE CONSEGUENZE DEL VOSTRO OBIETTIVO, PRODUCE BENEFICI PER VOI E PER GLI ALTRI? (se non è così occorre modificarlo). *D.ssa Elisabetta Saviotti, psicologa clinica, practioner PIN, mediatrice familiare